Archivio per l'etichetta ‘artisti statunitensi

Andy Warhol.. Re della Pop Art – L’uomo.. l’artista e le sue opere   Leave a comment


.
.
.


 
 
 
 
La “Pop Art”, ovvero Arte Popolare,
è una corrente artistica nata in Gran Bretagna
nella seconda metà del ‘900
di cui Andy Warhol è stato uno dei principali
ispiratori e maestri.
 

 
 
 
Pittsburgh 6.8.1928 – New York 22.2.1987
 
 
 
 
 
ANDY WARHOL RE DELLA POP ART
a cura di Tony Kospan
 
 
 
BREVE BIOGRAFIA
 
 
Nato a Pittsburgh in una famiglia d’origine slovacca, 
dopo essersi diplomato nel 1949, 
inizia a lavorare
come grafico pubblicitario per alcune note riviste 
ma svolge anche l’attività di vetrinista e di scenografo.
 
Presto inizia a creare delle pubblicità tutte sue 
e nel 1952
tiene la sua prima mostra di disegni alla Hugo Gallery di New York.






Dal 1960 inizia a creare dipinti che si rifanno ai fumetti 
ed alla pubblicità di grandi marche… 
ed inizia ad usare la serigrafia.

 
 
 
 

 
 
 
Successivamente affronta un’iniziativa molto più ampia la “Factory“ 
una specie di officina creativa e collettiva d’arte di massa..
 
 
Iniziano anche i suoi rapporti con Leo Castelli
che molta importanza avranno
nella diffusione sempre più ampia delle sue opere…
 
 
 
 
 
 
 
 
Intanto, per la sua “stranezza” nel proporre immagini consumistiche 
la sua arte ebbe molte critiche negative.
 
 
Infatti il fenomeno Warhol era molto discusso ,
e negativamente considerato, sia per la sua eccentricità
che per l’immagine trionfale del consumismo americano, 
proprio negli anni in cui il mondo della cultura  
cercava di lottare contro di esso.
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma le sue opere, nonostante questo,
 avevano un grande successo di mercato 
forse perché appariva non molto nascosto il loro intento provocatorio, 
e venivano esposte nelle mostre di tutto il mondo.
 
 
Nel frattempo si dedicava anche al cinema con 2 cortometraggi
 
“Sleep” ed “Empire”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il 3 giugno 1968, una fanatica femminista frequentatrice della ‘Factory‘, 
sparò a Warhol e al suo compagno di allora, Mario Amaya.
 
 
Non morirono ma Warhol si salvò proprio per un pelo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Negli anni successivi e fino alla sua prematura morte, 
in un ospedale di New York a seguito di un’operazione alla cistifellea, 
si dedicò a creare degli happening multimediali
in cui si associavano varie forme d’arte
ed a rivisitare famosi capolavori…
(l’ultimo prima di morire fu “L’ultima cena”).
 
 
 
 
 
 
 
 
Venne sepolto a Pittsburgh
 che nel 1990 creò in suo onore
l’Andy Warhol Museum.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

LA SUA VISIONE ARTISTICA
 
 
 
Egli cerca di evidenziare i simboli più evidenti
della società del suo tempo
ma affronta anche temi sociali veri 
come gli incidenti stradali
e la sedia elettrica.


 
 
 

 
 

Il suo stile, sembra non differire molto dalla realtà visiva di ogni giorno 
e può anche apparire quasi indifferente e/o banale,
però colpì molto il mondo artistico e dei media del dopoguerra
ed infatti tuttora è molto apprezzato.

 



 
 
 
 
 
 
 

Andy fu ed è ancor oggi considerato
il massimo esponente della Pop Art.


  
 
 
Tony Kospan



3
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
Frecce (174)









Hopper – Breve ricordo ed ampia raccolta di dipinti del pittore del silenzio nella moderna società   Leave a comment

 
 
 
 
 
 

Nighhawks (Nottambuli)

 
 
 
 
 
Parlerò ora di questo grande pittore americano del ‘900
nonché della sua arte “del silenzio” o “dell’incomunicabilità”
e mostrerò le immagini di diversi suoi noti e significativi dipinti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


EDWARD HOPPER
OVVERO 
LA POESIA SILENZIOSA NELLA PITTURA
a cura di Tony Kospan

 
 
 
 
(Nyack 22.7.1882 – New York 15.5.1967)
 
 
 
 
Edward Hopper è stato un pittore statunitense
divenuto famoso soprattutto per la sua capacità
di ritrarre il senso della solitudine
nella società americana contemporanea.

Il suo mondo artistico è lontano dalle tendenze
astratte o surreali in auge nella prima metà del ‘900.






Il suo stile si forma in modo assolutamente indipendente
ma non senza lo studio dei grandi artisti europei dell’800
ed in particolare degli impressionisti.

Per questa sua lontananza dalle grandi mode artistiche dell’epoca
 i suoi dipinti non ebbero, per lungo tempo,
la considerazione che meritavano.




