Archivio per l'etichetta ‘canzoni poesie’
Buon compleanno Bob Dylan !
E’ sì un grande cantautore
ma anche scrittore, poeta, attore, pittore, scultore etc.
ed una importantissima figura
nel mondo della musica e della cultura popolare
al punto che è stato premiato col Nobel.
I suoi esordi furono caratterizzati dalla musica di protesta
come la canzone di cui parlerò qui…
e che fu tra quelle che ne decretarono il grande successo
nel panorama musicale americano e mondiale…
Seguirono poi tanti altri capolavori…
.
.
Eccolo da giovane
Personaggio dalla vita assolutamente originale
(vive da anni in un camper per esser lontano dai riti e miti della modernità)
ha ricevuto una gran quantità di premi per la sua attività musicale e culturale.
L’ultimo e… più fragoroso… è stato il Premio Nobel per la Letteratura
assegnatogli qualche anno fa.
Fragoroso perché gran rumore nel mondo c’è stato
in quanto per lunghi mesi non si è capito se andava o meno a ritirarlo.
Poi in assoluto silenzio… con una cerimonia semi-segreta…
e comunque lontana da fotografi e telecamere… lo ha ritirato.
(Duluth, 24 maggio 1941)
E’ PERO’ CON LA CANZONE CHE SEGUE
CHE DESIDERO ORA FARGLI I MIEI AUGURI

QUANDO UNA CANZONE
E’ MOLTO… MOLTO… DI PIU’
DI UNA CANZONE
CON DIO DALLA NOSTRA PARTE
WITH GOD ON OUR SIDE
POETICO CAPOLAVORO MUSICALE
DI BOB DYLAN
.
.
.
.
Questo mitico brano degli anni 60 contro ogni guerra…
non diventerà “vecchio” finché ci saranno guerre…
Leggeremo il poetico testo
e l’ascolteremo cantata da Joan Baez
CON DIO DALLA NOSTRA PARTE
With God on our side
Parole e musica Bob Dylan
Il mio nome non conta niente e
La mia età ancora meno
Il paese dal quale vengo
è chiamato Midwest
Sono cresciuto lì e mi hanno insegnato
ad obbedire alle leggi
E che il paese in cui vivo
ha Dio dalla sua parte.
I libri di storia lo dicono
E lo dicono così bene
La cavalleria caricava
E gli indiani cadevano
La cavalleria caricava
E gli indiani morivano
Ma il Paese era giovane
con Dio dalla sua parte.
La guerra ispano-americana
Ha fatto il suo tempo
Ed anche la guerra civile
E’ stata presto dimenticata
Ed i nomi degli eroi
Li ho imparati a memoria
Con i fucili nelle loro mani
E Dio dalla loro parte.
La prima guerra mondiale, ragazzi
è iniziata e finita
La ragione per cui combattere
Non l’ho mai capita
Ma ho imparato ad accettarla
Ad accettarla con orgoglio
Perché non conti i morti
Quando hai Dio dalla tua parte.
Quando la seconda guerra mondiale
Si concluse
Noi perdonammo i tedeschi
E poi ne diventammo amici
Anche se ne hanno ammazzato 6 milioni
Li hanno bruciati nei forni
Anche i tedeschi adesso
Hanno Dio dalla loro parte.
Ho imparato ad odiare i russi
Nel corso della mia intera vita
Se un’altra guerra incomincerà
Saranno loro da combattere
da odiare e da temere
Per correre e nasconderci
Ed accettare tutto coraggiosamente
Con Dio dalla nostra parte.
Ma adesso abbiamo armi
con polvere chimica
E se saremo costretti a fare fuoco
Fuoco dovremo fare
Uno premerà il bottone
E farà saltare il mondo intero
E non devi mai fare domande
Quando Dio è dalla tua parte.
Per molte oscure ore
Ho pensato a questo
Che Gesù Cristo
Fu tradito da un bacio
Ma io non posso pensare per voi
Solo voi dovete decidere
Se Giuda Iscariota
Aveva Dio dalla sua parte.
Adesso devo andarmene
Ho una stanchezza infernale
La confusione che provo
Non c’è lingua che possa descriverla
Le parole riempiono la mia testa
E cadono sul pavimento
Se Dio è dalla nostra parte
Fermerà la prossima guerra

