Archivio per l'etichetta ‘costruzioni originali’
Lalibela è una piccola città dell’ Etiopia
situata a 2700 mt di altezza nota perché è
uno dei luoghi sacri più sorprendenti del mondo.
Visitiamola e conosciamola almeno virtualmente

LALIBELA
IL SORPRENDENTE… MEDIEVALE…
CENTRO RELIGIOSO ETIOPE
Perché sorprendente?
Perché la cittadina dell’Etiopia presenta undici chiese rupestri non costruite bensì scolpite interamente da un unico blocco di granito ed il cui tetto è situato al livello del suolo.

LA STORIA
La cittadina anticamente si chiamava Roha.
Cambiò il nome nel 12 ° secolo quando il Re Lalibela volle che si scolpissero queste chiese straordinarie e pertanto la città prese il nome di chi volle creare queste incredibili architetture.
,
,

Narra la leggenda che il Re, da bambino, andò in coma per un tentativo di avvelenamento per cui una volta salvatosi decise di creare un grande complesso religioso.
Il Re però non volle copiare alcun tipo di chiesa precedente bensì creare solo costruzioni completamente diverse dalle altre… assolutamente uniche.

.
Per realizzare ciascuna chiesa il lavoro consisteva prima nell’isolare un enorme pezzo di roccia, scavandovi tutto intorno, e poi passare ad un enorme lavoro di scalpello e martello per creare e cesellare gli interni.
La chiesa più grande è alta 40 mt.

Un’altra leggenda vuole che di notte l’immane lavoro fosse continuato dagli angeli per aiutare gli esausti operai.
Una delle chiese contiene un pilastro in cui sono nascosti i segreti ed i progetti di costruzione visibili solo dai sacerdoti.

Il desiderio del Re era anche quello di creare una Nuova Gerusalemme per evitare ai sudditi il lungo pellegrinaggio in Terra Santa e di costruire una nuova Città sacra che potesse competere con la famosa Axum che nasconde o nasconderebbe la vera ed originale Arca dell’Alleanza.
Lo stile delle decorazioni è di tipo bizantino.
Il risultato come possiamo vedere da queste immagini è stupefacente.


.
.
F I N E
STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
.
.

Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
E’ possibile entrare.. sostare.. e addirittura vivere in un’opera d’arte?
No certo! Ed invece sì.
Ecco allora la storia e le immagini del “Quartiere Pappagallo”
di Drachten in Olanda.
LA STORIA
Nel 1921 l’architetto e pittore Theo Van Doesburg realizzò la pittura delle pareti interne ed esterne di 16 case a schiera progettate dall’architetto Cees Rienks de Boer destinate alla classe media della cittadina olandese Drachten sulla falsariga dei coloratissimi dipinti di Mondrian.
Ma già mentre era in corso la loro costruzione sorsero dissidi tra i due in quanto l’architetto avrebbe voluto che il colore di base degli esterni fosse bianco per meglio esaltare i colori delle porte e delle finestre ed a questo si opponeva il de Boer.
La vetrata di una finestra disegnata da Theo Van Doesburg
Prevalse la tesi più tradizionale… ma ciononostante le case, per i loro particolari colori, furono oggetto di grande ilarità da parte dei cittadini che le definirono “Case pappagallo“.
Addirittura intervenne poi il Comune che provvide a ridipingere le case a proprie spese e così esse divennero anonime come le altre case della cittadina.
Dipinto di Mondrian
Il loro autore, Theo Van Doesburg, si era rifatto ai principi del Neoplasticismo… che aveva elaborato a partire dal 1917 (e quindi quest’anno è il centenario della sua fondazione) con Mondrian nella rivista De Stijl.
Il principio basilare di questa corrente, descritto nel Manifesto pubblicato sull’anzidetta rivista, era quello di esaltare l’arte plastica e di annullare ogni forma naturale in quanto essa, a loro dire, impediva una reale elaborazione artistica.
IL QUARTIERE PAPPAGALLO ORA
Negli ultimi tempi gli abitanti di queste case, con la collaborazione del Museo olandese Dr8888, hanno deciso di riprendere i colori gialli, rossi e blu dei disegni originali.
.
.
.
.
.
Ora quindi le case sono tornate allo stile ed ai colori del Neoplasticismo e dunque i loro abitanti vivono in queste autentiche opere d’arte.
Una di esse è visitabile 2 volte la settimana ed una sala da pranzo è stata perfettamente ricostruita ed allestita nel suddetto Museo.
E’ da aggiungere che non solo gli interni e le facciate sono coloratissimi ma anche le parti esterne…
Un altro interno di una “casa pappagallo”.
Tony Kospan
Copyright Tony Kospan – Vietata la copia senza indicare il nome dell’autore e del blog.
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE…
INSIEME
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Lalibela è una piccola città dell’ Etiopia
situata a 2700 mt di altezza nota perché è
uno dei luoghi sacri più sorprendenti del mondo.
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LALIBELA
IL SORPRENDENTE… MEDIEVALE…
CENTRO RELIGIOSO ETIOPE
Perché sorprendente?
Perché la cittadina dell’Etiopia presenta undici chiese rupestri non costruite bensì scolpite interamente da un unico blocco di granito ed il cui tetto è situato al livello del suolo.

