Archivio per l'etichetta ‘CANOVA

Mozart (col mitico Rondò) associato a Canova (con suoi leggiadri dipinti) – Classica ed arte   Leave a comment



Mozart

uno dei compositori musicali più grandi di sempre

.

.


Mozart



Canova

uno dei più grandi scultori (e non solo) di sempre



Canova – Autoritratto


.

Come render omaggio alle loro geniali opere?


Ho pensato di farlo con una mitica musica di Mozart

associata ai leggiadri dipinti (e non le notissime sculture)

del contemporaneo… Canova.

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Salisburgo 27.1.1756 – Vienna 5.12.1791

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Propongo quindi l’ascolto del fantastico ed entusiasmante


Rondò di Mozart


che spero possa piacere come piace (tantissimo) a me.

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Ninfe



I dipinti, per il grande scultore, erano soprattutto
un momento di svago e divertimento.

Ma in essi, come ben possiamo vedere,
permane la sua anima classicheggiante ed elegante.

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MOZART E CANOVA


CLASSICA ED ARTE…






Il Rondò è a mio parere (ma non solo) una musica fantastica
che rilassa ed intriga nello stesso tempo…

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Le Grazie e Venere danzano davanti a Marte

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Molti di noi la ricorderanno
perché associata ad una famosa pubblicità
di Carosello.

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Due Ninfe







Ma ora veniamo alle mitiche fantastiche note del


RONDO’ ALLA TURCA


associate a quest’altro dipinto del Canova.

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fre bia pouce     music+121
5 Danzatrici con velo




Buon ascolto… dall’Orso





135

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Antonio Canova.. grande scultore neoclassico – Breve ricordo ed alcuni suoi capolavori   Leave a comment





Antonio Canova è stato il massimo esponente della scultura neoclassica,
e per questo definito il nuovo Fidia.


Mi fa piacere ricordarlo con un accenno alle sue attività artistiche
e poi mostrando alcuni tra i suoi capolavori più noti.





Antonio Canova (Possagno 1.11.1757 – Venezia 13.10.1822)

 
  
 
 
In verità Canova non è stato solo uno grandissimo scultore,
ma anche un interessante pittore
ed un “ambasciatore dell’arte italiana”.



Un suo dipinto – Le 3 Grazie danzano davanti a Marte




Infatti grandemente meritoria fu la sua attività diplomatica
presso Napoleone Bonaparte per far rientrare in Italia
numerosi capolavori artistici (purtroppo non tutti)
saccheggiati dalle truppe imperiali francesi.



La statua del principino Henryk Lubomirski nelle vesti di Eros




A parte questo è stato uno dei massimi artisti italiani
vissuti a cavallo tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’ottocento.


A differenza di molti altri artisti Antonio Canova 
è stato ammirato ed osannato già in vita.

Nobili, papi, principi etc hanno voluto opere scolpite da lui nel marmo 
e la sua fama da allora non si è mai interrotta.




Adone e Venere



Nato a Possagno in una zona ricca di cave 
fin da piccolo usò lo scalpellino per scolpire.

I suoi maestri, o meglio gli artisti che lo ispirarono, 
furono i grandi scultori classici ed il barocco ma geniale Bernini.

L’amore per le letture dei classici antichi (greci e latini)
 gli consentì di farsi una grande cultura
 che gli servì poi nelle sue sculture con temi mitologici.




Ercole e Lica



Nel 1779 recatosi a Roma per studiare
dal vivo le tantissime sculture antiche lì esistenti 
venne a conoscenza delle idee
dell’archeologo tedesco Johann Joachim Winckelmann.


Questi sosteneva che l’arte greca era il massimo della bellezza, 
e che gli scultori dovevano cercare di avvicinarsi con le loro opere 
allo stile deciso ma semplice e sereno delle antiche sculture.




Le tre Grazie



Ammiriamo ora alcuni suoi capolavori 
e qualche leggiadro dipinto 
(dipingere era però per lui soprattutto un gioco).



