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Guardare avanti! – Il brano di F. Alberoni con i consigli per recuperare la fiducia in noi stessi   Leave a comment


 

 

 

 

 

PERSA LA FIDUCIA?  GUARDARE AVANTI!


 


ECCO L’INTERESSANTE RIFLESSIONE DI ALBERONI


CHE PUO’  AIUTARCI A STAR MEGLIO.

 

 

 

 
 
 
 

COSA FARE QUANDO PERDIAMO LA FIDUCIA IN NOI STESSI?


Francesco Alberoni
 
 
 



Borgonovo Val Tidone 31 dicembre 1929

  
 
 
 
 
barrafiorita

 
 
 
 
Noi non possiamo darci valore da soli.


Ce lo danno gli altri fin da bambini amandoci, apprezzandoci, dicendoci bravo.


In realtà non possiamo dare valore a nulla perché sono gli altri che, con il loro comportamento o le loro parole, ci dicono cosa è buono o cattivo, cosa è desiderabile.


Se prendete due fratellini e mettete davanti a loro un qualsiasi oggetto, non appena uno lo prende in mano, l’altro lo vuole anche lui.


Ha imparato a desiderarlo dal primo.


Esiste poi, in ogni essere umano, una spinta interiore a creare, ad agire, a costruire, cioè a oggettivare tutto ciò che sente e pensa.


C’è chi suona uno strumento musicale, chi apre una pizzeria, chi diventa insegnante, chi scrive libri e chi costruisce grattacieli.


Sono tutte oggettivazioni del suo spirito: l’uomo si realizza in ciò che fa.


Ma quando abbiamo creato una nostra opera, abbiamo anche bisogno di vederla riconosciuta, apprezzata dagli altri.


Il musicista la sua musica, l’architetto la sua costruzione, lo scienziato la sua ricerca.


Perché nessuno può dirsi bravo da solo.


Possiamo costruire, realizzare, fare cose stupende ma, per sapere che valgono, per sapere che abbiamo meritato, bisogna che qualcuno ce lo dica.
 
 
 

Il bisogno di riconoscimento non è vanità.

 
 
 
 

 

 



Che cosa avviene allora quando una persona ha dedicato anni e anni a costruire qualcosa di stupendo per la sua comunità, il suo Paese, e non solo nessuno l’apprezza, ma la ostacola e gliela distrugge?


Come può conservare la fiducia in se stessa, trovare la forza di vivere e creare?
 
 
 
 
La risposta è una sola: devi ricominciare da capo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Allontanarti dal vecchio mondo, andare in esilio, affrontare la solitudine.


E vedere nuova gente, quella che non hai mai frequentato, quella che non conoscevi che non capivi e di cui magari diffidavi. 
Avere nuove esperienze, fino a che non cambi interiormente, fino a che non ti importa più nulla di ciò che è accaduto e scopri nuovi piaceri e nuovi interessi. 
Finché non ritrovi il gusto di ridere e non torni a vedere il mondo con l’occhio ingenuo, fresco del bambino. 
Allora ti accorgi che non hai poi perso molto, che ci sono altri modi di vivere ed altre cose da fare e da inventare. 
Certo è una cosa più facile da fare da giovani e che diventa sempre più difficile da vecchi perché si diventa schiavi delle proprie abitudini e del passato.


Ma è l’unica salvezza.




Chi si ferma a guardare indietro diventa una statua di sale
come è successo – ci racconta la Bibbia – alla moglie di Lot.

 
 
Francesco Alberoni



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Come essere felici? La spiegazione di Roberto Shinyashiki.. noto guru brasiliano   Leave a comment

 
 
 
 





Il pensiero di Shinyashiki Roberto
guru brasiliano, psichiatra ed esperto in comunicazione
sul modo migliore di vivere




Shinyashiki Roberto
 
 
 
 

LA FELICITA’ E’ UNA SCELTA!
(Il suo pensiero in pillole)


 
 
 
Ciascun uomo deve prendere possesso della propria vita:
la consapevolezza che un uomo ha di sé, infatti, si riflette direttamente sul modo in cui interagisce con gli altri.
 
Purtroppo, lo stile di vita moderno, basato sulla competizione aggressiva, distrugge l’individuo, lo irrigidisce emotivamente e gli crea persino una grande paura di sognare, e quindi di trovare la forza interiore per realizzare le proprie mete.
 
Le persone per Shinyashiki, invecchiano non per il tempo che passa, ma principalmente perché abbandonano i sogni.
 
