Archivio per l'etichetta ‘CANTO PELLEROSSA’

Ancora una volta la genuina saggezza
e la profonda comunione con la natura degli Indiani d’America
si manifesta in questo canto,
donandoci ancora una volta
un lieto stupore e infinita ammirazione.
FRATELLI MIEI
Guardate, fratelli miei, la primavera è arrivata;
la terra ha ricevuto l’abbraccio del sole
e noi vedremo presto i risultati di questo amore!
Ogni seme si è svegliato.
E così anche tutta la vita animale.
E grazie a questo potere che noi esistiamo.
Noi perciò dobbiamo concedere ai nostri vicini,
anche ai nostri vicini animali,
il nostro stesso diritto di abitare questa terra.

da: “Il Grande Spirito parla al nostro cuore”
Ed. Red
.
.
UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
NELLA PAGINA FB
.
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...

.
.
.
GLI OCCHI DI UN GUERRIERO
.
.
.

UN CENNO SULLA POESIA DEI PELLEROSSA
La poesia degli Indiani d’America
ha una nascita… una storia ed un’identità diversa
rispetto alla poesia che conosciamo in occidente.
Essa, in origine, è più vicina ai canti ed alle preghiere
che i componenti delle tribù cantavano o recitavano insieme
la sera accanto al fuoco.
Solo in tempi recenti la loro poesia,
pur con le particolari connotazioni culturali di quel popolo,
ha assunto caratteristiche simili alle nostre.
Quello che unisce la poesia pellerossa antica
a quella moderna è soprattutto la presenza
di un alto valore morale nei versi.
Si tratta infatti quasi sempre di poesie – riflessioni,
che mostrano una profonda conoscenza ed ad un profondo rispetto
della natura e della vita.
Attenzione, Il temine ”guerriero” non va inteso
come
amante della guerra
bensì come difensore della storia,
della cultura e della libertà di un popolo.
Ma ora leggiamola.
Tony Kospan

GLI OCCHI DI UN GUERRIERO
(Canto dei nativi americani)
Gli occhi,
la porta dell’anima
il recipiente della verità
l’essenza dell’uomo.
Io guardo negli occhi di un guerriero e
vedo la gloria della nazione.
Un uomo, stà ritto, spalle larghe
sostenendo la storia e l’insita dignità
del suo popolo.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e capisco l’onore della nazione
la moralità
l’umiltà
la spiritualità
di questo popolo.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo il protettore della nazione
la prima e l’ultima linea di difesa
per i bambini e per gli anziani
per le donne e i deboli.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo la fragilità dell’uomo
vacillare sotto il peso della sua responsabilità
e pur vacillante,
ancora fermo in piedi senza vergogna.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo la visione di un uomo
i suoi sogni corrono più veloci
può misurare la sua impaziente andatura.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo l’uomo.




Ciao da Tony Kospan

Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
.
.
.
Ignoro se davvero questa poesia-riflessione
sia davvero opera dei nativi americani
ma così è presentata nel web
ed in ogni caso ritengo che meriti proprio esser letta.
Ecco un’altra antica poesia o canto
segno di saggezza degli Indiani d’America.
In realtà, come è normale nella loro cultura,
si tratta di un mix di poesia… canto e preghiera.
I DONI DI DIO
(antica poesia indiana)
Gli ho chiesto la forza
e Dio mi ha dato difficoltà per rendermi forte.
Gli ho chiesto la saggezza
e Dio mi ha dato problemi da risolvere.
Gli ho chiesto la prosperità
e Dio mi ha dato muscoli e cervello per lavorare.
Gli ho chiesto il coraggio
e Dio mi ha dato pericoli da superare.
Gli ho chiesto l’Amore
e Dio mi ha affidato persone bisognose da aiutare.
Gli ho chiesto favori
e Dio mi ha dato opportunità.
Non ho ricevuto nulla di ciò che volevo
ma tutto quello di cui avevo bisogno.
Cosa ne pensate?