Amore e Psiche



Cliccando qui giù potremo leggere la storia
di questa sua opera che però, pur essendo
uno dei nudi più belli della storia della scultura,
non piacque a Napoleone.


 fre bia pouce

Napoleone



Amorino alato



Cliccando qui giù potremo leggere la storia
di questo suo capolavoro “Eros”
che fece innamorare l’Europa intera.


fre bia pouce
Henryk Lubomirski





Paolina Borghese





Amore e Psiche



Infine altri suoi leggiadri dipinti.













F I N E



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Canova – Breve ricordo del grande scultore e le immagini dei suoi capolavori   1 comment





Antonio Canova è stato il massimo esponente della scultura neoclassica,
e per questo definito il nuovo Fidia.


Mi fa piacere ricordarlo con un accenno alle sue attività artistiche
e poi mostrando alcuni tra i suoi capolavori più noti.





Antonio Canova (Possagno 1.11.1757 – Venezia 13.10.1822)

 
  
 
 
In verità Canova non è stato solo uno grandissimo scultore,
ma anche un interessante pittore
ed un “ambasciatore dell’arte italiana”.



Un suo dipinto – Le 3 Grazie danzano davanti a Marte




Infatti grandemente meritoria fu la sua attività diplomatica
presso Napoleone Bonaparte per far rientrare in Italia
numerosi capolavori artistici (purtroppo non tutti)
saccheggiati dalle truppe imperiali francesi.



La statua del principino Henryk Lubomirski nelle vesti di Eros




A parte questo è stato uno dei massimi artisti italiani
vissuti a cavallo tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’ottocento.


A differenza di molti altri artisti Antonio Canova 
è stato ammirato ed osannato già in vita.

Nobili, papi, principi etc hanno voluto opere scolpite da lui nel marmo 
e la sua fama da allora non si è mai interrotta.




Adone e Venere



Nato a Possagno in una zona ricca di cave 
fin da piccolo usò lo scalpellino per scolpire.

I suoi maestri, o meglio gli artisti che lo ispirarono, 
furono i grandi scultori classici ed il barocco ma geniale Bernini.

L’amore per le letture dei classici antichi (greci e latini)
 gli consentì di farsi una grande cultura
 che gli servì poi nelle sue sculture con temi mitologici.




Ercole e Lica



Nel 1779 recatosi a Roma per studiare
dal vivo le tantissime sculture antiche lì esistenti 
venne a conoscenza delle idee
dell’archeologo tedesco Johann Joachim Winckelmann.


Questi sosteneva che l’arte greca era il massimo della bellezza, 
e che gli scultori dovevano cercare di avvicinarsi con le loro opere 
allo stile deciso ma semplice e sereno delle antiche sculture.




Le tre Grazie



Ammiriamo ora alcuni suoi capolavori 
e qualche leggiadro dipinto 
(dipingere era però per lui soprattutto un gioco).



Amore e Psiche



Cliccando qui giù potremo leggere la storia
di questa sua opera che però, pur essendo
uno dei nudi più belli della storia della scultura,
non piacque a Napoleone.


 fre bia pouce

Napoleone



Amorino alato



Cliccando qui giù potremo leggere la storia
di questo suo capolavoro “Eros”
che fece innamorare l’Europa intera.


fre bia pouce
Henryk Lubomirski





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Amore e Psiche



Infine altri suoi leggiadri dipinti.













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“Il Mondo di Orsosognante” festeggia il suo 12° anniversario con poesia.. arte.. immagini e musica   4 comments





Permettetemi stavolta di parlare di lui…
del mio blog 
e di un suo giorno particolare.
 
 
 
 
 

 

 
 
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
COMPIE OGGI 12 ANNI
 
 
Cari amici sì… oggi il blog…  
 
 
 
 
FUOCHI 17f89e3ee hqFUOCHI 17f89e3ee hq
 
 
 
 
è in festa…
 
 
 
 
festanc7sxrt
 
 
 
 
 
E’ infatti qui… sulla piattaforma WORDPRESS
dalla fine di settembre del 2010.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Questa piattaforma dona molti vantaggi come
la precisione e completezza delle statistiche,
la facile gestione dei commenti…
ed una buona penetrazione nel web.
 
