Archivio per l'etichetta ‘Antony Kospan.

La grande famiglia – Una poesia di Tony Kospan anche in video   3 comments







LA GRANDE FAMIGLIA

Tony Kospan


 
Ogni volta che un uomo

ad un altr’uomo reca danno

senz’onesto motivo…

 
Ogni volta che un uomo

al fratello animale reca danno

senz’onesto motivo… 

 
Ogni volta che un uomo

a mamma natura reca danno

senz’onesto motivo…

 
io sto male… 

 
perché il danno anche a me

egli ha arrecato. 

 
Non siamo fatti

della stessa materia? 

 
Non siamo creati

dalla stessa mano? 

 
Non siamo forse elementi

della stessa realtà? 

 
Non sentiamo d’esser molecole

d’un unico cosmico corpo? 

 
Non recitiamo un’unica commedia,

seppur con diverse parti,

sullo stesso palcoscenico? 

 
Non suoniamo tutti insieme

la musica delle stelle? 

 
Perché dunque esser nemici

infine anche a se stessi? 

 
Non è meglio godere

dell’unanime abbraccio

d’ogni membro,

comunque composto,

della grande famiglia

dell’assoluto Universo?

 
Ogni volta che un uomo…








A questa mia modesta poesia un’amica
 ha voluto dedicare il video qui giù, davvero molto bello.



Frecce (51)
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Magritte – La grande famiglia






21 marzo giornata mondiale della POESIA – Festeggiamola anche noi con la storia.. aforismi.. mini poesie e non solo   2 comments








La casa della poesia non avrà mai porte. 
Alda Merini



 
 
 

E’ PRIMAVERA
MA E’ ANCHE
LA FESTA DELLA POESIA

 
 
 
 

 





Il poeta cerca solo di mettere la testa in cielo. 
E’ il logico che cerca di mettere il cielo
dentro la propria testa. 
Ed è la sua testa che si spacca. 
Gilbert Keith Chesterton



 
 
 
SCRIVER Penna che scrive
 
 
 
Con l’arrivo della stagione più amata
oggi si festeggia anche
la giornata mondiale della Poesia.

 
SCRIVER Penna che scrive
 
 
 


L’Unesco desidera imporre all’attenzione di tutti,
e soprattutto dei giovani,
(ma in fondo – dentro – noi lo siamo tutti vero?)
LA POESIA

 
 


Infatti, fin dal 1999,
ha dichiarato il primo giorno di primavera,
e tradizionalmente il 21 marzo,
Giornata Mondiale della Poesia.


Festeggiamola allora anche noi…
con qualche pensiero… qualche aforisma
ed una mini poesia.
 





 
 

 

Cos’è dunque la poesia?

Siamo noi tutti poeti?
 

 
 

 

 

Certo non siamo né Dante, né Leopardi, né Neruda,
 né Lorca, né Montale, né Dickinson, né Merini… etc…
ma, se vogliamo,
tutti noi possiamo provare a scriver versi
ed in tanti ci provano, ci proviamo,
e direi spesso con bellissimi risultati
e qualcuno tra noi anche di più.

 
 

 
Johann Baptist Reiter


 
 
 

Il grande Giuseppe Parini diceva:


.

“la poesia non è necessaria come il pane,

né utile come l’asino;

tuttavia, se usata bene,

può rendere felice l’uomo”.


 


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Ora inneggiamo con questo video, all’amata
Poesia.



 
 
fre bia pouce
 
 

 


e poi leggiamo una significativa mini-poesia 
che amo molto e che a mio parere, 
è un piccolo… grande… inno alla poesia



 
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POESIA SULLA POESIA
Enrico Dignani


E… se non vi piace la poesia
allora il mondo tenetevelo
così com’è:
scemo e faticoso!


 
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Auguro quindi infine…

 
 
 

 

in salute, in armonia ed in… poesia.

Tony Kospan


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NON BASTA APRIRE LA FINESTRA – Pessoa.. grande cantore del sogno stavolta.. pur amandolo.. lo ritiene non esauriente – Forum   1 comment

 
 
 
 
 




   
Una poesia, della serie “grandissime poesie”
 e dalle notevoli e profonde suggestioni.

 
 
 
NON BASTA APRIRE LA FINESTRA
 
 




Dalì – Ragazza alla finestra
 
 
 
 

Pessoa, poeta del sogno, stavolta pur esaltandolo,
dubita che esso, nonostante sia superiore 
alla materialità delle cose ed alla freddezza della razionalità,
riesca poi davvero a veder bene  quel che c’è 
oltre la… “finestra“.