Per trasformare la propria vita è fondamentale sapere dove si sta e dove si vuole andare.

(dal web)
 
 
 
 

 
 
 
 
 
Ecco ora come l’autore sintetizza i suoi concetti
espressi nel libro
IL VERO SUCCESSO E’ LA… FELICITA’
in questo brano quasi poetico.

 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
LA VITA 
Shinyashiki Roberto
 
Non mangiare la vita con la forchetta e con il coltello,
ma sporcati la faccia.
Molti risparmiano la vita per il futuro.
La vita, anche se in frigorifero,
se non la vivi, deperirà! 
Per questo certe persone si sentono ammuffite
già nella mezz’età! 
Esse mettono la vita da parte
e non si dedicano all’amore o al lavoro…. 
Non hanno osato,
non sono andati avanti ma poi arriva il momento
che se ne accorgono. 
“Accidenti, ho avuto fame
ma per risparmiare queste patate si sono marcite”. 
E allora non lasciare che la vita diventi troppo seria
e vivila come se fosse un gioco,
assapora tutto quello che riesci ad ottenere
sia le sconfitte che le vittorie, 
la forza dell’alba e la poesia dell’imbrunire.





  

 

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Guardare avanti! – Questo il saggio consiglio di F. Alberoni quando perdiamo la fiducia in noi stessi   1 comment


 

 

 

 

 

PERSA LA FIDUCIA?  GUARDARE AVANTI!


 


ECCO L’INTERESSANTE RIFLESSIONE DI ALBERONI


CHE PUO’  AIUTARCI A STAR MEGLIO.

 

 

 

 
 
 
 

COSA FARE QUANDO PERDIAMO LA FIDUCIA IN NOI STESSI?


Francesco Alberoni
 
 
 



Borgonovo Val Tidone 31 dicembre 1929

  
 
 
 
 
barrafiorita

 
 
 
 
Noi non possiamo darci valore da soli.


Ce lo danno gli altri fin da bambini amandoci, apprezzandoci, dicendoci bravo.


In realtà non possiamo dare valore a nulla perché sono gli altri che, con il loro comportamento o le loro parole, ci dicono cosa è buono o cattivo, cosa è desiderabile.


Se prendete due fratellini e mettete davanti a loro un qualsiasi oggetto, non appena uno lo prende in mano, l’altro lo vuole anche lui.


Ha imparato a desiderarlo dal primo.


Esiste poi, in ogni essere umano, una spinta interiore a creare, ad agire, a costruire, cioè a oggettivare tutto ciò che sente e pensa.


C’è chi suona uno strumento musicale, chi apre una pizzeria, chi diventa insegnante, chi scrive libri e chi costruisce grattacieli.


Sono tutte oggettivazioni del suo spirito: l’uomo si realizza in ciò che fa.


Ma quando abbiamo creato una nostra opera, abbiamo anche bisogno di vederla riconosciuta, apprezzata dagli altri.


Il musicista la sua musica, l’architetto la sua costruzione, lo scienziato la sua ricerca.


Perché nessuno può dirsi bravo da solo.


Possiamo costruire, realizzare, fare cose stupende ma, per sapere che valgono, per sapere che abbiamo meritato, bisogna che qualcuno ce lo dica.
 
 
 

Il bisogno di riconoscimento non è vanità.

 
 
 
 

 

 



Che cosa avviene allora quando una persona ha dedicato anni e anni a costruire qualcosa di stupendo per la sua comunità, il suo Paese, e non solo nessuno l’apprezza, ma la ostacola e gliela distrugge?


Come può conservare la fiducia in se stessa, trovare la forza di vivere e creare?
 
 
 
 
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E vedere nuova gente, quella che non hai mai frequentato, quella che non conoscevi che non capivi e di cui magari diffidavi. 
Avere nuove esperienze, fino a che non cambi interiormente, fino a che non ti importa più nulla di ciò che è accaduto e scopri nuovi piaceri e nuovi interessi. 
Finché non ritrovi il gusto di ridere e non torni a vedere il mondo con l’occhio ingenuo, fresco del bambino. 
Allora ti accorgi che non hai poi perso molto, che ci sono altri modi di vivere ed altre cose da fare e da inventare. 
Certo è una cosa più facile da fare da giovani e che diventa sempre più difficile da vecchi perché si diventa schiavi delle proprie abitudini e del passato.


Ma è l’unica salvezza.