Prima fila




Il vero grande successo gli arrise infatti solo verso i 50 anni
e precisamente dopo il 1933
anno in cui il MoMa di New York gli dedicò una prima retrospettiva.


 
 
 
Chop Suey (1929)




ANALISI DELLA SUA PITTURA


Le opere di Edward Hopper definito “Pittore del silenzio“, con le loro grandi valenze simboliche esplorano ed anticipano le difficili realtà comunicative della moderna società.

La sua è una pittura “semplice” e lontana da ogni virtuosismo o raffinatezza ma trasmette con forza dei messaggi, anche spirituali, grazie all’uso intenso del colore.

Ogni suo dipinto “fissa” un particolare momento emblematico di una situazione ma può anche esser visto da molte diverse angolazioni.


 
 
 


 Hopper – Autoritratto 




Il tema principale  delle sue opere è l’atmosfera di solitudine, soprattutto delle grandi città dei suoi tempi, ma che tuttavia, a ben vedere, è la stessa di oggi nonostante l’esplosione del web e delle nuove tecnologie di comunicazione.
 
 
 
 
 
 
Hopper – Sole di mattina
 
 
 

 
 
IL SUO MONDO PITTORICO

 
 
Nei suoi esordi fu molto vicino alla pittura impressionista soprattutto nel suo soggiorno europeo dei primi anni del secolo scorso ed in quelli successivi.
 
Poi però, pian piano, la “rarefazione” della sua pennellata,  in evidente contrasto con la vivacità dei colori, donando un senso di inquietudine, porta a definire la sua… una pittura metafisica.
 
La scena dei suoi quadri è sempre silenziosa ed i personaggi dipinti appaiono fermi come se ripresi nell’attimo di un pensiero o di un momento di solitaria riflessione.
 
 



.
.
.



 

New York Movie 1939


 
 



 
I suoi dipinti rappresentano quello che appariva già evidente nell’America del primo 900 e cioè il senso di vuoto, di alienazione, di grave incomunicabilità soprattutto nelle classi medie delle grandi città americane.
 
Presento ora altri suoi dipinti per meglio evidenziare quel che dicevo e cioè la sua rappresentazione di un mondo sempre più moderno, sempre più avanzato, sempre più veloce ma che, proprio per questo, gli appare (ed è) moltiplicatore di solitudine ed incomunicabilità.
 
Quel che è certo è che egli coglieva nel segno.

Oggi i suoi dipinti sono amatissimi e vanno per la maggiore ed anzi dirò di più… molti di essi sono anche diventati mitici ed emblematici del “male di vivere” di montaliana memoria.
 
 
 
 
 
 
Automat

 
 
 

 
Escursione nella filosofia
 
 
 
 
 
Compartment C Car 293




Sole al bar





The long leg – 1935
.






 
Sera blu




Stanza d’albergo



Sera d’estate




Guardare il mare


 
 
 
 Tony Kospan 
 

 
 
3
IL SALOTTO DEGLI ARTISTI
E DI CHI AMA L’ARTE
frebiapouce.gif


.

.

.

.

 Autoritratto 

 
 
 

Edward Hopper – Breve ricordo e vari dipinti del pittore dell’incomunicabilità nella moderna società   Leave a comment

 
 
 
 
 
 

Nighhawks (Nottambuli)

 
 
 
 
 
Parlerò ora di questo grande pittore americano del ‘900
nonché della sua arte “del silenzio” o “dell’incomunicabilità”
e mostrerò le immagini di diversi suoi noti e significativi dipinti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


EDWARD HOPPER
OVVERO 
LA POESIA SILENZIOSA NELLA PITTURA
a cura di Tony Kospan

 
 
 
 
(Nyack 22.7.1882 – New York 15.5.1967)
 
 
 
 
Edward Hopper è stato un pittore statunitense
divenuto famoso soprattutto per la sua capacità
di ritrarre il senso della solitudine
nella società americana contemporanea.

Il suo mondo artistico è lontano dalle tendenze
astratte o surreali in auge nella prima metà del ‘900.






Il suo stile si forma in modo assolutamente indipendente
ma non senza lo studio dei grandi artisti europei dell’800
ed in particolare degli impressionisti.

Per questa sua lontananza dalle grandi mode artistiche dell’epoca
 i suoi dipinti non ebbero, per lungo tempo,
la considerazione che meritavano.




Prima fila




Il vero grande successo gli arrise infatti solo verso i 50 anni
e precisamente dopo il 1933
anno in cui il MoMa di New York gli dedicò una prima retrospettiva.


 
 
 
Chop Suey (1929)




ANALISI DELLA SUA PITTURA


Le opere di Edward Hopper definito “Pittore del silenzio“, con le loro grandi valenze simboliche esplorano ed anticipano le difficili realtà comunicative della moderna società.