Ma ora ascoltiamola in questo bel video
cantata invece dalla mitica Joan Baez
con la sua stupenda voce.
.
.



by Tony Kospan

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.
.
.
Le sue canzoni univano in modo sublime
musica, poesia e… filosofia

Oggi è l’anniversario della scomparsa
di un mito, musicale e non solo,
del secondo ‘900 e dei primi anni del 2000.

Immagine giovanile
Il suo stile musicale spaziava dalla musica classica al pop,
dalla world-music al rock mentre i suoi temi andavano
dall’amore alla spiritualità, dalla filosofia al sufismo.
Le sue canzoni, quasi sempre intrise di poesia,
donavano pathos ed intense emozioni
a chi le ascoltava con la mente ed il cuore.

(Ionia, 23 marzo 1945 – Milo, 18 maggio 2021)
Innumerevoli sono stati i suoi successi e
sterminate erano le schiere dei suoi fan.
Rendiamogli quindi omaggio
con quella che forse (e senza forse)
è la sua canzone-poesia
più bella, più nota e più amata
“LA CURA”


e con quest’altra, pure molto bella,
“E TI VENGO A CERCARE“
che amo molto.


Il fascino delle tue canzoni non morirà mai,
così come il tuo ricordo, Franco.
Tony Kospan

LA TUA PAGINA DI… SOGNO?


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In un’antologia di “canzoni – poesie” penso che questa nota,
ma non notissima, canzone del grande Tenco, non possa mancare
Per me è poesia pura.
Luigi Tenco (Cassine 21 3 1938 – Sanremo 27 1 1967)
La canzone è tutta sua… testo e musica
Appare a me, ma non solo a me,
come una delle sue canzoni più incisive
più sensuali, più romantiche e più intriganti.
Direi che rappresenta un vero e proprio unicum,
proprio per questi aspetti,
tra le canzoni di questo mitico cantautore
vero mito della gioventù degli anni 60.
E’ bello ascoltarla sia nella versione
maschile sofferta e profonda del grande Luigi…
che nella versione femminile
cantata con la consueta sensualità ed intensità
dalla classica Ornella Vanoni.
Prima però… leggiamo il testo
per apprezzarne il valore “poetico”.
IO SI’
– Tenco –
Io sì,
che t’avrei fatto vivere
una vita di sogni
che con lui non puoi vivere
Io sì,
avrei fatto sparire
dai tuoi occhi la noia
che lui non sa vedere
ma ormai…
Io sì,
t’avrei detto il mio amore
cercando le parole
che lui non sa trovare
Io sì,
t’avrei fatta invidiare
dalle stesse tue amiche
che di lui ora ridono,
ma ormai…
Io sì,
t’avrei fatta arrossire
dicendoti “ti amo”
come lui non sa dire
Io sì,
da te avrei voluto
quella tua voce calda
che a lui fa paura
ma ormai…
Io sì,
t’avrei fatto capire
che il bello della sera
non è soltanto uscire
Io sì,
t’avrei insegnato
che si incomincia a vivere
quando lui vuol dormire,
ma ormai…
Io sì,
che t’avrei insegnato
qualcosa dell’amore
che per lui è peccato
Io sì,
t’avrei fatto sapere
quante cose tu hai
che mi fanno impazzire
ma ormai…

Ascoltiamola ora dunque cantata dall’autore
e, se ci va,
anche nella bella interpretazione della Vanoni
Ciao da Tony Kospan
PER CHI AMA LA STORIA.. I RICORDI E LE ATMOSFERE DI UN TEMPO
.
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.
.
.
Le sue canzoni univano in modo sublime
musica, poesia e… filosofia

Oggi è l’anniversario della nascita
di un mito, musicale e non solo,
del secondo ‘900 e dei primi anni del 2000.