 
 
 




Quest’anno è stato anche superato, ed alla grande,
e per me incredibilmente,
il numero di oltre 19 milioni e 500.000 visualizzazioni
e quasi 135.000 sono coloro che lo seguono ogni giorno.
.
.

 

Renoir – La colazione dei canottieri

 

 

Aggiungo con grande piacere, ed un po’ di sorpresa,
che le pagine più lette sono sempre
quelle d’arte, dei ricordi di personaggi mitici,
delle poesie, delle canzoni di un tempo con le loro atmosfere
ma anche di storia, archeologia, curiosità varie
e pure quelle d’umorismo elegante… etc.
 
.
.
 
Canova – Il principe Henryk Lubomirski nelle vesti di Eros (partic.)
 
 
.
 
 
 Ma prima di festeggiare questo bel momento,
desidero ringraziare di tutto cuore i tantissimi che,
via Facebook, via Google, via Twitter
o iscrivendosi al blog, 
lo visitano quotidianamente o saltuariamente.

.
.
 
 
 
 
.
 
 
 

Il mio ringraziamento è doveroso in quanto,
senza il vostro calore, senza il vostro sostegno,  
e senza la vostra assidua presenza con commenti e non solo,
ben diversa sarebbe stata questa mia virtuale,
fantastica sì, ma anche molto impegnativa, esperienza.

 
 
 
 
 
 
  
 

Ora mi fa piacere dunque
festeggiare e brindare insieme a voi 
oltre  a vari dipinti ed immagini. 

.
 
 
festanc7sxrt
 
 
.
 
 
 
Sarcofago Etrusco
 
.
 
 
 
anche con una bella poesia

che ci invita all’ottimismo ed alla gioia.

 
 

 
 
 
 
 

IL SUCCESSO 
Ralph Waldo Emerson

Ridere molto e spesso;
Conquistare il rispetto delle persone intelligenti
e l’affetto dei bambini;
Meritare l’apprezzamento dei critici onesti
e sopportare il tradimento dei falsi amici;
Apprezzare la bellezza;
Trovare il buono negli altri;
Lasciare il mondo un po’ migliore
attraverso un bambino sano,
un pezzo di giardino,
o una condizione sociale riscattata;
Sapere che addirittura una vita ha vissuto meglio
grazie a te.
Questo è avere avuto successo.
 
.
.
 
 



Raffaello – La scuola di Atene
.
.
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e la bellissima… notissima… canzone “Alegria”

del  “Cirque du Soleilin uno stupendo video.
 
 
 

fre bia pouce    musicAnimata

Michel Ocleot



Il blog cercherà di mantenere
 la sua consueta linea
con il suo stile variegato e colorato,
con i suoi post completi ma non lunghi
e soprattutto con i suoi temi di cultura varia,
curati sì, 
ma possibilmente non pedanti o pesanti.



Claude Theberge
 
 
 
festanc7sxrt
.
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.
 
 
 
 

 
  
Tony Kospan







Il “Napoleone” del Canova – E’ quasi dimenticato oggi uno dei nudi più belli della storia della scultura   Leave a comment

 
 
 
 
 
 

 
 
 
Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore” è una scultura marmorea in stile neoclassico di Antonio Canova ed è considerata uno dei nudi più belli della storia dell’arte benché, soprattutto la versione originale “inglese”, sembra ormai non suscitare più un grandissimo interesse.
 
 
 
 

 
 
 

 

 

 

 
L’opera fu commissionata da Napoleone al Canova nel 1802.
 
L’artista prima si recò a Parigi per realizzare un calco preparatorio e poi la realizzò per il Louvre che era stato destinato ad ospitarla.
 
 
 
 
 

 

 

 

Antonio Canova
 
 
 
 
 
Napoleone però non ne rimase entusiasta e, dopo la sua fine, la statua fu acquistata dal Duca di Wellington che la portò nel suo museo di Londra, Apsley House, dove si trova tuttora.
 