Ma prima leggiamola.




 
  
 
 
 

NON BASTA APRIRE LA FINESTRA
Fernando Pessoa
 
 
Non basta aprire la finestra
per vedere la campagna e il fiume.
Non basta non essere ciechi
per vedere gli alberi e i fiori.
Bisogna anche non aver nessuna filosofia.
Con la filosofia non vi sono alberi:
vi sono solo idee.
Vi è soltanto ognuno di noi,
simile ad una spelonca.
C’è solo una finestra chiusa
e tutto il mondo fuori; 
e un sogno di ciò che potrebbe esser visto 
se la finestra si aprisse, 
che mai è quello che si vede
quando la finestra si apre.

 
 
 
 
 
 
 

 


Alcuni ritengono però che la poesia parli di luoghi da visitare, 

di paesaggi da vedere

perché più belli dal vero che sognati, 

ma, secondo me, qui v’è chiaramente

una visione che va molto oltre 

e quindi penso (con altri) che sia una poesia soprattutto metafisica.

 


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Penso che Pessoa ci voglia dire: 
– della nostra incapacità di vedere la verità solo con i nostri occhi, 
– del pericolo di farci condizionare dai ragionamenti della filosofia 
– della possibilità di vedere molto più in là della realtà
grazie ai nostri sogni.

Tuttavia però poi termina con l’amara considerazione
che
 nonostante ciò
la verità è comunque sempre diversa.

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In altre parole ed in estrema sintesi
il significato è, sempre a mio parere, dolce-amaro, 
e ci lascia un senso di vuoto e di incompletezza.

Noi non conosciamo e non conosceremo mai la vera realtà 
che è quella che è oltre noi (oltre la finestra
ma la possiamo solo immaginare e sognare, 
in quanto siamo prigionieri delle nostre convenzioni sociali, 
dei nostri tabù e delle nostre sovrastrutture mentali.

Però nemmeno questo sognare, ahimè, 
corrisponderà mai alla verità sconosciuta
o inconoscibile da noi umani.






Per questo si può parlare di poesia metafisica.

La mia è però una personalissima interpretazione
e mi piacerebbe legger quel che ne pensate voi.



Pessoa


CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 

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ARTE MUSICA POESIA HUMOUR
NEL GRUPPO PSICHE E SOGNO

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Buon weekend in poesia “Bianche nubi” H. Hesse – arte U. Oppi – canzone “Almeno tu nell’Universo” Mia Martini   4 comments

 
 
 
 
Ubaldo Oppi
 
 
 
 
 

  

 
 
 
 
 

 
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L’amore è un sogno che non ci abbandona mai
anche quando sappiamo che non si potrà più realizzare.
Natalia Aspesi

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Ubaldo Oppi – ll pittore con la moglie




Passiamo un buon fine settimana
anche se il tempo appare incerto
tra sprazzi di primavera e ritorni all’inverno.
 
 
 
 
 
fre bia pouce    musicAnimata
 
 
 
 
 

 

BIANCHE NUBI
Herman Hesse
 
O guarda, si librano di nuovo
come sommesse melodie
di belle dimenticate canzoni
verso il cielo blu!
Nessun cuore le può capire
al quale durante un lungo viaggio
non si è aperto il sapere
di tutte le pene e gioie del cammino.
Le amo così bianche e sciolte
come il sole, il mare, il vento,
perché sono sorelle ed angeli
di quelli senza casa e patria.

 
 
 
 

Ubaldo Oppi – Donna alla finestra
  
 

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A TUTTI DA… ORSO TONY 

 
 

 
 
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Ubaldo Oppi – Ritratto della moglie


 

 
 

Io sono una roccia – Breve.. saggio e poetico questo inno alla vita ed alla natura di Penna d’Aquila Danzante   Leave a comment

 
 
 
 

Sorprende sempre, anche chi come me che da tempo
legge ed ammira il pensiero e le poesie degli Indiani d’America,
la loro profonda saggezza.



 
 
 

 

  Direi che questa poesia appare esser proprio emblematica in tal senso

e nel contempo è la chiara manifestazione

della loro intima, profonda ed assoluta unione con la natura.