Immagine giovanile
Il suo stile musicale spaziava dalla musica classica al pop,
dalla world-music al rock mentre i suoi temi andavano
dall’amore alla spiritualità, dalla filosofia al sufismo.
Le sue canzoni, quasi sempre intrise di poesia,
donavano pathos ed intense emozioni
a chi le ascoltava con la mente ed il cuore.

(Ionia, 23 marzo 1945 – Milo, 18 maggio 2021)
Innumerevoli sono stati i suoi successi e
sterminate erano le schiere dei suoi fan.
Rendiamogli quindi omaggio
con quella che forse (e senza forse)
è la sua canzone-poesia
più bella, più nota e più amata
“LA CURA”


e con quest’altra, pure molto bella,
“E TI VENGO A CERCARE“
che amo molto.


Il fascino delle tue canzoni non morirà mai,
così come il tuo ricordo, Franco.
Tony Kospan

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Nato il 21 marzo 1938 a Cassine (Alessandria) crebbe artisticamente a Genova frequentando grandi cantautori come Bruno Lauzi, Gino Paoli e Fabrizio De André.
Il suo grande amore musicale era il jazz… ed infatti la sua prima band si chiamava “Jelly Roll boys jazz band”.
Luigi Tenco (Cassine, 21.3.1938 – Sanremo, 27.1.1967)
I suoi esordi con il nome d’arte Gigi Mai (ne userà poi diversi altri) non furono baciati dal successo nè di pubblico nè di critica.
Dal 1959 iniziano i suoi successi soprattutto con “Mi sono innamorato di te” e “Io sì”… poi nel 1964 con “Ho capito che ti amo” e nel 1966… con “Un giorno dopo l’altro” e “Lontano, lontano”

Nel 1967 partecipa al festival di Sanremo già attanagliato da problemi psicologici con “”Ciao amore, ciao” cantata in coppia con Dalida e nel vederla bocciata dalla giuria a favore di altre canzoni di scarso valore si tolse la vita…
E’ stato un cantautore davvero “autentico” in quanto non cedette mai a pressioni commerciali o si abbassò a volgarizzazioni della sua vena poetico-musicale.

Milioni di giovani dell’epoca (tra i quali il sottoscritto) lo amavano per questo e rimasero sconvolti quando appresero della sua morte.
Per me, ma non solo per me, le sue erano quasi tutte “canzoni poesie“.
Ed è proprio con questa canzone poesia IO SI’ che mi fa piacere iniziare a ricordarlo e rendergli omaggio…
La canzone è tutta sua… testo e musica… ed appare a me…, ma non solo…, come una delle sue canzoni più incisive… più sensuali… più romantiche ed intriganti…
Direi che per questi aspetti rappresenta un vero e proprio unicum tra le sue canzoni…
.
Prima ascoltarla però… leggiamo il testo… per apprezzarne il valore “poetico”.
IO SI’
– Tenco –
Io sì,
che t’avrei fatto vivere
una vita di sogni
che con lui non puoi vivere
Io sì,
avrei fatto sparire
dai tuoi occhi la noia
che lui non sa vedere
ma ormai…
Io sì,
t’avrei detto il mio amore
cercando le parole
che lui non sa trovare
Io sì,
t’avrei fatta invidiare
dalle stesse tue amiche
che di lui ora ridono,
ma ormai…
Io sì,
t’avrei fatta arrossire
dicendoti “ti amo”
come lui non sa dire
Io sì,
da te avrei voluto
quella tua voce calda
che a lui fa paura
ma ormai…
Io sì,
t’avrei fatto capire
che il bello della sera
non è soltanto uscire
Io sì,
t’avrei insegnato
che si incomincia a vivere
quando lui vuol dormire,
ma ormai…
Io sì,
che t’avrei insegnato
qualcosa dell’amore
che per lui è peccato
Io sì,
t’avrei fatto sapere
quante cose tu hai
che mi fanno impazzire
ma ormai…

