Archivio per l'etichetta ‘Anniversario nascita di Lorenzo de' Medici

Lorenzo dei Medici di cui oggi è l’anniversario della nascita.. la “Canzone di Bacco” ed una riflessione sul “Carpe diem”   Leave a comment




La mitica Canzone di Bacco di Lorenzo de’ Medici,
vera classica bandiera del Carpe Diem,
è il tema dell’articolo che segue di Antonello Ferri
che ci parla dello scorrere del tempo
e della necessità di viverlo bene.

 
 
 
 
Lorenzo dei Medici – Firenze 1º gennaio 1449 – Firenze 9 aprile 1492
 
 
.
La Rosa dei venti

 Vivi l’attimo, ferma il presente, lascia al cuore lo spazio della mente

 

Adesso, Now, Maintenant, Ketzt, Ahora

 

 

 

 

 


Scrivo per non dimenticare, o per meglio dire per ricordare. Ma è utile vivere di ricordi oppure è molto meglio vivere semplicemente alla giornata, lasciando che la vita ci scorra addosso…
Personalmente ho avuto una vita intensa piena di cose e di persone, ma, spesso, non mi sono accorto di tutte le belle cose che mi stavano accanto, perché ero così preso da fare piani e progetti per il futuro, da dimenticarmi completamente che la vita era lì, insieme a me, in quel preciso momento.

La frenesia di questa società e tutti i falsi valori che ci vengono inculcati, non ci consentono di vivere la vita, così, semplicemente per quello che è, ma tutti noi sempre alla ricerca di qualcosa, che ci porta lontani dal nostro vero sé e ci passano accanto persone meravigliose, opportunità varie, ma prigionieri della corsa verso il futuro, non le vediamo…


Domani sarò felice, è una frase triste, mette malinconia…mi perderò adesso nelle citazioni, ma a volte sono necessarie…

.

.

 


Molti uomini muoiono senza essere mai nati veramente…
Erich Fromm

 

La frase è densa di significato e alla prima occhiata sfugge.
La cosa da fare assolutamente secondo me è quella di capire esattamente quali sono le nostre vere capacità e muoversi di conseguenza… senza perdere tempo…dedicare la propria giornata alle cose che ci stanno veramente a cuore! Quando si è giovani pensiamo sempre di essere in credito con la vita, ma in realtà siamo in debito e sarebbe utile porsi la domanda:


“Io cosa posso fare per questo mondo meraviglioso? quale contributo speciale posso dare?”



Varie domande aiutano a restringere i tempi e a concentrarsi sul qui ed ora. Per esempio…

” se io avessi soltanto tre mesi di vita quali sono quelle tre cose che vorrei assolutamente fare ?”……..
“..e in un mese di vita ?”………
“…e in una settimana di vita?”………
“…e in un giorno di vita ?”………….
“…e in un’ ora di vita ?”……………

Se è un’ idea quella che stai cercando, ti suggerisco la seguente: perdona te stesso, perdona tutti gli altri e fà tu la prima mossa, non stare sulla difensiva!


La morte di mio padre sorprese tutti e lui per primo, ebbi solo il tempo di correre al suo capezzale, di stringere la sua mano e parlare con lui per gli ultimi minuti della sua vita. Era un mio desiderio stare con lui gli ultimi momenti della sua vita.. il messaggio che voglio lanciarti è :


Vivi l’attimo, ferma il presente, lascia al cuore lo spazio della mente”

Spesso siamo portati a procrastinare e rimandiamo al futuro cose che potremmo fare oggi. La prematura scomparsa di mio padre mi ha fatto profondamente comprendere che nessuno sa quanto tempo ha a disposizione e che conviene realmente vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. L’importante è andare a letto la sera senza rimpianti e non importa se la battaglia del giorno è vinta o persa, l’importante è avere fatto del nostro meglio…senza rimpianti.






Annibale Carracci – Trionfo di Bacco e Arianna

“Canzone di Bacco”
Lorenzo de Medici

Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Quest’è Bacco ed Arianna,
belli, e l’un de l’altro ardenti:
perché ‘l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia
di doman non c’è certezza.
Queste ninfe hanno anco caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo,
se non gente rozze e ingrate:
ora insieme mescolate
suonan salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Questa soma, che vien drieto
sopra l’asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto,
già di carne e d’anni pieno;
se non può star ritto,
almeno ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Mida vien dopo a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s’altro poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi sian, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò ch’a esser convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

 

 
Ciao Babbo, sei stato tu a leggermi questa poesia per la prima volta, sono passati molti anni, ero un bambino e pensa che solo adesso scrivendo mi sono ricordato questo particolare e anche una tua frase,”Ti ricorderai l’autore di questa poesia perché ha un nome simile al mio, io mi chiamo Renzo e lui Lorenzo.”