LA STORIA
La cittadina anticamente si chiamava Roha.
Cambiò il nome nel 12 ° secolo quando il Re Lalibela volle che si scolpissero queste chiese straordinarie e pertanto la città prese il nome di chi volle creare queste incredibili architetture.
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Narra la leggenda che il Re, da bambino, andò in coma per un tentativo di avvelenamento per cui una volta salvatosi decise di creare un grande complesso religioso.
Il Re però non volle copiare alcun tipo di chiesa precedente bensì creare solo costruzioni completamente diverse dalle altre… assolutamente uniche.

.
Per realizzare ciascuna chiesa il lavoro consisteva prima nell’isolare un enorme pezzo di roccia, scavandovi tutto intorno, e poi passare ad un enorme lavoro di scalpello e martello per creare e cesellare gli interni.
La chiesa più grande è alta 40 mt.

Un’altra leggenda vuole che di notte l’immane lavoro fosse continuato dagli angeli per aiutare gli esausti operai.
Una delle chiese contiene un pilastro in cui sono nascosti i segreti ed i progetti di costruzione visibili solo dai sacerdoti.

Il desiderio del Re era anche quello di creare una Nuova Gerusalemme per evitare ai sudditi il lungo pellegrinaggio in Terra Santa e di costruire una nuova Città sacra che potesse competere con la famosa Axum che nasconde o nasconderebbe la vera ed originale Arca dell’Alleanza.
Lo stile delle decorazioni è di tipo bizantino.
Il risultato come possiamo vedere da queste immagini è stupefacente.


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F I N E
STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
.
.

Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
La vedetta sul Lario
Ci sono costruzioni originali… curiose… simpatiche…
alcune notissime ed altre del tutto sconosciute…
Ho conosciuto questa, certamente poco nota
perfino a chi vive nei suoi pressi,
grazie ad un’amica virtuale nel mio gruppo
di Amici di Penna Psiche e Sogno in Gabito Grupos.
E’ una piccola scultura
che rappresenta una vedetta che osserva il lago
dall’alto di questa piccola torre.
Debbo dire che mi ha subito colpito
(ed entusiasmato per la romantica atmosfera che dona)
e per questo desidero farla conoscere anche a voi
dato che ci sono pochissime immagini
e pochissimi articoli ne parlano…
In verità la scarsissima conoscenza di quest’opera
è dovuta anche al fatto che essa è visibile solo dal lago
ed il busto della vedetta è in realtà piccolo.
Quindi per osservarlo bene è necessario avvicinarsi
alla villa in canoa o in barca.
Tuttavia è davvero carinissima e fortissima l’immagine
di questa vedetta che si sporge dalla finestrella della torre
per osservare giorno e notte quel che accade nel lago.
Dove si trova?
Sulle sponde del lago di Como (o Lario)
lungo il percorso del battello da Tremezzo a Lenno
poco prima dello scalo di Lenno.
Chissà da quanti anni col bello ed il cattivo tempo…
la simpatica, e quasi sorridente, vedetta scruta il lago,
sporgendosi da quella finestrella…
Cara lacustre vedetta
un caro saluto ed un sincero augurio
di… lunga vita.
Tony Kospan
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Lalibela è una piccola città dell’ Etiopia
situata a 2700 mt di altezza nota perché è
uno dei luoghi sacri più sorprendenti del mondo.
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LALIBELA
IL SORPRENDENTE… MEDIEVALE…
CENTRO RELIGIOSO ETIOPE
Perché sorprendente?
Perché la cittadina dell’Etiopia presenta undici chiese rupestri non costruite bensì scolpite interamente da un unico blocco di granito ed il cui tetto è situato al livello del suolo.