CIAO DA TONY KOSPAN

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Ancora una volta la genuina saggezza
e la profonda comunione con la natura degli Indiani d’America
si manifesta in questo canto,
donandoci ancora una volta
lieto stupore e infinita ammirazione…
FRATELLI MIEI
Guardate, fratelli miei, la primavera è arrivata;
la terra ha ricevuto l’abbraccio del sole
e noi vedremo presto i risultati di questo amore!
Ogni seme si è svegliato.
E così anche tutta la vita animale.
E grazie a questo potere che noi esistiamo.
Noi perciò dobbiamo concedere ai nostri vicini,
anche ai nostri vicini animali,
il nostro stesso diritto di abitare questa terra.

da: “Il Grande Spirito parla al nostro cuore”
Ed. Red
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GLI OCCHI DI UN GUERRIERO
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UN CENNO SULLA POESIA DEI PELLEROSSA
La poesia degli Indiani d’America
ha una nascita… una storia ed un’identità diversa
rispetto alla poesia che conosciamo in occidente.
Essa, in origine, è più vicina ai canti ed alle preghiere
che i componenti delle tribù cantavano o recitavano insieme
la sera accanto al fuoco.
Solo in tempi recenti la loro poesia,
pur con le particolari connotazioni culturali di quel popolo,
ha assunto caratteristiche simili alle nostre.
Quello che unisce la poesia pellerossa antica
a quella moderna è soprattutto la presenza
di un alto valore morale nei versi.
Si tratta infatti quasi sempre di poesie – riflessioni,
che mostrano una profonda conoscenza ed ad un profondo rispetto
della natura e della vita.
Attenzione, Il temine ”guerriero” non va inteso
come
amante della guerra
bensì come difensore della storia,
della cultura e della libertà di un popolo.
Ma ora leggiamola.
Tony Kospan

GLI OCCHI DI UN GUERRIERO
(Canto dei nativi americani)
Gli occhi,
la porta dell’anima
il recipiente della verità
l’essenza dell’uomo.
Io guardo negli occhi di un guerriero e
vedo la gloria della nazione.
Un uomo, stà ritto, spalle larghe
sostenendo la storia e l’insita dignità
del suo popolo.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e capisco l’onore della nazione
la moralità
l’umiltà
la spiritualità
di questo popolo.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo il protettore della nazione
la prima e l’ultima linea di difesa
per i bambini e per gli anziani
per le donne e i deboli.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo la fragilità dell’uomo
vacillare sotto il peso della sua responsabilità
e pur vacillante,
ancora fermo in piedi senza vergogna.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo la visione di un uomo
i suoi sogni corrono più veloci
può misurare la sua impaziente andatura.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo l’uomo.




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Ignoro se davvero questa poesia-riflessione
sia davvero opera dei nativi americani
ma così è presentata nel web
ed in ogni caso ritengo che meriti proprio esser letta.
Ecco un’altra antica poesia o canto
segno di saggezza degli Indiani d’America.
In realtà, come è normale nella loro cultura,
si tratta di un mix di poesia… canto e preghiera.
I DONI DI DIO
(antica poesia indiana)
Gli ho chiesto la forza
e Dio mi ha dato difficoltà per rendermi forte.
Gli ho chiesto la saggezza
e Dio mi ha dato problemi da risolvere.
Gli ho chiesto la prosperità
e Dio mi ha dato muscoli e cervello per lavorare.
Gli ho chiesto il coraggio
e Dio mi ha dato pericoli da superare.
Gli ho chiesto l’Amore
e Dio mi ha affidato persone bisognose da aiutare.
Gli ho chiesto favori
e Dio mi ha dato opportunità.
Non ho ricevuto nulla di ciò che volevo
ma tutto quello di cui avevo bisogno.
Cosa ne pensate?




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La poesia degli Indiani d’America
ha una nascita… una storia ed un’identità diversa
rispetto alla poesia che conosciamo in occidente.
Essa, in origine, è più vicina ai canti ed alle preghiere…
che i componenti delle tribù cantavano o recitavano insieme
la sera accanto al fuoco.
Solo in tempi recenti la loro poesia,
pur con le particolari connotazioni culturali di quel popolo,
ha assunto caratteristiche simili alle nostre.
Quello che unisce la poesia pellerossa antica
a quella moderna è soprattutto la presenza
di un alto valore morale nei versi.
Si tratta infatti quasi sempre di poesie – riflessioni,
che mostrano una profonda conoscenza ed ad un profondo rispetto…
della natura e della vita.
Attenzione, Il temine ”guerriero” non va inteso
come
amante della guerra
bensì come difensore della storia,
della cultura e della libertà di un popolo.
Ma ora leggiamola.
Tony Kospan

GLI OCCHI DI UN GUERRIERO
(Canto dei nativi americani)
Gli occhi,
la porta dell’anima
il recipiente della verità
l’essenza dell’uomo.
Io guardo negli occhi di un guerriero e
vedo la gloria della nazione.
Un uomo, stà ritto, spalle larghe
sostenendo la storia e l’insita dignità
del suo popolo.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e capisco l’onore della nazione
la moralità
l’umiltà
la spiritualità
di questo popolo.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo il protettore della nazione
la prima e l’ultima linea di difesa
per i bambini e per gli anziani
per le donne e i deboli.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo la fragilità dell’uomo
vacillare sotto il peso della sua responsabilità
e pur vacillante,
ancora fermo in piedi senza vergogna.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo la visione di un uomo
i suoi sogni corrono più veloci
può misurare la sua impaziente andatura.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo l’uomo.




