Archivio per l'etichetta ‘CAPACITA’ D’ASCOLTO’
Pare… dico pare… che chi riesce a sorridere spesso
ha meno possibilità d’ammalarsi!
Ne sono convinti i medici, ma a parte ciò,
quel che è certo è che chi riesce a sorridere spesso
vive senz’altro meglio.
Ma sono uguali tutte le risate?
NO!
La vocale che usiamo… parla di noi
e del momento che stiamo vivendo.
Il modo di ridere è un’importante via di comunicazione:
e, a seconda delle vocali che usiamo,
la risata comunica stati d’animo differenti e modi diversi di essere.

VEDIAMO DUNQUE I SIGNIFICATI DI OGNI SINGOLA VOCALE…
A A A A A A A A
– la risata “ah, ah, ah”:
la “a” è la vocale delle risate di vero cuore, vitale, aperta e solare come la personalità di chi ride in questo modo.
Fa bene al cuore apre la respirazione e aiuta la circolazione; è quindi utilissima per stress a stati d’ansia.
O O O O O O O O
– la risata “oh, oh, oh”:
caratteristica di chi apprezza la buona cucina e si sente a proprio agio soprattutto in una tavolata di amici.
La risata in “o” è grassa o di pancia, risuona nel ventre e dà benefici all’apparato digerente.
U U U U U U U U
– la risata “uh, uh, uh”:
è la più profonda , la più vicina agli istinti.
E’ preziosa per sciogliere la tensione, soprattutto quando si accumula nella schiena.
E E E E E E E E
– la risata “eh, eh, eh”:
risuona nella gola, che fa da ponte tra la testa e il cuore, tra le emozioni e la razionalità.
E’ la risata caratteristica di chi privilegia la razionalità nel lavoro e nelle relazioni.
Sarcastica e pungente ha spesso per bersaglio qualcosa o qualcuno.
Può esprimere cinismo, difficoltà di contatto affettivo, tendenza a fuggire le emozioni.
Attenzione a non controllare troppo con la testa; lasciate andare un po’ di più la vostra parte emozionale, ne trarranno beneficio mente e corpo.
I I I I I I I I
– la risata “ih, ih, ih”:
vibra nel naso e nella testa, ed è piuttosto mentale e controllata.
Così è la risata del sarcastico, di chi sta reprimendo l’aggressività.
Sembra più una scarica nervosa che un atto piacevole.
Comunica spesso disagio, tensione o nervosismo, e può significare un’aggressività repressa che sceglie questo modo per esprimersi.
E tu con che vocale ridi?

Copyright Test e Testo Antonella Lucato 2005 – Impaginazione e piccole modificheT.K.
Ed ora – quale che sia la vostra vocale –
facciamoci delle gran belle risate
con Totò in questo video.
Ciao da Tony Kospan
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Misuriamo la nostra capacità d'ascolto!
.
.

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.
Siamo tutti consapevoli dell’importanza del saper ascoltare
(mentre nel contempo sempre meno concediamo a ciò la ns attenzione)
e dunque cosa c’è di meglio del guardarci dentro e vedere
quale sia la nostra vera capacità d’ascolto?
.
.

