
E’ sera o è notte?
Stammi vicina!
Dammi la mano!
ci nascondiamo!
scappiamo
torniamo!



E’ stato un vero e proprio mito
della canzone italiana del dopoguerra
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Questi… alcuni tra i suoi maggiori successi…
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La storia e la favola di Raymond Peynet,
ideatore dei mitici “fidanzatini”
divenuti emblema dell’amore eterno in tutto il mondo,
è in realtà davvero breve, simpatica e semplice…
(Parigi 16.11.1908 – Mougins 14.1.1999)
Dopo aver studiato alla “Scuola delle Arti Applicate all’industria”
iniziò a lavorare per un’agenzia pubblicitaria disegnando etichette di prodotti vari
(in genere profumi e confezioni di cioccolatini).
In un secondo momento passò a pubblicare disegni su vari giornali di Parigi.
Nel 1930 si sposò con un’amica d’infanzia
con cui rimase tutta la vita e da cui ebbe una figlia.
Nel 1942 la svolta della sua vita… che lui stesso raccontò.
LA STORIA DELLA NASCITA DEGLI INNAMORATI DI PEYNET
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Nella tetra e grigia atmosfera della guerra Peynet era a Valence
in attesa di prendere un treno con la moglie
– che qual combinazione si chiamava Damour (Damore) – e la figlia Annie
quando sente una musica provenire da un chioschetto lì vicino.
Quel chioschetto… quella musica…gli fecero venire l’ispirazione.
“Ho cominciato a scarabocchiare ed ho disegnato prima il violinista solitario (io),
poi la ragazza con la coda di cavallo (la moglie Denise) nonché mia unica spettatrice“.
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Il chioschetto ed il 1° dipinto
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In quel momento nascevano i celebri innamorati, o fidanzatini (in francese amoureux)
che sarebbero diventati per tutti il simbolo di un amore vero… e senza fine.
Quel vecchio chioschetto, che il Comune voleva demolire,
per le proteste dei cittadini e le campagne di molti francesi,
è diventato invece dal 1982 monumento nazionale…
Eccolo…
Ora, sia che crediate o meno nell’amore vero ed eterno,
ecco altre immagini dei mitici “Amoureux”
perchè in ogni caso un bel sentimento, come l’amore,
non può certo far male a nessuno.
Non posso vivere lontano da te
Il mio cuore è solo e si annoia. Puoi fargli posto accanto al tuo?
Nel video che segue tanti altri dolcissimi dipinti “amorosi”.
Tony Kospan
CONFIDARE
Antonia Pozzi
Ho tanta fede in te. Mi sembra
che saprei aspettare la tua voce
in silenzio, per secoli
di oscurità.
Tu sai tutti i segreti,
come il sole:
potresti far fiorire
i gerani e la zàgara selvaggia
sul fondo delle cave
di pietra, delle prigioni
leggendarie.
Ho tanta fede in te. Son quieta
come l’arabo avvolto
nel barracano bianco,
che ascolta Dio maturargli
l’orzo intorno alla casa.
BREVE ANALISI
Questa lirica possiamo facilmente dividerla in 3 parti.
nei versi dedicati a Beatrice ed al “dolce stil novo“
Nella seconda strofa Antonia esalta poi della persona amata tutte quelle doti
capaci di far nascere e vivere ovunque… fiori di luce.
Tuttavia… nonostante quest’esaltazione dell’amore sublime e quasi a negar la lettera dei versi
traspare in modo invisibile ma evidente un urlo silenzioso sottile disperato ed esasperato
per il suo difficile amore tanto contrastato dalla sua famiglia
e dalla società “bene” di Milano (ma vale per ogni luogo della Terra).
Come sappiamo l’impossibilità a vivere il suo amore la portò ad abbreviar la sua vita…
recidendola ancora in fiore.
E’ SOLO UN GIORNO
Tony Kospan
E’ solo un giorno
anche il primo giorno
di questa vita
E’ solo un giorno
anche il primo giorno
di quest’anno
E’ solo un giorno
anche il primo giorno
di questo mese
E’ solo un giorno
ogni giorno
per amare
per sognare
per vivere
In zona panoramica a Forio d’Ischia nascono i giardini la Mortella, concepiti e creati dalla signora Susanna Walton, moglie di William Walton uno dei più importanti musicisti inglesi del ‘900.
Per la realizzazione del giardino fù assegnato l’incarico all’architetto paesaggista Russel Page, il quale lo strutturò in due aree principali, il giardino a valle e il giardino superiore, in totale il giardino copre circa 2 ettari e contiene circa 3000 specie di piante esotiche.
