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Davvero sorprendenti le poesie e gli aforismi di Charles Bukowski scrittore anticonformista americano   Leave a comment

 







Conoscete, penso, questo autore che è considerato
tra i più grandi scrittori e poeti americani del secolo scorso
e che ancor oggi è letto ed ammirato in tutto il mondo.
 
 
E quindi conoscete anche il suo stile assolutamente originale,
anticonformista, dissacrante, controcorrente…
così com’è stata quasi tutta la sua vita.
 
 
Ricordiamolo qui con alcune sue poesie ed alcuni aforismi…
che ci consentono di apprezzare la sua verve geniale
anche se a volte davvero esagerata (ho omesso però qui i casi più duri).
 
 
 
 
 
 
 
 
 

POESIE ED AFORISMI 
di 
Charles Bukowski

 
 
 
 
(Andernach 16.8.1920 – San Pedro 9.3.1994)
 
 
 
 
“Scrivo poesie solo per portarmi a letto le ragazze”
 
 
 
 
 
 
 
 
 

A L C U N E     P O E S I E
(solo un gustoso assaggio)

 
 
Che differenza c’é
tra poesia e prosa?
La poesia dice troppo
in pochissimo tempo,
la prosa dice poco
e ci mette un bel po’.
 
 
 
scriver forismi
 
 
 
 
 
Seppellitemi
vicino all’ippodromo
così che
possa sentire
l’ebbrezza
della volata finale
 
 
 
scriver forismi
 
 
 
 
Sì sì
quando Dio creò l’amore non ci ha aiutato molto
quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani
quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile
quando Dio creò Me creò Me
quando Dio creò la scimmia stava dormendo
quando creò la giraffa era ubriaco
quando creò i narcotici era su di giri
e quando creò il suicidio era a terra
quando creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò la montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo
ha fatto qualche errore
ma quando creò te distesa a letto
fece tutto il suo sacro universo.
 
 
 
 
scriver forismi
 
 
 
Bukowski non sa vestire,
Bukowski non sa parlare,
Bukowski ha paura delle donne,
Bukowski ha lo stomaco in cattivo arnese,
 Bukowski é pieno di terrori,
odia i vocabolari,
le monache,
le monete,
gli autobus,
le chiese,
le panchine del parco,
i ragni,
le mosche,
le pulci,
i depravati;
Bukowski non ha fatto la guerra.
Bukowski é vecchio,
Bukowski non fa volare un aquilone da 45 anni;
se Bukowski fosse una scimmia
lo caccerebbero dalla tribù…
 
 
 
scriver forismi
 
 
 

ANONIMAMENTE NOI

Alla fine 
 non ci rimane 
 che questa vita stupida… 
 appesa a un filo… 
 sorniona…
 che si prende gioco 
 delle nostre insicurezze… 
 e dei timori che ci pervadono…
 L’unico atto 
 che possiamo compiere… 
 è di amarla 
 di un amore smisurato.



scriver forismi



SPRECARE LA VITA

lamentele inifme e triviali,
costantemente ripetute,
possono far ammattire un santo,
per tacere di un bravo ragazzo
qualunque ( me)
e il peggio è che chi 
si lamenta
nemmeno si accorge di farlo
a meno che non glielo dici
e perfino se glielo dici
non ci crede.
e così non si conclude
niente
ed è solo un altro giorno
sprecato,
preso a calci,
mutilato
mentre il Buddha
siede nell´angolo 
e sorride.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
A L C U N I     A F O R I S M I
 
 
 
 
Godo nel minacciare il sole con una pistola ad acqua.  
 
Certi non diventano mai pazzi… Quanto noiose possono essere le loro vite. 
 
L’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino.
 
Solo i poveri riescono ad afferrare il senso della vita, i ricchi possono solo tirare a indovinare
 
Come fai a dire che ami una persona, quando al mondo ci sono migliaia di persone che potresti amare di più, se solo le incontrassi? Il fatto è che non le incontri. 
 
Credo che non viaggerò mai più. Viaggiare non è altro che una seccatura: di problemi ce ne sono sempre più che a sufficienza dove sei.
  
Non essere giù perchè la tua donna ti ha lasciato: ne troverai un altra e ti lascerà anche quella.
 
La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto  
 
Ovviamente è possibile amare un essere umano, se non lo si conosce abbastanza bene.
 
Detesto i prati perché tutti hanno un prato con l’erba e, quando si tende a fare le cose che fanno tutti gli altri, si diventa tutti gli altri.
.
Ospedali, galere e puttane: sono queste le università della vita. Io ho preso parecchie lauree. Chiamatemi dottore.
.
Le due più grandi invenzioni dell’uomo sono il letto e la bomba atomica: il primo ti tiene lontano dalle noie, la seconda le elimina.

Genio è l’uomo capace di dire cose profonde in modo semplice.

I grandi uomini sono i più soli.

Parlare di morte è come parlare di denaro. Noi non sappiamo né il prezzo né il valore.

La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ne impiega troppo.

La mia unica ambizione è quella di non essere nessuno, mi sembra la soluzione più sensata.

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

P.S. CHI VUOL LEGGERE UNA SUA BREVE BIOGRAFIA

CON ALTRE SUE POESIE ED AFORISMI…

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UN MODO DIVERSO DI VIVER


LA POESIA E LA CULTURA


NELLA PAGINA FB


Frecce (174)










    Charles Bukowski.. mito della poesia trasgressiva e della beat generation – Biografia.. poesie ed aforismi   1 comment


     
     

    Nell’immenso mondo della poesia
    non manca alcun genere… 
    nemmeno quello della trasgressione 
    che ha come
    illustre antesignano il nostro Cecco Angiolieri
    (per quel che riguarda l’ultimo millennio).


     
     
     
     
    (Andernach 16 agosto 1920 – San Pedro 9 marzo 1994)
     
     

    Non possiamo quindi non ricordar oggi
    Charles Bukowski  poeta e scrittore
    mito della letteratura statunitense del 900…
    (soprattutto riguardo al mondo underground e alla beat generation)
    ma i cui dissacranti versi
    sono ancor oggi letti in ogni parte del mondo.


     
     
     
     
     
     
     
     



    CHARLES BUKOWSKI
    POETA E SCRITTORE.. RE DELLA TRASGRESSIONE
    BREVE BIOGRAFIA… AFORISMI E POESIE
    a cura di Tony Kospan


     
     
     
     
     
     
     


    Il successo delle sue opere
    nasce da un mix di simpatia, sarcasmo, sberleffi e…
    opposte visioni della consueta e spesso banale realtà.



    Nella sua vita inseguì sempre un cosciente amore
    per la sregolatezza in campo sessuale,
    alcoolico, nel gioco (scommesse ippiche)
    e nei rapporti interpersonali…

     
     
     
     

     
     
     
     
     
    BREVE BIOGRAFIA
     
     
     
    Bisogna dire, ad onor del vero, che ha avuto un’infanzia tremenda piena di umiliazioni da parte del padre, vittima della “grande crisi” del ’29,  e degli amici d’infanzia… per il suo accento tedesco…
     
    E’ nato infatti in Germania da una tedesca e da un soldato americano che dopo un po’ si trasferirono negli USA con il piccolo… Charles… ma il vero nome era Heinrich Karl Bukowski.
     
    Da giovane ha lavorato presso l’Ufficio postale di Los Angeles ma nel contempo si dedica ad eccessi di ogni genere…
     
    Nel 1959 ha iniziato a scrivere poesie con buon successo.
     
    Nel 1969 conosceva un manager, John Martin, che accortosi delle sue qualità letterarie gli faceva pubbblicare diversi libri che hanno una notevole diffusione…
     
    La sua vita però rimaneva sempre irregolare nonostante il successo e questo lo portava anche ad eccessi pericolosissimi… (alcool, gioco, donne etc.) e perfino a rischiare la pelle…
     
    Lo salverà però negli ultimi anni  Linda Lee l’unica tra le sue tante “compagne” che riesce a fargli cambiare, sia il modo di mangiare che di bere…, e quindi anche il modo di vivere…
     
    Di lei lo stesso Charles scrive “Linda era stata mandata dagli dei per salvarmi la vita
     
    Grazie alle vendite dei suoi libri ed ad alcune trasposizioni cinematografiche ha comunque vissuto gli ultimi anni in serena agiatezza.
     