Ascoltiamola dunque cantata dall’autore
e, se ci va, ascoltiamo anche quest’altro suo successo
che pure amo molto
ma che è invece di genere introspettivo.
Ciao da Tony Kospan
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SE… TI PIACE…
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Breve ricordo di un big della canzone italiana
che ci ha lasciati qualche anno fa
ma il cui mito resta più vivo che mai.
(Bologna 4.3.1943 – Montreux 1.3.2012)
Mancavano solo 3 giorni al suo 69° compleanno.
La notizia ci sorprese tutti dato che appariva
in buona salute.
E’ stato, senza dubbio,
uno dei più grandi cantautori italiani di sempre
con testi spesso veramente poetici
e talvolta anche un po’ trasgressivi.
Ha avuto una lunghissima carriera…
durata ben 50 anni.
Qui con Morandi
Di formazione jazz ha attraversato l’epoca beat
per scoprirsi poi anche autore di testi di canzoni…
ed infine è approdato alla sperimentazione musicale.
Qui con Mina e Tata Giacobetti
Come uomo è stato un vero bolognese a tutto tondo…
integratissimo ed amatissimo dalla sua città…
Ricordiamolo con il video
di uno dei suoi più grandi successi…
(Caro amico ti scrivo)
e poi con quest’altro suo mitico successo…
Ciao Lucio
starai certo continuando a cantare tra le stelle,
Tony Kospan
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« …pensavo è bello che dove finiscono le mie dita
debba in qualche modo incominciare una chitarra. »
Fabrizio De André, Amico fragile
OMAGGIO A DE ANDRE’
POESIA, LIBERO PENSIERO E… MUSICA
Genova 18.2.1940 – Milano 11.1.1999
Fin dall’inizio De André si caratterizzò come un cantautore certo…
ma amante di un genere… sì musicale…
ma denso di contenuti poetici ed umani
nel solco di artisti internazionali
come Jacques Brel, Leonard Cohen, Bob Dylan etc.
I testi delle sue canzoni, nelle quali ha raccontato storie di emarginati,
ribelli, prostitute e persone spesso ai margini della società
sono ritenute delle vere e proprie… belle poesie
(tanto che alcuni di essi sono in alcune antologie scolastiche di letteratura).
Era conosciuto anche come Faber,
un soprannome datogli dall’amico d’infanzia Paolo Villaggio.
Il suo primo grande successo è La canzone di Marinella,
brano interpretato da Mina nel 1965 che divenne subito un best seller.
Durante tutta la sua attività musicale ha prodotto tredici album in studio,
più alcune canzoni inedite
pubblicate solo come singoli oppure in antologie. (wikipedia)
Ma il suo amore per la poesia e la cultura si è manifestato, tra l’altro,
anche con la traduzione (e la trasposizione in musica)
del famoso ed originale poema americano SPOON RIVER
ma anche di altre opere….
Non possiamo quindi non rendere anche noi… nel nostro piccolo…
un omaggio al grande De André, forse uno dei pochissimi, che ha saputo
coniugare la canzone con la letteratura e la musica con la… vera poesia.
Qui è con Dori Ghezzi
Ho scelto alcuni suoi pensieri ed il testo di Giugno ’73
solo come esempi… del suo stile e della sua poetica
oltre ad alcune note canzoni.
Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali,
vale adire senza passioni e senza slanci
sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio,
una specie di cinghiale laureato in matematica pura.
Fabrizio De André
Il canto ha ancora oggi, in alcune etnie cosiddette primitive,
il compito fondamentale di liberare dalla sofferenza,
di alleviare il dolore, di esorcizzare il male.
Fabrizio De André
Giugno ’73
GIUGNO 73
Faber
Tua madre ce l’ha molto con me
perché sono sposato e in più canto
però canto bene e non so se tua madre
sia altrettanto capace a vergognarsi di me.
La gazza che ti ho regalato
è morta, tua sorella ne ha pianto,
quel giorno non avevano fiori, peccato,
quel giorno vendevano gazze parlanti.
E speravo che avrebbe insegnato a tua madre
A dirmi “Ciao come stai “, insomma non proprio a cantare
per quello ci sono già io come sai.
I miei amici sono tutti educati con te
però vestono in modo un po’ strano
mi consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi
“Sono loro stasera i migliori che abbiamo “.
E adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa
Nell’imbuto di un polsino slacciato.
I miei amici ti hanno dato la mano,
li accompagno, il loro viaggio porta un po’ più lontano.
E tu aspetta un amore più fidato
il tuo accendino sai io l’ho già regalato
e lo stesso quei due peli d’elefante
mi fermavano il sangue
li ho dati a un passante.
Poi il resto viene sempre da sé
i tuoi “Aiuto” saranno ancora salvati
io mi dico è stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati.
Il pescatore
Certo è impossibile nel breve spazio di un post raccontare tutta la vita…
tutta la sua personalità (molto riservata) e tutte le sue canzoni
per cui concludo questo breve ricordo con il video di un’altra sua mitica canzone
di cui è possibile leggere anche il testo.
La Canzone dell’ Amore Perduto
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Nato il 21 marzo 1938 a Cassine (Alessandria) crebbe artisticamente a Genova frequentando grandi cantautori come Bruno Lauzi, Gino Paoli e Fabrizio De André.
Il suo grande amore musicale era il jazz… ed infatti la sua prima band si chiamava “Jelly Roll boys jazz band”.
Luigi Tenco (Cassine, 21.3.1938 – Sanremo, 27.1.1967)
I suoi esordi con il nome d’arte Gigi Mai (ne userà poi diversi altri) non furono baciati dal successo nè di pubblico nè di critica.
Dal 1959 iniziano i suoi successi soprattutto con “Mi sono innamorato di te” e “Io sì”… poi nel 1964 con “Ho capito che ti amo” e nel 1966… con “Un giorno dopo l’altro” e “Lontano, lontano”

