Parlare brevemente di questo notissimo grande cantante italoamericano, dalla lunga e varia carriera artistica e dalla vita intensa e movimentata, non sarà facile ma, nel rispetto dello stile del blog, ci proverò.
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Frank Sinatra
Hoboken 12.12.1915 – West Hollywood 14.5.1998
FRANK SINATRA
La famiglia in cui nasce è molto umile.
La madre che fa piccoli e vari lavori per i vicini, è di origini liguri, ed il padre, che dopo diverse negative esperienze lavorative diventa vigile del fuoco, è di origini sicule.
La sua infanzia-adolescenza per le ristrettezze economiche familiari si svolge pertanto soprattutto per la strada mentre a scuola viene apprezzato soprattutto per la bravura nelle imitazioni.
Poi ancora giovanetto inizia a svolgere lavori umili come quelli di imbianchino e scaricatore di porto ma ancora sedicenne scopre la sua passione per il canto ed è già in una piccola band musicale.
Decide di voler fare il cantante ma scoppia un conflitto col padre che lo caccia di casa.
A 20 anni il primo successo come giovane cantante emergente.
Sinatra giovane
Inizia così la sua mitica carriera nello stile di Bing Crosby di cui è grande ammiratore.
Negli anni 1943/1944 i primi grandissimi successi e le sue canzoni raggiungono i primi posti tra i dischi più venduti.
Negli stessi anni inizia anche la sua carriera di attore.
Sinatra giovane
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E’ in questo periodo che diventa, per il suo mitico ed inconfondibile tono vocale, “The voice” ovvero LA VOCE… ed è così che sarà poi definito in tutto il mondo.
Inciderà nel complesso ben 2 mila e 200 canzoni e 166 album ma la sua canzone cult è certo “My Way” ma non da meno è però anche Strangers in the night.
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Dopo alcuni film minori nel 1954 vince l’ Oscar (ed altri premi) con “Da qui all’eternità” ed in seguito avrà per altri film diversi premi e riconoscimenti.
Grande latin lover (tantissimi i flirt attribuitigli con grandi attrici come Lana Turner, Marilyn Monroe, Anita Ekberg ed Angie Dickinson).
Strangers in The Night
Ha avuto 4 matrimoni e 3 figli (dalla prima moglie) ma di recente la 3° moglie Mia Farrow (divenuta moglie poi anche di Woody Allen) ha dichiarato che uno dei suoi figli, Ronan, l’ha avuto con Sinatra ed in effetti la rassomiglianza è davvero impressionante.
Ma il suo grande amore forse è stato Ava Gardner (2° moglie) con cui ha vissuto 2 anni di grande passione e grandi litigi dato che fino alla fine cercò di riavvicinarsi.
Qui con Ava Gardner
Fu accusato di esser amico di un mafioso, Sam Giancana, proprietario di un Casinò a Las Vegas.
Difensore, fin da giovane, dei diritti dei neri fu anche molto amico di Sammy Davies Jr e Peter Lawford.
Qui con Sammy Davis Jr
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Fino alla morte fece beneficenza a favore dei bambini poveri e delle famiglie disagiate.
Si racconta che, 83enne e ormai molto malato, abbia lui stesso staccato la spina della macchina che lo teneva in vita salutando l’ultima moglie Barbara Marx.
Desidero infine omaggiare The voice con la sua mitica canzone My way.
Un grandissimo ed universale discorso di Charlie Chaplin non come attore…
ma in veste di uomo che auspica la fratellanza universale.
Il grande dittatore (The Great Dictator)
è un film del 1940 tutto opera di Charlie Chaplin.
E’ una parodia del nazismo ed ironizza su Adolf Hitler.
Il film per diversi aspetti è considerato un’opera cult
e ricevette diversi riconoscimenti.
In esso Chaplin, che in realtà è stato molto, ma molto, di più di un semplice comico,
espone la sua profonda e sognante visione
del mondo e dell’Umanità.
Chaplin con Einstein
Il sogno di Chaplin è che tutta l’Umanità
riesca a liberarsi da ogni forma di sudditanza e sfruttamento
e dunque che tutti possano vivere in un mondo migliore.
Consiglio di legger il testo mentre ascoltiamo
il discorso di Chaplin in questa scena del mitico film
per coglierne le profonde verità che certo ci colpiranno mente e cuore
soprattutto pensando all’epoca in cui fu realizzato.