La sua è una pittura “semplice” e lontana da ogni virtuosismo o raffinatezza ma trasmette con forza dei messaggi, anche spirituali, grazie all’uso intenso del colore.

Ogni suo dipinto “fissa” un particolare momento emblematico di una situazione ma può anche esser visto da molte diverse angolazioni.


 
 
 


 Hopper – Autoritratto 




Il tema principale  delle sue opere è l’atmosfera di solitudine, soprattutto delle grandi città dei suoi tempi, ma che tuttavia, a ben vedere, è la stessa di oggi nonostante l’esplosione del web e delle nuove tecnologie di comunicazione.
 
 
 
 
 
 
Hopper – Sole di mattina
 
 
 

 
 
IL SUO MONDO PITTORICO

 
 
Nei suoi esordi fu molto vicino alla pittura impressionista soprattutto nel suo soggiorno europeo dei primi anni del secolo scorso ed in quelli successivi.
 
Poi però, pian piano, la “rarefazione” della sua pennellata,  in evidente contrasto con la vivacità dei colori, donando un senso di inquietudine, porta a definire la sua… una pittura metafisica.
 
La scena dei suoi quadri è sempre silenziosa ed i personaggi dipinti appaiono fermi come se ripresi nell’attimo di un pensiero o di un momento di solitaria riflessione.
 
 



.
.
.



 

New York Movie 1939


 
 



 
I suoi dipinti rappresentano quello che appariva già evidente nell’America del primo 900 e cioè il senso di vuoto, di alienazione, di grave incomunicabilità soprattutto nelle classi medie delle grandi città americane.
 
Presento ora altri suoi dipinti per meglio evidenziare quel che dicevo e cioè la sua rappresentazione di un mondo sempre più moderno, sempre più avanzato, sempre più veloce ma che, proprio per questo, gli appare (ed è) moltiplicatore di solitudine ed incomunicabilità.
 
Quel che è certo è che egli coglieva nel segno.

Oggi i suoi dipinti sono amatissimi e vanno per la maggiore ed anzi dirò di più… molti di essi sono anche diventati mitici ed emblematici del “male di vivere” di montaliana memoria.
 
 
 
 
 
 
Automat

 
 
 

 
Escursione nella filosofia
 
 
 
 
 
Compartment C Car 293




Sole al bar





The long leg – 1935
.






 
Sera blu




Stanza d’albergo



Sera d’estate




Guardare il mare


 
 
 
 Tony Kospan 
 

 
 
3
IL SALOTTO DEGLI ARTISTI
E DI CHI AMA L’ARTE
frebiapouce.gif


.

.

.

.

 Autoritratto 

 
 
 

Andy Warhol – Vita ed opere dell’originale artista del 2° ‘900… definito “Re della Pop Art”   2 comments


.
.
.


 
 
 
 
La “Pop Art”, ovvero Arte Popolare,
è una corrente artistica nata in Gran Bretagna
nella seconda metà del ‘900
di cui Andy Warhol è stato uno dei principali
ispiratori e maestri.
 

 
 
 
Pittsburgh 6.8.1928 – New York 22.2.1987
 
 
 
 
 
ANDY WARHOL RE DELLA POP ART
a cura di Tony Kospan
 
 
 
BREVE BIOGRAFIA
 
 
Nato a Pittsburgh in una famiglia d’origine slovacca, 
dopo essersi diplomato nel 1949, 
inizia a lavorare
come grafico pubblicitario per alcune note riviste 
ma svolge anche l’attività di vetrinista e di scenografo.
 
Presto inizia a creare delle pubblicità tutte sue 
e nel 1952
tiene la sua prima mostra di disegni alla Hugo Gallery di New York.






Dal 1960 inizia a creare dipinti che si rifanno ai fumetti 
ed alla pubblicità di grandi marche… 
ed inizia ad usare la serigrafia.

 
 
 
 

 
 
 
Successivamente affronta un’iniziativa molto più ampia la “Factory“ 
una specie di officina creativa e collettiva d’arte di massa..
 
 
Iniziano anche i suoi rapporti con Leo Castelli
che molta importanza avranno
nella diffusione sempre più ampia delle sue opere…
 
 
 
 
 
 
 
 
Intanto, per la sua “stranezza” nel proporre immagini consumistiche 
la sua arte ebbe molte critiche negative.
 
 
Infatti il fenomeno Warhol era molto discusso ,
e negativamente considerato, sia per la sua eccentricità
che per l’immagine trionfale del consumismo americano, 
proprio negli anni in cui il mondo della cultura  
cercava di lottare contro di esso.
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma le sue opere, nonostante questo,
 avevano un grande successo di mercato 
forse perché appariva non molto nascosto il loro intento provocatorio, 
e venivano esposte nelle mostre di tutto il mondo.
 
 
Nel frattempo si dedicava anche al cinema con 2 cortometraggi
 
“Sleep” ed “Empire”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il 3 giugno 1968, una fanatica femminista frequentatrice della ‘Factory‘, 
sparò a Warhol e al suo compagno di allora, Mario Amaya.
 