Nel 1967 partecipa al festival di Sanremo già attanagliato da problemi psicologici con “”Ciao amore, ciao” cantata in coppia con Dalida e nel vederla bocciata dalla giuria a favore di altre canzoni di scarso valore si tolse la vita…
E’ stato un cantautore davvero “autentico” in quanto non cedette mai a pressioni commerciali o si abbassò a volgarizzazioni della sua vena poetico-musicale.

Milioni di giovani dell’epoca (tra i quali il sottoscritto) lo amavano per questo e rimasero sconvolti quando appresero della sua morte.
Per me, ma non solo per me, le sue erano quasi tutte “canzoni poesie“.
Ed è proprio con questa canzone poesia IO SI’ che mi fa piacere iniziare a ricordarlo e rendergli omaggio…
La canzone è tutta sua… testo e musica… ed appare a me…, ma non solo…, come una delle sue canzoni più incisive… più sensuali… più romantiche ed intriganti…
Direi che per questi aspetti rappresenta un vero e proprio unicum tra le sue canzoni…
.
Prima ascoltarla però… leggiamo il testo… per apprezzarne il valore “poetico”.
IO SI’
– Tenco –
Io sì,
che t’avrei fatto vivere
una vita di sogni
che con lui non puoi vivere
Io sì,
avrei fatto sparire
dai tuoi occhi la noia
che lui non sa vedere
ma ormai…
Io sì,
t’avrei detto il mio amore
cercando le parole
che lui non sa trovare
Io sì,
t’avrei fatta invidiare
dalle stesse tue amiche
che di lui ora ridono,
ma ormai…
Io sì,
t’avrei fatta arrossire
dicendoti “ti amo”
come lui non sa dire
Io sì,
da te avrei voluto
quella tua voce calda
che a lui fa paura
ma ormai…
Io sì,
t’avrei fatto capire
che il bello della sera
non è soltanto uscire
Io sì,
t’avrei insegnato
che si incomincia a vivere
quando lui vuol dormire,
ma ormai…
Io sì,
che t’avrei insegnato
qualcosa dell’amore
che per lui è peccato
Io sì,
t’avrei fatto sapere
quante cose tu hai
che mi fanno impazzire
ma ormai…

