Antonio de Curtis – Totò
Lei è la sorella? E da quanto tempo? Prendo tre caffè alla volta per risparmiare due mance. Elena di Troia…Troia…Troia: questo nome non mi è nuovo. A volte anche un cretino ha un’idea. I parenti sono come le scarpe: più sono stretti più fanno male. A me i gatti neri mi guardano in cagnesco. E’ un affare? No è un furto, garantisco io. Toglimi una curiosità, tuo zio è sempre morto? Devo andare ad un funerale di un morto. Tutti i giorni lavoro, onestamente, per fregare la legge. Questi modi sono interurbani. La sua vita si svolge tra casa e chiesa… E va be’, ma nel tragitto cosa succede? Giura su qualcosa di più sacro del tuo onore: la tua fame. Non posso morire! C’ho un appuntamento. Io quando fingo, fingo sul serio. Modestamente, la circolazione ce l’ho nel sangue. Parola d’onore onorevole? Se ognuno pensasse agli incassi suoi. E’ la somma che fa il totale. I soldi si fabbricano al Policlinico dello Stato. (La banda degli onesti) A casa nostra, nel caffelatte non ci mettiamo niente: nè il caffè, nè il latte. (Miseria e nobiltà) Io sono turco, turco dalla testa ai piedi, ho persino gli occhi turchini. (Il turco napoletano) Egizio, ti sei messo la corazza? Allora sei pronto? Signori in corazza! (Totò contro Maciste) Signori si nasce, io lo nacqui. (Signori si nasce) Io non rubo, integro. D’altra parte in Italia chi è che non integra? (Fifa e Arena) Signora, lei vuol vedere il bollito, così davanti a tutti? E va bene, de gustibus non est sputazzendam. (Totò, Vittorio e la dottoressa) Ho un ottimo rimedio contro i mali di capo, i dolori capuani. (Sua Eccellenza si fermò a mangiare) Futurista,impressionista, realista? Veramente io sono socialdemocratico monarchico napoletano.” (Totò cerca casa) Che ve ne fate della mia pelle? E’ una pellaccia, un’imitazione… “ (Totò sceicco) Sprizzo salute da tutti i pori, sono uno sprizzatoio. “ (Totò cerca pace)
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DETTI CELEBRI… QUASI AFORISMI… DI TOTO’ Leave a comment
DETTI CELEBRI… QUASI AFORISMI…
DI TOTO’

A volte anche un cretino ha un’idea.
Voglio morire, mi voglio ammazzare, suicidatemi.
Lei è un cretino, s’informi.
I parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più ti fanno male.
L’acne giovanile si cura con la vecchiaia.
Questa è la civiltà: hai tutto quello che vuoi quando non ti serve.
In carcere, con rispetto parlando, stavo tra persone perbene.
Cavaliere, nessuno vuole farla fesso, non ce n’è bisogno.
Gli avvocati difendono i ladri. Sai com’è…tra colleghi…
Nel dolore un orbo è avvantaggiato, piange con un occhio solo.
Ognuno ha la faccia che ha, ma qualche volta si esagera.
Sono bello, piaciucchio, ho il mio sex appello.
Non so leggere, ma intuisco.
Lei puzza con la “p” maiuscola.
Il coraggio ce l’ho. E’ la paura che mi frega.
Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiedevano il bis.
E’ incredibile come un bipede di genere femminile possa ridurre un uomo.
Devo andare a un funerale di un morto.
Il pericolo ci sovrasta, in questo ufficio c’è uno jettatore: non uno jettatore da poco, ma uno jettatore ereditario. Il nonno era imbarcato sul Titanic e fu l’unico superstite; lo sbarcarono a Messina e la notte stessa venne il terremoto. Saranno coincidenze che coincidono, ma una coincidenza oggi, una coincidenza domani….
La sua vita si svolge fra casa e chiesa… E va be’, ma nel tragitto cosa succede?
Ho un fratello di nome Peppino: io sono il primogenio, lui il secondogenio, ma è un cretino.
E’ la somma che fa il totale.
Sono quasi, semi, svenuto, ma non decesso.
Parli come badi.
Cave canem, cave canem, in hoc signo vinces; est, est, est… mah!
Conobbi Miss Angoscia che aveva due belle angosce. Che angosce, che angosce!
La donna è mobile e io mi sento un mobiliere.
L’uomo discende dalla scimmia, io no perche’ sono raccomandato.
Voglio morire, mi voglio ammazzare, suicidatemi.
Lei è un cretino, s’informi.
I parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più ti fanno male.
L’acne giovanile si cura con la vecchiaia.
Questa è la civiltà: hai tutto quello che vuoi quando non ti serve.
In carcere, con rispetto parlando, stavo tra persone perbene.
Cavaliere, nessuno vuole farla fesso, non ce n’è bisogno.
Gli avvocati difendono i ladri. Sai com’è…tra colleghi…
Nel dolore un orbo è avvantaggiato, piange con un occhio solo.
Ognuno ha la faccia che ha, ma qualche volta si esagera.
Sono bello, piaciucchio, ho il mio sex appello.
Non so leggere, ma intuisco.
Lei puzza con la “p” maiuscola.
Il coraggio ce l’ho. E’ la paura che mi frega.
Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiedevano il bis.
E’ incredibile come un bipede di genere femminile possa ridurre un uomo.
Devo andare a un funerale di un morto.
Il pericolo ci sovrasta, in questo ufficio c’è uno jettatore: non uno jettatore da poco, ma uno jettatore ereditario. Il nonno era imbarcato sul Titanic e fu l’unico superstite; lo sbarcarono a Messina e la notte stessa venne il terremoto. Saranno coincidenze che coincidono, ma una coincidenza oggi, una coincidenza domani….
La sua vita si svolge fra casa e chiesa… E va be’, ma nel tragitto cosa succede?
Ho un fratello di nome Peppino: io sono il primogenio, lui il secondogenio, ma è un cretino.
E’ la somma che fa il totale.
Sono quasi, semi, svenuto, ma non decesso.
Parli come badi.
Cave canem, cave canem, in hoc signo vinces; est, est, est… mah!
Conobbi Miss Angoscia che aveva due belle angosce. Che angosce, che angosce!
La donna è mobile e io mi sento un mobiliere.
L’uomo discende dalla scimmia, io no perche’ sono raccomandato.

Per terminare… una sua famosa scena…
Totò Tarzan… ed i soldati…
CIAO DA TONY KOSPAN