 
Non morirono ma Warhol si salvò proprio per un pelo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Negli anni successivi e fino alla sua prematura morte, 
in un ospedale di New York a seguito di un’operazione alla cistifellea, 
si dedicò a creare degli happening multimediali
in cui si associavano varie forme d’arte
ed a rivisitare famosi capolavori…
(l’ultimo prima di morire fu “L’ultima cena”).
 
 
 
 
 
 
 
 
Venne sepolto a Pittsburgh
 che nel 1990 creò in suo onore
l’Andy Warhol Museum.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

LA SUA VISIONE ARTISTICA
 
 
 
Egli cerca di evidenziare i simboli più evidenti
della società del suo tempo
ma affronta anche temi sociali veri 
come gli incidenti stradali
e la sedia elettrica.


 
 
 

 
 

Il suo stile, sembra non differire molto dalla realtà visiva di ogni giorno 
e può anche apparire quasi indifferente e/o banale,
però colpì molto il mondo artistico e dei media del dopoguerra
ed infatti tuttora è molto apprezzato.

 



 
 
 
 
 
 
 

Andy fu ed è ancor oggi considerato
il massimo esponente della Pop Art.


  
 
 
Tony Kospan



3
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
Frecce (174)









Andy Warhol.. mitico esponente della Pop Art – L’uomo.. l’artista e le sue opere   Leave a comment


.
.
.


 
 
 
 
La “Pop Art”, ovvero Arte Popolare,
è una corrente artistica nata in Gran Bretagna
nella seconda metà del ‘900
di cui Andy Warhol è stato uno dei principali
ispiratori e maestri.
 

 
 
 
Pittsburgh 6.8.1928 – New York 22.2.1987
 
 
 
 
 
ANDY WARHOL RE DELLA POP ART
a cura di Tony Kospan
 
 
 
BREVE BIOGRAFIA
 
 
Nato a Pittsburgh in una famiglia d’origine slovacca,
dopo essersi diplomato nel 1949, inizia a lavorare
come grafico pubblicitario per alcune note riviste
ma svolge anche l’attività di vetrinista e di scenografo.
 
Presto inizia a creare delle pubblicità tutte sue e nel 1952
tiene la sua prima mostra di disegni alla Hugo Gallery di New York.






Dal 1960 inizia a creare dipinti che si rifanno ai fumetti
ed alla pubblictà di grandi marche… ed inizia ad usare la serigrafia…

 
 
 
 

 
 
 
Successivamente affronta un’iniziativa molto più ampia la “Factory
una specie di officina creativa e collettiva d’arte di massa..
 
 
Iniziano anche i suoi rapporti con Leo Castelli
che molta importanza avranno
nella diffusione sempre più ampia delle sue opere…
 
 
 
 
 
 
 
 
Intanto, per la sua “stranezza” nel proporre immagini consumistiche
la sua arte ebbe molte critiche negative.
 
 
Infatti il fenomeno Warhol era molto discusso ,
e negativamente considerato, sia per la sua eccentricità
che per l’immagine trionfale del consumismo americano,
proprio negli anni in cui il mondo della cultura  
cercava di lottare contro di esso.
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma le sue opere, nonostante questo,
 avevano un grande successo di mercato
forse perché appariva non molto nascosto il loro intento provocatorio,
e venivano esposte nelle mostre di tutto il mondo.
 
 
Nel frattempo si dedicava anche al cinema con 2 cortometraggi
 “Sleep” ed “Empire”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il 3 giugno 1968, una fanatica femminista frequentatrice della ‘Factory‘,
sparò a Warhol e al suo compagno di allora, Mario Amaya.
 
 
Non morirono ma Warhol si salvò proprio per un pelo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Negli anni successivi e fino alla sua prematura morte,
in un ospedale di New York a seguito di un’operazione alla cistifellea,
si dedicò a creare degli happening multimediali
in cui si associavano varie forme d’arte
ed a rivisitare famosi capolavori…
(l’ultimo prima di morire fu “L’ultima cena”).
 
 
 
 
 
 
 
 
Venne sepolto a Pittsburgh
 che nel 1990 creò in suo onore
l’Andy Warhol Museum.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

LA SUA VISIONE ARTISTICA
 
 
 
Egli cerca di evidenziare i simboli più evidenti
della società del suo tempo
ma affronta anche temi sociali veri come gli incidenti stradali
e la sedia elettrica.


 
 
 

 
 

Il suo stile, sembra non differire molto dalla realtà visiva di ogni giorno
e  può anche apparire quasi indifferente e/o banale,
però colpì molto il mondo artistico e dei media del dopoguerra
ed infatti tuttora è molto apprezzato.

 



 
 
 
 
 
 
 

Andy fu ed è ancor oggi considerato
il massimo esponente della Pop Art.


