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FILIPPO IV A FRAGA – Il dipinto di Velazquez tra arte e vicende catalane del ‘600 – Storia ed analisi   Leave a comment




Questo dipinto, considerato una delle vette dell’arte del grande pittore spagnolo, ci riporta alle vicende della Catalogna e di 2 re spagnoli di nome Filippo (che coincidenza!) del 1600 e dei nostri giorni.








LA STORIA DEL DIPINTO

Conosciamo con esattezza la sua storia grazie ai resoconti delle spese effettuate, in una casa distrutta dalla guerra, per la sistemazione delle pareti, l’apertura di 2 finestre, riparazioni varie e perfino la costruzione del cavalletto per consentire lo studio per il pittore.

Siamo nel 1644, la Catalogna si è dichiarata indipendente ed ha chiesto aiuto alla Francia.

Il Re di Spagna è dal 1621 Felipe IV, anche detto Filippo il Grande o Il Re Pianeta.

La Spagna è in grave difficoltà ed il Re allora interviene mettendosi alla guida dell’esercito spagnolo e sconfigge i Francesi a Lerida liberando così la città.







Il giorno dopo la vittoria chiede a Velazquez, che fa parte del suo seguito, di fargli un dipinto da far recapitare all’amata regina.

Posa per il pittore a Fraga 3 volte, nella casa diroccata e sistemata alla buona come atelier, con lo stesso vestito color cremisi e con lo stesso manganello militare con cui era entrato vittorioso nella città liberata.







ANALISI DEL DIPINTO

A detta di coloro che l’hanno visto non c’è paragone tra le immagini fotografiche e la sensazione che trasmette il dipinto da vicino.

Il dipinto, che ritrae il re a grandezza naturale, appare innanzitutto un’esplosione di colori, soprattutto rossi e grigi argentei, e di luci intense.

La genialità ed il virtuosismo della pennellata di Velazquez appare evidente soprattutto nella resa dei ricami argentati sul vestito rosso e nel bagliore della seta delle maniche che evidenziano per contrasto la sobria linearità del viso.








Da notare in particolare la piuma del cappello rossa sul rosso, la giubba rossa con il gallone d’argento ed il giustacuore nonché le anzidette maniche il cui colore argenteo sembra quasi liquido.

Il re, dipinto più volte negli anni da Velazquez, non ha alcuna aria trionfante anzi appare serio, stanco e forse preoccupato per il futuro, mentre la presenza del cappello in mano ci fa pensare ad un voluto ed affettuoso omaggio alla regina.








Secondo alcuni storici dell’arte l’artista si sarebbe ispirato al ritratto del Cardinale-Infante Ferdinando d’Austria di Anton van Dyck che era a Madrid dal 1636.

Il dipinto di Velazquez è dal 1911 nella Frick Collection di New York visitabile come un normale museo.



Anton van Dyck



Le recenti vicende del separatismo catalano e della reprimenda del re spagnolo Felipe VI, omonimo del re dipinto da Velazquez,  hanno riportato in auge questo dipinto già noto, in verità, come capolavoro.



F I N E


Copyright Tony Kospan



MARRONE CHIARO
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
Frecce2039






Salvador Dalì – Biografia e dipinti del più istrionico dei grandi surrealisti   Leave a comment




Enigma senza fine




L’unica differenza tra me e un pazzo

è che io non sono pazzo.

Dalì

.

.


Sogno causato dal ronzio di un’ape su una melagrana un attimo prima del risveglio 1944 (part.)



E’ stato uno dei più grandi surrealisti del XX secolo 
amato ed odiato per i suoi eccessi
e per il suo incredibile ma geniale… istrionismo.


 
 
 
Autoritratto

 

 
 
BREVE BIOGRAFIA


Scacciato da giovanetto, per indegnità,
dall’Accademia delle belle arti di Madrid
si recò a Parigi dove venne in contatto
con i più grandi artisti del primo ‘900



 


Qui poi dall’incontro con il Surrealismo
comprese che attraverso esso
poteva dar libero sfogo alla sua enorme immaginazione
ed al suo desiderio di rottura di ogni inibizione.




(Figueres 11.5.1904 – Figueres 23.1.1989)




Anche qui però, per il superamento di ogni limite,
lo portò ad essere espulso dalla corrente Surrealista
da parte di André Breton con cui ebbe tutta la vita
momenti di incontro e di scontro.

Tuttavia questo non lo fermò affatto… anzi.




Dalì giovane con Man Ray



Nel 1929 ci fu un incontro
che avrà grande importanza 
per la sua vita e per la sua arte 
quello con Gala Deluvina Diakonoff,
moglie del poeta Paul Eluard 
che diventò prima sua amante 
e poi sua moglie
e con cui restò tutta la vita.




Dalì e Gala



Ma soprattutto Gala fu la sua musa ispiratrice di tanti dipinti
 in cui dava libero sfogo alla sua idea di sensualità 
dipingendola quasi sempre nuda e provocante.




