Oggi è il compleanno di Johnny Dorelli, grande cantante di genere confidenziale, ma anche attore di cinema e di teatro nonché showman radiofonico e televisivo che è stato presente a lungo, grazie alla tv, accanto a coloro che hanno qualche anno in più…
Qui è con Raffaella Carrà
La sua carriera si è svolta soprattutto dalla fine degli anni 50 fino alla fine degli anni 90.
Mi fa piacere fargli gli auguri con un ricordo della sua mitica commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola“, e con la canzone “L’immensità“ che hanno rappresentato l’apice del suo successo.
L’IMMENSITA’
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
La ricordate?
E’ una commedia musicale in due atti di Garinei e Giovannini, liberamente ispirata al romanzo After me the Deluge di David Forrest musicata da Armando Trovajoli.
Nella versione originaria le scene ed i costumi erano di Giulio Coltellacci e le coreografie di Gino Landi.
Il personaggio principale era interpretato in modo brillante da Johnny Dorelli ed insieme agli altri attori, le scene, le musiche etc… compresa la simpatica “voce” di Dio ne sancirono il successo.
LA TRAMA IN BREVE
Don Silvestro parroco di un paesino di montagna riceve una telefonata da Dio che gli ordina di cotruire un’arca dato che ha deciso un nuovo Diluvio Universale.
Il parroco tra dubbi e difficoltà la costruisce ma poi il paese per il veto di un cardinale lo lascia solo nell’arca con Clementina la figlia del sindaco.
Inizia il diluvio ma il parroco per non lasciar solii suoi fedeli scende dall’arca ed allora Dio si decide a bloccar il diluvio.
All’interno della trama poisi innestano tante altre simpatiche minitrame con diversi personaggi.
IL SUCCESSO DELLA COMMEDIA
La commedia nella versione originaria battè tutti i record di durata e di incasso rimanendo in cartellone per 3 stagioni 630 repliche sempre con il tutto esaurito.
Fu rappresentata per la prima volta a Roma, al Teatro Sistina, l’8 Dicembre 1974 ma poi nel tempo, grazie al suo successo, girò per il mondo e le TV.
UNA FAMOSA SCENA E LA CANZONE
Riviviamone bellezza ed atmosfera… prima con una significativa scena (quella del bacio) in cui Johnny Dorelli dà il meglio di sé…
e poi ascoltando una sua perfetta interpretazione della canzone che è il filo conduttore della commedia musicale.
Non sono molte le commedie musicali che hanno fatto epoca in Italia
e sono rimaste nell’immaginario collettivo
ma questa è una di quelle benché non sia stata riproposta con frequenza.
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
La ricordate?
E’ una commedia musicale in due atti di Garinei e Giovannini, liberamente ispirata al romanzo After me the Deluge di David Forrest musicata da Armando Trovajoli.
Nella versione originaria le scene ed i costumi erano di Giulio Coltellacci e le coreografie di Gino Landi.
Meda – 20 febbraio 1937
Il personaggio principale era interpretato in modo brillante da Johnny Dorelli ed insieme agli altri attori, le scene, le musiche etc… compresa la simpatica “voce” di Dio ne sancirono il successo.
LA TRAMA IN BREVE
Don Silvestro parroco di un paesino di montagna riceve una telefonata da Dio che gli ordina di cotruire un’arca dato che ha deciso un nuovo Diluvio Universale.
Il parroco tra dubbi e difficoltà la costruisce ma poi il paese per il veto di un cardinale lo lascia solo nell’arca con Clementina la figlia del sindaco.
Inizia il diluvio ma il parroco per non lasciar solii suoi fedeli scende dall’arca ed allora Dio si decide a bloccar il diluvio.
All’interno della trama poisi innestano tante altre simpatiche minitrame con diversi personaggi.
IL SUCCESSO DELLA COMMEDIA
La commedia nella versione originaria battè tutti i record di durata e di incasso rimanendo in cartellone per 3 stagioni 630 repliche sempre con il tutto esaurito.
Fu rappresentata per la prima volta a Roma, al Teatro Sistina, l’8 Dicembre 1974 ma poi nel tempo, grazie al suo successo, girò per il mondo e le TV.