VOGLIAMO MISURARE
LA NS CAPACITA' DI ASCOLTO?
QUESTO TEST CE LO CONSENTE
Sì… il test non ci dirà nulla che già non sappiamo
nel nostro profondo intimo
ma certo ce lo evidenza… nel bene e nel male.
E’ UN TEST DAVVERO SERIO ED INFATTI
E' DI UN SITO CHE SI OCCUPA
PROPRIO DI PSICOLOGIA…
L’ho fatto anch’io per verificarne l’attendibilità
e mi sembra davvero ok…
Buon test dunque e, se ci va,
raccontiamo che tipo di “ascoltatori” siamo…
Ciao da Tony Kospan
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Misuriamo la nostra capacità d’ascolto!
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Siamo tutti consapevoli dell’importanza del saper ascoltare
(mentre nel contempo sempre meno concediamo a ciò la ns attenzione)
e dunque cosa c’è di meglio del guardarci dentro e vedere
quale sia la nostra vera capacità d’ascolto?
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VOGLIAMO MISURARE
LA NS CAPACITA’ DI ASCOLTO?
QUESTO TEST CE LO CONSENTE
Sì… il test non ci dirà nulla che già non sappiamo
nel nostro profondo intimo
ma certo ce lo evidenza… nel bene e nel male.
E’ UN TEST DAVVERO SERIO ED INFATTI
E’ DI UN SITO CHE SI OCCUPA
PROPRIO DI PSICOLOGIA…
L’ho fatto anch’io per verificarne l’attendibilità
e mi sembra davvero ok…
Buon test dunque e, se ci va,
raccontiamo che tipo di “ascoltatori” siamo…
Ciao da Tony Kospan
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Siamo tutti consapevoli (o dovremmo esserlo)
dell’importanza di saper ascoltare…
ma nel contempo però, ahimè,
sempre meno concediamo la nostra attenzione a chi parla.
Ecco allora 3 brevi ma bei racconti che parlano
della necessità d'ascoltare e di essere ascoltati…
In questo campo infatti noi tutti possiamo esser
di volta in volta vittime o colpevoli

L’IMPORTANZA DELL’ASCOLTO
3 MINI STORIE PER RIFLETTERE
.
I

Camille Pissarro – Due contadine
Molti anni fa, in Cina, vivevano due amici.
Uno era molto bravo a suonare l’arpa.
L’altro era dotatissimo nella rara arte di saper ascoltare.
Quando il primo suonava o cantava di una montagna, il secondo diceva:
“Vedo la montagna come se l’avessimo davanti”.
Quando il primo suonava a proposito di un ruscello, colui che ascoltava prorompeva:
“Sento scorrere l’acqua fra le pietre”.
Ma un brutto giorno, quello che ascoltava si ammalò e morì.
Il primo amico tagliò le corde della sua arpa e non suonò mai più.
Esistiamo veramente se qualcuno ci ascolta.
Il dono più grande che possiamo fare ad una persona é di ascoltarla “veramente”.
II

Una ragazza molto sensibile parlò con un insegnante di un suo problema molto sentito.
L’insegnante le suggerì di parlarne con i genitori.
La ragazza ci provò, ma, anche di fronte alla sua angoscia e confusione, i suoi avevano minimizzato e avevano cambiato discorso, assicurandole che “stava esagerando”, che “avrebbe superato il problema”, ecc.
Rifiutarono la discussione come se, ignorandolo, il problema potesse risolversi da sé.
Quando la ragazza tentò il suicidio i genitori reagirono:
“Perché non ci hai detto che avevi dei problemi?” le chiesero.
“E voi, perché non avete ascoltato quando ve lo dicevo?”.

III

.
.
Una bambina ha scritto:
“Alla sera, quando sono a letto, mi volto verso il muro e mi parlo,
perché io… mi ascolto“…
Cosa ne pensate?
Ciao da Tony Kospan
UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
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Misuriamo la nostra capacità d’ascolto!
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Siamo tutti consapevoli dell’importanza del saper ascoltare
(mentre nel contempo sempre meno concediamo a ciò la ns attenzione)
e dunque cosa c’è di meglio del guardarci dentro e vedere
quale sia la nostra vera capacità d’ascolto?
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VOGLIAMO MISURARE
LA NS CAPACITA’ DI ASCOLTO?
QUESTO TEST CE LO CONSENTE
Sì… il test non ci dirà nulla che già non sappiamo
nel nostro profondo intimo
ma certo ce lo evidenza… nel bene e nel male.
E’ UN TEST DAVVERO SERIO ED INFATTI
E’ DI UN SITO CHE SI OCCUPA
PROPRIO DI PSICOLOGIA…
L’ho fatto anch’io per verificarne l’attendibilità
e mi sembra davvero ok…
Buon test dunque e, se ci va,
raccontiamo che tipo di “ascoltatori” siamo…
Ciao da Tony Kospan
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Siamo tutti consapevoli (o dovremmo esserlo)
dell’importanza di saper ascoltare…
ma nel contempo però, ahimè,
sempre meno concediamo la nostra attenzione a chi parla.
Ecco allora 3 brevi ma bei racconti che parlano
della necessità d’ascoltare e di essere ascoltati…
In questo campo infatti noi tutti possiamo esser
di volta in volta vittime o colpevoli