Leda ed il Cigno (part.)
(qui è dipinta Gala sua moglie e musa)



Il suo rapporto con lei fu sempre di ammirazione e devozione
ma in un contesto di reciproca e totale libertà sessuale.






Metamorfosi di Narciso – 1937




Col tempo i suoi dipinti però raggiungevano
sempre più chiari significati ed alti livelli artistici
come il geniale “La persistenza della memoria
così come i suoi successi nella vendita dei dipinti.

In particolare il suo dichiarato intento pittorico
era quello di rappresentare la ricerca
della verità nella surrealtà
ovvero dipingere le manifestazioni dell’inconscio.





La persistenza della memoria


.


Tuttavia si faceva conoscere anche per altri aspetti
se Breton, l’iniziatore del surrealismo e suo “maestro”,
 arrivò a coniare per lui il nomignolo di “Avida dollars,
anagramma del suo nome, per la sua ricerca,
continua e senza limiti, di successo e di denaro.



.


 
Il sogno americano


Nel 1939 si trasferì negli USA dove si avvicinò al Cattolicesimo.








Tornato, dopo la guerra, in Europa continuò la sua ricerca artistica
anche in altri settori così come continuarono i suoi eccessi.

.


.


Mae WEst




Dopo la morte di Gala, negli anni ’60,  
fu Amanda Lear la sua Musa ispiratrice.




 
 


Negli ultimi anni di vita però

si affievolì molto la sua vena creativa.




Ragazza alla finestra 


LA DOMANDA


La domanda che molti si pongono è: 
L’artista spagnolo era un folle o un genio?

Propendo per la seconda ipotesi e spiego perché.


 
 
 
 
 Donna nel paesaggio

 

In fondo tutti i grandi artisti hanno sempre avuto un pizzico,
e spesso più di un pizzico, di follia
ed il rilievo artistico del nostro è indubitabile
nonostante una personalità molto discutibile.

Certo alla fine della sua lunga e controversa vita umana ed artistica
Dalì fece cose non degne di un grande pittore
ma questo nulla toglie al suo grande estro
ed alla sua genialità di cui aveva dato grande prova in precedenza.



  
 
 
 La rosa meditativa

 
 
 

Questo bellissimo video, si pone la stessa domanda
 e nel contempo ci illustra molto bene la sua arte
 nell’ambito del surrealismo, ma non solo.



 
 
 
 

 
 
 
 

Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 



MARRONE CHIARO
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
Frecce2039

.

.

.



Le 3 Sfingi di Bikini




Dalì – Breve biografia e vari dipinti del più istrionico dei grandi surrealisti   Leave a comment




Enigma senza fine




L’unica differenza tra me e un pazzo

è che io non sono pazzo.

Dalì

.

.


Sogno causato dal ronzio di un’ape su una melagrana un attimo prima del risveglio 1944 (part.)



E’ stato uno dei più grandi surrealisti del XX secolo 
amato ed odiato per i suoi eccessi
e per il suo incredibile ma geniale… istrionismo.


 
 
 
Autoritratto

 

 
 
BREVE BIOGRAFIA


Scacciato da giovanetto, per indegnità,
dall’Accademia delle belle arti di Madrid
si recò a Parigi dove venne in contatto
con i più grandi artisti del primo ‘900



 


Qui poi dall’incontro con il Surrealismo
comprese che attraverso esso
poteva dar libero sfogo alla sua enorme immaginazione
ed al suo desiderio di rottura di ogni inibizione.




(Figueres 11.5.1904 – Figueres 23.1.1989)




Anche qui però, per il superamento di ogni limite,
lo portò ad essere espulso dalla corrente Surrealista
da parte di André Breton con cui ebbe tutta la vita
momenti di incontro e di scontro.

Tuttavia questo non lo fermò affatto… anzi.




Dalì giovane con Man Ray



Nel 1929 ci fu un incontro
che avrà grande importanza 
per la sua vita e per la sua arte 
quello con Gala Deluvina Diakonoff,
moglie del poeta Paul Eluard 
che diventò prima sua amante 
e poi sua moglie
e con cui restò tutta la vita.




Dalì e Gala



Ma soprattutto Gala fu la sua musa ispiratrice di tanti dipinti
 in cui dava libero sfogo alla sua idea di sensualità 
dipingendola quasi sempre nuda e provocante.




Leda ed il Cigno (part.)
(qui è dipinta Gala sua moglie e musa)



Il suo rapporto con lei fu sempre di ammirazione e devozione
ma in un contesto di reciproca e totale libertà sessuale.






Metamorfosi di Narciso – 1937




Col tempo i suoi dipinti però raggiungevano
sempre più chiari significati ed alti livelli artistici
come il geniale “La persistenza della memoria
così come i suoi successi nella vendita dei dipinti.

In particolare il suo dichiarato intento pittorico
era quello di rappresentare la ricerca
della verità nella surrealtà
ovvero dipingere le manifestazioni dell’inconscio.





La persistenza della memoria


.


Tuttavia si faceva conoscere anche per altri aspetti
se Breton, l’iniziatore del surrealismo e suo “maestro”,
 arrivò a coniare per lui il nomignolo di “Avida dollars,
anagramma del suo nome, per la sua ricerca,
continua e senza limiti, di successo e di denaro.



