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Auguri Dr. Raffaele Morelli – Buon compleanno anche con la sua riflessione “La via della della felicità”   1 comment




Nel fare gli  auguri di buon compleanno al dr. Raffaele Morelli,


famoso psicoterapeuta e scrittore italiano,


mi fa piacere riproporre un mio post


dedicato ad una sua interessantissima riflessione







(Milano, 5 novembre 1948)
 




Mi sono davvero molto piaciute queste considerazioni
e quindi mi fa piacere condividerle con voi
 così come mi piacerebbe
anche conoscere il vostro parere.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
2 PAROLE SULLA FELICITA’
 
 
 
 
 

 
 

 

LA VIA DELLA FELICITA’ 
 
 
 


“… Se vogliamo trovare la via della vera felicità,

che non è una via né difficile né faticosa,

dobbiamo prima di tutto fare il contrario di ciò cui siamo abituati:

dobbiamo svuotarci.


 Svuotare la mente di tutte le cose che ci abbiamo infilato dentro

e che ci impediscono di fare la cosa più semplice:

vivere secondo la nostra natura.


Si chiede forse a un fiore, o un animale, quali obiettivi porsi,

quali ruoli assolvere, quali comportamenti è meglio avere?


No, semplicemente la pianta diventa ciò che il suo progetto profondo,

contenuto nel seme, aveva pronto per lei.


Diventa stelo e fiore.


Senza elucubrazioni, senza teorizzazioni, senza dubbi, sensi di colpa o ambizioni.


 

 

 

 

Perché noi non siamo capaci di fare la cosa più semplice di tutte?


Dov’è la nostra superiorità,

in cosa siamo più intelligenti di un fiore o di un animale?


Comincia a farsi strada una verità profonda:

la vera felicità non è uno stato isterico di continua allegria,

ma è la realizzazione del nostro progetto più profondo,

il progetto che la Vita ha per noi.


Non c’è niente di complicato o misterioso in queste parole.


Non più dello sbocciare di un fiore o del crescere dei nostri capelli.


 

 

  

 

 


La vera felicità, allora, non ha nulla a che vedere con ciò che sta attorno a noi,

non dipende da ciò che abbiamo o da come stiamo, dalla nostra forza o debolezza,

dal fatto di aver capito o non capito qualcosa, dall’avere vissuto più gioie o più dolori.


La felicità dipende solo da noi stessi.


Da come sappiamo osservarci senza giudicare,

da come lasciamo che la Vita, tutta la Vita in tutte le sue forme

– che noi scioccamente dividiamo in buone o cattive –

può scorrere in noi.


Coi nostri giudizi, noi permettiamo o impediamo alla Vita di sgorgare.


La deviamo, la costringiamo, la mortifichiamo, la spegniamo.


E ci condanniamo così all’insensatezza e all’infelicità.


E alle malattie, che sono il segno più chiaro ed evidente, s

e non fossimo ciechi, di tutte le dighe che costruiamo

di fronte al fiume dell’energia vitale.


 

 

 

 

Felicità è osservare serenamente la Vita

mentre incessantemente ci forma e ci crea.


Osservare i dolori e lasciarli venire,

la tristezza e lasciarla venire, la gioia e lasciarla venire.


Allargare lo sguardo, cedere alla Vita.


Solo così, nella consapevolezza,

diventiamo davvero donne e uomini,

e smettiamo di recitare come burattini.”



– Prof. Dr. Raffaele Morelli –


 

 


 


 


Testo dal web – impaginaz. t.k.



 

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Auguri Dr. Raffaele Morelli – Buon compleanno con la sua bella riflessione “La via della della felicità”   Leave a comment




Nel fare gli  auguri di buon compleanno al dr. Raffaele Morelli,


famoso psicoterapeuta e scrittore italiano,


mi fa piacere riproporre un mio post


dedicato ad una sua interessantissima riflessione







(Milano, 5 novembre 1948)
 




Mi sono davvero molto piaciute queste considerazioni
e quindi mi fa piacere condividerle con voi
 così come mi piacerebbe
anche conoscere il vostro parere.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
2 PAROLE SULLA FELICITA’
 
 
 
 
 

 
 

 

LA VIA DELLA FELICITA’ 
 
 
 


“… Se vogliamo trovare la via della vera felicità,

che non è una via né difficile né faticosa,

dobbiamo prima di tutto fare il contrario di ciò cui siamo abituati:

dobbiamo svuotarci.