Chi si ferma a guardare indietro diventa una statua di sale
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Shinyashiki Roberto
 
 
 
 

LA FELICITA’ E’ UNA SCELTA!
(Il suo pensiero in pillole)


 
 
 
Ciascun uomo deve prendere possesso della propria vita:
la consapevolezza che un uomo ha di sé, infatti, si riflette direttamente sul modo in cui interagisce con gli altri.
 
Purtroppo, lo stile di vita moderno, basato sulla competizione aggressiva, distrugge l’individuo, lo irrigidisce emotivamente e gli crea persino una grande paura di sognare, e quindi di trovare la forza interiore per realizzare le proprie mete.
 
Le persone per Shinyashiki, invecchiano non per il tempo che passa, ma principalmente perché abbandonano i sogni.
 
Per trasformare la propria vita è fondamentale sapere dove si sta e dove si vuole andare.

(dal web)
 
 
 
 

 
 
 
 
 
Ecco ora come l’autore sintetizza i suoi concetti
espressi nel libro
IL VERO SUCCESSO E’ LA… FELICITA’
in questo brano quasi poetico.

 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
LA VITA 
Shinyashiki Roberto
 
Non mangiare la vita con la forchetta e con il coltello,
ma sporcati la faccia.
Molti risparmiano la vita per il futuro.
La vita, anche se in frigorifero,
se non la vivi, deperirà! 
Per questo certe persone si sentono ammuffite
già nella mezz’età! 
Esse mettono la vita da parte
e non si dedicano all’amore o al lavoro…. 
Non hanno osato,
non sono andati avanti ma poi arriva il momento
che se ne accorgono. 
“Accidenti, ho avuto fame
ma per risparmiare queste patate si sono marcite”. 
E allora non lasciare che la vita diventi troppo seria
e vivila come se fosse un gioco,
assapora tutto quello che riesci ad ottenere
sia le sconfitte che le vittorie, 
la forza dell’alba e la poesia dell’imbrunire.





  

 

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(Il suo pensiero in pillole)


 
 
 
Ciascun uomo deve prendere possesso della propria vita:
la consapevolezza che un uomo ha di sé, infatti, si riflette direttamente sul modo in cui interagisce con gli altri.
 
Purtroppo, lo stile di vita moderno, basato sulla competizione aggressiva, distrugge l’individuo, lo irrigidisce emotivamente e gli crea persino una grande paura di sognare, e quindi di trovare la forza interiore per realizzare le proprie mete.
 
Le persone per Shinyashiki, invecchiano non per il tempo che passa, ma principalmente perché abbandonano i sogni.
 
Per trasformare la propria vita è fondamentale sapere dove si sta e dove si vuole andare.

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in questo brano quasi poetico…

 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
LA VITA
Shinyashiki Roberto
 
Non mangiare la vita con la forchetta e con il coltello,
ma sporcati la faccia….
Molti risparmiano la vita per il futuro…
La vita, anche se in frigorifero,
se non la vivi, deperirà!
Per questo certe persone si sentono ammuffite
già nella mezz’età….!
Esse mettono la vita da parte
e non si dedicano all’amore o al lavoro….
Non hanno osato,
non sono andati avanti ma poi arriva il momento
che se ne accorgono.
“Accidenti, ho avuto fame
ma per risparmiare queste patate si sono marcite”.
E allora non lasciare che la vita diventi troppo seria
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sul modo migliore di vivere




Shinyashiki Roberto
 
 
 
 

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Ciascun uomo deve prendere possesso della propria vita:
la consapevolezza che un uomo ha di sé, infatti, si riflette direttamente sul modo in cui interagisce con gli altri.
 
Purtroppo, lo stile di vita moderno, basato sulla competizione aggressiva, distrugge l’individuo, lo irrigidisce emotivamente e gli crea persino una grande paura di sognare, e quindi di trovare la forza interiore per realizzare le proprie mete.
 
Le persone per Shinyashiki, invecchiano non per il tempo che passa, ma principalmente perché abbandonano i sogni.
 
Per trasformare la propria vita è fondamentale sapere dove si sta e dove si vuole andare.