UNA FAMOSA SCENA E LA CANZONE
Riviviamone bellezza ed atmosfera… prima con una significativa scena (quella del bacio) in cui Johnny Dorelli dà il meglio di sé…
e poi ascoltando una sua perfetta interpretazione della canzone che è il filo conduttore della commedia musicale.
a guardar le operette alla TV e sa bene quindi cosa sono.
Ora però lo spiegherò a chi non può saperlo
e lo ricorderò invece a chi le ha conosciute.
L’operetta è una commedia, in parte recitata e in parte cantata,
che, per l’importanza delle parti musicali,
viene in genere considerata come una filiazione del teatro musicale
e, in particolare, dell’operà-comique francese
Quella che ora leggeremo e ricorderemo
è una tra le più classiche e più amate di sempre.
LA VEDOVA ALLEGRA
a cura di Tony Kospan
LA STORIA
La Vedova Allegradi Franz Lehár è da sempre considerata
il primo e più importante titolo della storia dell’operetta.
Il titolo originale dell’operetta in tre atti è “Die lustige Witwe“.
Fu fu musicata da Lehàr su libretto di Victor Léon e Leo Stein basato sulla trama della commedia “L’attaché d’ambassade” di Henri Meilhac.
Debuttò con immediato grande successo il 30 dicembre 1905 al Theater an der Wien di Vienna.
Ha attraversato tutto un secolo di cambiamenti profondi, eppure il suo successo non si è mai appannato ed è sicuramente destinato a rinnovarsi nel terzo millennio.
Basti pensare che quest’operetta è a tutt’oggi uno dei titoli più rappresentati nelle Stagioni Teatrali di tutto il mondo.
LA TRAMA
All’ambasciata del Pontevedro a Parigi, c’è grande fermento.
Sta arrivando la Signora Anna Glavari , giovane vedova del ricchissimo banchiere di corte.
L’ambasciatore, il Barone Zeta, ha ricevuto l’incarico di trovare un marito pontevedrino alla vedova e questo per conservare i milioni di dote della signora, in patria. Infatti se la signora Glavari passasse a seconde nozze con un francese, il suo capitale lascerebbe la Banca Nazionale Pontevedrina e per il Pontevedro sarebbe la rovina economica.
Njegus, cancelliere dell’ambasciata, é un po’ troppo pasticcione per una simile impresa ma c’é il conte Danilo che potrebbe andare benissimo. Njegus e Zeta tentano di convincerlo ma lui non ne vuole sapere. Tra Danilo e Anna c’era stata una storia d’amore finita male a causa della famiglia di Danilo. Da parte sua la vedova, pur amando Danilo, non lo vuole dimostrare e fa di tutto per farlo ingelosire. Frattanto si snoda un’altra storia d’amore che vede protagonisti Valencienne, giovane mogliettina di Zeta, e Camillo de Rossillon, un diplomatico francese che la corteggia con assiduità . I due si danno convegno in un chiosco. Li sta per sorprendere il barone Zeta quando Njegus riesce a fare uscire per tempo Valencienne ed a sostituirla con Anna.
La vedova sorpresa con Camillo! Tutti sono sconvolti, Danilo furioso abbandona la festa. Tutto ormai sembra compromesso ma Njegus, vero Deus ex-machina, riesce a sciogliere gli equivoci e a far confessare ad Anna e Danilo il loro reciproco amore. La patria é salva. D’ora in poi la signora Glavari non sarà più “La vedova allegra” ma la felice consorte del conte Danilo Danilowitch.
Oggi è il compleanno di Johnny Dorelli, grande cantante di genere confidenziale, ma anche attore di cinema e di teatro nonché showman radiofonico e televisivo che è stato presente a lungo, grazie alla tv, accanto a coloro che hanno qualche anno in più…
Qui è con Raffaella Carrà
La sua carriera si è svolta soprattutto dalla fine degli anni 50 fino alla fine degli anni 90.
Mi fa piacere fargli gli auguri con un ricordo della sua mitica commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola“, e con la canzone “L’immensità“ che hanno rappresentato l’apice del suo successo.
L’IMMENSITA’
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
La ricordate?
E’ una commedia musicale in due atti di Garinei e Giovannini, liberamente ispirata al romanzo After me the Deluge di David Forrest musicata da Armando Trovajoli.