 
 

 

 

 

Apsley House
 
 
 
 
 
Una versione bronzea dell’opera si trova però a Milano grazie al viceré Eugenio di Beauharnais.
 
 
 

 

 

 

 
 

 
 
 
 
Il viceré la richiese al Righetti il quale, con una perfetta fusione riuscì a “copiare” perfettamente l’originale, per donar la scultura all’Italia (oggi però priva della “Vittoria alata” originale trafugata nel 1978 e sostituita con una copia).
 
Questa statua “italiana” oggi si trova nel cortile d’onore della Pinacoteca di Brera.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
BREVE ESAME DELLA SCULTURA
 
 
 
 
L’imperatore, proprio nello stile delle sculture dei tempi antichi, appare nelle vesti di Marte, dio della guerra, e quindi nudo a parte il mantello (clamide) appoggiato su una spalla.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
Il braccio sinistro sorregge l’asta e quello destro un globo d’oro su cui svetta la Vittoria alata.
 
Correda e sorregge l’intera composizione un tronco d’albero accanto alla statua che, a differenza delle statue antiche, non presenta un corpo muscoloso e possente bensì agile ed armonico.
 
 
 
 
 
 
La perfetta copia di Milano e l’originale ora a Londra

 


Tony Kospan 

 

 
 

 

 

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Il “Napoleone” del Canova – Uno dei nudi più belli della storia della scultura ma oggi dimenticato   Leave a comment

 
 
 
 
 
 

 
 
 
Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore” è una scultura marmorea in stile neoclassico di Antonio Canova ed è considerata uno dei nudi più belli della storia dell’arte benché, soprattutto la versione originale “inglese”, sembra ormai non suscitare più un grandissimo interesse.
 
 
 
 

 
 
 

 

 

 

 
L’opera fu commissionata da Napoleone al Canova nel 1802.
 
L’artista prima si recò a Parigi per realizzare un calco preparatorio e poi la realizzò per il Louvre che era stato destinato ad ospitarla.
 
 
 
 
 

 

 

 

Antonio Canova
 
 
 
 
 
Napoleone però non ne rimase entusiasta e, dopo la sua fine, la statua fu acquistata dal Duca di Wellington che la portò nel suo museo di Londra, Apsley House, dove si trova tuttora.
 
 
 

 

 

 

Apsley House
 
 
 
 
 
Una versione bronzea dell’opera si trova però a Milano grazie al viceré Eugenio di Beauharnais.
 
 
 

 

 

 

 
 

 
 
 
 
Il viceré la richiese al Righetti il quale, con una perfetta fusione riuscì a “copiare” perfettamente l’originale, per donar la scultura all’Italia (oggi però priva della “Vittoria alata” originale trafugata nel 1978 e sostituita con una copia).
 
Questa statua “italiana” oggi si trova nel cortile d’onore della Pinacoteca di Brera.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
BREVE ESAME DELLA SCULTURA
 
 
 
 
L’imperatore, proprio nello stile delle sculture dei tempi antichi, appare nelle vesti di Marte, dio della guerra, e quindi nudo a parte il mantello (clamide) appoggiato su una spalla.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
Il braccio sinistro sorregge l’asta e quello destro un globo d’oro su cui svetta la Vittoria alata.
 
Correda e sorregge l’intera composizione un tronco d’albero accanto alla statua che, a differenza delle statue antiche, non presenta un corpo muscoloso e possente bensì agile ed armonico.
 
 
 
 
 
 
La perfetta copia di Milano e l’originale ora a Londra

 


Tony Kospan 

 

 
 

 

 

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La Cappella Sansevero e le sue magiche.. mitiche e misteriose opere d’arte – Il Cristo velato – III PARTE   2 comments

 
 
 
 
 

 
 
 
 


 
 
IL CRISTO VELATO

 
 
 
 
 
 
 
 


E’ certo l’opera più bella e nel contempo più misteriosa ed è anche considerata uno dei massimi capolavori dell’arte mondiale.
Basterebbe da sola a giustificare una visita alla straordinaria Cappella.
 
