“Ho l’impressione che dietro la realtà immediata,
quella che vediamo,
esista un’altra realtà
che solo l’intuizione poetica riesce a captare”
G. G. Marquez
quella che vediamo,
esista un’altra realtà
che solo l’intuizione poetica riesce a captare”
G. G. Marquez
Questa qui su è l'epigrafe dell'ultimo libro di una poetessa,
che ho l'onore di conoscere, benché solo virtualmente,
e che ho avuto il grande piacere di leggere.
che ho l'onore di conoscere, benché solo virtualmente,
e che ho avuto il grande piacere di leggere.
Libro che ora mi appresto a presentarvi…
L’EFFIMERO, LO SCACCO, IL VARCO
L’EFFIMERO, LO SCACCO, IL VARCO
di Anna Maria Gargiulo
Raramente m'è capitato di leggere libri di poesia
così coinvolgenti… intellettualmente intriganti…
e liricamente entusiasmanti.
Eppure, avendo già recensito un suo libro,
era mia convinzione
che ben poche novità esso m'avrebbe regalato.
che ben poche novità esso m'avrebbe regalato.
Come mi sbagliavo!
Il libro è un vero ampio, molto ampio, compendio in poesia
delle emozioni, delle memorie e della visione della vita,
certo dell'autrice, ma nel contempo anche di noi tutti
in quanto non possiamo non riconoscerci
delle emozioni, delle memorie e della visione della vita,
certo dell'autrice, ma nel contempo anche di noi tutti
in quanto non possiamo non riconoscerci
nell'identica condizione umana
pur nelle diverse condizioni
pur nelle diverse condizioni
in cui a ciascuno di noi è dato di vivere.
MEGLIO TACERE O PIANO PARLARE
Le vane parole
son fiori recisi
vivono su fragili steli
sfioriscono in fretta
appena raccolti;
meglio è tacere
o piano parlare,
quel poco che basta
quel tanto che manca.
Sia il tuo dire
luce fioca che duri
fino al domani
son fiori recisi
vivono su fragili steli
sfioriscono in fretta
appena raccolti;
meglio è tacere
o piano parlare,
quel poco che basta
quel tanto che manca.
Sia il tuo dire
luce fioca che duri
fino al domani
Nei suoi versi.. eleganti e precisi,
pur nell'ambito di una poetica vicina a quella montaliana
fanno capolino,
a volte in modo chiaro ed a volte in penombra,
aspetti emozionanti che aprono al sogno ed alla speranza
pur nella piena consapevolezza dell'amara realtà umana
e che sono quelli più vicini al mio mondo interiore.
aspetti emozionanti che aprono al sogno ed alla speranza
pur nella piena consapevolezza dell'amara realtà umana
e che sono quelli più vicini al mio mondo interiore.
SEME GETTATO
Oh notte incantata di stelle,
conducimi alla terra felice
ch’io possa almeno nel sogno
trovare fiorito il seme gettato!
conducimi alla terra felice
ch’io possa almeno nel sogno
trovare fiorito il seme gettato!
Pur in un'ampia varietà di temi affrontati dalla poetessa
segnalo in particolare la presenza
di diverse poesie con profondo respiro storico
che ci portano (facendoci volare) nelle atmosfere
che molti di noi hanno vissuto nel 2° novecento
che ci portano (facendoci volare) nelle atmosfere
che molti di noi hanno vissuto nel 2° novecento
e di altre che sono immerse nel suo vissuto
ma nelle quali molte e molti si riconosceranno.
1968
Ed eravamo solo ragazzi
con voglia di sole e d’amore
e cantavamo
mettete dei fiori nei vostri cannoni
Dov’era la via per andare lontano
costruire più bella la vita?
Un po’ di musica a farci sicuri
on the road a un altrove mirati,
uno zaino bastava
ai sogni più accesi
e fede
nel credere dentro di noi.
con voglia di sole e d’amore
e cantavamo
mettete dei fiori nei vostri cannoni
Dov’era la via per andare lontano
costruire più bella la vita?
Un po’ di musica a farci sicuri
on the road a un altrove mirati,
uno zaino bastava
ai sogni più accesi
e fede
nel credere dentro di noi.
Ma veniamo ora a leggerne altre come proficuo antipasto
delle tantissime (81) e bellissime che potremo trovare nel libro
che è diviso in 5 sezioni:
TARLO – RADICE – MIMOSA – SEGNO – IL RACCONTO DI NARE'.