     
     
     
     
     
     
     
     

    Qui di seguito una piccola raccolta di pensieri e poesie
    da cui possiamo evincere
    la sua personalità sorprendente e controcorrente
    ma in cui però possiamo spesso scoprire
    l’esistenza di un fondo di verità

     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
    QUALCHE SUO AFORISMA


     Ospedali, galere e puttane: sono queste le università della vita.
    Io ho preso parecchie lauree.
    Chiamatemi dottore. 


    Mostratemi un uomo che abita solo e ha la cucina perpetuamente sporca e,
    5 volte su 9, vi mostrerò un uomo eccezionale.


    Mostratemi un uomo che abita solo e ha la cucina perpetuamente pulita e,
    8 volte su 9, vi mostrerò un uomo detestabile sul piano spirituale.







    Ovviamente è possibile amare un essere umano,
    se non lo si conosce abbastanza bene.


    Eterna risorge sempre la speranza, come un fungo velenoso.


    L’anima libera è rara ma quando la vedi la riconosci:
    soprattutto perché provi un senso di benessere quando le sei vicino.
     
     
     
     
     

    QUALCHE SUA POESIA


    (TRA LE MENO TRASGRESSIVE…)
     
     
     
     
    2 NEMICI
     
    Due memici per la vita
    si sono incontrati
    in un sushi bar
    Io gli auguro la morte
    come lui si augura la mia.
    Impugno i bastoncini
    sorrido
    e prendo un
    California roll

     
     
    TIRA I FILI, MARIONETTA BALLA
     
    Ogni uomo deve capire
    che tutto può sparire molto
    in fretta:
    il gatto, la donna, il lavoro,
    la ruota davanti,
    il letto, le pareti, la
    stanza; tutte le nostre necessità
    amore compreso,
    poggiano su fondamenta di sabbia,
    e ogni causa determinata,
    per sconnessa che sia:
    la morte di un ragazzo a Hong Kong
    o una tormenta a Omaha…
    può essere la tua rovina.
    Tutte le tue stoviglie che si spaccano
    sul pavimento della cucina, la tua ragazza entra
    e tu sei là, ubriaco,
    in mezzo alla stanza e lei domanda:
    “Mio dio, cosa succede?”,
    e tu rispondi: “Non so,
    non so”…
     
     
     
      UNA POESIA E’ UNA CITTA’
     
    una poesia è una città piena di strade e tombini
    piena di santi, eroi, mendicanti, pazzi,
    piena di banalità e roba da bere,
    piena di pioggia e di tuono e di periodi
    di siccità, una poesia è una città in guerra,
    una poesia è una città che chiede a una pendola perché,
    una poesia è una città che brucia,
    una poesia è una città sotto le cannonate
    le sue sale da barbiere piene di cinici ubriaconi,
    una poesia è una città dove Dio cavalca nudo
    per le strade come Lady Godiva,
    dove i cani latrano di notte, e fanno scappare
    la bandiera; una poesia è una città di poeti,
    per lo più similissimi tra loro
    e invidiosi e pieni di rancore…
    una poesia è questa città adesso,
    cinquanta miglia dal nulla,
    le 9.09 del mattino,
    il gusto di liquore e delle sigarette,
    né poliziotti né innamorati che passeggiano per le strade,
    questa poesia, questa città, che serra le sue porte,
    barricata, quasi vuota,
    luttuosa senza lacrime, invecchiata senza pietà,
    i monti di roccia dura,
    l’oceano come una fiamma di lavanda,
    una luna priva di grandezza,
    una musichetta da finestre rotte…
    una poesia è una città, una poesia è una nazione,
    una poesia è il mondo…
    e ora metto questo sotto vetro
    perché lo veda il pazzo direttore,
    e la notte è altrove
    e signore grigiastre stanno in fila,
    un cane segue l’altro fino all’estuario,
    le trombe annunciano la forca
    mentre piccoli uomini vaneggiano di cose
    che non possono fare.


     
     
    ESAME
     
    ah sì, sono un bravo ragazzo
    appena resta poca
    carta igienica
    tolgo il rotolo
    e
    ne rimetto uno ben pieno
    non vivo
    solo
    e sono cosciente
    che un´improvvisa ricerca nervosa
    di quel rotolo
    di carta
    può mandare in malora
    i più teneri umori
    o scagliare maledizioni
    sulle piastrelle
    del bagno
    bravi ragazzi come me
    servono a qualcosa
    in questo mondo difficile
     
     
     
     

    LA MADAMA
     
    3 monelli mi corrono incontro
    soffiando nei fischietti
    e strillano
    sei in arresto!
    sei ubriaco!
    e cominciano
    a picchiarmi sulle gambe
    con i loro manganelli di plastica.
    uno ha addirittura
    il distintivo. un altro ha
    le manette ma le braccia sono levate al cielo.
    quando entro nel negozio di liquori
    piroettano sul marciapiede
    come api
    chiuse fuori dall’arnia.
    compro una bottiglia di whisky
    scadente
    e
    3 stecche di zucchero candito.


     
     
     
     
     
     
     
     
     
    Ciao da Tony Kospan
     
     
     
     
    Per chi vuol approfondire la sua conoscenza
    con altri aforismi ed altre poesie
    fre bia pouce




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    LE NOVITA’ DEL BLOG
    Frecce (174)
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    Jim Morrison.. mitico poeta del rock – Breve ricordo anche con aforismi.. poesie e canzoni   Leave a comment


     


    Mi fa piacere ricordar Jim Morrison,

    leader dei Doors e “Poeta Maledetto del Rock“,

    morto sì giovanissimo

    ma che, per la bellezza dei testi e delle musiche,

    è tuttora vivissimo ed amatissimo.



    Era e resta una vera leggenda… del rock.

    .

     

     

     

    Se la mia poesia cerca di arrivare a qualcosa,

    è liberare la gente dai modi limitati in cui vede e sente.

    – Jim  Morrison –

     

     

     

    (Melbourne 8 12 1943 – Parigi 3 7 1971)
     
     
     
     
    JIM MORRISON
     
    LA LEGGENDA E LA POESIA DEL ROCK
     
     
     .
    .
     




    Nella sua trasgressione, nella sua ribellione,
      l’inquietudine di una intera generazione.

    E’ anche considerato il poeta maledetto
    della Beat Generation.

    .

     
     
     

    Quando il mio corpo sarà cenere
    il mio nome sarà leggenda
    – Jim Morrison –
     
     
     
     

    Avrà sbagliato molto, in vita sua, Jim Morrison, ma non a immaginare cosa sarebbe stato del suo ricordo.
    Il cantante e leader dei Doors, quando era ancora in vita, era più di un musicista rock in un’epoca in cui rock era ancora vivo.
     
    Poeta, appassionato di letteratura (dalla beat generation ai poeti maledetti francesi) cinefilo e film maker (alla scuola di cinema dell’Ucla aveva conosciuto l’altro fondatore dei Doors, Ray Manzarek), Morrison al momento della sua fine era già un’icona per una generazione che nel «maledetto» fuggito dalla Florida in California identificava il proprio lato oscuro e inquieto.


     
     
     
     

    I Doors



    Il corpo di Jim Morrison ha cominciato a diventare cenere il 3 luglio di 38 anni fa, in un albergo di Parigi. 

    La sua morte, con cause rimaste oscure, coincide con l’inizio della leggenda.  
    Anzi, delle leggende, compresa quella che lo vuole ancora vivo, sotto falso nome, dopo aver organizzato la macabra messinscena per sottrarsi alla pressione della popolarità e ritirarsi a scrivere poesie. 

    E’ una vecchia storia: non ci si rassegna facilmente a perdere certi simboli universali.

    Del resto, se «Elvis è vivo» (e qualcuno che giura di averlo visto si troverà sempre), perché Morrison non dovrebbe esserlo? 
    Jacques Rochard, un grafico francese che dice di averlo incontrato a Parigi nel 1980, ha scritto addirittura un libro per farlo sapere al mondo.

    Per evitare equivoci l’ha intitolato «Vivo!».








    Per chi non ama aggrapparsi al sogno dell’immortalità terrena, il viaggio, anche soltanto virtuale al cimitero parigino di Père Lachaise, è obbligatorio.