.


 
Il sogno americano


Nel 1939 si trasferì negli USA dove si avvicinò al Cattolicesimo.








Tornato, dopo la guerra, in Europa continuò la sua ricerca artistica
anche in altri settori così come continuarono i suoi eccessi.

.


.


Mae WEst




Dopo la morte di Gala, negli anni ’60,  
fu Amanda Lear la sua Musa ispiratrice.




 
 


Negli ultimi anni di vita però

si affievolì molto la sua vena creativa.




Ragazza alla finestra 


LA DOMANDA


La domanda che molti si pongono è: 
L’artista spagnolo era un folle o un genio?

Propendo per la seconda ipotesi e spiego perché.


 
 
 
 
 Donna nel paesaggio

 

In fondo tutti i grandi artisti hanno sempre avuto un pizzico,
e spesso più di un pizzico, di follia
ed il rilievo artistico del nostro è indubitabile
nonostante una personalità molto discutibile.

Certo alla fine della sua lunga e controversa vita umana ed artistica
Dalì fece cose non degne di un grande pittore
ma questo nulla toglie al suo grande estro
ed alla sua genialità di cui aveva dato grande prova in precedenza.



  
 
 
 La rosa meditativa

 
 
 

Questo bellissimo video, si pone la stessa domanda
 e nel contempo ci illustra molto bene la sua arte
 nell’ambito del surrealismo, ma non solo.



 
 
 
 

 
 
 
 

Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 



MARRONE CHIARO
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
Frecce2039

.

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.



Le 3 Sfingi di Bikini




FILIPPO IV A FRAGA – Il dipinto di Velazquez naviga tra arte e vicende catalane – Storia ed analisi   Leave a comment




Questo dipinto, considerato una delle vette dell’arte del grande pittore spagnolo, ci riporta alle vicende della Catalogna e di 2 re spagnoli di nome Filippo (che coincidenza!) del 1600 e dei nostri giorni.








LA STORIA DEL DIPINTO

Conosciamo con esattezza la sua storia grazie ai resoconti delle spese effettuate, in una casa distrutta dalla guerra, per la sistemazione delle pareti, l’apertura di 2 finestre, riparazioni varie e perfino la costruzione del cavalletto per consentire lo studio per il pittore.

Siamo nel 1644, la Catalogna si è dichiarata indipendente ed ha chiesto aiuto alla Francia.

Il Re di Spagna è dal 1621 Felipe IV, anche detto Filippo il Grande o Il Re Pianeta.

La Spagna è in grave difficoltà ed il Re allora interviene mettendosi alla guida dell’esercito spagnolo e sconfigge i Francesi a Lerida liberando così la città.







Il giorno dopo la vittoria chiede a Velazquez, che fa parte del suo seguito, di fargli un dipinto da far recapitare all’amata regina.

Posa per il pittore a Fraga 3 volte, nella casa diroccata e sistemata alla buona come atelier, con lo stesso vestito color cremisi e con lo stesso manganello militare con cui era entrato vittorioso nella città liberata.







ANALISI DEL DIPINTO

A detta di coloro che l’hanno visto non c’è paragone tra le immagini fotografiche e la sensazione che trasmette il dipinto da vicino.

Il dipinto, che ritrae il re a grandezza naturale, appare innanzitutto un’esplosione di colori, soprattutto rossi e grigi argentei, e di luci intense.

La genialità ed il virtuosismo della pennellata di Velazquez appare evidente soprattutto nella resa dei ricami argentati sul vestito rosso e nel bagliore della seta delle maniche che evidenziano per contrasto la sobria linearità del viso.








Da notare in particolare la piuma del cappello rossa sul rosso, la giubba rossa con il gallone d’argento ed il giustacuore nonché le anzidette maniche il cui colore argenteo sembra quasi liquido.

Il re, dipinto più volte negli anni da Velazquez, non ha alcuna aria trionfante anzi appare serio, stanco e forse preoccupato per il futuro, mentre la presenza del cappello in mano ci fa pensare ad un voluto ed affettuoso omaggio alla regina.








Secondo alcuni storici dell’arte l’artista si sarebbe ispirato al ritratto del Cardinale-Infante Ferdinando d’Austria di Anton van Dyck che era a Madrid dal 1636.

Il dipinto di Velazquez è dal 1911 nella Frick Collection di New York visitabile come un normale museo.



Anton van Dyck



Le recenti vicende del separatismo catalano e della reprimenda del re spagnolo Felipe VI, omonimo del re dipinto da Velazquez,  hanno riportato in auge questo dipinto già noto, in verità, come capolavoro.



F I N E


Copyright Tony Kospan



MARRONE CHIARO
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
Frecce2039






Salvador Dalì – Breve biografia e vari dipinti del più istrionico dei grandi surrealisti   Leave a comment




Enigma senza fine




L’unica differenza tra me e un pazzo

è che io non sono pazzo.

Dalì

.

.


Sogno causato dal ronzio di un’ape su una melagrana un attimo prima del risveglio 1944 (part.)



E’ stato uno dei più grandi surrealisti del XX secolo 
amato ed odiato per i suoi eccessi
e per il suo incredibile ma geniale… istrionismo.


 
 
 
Autoritratto

 

 
 
BREVE BIOGRAFIA


Scacciato da giovanetto, per indegnità,
dall’Accademia delle belle arti di Madrid
si recò a Parigi dove venne in contatto
con i più grandi artisti del primo ‘900



 


Qui poi dall’incontro con il Surrealismo
comprese che attraverso esso
poteva dar libero sfogo alla sua enorme immaginazione
ed al suo desiderio di rottura di ogni inibizione.




(Figueres 11.5.1904 – Figueres 23.1.1989)




Anche qui però, per il superamento di ogni limite,
lo portò ad essere espulso dalla corrente Surrealista
da parte di André Breton con cui ebbe tutta la vita
momenti di incontro e di scontro.

Tuttavia questo non lo fermò affatto… anzi.




Dalì giovane con Man Ray



Nel 1929 ci fu un incontro
che avrà grande importanza 
per la sua vita e per la sua arte 
quello con Gala Deluvina Diakonoff,
moglie del poeta Paul Eluard 
che diventò prima sua amante 
e poi sua moglie
e con cui restò tutta la vita.




Dalì e Gala



Ma soprattutto Gala fu la sua musa ispiratrice di tanti dipinti
 in cui dava libero sfogo alla sua idea di sensualità 
dipingendola quasi sempre nuda e provocante.




Leda ed il Cigno (part.)
(qui è dipinta Gala sua moglie e musa)



Il suo rapporto con lei fu sempre di ammirazione e devozione
ma in un contesto di reciproca e totale libertà sessuale.






Metamorfosi di Narciso – 1937




Col tempo i suoi dipinti però raggiungevano
sempre più chiari significati ed alti livelli artistici
come il geniale “La persistenza della memoria
così come i suoi successi nella vendita dei dipinti.

In particolare il suo dichiarato intento pittorico
era quello di rappresentare la ricerca
della verità nella surrealtà
ovvero dipingere le manifestazioni dell’inconscio.





La persistenza della memoria


.


Tuttavia si faceva conoscere anche per altri aspetti
se Breton, l’iniziatore del surrealismo e suo “maestro”,
 arrivò a coniare per lui il nomignolo di “Avida dollars,
anagramma del suo nome, per la sua ricerca,
continua e senza limiti, di successo e di denaro.



.


 
Il sogno americano


Nel 1939 si trasferì negli USA dove si avvicinò al Cattolicesimo.








Tornato, dopo la guerra, in Europa continuò la sua ricerca artistica
anche in altri settori così come continuarono i suoi eccessi.

.


.


Mae WEst




Dopo la morte di Gala, negli anni ’60,  
fu Amanda Lear la sua Musa ispiratrice.




 
 


Negli ultimi anni di vita però

si affievolì molto la sua vena creativa.




Ragazza alla finestra 


LA DOMANDA


La domanda che molti si pongono è: 
L’artista spagnolo era un folle o un genio?

Propendo per la seconda ipotesi e spiego perché.


 
 
 
 
 Donna nel paesaggio

 

In fondo tutti i grandi artisti hanno sempre avuto un pizzico,
e spesso più di un pizzico, di follia
ed il rilievo artistico del nostro è indubitabile
nonostante una personalità molto discutibile.

Certo alla fine della sua lunga e controversa vita umana ed artistica
Dalì fece cose non degne di un grande pittore
ma questo nulla toglie al suo grande estro
ed alla sua genialità di cui aveva dato grande prova in precedenza.



  
 
 
 La rosa meditativa

 
 
 

Questo bellissimo video, si pone la stessa domanda
 e nel contempo ci illustra molto bene la sua arte
 nell’ambito del surrealismo, ma non solo.



 
 
 
 

 
 
 
 

Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 



MARRONE CHIARO
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
Frecce2039

.

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Le 3 Sfingi di Bikini




Salvador Dalì – Breve biografia e vari dipinti del più istrionico dei grandi surrealisti   Leave a comment






Enigma senza fine




L’unica differenza tra me e un pazzo

è che io non sono pazzo.

Dalì

.

.


Sogno causato dal ronzio di un’ape su una melagrana un attimo prima del risveglio 1944 (part.)



E’ stato uno dei più grandi surrealisti del XX secolo 
amato ed odiato per i suoi eccessi
e per il suo incredibile ma geniale… istrionismo.


 
 
 
Autoritratto

 

 
 
BREVE BIOGRAFIA


Scacciato da giovanetto, per indegnità,
dall’Accademia delle belle arti di Madrid
si recò a Parigi dove venne in contatto
con i più grandi artisti del primo ‘900



 


Qui poi dall’incontro con il Surrealismo
comprese che attraverso esso
poteva dar libero sfogo alla sua enorme immaginazione
ed al suo desiderio di rottura di ogni inibizione.




(Figueres 11.5.1904 – Figueres 23.1.1989)




Anche qui però, per il superamento di ogni limite,
lo portò ad essere espulso dalla corrente Surrealista
da parte di André Breton con cui ebbe tutta la vita
momenti di incontro e di scontro.

Tuttavia questo non lo fermò affatto… anzi.




Dalì giovane con Man Ray



Nel 1929 ci fu un incontro
che avrà grande importanza 
per la sua vita e per la sua arte 
quello con Gala Deluvina Diakonoff,
moglie del poeta Paul Eluard 
che diventò prima sua amante 
e poi sua moglie
e con cui restò tutta la vita.




Dalì e Gala



Ma soprattutto Gala fu la sua musa ispiratrice di tanti dipinti
 in cui dava libero sfogo alla sua idea di sensualità 
dipingendola quasi sempre nuda e provocante.




Leda ed il Cigno (part.)
(qui è dipinta Gala sua moglie e musa)



Il suo rapporto con lei fu sempre di ammirazione e devozione
ma in un contesto di reciproca e totale libertà sessuale.






Metamorfosi di Narciso – 1937




Col tempo i suoi dipinti però raggiungevano
sempre più chiari significati ed alti livelli artistici
come il geniale “La persistenza della memoria
così come i suoi successi nella vendita dei dipinti.

In particolare il suo dichiarato intento pittorico
era quello di rappresentare la ricerca
della verità nella surrealtà
ovvero dipingere le manifestazioni dell’inconscio.





La persistenza della memoria


.


Tuttavia si faceva conoscere anche per altri aspetti
se Breton, l’iniziatore del surrealismo e suo “maestro”,
 arrivò a coniare per lui il nomignolo di “Avida dollars,
anagramma del suo nome, per la sua ricerca,
continua e senza limiti, di successo e di denaro.



.


 
Il sogno americano


Nel 1939 si trasferì negli USA dove si avvicinò al Cattolicesimo.








Tornato, dopo la guerra, in Europa continuò la sua ricerca artistica
anche in altri settori così come continuarono i suoi eccessi.

.


.


Mae WEst




Dopo la morte di Gala, negli anni ’60,  
fu Amanda Lear la sua Musa ispiratrice.




 
 


Negli ultimi anni di vita però

si affievolì molto la sua vena creativa.




Ragazza alla finestra 


LA DOMANDA


La domanda che molti si pongono è: 
L’artista spagnolo era un folle o un genio?

Propendo per la seconda ipotesi e spiego perché.


 
 
 
 
 Donna nel paesaggio

 

In fondo tutti i grandi artisti hanno sempre avuto un pizzico,
e spesso più di un pizzico, di follia
ed il rilievo artistico del nostro è indubitabile
nonostante una personalità molto discutibile.

Certo alla fine della sua lunga e controversa vita umana ed artistica
Dalì fece cose non degne di un grande pittore
ma questo nulla toglie al suo grande estro
ed alla sua genialità di cui aveva dato grande prova in precedenza.



  
 
 
 La rosa meditativa

 
 
 

Questo bellissimo video, si pone la stessa domanda
 e nel contempo ci illustra molto bene la sua arte
 nell’ambito del surrealismo, ma non solo.



 
 
 
 

 
 
 
 

Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 



MARRONE CHIARO
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
Frecce2039

.

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Le 3 Sfingi di Bikini




Salvador Dalì.. grande surrealista del ‘900 – Biografia e dipinti   1 comment







L’unica differenza tra me e un pazzo

è che io non sono pazzo.

Dalì

.

.


Sogno causato dal ronzio di un’ape su una melagrana un attimo prima del risveglio 1944 (part.)

 



E’ stato uno dei più grandi surrealisti del XX secolo
amato ed odiato per i suoi eccessi…
e per il suo incredibile ma geniale… istrionismo.


 
 
 
Autoritratto

 

 
 
BREVE BIOGRAFIA


Scacciato da giovanetto, per indegnità,
dall’Accademia delle belle arti di Madrid
si recò a Parigi dove venne in contatto
con i più grandi artisti del primo ‘900
 
Qui poi dall’incontro con il Surrealismo
comprese che attraverso esso
poteva dar libero sfogo alla sua enorme immaginazione
ed al suo desiderio di rottura di ogni inibizione.




(Figueres 11.5.1904 – Figueres 23.1.1989)




Anche qui però, per il superamento di ogni limite,
lo portò ad essere espulso dalla corrente Surrealista
da parte di André Breton… con cui ebbe tutta la vita
momenti di incontro e di scontro.

Tuttavia questo non lo fermò affatto… anzi.




Dalì giovane con Man Ray



Nel 1929 ci fu un incontro
che avrà grande importanza per la sua vita e per la sua arte
quello con
Gala Deluvina Diakonoff,
moglie del poeta Paul Eluard
che diventò prima sua amante e poi sua moglie
e con cui restò poi per tutta la vita.




Dalì e Gala



Ma soprattutto Gala fu la sua musa ispiratrice di tanti dipinti
in cui dava libero sfogo alla sua idea di sensualità
dipingendola quasi sempre nuda e provocante.





Leda ed il Cigno (part.)
(qui è dipinta Gala sua moglie e musa)



Il suo rapporto con lei fu sempre di ammirazione e devozione
ma in un contesto di reciproca e totale libertà sessuale.






Metamorfosi di Narciso – 1937




Col tempo i suoi dipinti però raggiungevano
sempre più chiari significati ed alti livelli artistici
come il geniale “La persistenza della memoria
così come i suoi successi nella vendita dei dipinti.

In particolare il suo dichiarato intento pittorico
era quello di rappresentare la ricerca
della verità nella surrealtà
ovvero dipingere le manifestazioni dell’inconscio.





La persistenza della memoria


.


.


Tuttavia si faceva conoscere anche per altri aspetti…
se Breton, l’iniziatore del surrealismo e suo “maestro”,
 arrivò a coniare per lui il nomignolo di “Avida dollars,
anagramma del suo nome, per la sua ricerca,
continua e senza limiti, di successo e di denaro.



.



Il sogno americano




.
Nel 1939 si trasferì negli USA dove si avvicinò al Cattolicesimo.








Tornato, dopo la guerra, in Europa continuò la sua ricerca artistica
anche in altri settori… così come continuarono i suoi eccessi.

.


.


Mae WEst


.



Dopo la morte di Gala negli anni ’60 
fu Amanda Lear la sua Musa ispiratrice.




 
 
 




Negli ultimi anni di vita però
si affievolì molto la sua vena.




Ragazza alla finestra


 

LA DOMANDA


La domanda che molti si pongono è:
L’artista spagnolo era un folle o un genio?

Propendo per la seconda ipotesi…
e spiego perché.


 
 
 
 
 Donna nel paesaggio

 

In fondo tutti i grandi artisti hanno sempre avuto
un pizzico, e spesso più di un pizzico, di follia…
ed il rilievo artistico del nostro è indubitabile
nonostante una personalità molto discutibile…

Certo alla fine della sua lunga e controversa
vita umana ed artistica Dalì
fece cose non degne di un grande pittore
ma questo nulla toglie
al suo grande estro ed alla sua genialità
di cui aveva dato grande prova in precedenza.


  
 
 
 La rosa meditativa

 
 
 

Questo bellissimo video, si pone la stessa domanda
e nel contempo ci illustra molto bene la sua arte
nell’ambito del surrealismo ma non solo



 
 
 
 

 
 
 
 

Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 



IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)

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Le 3 Sfingi di Bikini




Salvador Dalì – Biografia e opere d’arte del più istrionico dei grandi surrealisti   Leave a comment







L’unica differenza tra me e un pazzo

è che io non sono pazzo.

Dalì

.

.


Sogno causato dal ronzio di un’ape su una melagrana un attimo prima del risveglio 1944 (part.)

 



E’ stato uno dei più grandi surrealisti del XX secolo
amato ed odiato per i suoi eccessi…
e per il suo incredibile ma geniale… istrionismo.


 
 
 
Autoritratto

 

 
 
BREVE BIOGRAFIA


Scacciato da giovanetto, per indegnità,
dall’Accademia delle belle arti di Madrid
si recò a Parigi dove venne in contatto
con i più grandi artisti del primo ‘900
 
Qui poi dall’incontro con il Surrealismo
comprese che attraverso esso
poteva dar libero sfogo alla sua enorme immaginazione
ed al suo desiderio di rottura di ogni inibizione.




(Figueres 11.5.1904 – Figueres 23.1.1989)




Anche qui però, per il superamento di ogni limite,
lo portò ad essere espulso dalla corrente Surrealista
da parte di André Breton… con cui ebbe tutta la vita
momenti di incontro e di scontro.

Tuttavia questo non lo fermò affatto… anzi.




Dalì giovane con Man Ray



Nel 1929 ci fu un incontro
che avrà grande importanza per la sua vita e per la sua arte
quello con
Gala Deluvina Diakonoff,
moglie del poeta Paul Eluard
che diventò prima sua amante e poi sua moglie
e con cui restò poi per tutta la vita.




Dalì e Gala



Ma soprattutto Gala fu la sua musa ispiratrice di tanti dipinti
in cui dava libero sfogo alla sua idea di sensualità
dipingendola quasi sempre nuda e provocante.





Leda ed il Cigno (part.)
(qui è dipinta Gala sua moglie e musa)



Il suo rapporto con lei fu sempre di ammirazione e devozione
ma in un contesto di reciproca e totale libertà sessuale.






Metamorfosi di Narciso – 1937




Col tempo i suoi dipinti però raggiungevano
sempre più chiari significati ed alti livelli artistici
come il geniale “La persistenza della memoria
così come i suoi successi nella vendita dei dipinti.

In particolare il suo dichiarato intento pittorico
era quello di rappresentare la ricerca
della verità nella surrealtà
ovvero dipingere le manifestazioni dell’inconscio.





La persistenza della memoria


.


.


Tuttavia si faceva conoscere anche per altri aspetti…
se Breton, l’iniziatore del surrealismo e suo “maestro”,
 arrivò a coniare per lui il nomignolo di “Avida dollars,
anagramma del suo nome, per la sua ricerca,
continua e senza limiti, di successo e di denaro.



.



Il sogno americano




.
Nel 1939 si trasferì negli USA dove si avvicinò al Cattolicesimo.








Tornato, dopo la guerra, in Europa continuò la sua ricerca artistica
anche in altri settori… così come continuarono i suoi eccessi.

.


.


Mae WEst


.



Dopo la morte di Gala negli anni ’60 
fu Amanda Lear la sua Musa ispiratrice.




 
 
 




Negli ultimi anni di vita però
si affievolì molto la sua vena.




Ragazza alla finestra


 

LA DOMANDA


La domanda che molti si pongono è:
L’artista spagnolo era un folle o un genio?

Propendo per la seconda ipotesi…
e spiego perché.


 
 
 
 
 Donna nel paesaggio

 

In fondo tutti i grandi artisti hanno sempre avuto
un pizzico, e spesso più di un pizzico, di follia…
ed il rilievo artistico del nostro è indubitabile
nonostante una personalità molto discutibile…

Certo alla fine della sua lunga e controversa
vita umana ed artistica Dalì
fece cose non degne di un grande pittore
ma questo nulla toglie
al suo grande estro ed alla sua genialità
di cui aveva dato grande prova in precedenza.


  
 
 
 La rosa meditativa

 
 
 

Questo bellissimo video, si pone la stessa domanda
e nel contempo ci illustra molto bene la sua arte
nell’ambito del surrealismo ma non solo



 
 
 
 

 
 
 
 

Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 



IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)

.

.

.



Le 3 Sfingi di Bikini




Salvador Dalì.. il più istrionico dei grandi surrealisti (Genio o Follia?) – Biografia e dipinti   Leave a comment







L’unica differenza tra me e un pazzo

è che io non sono pazzo.

Dalì

.

.


Sogno causato dal ronzio di un’ape su una melagrana un attimo prima del risveglio 1944 (part.)

 



E’ stato uno dei più grandi surrealisti del XX secolo
amato ed odiato per i suoi eccessi…
e per il suo incredibile ma geniale… istrionismo.


 
 
 
Autoritratto

 

 
 
BREVE BIOGRAFIA


Scacciato da giovanetto, per indegnità,
dall’Accademia delle belle arti di Madrid
si recò a Parigi dove venne in contatto
con i più grandi artisti del primo '900
 
Qui poi dall’incontro con il Surrealismo
comprese che attraverso esso
poteva dar libero sfogo alla sua enorme immaginazione
ed al suo desiderio di rottura di ogni inibizione.




(Figueres 11.5.1904 – Figueres 23.1.1989)




Anche qui però, per il superamento di ogni limite,
lo portò ad essere espulso dalla corrente Surrealista
da parte di André Breton… con cui ebbe tutta la vita
momenti di incontro e di scontro.

Tuttavia questo non lo fermò affatto… anzi.




Dalì giovane con Man Ray



Nel 1929 ci fu un incontro
che avrà grande importanza per la sua vita e per la sua arte
quello con
Gala Deluvina Diakonoff,
moglie del poeta Paul Eluard
che diventò prima sua amante e poi sua moglie
e con cui restò poi per tutta la vita.




Dalì e Gala



Ma soprattutto Gala fu la sua musa ispiratrice di tanti dipinti
in cui dava libero sfogo alla sua idea di sensualità
dipingendola quasi sempre nuda e provocante.





Leda ed il Cigno (part.)
(qui è dipinta Gala sua moglie e musa)



Il suo rapporto con lei fu sempre di ammirazione e devozione
ma in un contesto di reciproca e totale libertà sessuale.






Metamorfosi di Narciso – 1937




Col tempo i suoi dipinti però raggiungevano
sempre più chiari significati ed alti livelli artistici
come il geniale “La persistenza della memoria
così come i suoi successi nella vendita dei dipinti.

In particolare il suo dichiarato intento pittorico
era quello di rappresentare la ricerca
della verità nella surrealtà
ovvero dipingere le manifestazioni dell’inconscio.





La persistenza della memoria


.


.


Tuttavia si faceva conoscere anche per altri aspetti…
se Breton, l’iniziatore del surrealismo e suo “maestro”,
 arrivò a coniare per lui il nomignolo di “Avida dollars,
anagramma del suo nome, per la sua ricerca,
continua e senza limiti, di successo e di denaro.



.



Il sogno americano




.
Nel 1939 si trasferì negli USA dove si avvicinò al Cattolicesimo.








Tornato, dopo la guerra, in Europa continuò la sua ricerca artistica
anche in altri settori… così come continuarono i suoi eccessi.

.


.


Mae WEst


.



Dopo la morte di Gala negli anni ’60 
fu Amanda Lear la sua Musa ispiratrice.




 
 
 




Negli ultimi anni di vita però
si affievolì molto la sua vena.




Ragazza alla finestra


 

LA DOMANDA


La domanda che molti si pongono è:
L’artista spagnolo era un folle o un genio?

Propendo per la seconda ipotesi…
e spiego perché.


 
 
 
 
 Donna nel paesaggio

 

In fondo tutti i grandi artisti hanno sempre avuto
un pizzico, e spesso più di un pizzico, di follia…
ed il rilievo artistico del nostro è indubitabile
nonostante una personalità molto discutibile…

Certo alla fine della sua lunga e controversa
vita umana ed artistica Dalì
fece cose non degne di un grande pittore
ma questo nulla toglie
al suo grande estro ed alla sua genialità
di cui aveva dato grande prova in precedenza.


  
 
 
 La rosa meditativa

 
 
 

Questo bellissimo video, si pone la stessa domanda
e nel contempo ci illustra molto bene la sua arte
nell’ambito del surrealismo ma non solo



 
 
 
 

 
 
 
 

Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 



IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)

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Le 3 Sfingi di Bikini




Salvador Dalì – Biografia e dipinti del più istrionico dei grandi surrealisti   2 comments







L’unica differenza tra me e un pazzo

è che io non sono pazzo.

Dalì

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.


Sogno causato dal ronzio di un’ape su una melagrana un attimo prima del risveglio 1944 (part.)

 



E’ stato uno dei più grandi surrealisti del XX secolo
amato ed odiato per i suoi eccessi…
e per il suo incredibile ma geniale… istrionismo.


 
 
 
Autoritratto

 

 
 
BREVE BIOGRAFIA


Scacciato da giovanetto, per indegnità,
dall’Accademia delle belle arti di Madrid
si recò a Parigi dove venne in contatto
con i più grandi artisti del primo '900
 
Qui poi dall’incontro con il Surrealismo
comprese che attraverso esso
poteva dar libero sfogo alla sua enorme immaginazione
ed al suo desiderio di rottura di ogni inibizione.




(Figueres 11.5.1904 – Figueres 23.1.1989)




Anche qui però, per il superamento di ogni limite,
lo portò ad essere espulso dalla corrente Surrealista
da parte di André Breton… con cui ebbe tutta la vita
momenti di incontro e di scontro.

Tuttavia questo non lo fermò affatto… anzi.




Dalì giovane con Man Ray



Nel 1929 ci fu un incontro
che avrà grande importanza per la sua vita e per la sua arte
quello con
Gala Deluvina Diakonoff,
moglie del poeta Paul Eluard
che diventò prima sua amante e poi sua moglie
e con cui restò poi per tutta la vita.




Dalì e Gala



Ma soprattutto Gala fu la sua musa ispiratrice di tanti dipinti
in cui dava libero sfogo alla sua idea di sensualità
dipingendola quasi sempre nuda e provocante.





Leda ed il Cigno (part.)
(qui è dipinta Gala sua moglie e musa)



Il suo rapporto con lei fu sempre di ammirazione e devozione
ma in un contesto di reciproca e totale libertà sessuale.






Metamorfosi di Narciso – 1937




Col tempo i suoi dipinti però raggiungevano
sempre più chiari significati ed alti livelli artistici
come il geniale “La persistenza della memoria
così come i suoi successi nella vendita dei dipinti.

In particolare il suo dichiarato intento pittorico
era quello di rappresentare la ricerca
della verità nella surrealtà
ovvero dipingere le manifestazioni dell’inconscio.





La persistenza della memoria


.


.


Tuttavia si faceva conoscere anche per altri aspetti…
se Breton, l’iniziatore del surrealismo e suo “maestro”,
 arrivò a coniare per lui il nomignolo di “Avida dollars,
anagramma del suo nome, per la sua ricerca,
continua e senza limiti, di successo e di denaro.



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Il sogno americano




.
Nel 1939 si trasferì negli USA dove si avvicinò al Cattolicesimo.








Tornato, dopo la guerra, in Europa continuò la sua ricerca artistica
anche in altri settori… così come continuarono i suoi eccessi.

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Mae WEst


.



Dopo la morte di Gala negli anni ’60 
fu Amanda Lear la sua Musa ispiratrice.




 
 
 




Negli ultimi anni di vita però
si affievolì molto la sua vena.




Ragazza alla finestra


 

LA DOMANDA


La domanda che molti si pongono è:
L’artista spagnolo era un folle o un genio?

Propendo per la seconda ipotesi…
e spiego perché.


 
 
 
 
 Donna nel paesaggio

 

In fondo tutti i grandi artisti hanno sempre avuto
un pizzico, e spesso più di un pizzico, di follia…
ed il rilievo artistico del nostro è indubitabile
nonostante una personalità molto discutibile…

Certo alla fine della sua lunga e controversa
vita umana ed artistica Dalì
fece cose non degne di un grande pittore
ma questo nulla toglie
al suo grande estro ed alla sua genialità
di cui aveva dato grande prova in precedenza.


  
 
 
 La rosa meditativa

 
 
 

Questo bellissimo video, si pone la stessa domanda
e nel contempo ci illustra molto bene la sua arte
nell’ambito del surrealismo ma non solo



 
 
 
 

 
 
 
 

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(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)

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