  
 
 
Tony Kospan



3
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
Ripped Note









Edward Hopper – Breve ricordo e diversi dipinti del noto pittore dell’incomunicabilità nella moderna società   2 comments

 
 
 
 
 
 

Nighhawks (Nottambuli)

 
 
 
 
 
Parlerò ora di questo grande pittore americano del ‘900
nonché della sua arte “del silenzio” o “dell’incomunicabilità”
e mostrerò le immagini di diversi suoi noti e significativi dipinti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


EDWARD HOPPER
OVVERO 
LA POESIA SILENZIOSA NELLA PITTURA
a cura di Tony Kospan

 
 
 
 
(Nyack 22.7.1882 – New York 15.5.1967)
 
 
 
 
Edward Hopper è stato un pittore statunitense
divenuto famoso soprattutto per la sua capacità
di ritrarre il senso della solitudine
nella società americana contemporanea.

Il suo mondo artistico è lontano dalle tendenze
astratte o surreali in auge nella prima metà del ‘900.






Il suo stile si forma in modo assolutamente indipendente
ma non senza lo studio dei grandi artisti europei dell’800
ed in particolare degli impressionisti.

Per questa sua lontananza dalle grandi mode artistiche dell’epoca
 i suoi dipinti non ebbero, per lungo tempo,
la considerazione che meritavano.




Prima fila




Il vero grande successo gli arrise infatti solo verso i 50 anni
e precisamente dopo il 1933
anno in cui il MoMa di New York gli dedicò una prima retrospettiva.


 
 
 
Chop Suey (1929)




ANALISI DELLA SUA PITTURA


Le opere di Edward Hopper definito “Pittore del silenzio“, con le loro grandi valenze simboliche esplorano ed anticipano le difficili realtà comunicative della moderna società.

La sua è una pittura “semplice” e lontana da ogni virtuosismo o raffinatezza ma trasmette con forza dei messaggi, anche spirituali, grazie all’uso intenso del colore.

Ogni suo dipinto “fissa” un particolare momento emblematico di una situazione ma può anche esser visto da molte diverse angolazioni.


 
 
 


 Hopper – Autoritratto 




Il tema principale  delle sue opere è l’atmosfera di solitudine, soprattutto delle grandi città dei suoi tempi, ma che tuttavia, a ben vedere, è la stessa di oggi nonostante l’esplosione del web e delle nuove tecnologie di comunicazione.
 
 
 
 
 
 
Hopper – Sole di mattina
 
 
 

 
 
IL SUO MONDO PITTORICO

 
 
Nei suoi esordi fu molto vicino alla pittura impressionista soprattutto nel suo soggiorno europeo dei primi anni del secolo scorso ed in quelli successivi.
 
Poi però, pian piano, la “rarefazione” della sua pennellata,  in evidente contrasto con la vivacità dei colori, donando un senso di inquietudine, porta a definire la sua… una pittura metafisica.
 
La scena dei suoi quadri è sempre silenziosa ed i personaggi dipinti appaiono fermi come se ripresi nell’attimo di un pensiero o di un momento di solitaria riflessione.
 
 



.
.
.



 

New York Movie 1939


 
 



 
I suoi dipinti rappresentano quello che appariva già evidente nell’America del primo 900 e cioè il senso di vuoto, di alienazione, di grave incomunicabilità soprattutto nelle classi medie delle grandi città americane.
 
Presento ora altri suoi dipinti per meglio evidenziare quel che dicevo e cioè la sua rappresentazione di un mondo sempre più moderno, sempre più avanzato, sempre più veloce ma che, proprio per questo, gli appare (ed è) moltiplicatore di solitudine ed incomunicabilità.
 
Quel che è certo è che egli coglieva nel segno.

Oggi i suoi dipinti sono amatissimi e vanno per la maggiore ed anzi dirò di più… molti di essi sono anche diventati mitici ed emblematici del “male di vivere” di montaliana memoria.
 
 
 
 
 
 
Automat

 
 
 

 
Escursione nella filosofia
 
 
 
 
 
Compartment C Car 293




Sole al bar





The long leg – 1935
.






 
Sera blu




Stanza d’albergo



Sera d’estate




Guardare il mare


 
 
 
 Tony Kospan 
 

 
 
3
IL SALOTTO DEGLI ARTISTI
E DI CHI AMA L’ARTE
frebiapouce.gif


.

.

.

.

 Autoritratto 

 
 
 

Andy Warhol.. massimo esponente della Pop Art (corrente artistica del 2° novecento) – L’uomo e le sue opere   Leave a comment


.
.
.


 
 
 
 
La “Pop Art”, ovvero Arte Popolare,
è una corrente artistica nata in Gran Bretagna
nella seconda metà del ‘900
di cui Andy Warhol è stato uno dei principali
ispiratori e maestri.
 