Nella versione originaria le scene ed i costumi erano di Giulio Coltellacci e le coreografie di Gino Landi.
Il personaggio principale era interpretato in modo brillante da Johnny Dorelli ed insieme agli altri attori, le scene, le musiche etc… compresa la simpatica “voce” di Dio ne sancirono il successo.
LA TRAMA IN BREVE
Don Silvestro parroco di un paesino di montagna riceve una telefonata da Dio che gli ordina di cotruire un’arca dato che ha deciso un nuovo Diluvio Universale.
Il parroco tra dubbi e difficoltà la costruisce ma poi il paese per il veto di un cardinale lo lascia solo nell’arca con Clementina la figlia del sindaco.
Inizia il diluvio ma il parroco per non lasciar solii suoi fedeli scende dall’arca ed allora Dio si decide a bloccar il diluvio.
All’interno della trama poisi innestano tante altre simpatiche minitrame con diversi personaggi.
IL SUCCESSO DELLA COMMEDIA
La commedia nella versione originaria battè tutti i record di durata e di incasso rimanendo in cartellone per 3 stagioni 630 repliche sempre con il tutto esaurito.
Fu rappresentata per la prima volta a Roma, al Teatro Sistina, l’8 Dicembre 1974 ma poi nel tempo, grazie al suo successo, girò per il mondo e le TV.
UNA FAMOSA SCENA E LA CANZONE
Riviviamone bellezza ed atmosfera… prima con una significativa scena (quella del bacio) in cui Johnny Dorelli dà il meglio di sé…
e poi ascoltando una sua perfetta interpretazione della canzone che è il filo conduttore della commedia musicale.
Non sono molte le commedie musicali che hanno fatto epoca in Italia
e sono rimaste nell’immaginario collettivo
ma questa è una di quelle benché non sia stata riproposta con frequenza.
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
La ricordate?
E’ una commedia musicale in due atti di Garinei e Giovannini, liberamente ispirata al romanzo After me the Deluge di David Forrest musicata da Armando Trovajoli.
Nella versione originaria le scene ed i costumi erano di Giulio Coltellacci e le coreografie di Gino Landi.
Meda – 20 febbraio 1937
Il personaggio principale era interpretato in modo brillante da Johnny Dorelli ed insieme agli altri attori, le scene, le musiche etc… compresa la simpatica “voce” di Dio ne sancirono il successo.
LA TRAMA IN BREVE
Don Silvestro parroco di un paesino di montagna riceve una telefonata da Dio che gli ordina di cotruire un’arca dato che ha deciso un nuovo Diluvio Universale.
Il parroco tra dubbi e difficoltà la costruisce ma poi il paese per il veto di un cardinale lo lascia solo nell’arca con Clementina la figlia del sindaco.
Inizia il diluvio ma il parroco per non lasciar solii suoi fedeli scende dall’arca ed allora Dio si decide a bloccar il diluvio.
All’interno della trama poisi innestano tante altre simpatiche minitrame con diversi personaggi.
IL SUCCESSO DELLA COMMEDIA
La commedia nella versione originaria battè tutti i record di durata e di incasso rimanendo in cartellone per 3 stagioni 630 repliche sempre con il tutto esaurito.
Fu rappresentata per la prima volta a Roma, al Teatro Sistina, l’8 Dicembre 1974 ma poi nel tempo, grazie al suo successo, girò per il mondo e le TV.
UNA FAMOSA SCENA E LA CANZONE
Riviviamone bellezza ed atmosfera… prima con una significativa scena (quella del bacio) in cui Johnny Dorelli dà il meglio di sé…
e poi ascoltando una sua perfetta interpretazione della canzone che è il filo conduttore della commedia musicale.
a guardar le operette alla TV e sa bene quindi cosa sono.
Ora però lo spiegherò a chi non può saperlo
e lo ricorderò invece a chi le ha conosciute.
L’operetta è una commedia, in parte recitata e in parte cantata,
che, per l’importanza delle parti musicali,
viene in genere considerata come una filiazione del teatro musicale
e, in particolare, dell’operà-comique francese
Quella che ora leggeremo e ricorderemo
è una tra le più classiche e più amate di sempre.