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Ecco ora come l’autore sintetizza i suoi concetti…
espressi nel libro
IL VERO SUCCESSO E’ LA… FELICITA’
in questo brano quasi poetico…

 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
LA VITA
Shinyashiki Roberto
 
Non mangiare la vita con la forchetta e con il coltello,
ma sporcati la faccia….
Molti risparmiano la vita per il futuro…
La vita, anche se in frigorifero,
se non la vivi, deperirà!
Per questo certe persone si sentono ammuffite
già nella mezz’età….!
Esse mettono la vita da parte
e non si dedicano all’amore o al lavoro….
Non hanno osato,
non sono andati avanti ma poi arriva il momento
che se ne accorgono.
“Accidenti, ho avuto fame
ma per risparmiare queste patate si sono marcite”.
E allora non lasciare che la vita diventi troppo seria
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Noi non possiamo darci valore da soli.


Ce lo danno gli altri fin da bambini amandoci, apprezzandoci, dicendoci bravo.


In realtà non possiamo dare valore a nulla perché sono gli altri che, con il loro comportamento o le loro parole, ci dicono cosa è buono o cattivo, cosa è desiderabile.


Se prendete due fratellini e mettete davanti a loro un qualsiasi oggetto, non appena uno lo prende in mano, l’altro lo vuole anche lui.


Ha imparato a desiderarlo dal primo.


Esiste poi, in ogni essere umano, una spinta interiore a creare, ad agire, a costruire, cioè a oggettivare tutto ciò che sente e pensa.


C’è chi suona uno strumento musicale, chi apre una pizzeria, chi diventa insegnante, chi scrive libri e chi costruisce grattacieli.


Sono tutte oggettivazioni del suo spirito: l’uomo si realizza in ciò che fa.


Ma quando abbiamo creato una nostra opera, abbiamo anche bisogno di vederla riconosciuta, apprezzata dagli altri.


Il musicista la sua musica, l’architetto la sua costruzione, lo scienziato la sua ricerca.


Perché nessuno può dirsi bravo da solo.


Possiamo costruire, realizzare, fare cose stupende ma, per sapere che valgono, per sapere che abbiamo meritato, bisogna che qualcuno ce lo dica.
 
 
 

Il bisogno di riconoscimento non è vanità.

 
 
 
 

 

 



Che cosa avviene allora quando una persona ha dedicato anni e anni a costruire qualcosa di stupendo per la sua comunità, il suo Paese, e non solo nessuno l’apprezza, ma la ostacola e gliela distrugge?


Come può conservare la fiducia in se stessa, trovare la forza di vivere e creare?
 
 
 
 
La risposta è una sola: devi ricominciare da capo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Allontanarti dal vecchio mondo, andare in esilio, affrontare la solitudine.


E vedere nuova gente, quella che non hai mai frequentato, quella che non conoscevi che non capivi e di cui magari diffidavi.
Avere nuove esperienze, fino a che non cambi interiormente, fino a che non ti importa più nulla di ciò che è accaduto e scopri nuovi piaceri e nuovi interessi.
Finché non ritrovi il gusto di ridere e non torni a vedere il mondo con l’occhio ingenuo, fresco del bamhino. Allora ti accorgi che non hai poi perso molto, che ci sono altri modi di vivere ed altre cose da fare e da inventare.
Certo è una cosa più facile da fare da giovani e che diventa sempre più difficile da vecchi perché si diventa schiavi delle proprie abitudini e del passato.


Ma è l’unica salvezza.





Chi si ferma a guardare indietro diventa una statua di sale
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Ecco come possiamo rallentar l’invecchiamento delle nostre cellule   Leave a comment




Penso che questi consigli possano esserci utili…

soprattutto se non siamo più giovanissimi…

per rallentar gli effetti del tempo sul nostro corpo.

 
 
 
 . 
 
 
 
 . 
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1. Proteggi il tuo corpo con gli antiossidanti, vitaminici ad alta concentrazione

ed integratori antiossidanti (frutta e verdura possono non essere sufficienti)


2. Limita i cibi grassi


3. Cerca di mantenere il tuo peso un 5% sotto il tuo peso ideale.

La mortalita’ cresce significativamente a valori  del peso superiori del 20%

4. Fai esercizio fisico almeno 15 minuti al giorno per ottenere un qualche beneficio di longevità


5. Cerca di avere un’espressione giovane, di pensare giovane,

di essere mentalmente attivo ed aggiornato.

Apparire giovane ti farà sentire meglio ( la chirurgia estetica in questo rappresenta un aiuto)


6. Non rassegnarti al fatto che diventi vecchio come una scusa per non fare nulla:

il senso di affaticamento, il sovrappeso, la debolezza, i dolori sono tutte cose trattabili con successo

che ti devono spingere a rivolgerti al più presto ad uno specialista.