I lettori di Solaris sono persone profonde, spirituali e comprenderanno sicuramente che questo articolo non è uno dei miei soliti, ma è stato forse scritto a quattro mani….

Pace e Felicità a tutti voi. 

Antonello Ferri


testo dal sito Solaris – impaginazione dell’Orso


 
 
 
Tony Kospan

 
 
 
 
 
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CARPE DIEM – Una breve riflessione e la poesia latina da cui è nata la mitica espressione   1 comment







Sovente usiamo parole o frasi antichissime che per qualche motivo… brevità, concisione del concetto, facilità di comprensione etc. sono diventate notissime e di uso comune. 

Tuttavia molto spesso ignoriamo dove, quando e come siano nate ed anche il loro esatto significato.

Una di queste espressioni è certamente la sintetica “Carpe diem” sulla quale però sono stati scritti tanti libri, saggi e poesie.







E’ anche diventata indicativa di un modo di vivere in cui si privilegia in modo assoluto il presente… anzi quasi il… momento… senza se e senza ma.

Personalmente ne condivido il significato generale ma ho sempre ritenuto che fosse necessario aggiungere la parola… “ragionato”.






Sì perché vivendo e godendo in modo totale il presente si rischia di sprecare tutte le risorse e tutte le energie e quindi di non poter vivere bene il “presente” del giorno dopo.



BOOM b8a15a6d5ab




Esempio classico è quello di chi, per raggiungere il proprio massimo piacere, brucia tutte le sue finanze ed il giorno dopo finisce sotto i ponti.

Un carpe diem “totale” ci farebbe godere sì oggi alla grande… forse alla grandissima…  ma il domani sarebbe quantomeno  oscuro e/o doloroso.







Dunque penso che sia meglio vivere bene e liberamente il presente ma conservando in qualche angolo risorse ed energie utili a farci vivere bene nuove belle avventure di vita ed emozioni anche nei giorni successivi.

Ma torniamo all’origine di questa mitica espressione nota ed usata in tutto il mondo.

Eccola.. è nata in questa poesia di Orazio, noto poeta latino, tenendo presente che la sua traduzione letterale può essere questa: “afferra il giorno (o l’oggi)”






CARPE DIEM (COGLI L’OGGI)
– Orazio – 

Tu non cercare, non è lecito saperlo,
quale fine gli dei abbiano
assegnato a me,
né quale abbiano assegnato a te, o Leuconoe,
e non consultare i numeri babilonesi*.
Quanto è meglio accettare qualsiasi cosa accadrà!
Sia che Giove abbia ordinato più inverni,
sia che abbia predisposto come ultimo inverno questo
che ora sfianca il mar Tirreno con le rocce di pomice,
saggia, filtra il vino 
e ritaglia la speranza che si proietta nel prossimo futuro.
Mentre parliam, già è fuggito il tempo invidioso,
cogli l’oggi, e del doman non ti fidar.

*Cabale che venivano usate per predire il futuro.







Tony Kospan per il blog “Il Mondo di Orsosognante”


Chi volesse approfondire l’argomento con un’altra riflessione e leggere la mitica “Canzone di Bacco” (Chi vuol esser lieto sia, del doman non c’è certezza)
può cliccare qui giù.




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La “CANZONE DI BACCO” di Lorenzo dei Medici e una interessante riflessione sul “CARPE DIEM”   Leave a comment




La mitica Canzone di Bacco di Lorenzo de’ Medici,
vera classica bandiera del Carpe Diem,
è il tema dell’articolo che segue di Antonello Ferri
che ci parla dello scorrere del tempo
e della necessità di viverlo bene.

 
 
 
 
Lorenzo dei Medici – Firenze 1º gennaio 1449 – Firenze 9 aprile 1492
 
 
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La Rosa dei venti

 Vivi l’attimo, ferma il presente, lascia al cuore lo spazio della mente

 

Adesso, Now, Maintenant, Ketzt, Ahora

 

 

 

 

 


Scrivo per non dimenticare, o per meglio dire per ricordare. Ma è utile vivere di ricordi oppure è molto meglio vivere semplicemente alla giornata, lasciando che la vita ci scorra addosso…
Personalmente ho avuto una vita intensa piena di cose e di persone, ma, spesso, non mi sono accorto di tutte le belle cose che mi stavano accanto, perché ero così preso da fare piani e progetti per il futuro, da dimenticarmi completamente che la vita era lì, insieme a me, in quel preciso momento.