 Svuotare la mente di tutte le cose che ci abbiamo infilato dentro

e che ci impediscono di fare la cosa più semplice:

vivere secondo la nostra natura.


Si chiede forse a un fiore, o un animale, quali obiettivi porsi,

quali ruoli assolvere, quali comportamenti è meglio avere?


No, semplicemente la pianta diventa ciò che il suo progetto profondo,

contenuto nel seme, aveva pronto per lei.


Diventa stelo e fiore.


Senza elucubrazioni, senza teorizzazioni, senza dubbi, sensi di colpa o ambizioni.


 

 

 

 

Perché noi non siamo capaci di fare la cosa più semplice di tutte?


Dov’è la nostra superiorità,

in cosa siamo più intelligenti di un fiore o di un animale?


Comincia a farsi strada una verità profonda:

la vera felicità non è uno stato isterico di continua allegria,

ma è la realizzazione del nostro progetto più profondo,

il progetto che la Vita ha per noi.


Non c’è niente di complicato o misterioso in queste parole.


Non più dello sbocciare di un fiore o del crescere dei nostri capelli.


 

 

  

 

 


La vera felicità, allora, non ha nulla a che vedere con ciò che sta attorno a noi,

non dipende da ciò che abbiamo o da come stiamo, dalla nostra forza o debolezza,

dal fatto di aver capito o non capito qualcosa, dall’avere vissuto più gioie o più dolori.


La felicità dipende solo da noi stessi.


Da come sappiamo osservarci senza giudicare,

da come lasciamo che la Vita, tutta la Vita in tutte le sue forme

– che noi scioccamente dividiamo in buone o cattive –

può scorrere in noi.


Coi nostri giudizi, noi permettiamo o impediamo alla Vita di sgorgare.


La deviamo, la costringiamo, la mortifichiamo, la spegniamo.


E ci condanniamo così all’insensatezza e all’infelicità.


E alle malattie, che sono il segno più chiaro ed evidente, s

e non fossimo ciechi, di tutte le dighe che costruiamo

di fronte al fiume dell’energia vitale.


 

 

 

 

Felicità è osservare serenamente la Vita

mentre incessantemente ci forma e ci crea.


Osservare i dolori e lasciarli venire,

la tristezza e lasciarla venire, la gioia e lasciarla venire.


Allargare lo sguardo, cedere alla Vita.


Solo così, nella consapevolezza,

diventiamo davvero donne e uomini,

e smettiamo di recitare come burattini.”



– Prof. Dr. Raffaele Morelli –


 

 


 


 


Testo dal web – impaginaz. t.k.



 

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Nel fare gli  auguri di buon compleanno al dr. Raffaele Morelli,


famoso psicoterapeuta e scrittore italiano,


mi fa piacere riproporre un mio post


dedicato ad una sua interessantissima riflessione







(Milano, 5 novembre 1948)
 




Mi sono davvero molto piaciute queste considerazioni
e quindi mi fa piacere condividerle con voi
 così come mi piacerebbe
anche conoscere il vostro parere.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
2 PAROLE SULLA FELICITA’
 
 
 
 
 

 
 

 

LA VIA DELLA FELICITA’ 
 
 
 


“… Se vogliamo trovare la via della vera felicità,

che non è una via né difficile né faticosa,

dobbiamo prima di tutto fare il contrario di ciò cui siamo abituati:

dobbiamo svuotarci.


 Svuotare la mente di tutte le cose che ci abbiamo infilato dentro

e che ci impediscono di fare la cosa più semplice:

vivere secondo la nostra natura.


Si chiede forse a un fiore, o un animale, quali obiettivi porsi,

quali ruoli assolvere, quali comportamenti è meglio avere?


No, semplicemente la pianta diventa ciò che il suo progetto profondo,

contenuto nel seme, aveva pronto per lei.


Diventa stelo e fiore.


Senza elucubrazioni, senza teorizzazioni, senza dubbi, sensi di colpa o ambizioni.


 

 

 

 

Perché noi non siamo capaci di fare la cosa più semplice di tutte?