LA VEDOVA ALLEGRA
a cura di Tony Kospan
LA STORIA
La Vedova Allegradi Franz Lehár è da sempre considerata
il primo e più importante titolo della storia dell’operetta.
Il titolo originale dell’operetta in tre atti è “Die lustige Witwe“.
Fu fu musicata da Lehàr su libretto di Victor Léon e Leo Stein basato sulla trama della commedia “L’attaché d’ambassade” di Henri Meilhac.
Debuttò con immediato grande successo il 30 dicembre 1905 al Theater an der Wien di Vienna.
Ha attraversato tutto un secolo di cambiamenti profondi, eppure il suo successo non si è mai appannato ed è sicuramente destinato a rinnovarsi nel terzo millennio.
Basti pensare che quest’operetta è a tutt’oggi uno dei titoli più rappresentati nelle Stagioni Teatrali di tutto il mondo.
LA TRAMA
All’ambasciata del Pontevedro a Parigi, c’è grande fermento.
Sta arrivando la Signora Anna Glavari , giovane vedova del ricchissimo banchiere di corte.
L’ambasciatore, il Barone Zeta, ha ricevuto l’incarico di trovare un marito pontevedrino alla vedova e questo per conservare i milioni di dote della signora, in patria. Infatti se la signora Glavari passasse a seconde nozze con un francese, il suo capitale lascerebbe la Banca Nazionale Pontevedrina e per il Pontevedro sarebbe la rovina economica.
Njegus, cancelliere dell’ambasciata, é un po’ troppo pasticcione per una simile impresa ma c’é il conte Danilo che potrebbe andare benissimo. Njegus e Zeta tentano di convincerlo ma lui non ne vuole sapere. Tra Danilo e Anna c’era stata una storia d’amore finita male a causa della famiglia di Danilo. Da parte sua la vedova, pur amando Danilo, non lo vuole dimostrare e fa di tutto per farlo ingelosire. Frattanto si snoda un’altra storia d’amore che vede protagonisti Valencienne, giovane mogliettina di Zeta, e Camillo de Rossillon, un diplomatico francese che la corteggia con assiduità . I due si danno convegno in un chiosco. Li sta per sorprendere il barone Zeta quando Njegus riesce a fare uscire per tempo Valencienne ed a sostituirla con Anna.
La vedova sorpresa con Camillo! Tutti sono sconvolti, Danilo furioso abbandona la festa. Tutto ormai sembra compromesso ma Njegus, vero Deus ex-machina, riesce a sciogliere gli equivoci e a far confessare ad Anna e Danilo il loro reciproco amore. La patria é salva. D’ora in poi la signora Glavari non sarà più “La vedova allegra” ma la felice consorte del conte Danilo Danilowitch.
E’ una commedia musicale in due atti di Garinei e Giovannini, liberamente ispirata al romanzo After me the Deluge di David Forrest musicata da Armando Trovajoli.
Nella versione originaria le scene ed i costumi erano di Giulio Coltellacci e le coreografie di Gino Landi.
Meda – 20 febbraio 1937
Il personaggio principale era interpretato in modo brillante da Johnny Dorelli ed insieme agli altri attori, le scene, le musiche etc… compresa la simpatica “voce” di Dio ne sancirono il successo.
LA TRAMA IN BREVE
Don Silvestro parroco di un paesino di montagna riceve una telefonata da Dio che gli ordina di cotruire un’arca dato che ha deciso un nuovo Diluvio Universale.
Il parroco tra dubbi e difficoltà la costruisce ma poi il paese per il veto di un cardinale lo lascia solo nell’arca con Clementina la figlia del sindaco.
Inizia il diluvio ma il parroco per non lasciar solii suoi fedeli scende dall’arca ed allora Dio si decide a bloccar il diluvio.
All’interno della trama poisi innestano tante altre simpatiche minitrame con diversi personaggi.
IL SUCCESSO DELLA COMMEDIA
La commedia nella versione originaria battè tutti i record di durata e di incasso rimanendo in cartellone per 3 stagioni 630 repliche sempre con il tutto esaurito.
Fu rappresentata per la prima volta a Roma, al Teatro Sistina, l’8 Dicembre 1974 ma poi nel tempo, grazie al suo successo, girò per il mondo e le TV.