La frenesia di questa società e tutti i falsi valori che ci vengono inculcati, non ci consentono di vivere la vita, così, semplicemente per quello che è, ma tutti noi sempre alla ricerca di qualcosa, che ci porta lontani dal nostro vero sé e ci passano accanto persone meravigliose, opportunità varie, ma prigionieri della corsa verso il futuro, non le vediamo…


Domani sarò felice, è una frase triste, mette malinconia…mi perderò adesso nelle citazioni, ma a volte sono necessarie…

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Molti uomini muoiono senza essere mai nati veramente…
Erich Fromm

 

La frase è densa di significato e alla prima occhiata sfugge.
La cosa da fare assolutamente secondo me è quella di capire esattamente quali sono le nostre vere capacità e muoversi di conseguenza… senza perdere tempo…dedicare la propria giornata alle cose che ci stanno veramente a cuore! Quando si è giovani pensiamo sempre di essere in credito con la vita, ma in realtà siamo in debito e sarebbe utile porsi la domanda:


“Io cosa posso fare per questo mondo meraviglioso? quale contributo speciale posso dare?”



Varie domande aiutano a restringere i tempi e a concentrarsi sul qui ed ora. Per esempio…

” se io avessi soltanto tre mesi di vita quali sono quelle tre cose che vorrei assolutamente fare ?”……..
“..e in un mese di vita ?”………
“…e in una settimana di vita?”………
“…e in un giorno di vita ?”………….
“…e in un’ ora di vita ?”……………

Se è un’ idea quella che stai cercando, ti suggerisco la seguente: perdona te stesso, perdona tutti gli altri e fà tu la prima mossa, non stare sulla difensiva!


La morte di mio padre sorprese tutti e lui per primo, ebbi solo il tempo di correre al suo capezzale, di stringere la sua mano e parlare con lui per gli ultimi minuti della sua vita. Era un mio desiderio stare con lui gli ultimi momenti della sua vita.. il messaggio che voglio lanciarti è :


Vivi l’attimo, ferma il presente, lascia al cuore lo spazio della mente”

Spesso siamo portati a procrastinare e rimandiamo al futuro cose che potremmo fare oggi. La prematura scomparsa di mio padre mi ha fatto profondamente comprendere che nessuno sa quanto tempo ha a disposizione e che conviene realmente vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. L’importante è andare a letto la sera senza rimpianti e non importa se la battaglia del giorno è vinta o persa, l’importante è avere fatto del nostro meglio…senza rimpianti.






Annibale Carracci – Trionfo di Bacco e Arianna

“Canzone di Bacco”
Lorenzo de Medici

Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Quest’è Bacco ed Arianna,
belli, e l’un de l’altro ardenti:
perché ‘l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia
di doman non c’è certezza.
Queste ninfe hanno anco caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo,
se non gente rozze e ingrate:
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suonan salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Questa soma, che vien drieto
sopra l’asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto,
già di carne e d’anni pieno;
se non può star ritto,
almeno ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Mida vien dopo a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s’altro poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi sian, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò ch’a esser convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

 

 
Ciao Babbo, sei stato tu a leggermi questa poesia per la prima volta, sono passati molti anni, ero un bambino e pensa che solo adesso scrivendo mi sono ricordato questo particolare e anche una tua frase,”Ti ricorderai l’autore di questa poesia perché ha un nome simile al mio, io mi chiamo Renzo e lui Lorenzo.”


I lettori di Solaris sono persone profonde, spirituali e comprenderanno sicuramente che questo articolo non è uno dei miei soliti, ma è stato forse scritto a quattro mani….

Pace e Felicità a tutti voi. 

Antonello Ferri


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CARPE DIEM – L’origine dell’espressione.. una breve riflessione e la mitica Canzone di Bacco    Leave a comment







Sovente usiamo parole o frasi antichissime che per qualche motivo… brevità, concisione del concetto, facilità di comprensione etc. sono diventate notissime e di uso comune. 

Tuttavia molto spesso ignoriamo dove, quando e come siano nate ed anche il loro esatto significato.

Una di queste espressioni è certamente la sintetica “Carpe diem” sulla quale però sono stati scritti tanti libri, saggi e poesie.