Dov’è la nostra superiorità,

in cosa siamo più intelligenti di un fiore o di un animale?


Comincia a farsi strada una verità profonda:

la vera felicità non è uno stato isterico di continua allegria,

ma è la realizzazione del nostro progetto più profondo,

il progetto che la Vita ha per noi.


Non c’è niente di complicato o misterioso in queste parole.


Non più dello sbocciare di un fiore o del crescere dei nostri capelli.


 

 

  

 

 


La vera felicità, allora, non ha nulla a che vedere con ciò che sta attorno a noi,

non dipende da ciò che abbiamo o da come stiamo, dalla nostra forza o debolezza,

dal fatto di aver capito o non capito qualcosa, dall’avere vissuto più gioie o più dolori.


La felicità dipende solo da noi stessi.


Da come sappiamo osservarci senza giudicare,

da come lasciamo che la Vita, tutta la Vita in tutte le sue forme

– che noi scioccamente dividiamo in buone o cattive –

può scorrere in noi.


Coi nostri giudizi, noi permettiamo o impediamo alla Vita di sgorgare.


La deviamo, la costringiamo, la mortifichiamo, la spegniamo.


E ci condanniamo così all’insensatezza e all’infelicità.


E alle malattie, che sono il segno più chiaro ed evidente, s

e non fossimo ciechi, di tutte le dighe che costruiamo

di fronte al fiume dell’energia vitale.


 

 

 

 

Felicità è osservare serenamente la Vita

mentre incessantemente ci forma e ci crea.


Osservare i dolori e lasciarli venire,

la tristezza e lasciarla venire, la gioia e lasciarla venire.


Allargare lo sguardo, cedere alla Vita.


Solo così, nella consapevolezza,

diventiamo davvero donne e uomini,

e smettiamo di recitare come burattini.”



– Prof. Dr. Raffaele Morelli –


 

 


 


 


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famoso psicoterapeuta e scrittore italiano,


mi fa piacere riproporre un mio post


dedicato ad una sua interessantissima riflessione







(Milano, 5 novembre 1948)
 




Mi sono davvero molto piaciute queste considerazioni
e quindi mi fa piacere condividerle con voi
 così come mi piacerebbe
anche conoscere il vostro parere.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
2 PAROLE SULLA FELICITA’
 
 
 
 
 

 
 

 

LA VIA DELLA FELICITA’ 
 
 
 


“… Se vogliamo trovare la via della vera felicità,

che non è una via né difficile né faticosa,

dobbiamo prima di tutto fare il contrario di ciò cui siamo abituati:

dobbiamo svuotarci.


 Svuotare la mente di tutte le cose che ci abbiamo infilato dentro

e che ci impediscono di fare la cosa più semplice:

vivere secondo la nostra natura.


Si chiede forse a un fiore, o un animale, quali obiettivi porsi,

quali ruoli assolvere, quali comportamenti è meglio avere?


No, semplicemente la pianta diventa ciò che il suo progetto profondo,

contenuto nel seme, aveva pronto per lei.


Diventa stelo e fiore.


Senza elucubrazioni, senza teorizzazioni, senza dubbi, sensi di colpa o ambizioni.


 

 

 

 

Perché noi non siamo capaci di fare la cosa più semplice di tutte?


Dov’è la nostra superiorità,

in cosa siamo più intelligenti di un fiore o di un animale?


Comincia a farsi strada una verità profonda:

la vera felicità non è uno stato isterico di continua allegria,

ma è la realizzazione del nostro progetto più profondo,

il progetto che la Vita ha per noi.


Non c’è niente di complicato o misterioso in queste parole.


Non più dello sbocciare di un fiore o del crescere dei nostri capelli.


 

 

  

 

 


La vera felicità, allora, non ha nulla a che vedere con ciò che sta attorno a noi,

non dipende da ciò che abbiamo o da come stiamo, dalla nostra forza o debolezza,

dal fatto di aver capito o non capito qualcosa, dall’avere vissuto più gioie o più dolori.


La felicità dipende solo da noi stessi.


Da come sappiamo osservarci senza giudicare,

da come lasciamo che la Vita, tutta la Vita in tutte le sue forme

– che noi scioccamente dividiamo in buone o cattive –

può scorrere in noi.


Coi nostri giudizi, noi permettiamo o impediamo alla Vita di sgorgare.