L’IMPORTANZA DELL’ASCOLTO
3 MINI STORIE PER RIFLETTERE
.
I

Camille Pissarro – Due contadine
Molti anni fa, in Cina, vivevano due amici.
Uno era molto bravo a suonare l’arpa.
L’altro era dotatissimo nella rara arte di saper ascoltare.
Quando il primo suonava o cantava di una montagna, il secondo diceva:
“Vedo la montagna come se l’avessimo davanti”.
Quando il primo suonava a proposito di un ruscello, colui che ascoltava prorompeva:
“Sento scorrere l’acqua fra le pietre”.
Ma un brutto giorno, quello che ascoltava si ammalò e morì.
Il primo amico tagliò le corde della sua arpa e non suonò mai più.
Esistiamo veramente se qualcuno ci ascolta.
Il dono più grande che possiamo fare ad una persona é di ascoltarla “veramente”.
II

Una ragazza molto sensibile parlò con un insegnante di un suo problema molto sentito.
L’insegnante le suggerì di parlarne con i genitori.
La ragazza ci provò, ma, anche di fronte alla sua angoscia e confusione, i suoi avevano minimizzato e avevano cambiato discorso, assicurandole che “stava esagerando”, che “avrebbe superato il problema”, ecc.
Rifiutarono la discussione come se, ignorandolo, il problema potesse risolversi da sé.
Quando la ragazza tentò il suicidio i genitori reagirono:
“Perché non ci hai detto che avevi dei problemi?” le chiesero.
“E voi, perché non avete ascoltato quando ve lo dicevo?”.

III

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Una bambina ha scritto:
“Alla sera, quando sono a letto, mi volto verso il muro e mi parlo,
perché io… mi ascolto“…
Cosa ne pensate?
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Siamo tutti consapevoli dell’importanza del saper ascoltare
(mentre nel contempo sempre meno concediamo a ciò la ns attenzione)
e dunque cosa c’è di meglio del guardarci dentro e vedere
quale sia la nostra vera capacità d’ascolto?
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VOGLIAMO MISURARE
LA NS CAPACITA’ DI ASCOLTO?
QUESTO TEST CE LO CONSENTE
Sì… il test non ci dirà nulla che già non sappiamo
nel nostro profondo intimo
ma certo ce lo evidenza… nel bene e nel male.
E’ UN TEST DAVVERO SERIO ED INFATTI
E’ DI UN SITO CHE SI OCCUPA
PROPRIO DI PSICOLOGIA…
L’ho fatto anch’io per verificarne l’attendibilità
e mi sembra davvero ok…
Buon test dunque e, se ci va,
raccontiamo che tipo di “ascoltatori” siamo…
Ciao da Tony Kospan
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Siamo tutti consapevoli (o dovremmo esserlo)
dell’importanza di saper ascoltare…
ma nel contempo però, ahimè,
sempre meno concediamo la nostra attenzione a chi parla.
Ecco allora 3 brevi ma bei racconti che parlano
della necessità d’ascoltare e di essere ascoltati…
In questo campo infatti noi tutti possiamo esser
di volta in volta vittime o colpevoli