 

 

 

 

 

 

7. Se hai più 45 anni, controlla i tuoi livelli ormonali almeno una volta all’anno


8. Mantieni la tua attività sessuale e rifiuta un decadimento funzionale che è invece importante per la salute e la longevità


9. Non fumare, non incominciare o smetti immediatamente.

Ogni minuto di fumo è un minuto di vita perso


10. Dormi un sonno regolare in una stanza tranquilla e fresca;

evita alcool alla sera e di bere troppa acqua: la vescica piena può svegliarti.

La melatonina aiuta a regolare il ritmo sonno-veglia nei casi di insonnia.


11. Adotta le comuni tecniche antistress:

Roma non è stata costruita in un giorno, organizza bene il tuo tempo,

le tue attività di lavoro, sportive e di piacere.

Il DHEA* migliora l’umore, la capacità di pensare lucidamente,  il livello di energia

e riduce l’angoscia di ” non farcela”

* Ormone umano che decresce con l'avanzare dell'età


12. Evita assolutamente lunghe esposizioni, soprattutto del viso, al sole,

specie nelle ore centrali delle giornata, senza un’efficace protezione solare”.

Il sole aumenta le rughe, rende secca la cute e favorisce l’insorgenza di melanomi

 

 

 

 

 

 

DAL WEB – IMPAGINAZIONE T.K. 

 
 
 
 

CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 

POESIE E CULTURA VARIA

NELLA PAGINA FB
 

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I consigli.. quasi poetici.. di R. Shinyashiki per esser felici.. estratti da un suo libro   2 comments

 
 
 
 





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Ciascun uomo deve prendere possesso della propria vita:
la consapevolezza che un uomo ha di sé, infatti, si riflette direttamente sul modo in cui interagisce con gli altri.
 
Purtroppo, lo stile di vita moderno, basato sulla competizione aggressiva, distrugge l'individuo, lo irrigidisce emotivamente e gli crea persino una grande paura di sognare, e quindi di trovare la forza interiore per realizzare le proprie mete.
 
Le persone per Shinyashiki, invecchiano non per il tempo che passa, ma principalmente perché abbandonano i sogni.
 
Per trasformare la propria vita è fondamentale sapere dove si sta e dove si vuole andare.

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LA VITA
Shinyashiki Roberto
 
Non mangiare la vita con la forchetta e con il coltello,
ma sporcati la faccia….
Molti risparmiano la vita per il futuro…
La vita, anche se in frigorifero,
se non la vivi, deperirà!
Per questo certe persone si sentono ammuffite
già nella mezz'età….!
Esse mettono la vita da parte
e non si dedicano all'amore o al lavoro….
Non hanno osato,
non sono andati avanti ma poi arriva il momento
che se ne accorgono.
“Accidenti, ho avuto fame
ma per risparmiare queste patate si sono marcite”.
E allora non lasciare che la vita diventi troppo seria
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Se prendete due fratellini e mettete davanti a loro un qualsiasi oggetto, non appena uno lo prende in mano, l’altro lo vuole anche lui.


Ha imparato a desiderarlo dal primo.


Esiste poi, in ogni essere umano, una spinta interiore a creare, ad agire, a costruire, cioè a oggettivare tutto ciò che sente e pensa.


C’è chi suona uno strumento musicale, chi apre una pizzeria, chi diventa insegnante, chi scrive libri e chi costruisce grattacieli.


Sono tutte oggettivazioni del suo spirito: l’uomo si realizza in ciò che fa.


Ma quando abbiamo creato una nostra opera, abbiamo anche bisogno di vederla riconosciuta, apprezzata dagli altri.


Il musicista la sua musica, l’architetto la sua costruzione, lo scienziato la sua ricerca.


Perché nessuno può dirsi bravo da solo.


Possiamo costruire, realizzare, fare cose stupende ma, per sapere che valgono, per sapere che abbiamo meritato, bisogna che qualcuno ce lo dica.
 
 
 

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Avere nuove esperienze, fino a che non cambi interiormente, fino a che non ti importa più nulla di ciò che è accaduto e scopri nuovi piaceri e nuovi interessi.
Finché non ritrovi il gusto di ridere e non torni a vedere il mondo con l’occhio ingenuo, fresco del bamhino. Allora ti accorgi che non hai poi perso molto, che ci sono altri modi di vivere ed altre cose da fare e da inventare.
Certo è una cosa più facile da fare da giovani e che diventa sempre più difficile da vecchi perché si diventa schiavi delle proprie abitudini e del passato.


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