LA STORIA
La cittadina anticamente si chiamava Roha.
Cambiò il nome nel 12 ° secolo quando il Re Lalibela volle che si scolpissero queste chiese straordinarie e pertanto la città prese il nome di chi volle creare queste incredibili architetture.
,
,

Narra la leggenda che il Re, da bambino, andò in coma per un tentativo di avvelenamento per cui una volta salvatosi decise di creare un grande complesso religioso.
Il Re però non volle copiare alcun tipo di chiesa precedente bensì creare solo costruzioni completamente diverse dalle altre… assolutamente uniche.

.
Per realizzare ciascuna chiesa il lavoro consisteva prima nell’isolare un enorme pezzo di roccia, scavandovi tutto intorno, e poi passare ad un enorme lavoro di scalpello e martello per creare e cesellare gli interni.
La chiesa più grande è alta 40 mt.

Un’altra leggenda vuole che di notte l’immane lavoro fosse continuato dagli angeli per aiutare gli esausti operai.
Una delle chiese contiene un pilastro in cui sono nascosti i segreti ed i progetti di costruzione visibili solo dai sacerdoti.

Il desiderio del Re era anche quello di creare una Nuova Gerusalemme per evitare ai sudditi il lungo pellegrinaggio in Terra Santa e di costruire una nuova Città sacra che potesse competere con la famosa Axum che nasconde o nasconderebbe la vera ed originale Arca dell’Alleanza.
Lo stile delle decorazioni è di tipo bizantino.
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E’ possibile entrare.. sostare.. e addirittura vivere in un’opera d’arte?
No certo! Ed invece sì.
Ecco allora la storia e le immagini del “Quartiere Pappagallo”
di Drachten in Olanda.
LA STORIA
Nel 1921 l’architetto e pittore Theo Van Doesburg realizzò la pittura delle pareti interne ed esterne di 16 case a schiera progettate dall’architetto Cees Rienks de Boer destinate alla classe media della cittadina olandese Drachten sulla falsariga dei coloratissimi dipinti di Mondrian.
Ma già mentre era in corso la loro costruzione sorsero dissidi tra i due in quanto l’architetto avrebbe voluto che il colore di base degli esterni fosse bianco per meglio esaltare i colori delle porte e delle finestre ed a questo si opponeva il de Boer.
La vetrata di una finestra disegnata da Theo Van Doesburg
Prevalse la tesi più tradizionale… ma ciononostante le case, per i loro particolari colori, furono oggetto di grande ilarità da parte dei cittadini che le definirono “Case pappagallo“.
Addirittura intervenne poi il Comune che provvide a ridipingere le case a proprie spese e così esse divennero anonime come le altre case della cittadina.
Dipinto di Mondrian
Il loro autore, Theo Van Doesburg, si era rifatto ai principi del Neoplasticismo… che aveva elaborato a partire dal 1917 (e quindi quest’anno è il centenario della sua fondazione) con Mondrian nella rivista De Stijl.
Il principio basilare di questa corrente, descritto nel Manifesto pubblicato sull’anzidetta rivista, era quello di esaltare l’arte plastica e di annullare ogni forma naturale in quanto essa, a loro dire, impediva una reale elaborazione artistica.
IL QUARTIERE PAPPAGALLO ORA
Negli ultimi tempi gli abitanti di queste case, con la collaborazione del Museo olandese Dr8888, hanno deciso di riprendere i colori gialli, rossi e blu dei disegni originali.
.
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Ora quindi le case sono tornate allo stile ed ai colori del Neoplasticismo e dunque i loro abitanti vivono in queste autentiche opere d’arte.