 
 
 
Pittsburgh 6.8.1928 – New York 22.2.1987
 
 
 
 
 
ANDY WARHOL RE DELLA POP ART
a cura di Tony Kospan
 
 
 
BREVE BIOGRAFIA
 
 
Nato a Pittsburgh in una famiglia d’origine slovacca,
dopo essersi diplomato nel 1949, inizia a lavorare
come grafico pubblicitario per alcune note riviste
ma svolge anche l’attività di vetrinista e di scenografo.
 
Presto inizia a creare delle pubblicità tutte sue e nel 1952
tiene la sua prima mostra di disegni alla Hugo Gallery di New York.






Dal 1960 inizia a creare dipinti che si rifanno ai fumetti
ed alla pubblictà di grandi marche… ed inizia ad usare la serigrafia…

 
 
 
 

 
 
 
Successivamente affronta un’iniziativa molto più ampia la “Factory
una specie di officina creativa e collettiva d’arte di massa..
 
 
Iniziano anche i suoi rapporti con Leo Castelli
che molta importanza avranno
nella diffusione sempre più ampia delle sue opere…
 
 
 
 
 
 
 
 
Intanto, per la sua “stranezza” nel proporre immagini consumistiche
la sua arte ebbe molte critiche negative.
 
 
Infatti il fenomeno Warhol era molto discusso ,
e negativamente considerato, sia per la sua eccentricità
che per l’immagine trionfale del consumismo americano,
proprio negli anni in cui il mondo della cultura  
cercava di lottare contro di esso.
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma le sue opere, nonostante questo,
 avevano un grande successo di mercato
forse perché appariva non molto nascosto il loro intento provocatorio,
e venivano esposte nelle mostre di tutto il mondo.
 
 
Nel frattempo si dedicava anche al cinema con 2 cortometraggi
 “Sleep” ed “Empire”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il 3 giugno 1968, una fanatica femminista frequentatrice della ‘Factory‘,
sparò a Warhol e al suo compagno di allora, Mario Amaya.
 
 
Non morirono ma Warhol si salvò proprio per un pelo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Negli anni successivi e fino alla sua prematura morte,
in un ospedale di New York a seguito di un’operazione alla cistifellea,
si dedicò a creare degli happening multimediali
in cui si associavano varie forme d’arte
ed a rivisitare famosi capolavori…
(l’ultimo prima di morire fu “L’ultima cena”).
 
 
 
 
 
 
 
 
Venne sepolto a Pittsburgh
 che nel 1990 creò in suo onore
l’Andy Warhol Museum.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

LA SUA VISIONE ARTISTICA
 
 
 
Egli cerca di evidenziare i simboli più evidenti
della società del suo tempo
ma affronta anche temi sociali veri come gli incidenti stradali
e la sedia elettrica.


 
 
 

 
 

Il suo stile, sembra non differire molto dalla realtà visiva di ogni giorno
e  può anche apparire quasi indifferente e/o banale,
però colpì molto il mondo artistico e dei media del dopoguerra
ed infatti tuttora è molto apprezzato.

 



 
 
 
 
 
 
 

Andy fu ed è ancor oggi considerato
il massimo esponente della Pop Art.


  
 
 
Tony Kospan



3
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
Ripped Note









Edward Hopper – Breve ricordo.. l’analisi della sua arte e vari dipinti del pittore della solitudine nella moderna società   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
Hopper – Sole di mattina
 
 
 
 
 
Parlerò ora di questo grande pittore americano del ‘900
nonché della sua arte “del silenzio” o “dell’incomunicabilità”
e mostrerò le immagini di diversi suoi noti e significativi dipinti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


EDWARD HOPPER
OVVERO 
LA POESIA SILENZIOSA NELLA PITTURA
a cura di Tony Kospan

 
 
 
 
(Nyack 22.7.1882 – New York 15.5.1967)
 
 
 
 
Edward Hopper è stato un pittore statunitense
divenuto famoso soprattutto per la sua capacità
di ritrarre il senso della solitudine
nella società americana contemporanea.

Il suo mondo artistico è lontano dalle tendenze
astratte o surreali in auge nella prima metà del ‘900.






Il suo stile si forma in modo assolutamente indipendente
ma non senza lo studio dei grandi artisti europei dell’800
ed in particolare degli impressionisti.

Per questa sua lontananza dalle grandi mode artistiche dell’epoca
 i suoi dipinti non ebbero, per lungo tempo,
la considerazione che meritavano.




Prima fila




Il vero grande successo gli arrise infatti solo verso i 50 anni
e precisamente dopo il 1933
anno in cui il MoMa di New York gli dedicò una prima retrospettiva.


 
 
 
Chop Suey (1929)




ANALISI DELLA SUA PITTURA


Le opere di Edward Hopper definito “Pittore del silenzio“, con le loro grandi valenze simboliche esplorano ed anticipano le difficili realtà comunicative della moderna società.