    E’ il camposanto degli artisti e delle celebrità.  
    Lo stesso Jim Morrison amava andare a visitare le tombe dei poeti che adorava.









    Oggi è un itinerario che si può compiere da casa, con un clic, attraverso il sito del cimitero, per trovare la tomba di Morrison ancora oggi meta di visite e omaggi così come accade a Graceland, o a Central Park sul mosaico che ricorda John Lennon. 

    Lumini, candele e fiori: una cornice che forse non si sarebbe attesa un artista sempre inquieto e insoddisfatto, per il quale la trasgressione era una forma di espressione contro la cultura dominante (gli pesò il processo per i fatti di Miami, quando si spogliò in concerto). 
    Quanto agli stupefacenti, non sarebbe nemmeno un particolare da citare, tanto era diffuso in quel periodo tra tutti i musicisti e gli artisti, in particolare nell’area californiana. 
     

    A Parigi Morrison cercava una nuova vita.


    Era arrivato il 12 marzo del ’71, appena terminata l’incisione di LA WOMAN, l’ultimo album dei Doors.  


    E mentre la mente musicale del gruppo, Ray Manzarek, era ancora impegnato nei missaggi, Jim e Pamela (la sua “compagna cosmica” cominciava la loro ricerca di nuove contaminazioni europee.







     



    Via la barba, una vita da turista colto, frequentazioni con intellettuali come l’amica regista Agnès Varda, giornate ai cafè e ai musei, serate di cinema e conversazioni.

    Tutto potrebbe andare al meglio: la sua raccolta di poesie “The Lords And The New Creatures” è un successo, “La Woman”, appena uscito, pure.

    Ma quando arriva l’estate a Parigi, il suo umore è cambiato e l’entusiasmo ha lasciato il posto alla depressione e all’isolamento.

    Muore a 27 anni il 3 luglio del 1971.

    Pochi mesi prima, tra settembre e ottobre del 1970, se ne erano giù andati altri compagni di viaggio: Jimi Hendrix e, subito dopo, Janis Joplin

    Circostanze simili e vite, anche le loro, all’estremo.  






    fre bia pouce   musicAnimata     The Doors – Light My Fire


     



    Poche persone per l’addio di Morrison: la notizia non fa immediatamente il giro del mondo come sarebbe successo poi per Elvis e come accadrà, nove anni dopo, per Lennon. 
    Ma i fan, in fondo, sapevano già, fin dall’inizio. Rimettono sul piatto il lp The Doors, uscito nel 1967, già premonitore nelle liriche di una canzone di Morrison: 
    This is the end, beautiful friend. This is the end, my only friend… 


    Il referto parla di un edema polmonare nella notte, probabilmente causato dall’effetto combinato di eroina e alcol.


    Pamela morirà di overdose tre anni dopo.









      

     This is the end, my only friend, the end…
    .


    .
    .
    TESTO DAL WEB – IMPAGINAZ. TONY KOSPAN




    Spero di riuscire prima o poi a dire la mia…
    su questo poliedrico, geniale, poetico e moderno
    “artista maledetto”.


    Ricordiamolo infine anche con questo bel video,

    con diverse sue canzoni, poesie ed aforismi



     
     
     
     

    Ciao da Tony Kospan



    ARCOBALEN99
    IL TUO GRUPPO DI RICORDI CULTURA ED AMICIZIA
    Frecce2039





     
     
     
     
     
     

    Charles Bukowski – Immagini.. poesie e aforismi controcorrente del grande poeta anticonformista americano   Leave a comment

     







    Conoscete, penso, questo autore che è considerato
    tra i più grandi scrittori e poeti americani del secolo scorso
    e che ancor oggi è letto ed ammirato in tutto il mondo.
     
     
    E quindi conoscete anche il suo stile assolutamente originale,
    anticonformista, dissacrante, controcorrente…
    così com’è stata quasi tutta la sua vita.
     
     
    Ricordiamolo qui con alcune sue poesie ed alcuni aforismi…
    che ci consentono di apprezzare la sua verve geniale
    anche se a volte davvero esagerata (ho omesso però qui i casi più duri).
     
     
     
     
     
     
     
     
     

    POESIE ED AFORISMI 
    di 
    Charles Bukowski

     
     
     
     
    (Andernach 16.8.1920 – San Pedro 9.3.1994)
     
     
     
     
    “Scrivo poesie solo per portarmi a letto le ragazze”
     
     
     
     
     
     
     
     
     

    A L C U N E     P O E S I E
    (solo un gustoso assaggio)

     
     
    Che differenza c’é
    tra poesia e prosa?
    La poesia dice troppo
    in pochissimo tempo,
    la prosa dice poco
    e ci mette un bel po’.
     
     
     
    scriver forismi
     
     
     
     
     
    Seppellitemi
    vicino all’ippodromo
    così che
    possa sentire
    l’ebbrezza
    della volata finale
     
     
     
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    Sì sì
    quando Dio creò l’amore non ci ha aiutato molto
    quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani
    quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
    quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile
    quando Dio creò Me creò Me
    quando Dio creò la scimmia stava dormendo
    quando creò la giraffa era ubriaco
    quando creò i narcotici era su di giri
    e quando creò il suicidio era a terra
    quando creò te distesa a letto
    sapeva cosa stava facendo
    era ubriaco e su di giri
    e creò la montagne e il mare e il fuoco
    allo stesso tempo
    ha fatto qualche errore
    ma quando creò te distesa a letto
    fece tutto il suo sacro universo.
     
     
     
     
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    Bukowski non sa vestire,
    Bukowski non sa parlare,
    Bukowski ha paura delle donne,
    Bukowski ha lo stomaco in cattivo arnese,
     Bukowski é pieno di terrori,
    odia i vocabolari,
    le monache,
    le monete,
    gli autobus,
    le chiese,
    le panchine del parco,
    i ragni,
    le mosche,
    le pulci,
    i depravati;
    Bukowski non ha fatto la guerra.
    Bukowski é vecchio,
    Bukowski non fa volare un aquilone da 45 anni;
    se Bukowski fosse una scimmia
    lo caccerebbero dalla tribù…
     
     
     
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    ANONIMAMENTE NOI

    Alla fine 
     non ci rimane 
     che questa vita stupida… 
     appesa a un filo… 
     sorniona…
     che si prende gioco 
     delle nostre insicurezze… 
     e dei timori che ci pervadono…
     L’unico atto 
     che possiamo compiere… 
     è di amarla 
     di un amore smisurato.



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    SPRECARE LA VITA

    lamentele inifme e triviali,
    costantemente ripetute,
    possono far ammattire un santo,
    per tacere di un bravo ragazzo
    qualunque ( me)
    e il peggio è che chi 
    si lamenta
    nemmeno si accorge di farlo
    a meno che non glielo dici
    e perfino se glielo dici
    non ci crede.
    e così non si conclude
    niente
    ed è solo un altro giorno
    sprecato,
    preso a calci,
    mutilato
    mentre il Buddha
    siede nell´angolo 
    e sorride.
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
    A L C U N I     A F O R I S M I
     
     
     
     
    Godo nel minacciare il sole con una pistola ad acqua.  
     
    Certi non diventano mai pazzi… Quanto noiose possono essere le loro vite. 
     
    L’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino.
     
    Solo i poveri riescono ad afferrare il senso della vita, i ricchi possono solo tirare a indovinare
     
    Come fai a dire che ami una persona, quando al mondo ci sono migliaia di persone che potresti amare di più, se solo le incontrassi? Il fatto è che non le incontri. 
     
    Credo che non viaggerò mai più. Viaggiare non è altro che una seccatura: di problemi ce ne sono sempre più che a sufficienza dove sei.
      
    Non essere giù perchè la tua donna ti ha lasciato: ne troverai un altra e ti lascerà anche quella.
     
    La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto  
     
    Ovviamente è possibile amare un essere umano, se non lo si conosce abbastanza bene.
     
    Detesto i prati perché tutti hanno un prato con l’erba e, quando si tende a fare le cose che fanno tutti gli altri, si diventa tutti gli altri.
    .
    Ospedali, galere e puttane: sono queste le università della vita. Io ho preso parecchie lauree. Chiamatemi dottore.
    .
    Le due più grandi invenzioni dell’uomo sono il letto e la bomba atomica: il primo ti tiene lontano dalle noie, la seconda le elimina.