Una di esse è visitabile 2 volte la settimana ed una sala da pranzo è stata perfettamente ricostruita ed allestita nel suddetto Museo.
E’ da aggiungere che non solo gli interni e le facciate sono coloratissimi ma anche le parti esterne…
Un altro interno di una “casa pappagallo”.
Tony Kospan
Copyright Tony Kospan – Vietata la copia senza indicare il nome dell’autore e del blog.
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE…
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La vedetta sul Lario
Ci sono costruzioni originali… curiose… simpatiche…
alcune notissime ed altre del tutto sconosciute…
Ho conosciuto questa, certamente poco nota
perfino a chi vive nei suoi pressi,
grazie ad un’amica virtuale nel mio gruppo
di Amici di Penna Psiche e Sogno in Gabito Grupos.
E’ una piccola scultura
che rappresenta una vedetta che osserva il lago
dall’alto di questa piccola torre.
Debbo dire che mi ha subito colpito
(ed entusiasmato per la romantica atmosfera che dona)
e per questo desidero farla conoscere anche a voi
dato che ci sono pochissime immagini
e pochissimi articoli ne parlano…
In verità la scarsissima conoscenza di quest’opera
è dovuta anche al fatto che essa è visibile solo dal lago
ed il busto della vedetta è in realtà piccolo.
Quindi per osservarlo bene è necessario avvicinarsi
alla villa in canoa o in barca.
Tuttavia è davvero carinissima e fortissima l’immagine
di questa vedetta che si sporge dalla finestrella della torre
per osservare giorno e notte quel che accade nel lago.
Dove si trova?
Sulle sponde del lago di Como (o Lario)
lungo il percorso del battello da Tremezzo a Lenno
poco prima dello scalo di Lenno.
Chissà da quanti anni col bello ed il cattivo tempo…
la simpatica, e quasi sorridente, vedetta scruta il lago,
sporgendosi da quella finestrella…
Cara lacustre vedetta
un caro saluto ed un sincero augurio
di… lunga vita.
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Lalibela è una piccola città dell’ Etiopia
situata a 2700 mt di altezza nota perché è
uno dei luoghi sacri più sorprendenti del mondo.
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LALIBELA
IL SORPRENDENTE… MEDIEVALE…
CENTRO RELIGIOSO ETIOPE
Perché sorprendente?
Perché la cittadina dell’Etiopia presenta undici chiese rupestri non costruite bensì scolpite interamente da un unico blocco di granito ed il cui tetto è situato al livello del suolo.

LA STORIA
La cittadina anticamente si chiamava Roha.
Cambiò il nome nel 12 ° secolo quando il Re Lalibela volle che si scolpissero queste chiese straordinarie e pertanto la città prese il nome di chi volle creare queste incredibili architetture.
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Narra la leggenda che il Re, da bambino, andò in coma per un tentativo di avvelenamento per cui una volta salvatosi decise di creare un grande complesso religioso.
Il Re però non volle copiare alcun tipo di chiesa precedente bensì creare solo costruzioni completamente diverse dalle altre… assolutamente uniche.

.
Per realizzare ciascuna chiesa il lavoro consisteva prima nell’isolare un enorme pezzo di roccia, scavandovi tutto intorno, e poi passare ad un enorme lavoro di scalpello e martello per creare e cesellare gli interni.
La chiesa più grande è alta 40 mt.

Un’altra leggenda vuole che di notte l’immane lavoro fosse continuato dagli angeli per aiutare gli esausti operai.
Una delle chiese contiene un pilastro in cui sono nascosti i segreti ed i progetti di costruzione visibili solo dai sacerdoti.