 
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IO SONO UNA ROCCIA
Penna d’Aquila Danzante
 
 
Io sono una roccia, ho visto la vita e la morte,
ho conosciuto la fortuna, la preoccupazione e il dolore.
Io vivo una vita da roccia.
Sono una parte di nostra Madre, La Terra.
Ho sentito battere il suo cuore sul mio,
ho sentito i suoi dolori e la sua gioia.
Io vivo una vita da roccia.
Sono una parte di nostro Padre, il Grande Mistero.
Ho sentito le sue preoccupazioni e la sua saggezza.
Ho visto le sue creature, i miei fratelli,
gli animali, gli uccelli, i fiumi e i venti parlanti, gli alberi,
tutto quello che è sulla Terra
e tutto quello che nell’Universo è.
Io sono parente delle stelle.
Io posso parlare, quando conversi con me
e ti ascolterò, quando parlerai.
Io ti posso aiutare, quando hai bisogno di aiuto.
Ma non mi ferire, perché io posso sentire, come te.
Io ho la forza di guarire, eppure all’inizio tu dovrai cercarla.
Forse tu pensi che io sia solo una roccia,
che giace nel silenzio, sull’umido suolo.
Ma io non sono questo.
Io sono una parte della vita,
io vivo, io aiuto coloro che mi rispettano.

 
 
 
 
 
 

 
 

 
 
 
 
 
 
 
Fonte web
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN










 
 
 
 
 

Alfonso Gatto – Ricordo e poesie del grande poeta salernitano   1 comment

 



Era da tempo che desideravo dedicare un post
a questo grande poeta salernitano
che ebbi modo di conoscere seppur fugacemente
ai tempi della mia gioventù.
 
 
 
 
 
Salerno 17.7.1909 – Orbetello 8.3.1976


BREVE BIOGRAFIA


Nato a Salerno ebbe anni giovanili un po’ travagliati ed inquieti.

Iscrittosi all’Università di Napoli non si laureò 
(come accadde anche a Montale e Quasimodo)
ed a 21 anni sposò la figlia del suo professore di matematica
(da cui poi ebbe 2 figlie) e si trasferì a Milano.

 

 





Qui svolse molti e diversi lavori prima di diventare giornalista.

Nel 1936 venne arrestato per antifascismo
e nel 1938 con Vasco Pratolini, scrittore fiorentino,
creò la rivista “Campo di Marte” poi soppressa dal regime.

In questi anni collaborò a numerose, importanti
ed innovative riviste di tipo culturale.

 
 
 

Alfonso Gatto con il suo busto realizzato dallo scultore Farpi Vignoli (1940)

 


Nel 1941 fu nominato “Professore per chiara fama
al Liceo artistico di Bologna
e nel 1943 entrò nella Resistenza.

Le sue opere di questo periodo risentono fortemente dello spirito
che anima la parte d’Italia che si oppone ai soprusi nazifascisti.


 




 

Nel 1951 per forti divergenze abbandonò il partito comunista.

Oltre all’attività di giornalista ed a quella di poeta
(molti suoi libri di poesie ebbero numerosi riconoscimenti)
negli ultimi anni si dedicò anche alla critica letteraria e d’arte.

 

 





Pur essendo, per necessità o vocazione, un giramondo…
non smise mai d’amare la sua Salerno.

Morì per un incidente stradale e fu sepolto nella sua città natia.

Sulla sua tomba è inciso un bel pensiero
dell’amico Montale
Ad Alfonso Gatto per cui vita e poesie
furono un’unica testimonianza d’amore
“.


 



 

Come affermo spesso, ritengo che
il miglior modo di conoscer davvero un poeta,
sia quello di legger le sue poesie e quindi ecco…
 
 
 
 
 
 
ALCUNE SUE POESIE CHE AMO
 
 
 
 
 
 
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DENTRO L’AMORE
 
Al segno che ti dà la stanza sciogli
sulla parete l’ombra dei capelli,
le braccia alzate, la flessuosa voglia
d’avermi, e già dal ridere mi volti
nella raffica buia, mi cancelli
per affiorare dal lamento vano.
Smarrita, nel cercarmi con la mano,
nel distinguermi il volto, grata, piena
d’aperto e poi ripresa dalla lena
della dolcezza, calma a poco a poco
come in un lungo brivido. Dal gioco
degli occhi che balbettano mi ridi
sul petto a colpi di piccoli gridi.
 
 
 
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IL POETA
 
Il poeta è un uomo mortale
che vive con tutta la sua morte
e con tutta la sua vita,
nel tempo,
e in sé si consuma e si sveglia,
negli altri si popola e si chiama,
e nulla possiede
che non abbia già amato e perduto.
 