IL TESTO DEL MONOLOGO FINALE DA
“IL GRANDE DITTATORE”
“Mi dispiace, ma io non voglio fare l’imperatore, non è il mio mestiere. Non voglio governare, né conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro.
In questo mondo c’è posto per tutti: la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi. La vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell’odio, ci ha condotti a passo d’oca fra le cose più abbiette.
Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformati in cinici, l’abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari, ci serve umanità, più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è violenza, e tutto è perduto.
L’aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell’uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente.
A coloro che mi odono io dico: non disperate! L’avidità che ci comanda è solamente un male passeggiero, l’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano.
L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori. E il potere che hanno tolto al popolo, ritornerà al popolo. E qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare! Che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie! Non vi consegnate a questa gente senza un’anima! Uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore! Voi non siete macchine, non siete bestie, siete uomini! Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore! Voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l’amore altrui!
Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel vangelo di San Luca è scritto: “il Regno di Dio è nel cuore dell’uomo”, non di un solo uomo, o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini! Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità. Voi il popolo avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi, in nome della democrazia, usiamo questa forza. Uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza.
Promettendovi queste cose, dei bruti sono andati al potere. Mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno. I dittatori forse sono liberi, perché rendono schiavo il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse. Combattiamo per liberare il mondo eliminando confini e barriere, eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza! Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere.
Soldati! In nome della democrazia, siate tutti uniti!
Hannah, puoi sentirmi? Dovunque tu sia abbi fiducia.
Guarda in alto, Hannah! Le nuvole si diradano, comincia a splendere il sole. Prima o poi usciremo dall’oscurità verso la luce e vivremo in un mondo nuovo, un mondo più buono, in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio della loro brutalità.
Guarda in alto, Hannah! L’animo umano troverà le sue ali e finalmente comincerà a volare, a volare sull’arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro, il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi.
ha un posto non secondario nella storia del cinema.
Di famiglia benestante e di grande cultura
viaggiò per l’Europa e già da giovanissimo iniziò a recitare
facendosi subito notare per le sue notevoli e coinvolgenti
capacità espressive.
Montgomery Clift (Omaha 17.10.1920 – New York 23.7.1966)
Clift ha incarnato nel cinema le difficoltà della gioventù Usa,
i suoi smarrimenti e le sue inquietudini nel periodo postbellico
ed è considerato il capostipite di una generazione di ribelli,
come Marlon Brando e James Dean.
Questo però senza mai urla o gesti forti nella recitazione
bensì solo attraverso atteggiamenti distaccati… delicati…
e quasi indefinibili benché molto intensi.
Nel 1957 riportò gravi ferite al volto in un incidente stradale
che mutarono l’armonia e l’espressività dei suoi lineamenti.
Dopo un periodo di depressione causato da questo
e dalla sua difficoltà a rivelare la sua omosessualità
tuttavia tornò poi a bellissime performances in film come
I giovani leoni, Improvvisamente l’estate scorsa, Gli spostati,
Vincitori e vinti, ed infine Freud passioni segrete
del 1962 in cui interpretò il ruolo del padre della psicanalisi.
ha un posto non secondario nella storia del cinema.
Di famiglia benestante e di grande cultura
viaggiò per l’Europa e già da giovanissimo iniziò a recitare
facendosi subito notare per le sue notevoli e coinvolgenti
capacità espressive.
Montgomery Clift (Omaha 17.10.1920 – New York 23.7.1966)
Clift ha incarnato nel cinema le difficoltà della gioventù Usa,
i suoi smarrimenti e le sue inquietudini nel periodo postbellico
ed è considerato il capostipite di una generazione di ribelli,
come Marlon Brando e James Dean.
Questo però senza mai urla o gesti forti nella recitazione
bensì solo attraverso atteggiamenti distaccati… delicati…
e quasi indefinibili benché molto intensi.
Nel 1957 riportò gravi ferite al volto in un incidente stradale
che mutarono l’armonia e l’espressività dei suoi lineamenti.
Dopo un periodo di depressione causato da questo
e dalla sua difficoltà a rivelare la sua omosessualità
tuttavia tornò poi a bellissime performances in film come
I giovani leoni, Improvvisamente l’estate scorsa, Gli spostati,
Vincitori e vinti, ed infine Freud passioni segrete
del 1962 in cui interpretò il ruolo del padre della psicanalisi.