Ascoltiamola dunque cantata dall’autore
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debba in qualche modo incominciare una chitarra. »
Fabrizio De André, Amico fragile
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Genova 18.2.1940 – Milano 11.1.1999
Fin dall’inizio De André si caratterizzò come un cantautore certo…
ma amante di un genere… sì musicale…
ma denso di contenuti poetici ed umani
nel solco di artisti internazionali
come Jacques Brel, Leonard Cohen, Bob Dylan etc.
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ribelli, prostitute e persone spesso ai margini della società
sono ritenute delle vere e proprie… belle poesie
(tanto che alcuni di essi sono in alcune antologie scolastiche di letteratura).
Era conosciuto anche come Faber,
un soprannome datogli dall’amico d’infanzia Paolo Villaggio.
Il suo primo grande successo è La canzone di Marinella,
brano interpretato da Mina nel 1965 che divenne subito un best seller.
Durante tutta la sua attività musicale ha prodotto tredici album in studio,
più alcune canzoni inedite
pubblicate solo come singoli oppure in antologie. (wikipedia)
Ma il suo amore per la poesia e la cultura si è manifestato, tra l’altro,
anche con la traduzione (e la trasposizione in musica)
del famoso ed originale poema americano SPOON RIVER
ma anche di altre opere….
Non possiamo quindi non rendere anche noi… nel nostro piccolo…
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coniugare la canzone con la letteratura e la musica con la… vera poesia.
Qui è con Dori Ghezzi
Ho scelto alcuni suoi pensieri ed il testo di Giugno ’73
solo come esempi… del suo stile e della sua poetica
oltre ad alcune note canzoni.
Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali,
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una specie di cinghiale laureato in matematica pura.
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il compito fondamentale di liberare dalla sofferenza,
di alleviare il dolore, di esorcizzare il male.
Fabrizio De André
Giugno ’73
GIUGNO 73
Faber
Tua madre ce l’ha molto con me
perché sono sposato e in più canto
però canto bene e non so se tua madre
sia altrettanto capace a vergognarsi di me.
La gazza che ti ho regalato
è morta, tua sorella ne ha pianto,
quel giorno non avevano fiori, peccato,
quel giorno vendevano gazze parlanti.
E speravo che avrebbe insegnato a tua madre
A dirmi “Ciao come stai “, insomma non proprio a cantare
per quello ci sono già io come sai.
I miei amici sono tutti educati con te
però vestono in modo un po’ strano
mi consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi
“Sono loro stasera i migliori che abbiamo “.
E adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa
Nell’imbuto di un polsino slacciato.
I miei amici ti hanno dato la mano,
li accompagno, il loro viaggio porta un po’ più lontano.
E tu aspetta un amore più fidato
il tuo accendino sai io l’ho già regalato
e lo stesso quei due peli d’elefante
mi fermavano il sangue
li ho dati a un passante.
Poi il resto viene sempre da sé
i tuoi “Aiuto” saranno ancora salvati
io mi dico è stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati.
Il pescatore
Certo è impossibile nel breve spazio di un post raccontare tutta la vita…
tutta la sua personalità (molto riservata) e tutte le sue canzoni
per cui concludo questo breve ricordo con il video di un’altra sua mitica canzone
di cui è possibile leggere anche il testo.
La Canzone dell’ Amore Perduto
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E’ considerato uno dei più grandi chansonnier di sempre
ed ha fatto cantare, a partire dal dopoguerra, tutta la Francia.
Conosciamolo… ascoltiamolo.