 
 
 SCRIVERE foto 23
 


SIRENA
 
Il tuo canto mi avvolge e mi carezza,
con la sua voce di mare mi avvince.
Ha la freschezza lieve della brezza
e il sentore di lontane province.
Nel suo tremolo scorgo la purezza
dell’acqua ed il furore della lince.
Nel vibrato io sento la dolcezza
dell’amore e la forza di chi vince.
Legato all’albero di questa vita
io non ti seguirò. Alla tua lusinga
non cederò, ma ti confinerò
nel sogno, Sirena dalla squisita
voce, e come chi sulla spiaggia stringa
sabbia tra le mani, mi sveglierò.
 
 
 
 
 SCRIVERE foto 23
 


HANNO SPARATO A MEZZANOTTE
 
Hanno sparato a mezzanotte, ho udito
il ragazzo cadere sulla neve
e la neve coprirlo senza un nome.
Guardare i morti alla città rimane
e illividire sotto il cielo. All’alba
con la neve cadente dai frontoni
dai fili neri sempre più rovina
accasciata di schianto sulla madre
che carponi s’abbevera a quegli occhi
ghiacci del figlio, a quei capelli sciolti
nei fiumi azzurri della primavera.
 
 
 
 
  SCRIVERE foto 23
 

POESIA D’AMORE
 
Le grandi notti d’estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l’ anima.
E baci perdutamente
sino a che l’ arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch’ esisti è vero.
Da quanto t’ ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l’ anima.
 
 
 
 
 
Tony Kospan




ARANCIO divfar
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Lo sguardo d’amore – Ecco come appare nelle poesie.. nell’arte.. nelle canzoni.. e non solo   Leave a comment

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Iniziamo con questo una serie di post 
che ci parleranno del percorso dell’amore umano 
dalla sua nascita fino alla sua affermazione.

Esso si snoderà in 5 parti:
Sguardo – Cuore – Incontro – Bacio – Abbraccio



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LO SGUARDO D’AMORE 
POESIE DIPINTI AFORISMI CANZONI E NON SOLO 
a cura di Tony Kospan



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Qual è il primo momento in cui nascono in noi
interesse, curiosità, simpatia, feeling etc. 
capaci di trasformarsi in un sentimento d’amore, 
se non quando avviene l’incrocio di sguardi?
Non v’è infatti chi non veda quanto siano importanti
gli sguardi 
nel sorgere di un amore,
o, in caso di esito negativo,
solo di un sogno d’amore.

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Martin Kavel


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Direi di più, gli sguardi nel corso dei secoli passati 
in cui i rapporti tra i sessi erano estremamente complessi e difficili,

sono stati gli unici mezzi di comunicazione virtuale – ante litteram –
di emozioni, sensazioni, desideri, e di segnali d’intesa, gioia… etc.

Qualcuno può dubitare che uno sguardo
possa penetrare un cuore?



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Federico Andreotti



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Certo lo sguardo può però, 
sia in amore
che nei rapporti interpersonali in genere, 
anche esprimere odio, disprezzo, indifferenza etc. 
ma non è di questo che ci interesseremo.
Ritengo sublimi sul punto questi pensieri d’autore.




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Guardandoti negli occhi ricordo soltanto
d’aver già visto il tuo volto in sogno.
Tagore

Le parole sono piene di falsità o di arte,
lo sguardo è il linguaggio del cuore
William Shakespeare

Lo sguardo alle volte può farsi carne,
unire due persone più di un abbraccio.
Dacia Maraini

C’è una strada che va dagli occhi al cuore
senza passare per l’intelletto.
Gilbert Keith Chesterton



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Da sempre i poeti (e gli artisti in genere) 
ci hanno parlato della stretta correlazione
tra occhi e cuore.

Ma passiamo alle poesie prescelte stavolta,
tutte di grandi autori.


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Arthur Braginsky 



CANZONE 
~ Juan Ramon Jimenez ~
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Quando le tue mani erano luna,
colsero dal giardino del cielo
i tuoi occhi, violette divine.
Che nostalgia, quando i tuoi occhi
ricordano, di notte, il loro cespo
alla luce morta delle tue mani!
Tutta la mia anima, col suo mondo,
metto nei miei occhi della terra,
per ammirarti, moglie splendida!
Non incontreranno le tue due violette
il leggiadro luogo a cui elevo
cogliendo nella mia anima l’increato?


fre bia pouce    musicAnimata

Arthur Braginsky



SABBIE MOBILI 
~ Jacques Prevert ~
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Demoni e meraviglie
Venti e maree
S’è ritirato già il mare in lontananza
E tu
Come alga dolcemente dal vento accarezzata
Nelle sabbie del letto ti agiti sognando
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Il mare s’è ritirato già in lontananza
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per farmi annegare.