    Genio è l’uomo capace di dire cose profonde in modo semplice.

    I grandi uomini sono i più soli.

    Parlare di morte è come parlare di denaro. Noi non sappiamo né il prezzo né il valore.

    La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ne impiega troppo.

    La mia unica ambizione è quella di non essere nessuno, mi sembra la soluzione più sensata.

     

     

     

    CIAO DA TONY KOSPAN

     

     

    P.S. CHI VUOL LEGGERE UNA SUA BREVE BIOGRAFIA

    CON ALTRE SUE POESIE ED AFORISMI…

    frecce052

     

     

    blu bel Separatori20090

    UN MODO DIVERSO DI VIVER


    LA POESIA E LA CULTURA


    NELLA PAGINA FB


    Frecce (174)










      Charles Bukowski.. poeta della beat generation e della trasgressione – Biografia.. poesie ed aforismi   Leave a comment


       
       

      Nell’immenso mondo della poesia
      non manca alcun genere… 
      nemmeno quello della trasgressione 
      che ha come
      illustre antesignano il nostro Cecco Angiolieri
      (per quel che riguarda l’ultimo millennio).


       
       
       
       
      (Andernach 16 agosto 1920 – San Pedro 9 marzo 1994)
       
       

      Non possiamo quindi non ricordar oggi
      Charles Bukowski  poeta e scrittore
      mito della letteratura statunitense del 900…
      (soprattutto riguardo al mondo underground e alla beat generation)
      ma i cui dissacranti versi
      sono ancor oggi letti in ogni parte del mondo.


       
       
       
       
       
       
       
       



      CHARLES BUKOWSKI
      POETA E SCRITTORE.. RE DELLA TRASGRESSIONE
      BREVE BIOGRAFIA… AFORISMI E POESIE
      a cura di Tony Kospan


       
       
       
       
       
       
       


      Il successo delle sue opere
      nasce da un mix di simpatia, sarcasmo, sberleffi e…
      opposte visioni della consueta e spesso banale realtà.



      Nella sua vita inseguì sempre un cosciente amore
      per la sregolatezza in campo sessuale,
      alcoolico, nel gioco (scommesse ippiche)
      e nei rapporti interpersonali…

       
       
       
       

       
       
       
       
       
      BREVE BIOGRAFIA
       
       
       
      Bisogna dire, ad onor del vero, che ha avuto un’infanzia tremenda piena di umiliazioni da parte del padre, vittima della “grande crisi” del ’29,  e degli amici d’infanzia… per il suo accento tedesco…
       
      E’ nato infatti in Germania da una tedesca e da un soldato americano che dopo un po’ si trasferirono negli USA con il piccolo… Charles… ma il vero nome era Heinrich Karl Bukowski.
       
      Da giovane ha lavorato presso l’Ufficio postale di Los Angeles ma nel contempo si dedica ad eccessi di ogni genere…
       
      Nel 1959 ha iniziato a scrivere poesie con buon successo.
       
      Nel 1969 conosceva un manager, John Martin, che accortosi delle sue qualità letterarie gli faceva pubbblicare diversi libri che hanno una notevole diffusione…
       
      La sua vita però rimaneva sempre irregolare nonostante il successo e questo lo portava anche ad eccessi pericolosissimi… (alcool, gioco, donne etc.) e perfino a rischiare la pelle…
       
      Lo salverà però negli ultimi anni  Linda Lee l’unica tra le sue tante “compagne” che riesce a fargli cambiare, sia il modo di mangiare che di bere…, e quindi anche il modo di vivere…
       
      Di lei lo stesso Charles scrive “Linda era stata mandata dagli dei per salvarmi la vita
       
      Grazie alle vendite dei suoi libri ed ad alcune trasposizioni cinematografiche ha comunque vissuto gli ultimi anni in serena agiatezza.
       
       
       
       
       
       
       
       
       

      Qui di seguito una piccola raccolta di pensieri e poesie
      da cui possiamo evincere
      la sua personalità sorprendente e controcorrente
      ma in cui però possiamo spesso scoprire
      l’esistenza di un fondo di verità

       
       
       
       
       
       
       
       
       
       
       
      QUALCHE SUO AFORISMA


       Ospedali, galere e puttane: sono queste le università della vita.
      Io ho preso parecchie lauree.
      Chiamatemi dottore. 


      Mostratemi un uomo che abita solo e ha la cucina perpetuamente sporca e,
      5 volte su 9, vi mostrerò un uomo eccezionale.


      Mostratemi un uomo che abita solo e ha la cucina perpetuamente pulita e,
      8 volte su 9, vi mostrerò un uomo detestabile sul piano spirituale.







      Ovviamente è possibile amare un essere umano,
      se non lo si conosce abbastanza bene.


      Eterna risorge sempre la speranza, come un fungo velenoso.


      L’anima libera è rara ma quando la vedi la riconosci:
      soprattutto perché provi un senso di benessere quando le sei vicino.
       
       
       
       
       

      QUALCHE SUA POESIA


      (TRA LE MENO TRASGRESSIVE…)
       
       
       
       
      2 NEMICI
       
      Due memici per la vita
      si sono incontrati
      in un sushi bar
      Io gli auguro la morte
      come lui si augura la mia.
      Impugno i bastoncini
      sorrido
      e prendo un
      California roll

       
       
      TIRA I FILI, MARIONETTA BALLA
       
      Ogni uomo deve capire
      che tutto può sparire molto
      in fretta:
      il gatto, la donna, il lavoro,
      la ruota davanti,
      il letto, le pareti, la
      stanza; tutte le nostre necessità
      amore compreso,
      poggiano su fondamenta di sabbia,
      e ogni causa determinata,
      per sconnessa che sia:
      la morte di un ragazzo a Hong Kong
      o una tormenta a Omaha…
      può essere la tua rovina.
      Tutte le tue stoviglie che si spaccano
      sul pavimento della cucina, la tua ragazza entra
      e tu sei là, ubriaco,
      in mezzo alla stanza e lei domanda:
      “Mio dio, cosa succede?”,
      e tu rispondi: “Non so,
      non so”…
       
       
       
        UNA POESIA E’ UNA CITTA’
       
      una poesia è una città piena di strade e tombini
      piena di santi, eroi, mendicanti, pazzi,
      piena di banalità e roba da bere,
      piena di pioggia e di tuono e di periodi
      di siccità, una poesia è una città in guerra,
      una poesia è una città che chiede a una pendola perché,
      una poesia è una città che brucia,
      una poesia è una città sotto le cannonate
      le sue sale da barbiere piene di cinici ubriaconi,
      una poesia è una città dove Dio cavalca nudo
      per le strade come Lady Godiva,
      dove i cani latrano di notte, e fanno scappare
      la bandiera; una poesia è una città di poeti,
      per lo più similissimi tra loro
      e invidiosi e pieni di rancore…
      una poesia è questa città adesso,
      cinquanta miglia dal nulla,
      le 9.09 del mattino,
      il gusto di liquore e delle sigarette,
      né poliziotti né innamorati che passeggiano per le strade,
      questa poesia, questa città, che serra le sue porte,
      barricata, quasi vuota,
      luttuosa senza lacrime, invecchiata senza pietà,
      i monti di roccia dura,
      l’oceano come una fiamma di lavanda,
      una luna priva di grandezza,
      una musichetta da finestre rotte…
      una poesia è una città, una poesia è una nazione,
      una poesia è il mondo…
      e ora metto questo sotto vetro
      perché lo veda il pazzo direttore,
      e la notte è altrove
      e signore grigiastre stanno in fila,
      un cane segue l’altro fino all’estuario,
      le trombe annunciano la forca
      mentre piccoli uomini vaneggiano di cose
      che non possono fare.


       
       
      ESAME
       
      ah sì, sono un bravo ragazzo
      appena resta poca
      carta igienica
      tolgo il rotolo
      e
      ne rimetto uno ben pieno
      non vivo
      solo
      e sono cosciente
      che un´improvvisa ricerca nervosa
      di quel rotolo
      di carta
      può mandare in malora
      i più teneri umori
      o scagliare maledizioni
      sulle piastrelle
      del bagno
      bravi ragazzi come me
      servono a qualcosa
      in questo mondo difficile
       
       
       
       

      LA MADAMA
       
      3 monelli mi corrono incontro
      soffiando nei fischietti
      e strillano
      sei in arresto!
      sei ubriaco!
      e cominciano
      a picchiarmi sulle gambe
      con i loro manganelli di plastica.
      uno ha addirittura
      il distintivo. un altro ha
      le manette ma le braccia sono levate al cielo.
      quando entro nel negozio di liquori
      piroettano sul marciapiede
      come api
      chiuse fuori dall’arnia.
      compro una bottiglia di whisky
      scadente
      e
      3 stecche di zucchero candito.