Il desiderio del Re era anche quello di creare una Nuova Gerusalemme per evitare ai sudditi il lungo pellegrinaggio in Terra Santa e di costruire una nuova Città sacra che potesse competere con la famosa Axum che nasconde o nasconderebbe la vera ed originale Arca dell’Alleanza.
Lo stile delle decorazioni è di tipo bizantino.
Il risultato come possiamo vedere da queste immagini è stupefacente.


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F I N E
STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
.
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La vedetta sul Lario
Ci sono costruzioni originali… curiose… simpatiche…
alcune notissime ed altre del tutto sconosciute…
Ho conosciuto questa, certamente poco nota
perfino a chi vive nei suoi pressi,
grazie ad un’amica virtuale nel mio gruppo
di Amici di Penna Psiche e Sogno in Gabito Grupos.
E’ una piccola scultura
che rappresenta una vedetta che osserva il lago
dall’alto di questa piccola torre.
Debbo dire che mi ha subito colpito
(ed entusiasmato per la romantica atmosfera che dona)
e per questo desidero farla conoscere anche a voi
dato che ci sono pochissime immagini
e pochissimi articoli ne parlano…
In verità la scarsissima conoscenza di quest’opera
è dovuta anche al fatto che essa è visibile solo dal lago
ed il busto della vedetta è in realtà piccolo.
Quindi per osservarlo bene è necessario avvicinarsi
alla villa in canoa o in barca.
Tuttavia è davvero carinissima e fortissima l’immagine
di questa vedetta che si sporge dalla finestrella della torre
per osservare giorno e notte quel che accade nel lago.
Dove si trova?
Sulle sponde del lago di Como (o Lario)
lungo il percorso del battello da Tremezzo a Lenno
poco prima dello scalo di Lenno.
Chissà da quanti anni col bello ed il cattivo tempo…
la simpatica, e quasi sorridente, vedetta scruta il lago,
sporgendosi da quella finestrella…
Cara lacustre vedetta
un caro saluto ed un sincero augurio
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Lalibela è una piccola città dell’ Etiopia
situata a 2700 mt di altezza nota perché è
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IL SORPRENDENTE… MEDIEVALE…
CENTRO RELIGIOSO ETIOPE
Perché sorprendente?
Perché la cittadina dell’Etiopia presenta undici chiese rupestri non costruite bensì scolpite interamente da un unico blocco di granito ed il cui tetto è situato al livello del suolo.

LA STORIA
La cittadina anticamente si chiamava Roha.
Cambiò il nome nel 12 ° secolo quando il Re Lalibela volle che si scolpissero queste chiese straordinarie e pertanto la città prese il nome di chi volle creare queste incredibili architetture.
,
,

Narra la leggenda che il Re, da bambino, andò in coma per un tentativo di avvelenamento per cui una volta salvatosi decise di creare un grande complesso religioso.
Il Re però non volle copiare alcun tipo di chiesa precedente bensì creare solo costruzioni completamente diverse dalle altre… assolutamente uniche.

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Per realizzare ciascuna chiesa il lavoro consisteva prima nell’isolare un enorme pezzo di roccia, scavandovi tutto intorno, e poi passare ad un enorme lavoro di scalpello e martello per creare e cesellare gli interni.
La chiesa più grande è alta 40 mt.

Un’altra leggenda vuole che di notte l’immane lavoro fosse continuato dagli angeli per aiutare gli esausti operai.
Una delle chiese contiene un pilastro in cui sono nascosti i segreti ed i progetti di costruzione visibili solo dai sacerdoti.

Il desiderio del Re era anche quello di creare una Nuova Gerusalemme per evitare ai sudditi il lungo pellegrinaggio in Terra Santa e di costruire una nuova Città sacra che potesse competere con la famosa Axum che nasconde o nasconderebbe la vera ed originale Arca dell’Alleanza.
Lo stile delle decorazioni è di tipo bizantino.
Il risultato come possiamo vedere da queste immagini è stupefacente.


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STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
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