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Ignoro se sia davvero una loro poesia-riflessione…
ma così è presentata nel web…
ed in ogni caso ritengo che meriti esser letta…
Ecco un’altra antica poesia…
densa di saggezza degli Indiani d’America.
In realtà, come è normale nella loro cultura,
si tratta di un mix di poesia… canto e preghiera
I DONI DI DIO
(antica poesia indiana)
Gli ho chiesto la forza
e Dio mi ha dato difficoltà per rendermi forte.
Gli ho chiesto la saggezza
e Dio mi ha dato problemi da risolvere.
Gli ho chiesto la prosperità
e Dio mi ha dato muscoli e cervello per lavorare.
Gli ho chiesto il coraggio
e Dio mi ha dato pericoli da superare.
Gli ho chiesto l’Amore
e Dio mi ha affidato persone bisognose da aiutare.
Gli ho chiesto favori
e Dio mi ha dato opportunità.
Non ho ricevuto nulla di ciò che volevo
ma tutto quello di cui avevo bisogno.
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UN CENNO SULLA POESIA DEI PELLEROSSA
La poesia degli Indiani d’America
ha una nascita… una storia ed un’identità diversa
rispetto alla poesia che conosciamo in occidente.
Essa, in origine, è più vicina ai canti ed alle preghiere…
che i componenti delle tribù cantavano o recitavano insieme
la sera accanto al fuoco.
Solo in tempi recenti la loro poesia,
pur con le particolari connotazioni culturali di quel popolo,
ha assunto caratteristiche simili alle nostre.
Quello che unisce la poesia pellerossa antica
a quella moderna è soprattutto la presenza
di un alto valore morale nei versi.
Si tratta infatti quasi sempre di poesie – riflessioni,
che mostrano una profonda conoscenza ed ad un profondo rispetto…
della natura e della vita.
Attenzione, Il temine ”guerriero” non va inteso
come
amante della guerra
bensì come difensore della storia,
della cultura e della libertà di un popolo.
Ma ora leggiamola.
Tony Kospan

GLI OCCHI DI UN GUERRIERO
(Canto dei nativi americani)
Gli occhi,
la porta dell’anima
il recipiente della verità
l’essenza dell’uomo.
Io guardo negli occhi di un guerriero e
vedo la gloria della nazione.
Un uomo, stà ritto, spalle larghe
sostenendo la storia e l’insita dignità
del suo popolo.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e capisco l’onore della nazione
la moralità
l’umiltà
la spiritualità
di questo popolo.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo il protettore della nazione
la prima e l’ultima linea di difesa
per i bambini e per gli anziani
per le donne e i deboli.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo la fragilità dell’uomo
vacillare sotto il peso della sua responsabilità
e pur vacillante,
ancora fermo in piedi senza vergogna.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo la visione di un uomo
i suoi sogni corrono più veloci
può misurare la sua impaziente andatura.
Io guardo negli occhi di un guerriero
e vedo l’uomo.




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Ignoro se sia davvero una loro poesia-riflessione…
ma così è presentata nel web…
ed in ogni caso ritengo che meriti esser letta…
Ecco un’altra antica poesia…
densa di saggezza degli Indiani d’America.
In realtà, come è normale nella loro cultura,
si tratta di un mix di poesia… canto e preghiera
I DONI DI DIO
(antica poesia indiana)
Gli ho chiesto la forza
e Dio mi ha dato difficoltà per rendermi forte.
Gli ho chiesto la saggezza
e Dio mi ha dato problemi da risolvere.
Gli ho chiesto la prosperità
e Dio mi ha dato muscoli e cervello per lavorare.
Gli ho chiesto il coraggio
e Dio mi ha dato pericoli da superare.
Gli ho chiesto l’Amore
e Dio mi ha affidato persone bisognose da aiutare.
Gli ho chiesto favori
e Dio mi ha dato opportunità.
Non ho ricevuto nulla di ciò che volevo
ma tutto quello di cui avevo bisogno.
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