L’IMPORTANZA DELL’ASCOLTO
3 MINI STORIE PER RIFLETTERE
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I

Camille Pissarro – Due contadine
Molti anni fa, in Cina, vivevano due amici.
Uno era molto bravo a suonare l’arpa.
L’altro era dotatissimo nella rara arte di saper ascoltare.
Quando il primo suonava o cantava di una montagna, il secondo diceva:
“Vedo la montagna come se l’avessimo davanti”.
Quando il primo suonava a proposito di un ruscello, colui che ascoltava prorompeva:
“Sento scorrere l’acqua fra le pietre”.
Ma un brutto giorno, quello che ascoltava si ammalò e morì.
Il primo amico tagliò le corde della sua arpa e non suonò mai più.
Esistiamo veramente se qualcuno ci ascolta.
Il dono più grande che possiamo fare ad una persona é di ascoltarla “veramente”.
II

Una ragazza molto sensibile parlò con un insegnante di un suo problema molto sentito.
L’insegnante le suggerì di parlarne con i genitori.
La ragazza ci provò, ma, anche di fronte alla sua angoscia e confusione, i suoi avevano minimizzato e avevano cambiato discorso, assicurandole che “stava esagerando”, che “avrebbe superato il problema”, ecc.
Rifiutarono la discussione come se, ignorandolo, il problema potesse risolversi da sé.
Quando la ragazza tentò il suicidio i genitori reagirono:
“Perché non ci hai detto che avevi dei problemi?” le chiesero.
“E voi, perché non avete ascoltato quando ve lo dicevo?”.

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“Alla sera, quando sono a letto, mi volto verso il muro e mi parlo,
perché io… mi ascolto“…
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(mentre nel contempo sempre meno concediamo a ciò la ns attenzione)
e dunque cosa c’è di meglio del guardarci dentro e vedere
quale sia la nostra vera capacità d’ascolto?
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LA NS CAPACITA’ DI ASCOLTO?
QUESTO TEST CE LO CONSENTE
Sì… il test non ci dirà nulla che già non sappiamo
nel nostro profondo intimo
ma certo ce lo evidenza… nel bene e nel male.
E’ UN TEST DAVVERO SERIO ED INFATTI
E’ DI UN SITO CHE SI OCCUPA
PROPRIO DI PSICOLOGIA…
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e mi sembra davvero ok…
Buon test dunque e, se ci va,
raccontiamo che tipo di “ascoltatori” siamo…
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ma nel contempo però, ahimè,
sempre meno concediamo la nostra attenzione a chi parla.
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della necessità d’ascoltare e di essere ascoltati…
In questo campo infatti noi tutti possiamo esser
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L’IMPORTANZA DELL’ASCOLTO
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Camille Pissarro – Due contadine
Molti anni fa, in Cina, vivevano due amici.
Uno era molto bravo a suonare l’arpa.
L’altro era dotatissimo nella rara arte di saper ascoltare.
Quando il primo suonava o cantava di una montagna, il secondo diceva:
“Vedo la montagna come se l’avessimo davanti”.
Quando il primo suonava a proposito di un ruscello, colui che ascoltava prorompeva:
“Sento scorrere l’acqua fra le pietre”.
Ma un brutto giorno, quello che ascoltava si ammalò e morì.
Il primo amico tagliò le corde della sua arpa e non suonò mai più.
Esistiamo veramente se qualcuno ci ascolta.
Il dono più grande che possiamo fare ad una persona é di ascoltarla “veramente”.
II

Una ragazza molto sensibile parlò con un insegnante di un suo problema molto sentito.
L’insegnante le suggerì di parlarne con i genitori.
La ragazza ci provò, ma, anche di fronte alla sua angoscia e confusione, i suoi avevano minimizzato e avevano cambiato discorso, assicurandole che “stava esagerando”, che “avrebbe superato il problema”, ecc.
Rifiutarono la discussione come se, ignorandolo, il problema potesse risolversi da sé.
Quando la ragazza tentò il suicidio i genitori reagirono:
“Perché non ci hai detto che avevi dei problemi?” le chiesero.
“E voi, perché non avete ascoltato quando ve lo dicevo?”.

III

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Una bambina ha scritto:
“Alla sera, quando sono a letto, mi volto verso il muro e mi parlo,
perché io… mi ascolto“…
Cosa ne pensate?
Ciao da Tony Kospan
UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
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