Tolone 24.10.1927 – Parigi 18.12.2001
BREVISSIMA BIOGRAFIA
La sua carriera iniziò presto ma ebbe la svolta decisiva agli inizi degli anni 50
grazie alla collaborazione con la mitica Edith Piaf.
.
Per le emozioni “elettrizzanti” che dava agli spettatori gli fu dato il soprannome,
dopo uno favoloso spettacolo all’Olimpia, di “monsieur 100.000 volts“.

Ha avuto una lunghissima carriera artistica densa di tantissimi successi e riconoscimenti, in Francia e in tutta Europa.
Non solo come cantante ma anche come attore di cinema.
Nel 1974 gli fu assegnata l’onorificenza della Legion d’onore.
A Parigi ha vissuto nella sua casa galleggiante sulla Senna.
Si è sposato due volte ed ha avuto cinque figli.
La canzone che lo consacrò come un grandissimo artista è certamente “Et maintenant“.
E’ del 1961 ed è con essa che mi fa piacere ricordarlo.

ET MAINTENANT
LA STORIA – IL SIGNIFICATO – IL TESTO E… L’ASCOLTO
Una canzone… una poesia… un mito!
Sublime, poetica e musicale descrizione
del perdimento di sé per la fine di un grande amore.

STORIA DELLA CANZONE
La canzone è del 1961… autori Pierre Delanoë e Gilbert Bécaud.
E’ stato (ed è ancora) uno dei più grandi successi della storia della musica leggera francese ed è stato interpretato tra gli altri, da Frank Sinatra e Judy Garland nella versione tradotta in inglese di What now my love… ed in italiano soprattutto da Battiato con il testo tradotto da lui.
La passionalità e la durezza quasi drammatica di Becaud nell’interpretazione di Battiato è sostituita da quella malinconica dolcezza che caratterizza il pensiero direi anche filosofico… del nostro grande cantautore…

IL SIGNIFICATO DELLA CANZONE
Sono magiche le parole disperate di quest’uomo, ormai solo in una Parigi che gli appare estranea.
Parole magiche che insieme alle note parlano ai nostri cuori…
Sente d’aver perso tutto perdendo il suo amore…e si chiede:
E adesso cosa farò?
Notti e giorni si susseguono ormai senza senso…
Gli è rimasto il mondo… tutto il mondo…
Ma tutto il mondo… è nulla senza di lei…

IL TESTO
ET MAINTENANT
Traduz. di Franco Battiato

E ADESSO
E adesso cosa farò
di tutto questo tempo cosa sarà la mia vita
e tutte queste persone che mi sono indifferenti
ora che sei partita.
Tutte queste notti, perché per chi
e questo mattino che viene per niente
questo cuore che batte, per chi, perché
e ora cosa farò
verso quale niente scivolerà la mia vita
e tutte queste persone che mi sono indifferenti
ora che sei partita.
Tutte queste notti, perché per chi
e questo mattino che viene per niente
questo cuore che batte, per chi, perchè
che batte troppo forte, troppo forte.
e ora cosa farò
verso quale nulla scivolerà la mia vita
tu mi hai lasciato tutta la terra
ma la terra senza te è piccola.
Voi, amici miei, siate gentili
sapete bene che non si ci si può far nulla
anche Parigi muore di noia
tutte le strade mi uccidono
e ora cosa farò
riderò per non piangere
brucerò notti intere
al mattino ti odierò
e una sera nel mio specchio
vedrò la fine del mio cammino
non un fiore e non una lacrima
al momento dell’addio
non ho veramente più niente da fare
Non ho veramente più niente…

Ma ora ascoltiamola
prima nella versione originale di Becaud
e poi in quella di Battiato

CIAO DA TONY KOSPAN

POESIA ARTE MUSICA ETC
I N S I E M E
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