fre bia pouce    musicAnimata

Cebarre



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TI GUARDO E IL SOLE CRESCE 
~ Paul Eluard ~
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Ti guardo e il sole cresce
Presto ricoprirà la nostra giornata
Svegliati cuore e colori in mente
Per dissipare le pene della notte.
Ti guardo tutto è spoglio
Fuori le barche hanno poca acqua
Bisogna dire tutto con poche parole
Il mare è freddo senza amore
E’ l’inizio del mondo
Le onde culleranno il cielo
E tu vieni cullata dalle tue lenzuola
Tiri il sonno verso di te
Svegliati che io segua le tue tracce
Ho un corpo per attenderti per seguirti
Dalle porte dell’alba alle porte dell’ombra
Un corpo per passare la mia vita ad amarti.
Un corpo per sognare al di fuori del tuo sonno.



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fre bia pouce    musicAnimata

Botticelli – Nascita di Venere


CUORE E OCCHI 
~ William Shakespeare ~ 

I miei occhi e il cuore son venuti a patti
ed or ciascuno all’altro il suo ben riversa:
se i miei occhi son desiosi di uno sguardo,
o il cuore innamorato si distrugge di sospiri,
gli occhi allor festeggian l’effigie del mio amore
e al fantastico banchetto invitano il mio cuore;
un’altra volta gli occhi son ospiti del cuore
che a lor partecipa il suo pensier d’amore.
Così, per la tua immagine o per il mio amore,
anche se lontano sei sempre in me presente;
perché non puoi andare oltre i miei pensieri
e sempre io son con loro ed essi son con te;
o se essi dormono, in me la tua visione
desta il cuore mio a delizia sua e degli occhi.


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fre bia pouce    musicAnimata

Leonardo (attr.) – La bella principessa (partic.)



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TANTO GENTILE E TANTO ONESTA PARE 
~ Dante Alighieri ~
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Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare.
Ella si va, sententosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ‘ntender no la può chi no la prova:
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: Sospira.


F I N E 

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Un poetico saluto da
Orso Tony









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Il Bernini e la sublime leggerezza e bellezza del Baldacchino di San Pietro – Arte e genialità   Leave a comment








Questa monumentale creazione del Bernini 
ha caratteristiche diverse dalle sue tante geniali opere 
sia per il genere, un misto di architettura e scultura,
che per le eccezionali misure 
ed anche per il numero di coloro, 
artisti ed artigiani, che collaborarono con lui
ma è anch’essa un vero capolavoro.






IL BALDACCHINO DI SAN PIETRO



La magnificenza della Basilica di San Pietro fu resa ancor più sublime grazie all’intervento eccezionale, quanto a bellezza e grandezza, del Bernini.







LA STORIA DELL’OPERA



Papa Urbano VIII voleva risolvere un annoso problema esistente nel massimo tempio della Cristianità.

La copertura, in modo armonico, duraturo e degno, dello spazio in cui si trova la tomba di S. Pietro e contemporaneamente esaltare l’Altare Maggiore della Basilica.

La cosa non era semplice anche per le ciclopiche misure della Cupola di Michelangelo.

Nei periodi precedenti vi erano stati dei baldacchini provvisori che, pur non soddisfacendo i requisiti di stabilità e monumentalità in linea con la struttura né con l’importanza e la bellezza del Tempio, tuttavia avevano suggerito possibili ma difficilissime soluzioni.

Ebbene Urbano ottavo decise di non rivolgersi agli affermati architetti dell’epoca ma ad un giovane emergente, il venticinquenne Bernini, a cui nel 1623 affidò l’incarico.



Borromini



Bernini si avvalse della collaborazione del Borromini, per l’architettura, ma anche di altri scultori (tra cui suo fratello) ed un notevole gruppo di artigiani per tutte le varie e complesse fasi della lavorazione.

Uno degli aspetti principali, la torsione istoriata delle colonne, fu quasi certamente suggerita al Bernini dalle cd. “colonne sante” presenti nella Basilica Costantiniana precedente all’attuale (4° secolo), pur se molto più piccole e non in bronzo.



Colonna Santa



Una è ancora visibile nella Sala della Colonna (Tesoro della basilica) ed altre 2 sono accanto accanto all’altare della Cappella del Santissimo Sacramento.

Per questo possiamo dire che la “rivoluzione” berniniana aveva anche inglobato un collegamento antico e classico con la Storia della Basilica.