       
       
       
       
       
       
       
       
       
      Ciao da Tony Kospan
       
       
       
       
      Per chi vuol approfondire la sua conoscenza
      con altri aforismi ed altre poesie
      fre bia pouce




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      Frecce (174)
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      Jim Morrison – Breve ricordo anche con aforismi e canzoni del mitico “poeta maledetto” del rock   1 comment


       


      Mi fa piacere ricordar Jim Morrison,

      leader dei Doors e “Poeta Maledetto del Rock“,

      morto sì giovanissimo

      ma che, per la bellezza dei testi e delle musiche,

      è tuttora vivissimo ed amatissimo.



      Era e resta una vera leggenda… del rock.

      .

       

       

       

      Se la mia poesia cerca di arrivare a qualcosa,

      è liberare la gente dai modi limitati in cui vede e sente.

      – Jim  Morrison –

       

       

       

      (Melbourne 8 12 1943 – Parigi 3 7 1971)
       
       
       
       
      JIM MORRISON
       
      LA LEGGENDA E LA POESIA DEL ROCK
       
       
       .
      .
       




      Nella sua trasgressione, nella sua ribellione,
        l’inquietudine di una intera generazione.

      E’ anche considerato il poeta maledetto
      della Beat Generation.

      .

       
       
       

      Quando il mio corpo sarà cenere
      il mio nome sarà leggenda
      – Jim Morrison –
       
       
       
       

      Avrà sbagliato molto, in vita sua, Jim Morrison, ma non a immaginare cosa sarebbe stato del suo ricordo.
      Il cantante e leader dei Doors, quando era ancora in vita, era più di un musicista rock in un’epoca in cui rock era ancora vivo.
       
      Poeta, appassionato di letteratura (dalla beat generation ai poeti maledetti francesi) cinefilo e film maker (alla scuola di cinema dell’Ucla aveva conosciuto l’altro fondatore dei Doors, Ray Manzarek), Morrison al momento della sua fine era già un’icona per una generazione che nel «maledetto» fuggito dalla Florida in California identificava il proprio lato oscuro e inquieto.


       
       
       
       

      I Doors



      Il corpo di Jim Morrison ha cominciato a diventare cenere il 3 luglio di 38 anni fa, in un albergo di Parigi. 

      La sua morte, con cause rimaste oscure, coincide con l’inizio della leggenda.  
      Anzi, delle leggende, compresa quella che lo vuole ancora vivo, sotto falso nome, dopo aver organizzato la macabra messinscena per sottrarsi alla pressione della popolarità e ritirarsi a scrivere poesie. 

      E’ una vecchia storia: non ci si rassegna facilmente a perdere certi simboli universali.

      Del resto, se «Elvis è vivo» (e qualcuno che giura di averlo visto si troverà sempre), perché Morrison non dovrebbe esserlo? 
      Jacques Rochard, un grafico francese che dice di averlo incontrato a Parigi nel 1980, ha scritto addirittura un libro per farlo sapere al mondo.

      Per evitare equivoci l’ha intitolato «Vivo!».








      Per chi non ama aggrapparsi al sogno dell’immortalità terrena, il viaggio, anche soltanto virtuale al cimitero parigino di Père Lachaise, è obbligatorio.

      E’ il camposanto degli artisti e delle celebrità.  
      Lo stesso Jim Morrison amava andare a visitare le tombe dei poeti che adorava.









      Oggi è un itinerario che si può compiere da casa, con un clic, attraverso il sito del cimitero, per trovare la tomba di Morrison ancora oggi meta di visite e omaggi così come accade a Graceland, o a Central Park sul mosaico che ricorda John Lennon. 

      Lumini, candele e fiori: una cornice che forse non si sarebbe attesa un artista sempre inquieto e insoddisfatto, per il quale la trasgressione era una forma di espressione contro la cultura dominante (gli pesò il processo per i fatti di Miami, quando si spogliò in concerto). 
      Quanto agli stupefacenti, non sarebbe nemmeno un particolare da citare, tanto era diffuso in quel periodo tra tutti i musicisti e gli artisti, in particolare nell’area californiana. 
       

      A Parigi Morrison cercava una nuova vita.


      Era arrivato il 12 marzo del ’71, appena terminata l’incisione di LA WOMAN, l’ultimo album dei Doors.  


      E mentre la mente musicale del gruppo, Ray Manzarek, era ancora impegnato nei missaggi, Jim e Pamela (la sua “compagna cosmica” cominciava la loro ricerca di nuove contaminazioni europee.







       



      Via la barba, una vita da turista colto, frequentazioni con intellettuali come l’amica regista Agnès Varda, giornate ai cafè e ai musei, serate di cinema e conversazioni.

      Tutto potrebbe andare al meglio: la sua raccolta di poesie “The Lords And The New Creatures” è un successo, “La Woman”, appena uscito, pure.

      Ma quando arriva l’estate a Parigi, il suo umore è cambiato e l’entusiasmo ha lasciato il posto alla depressione e all’isolamento.

      Muore a 27 anni il 3 luglio del 1971.

      Pochi mesi prima, tra settembre e ottobre del 1970, se ne erano giù andati altri compagni di viaggio: Jimi Hendrix e, subito dopo, Janis Joplin

      Circostanze simili e vite, anche le loro, all’estremo.  






      fre bia pouce   musicAnimata     The Doors – Light My Fire


       



      Poche persone per l’addio di Morrison: la notizia non fa immediatamente il giro del mondo come sarebbe successo poi per Elvis e come accadrà, nove anni dopo, per Lennon. 
      Ma i fan, in fondo, sapevano già, fin dall’inizio. Rimettono sul piatto il lp The Doors, uscito nel 1967, già premonitore nelle liriche di una canzone di Morrison: 
      This is the end, beautiful friend. This is the end, my only friend… 


      Il referto parla di un edema polmonare nella notte, probabilmente causato dall’effetto combinato di eroina e alcol.


      Pamela morirà di overdose tre anni dopo.









        

       This is the end, my only friend, the end…
      .


      .
      .
      TESTO DAL WEB – IMPAGINAZ. TONY KOSPAN




      Spero di riuscire prima o poi a dire la mia…
      su questo poliedrico, geniale, poetico e moderno
      “artista maledetto”.


      Ricordiamolo infine anche con questo bel video,

      con diverse sue canzoni, poesie ed aforismi



       
       
       
       

      Ciao da Tony Kospan



      ARCOBALEN99
      IL TUO GRUPPO DI RICORDI CULTURA ED AMICIZIA
      Frecce2039





       
       
       
       
       
       

      Poesie ed aforismi sorprendenti di Charles Bukowski noto scrittore anticonformista americano   Leave a comment

       







      Conoscete, penso, questo autore che è considerato
      tra i più grandi scrittori e poeti americani del secolo scorso
      e che ancor oggi è letto ed ammirato in tutto il mondo.
       
       
      E quindi conoscete anche il suo stile assolutamente originale,
      anticonformista, dissacrante, controcorrente…
      così com’è stata quasi tutta la sua vita.
       
       
      Ricordiamolo qui con alcune sue poesie ed alcuni aforismi…
      che ci consentono di apprezzare la sua verve geniale
      anche se a volte davvero esagerata (ho omesso però qui i casi più duri).
       
       
       
       
       
       
       
       
       

      POESIE ED AFORISMI 
      di 
      Charles Bukowski

       
       
       
       
      (Andernach 16.8.1920 – San Pedro 9.3.1994)
       
       
       
       
      “Scrivo poesie solo per portarmi a letto le ragazze”
       
       
       
       
       
       
       
       
       

      A L C U N E     P O E S I E
      (solo un gustoso assaggio)

       
       
      Che differenza c’é
      tra poesia e prosa?
      La poesia dice troppo
      in pochissimo tempo,
      la prosa dice poco
      e ci mette un bel po’.
       