La sua è una pittura “semplice” e lontana da ogni virtuosismo o raffinatezza ma trasmette con forza dei messaggi, anche spirituali, grazie all’uso intenso del colore.

Ogni suo dipinto “fissa” un particolare momento emblematico di una situazione ma può anche esser visto da molte diverse angolazioni.


 
 
 


 Hopper – Autoritratto 




Il tema principale  delle sue opere è l’atmosfera di solitudine, soprattutto delle grandi città dei suoi tempi, ma che tuttavia, a ben vedere, è la stessa di oggi nonostante l’esplosione del web e delle nuove tecnologie di comunicazione.
 
 
 
 
 
 

Nighhawks (Nottambuli)


 
 
 

 
 
IL SUO MONDO PITTORICO

 
 
Nei suoi esordi fu molto vicino alla pittura impressionista soprattutto nel suo soggiorno europeo dei primi anni del secolo scorso ed in quelli successivi.
 
Poi però, pian piano, la “rarefazione” della sua pennellata,  in evidente contrasto con la vivacità dei colori, donando un senso di inquietudine, porta a definire la sua… una pittura metafisica.
 
La scena dei suoi quadri è sempre silenziosa ed i personaggi dipinti appaiono fermi come se ripresi nell’attimo di un pensiero o di un momento di solitaria riflessione.
 
 



.
.
.



 

New York Movie 1939


 
 



 
I suoi dipinti rappresentano quello che appariva già evidente nell’America del primo 900 e cioè il senso di vuoto, di alienazione, di grave incomunicabilità soprattutto nelle classi medie delle grandi città americane.
 
Presento ora altri suoi dipinti per meglio evidenziare quel che dicevo e cioè la sua rappresentazione di un mondo sempre più moderno, sempre più avanzato, sempre più veloce ma che, proprio per questo, gli appare (ed è) moltiplicatore di solitudine ed incomunicabilità.
 
Quel che è certo è che egli coglieva nel segno.

Oggi i suoi dipinti sono amatissimi e vanno per la maggiore ed anzi dirò di più… molti di essi sono anche diventati mitici ed emblematici del “male di vivere” di montaliana memoria.
 
 
 
 
 
 
Automat

 
 
 

 
Escursione nella filosofia
 
 
 
 
 
Compartment C Car 293




Sole al bar





The long leg – 1935
.






 
Sera blu




Stanza d’albergo



Sera d’estate




Guardare il mare


 
 
 
 Tony Kospan 
 

 
 
3
IL SALOTTO DEGLI ARTISTI
E DI CHI AMA L’ARTE
frebiapouce.gif


.

.

.

.

 Autoritratto 

 
 
 

Andy Warhol – Biografia ed opere di questo originale artista definito “Re della Pop Art”   Leave a comment


.
.
.


 
 
 
 
La “Pop Art”, ovvero Arte Popolare,
è una corrente artistica nata in Gran Bretagna
nella seconda metà del ‘900
di cui Andy Warhol è stato uno dei principali
ispiratori e maestri.
 

 
 
 
Pittsburgh 6.8.1928 – New York 22.2.1987
 
 
 
 
 
ANDY WARHOL RE DELLA POP ART
a cura di Tony Kospan
 
 
 
BREVE BIOGRAFIA
 
 
Nato a Pittsburgh in una famiglia d’origine slovacca,
dopo essersi diplomato nel 1949, inizia a lavorare
come grafico pubblicitario per alcune note riviste
ma svolge anche l’attività di vetrinista e di scenografo.
 
Presto inizia a creare delle pubblicità tutte sue e nel 1952
tiene la sua prima mostra di disegni alla Hugo Gallery di New York.






Dal 1960 inizia a creare dipinti che si rifanno ai fumetti
ed alla pubblictà di grandi marche… ed inizia ad usare la serigrafia…

 
 
 
 

 
 
 
Successivamente affronta un’iniziativa molto più ampia la “Factory
una specie di officina creativa e collettiva d’arte di massa..
 
 
Iniziano anche i suoi rapporti con Leo Castelli
che molta importanza avranno
nella diffusione sempre più ampia delle sue opere…
 
 
 
 
 
 
 
 
Intanto, per la sua “stranezza” nel proporre immagini consumistiche
la sua arte ebbe molte critiche negative.
 
 
Infatti il fenomeno Warhol era molto discusso ,
e negativamente considerato, sia per la sua eccentricità
che per l’immagine trionfale del consumismo americano,
proprio negli anni in cui il mondo della cultura  
cercava di lottare contro di esso.
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma le sue opere, nonostante questo,
 avevano un grande successo di mercato
forse perché appariva non molto nascosto il loro intento provocatorio,
e venivano esposte nelle mostre di tutto il mondo.
 
 
Nel frattempo si dedicava anche al cinema con 2 cortometraggi
 “Sleep” ed “Empire”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il 3 giugno 1968, una fanatica femminista frequentatrice della ‘Factory‘,
sparò a Warhol e al suo compagno di allora, Mario Amaya.
 