Ci vollero 10 anni di lavori per completare l’imponente opera (fu necessaria la fusione di un’enorme quantità di metalli, la più grande del Medio Evo) ed altri 2 per le rifiniture ma il risultato alla fine fu eccezionale.







LA MERAVIGLIA DEL BALDACCHINO


Ancor oggi il baldacchino meraviglia per la sua bellezza e per il perfetto ed armonico inserimento nelle volumetrie e nell’impatto visivo della Basilica.

Ma quello che più stupisce è l’incredibile sensazione di leggerezza che dona questa enorme scultura-architettura di bronzo dorato alta come un palazzo (28,5 mt).

L’effetto, davvero stupefacente, è dato innanzitutto dalla torsione dei pilastri bronzei.







Ad essi si aggiungono poi in alto le sculture di grandi e sorridenti angeli che reggono i festoni che tengono in tensione le stoffe sottostanti dando l’incredibile sensazione che esse siano mosse dal vento.

Colpisce in modo assoluto soprattutto la leggerezza (quasi un volo danzante) dell’opera a dispetto della sua monumentalità e figuriamoci quale dovesse essere lo stupore dei visitatori del ‘600.




F I N E 


Copyright Tony Kospan – Vietata la copia integrale senza indicare autore e blog












Oh Ninfa del web – Una poesia di Tony Kospan anche in video   2 comments

 

 

 
 
 
 
 

OH NINFA DEL WEB
 Tony Kospan


E’ sera o è notte? 
Ride nel cielo la luna 
bianca come lo schermo!
 
Vieni!
Stammi vicina! 
Non temere!
Dammi la mano! 
Tra le mail e le chat
ci nascondiamo!
 
Oh dolce Ninfa del web 
dall’uggioso mondo reale
scappiamo 
ed ai giovani sogni
torniamo!
 
Ecco verde ci appare un laghetto, 
oh… d’intima chat ha l’aspetto!
 
Sulle sue rive felici sostiamo 
ed al suono di silenti usignoli 
“quasi un batter di tastiere” 
le nostre anime uniamo 
e virtualmente godiamo!



 
 
 
 
 


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La scrissi diversi anni fa
quando stupito ed affascinato
mi avvicinai al mondo del web.


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ninfa del web fantasy32
 
 
 

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Qui giù la poesia in versione video,
dono dell’amica Luna.
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Achille Togliani.. grande cantante anni ’50 e ’60 – Breve ricordo ed i suoi successi “Signorinella” e “Come pioveva”   Leave a comment




E’ stato un vero e proprio mito

della canzone italiana del dopoguerra

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Achille Togliani  (Pomponesco 16.1.1924 – Roma 12.8.1995)

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BREVE BIOGRAFIA



Partito dalla provincia mantovana
intraprese la strada del cinema e della rivista
(con Macario)
e fu qui che lo notò il maestro Angelini che lo portò nel ‘50
nella trasmissione “Cantanti della radio”
sia per la stupenda melodiosa voce
che per la sua presenza di uomo affascinante.

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Ebbe presto, per queste doti,
molti successi sia nel campo della canzone
che in quello dei cuori femminili.

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Nel ’51 inaugurò con pochi altri cantanti*il Festival di Sanremo
(*quelli della foto qui giù meno Gino Latilla)




I cantanti del 2° Sanremo
– Il duo Fasano ai lati, Togliani, Nilla Pizzi e Gino Latilla – Fonte RadiocorriereTV





e nel ’54 vinse il Festival di Napoli.
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Rimase a lungo negli anni ’60 nell’orchestra Angelini
come cantante di punta e partecipò anche a numerose trasmissioni
radiofoniche di successo.

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Poi però, anche se il suo genere musicale, la canzone melodica,
pian piano tramontava,
lui tuttavia rimaneva nel cuore degli italiani.

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Dopo gli anni ’70 partecipò soprattutto a spettacoli televisivi di revival.

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Questi… alcuni tra i suoi maggiori successi…

Signorinella, La canzone dell’amore, Come pioveva, Parlami d’amore Mariù,
Lucciole vagabonde, Canzone da 2 soldi, Sedici anni e Melodia d’amore…
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Ricordiamolo ora ascoltando la sua voce in questi 2 video
in cui interpreta, da par suo, 2 mitiche canzoni di un tempo.

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SIGNORINELLA

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fre bia pouce  musicAnimata

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COME PIOVEVA

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CIAO DA TONY KOSPAN



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