La deviamo, la costringiamo, la mortifichiamo, la spegniamo.


E ci condanniamo così all’insensatezza e all’infelicità.


E alle malattie, che sono il segno più chiaro ed evidente, s

e non fossimo ciechi, di tutte le dighe che costruiamo

di fronte al fiume dell’energia vitale.


 

 

 

 

Felicità è osservare serenamente la Vita

mentre incessantemente ci forma e ci crea.


Osservare i dolori e lasciarli venire,

la tristezza e lasciarla venire, la gioia e lasciarla venire.


Allargare lo sguardo, cedere alla Vita.


Solo così, nella consapevolezza,

diventiamo davvero donne e uomini,

e smettiamo di recitare come burattini.”



– Prof. Dr. Raffaele Morelli –


 

 


 


 


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Buon compleanno Dr. Raffaele Morelli con… una sua bella riflessione sulla… felicità   1 comment




Nel fare gli  auguri di buon compleanno al dr. Raffaele Morelli,
famoso psicoterapeuta e scrittore italiano,
mi fa piacere riproporre un mio post
dedicato a questa sua interessantissima riflessione





Foto:
(Milano, 5 novembre 1948)
 




Mi sono davvero molto piaciute queste considerazioni
e quindi mi fa piacere condividerle con voi
 così come mi piacerebbe
anche conoscere il vostro parere.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
2 PAROLE SULLA FELICITA’
 
 
 
 
 

 
 

 

LA VIA DELLA FELICITA’
 
 
 


“… Se vogliamo trovare la via della vera felicità,

che non è una via né difficile né faticosa,

dobbiamo prima di tutto fare il contrario di ciò cui siamo abituati:

dobbiamo svuotarci.


 Svuotare la mente di tutte le cose che ci abbiamo infilato dentro

e che ci impediscono di fare la cosa più semplice:

vivere secondo la nostra natura.


Si chiede forse a un fiore, o un animale, quali obiettivi porsi,

quali ruoli assolvere, quali comportamenti è meglio avere?


No, semplicemente la pianta diventa ciò che il suo progetto profondo,

contenuto nel seme, aveva pronto per lei.


Diventa stelo e fiore.


Senza elucubrazioni, senza teorizzazioni, senza dubbi, sensi di colpa o ambizioni.


 

 

 

 

Perché noi non siamo capaci di fare la cosa più semplice di tutte?


Dov’è la nostra superiorità,

in cosa siamo più intelligenti di un fiore o di un animale?


Comincia a farsi strada una verità profonda:

la vera felicità non è uno stato isterico di continua allegria,

ma è la realizzazione del nostro progetto più profondo,

il progetto che la Vita ha per noi.


Non c’è niente di complicato o misterioso in queste parole.


Non più dello sbocciare di un fiore o del crescere dei nostri capelli.


 

 

 

 

 


La vera felicità, allora, non ha nulla a che vedere con ciò che sta attorno a noi,

non dipende da ciò che abbiamo o da come stiamo, dalla nostra forza o debolezza,

dal fatto di aver capito o non capito qualcosa, dall’avere vissuto più gioie o più dolori.


La felicità dipende solo da noi stessi.


Da come sappiamo osservarci senza giudicare,

da come lasciamo che la Vita, tutta la Vita in tutte le sue forme

– che noi scioccamente dividiamo in buone o cattive –

può scorrere in noi.


Coi nostri giudizi, noi permettiamo o impediamo alla Vita di sgorgare.


La deviamo, la costringiamo, la mortifichiamo, la spegniamo.


E ci condanniamo così all’insensatezza e all’infelicità.


E alle malattie, che sono il segno più chiaro ed evidente, s

e non fossimo ciechi, di tutte le dighe che costruiamo

di fronte al fiume dell’energia vitale.


 

 

 

 

Felicità è osservare serenamente la Vita

mentre incessantemente ci forma e ci crea.


Osservare i dolori e lasciarli venire,

la tristezza e lasciarla venire, la gioia e lasciarla venire.


Allargare lo sguardo, cedere alla Vita.


Solo così, nella consapevolezza,

diventiamo davvero donne e uomini,

e smettiamo di recitare come burattini.”


 

 

Prof. Dr. Raffaele Morelli


 


 

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