Il grande Canova, quando la vide, ne rimase così entusiasta che era pronto a spender qualunque cifra per poterla acquistare… e studiare… ed affermò che avrebbe dato 10 o 20 anni di vita per poter dire d’esserne stato lui l’autore.

 
 
 
 

 
 
 
 
 
Il motivo di tanta stupefacente bellezza?
 
E’ soprattutto la presenza di un velo di marmo che lascia incredibilmente visibile sia il corpo sottostante che perfino le ferite ed i buchi fatti dai chiodi sul corpo di Gesù.
 
Molto si è scritto su quest’opera in quanto ci sono opposte versioni sull’origine di questo velo.
 
Secondo presunte clausole del contratto d’opera che sarebbero state ritrovate nell’Archivio Notarile di Napoli tra il Principe ed il Sammartino (e che potremo leggere nelle note in calce), allora apparirebbe certo che il “velo trasparente di marmo” sia stato un composto alchemico fornito dal Principe allo scultore.

 
 
 
 

 

 

 
 
Tuttavia sulla base di altri documenti c’è anche una tesi opposta e cioè che l’opera sia tutta un unico blocco di marmo finemente e favolosamente lavorato dallo scultore Sammartino.
 
In ogni caso, quando la vidi qualche anno fa, davvero mi sbalordì e mi sconvolse la trasparenza e l’aderenza del velo di marmo capace di mostrar con estrema e realistica precisione tutto quanto è da esso coperto… e cioè… la vena gonfia sulla fronte, i fori dei chiodi sui piedi e sulle mani, il costato scavato e l’aspetto rilassato del Cristo per la sopraggiunta morte liberatrice dal dolore.
Questi incredibili aspetti dell’opera si possono ammirare con stupore soltanto da vicino non potendo le foto dare l’esatta visione del realismo dell’opera.


 
 
 
 

Il foro nel piede

 
 
 
 
Ma cosa voleva dirci il Principe volendo realizzare quest’opera?

Innanzitutto c’è da dire che questa è forse l’unica scultura della Cappella che ha chiaramente un rilievo solo artistico e religioso non potendo ravvisarsi in essa aspetti esoterici (a parte la discussa storia del velo) o riferimenti alla famiglia del Principe.
 
Potrebbe però aver avuto lo scopo di dimostrare la possibilità di una felice unione tra arte ed alchimia oppure richiamare l’attenzione sulla Sindone quale simbolo esoterico di perfezione.
A mio modesto parere, con essa il Principe ha voluto soprattutto evidenziare la grandezza della sua potenza (in tutti i sensi) in quanto capace di pensare e di far realizzare (con o senza alchimie) un’opera davvero mitica ed unica al mondo.
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
NOTE
Tra le virgolette ecco degli estratti dalle clausole del contratto per la realizzazione del Cristo Velato rinvenute in alcuni siti in cui si afferma che siano state ritrovate nell’Archivio Notarile di Napoli ma delle quali non sono in grado di confermare l’autenticità:
 – Lo scultore s’impegna a realizzare una ” statua raffigurante Nostro Signore Morto al Naturale da porre situata nella cappella Gentilizia del Principe, un Cristo Velato steso sopra un materasso che sta sopra un panneggio e appoggia la testa su due cuscini, apprè del medesimo vi stanno scolpiti una Corona di spine tre chiodi e una tenaglia“.
Il Principe s’impegna a fornire il marmo ed a realizzare una “Sindone, una tela tessuta la quale dovrà essere depositata sovra la scultura, dopo che il Principe l’haverà lavorata secondo sua propria creazione e cioè una deposizione di strato minutioso di marmo composito in grana finissima sovrapposta al telo; Il quale strato di marmo da usa idea, farà apparire per la sua finezza il sembiante di Nostro Signore dinotante come fosse scolpito di tutto con la statua“. 
Lo scultore avrebbe però dovuto mantenere il segreto sulla “maniera escogitata dal Principe per la Sindone ricovrente la statua” e però l’opera sarebbe stata attribuita solo allo scultore.
 