 
Non morirono ma Warhol si salvò proprio per un pelo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Negli anni successivi e fino alla sua prematura morte,
in un ospedale di New York a seguito di un’operazione alla cistifellea,
si dedicò a creare degli happening multimediali
in cui si associavano varie forme d’arte
ed a rivisitare famosi capolavori…
(l’ultimo prima di morire fu “L’ultima cena”).
 
 
 
 
 
 
 
 
Venne sepolto a Pittsburgh
 che nel 1990 creò in suo onore
l’Andy Warhol Museum.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

LA SUA VISIONE ARTISTICA
 
 
 
Egli cerca di evidenziare i simboli più evidenti
della società del suo tempo
ma affronta anche temi sociali veri come gli incidenti stradali
e la sedia elettrica.


 
 
 

 
 

Il suo stile, sembra non differire molto dalla realtà visiva di ogni giorno
e  può anche apparire quasi indifferente e/o banale,
però colpì molto il mondo artistico e dei media del dopoguerra
ed infatti tuttora è molto apprezzato.

 



 
 
 
 
 
 
 

Andy fu ed è ancor oggi considerato
il massimo esponente della Pop Art.


  
 
 
Tony Kospan



3
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
Ripped Note









Andy Warhol e la Pop Art – L’artista statunitense e l’originale corrente artistica del 2° novecento   Leave a comment


.
.
.


 
 
 
 
La “Pop Art”, ovvero Arte Popolare,
è una corrente artistica nata in Gran Bretagna
nella seconda metà del '900
di cui Andy Warhol è stato uno dei principali
ispiratori e maestri.
 

 
 
 
Pittsburgh 6.8.1928 – New York 22.2.1987
 
 
 
 
 
ANDY WARHOL RE DELLA POP ART
a cura di Tony Kospan
 
 
 
BREVE BIOGRAFIA
 
 
Nato a Pittsburgh in una famiglia d'origine slovacca,
dopo essersi diplomato nel 1949, inizia a lavorare
come grafico pubblicitario per alcune note riviste
ma svolge anche l'attività di vetrinista e di scenografo.
 
Presto inizia a creare delle pubblicità tutte sue e nel 1952
tiene la sua prima mostra di disegni alla Hugo Gallery di New York.






Dal 1960 inizia a creare dipinti che si rifanno ai fumetti
ed alla pubblictà di grandi marche… ed inizia ad usare la serigrafia…

 
 
 
 

 
 
 
Successivamente affronta un'iniziativa molto più ampia la “Factory
una specie di officina creativa e collettiva d'arte di massa..
 
 
Iniziano anche i suoi rapporti con Leo Castelli
che molta importanza avranno
nella diffusione sempre più ampia delle sue opere…
 
 
 
 
 
 
 
 
Intanto, per la sua “stranezza” nel proporre immagini consumistiche
la sua arte ebbe molte critiche negative.
 
 
Infatti il fenomeno Warhol era molto discusso ,
e negativamente considerato, sia per la sua eccentricità
che per l’immagine trionfale del consumismo americano,
proprio negli anni in cui il mondo della cultura  
cercava di lottare contro di esso.
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma le sue opere, nonostante questo,
 avevano un grande successo di mercato
forse perché appariva non molto nascosto il loro intento provocatorio,
e venivano esposte nelle mostre di tutto il mondo.
 
 
Nel frattempo si dedicava anche al cinema con 2 cortometraggi
 “Sleep” ed “Empire”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il 3 giugno 1968, una fanatica femminista frequentatrice della 'Factory',
sparò a Warhol e al suo compagno di allora, Mario Amaya.
 
 
Non morirono ma Warhol si salvò proprio per un pelo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Negli anni successivi e fino alla sua prematura morte,
in un ospedale di New York a seguito di un'operazione alla cistifellea,
si dedicò a creare degli happening multimediali
in cui si associavano varie forme d'arte
ed a rivisitare famosi capolavori…
(l'ultimo prima di morire fu “L'ultima cena”).
 
 
 
 
 
 
 
 
Venne sepolto a Pittsburgh
 che nel 1990 creò in suo onore
l’Andy Warhol Museum.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

LA SUA VISIONE ARTISTICA
 
 
 
Egli cerca di evidenziare i simboli più evidenti
della società del suo tempo
ma affronta anche temi sociali veri come gli incidenti stradali
e la sedia elettrica.


 
 
 

 
 

Il suo stile, sembra non differire molto dalla realtà visiva di ogni giorno
e  può anche apparire quasi indifferente e/o banale,
però colpì molto il mondo artistico e dei media del dopoguerra
ed infatti tuttora è molto apprezzato.

 



 
 
 
 
 
 
 

Andy fu ed è ancor oggi considerato
il massimo esponente della Pop Art.


  
 
 
Tony Kospan


IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L'ARTE
I N S I E M E
Ripped Note









%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: