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Manet.. Liszt e Zola.. collegamento artistico a 3 – Pittura.. musica classica e narrativa   Leave a comment

.



Manet – Prima colazione

.

.


Stavolta, nell’ambito del libero accostamento
tra arte e musica classica, 
s’insinua in modo sublime anche la “narrativa” .

.

.

Manet – Autoritratto

.

.

ARTE  MUSICA CLASSICA E NARRATIVA
MANET – LISZT E ZOLA
a cura di Tony Kospan




Liszt

.

.

Dunque porto all’auspicabile vostro godimento,

che spero simile al mio,

una liaison tra una mitica rapsodia ungherese di Liszt

e il dipinto di Manet che ritrae… Emile Zola

(insieme ad altri dipinti di Manet)




 

Emile Zola



Zola, famoso autore del mitico romanzo realista “Nanà”

e considerato il creatore del naturalismo,

è uno degli scrittori francesi dell’800 che preferisco.


.

.

Manet

.

.

Per chi ama le emozioni che trasmettono

musica, arte e narrativa… ecco allora

un pensiero di Zola…

il noto dipinto dedicato da Manet allo scrittore,

e

la rapsodia… di Liszt.



Clicca sul mitico, poetico e sognante dipinto qui giù per leggerne storia ed analisi


Frecce (174)

La ferrovia – Manet





IL BRANO DI ZOLA


In mezzo all’aperta pianura, sotto un cielo senza stelle, nero d’un nero d’inchiostro, un uomo percorreva, solo, la strada maestra tra Marchiennes e Montsou; dieci chilometri di massicciata che si lanciava in linea retta attraverso campi di barbabietole.
Quasi non vedeva dove metteva i piedi; e dell’immenso orizzonte piatto che lo circondava aveva solo sentore per le raffiche del vento di marzo: vaste raffiche che spazzavano la pianura come un mare; gelate da leghe e leghe di palude e di landa sulle quali erano passate.
Non un profilo d’alberi sul cielo; diritta come un molo, la strada si protendeva in un buio impenetrabile allo sguardo.
– Emile Zola –





ZOLA DIPINTO DA MANET E LA MUSICA DI LISZT



fre bia pouce  Rapsodia di Liszt – Un sospiro  musicAnimata
Ritratto di Emile Zola – Edouard Manet




Ciao da Tony Kospan




Manet – Isabelle Lemonnier

Renoir con dipinti in tema musica e Beethoven con la 1° sinfonia – Arte e Classica   Leave a comment

.







Torniamo alla piccola, e per me piacevole,
 tradizione d’unire belle opere d’arte a grandi musiche






Stavolta i protagonisti sono
due grandissimi artisti che hanno avuto
tra i loro principali tratti caratteristici
l’armonia, l’emozione e la fantasia






CLASSICA ED… ARTE…
BEETHOVEN E RENOIR



Beethoven…



e…



 
Renoir



La vivacità dei colori del grande impressionista 
viene quindi unita alla magia delle note del mitico musicista.







Dunque mi fa piacere associare questi dipinti… 
sempre pieni di vivacità, eleganza e… vitalità
 dedicati alla musica 
dal pittore
della “joie di vivre” e della Belle Epoque 
alla musica mitica di Beethoven







La stessa idea m’appare esser stata 
quella dell’autore del video qui giù 
che ci dona tante altre belle opere d’arte di Renoir
insieme alla Sinfonia N.1
in C maggiore, Andante cantabile.. di Beethoven.









Buona visione e buon ascolto









Tony Kospan





 

pbsnake3
VIVER L’ARTE…INSIEME
Frecce2039











Leonardo ed il dipinto di Isabella d’Este – L’attribuzione.. la contestazione ed un mio pensiero   1 comment







Leonardo, come sappiamo, è stato 

un uomo di grandissimo ed universale ingegno in diversi ambiti del sapere, 

dalla pittura alla scultura, dall’architettura alle invenzioni, 

dalla scenografia all’anatomia, dalla musica alla scrittura… etc




La sua opera più nota – Monna Lisa (Partic.)



E’ anche unanimemente ritenuto uno dei più grandi geni di sempre.

Volendo quindi ricordarlo in modo completo non basterebbe certo un solo post, 

per cui mi limito a proporre questo post 

dedicato ad un dipinto da poco attribuitogli anche se tra molte polemiche.





Vinci 15.4.1452 – Amboise 2.5.1519




Spesso le opere di Leonardo presentano grandi misteri

(a partire dalla Gioconda)

ed anche questa, recentemente attribuitagli, non è da meno.


Ma stavolta i dubbi sono proprio sull’attribuzione

(alla fine dirò il mio pensiero)

anche se resta in ogni caso un’opera affascinante.



Isabella d’Este – Leonardo



IL DIPINTO DI ISABELLA D’ESTE

ECCEZIONALE RITROVAMENTO O INCERTA ATTRIBUZIONE?

LE PROVE… E LE POLEMICHE

a cura di Tony Kospan



Il dipinto ritrovato in caveau di una banca Svizzera quasi casualmente, tra le opere della collezione privata di una famiglia italiana che vive tra il Centro Italia e la Svizzera tedesca era tra i dipinti più ricercati ed un vero e proprio giallo della Storia dell’Arte.


C’era sì la prova della sua esistenza… ma erano 500 anni che gli storici dell’arte cercavano il ritratto leonardesco di Isabella d’Este per quasi 50 anni (dal 1490 al 1539) Marchesa di Mantova nonché tra le donne più famose ed interessanti del Rinascimento e dipinta anche da Tiziano.



 Isabella d’Este – Leonardo – Partic.



LE PROVE DELL’ESISTENZA DEL DIPINTO LEONARDESCO



1 – disegno preparatorio su cartone conservato al Museo del Louvre

2 – le lettere della Marchesa che chiedevano modifiche del colore

3 – notizie del 1517 di un quadro di Isabella nel castello di Blois.




Il bozzetto del Louvre



Ma il quadro trovato in un caveau svizzero è davvero quello che si cercava?

Beh per molti esperti non ci sono dubbi…

Lo confermerebbero queste prove scientifiche ed… artistiche.



LE “PROVE”  DELL’ATTRIBUZIONE A LEONARDO







1 – La prova del carbonio

2 – I pigmenti sono uguali a quelli utilizzati da Leonardo in altri dipinti

3 – Lo stile del Maestro

4 – La certificazione del prof. C. Pedretti massimo esperto di Leonardo

5 – La fedele riproposizione dell’immagine del bozzetto del Louvre con la sola aggiunta di corona e scettro.

6 – La visione con la fluorescenza mostra il libro.




Autoritratto



In verità il dipinto era stato ritrovato alcuni anni fa 
ma solo dopo una serie di approfonditi esami 
diversi esperti ne hanno confermato l’autenticità.




Isabella d’Este – Bozzetto e opera



Ma come si diceva diversi altri esperti 
contestano questa attribuzione ritenendo l’opera di allievi di Leonardo.



LE CONTESTAZIONI ALL’ATTRIBUZIONE



La foggia del vestito sarebbe stata non di moda nel 1514 ma lo era nel 1500;

Mancanza dei tipici chiaroscuri di Leonardo;

Dito indice eccessivamente lungo e quindi cosa assurda per un artista come Leonardo amante delle proporzioni e conoscitore del corpo umano;

Sia i drappeggi che i capelli appaiono duri e privi dei consueti volumi realizzati da genio fiorentino in altri dipinti… come questo che vediamo qui sotto.



Leonardo – La Vergine delle rocce (partic.)



UN MIO PERSONALE PENSIERO



Appaiono verosimili entrambe le tesi e quindi il dilemma sarebbe irrisolvibile.

Esaminiamo però alcuni punti incontrovertibili.

La rassomiglianza dell’opera con il dipinto preparatorio (conservato al Louvre) del 1499 creato da Leonardo durante un soggiorno a Mantova, ospite dei Gonzaga, dimostra la conoscenza del primo da parte degli autori del successivo dipinto.

Orbene le 2 tesi hanno un punto in comune evidenziato anche nell’analisi tecnica del dipinto.

Parlo della presenza accertata di più mani nella sua realizzazione.

Questo fa supporre che l’opera iniziata da Leonardo sia stata completata da allievi del Maestro i suoi “preferiti” Salai e Melzi e questo spiegherebbe le segnalate incongruenze.

Per questo la massima parte degli esperti (ed io con loro) quindi, pur con questi limiti, attribuiscono l’opera a Leonardo.

Tony Kospan



Frecce (104)







L’arte classica utilizzando i miti pagani narra il cambiamento che l’amore crea in noi   Leave a comment





Quando ci innamoriamo avviene davvero una trasformazione in noi?

Certo! Ce lo dicono i poeti, gli scrittori ma anche la psicologia.

Vediamo ora attraverso alcune opere d’arte 
come questo aspetto veniva visto dagli antichi greci e latini.








Seduzione… innamoramento… e trasformazione del nostro IO
sono gli ingredienti principali dell’amore.




Corot – Orfeo ed Euridice




Certo cambiano sempre modalità, tempi e forme
sennò l’amore sarebbe un replay sempre uguale
ed alla fine diverrebbe noioso.








Questi ingredienti, ma soprattutto 
la metamorfosi che l’amore crea in noi,
erano stati ben compresi anche dagli antichi
che li spiegavano con la narrazione degli amori degli dei
e quindi attraverso i miti classici.




Bernini – Apollo e Dafne




Che  l’amore crei in noi un incanto quasi soprannaturale, dunque è certo,
ma che ciò sia opera di un dio pagano o dell’adrenalina delle emozioni,
in fondo poco importa.




Francois Gerard – Dafne e Chloe





Sappiamo che l’utilizzo del tempo, la scala delle nostre priorità quotidiane,
e talvolta perfino i nostri i valori vengono sconvolti dall’innamoramento.




Ratto d’Europa – Mosaico III sec. d. C.




Chi si sia innamorato davvero
ha certamente vissuto questo sconvolgimento emotivo
e non penso che possa dimenticarlo.








AMORI  DIVINI… una mostra tenutasi qualche tempo fa
al Museo Archeologico di Napoli,
aveva per tema proprio questa trasformazione
nel modo in cui la raccontavano i miti classici.

Con le opere pervenute da vari musei del mondo
dedicate agli amori “divini” come quelli
tra Apollo e Dafne, Eco e Narciso e Giove e Leda ed altri
viene mostrata la metamorfosi dell’amore.




Amore e Psiche – Canova




Dunque in queste “love story” dell’antichità
raccontate nelle Metamorfosi di Ovidio
almeno uno dei 2 protagonisti si trasforma davvero:
Giove in un animale, Dafne in una pianta ed Eco in un suono
ma sono solo alcuni esempi dei miti presenti nella mostra.




Leda e il cigno – Villa Arianna – Stabia





Leda e il cigno – Argenteria del Tesoro di Boscoreale




Infine possiamo vedere la mostra ed altre spiegazioni
in questo video amatoriale.








Tony Kospan



Copyright T.K.













Manet.. Liszt e Zola in un triplice collegamento artistico – Pittura.. musica classica e narrativa   Leave a comment

.



Manet – Prima colazione

.

.


Stavolta, nell’ambito del libero accostamento
tra arte e musica classica, 
s’insinua in modo sublime anche la “narrativa” .

.

.

Manet – Autoritratto

.

.

ARTE  MUSICA CLASSICA E NARRATIVA
MANET – LISZT E ZOLA
a cura di Tony Kospan




Liszt

.

.

Dunque porto all’auspicabile vostro godimento,

che spero simile al mio,

una liaison tra una mitica rapsodia ungherese di Liszt

e il dipinto di Manet che ritrae… Emile Zola

(insieme ad altri dipinti di Manet)




 

Emile Zola



Zola, famoso autore del mitico romanzo realista “Nanà”

e considerato il creatore del naturalismo,

è uno degli scrittori francesi dell’800 che preferisco.


.

.

Manet

.

.

Per chi ama le emozioni che trasmettono

musica, arte e narrativa… ecco allora

un pensiero di Zola…

il noto dipinto dedicato da Manet allo scrittore,

e

la rapsodia… di Liszt.



Clicca sul mitico, poetico e sognante dipinto qui giù per leggerne storia ed analisi


Frecce (174)

La ferrovia – Manet





IL BRANO DI ZOLA


In mezzo all’aperta pianura, sotto un cielo senza stelle, nero d’un nero d’inchiostro, un uomo percorreva, solo, la strada maestra tra Marchiennes e Montsou; dieci chilometri di massicciata che si lanciava in linea retta attraverso campi di barbabietole.
Quasi non vedeva dove metteva i piedi; e dell’immenso orizzonte piatto che lo circondava aveva solo sentore per le raffiche del vento di marzo: vaste raffiche che spazzavano la pianura come un mare; gelate da leghe e leghe di palude e di landa sulle quali erano passate.
Non un profilo d’alberi sul cielo; diritta come un molo, la strada si protendeva in un buio impenetrabile allo sguardo.
– Emile Zola –





ZOLA DIPINTO DA MANET E LA MUSICA DI LISZT



fre bia pouce  Rapsodia di Liszt – Un sospiro  musicAnimata
Ritratto di Emile Zola – Edouard Manet




Ciao da Tony Kospan




Manet – Isabelle Lemonnier

Dipinti in tema musicale di Renoir e la 1° sinfonia di Beethoven – Arte e Classica   1 comment

.







Torniamo alla piccola, e per me piacevole,
 tradizione d’unire belle opere d’arte a grandi musiche






Stavolta i protagonisti sono
due grandissimi artisti che hanno avuto
tra i loro principali tratti caratteristici
l’armonia, l’emozione e la fantasia






CLASSICA ED… ARTE…
BEETHOVEN E RENOIR



Beethoven…



e…



 
Renoir



La vivacità dei colori del grande impressionista 
viene quindi unita alla magia delle note del mitico musicista.







Dunque mi fa piacere associare questi dipinti… 
sempre pieni di vivacità, eleganza e… vitalità
 dedicati alla musica 
dal pittore
della “joie di vivre” e della Belle Epoque 
alla musica mitica di Beethoven







La stessa idea m’appare esser stata 
quella dell’autore del video qui giù 
che ci dona tante altre belle opere d’arte di Renoir
insieme alla Sinfonia N.1
in C maggiore, Andante cantabile.. di Beethoven.









Buona visione e buon ascolto









Tony Kospan





 

pbsnake3
VIVER L’ARTE…INSIEME
Frecce2039











Breve ricordo di Leonardo e… “Isabella d’Este”… l’ultimo dipinto attribuitogli   6 comments







Leonardo, come sappiamo, è stato 

un uomo di grandissimo ed universale ingegno in diversi ambiti del sapere, 

dalla pittura alla scultura, dall’architettura alle invenzioni, 

dalla scenografia all’anatomia, dalla musica alla scrittura… etc




La sua opera più nota – Monna Lisa (Partic.)



E’ anche unanimemente ritenuto uno dei più grandi geni di sempre.

Volendo quindi ricordarlo in modo completo non basterebbe certo un solo post, 

per cui mi limito a proporre questo post 

dedicato ad un dipinto da poco attribuitogli anche se tra molte polemiche.





Vinci 15.4.1452 – Amboise 2.5.1519




Spesso le opere di Leonardo presentano grandi misteri

(a partire dalla Gioconda)

ed anche questa, recentemente attribuitagli, non è da meno.


Ma stavolta i dubbi sono proprio sull’attribuzione

(alla fine dirò il mio pensiero)

anche se resta in ogni caso un’opera affascinante.



Isabella d’Este – Leonardo



IL DIPINTO DI ISABELLA D’ESTE

ECCEZIONALE RITROVAMENTO O INCERTA ATTRIBUZIONE?

LE PROVE… E LE POLEMICHE

a cura di Tony Kospan



Il dipinto ritrovato in caveau di una banca Svizzera quasi casualmente, tra le opere della collezione privata di una famiglia italiana che vive tra il Centro Italia e la Svizzera tedesca era tra i dipinti più ricercati ed un vero e proprio giallo della Storia dell’Arte.


C’era sì la prova della sua esistenza… ma erano 500 anni che gli storici dell’arte cercavano il ritratto leonardesco di Isabella d’Este per quasi 50 anni (dal 1490 al 1539) Marchesa di Mantova nonché tra le donne più famose ed interessanti del Rinascimento e dipinta anche da Tiziano.



 Isabella d’Este – Leonardo – Partic.



LE PROVE DELL’ESISTENZA DEL DIPINTO LEONARDESCO



1 – disegno preparatorio su cartone conservato al Museo del Louvre

2 – le lettere della Marchesa che chiedevano modifiche del colore

3 – notizie del 1517 di un quadro di Isabella nel castello di Blois.




Il bozzetto del Louvre



Ma il quadro trovato in un caveau svizzero è davvero quello che si cercava?

Beh per molti esperti non ci sono dubbi…

Lo confermerebbero queste prove scientifiche ed… artistiche.



LE “PROVE”  DELL’ATTRIBUZIONE A LEONARDO







1 – La prova del carbonio

2 – I pigmenti sono uguali a quelli utilizzati da Leonardo in altri dipinti

3 – Lo stile del Maestro

4 – La certificazione del prof. C. Pedretti massimo esperto di Leonardo

5 – La fedele riproposizione dell’immagine del bozzetto del Louvre con la sola aggiunta di corona e scettro.

6 – La visione con la fluorescenza mostra il libro.




Autoritratto



In verità il dipinto era stato ritrovato alcuni anni fa 
ma solo dopo una serie di approfonditi esami 
diversi esperti ne hanno confermato l’autenticità.




Isabella d’Este – Bozzetto e opera



Ma come si diceva diversi altri esperti 
contestano questa attribuzione ritenendo l’opera di allievi di Leonardo.



LE CONTESTAZIONI ALL’ATTRIBUZIONE



La foggia del vestito sarebbe stata non di moda nel 1514 ma lo era nel 1500;

Mancanza dei tipici chiaroscuri di Leonardo;

Dito indice eccessivamente lungo e quindi cosa assurda per un artista come Leonardo amante delle proporzioni e conoscitore del corpo umano;

Sia i drappeggi che i capelli appaiono duri e privi dei consueti volumi realizzati da genio fiorentino in altri dipinti… come questo che vediamo qui sotto.



Leonardo – La Vergine delle rocce (partic.)



UN MIO PERSONALE PENSIERO



Appaiono verosimili entrambe le tesi e quindi il dilemma sarebbe irrisolvibile.

Esaminiamo però alcuni punti incontrovertibili.

La rassomiglianza dell’opera con il dipinto preparatorio (conservato al Louvre) del 1499 creato da Leonardo durante un soggiorno a Mantova, ospite dei Gonzaga, dimostra la conoscenza del primo da parte degli autori del successivo dipinto.

Orbene le 2 tesi hanno un punto in comune evidenziato anche nell’analisi tecnica del dipinto.

Parlo della presenza accertata di più mani nella sua realizzazione.

Questo fa supporre che l’opera iniziata da Leonardo sia stata completata da allievi del Maestro i suoi “preferiti” Salai e Melzi e questo spiegherebbe le segnalate incongruenze.

Per questo la massima parte degli esperti (ed io con loro) quindi, pur con questi limiti, attribuiscono l’opera a Leonardo.

Tony Kospan



Frecce (104)







L’arte classica attraverso i miti pagani.. narra il cambiamento che l’amore crea in noi   Leave a comment





Quando ci innamoriamo avviene davvero una trasformazione in noi?

Certo! Ce lo dicono i poeti, gli scrittori ma anche la psicologia.

Vediamo ora attraverso alcune opere d’arte 
come questo aspetto veniva visto dagli antichi greci e latini.








Seduzione… innamoramento… e trasformazione del nostro IO
sono gli ingredienti principali dell’amore.




Corot – Orfeo ed Euridice




Certo cambiano sempre modalità, tempi e forme
sennò l’amore sarebbe un replay sempre uguale
ed alla fine diverrebbe noioso.








Questi ingredienti, ma soprattutto 
la metamorfosi che l’amore crea in noi,
erano stati ben compresi anche dagli antichi
che li spiegavano con la narrazione degli amori degli dei
e quindi attraverso i miti classici.




Bernini – Apollo e Dafne




Che  l’amore crei in noi un incanto quasi soprannaturale, dunque è certo,
ma che ciò sia opera di un dio pagano o dell’adrenalina delle emozioni,
in fondo poco importa.




Francois Gerard – Dafne e Chloe





Sappiamo che l’utilizzo del tempo, la scala delle nostre priorità quotidiane,
e talvolta perfino i nostri i valori vengono sconvolti dall’innamoramento.




Ratto d’Europa – Mosaico III sec. d. C.




Chi si sia innamorato davvero
ha certamente vissuto questo sconvolgimento emotivo
e non penso che possa dimenticarlo.








AMORI  DIVINI… una mostra tenutasi qualche tempo fa
al Museo Archeologico di Napoli,
aveva per tema proprio questa trasformazione
nel modo in cui la raccontavano i miti classici.

Con le opere pervenute da vari musei del mondo
dedicate agli amori “divini” come quelli
tra Apollo e Dafne, Eco e Narciso e Giove e Leda ed altri
viene mostrata la metamorfosi dell’amore.




Amore e Psiche – Canova




Dunque in queste “love story” dell’antichità
raccontate nelle Metamorfosi di Ovidio
almeno uno dei 2 protagonisti si trasforma davvero:
Giove in un animale, Dafne in una pianta ed Eco in un suono
ma sono solo alcuni esempi dei miti presenti nella mostra.




Leda e il cigno – Villa Arianna – Stabia





Leda e il cigno – Argenteria del Tesoro di Boscoreale




Infine possiamo vedere la mostra ed altre spiegazioni
in questo video amatoriale.








Tony Kospan



Copyright T.K.













Manet… Liszt e Zola in un triplice collegamento – Pittura… musica classica e narrativa   Leave a comment

.



Manet – Prima colazione

.

.


Stavolta, nell’ambito del libero accostamento
tra arte e musica classica,
s’insinua in modo sublime 
anche la “narrativa” .

.

.

Manet – Autoritratto

.

.

ARTE  MUSICA CLASSICA E NARRATIVA
MANET – LISZT E ZOLA
a cura di Tony Kospan




Liszt

.

.

Dunque porto all’auspicabile vostro godimento,

che spero simile al mio,

una liaison tra una mitica rapsodia ungherese di Liszt

e il dipinto di Manet che ritrae… Emile Zola

(insieme ad altri dipinti di Manet)




 

Emile Zola



Zola, famoso autore del mitico romanzo realista “Nanà”

e considerato il creatore del naturalismo,

è uno degli scrittori francesi dell’800 che preferisco.


.

.

Manet

.

.

Per chi ama le emozioni che trasmettono

musica, arte e narrativa… ecco allora

un pensiero di Zola…

il noto dipinto dedicato da Manet allo scrittore,

e

la rapsodia… di Liszt.



Clicca sul mitico e poetico dipinto qui giù per leggerne storia ed analisi


frecq8h

La ferrovia – Manet





IL BRANO DI ZOLA


In mezzo all’aperta pianura, sotto un cielo senza stelle, nero d’un nero d’inchiostro, un uomo percorreva, solo, la strada maestra tra Marchiennes e Montsou; dieci chilometri di massicciata che si lanciava in linea retta attraverso campi di barbabietole.
Quasi non vedeva dove metteva i piedi; e dell’immenso orizzonte piatto che lo circondava aveva solo sentore per le raffiche del vento di marzo: vaste raffiche che spazzavano la pianura come un mare; gelate da leghe e leghe di palude e di landa sulle quali erano passate.
Non un profilo d’alberi sul cielo; diritta come un molo, la strada si protendeva in un buio impenetrabile allo sguardo.
– Emile Zola –





ZOLA DIPINTO DA MANET E LA MUSICA DI LISZT



  Rapsodia di Liszt – Un sospiro  
Ritratto di Emile Zola – Edouard Manet




Ciao da Tony Kospan




Manet – Isabelle Lemonnier

RENOIR E BEETHOVEN – Arte e Classica – Dipinti in tema musicale del primo e la 1° sinfonia del secondo   Leave a comment

.







Torniamo alla piccola, e per me piacevole,
 tradizione d’unire belle opere d’arte a grandi musiche






Stavolta i protagonisti sono
due grandissimi artisti che hanno avuto
tra i loro principali tratti caratteristici
l’armonia, l’emozione e la fantasia






CLASSICA ED… ARTE…
BEETHOVEN E RENOIR



Beethoven…



e…



 
Renoir



La vivacità dei colori del grande impressionista
viene quindi unita alla magia delle note del mitico musicista







Dunque mi fa piacere associare questi dipinti…
sempre pieni di vivacità, eleganza e… vitalità
dedicati alla musica dal pittore
della “joie di vivre” e della Belle Epoque
alla musica mitica di Beethoven







La stessa idea m’appare esser stata
quella dell’autore del video qui giù
che ci dona tante altre belle opere d’arte di Renoir
insieme alla Sinfonia N.1
in C maggiore, Andante cantabile.. di Beethoven.









Buona visione e buon ascolto…









Tony Kospan




 

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