 
 
 
 
FINE III PARTE
 
 
 
Chi volesse conoscer la biografia
del misterioso ma geniale Principe e della sua famiglia
(I PARTE) può cliccare qui giù.
Frecce2039
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 Chi volesse conoscer la storia, la composizione 
e le caratteristiche generali della Cappella (II PARTE)
Frecce2039
 
 
 
 
 
CONTINUA
Le prossime opere della Cappella di cui parlerò in modo ampio sono:
La pudicizia (IV)
Il disinganno (V)
Le incredibili macchine anatomiche (VI). 
 
 
LE IMMAGINI SONO PRESE DAL WEB E SARANNO SUBITO RIMOSSE SE CHI NE DETIENE IL COPYRIGHT LO CHIEDERA’.
 
 

 

 

 
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“AMORINO” – La stupenda scultura del Canova che fece innamorare l’Europa – Storia ed immagini   Leave a comment





Può una statua esser oggetto di culto… e perfino d’amore?
No? 
Ed invece sì… leggete e… guardate qua!
 
 

 

 

 

La statua del principino Henryk Lubomirski,

ritratto nelle vesti di Eros, capolavoro del Canova,

è, per la sua estrema bellezza,

da secoli un vero oggetto di culto in Europa.




 AMORINO


LA STATUA DEL CANOVA OGGETTO DI… AMORE






“Nel mirarti, ed ammirarti, o vezzoso fanciullo,

che con sì bella leggiadrìa te ne stai,

bellissimo di volto, e di membra,

io sento correre con rapido movimento

spinta dal cuore la mano a careggiare quel tuo vago,

e delicatissimo visetto, modellato dalle Grazie”.



Versi di totale rapimento, quelli della poetessa veneziana Isabella Teotochi Albrizzi che cadde vittima – ma non fu la sola – del fascino abbagliante del principino tredicenne Henryk Lubomirski, immortalato nel bianco e prezioso marmo da Antonio Canova alla fine del Settecento.

 

La scrittrice, il cui ricercatissimo circolo lagunare era frequentato da letterati e artisti come Pindemonte, Alfieri, Byron, Foscolo e lo stesso Canova, fu sedotta platonicamente da quelle labbra “alquanto umidette”, come ebbe a scrivere, e “dal bellissimo corpicciolo e dall’acerba fanciullezza che traspare in quelle membra composte”.

 

Una visione di grazia e di squisita mollezza di tocco, con cui Canova concepì la testa piegata dolcemente verso destra, con i capelli acconciati i vezzosi riccioli scapigliati, con i grandi occhi contagiati da un velo di malinconia e con la chiacchieratissima bocca minuta.




 

 



Quello realizzato dal grande scultore veneto non fu un semplice ritratto diplomatico.


Dietro il singolare ritratto, diventato oggetto di culto in tutta Europa, c’era una committenza illustre,

la bella e colta principessa Elzbieta Lubomirski che, vedova,

aveva eletto questo incantevole giovinetto, lontano parente del suo defunto marito, come sue inseparabile pupillo.


L’opera fu ordinata al Canova nell’autunno del 1785 quando la principessa Elzbieta faceva tappa a Roma con il nipote Henryk durante il suo Grand Tour dell’Italia. 

Fu un viaggio in carrozza come numerosi intellettuali, aristocratici e studiosi facevano da tutta Europa verso l’Italia, a partire dal Seicento. 

E per i polacchi, in particolare, che nella seconda metà del XVIII secolo partivano in massa per visitare principalmente Roma. 

Un viaggio che consentiva l’acquisto di gran quantità di opere d’arte per soddisfare i loro gusti personali e per aumentare il prestigio delle loro collezioni e delle loro famiglie.



 

Henryk Lubomirski



La principessa era legata al principino Henryk, che il 24 maggio 1807 sposerà sua nipote Teresa Czartoriska, da una lontana parentela e da un’autentica infatuazione per la sua insolita bellezza, tanto che le più importanti imprese artistiche da lei promosse furono volte ad eternare le sembianze del fanciullo. 

Oltre che da Canova, l’efebo polacco fu infatti effigiato nello stesso torno d’anni da Angelica Kauffmann, Elisabeth Vigée-Lebrun e Mary Cosway.

 

L’eccentrica attenzione della principessa diede adito a discussioni e perplessità, tanto che un contemporaneo ebbe a scrivere: “A Lancut sul soffitto vola come un angelo-nudo; sta in piedi come Ercole; lancia la freccia come Apollo; sospira come Adone; soffia come Zeffiro”.




Canova  (Possagno 1.11.1757 – Venezia 13.10.1822)




L’artista ne fece un Tadzio ante litteram, anticipando in arte quella bellezza efebica che Thomas Mann celebrerà nelle pagine di “Morte a Venezia“. 

Henryk fu, per Canova, un modello leggiadro quanto ritroso. 

Per la timidezza del ragazzo, l’artista riuscì a modellare dal vero solo il volto, mentre per il corpo nudo dovette prendere spunto da una statua antica. 

Per la sua esecuzione l’artista modellò un ritratto, eseguì un modello in gesso e scolpì un marmo preziosissimo. 

Fu subito grande ed entusiastica passione per questo inedito “Amore”.






Copie in marmo e gesso vennero commissionate, a caro prezzo, da nobiluomini di diversi paesi. 

Il Principe Henryk Lubomirski si inserisce in una delicata stagione artistica di Canova, dibattuto tra le teorie classiciste di Winckelmann, la creatività di Raffaello Mengs e una buona dose di invidia e di rivalità che non mancava mai nel complicato, felpato e raffinato ambiente artistico romano.

 

Quando l’opera rientrò in Polonia nel Castello Lubomirski, fu collocata in una sorta di santuario. Sullo sfondo del marmo era appesa una stoffa cinese con la rappresentazione della Fenice a cui tutti gli uccelli rendono omaggio, proprio come tutti i visitatori del palazzo erano pronti a rendere omaggio alla bellezza di Henryk.

E quella che scatenò in tutta Europa fu una vera e propria mania.




Copia romana – Musei Capitolini




Il colonnello inglese John Campbell, visitando nel 1787 lo studio romano di Canova, cui aveva commissionato l’Amore e Psiche, rimase affascinato dalla statua del Lubomirski e ne chiese una copia che fu terminata nel 1789 e pagata 600 zecchini. 

L’opera giunse a Londra nel 1790 – prima opera di Canova ad arrivare in Inghilterra – e il colonnello lo trasferì nella sua casa diStackpole Court nel Galles, certo com’era che quell’opera avrebbe fatto “sospirare più di qualche ragazza“.

 

Il successo fu tale che nel 1792, il principe viennese d’Auersperg volle una copia del busto dell’Amorino per le sue collezioni, mentre un’altra replica in marmo dell’Amorino fu commissionata per 550 zecchini per il figlio diciassettenne del banchiere irlandese David La Touche, John. 

Il ragazzo, in viaggio in Italia, rientrato a Roma, aveva visitato lo studio canoviano e vedendo l’Amorino lo aveva giudicato “exellent”.


L’amorino alato – Canova




Nel 1794, Canova escogitò la scultura dell’Amorino alato, una replica del Lubomirski ma dotato di grandi ali.

 

La commissione era arrivata dal principe russo Nikolaj Jussupov per 700 zecchini.




Apollo – Canova




Infine, nel 1797, Canova realizzò per il francese Juliot una replica in marmo con alcune varianti dell’Amorino che Canova chiamò Apollo e che giudicò migliore di tutti gli altri Amorini, pagata 700 zecchini e passò, in seguito, nella proprietà di Sommariva, a Parigi.

 

LAURA LARCAN – Repubblica.it – 2007 con mini modifiche 

Impaginazione, ricerche e coordinamento T. K. 



In onore (e per amore) di questa scultura si sono fatte mostre anche in Italia.



CIAO DA TONY KOSPAN

.

 

 

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Mozart con il suo mitico Rondò associato a Canova con suoi leggiadri dipinti – Classica ed arte   Leave a comment



Mozart

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uno dei più grandi scultori (e non solo) di sempre



Canova – Autoritratto


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Come render omaggio alle loro geniali opere?