E’ anche diventata indicativa di un modo di vivere in cui si privilegia in modo assoluto il presente… anzi quasi il… momento… senza se e senza ma.

Personalmente ne condivido il significato generale ma ho sempre ritenuto che fosse necessario aggiungere la parola… “ragionato”.






Sì perché vivendo e godendo in modo totale il presente si rischia di sprecare tutte le risorse e tutte le energie e quindi di non poter vivere bene il “presente” del giorno dopo.



BOOM b8a15a6d5ab




Esempio classico è quello di chi, per raggiungere il proprio massimo piacere, brucia tutte le sue finanze ed il giorno dopo finisce sotto i ponti.

Un carpe diem “totale” ci farebbe godere sì oggi alla grande… forse alla grandissima…  ma il domani sarebbe quantomeno  oscuro e/o doloroso.







Dunque penso che sia meglio vivere bene e liberamente il presente ma conservando in qualche angolo risorse ed energie utili a farci vivere bene nuove belle avventure di vita ed emozioni anche nei giorni successivi.

Ma torniamo all’origine di questa mitica espressione nota ed usata in tutto il mondo.

Eccola.. è nata in questa poesia di Orazio, noto poeta latino, tenendo presente che la sua traduzione letterale può essere questa: “afferra il giorno (o l’oggi)”






CARPE DIEM (COGLI L’OGGI)
– Orazio – 

Tu non cercare, non è lecito saperlo,
quale fine gli dei abbiano
assegnato a me,
né quale abbiano assegnato a te, o Leuconoe,
e non consultare i numeri babilonesi*.
Quanto è meglio accettare qualsiasi cosa accadrà!
Sia che Giove abbia ordinato più inverni,
sia che abbia predisposto come ultimo inverno questo
che ora sfianca il mar Tirreno con le rocce di pomice,
saggia, filtra il vino 
e ritaglia la speranza che si proietta nel prossimo futuro.
Mentre parliam, già è fuggito il tempo invidioso,
cogli l’oggi, e del doman non ti fidar.

*Cabale che venivano usate per predire il futuro.







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Sovente usiamo parole o frasi antichissime che per qualche motivo… brevità, concisione del concetto, facilità di comprensione etc. sono diventate notissime e di uso comune. 

Tuttavia molto spesso ignoriamo dove, quando e come siano nate ed anche il loro esatto significato.

Una di queste espressioni è certamente la sintetica “Carpe diem” sulla quale però sono stati scritti tanti libri, saggi e poesie.







E’ anche diventata indicativa di un modo di vivere in cui si privilegia in modo assoluto il presente… anzi quasi il… momento… senza se e senza ma.

Personalmente ne condivido il significato generale ma ho sempre ritenuto che fosse necessario aggiungere la parola… “ragionato”.






Sì perché vivendo e godendo in modo totale il presente si rischia di sprecare tutte le risorse e tutte le energie e quindi di non poter vivere bene il “presente” del giorno dopo.



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Esempio classico è quello di chi, per raggiungere il proprio massimo piacere, brucia tutte le sue finanze ed il giorno dopo finisce sotto i ponti.

Un carpe diem “totale” ci farebbe godere sì oggi alla grande… forse alla grandissima…  ma il domani sarebbe quantomeno  oscuro e/o doloroso.







Dunque penso che sia meglio vivere bene e liberamente il presente ma conservando in qualche angolo risorse ed energie utili a farci vivere bene nuove belle avventure di vita ed emozioni anche nei giorni successivi.

Ma torniamo all’origine di questa mitica espressione nota ed usata in tutto il mondo.

Eccola.. è nata in questa poesia di Orazio, noto poeta latino, tenendo presente che la sua traduzione letterale può essere questa: “afferra il giorno (o l’oggi)”






CARPE DIEM (COGLI L’OGGI)
– Orazio – 

Tu non cercare, non è lecito saperlo,
quale fine gli dei abbiano
assegnato a me,
né quale abbiano assegnato a te, o Leuconoe,
e non consultare i numeri babilonesi*.
Quanto è meglio accettare qualsiasi cosa accadrà!
Sia che Giove abbia ordinato più inverni,
sia che abbia predisposto come ultimo inverno questo
che ora sfianca il mar Tirreno con le rocce di pomice,
saggia, filtra il vino 
e ritaglia la speranza che si proietta nel prossimo futuro.
Mentre parliam, già è fuggito il tempo invidioso,
cogli l’oggi, e del doman non ti fidar.

*Cabale che venivano usate per predire il futuro.







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