       
       
      scriver forismi
       
       
       
       
       
      Seppellitemi
      vicino all’ippodromo
      così che
      possa sentire
      l’ebbrezza
      della volata finale
       
       
       
      scriver forismi
       
       
       
       
      Sì sì
      quando Dio creò l’amore non ci ha aiutato molto
      quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani
      quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
      quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile
      quando Dio creò Me creò Me
      quando Dio creò la scimmia stava dormendo
      quando creò la giraffa era ubriaco
      quando creò i narcotici era su di giri
      e quando creò il suicidio era a terra
      quando creò te distesa a letto
      sapeva cosa stava facendo
      era ubriaco e su di giri
      e creò la montagne e il mare e il fuoco
      allo stesso tempo
      ha fatto qualche errore
      ma quando creò te distesa a letto
      fece tutto il suo sacro universo.
       
       
       
       
      scriver forismi
       
       
       
      Bukowski non sa vestire,
      Bukowski non sa parlare,
      Bukowski ha paura delle donne,
      Bukowski ha lo stomaco in cattivo arnese,
       Bukowski é pieno di terrori,
      odia i vocabolari,
      le monache,
      le monete,
      gli autobus,
      le chiese,
      le panchine del parco,
      i ragni,
      le mosche,
      le pulci,
      i depravati;
      Bukowski non ha fatto la guerra.
      Bukowski é vecchio,
      Bukowski non fa volare un aquilone da 45 anni;
      se Bukowski fosse una scimmia
      lo caccerebbero dalla tribù…
       
       
       
      scriver forismi
       
       
       

      ANONIMAMENTE NOI

      Alla fine 
       non ci rimane 
       che questa vita stupida… 
       appesa a un filo… 
       sorniona…
       che si prende gioco 
       delle nostre insicurezze… 
       e dei timori che ci pervadono…
       L’unico atto 
       che possiamo compiere… 
       è di amarla 
       di un amore smisurato.



      scriver forismi



      SPRECARE LA VITA

      lamentele inifme e triviali,
      costantemente ripetute,
      possono far ammattire un santo,
      per tacere di un bravo ragazzo
      qualunque ( me)
      e il peggio è che chi 
      si lamenta
      nemmeno si accorge di farlo
      a meno che non glielo dici
      e perfino se glielo dici
      non ci crede.
      e così non si conclude
      niente
      ed è solo un altro giorno
      sprecato,
      preso a calci,
      mutilato
      mentre il Buddha
      siede nell´angolo 
      e sorride.
       
       
       
       
       
       
       
       
       
       
       
      A L C U N I     A F O R I S M I
       
       
       
       
      Godo nel minacciare il sole con una pistola ad acqua.  
       
      Certi non diventano mai pazzi… Quanto noiose possono essere le loro vite. 
       
      L’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino.
       
      Solo i poveri riescono ad afferrare il senso della vita, i ricchi possono solo tirare a indovinare
       
      Come fai a dire che ami una persona, quando al mondo ci sono migliaia di persone che potresti amare di più, se solo le incontrassi? Il fatto è che non le incontri. 
       
      Credo che non viaggerò mai più. Viaggiare non è altro che una seccatura: di problemi ce ne sono sempre più che a sufficienza dove sei.
        
      Non essere giù perchè la tua donna ti ha lasciato: ne troverai un altra e ti lascerà anche quella.
       
      La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto  
       
      Ovviamente è possibile amare un essere umano, se non lo si conosce abbastanza bene.
       
      Detesto i prati perché tutti hanno un prato con l’erba e, quando si tende a fare le cose che fanno tutti gli altri, si diventa tutti gli altri.
      .
      Ospedali, galere e puttane: sono queste le università della vita. Io ho preso parecchie lauree. Chiamatemi dottore.
      .
      Le due più grandi invenzioni dell’uomo sono il letto e la bomba atomica: il primo ti tiene lontano dalle noie, la seconda le elimina.

      Genio è l’uomo capace di dire cose profonde in modo semplice.

      I grandi uomini sono i più soli.

      Parlare di morte è come parlare di denaro. Noi non sappiamo né il prezzo né il valore.

      La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ne impiega troppo.

      La mia unica ambizione è quella di non essere nessuno, mi sembra la soluzione più sensata.

       

       

       

      CIAO DA TONY KOSPAN

       

       

      P.S. CHI VUOL LEGGERE UNA SUA BREVE BIOGRAFIA

      CON ALTRE SUE POESIE ED AFORISMI…

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      UN MODO DIVERSO DI VIVER


      LA POESIA E LA CULTURA


      NELLA PAGINA FB


      Frecce (174)










        Charles Bukowski.. mito della trasgressione e poeta della beat generation – Biografia.. poesie ed aforismi   Leave a comment


         
         

        Nell’immenso mondo della poesia
        non manca alcun genere… 
        nemmeno quello della trasgressione 
        che ha come
        illustre antesignano il nostro Cecco Angiolieri
        (per quel che riguarda l’ultimo millennio).


         
         
         
         
        (Andernach 16 agosto 1920 – San Pedro 9 marzo 1994)
         
         

        Non possiamo quindi non ricordar oggi
        Charles Bukowski  poeta e scrittore
        mito della letteratura statunitense del 900…
        (soprattutto riguardo al mondo underground e alla beat generation)
        ma i cui dissacranti versi
        sono ancor oggi letti in ogni parte del mondo.


         
         
         
         
         
         
         
         



        CHARLES BUKOWSKI
        POETA E SCRITTORE.. RE DELLA TRASGRESSIONE
        BREVE BIOGRAFIA… AFORISMI E POESIE
        a cura di Tony Kospan


         
         
         
         
         
         
         


        Il successo delle sue opere
        nasce da un mix di simpatia, sarcasmo, sberleffi e…
        opposte visioni della consueta e spesso banale realtà.



        Nella sua vita inseguì sempre un cosciente amore
        per la sregolatezza in campo sessuale,
        alcoolico, nel gioco (scommesse ippiche)
        e nei rapporti interpersonali…

         
         
         
         

         
         
         
         
         
        BREVE BIOGRAFIA
         
         
         
        Bisogna dire, ad onor del vero, che ha avuto un’infanzia tremenda piena di umiliazioni da parte del padre, vittima della “grande crisi” del ’29,  e degli amici d’infanzia… per il suo accento tedesco…
         
        E’ nato infatti in Germania da una tedesca e da un soldato americano che dopo un po’ si trasferirono negli USA con il piccolo… Charles… ma il vero nome era Heinrich Karl Bukowski.
         
        Da giovane ha lavorato presso l’Ufficio postale di Los Angeles ma nel contempo si dedica ad eccessi di ogni genere…
         
        Nel 1959 ha iniziato a scrivere poesie con buon successo.
         
        Nel 1969 conosceva un manager, John Martin, che accortosi delle sue qualità letterarie gli faceva pubbblicare diversi libri che hanno una notevole diffusione…
         
        La sua vita però rimaneva sempre irregolare nonostante il successo e questo lo portava anche ad eccessi pericolosissimi… (alcool, gioco, donne etc.) e perfino a rischiare la pelle…
         
        Lo salverà però negli ultimi anni  Linda Lee l’unica tra le sue tante “compagne” che riesce a fargli cambiare, sia il modo di mangiare che di bere…, e quindi anche il modo di vivere…
         
        Di lei lo stesso Charles scrive “Linda era stata mandata dagli dei per salvarmi la vita
         
        Grazie alle vendite dei suoi libri ed ad alcune trasposizioni cinematografiche ha comunque vissuto gli ultimi anni in serena agiatezza.
         
         
         
         
         
         
         
         
         

        Qui di seguito una piccola raccolta di pensieri e poesie
        da cui possiamo evincere
        la sua personalità sorprendente e controcorrente
        ma in cui però possiamo spesso scoprire
        l’esistenza di un fondo di verità

         
         
         
         
         
         
         
         
         
         
         
        QUALCHE SUO AFORISMA


         Ospedali, galere e puttane: sono queste le università della vita.
        Io ho preso parecchie lauree.
        Chiamatemi dottore. 


        Mostratemi un uomo che abita solo e ha la cucina perpetuamente sporca e,
        5 volte su 9, vi mostrerò un uomo eccezionale.