Ho pensato di farlo con una mitica musica di Mozart

associata ai leggiadri dipinti (e non le notissime sculture)

del contemporaneo… Canova.

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Salisburgo 27.1.1756 – Vienna 5.12.1791

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Propongo quindi l’ascolto del fantastico ed entusiasmante


Rondò di Mozart


che spero possa piacere come piace (tantissimo) a me.

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Ninfe



I dipinti, per il grande scultore, erano soprattutto
un momento di svago e divertimento.

Ma in essi, come ben possiamo vedere,
permane la sua anima classicheggiante ed elegante.

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MOZART E CANOVA


CLASSICA ED ARTE…






Il Rondò è a mio parere (ma non solo) una musica fantastica
che rilassa ed intriga nello stesso tempo…

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Le Grazie e Venere danzano davanti a Marte

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Molti di noi la ricorderanno
perché associata ad una famosa pubblicità
di Carosello.

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Due Ninfe







Ma ora veniamo alle mitiche fantastiche note del


RONDO’ ALLA TURCA


associate a quest’altro dipinto del Canova.

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fre bia pouce     music+121
5 Danzatrici con velo




Buon ascolto… dall’Orso





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Canova – Breve ricordo del grande scultore anche con le immagini dei suoi capolavori   Leave a comment





Antonio Canova è stato il massimo esponente della scultura neoclassica,
e per questo definito il nuovo Fidia.


Mi fa piacere ricordarlo con un accenno alle sue attività artistiche
e poi mostrando alcuni tra i suoi capolavori più noti.





Antonio Canova (Possagno 1.11.1757 – Venezia 13.10.1822)

 
  
 
 
In verità Canova non è stato solo uno grandissimo scultore,
ma anche un interessante pittore
ed un “ambasciatore dell’arte italiana”.



Un suo dipinto – Le 3 Grazie danzano davanti a Marte




Infatti grandemente meritoria fu la sua attività diplomatica
presso Napoleone Bonaparte per far rientrare in Italia
numerosi capolavori artistici (purtroppo non tutti)
saccheggiati dalle truppe imperiali francesi.



La statua del principino Henryk Lubomirski nelle vesti di Eros




A parte questo è stato uno dei massimi artisti italiani
vissuti a cavallo tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’ottocento.


A differenza di molti altri artisti Antonio Canova 
è stato ammirato ed osannato già in vita.

Nobili, papi, principi etc hanno voluto opere scolpite da lui nel marmo 
e la sua fama da allora non si è mai interrotta.




Adone e Venere



Nato a Possagno in una zona ricca di cave 
fin da piccolo usò lo scalpellino per scolpire.

I suoi maestri, o meglio gli artisti che lo ispirarono, 
furono i grandi scultori classici ed il barocco ma geniale Bernini.

L’amore per le letture dei classici antichi (greci e latini)
 gli consentì di farsi una grande cultura
 che gli servì poi nelle sue sculture con temi mitologici.




Ercole e Lica



Nel 1779 recatosi a Roma per studiare
dal vivo le tantissime sculture antiche lì esistenti 
venne a conoscenza delle idee
dell’archeologo tedesco Johann Joachim Winckelmann.


Questi sosteneva che l’arte greca era il massimo della bellezza, 
e che gli scultori dovevano cercare di avvicinarsi con le loro opere 
allo stile deciso ma semplice e sereno delle antiche sculture.




Le tre Grazie



Ammiriamo ora alcuni suoi capolavori 
e qualche leggiadro dipinto 
(dipingere era però per lui soprattutto un gioco).



Amore e Psiche



Cliccando qui giù potremo leggere la storia
di questa sua opera che però, pur essendo
uno dei nudi più belli della storia della scultura,
non piacque a Napoleone.


 fre bia pouce

Napoleone



Amorino alato



Cliccando qui giù potremo leggere la storia
di questo suo capolavoro “Eros”
che fece innamorare l’Europa intera.


fre bia pouce
Henryk Lubomirski





Paolina Borghese





Amore e Psiche



Infine altri suoi leggiadri dipinti.













F I N E



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