UNA FAMOSA SCENA E LA CANZONE
Riviviamone bellezza ed atmosfera… prima con una significativa scena (quella del bacio) in cui Johnny Dorelli dà il meglio di sé…
e poi ascoltando una sua perfetta interpretazione della canzone che è il filo conduttore della commedia musicale.
Oggi è il compleanno di Johnny Dorelli, grande cantante di genere confidenziale, ma anche attore di cinema e di teatro nonché showman radiofonico e televisivo che è stato presente a lungo, grazie alla tv, accanto a coloro che hanno qualche anno in più…
Qui è con Raffaella Carrà
La sua carriera si è svolta soprattutto dalla fine degli anni 50 fino alla fine degli anni 90.
Mi fa piacere fargli gli auguri con un ricordo della sua mitica commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola“, e con la canzone “L’immensità“ che hanno rappresentato l’apice del suo successo.
L’IMMENSITA’
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
La ricordate?
E’ una commedia musicale in due atti di Garinei e Giovannini, liberamente ispirata al romanzo After me the Deluge di David Forrest musicata da Armando Trovajoli.
Nella versione originaria le scene ed i costumi erano di Giulio Coltellacci e le coreografie di Gino Landi.
Il personaggio principale era interpretato in modo brillante da Johnny Dorelli ed insieme agli altri attori, le scene, le musiche etc… compresa la simpatica “voce” di Dio ne sancirono il successo.
LA TRAMA IN BREVE
Don Silvestro parroco di un paesino di montagna riceve una telefonata da Dio che gli ordina di cotruire un’arca dato che ha deciso un nuovo Diluvio Universale.
Il parroco tra dubbi e difficoltà la costruisce ma poi il paese per il veto di un cardinale lo lascia solo nell’arca con Clementina la figlia del sindaco.
Inizia il diluvio ma il parroco per non lasciar solii suoi fedeli scende dall’arca ed allora Dio si decide a bloccar il diluvio.
All’interno della trama poisi innestano tante altre simpatiche minitrame con diversi personaggi.
IL SUCCESSO DELLA COMMEDIA
La commedia nella versione originaria battè tutti i record di durata e di incasso rimanendo in cartellone per 3 stagioni 630 repliche sempre con il tutto esaurito.
Fu rappresentata per la prima volta a Roma, al Teatro Sistina, l’8 Dicembre 1974 ma poi nel tempo, grazie al suo successo, girò per il mondo e le TV.
UNA FAMOSA SCENA E LA CANZONE
Riviviamone bellezza ed atmosfera… prima con una significativa scena (quella del bacio) in cui Johnny Dorelli dà il meglio di sé…
e poi ascoltando una sua perfetta interpretazione della canzone che è il filo conduttore della commedia musicale.
a guardar le operette alla TV e sa bene quindi cosa sono.
Ora però lo spiegherò a chi non può saperlo
e lo ricorderò invece a chi le ha conosciute.
L’operetta è una commedia, in parte recitata e in parte cantata,
che, per l’importanza delle parti musicali,
viene in genere considerata come una filiazione del teatro musicale
e, in particolare, dell’operà-comique francese
Quella che ora leggeremo e ricorderemo
è una tra le più classiche e più amate di sempre.
LA VEDOVA ALLEGRA
a cura di Tony Kospan
LA STORIA
La Vedova Allegradi Franz Lehár è da sempre considerata
il primo e più importante titolo della storia dell’operetta.
Il titolo originale dell’operetta in tre atti è “Die lustige Witwe“.
Fu fu musicata da Lehàr su libretto di Victor Léon e Leo Stein basato sulla trama della commedia “L’attaché d’ambassade” di Henri Meilhac.
Debuttò con immediato grande successo il 30 dicembre 1905 al Theater an der Wien di Vienna.
Ha attraversato tutto un secolo di cambiamenti profondi, eppure il suo successo non si è mai appannato ed è sicuramente destinato a rinnovarsi nel terzo millennio.
Basti pensare che quest’operetta è a tutt’oggi uno dei titoli più rappresentati nelle Stagioni Teatrali di tutto il mondo.
LA TRAMA
All’ambasciata del Pontevedro a Parigi, c’è grande fermento.