Il giardino è stato dotato anche di ruscelli e laghetti che rendo un ambiente adatto alla crescita delle piante acquatiche come le ninfee tropicali, il papiro e il loto. Nel giardino si trovano collezioni di specie vegetali che originarie di vari paesi, come felci arboree del continente australe, le Protee e l’Aloe del Sudafrica, Yucche e Agavi del Messico, e poi Magnolie, Camelie Bauhinie, Palme, Cicadacee.
Fra le piante più rare troviamo la Spathodea campanula proveniente dall’Africa tropicale, i Metrosideros della Nuova Zelanda, la Puya berteroniana del Cile, la Dracaena draco delle Canarie, la Chorisia speciosa e la Jacaranda mimosifolia dell’Argentina, e moltre Orchidee. Nella “Serra della Victoria” vengono coltivate la gigantesca ninfea Victoria amazonica e la rarissima rampicante delle Filippine Strongylondon macrobotys che si fa ammirare per gli stupendi fiori color verde giada.
Nel Giardino superiore spiccano la Sala Thai dall’ aspetto orientale, circondata da fior di loto, bambù e aceri giapponesi; il Tempio del Sole, con bassorilievi di Simon Verity; la Cascata del Coccodrillo; il Ninfeo, un angolo immerso tra la flora mediterranea, il Teatro greco, da cui si gode un incomparabile colpo d’occhio sul mare e la Roccia di William, dove sono custodite le ceneri del compositore William Walton.
Salendo la collina si incontrano la Serra delle orchidee, il Museo, contenente cimeli e ricordi di Walton, fotografie di Cecil Beaton e un teatrino di Lele Luzzati. La Mortella offre borse di studio per compositori in collaborazione con l’università di Harvard, e organizza una stagione di concerti con le scuole di musica di Napoli, Roma e Firenze. Da quest’anno il Teatro greco ospiterà concerti estivi all’aperto.
Lady Susana Walton
Nel giardino si trovano collezioni di piante originarie da diversi paesi, come felci arboree dal continente Australe, Protee e Aloe dal Sudafrica, Yucche e Agavi dal Messico, e poi Magnolie, Camelie, Bauhinie, Palme, Cicadacee.
Un accogliente bar è incastonato a metà collina dove, in grande tranquillità, potrete gustare un ricco tè oppure un cappuccino accompagnato dalla musica del Maestro.
Un angolo del giardino ospita invece la Sala Thai, un luogo di meditazione thailandese, piacevole sosta per i visitatori davanti ai fiori di loto.
Nel museo è conservata una bellissima collezione di immagini realizzate dal grande Cecil Beaton, l’artista fotografo che ha attraversato tutte le avanguardie del secolo scorso.
Anche il celebre disegnatore Lele Luzzatti ha lasciato una sua deliziosa testimonianza realizzando un fantasioso e coloratissimo teatrino.
Non sono moltissimi i libri che hanno influenzato la storia umana…
ma il… SIDDHARTA è uno di questi.
Ne parlerò ora prima brevemente
e poi pubblicherò alcuni brevi
ma significativi brani tratti dal libro.
IL ROMANZO
(Calw 2.7.1877 – Montagnola 9.8.1962)
CHI E’ DUNQUE SIDDHARTA?
E’ uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita.
Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti.
STORIA E DIFFUSIONE DELL’OPERA
Siddharta è senz′altro l′opera di Hesse più universalmente nota.
Questo breve romanzo di ambiente indiano, pubblicato per la prima volta nel 1922, ha avuto infatti in questi ultimi anni una strepitosa fortuna.
Prima in America, poi in ogni parte del mondo, i giovani lo hanno riscoperto come un loro testo, dove non trovavano solo un grande scrittore moderno ma un sottile e delicato saggio, capace di dare, attraverso questa parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente i suoi lettori non incontravano altrove.
Che possa piacere o no… che possa essere condiviso o no… il pensiero di Hesse che si esprime attraverso il libro è certamente un geniale e sublime tentativo di vedere oltre l’apparenza materiale delle cose… e può rappresentare una grande lezione di vita.
ALCUNI SIGNIFICATIVI ESTRATTI
Se vuoi conoscere il tuo passato, sapere che cosa ti ha causato, allora osservati nel presente, che è l’effetto del passato. Se vuoi conoscere il tuo futuro, sapere che cosa ti porterà, allora osservati nel presente, che è la causa del futuro.
“L’amore, mi sembra di tutte la cosa principale.
Penetrare il mondo, spiegarlo, disprezzarlo, può essere l’opera dei grandi filosofi.
Ma a me importa solo di poter amare il mondo, non disprezzarlo, non odiare il mondo e me;
a me importa solo di poter considerare il mondo, e me, e tutti gli esseri, con amore, ammirazione e rispetto”
E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia,
tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo.
Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita.
TONY KOSPAN
(ESTRATTI DA VARI SITI WEB – IMPAGINAZ. E COORDINAM. T.K.)
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