        Mostratemi un uomo che abita solo e ha la cucina perpetuamente pulita e,
        8 volte su 9, vi mostrerò un uomo detestabile sul piano spirituale.







        Ovviamente è possibile amare un essere umano,
        se non lo si conosce abbastanza bene.


        Eterna risorge sempre la speranza, come un fungo velenoso.


        L’anima libera è rara ma quando la vedi la riconosci:
        soprattutto perché provi un senso di benessere quando le sei vicino.
         
         
         
         
         

        QUALCHE SUA POESIA


        (TRA LE MENO TRASGRESSIVE…)
         
         
         
         
        2 NEMICI
         
        Due memici per la vita
        si sono incontrati
        in un sushi bar
        Io gli auguro la morte
        come lui si augura la mia.
        Impugno i bastoncini
        sorrido
        e prendo un
        California roll

         
         
        TIRA I FILI, MARIONETTA BALLA
         
        Ogni uomo deve capire
        che tutto può sparire molto
        in fretta:
        il gatto, la donna, il lavoro,
        la ruota davanti,
        il letto, le pareti, la
        stanza; tutte le nostre necessità
        amore compreso,
        poggiano su fondamenta di sabbia,
        e ogni causa determinata,
        per sconnessa che sia:
        la morte di un ragazzo a Hong Kong
        o una tormenta a Omaha…
        può essere la tua rovina.
        Tutte le tue stoviglie che si spaccano
        sul pavimento della cucina, la tua ragazza entra
        e tu sei là, ubriaco,
        in mezzo alla stanza e lei domanda:
        “Mio dio, cosa succede?”,
        e tu rispondi: “Non so,
        non so”…
         
         
         
          UNA POESIA E’ UNA CITTA’
         
        una poesia è una città piena di strade e tombini
        piena di santi, eroi, mendicanti, pazzi,
        piena di banalità e roba da bere,
        piena di pioggia e di tuono e di periodi
        di siccità, una poesia è una città in guerra,
        una poesia è una città che chiede a una pendola perché,
        una poesia è una città che brucia,
        una poesia è una città sotto le cannonate
        le sue sale da barbiere piene di cinici ubriaconi,
        una poesia è una città dove Dio cavalca nudo
        per le strade come Lady Godiva,
        dove i cani latrano di notte, e fanno scappare
        la bandiera; una poesia è una città di poeti,
        per lo più similissimi tra loro
        e invidiosi e pieni di rancore…
        una poesia è questa città adesso,
        cinquanta miglia dal nulla,
        le 9.09 del mattino,
        il gusto di liquore e delle sigarette,
        né poliziotti né innamorati che passeggiano per le strade,
        questa poesia, questa città, che serra le sue porte,
        barricata, quasi vuota,
        luttuosa senza lacrime, invecchiata senza pietà,
        i monti di roccia dura,
        l’oceano come una fiamma di lavanda,
        una luna priva di grandezza,
        una musichetta da finestre rotte…
        una poesia è una città, una poesia è una nazione,
        una poesia è il mondo…
        e ora metto questo sotto vetro
        perché lo veda il pazzo direttore,
        e la notte è altrove
        e signore grigiastre stanno in fila,
        un cane segue l’altro fino all’estuario,
        le trombe annunciano la forca
        mentre piccoli uomini vaneggiano di cose
        che non possono fare.


         
         
        ESAME
         
        ah sì, sono un bravo ragazzo
        appena resta poca
        carta igienica
        tolgo il rotolo
        e
        ne rimetto uno ben pieno
        non vivo
        solo
        e sono cosciente
        che un´improvvisa ricerca nervosa
        di quel rotolo
        di carta
        può mandare in malora
        i più teneri umori
        o scagliare maledizioni
        sulle piastrelle
        del bagno
        bravi ragazzi come me
        servono a qualcosa
        in questo mondo difficile
         
         
         
         

        LA MADAMA
         
        3 monelli mi corrono incontro
        soffiando nei fischietti
        e strillano
        sei in arresto!
        sei ubriaco!
        e cominciano
        a picchiarmi sulle gambe
        con i loro manganelli di plastica.
        uno ha addirittura
        il distintivo. un altro ha
        le manette ma le braccia sono levate al cielo.
        quando entro nel negozio di liquori
        piroettano sul marciapiede
        come api
        chiuse fuori dall’arnia.
        compro una bottiglia di whisky
        scadente
        e
        3 stecche di zucchero candito.


         
         
         
         
         
         
         
         
         
        Ciao da Tony Kospan
         
         
         
         
        Per chi vuol approfondire la sua conoscenza
        con altri aforismi ed altre poesie
        fre bia pouce




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        Frecce (174)
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        Jim Morrison.. leggenda del rock – Breve ricordo anche con aforismi.. poesie e canzoni   Leave a comment


         


        Mi fa piacere ricordar Jim Morrison,

        leader dei Doors e “Poeta Maledetto del Rock“,

        morto sì giovanissimo

        ma che, per la bellezza dei testi e delle musiche,

        è tuttora vivissimo ed amatissimo.



        Era e resta una vera leggenda… del rock.

        .

         

         

         

        Se la mia poesia cerca di arrivare a qualcosa,

        è liberare la gente dai modi limitati in cui vede e sente.

        – Jim  Morrison –

         

         

         

        (Melbourne 8 12 1943 – Parigi 3 7 1971)
         
         
         
         
        JIM MORRISON
         
        LA LEGGENDA E LA POESIA DEL ROCK
         
         
         .
        .
         




        Nella sua trasgressione, nella sua ribellione,
          l’inquietudine di una intera generazione.

        E’ anche considerato il poeta maledetto
        della Beat Generation.

        .

         
         
         

        Quando il mio corpo sarà cenere
        il mio nome sarà leggenda
        – Jim Morrison –
         
         
         
         

        Avrà sbagliato molto, in vita sua, Jim Morrison, ma non a immaginare cosa sarebbe stato del suo ricordo.
        Il cantante e leader dei Doors, quando era ancora in vita, era più di un musicista rock in un’epoca in cui rock era ancora vivo.
         
        Poeta, appassionato di letteratura (dalla beat generation ai poeti maledetti francesi) cinefilo e film maker (alla scuola di cinema dell’Ucla aveva conosciuto l’altro fondatore dei Doors, Ray Manzarek), Morrison al momento della sua fine era già un’icona per una generazione che nel «maledetto» fuggito dalla Florida in California identificava il proprio lato oscuro e inquieto.


         
         
         
         

        I Doors



        Il corpo di Jim Morrison ha cominciato a diventare cenere il 3 luglio di 38 anni fa, in un albergo di Parigi. 

        La sua morte, con cause rimaste oscure, coincide con l’inizio della leggenda.  
        Anzi, delle leggende, compresa quella che lo vuole ancora vivo, sotto falso nome, dopo aver organizzato la macabra messinscena per sottrarsi alla pressione della popolarità e ritirarsi a scrivere poesie. 

        E’ una vecchia storia: non ci si rassegna facilmente a perdere certi simboli universali.

        Del resto, se «Elvis è vivo» (e qualcuno che giura di averlo visto si troverà sempre), perché Morrison non dovrebbe esserlo? 
        Jacques Rochard, un grafico francese che dice di averlo incontrato a Parigi nel 1980, ha scritto addirittura un libro per farlo sapere al mondo.

        Per evitare equivoci l’ha intitolato «Vivo!».








        Per chi non ama aggrapparsi al sogno dell’immortalità terrena, il viaggio, anche soltanto virtuale al cimitero parigino di Père Lachaise, è obbligatorio.

        E’ il camposanto degli artisti e delle celebrità.  
        Lo stesso Jim Morrison amava andare a visitare le tombe dei poeti che adorava.









        Oggi è un itinerario che si può compiere da casa, con un clic, attraverso il sito del cimitero, per trovare la tomba di Morrison ancora oggi meta di visite e omaggi così come accade a Graceland, o a Central Park sul mosaico che ricorda John Lennon. 

        Lumini, candele e fiori: una cornice che forse non si sarebbe attesa un artista sempre inquieto e insoddisfatto, per il quale la trasgressione era una forma di espressione contro la cultura dominante (gli pesò il processo per i fatti di Miami, quando si spogliò in concerto). 
        Quanto agli stupefacenti, non sarebbe nemmeno un particolare da citare, tanto era diffuso in quel periodo tra tutti i musicisti e gli artisti, in particolare nell’area californiana. 
         