Sta arrivando la Signora Anna Glavari , giovane vedova del ricchissimo banchiere di corte.
L’ambasciatore, il Barone Zeta, ha ricevuto l’incarico di trovare un marito pontevedrino alla vedova e questo per conservare i milioni di dote della signora, in patria. Infatti se la signora Glavari passasse a seconde nozze con un francese, il suo capitale lascerebbe la Banca Nazionale Pontevedrina e per il Pontevedro sarebbe la rovina economica.
Njegus, cancelliere dell’ambasciata, é un po’ troppo pasticcione per una simile impresa ma c’é il conte Danilo che potrebbe andare benissimo. Njegus e Zeta tentano di convincerlo ma lui non ne vuole sapere. Tra Danilo e Anna c’era stata una storia d’amore finita male a causa della famiglia di Danilo. Da parte sua la vedova, pur amando Danilo, non lo vuole dimostrare e fa di tutto per farlo ingelosire. Frattanto si snoda un’altra storia d’amore che vede protagonisti Valencienne, giovane mogliettina di Zeta, e Camillo de Rossillon, un diplomatico francese che la corteggia con assiduità . I due si danno convegno in un chiosco. Li sta per sorprendere il barone Zeta quando Njegus riesce a fare uscire per tempo Valencienne ed a sostituirla con Anna.
La vedova sorpresa con Camillo! Tutti sono sconvolti, Danilo furioso abbandona la festa. Tutto ormai sembra compromesso ma Njegus, vero Deus ex-machina, riesce a sciogliere gli equivoci e a far confessare ad Anna e Danilo il loro reciproco amore. La patria é salva. D’ora in poi la signora Glavari non sarà più “La vedova allegra” ma la felice consorte del conte Danilo Danilowitch.
Oggi è il compleanno di Johnny Dorelli, grande cantante di genere confidenziale, ma anche attore di cinema e di teatro nonché showman radiofonico e televisivo che è stato presente a lungo, grazie alla tv, accanto a coloro che hanno qualche anno in più…
Meda – 20 febbraio 1937
La sua carriera si è svolta soprattutto dalla fine degli anni 50 fino alla fine degli anni 90.
Mi fa piacere fargli gli auguri con un ricordo della sua mitica commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola“, e con la canzone “L'immensità“ che hanno rappresentato l'apice del suo successo.
L'IMMENSITA'
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
La ricordate?
E' una commedia musicale in due atti di Garinei e Giovannini, liberamente ispirata al romanzo After me the Deluge di David Forrest musicata da Armando Trovajoli.
Nella versione originaria le scene ed i costumi erano di Giulio Coltellacci e le coreografie di Gino Landi.
Il personaggio principale era interpretato in modo brillante da Johnny Dorelli ed insieme agli altri attori, le scene, le musiche etc… compresa la simpatica “voce” di Dio ne sancirono il successo.
LA TRAMA IN BREVE
Don Silvestro parroco di un paesino di montagna riceve una telefonata da Dio che gli ordina di cotruire un'arca dato che ha deciso un nuovo Diluvio Universale.
Il parroco tra dubbi e difficoltà la costruisce ma poi il paese per il veto di un cardinale lo lascia solo nell'arca con Clementina la figlia del sindaco.
Inizia il diluvio ma il parroco per non lasciar solii suoi fedeli scende dall'arca ed allora Dio si decide a bloccar il diluvio.
All'interno della trama poisi innestano tante altre simpatiche minitrame con diversi personaggi.
IL SUCCESSO DELLA COMMEDIA
La commedia nella versione originaria battè tutti i record di durata e di incasso rimanendo in cartellone per 3 stagioni 630 repliche sempre con il tutto esaurito.
Fu rappresentata per la prima volta a Roma, al Teatro Sistina, l'8 Dicembre 1974 ma poi nel tempo, grazie al suo successo, girò per il mondo e le TV.
UNA FAMOSA SCENA E LA CANZONE
Riviviamone bellezza ed atmosfera… prima con una significativa scena (quella del bacio) in cui Johnny Dorelli dà il meglio di sé…
e poi ascoltando una sua perfetta interpretazione della canzone che è il filo conduttore della commedia musicale.