        A Parigi Morrison cercava una nuova vita.


        Era arrivato il 12 marzo del ’71, appena terminata l’incisione di LA WOMAN, l’ultimo album dei Doors.  


        E mentre la mente musicale del gruppo, Ray Manzarek, era ancora impegnato nei missaggi, Jim e Pamela (la sua “compagna cosmica” cominciava la loro ricerca di nuove contaminazioni europee.







         



        Via la barba, una vita da turista colto, frequentazioni con intellettuali come l’amica regista Agnès Varda, giornate ai cafè e ai musei, serate di cinema e conversazioni.

        Tutto potrebbe andare al meglio: la sua raccolta di poesie “The Lords And The New Creatures” è un successo, “La Woman”, appena uscito, pure.

        Ma quando arriva l’estate a Parigi, il suo umore è cambiato e l’entusiasmo ha lasciato il posto alla depressione e all’isolamento.

        Muore a 27 anni il 3 luglio del 1971.

        Pochi mesi prima, tra settembre e ottobre del 1970, se ne erano giù andati altri compagni di viaggio: Jimi Hendrix e, subito dopo, Janis Joplin

        Circostanze simili e vite, anche le loro, all’estremo.  






        fre bia pouce   musicAnimata     The Doors – Light My Fire


         



        Poche persone per l’addio di Morrison: la notizia non fa immediatamente il giro del mondo come sarebbe successo poi per Elvis e come accadrà, nove anni dopo, per Lennon. 
        Ma i fan, in fondo, sapevano già, fin dall’inizio. Rimettono sul piatto il lp The Doors, uscito nel 1967, già premonitore nelle liriche di una canzone di Morrison: 
        This is the end, beautiful friend. This is the end, my only friend… 


        Il referto parla di un edema polmonare nella notte, probabilmente causato dall’effetto combinato di eroina e alcol.


        Pamela morirà di overdose tre anni dopo.









          

         This is the end, my only friend, the end…
        .


        .
        .
        TESTO DAL WEB – IMPAGINAZ. TONY KOSPAN




        Spero di riuscire prima o poi a dire la mia…
        su questo poliedrico, geniale, poetico e moderno
        “artista maledetto”.


        Ricordiamolo infine anche con questo bel video,

        con diverse sue canzoni, poesie ed aforismi



         
         
         
         

        Ciao da Tony Kospan



        ARCOBALEN99
        IL TUO GRUPPO DI RICORDI CULTURA ED AMICIZIA
        Frecce2039





         
         
         
         
         
         

        Charles Bukowski – Poesie ed aforismi controcorrente del grande poeta anticonformista americano   Leave a comment

         







        Conoscete, penso, questo autore che è considerato
        tra i più grandi scrittori e poeti americani del secolo scorso
        e che ancor oggi è letto ed ammirato in tutto il mondo.
         
         
        E quindi conoscete anche il suo stile assolutamente originale,
        anticonformista, dissacrante, controcorrente…
        così com’è stata quasi tutta la sua vita.
         
         
        Ricordiamolo qui con alcune sue poesie ed alcuni aforismi…
        che ci consentono di apprezzare la sua verve geniale
        anche se a volte davvero esagerata (ho omesso però qui i casi più duri).
         
         
         
         
         
         
         
         
         

        POESIE ED AFORISMI 
        di 
        Charles Bukowski

         
         
         
         
        (Andernach 16.8.1920 – San Pedro 9.3.1994)
         
         
         
         
        “Scrivo poesie solo per portarmi a letto le ragazze”
         
         
         
         
         
         
         
         
         

        A L C U N E     P O E S I E
        (solo un gustoso assaggio)

         
         
        Che differenza c’é
        tra poesia e prosa?
        La poesia dice troppo
        in pochissimo tempo,
        la prosa dice poco
        e ci mette un bel po’.
         
         
         
        scriver forismi
         
         
         
         
         
        Seppellitemi
        vicino all’ippodromo
        così che
        possa sentire
        l’ebbrezza
        della volata finale
         
         
         
        scriver forismi
         
         
         
         
        Sì sì
        quando Dio creò l’amore non ci ha aiutato molto
        quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani
        quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
        quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile
        quando Dio creò Me creò Me
        quando Dio creò la scimmia stava dormendo
        quando creò la giraffa era ubriaco
        quando creò i narcotici era su di giri
        e quando creò il suicidio era a terra
        quando creò te distesa a letto
        sapeva cosa stava facendo
        era ubriaco e su di giri
        e creò la montagne e il mare e il fuoco
        allo stesso tempo
        ha fatto qualche errore
        ma quando creò te distesa a letto
        fece tutto il suo sacro universo.
         
         
         
         
        scriver forismi
         
         
         
        Bukowski non sa vestire,
        Bukowski non sa parlare,
        Bukowski ha paura delle donne,
        Bukowski ha lo stomaco in cattivo arnese,
         Bukowski é pieno di terrori,
        odia i vocabolari,
        le monache,
        le monete,
        gli autobus,
        le chiese,
        le panchine del parco,
        i ragni,
        le mosche,
        le pulci,
        i depravati;
        Bukowski non ha fatto la guerra.
        Bukowski é vecchio,
        Bukowski non fa volare un aquilone da 45 anni;
        se Bukowski fosse una scimmia
        lo caccerebbero dalla tribù…
         
         
         
        scriver forismi
         
         
         

        ANONIMAMENTE NOI

        Alla fine 
         non ci rimane 
         che questa vita stupida… 
         appesa a un filo… 
         sorniona…
         che si prende gioco 
         delle nostre insicurezze… 
         e dei timori che ci pervadono…
         L’unico atto 
         che possiamo compiere… 
         è di amarla 
         di un amore smisurato.



        scriver forismi



        SPRECARE LA VITA

        lamentele inifme e triviali,
        costantemente ripetute,
        possono far ammattire un santo,
        per tacere di un bravo ragazzo
        qualunque ( me)
        e il peggio è che chi 
        si lamenta
        nemmeno si accorge di farlo
        a meno che non glielo dici
        e perfino se glielo dici
        non ci crede.
        e così non si conclude
        niente
        ed è solo un altro giorno
        sprecato,
        preso a calci,
        mutilato
        mentre il Buddha
        siede nell´angolo 
        e sorride.
         
         
         
         
         
         
         
         
         
         
         
        A L C U N I     A F O R I S M I
         
         
         
         
        Godo nel minacciare il sole con una pistola ad acqua.  
         
        Certi non diventano mai pazzi… Quanto noiose possono essere le loro vite. 
         
        L’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino.
         
        Solo i poveri riescono ad afferrare il senso della vita, i ricchi possono solo tirare a indovinare
         
        Come fai a dire che ami una persona, quando al mondo ci sono migliaia di persone che potresti amare di più, se solo le incontrassi? Il fatto è che non le incontri. 
         
        Credo che non viaggerò mai più. Viaggiare non è altro che una seccatura: di problemi ce ne sono sempre più che a sufficienza dove sei.
          
        Non essere giù perchè la tua donna ti ha lasciato: ne troverai un altra e ti lascerà anche quella.
         
        La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto  
         
        Ovviamente è possibile amare un essere umano, se non lo si conosce abbastanza bene.
         
        Detesto i prati perché tutti hanno un prato con l’erba e, quando si tende a fare le cose che fanno tutti gli altri, si diventa tutti gli altri.
        .
        Ospedali, galere e puttane: sono queste le università della vita. Io ho preso parecchie lauree. Chiamatemi dottore.
        .
        Le due più grandi invenzioni dell’uomo sono il letto e la bomba atomica: il primo ti tiene lontano dalle noie, la seconda le elimina.

        Genio è l’uomo capace di dire cose profonde in modo semplice.

        I grandi uomini sono i più soli.

        Parlare di morte è come parlare di denaro. Noi non sappiamo né il prezzo né il valore.

        La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ne impiega troppo.

        La mia unica ambizione è quella di non essere nessuno, mi sembra la soluzione più sensata.

         

         

         

        CIAO DA TONY KOSPAN

         

         

        P.S. CHI VUOL LEGGERE UNA SUA BREVE BIOGRAFIA

        CON ALTRE SUE POESIE ED AFORISMI…

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