Segnalo in particolare l'ultima, per me davvero affascinante,
(da essa il titolo del libro), che mi sembra
rappresentare l'ideale “summa” del suo mondo poetico.
Vera Santarelli
FILO CONDUTTORE
Donne
sorridono alla meta,
leggere, avanzano
sul filo della certezza
che, cadendo, sanno
il sapersi rialzare.
sorridono alla meta,
leggere, avanzano
sul filo della certezza
che, cadendo, sanno
il sapersi rialzare.
VIA DEL SOGNO
C’è in Via del Sogno
una casuccia bianca
guscio sospeso
in azzurri silenzi di cielo e d’ulivi.
Laggiù il mare, una vela bianca
e sogni in approdo al cuore,
incanto al dolore come di bimbo
che si distrae dal pianto.
Le lucciole a S. Giovanni.
Lacrime v’hanno dischiuso a fiori
la terra arsa, nel cuore
come una Speranza…
Non oggi, forse domani…
Oggi anche questo m’è tolto
ostinato rifugio del cuore.
Quest’avara parola
è tutto quel che resta
di quella bianca casuccia
guscio sospeso in azzurri silenzi
di cielo e d'ulivi
una casuccia bianca
guscio sospeso
in azzurri silenzi di cielo e d’ulivi.
Laggiù il mare, una vela bianca
e sogni in approdo al cuore,
incanto al dolore come di bimbo
che si distrae dal pianto.
Le lucciole a S. Giovanni.
Lacrime v’hanno dischiuso a fiori
la terra arsa, nel cuore
come una Speranza…
Non oggi, forse domani…
Oggi anche questo m’è tolto
ostinato rifugio del cuore.
Quest’avara parola
è tutto quel che resta
di quella bianca casuccia
guscio sospeso in azzurri silenzi
di cielo e d'ulivi
A MIO PADRE
Perduta là al chiuso varco
ove nulla più accede a parola o senso,
incerta decifro l’inusuale linguaggio
di segni un tempo a me noti.
Ma dal passato a me viene un gorgogliare
facondo di sillabe nuove.
Trema il cuore e piango mendica
ai bordi dell’infanzia perduta
e del suo sonoro incanto
quando tu, padre, per mano mi portavi!
Oh, potessi un solo istante
dissetarmi a quel primo dire
inconsapevole della storia
che il tempo in scacco tiene.
ove nulla più accede a parola o senso,
incerta decifro l’inusuale linguaggio
di segni un tempo a me noti.
Ma dal passato a me viene un gorgogliare
facondo di sillabe nuove.
Trema il cuore e piango mendica
ai bordi dell’infanzia perduta
e del suo sonoro incanto
quando tu, padre, per mano mi portavi!
Oh, potessi un solo istante
dissetarmi a quel primo dire
inconsapevole della storia
che il tempo in scacco tiene.
LA POESIA E' UN’ARTE LENTA
La Poesia nasce silente
per suoi sentieri e nascondimenti
poi in un baleno si rivela
al poeta che l’attende
e la rimodella
esplorando le parole.
Di silenzi ei si nutre
e non fa che aspettare
dall’informe d’un nuovo verso
lo svelamento.
La Poesia è un’arte lenta
dello svelamento.
per suoi sentieri e nascondimenti
poi in un baleno si rivela
al poeta che l’attende
e la rimodella
esplorando le parole.
Di silenzi ei si nutre
e non fa che aspettare
dall’informe d’un nuovo verso
lo svelamento.
La Poesia è un’arte lenta
dello svelamento.
L’EFFIMERO, LO SCACCO, IL VARCO
L’effimero, lo scacco il varco
– l’introvabile varco
le tappe vane del mio errare.
Ah, le infangate primavere!
Mai l’implume sogno
spiccò il volo dal muto nido.
Un’eco soffocata,
un velo d’aria infranta
un’ombra nera in fuga!
Il varco, al di là, il varco s’apre alla luce?!
– l’introvabile varco
le tappe vane del mio errare.
Ah, le infangate primavere!
Mai l’implume sogno
spiccò il volo dal muto nido.
Un’eco soffocata,
un velo d’aria infranta
un’ombra nera in fuga!
Il varco, al di là, il varco s’apre alla luce?!
Tony Kospan
L’EFFIMERO, LO SCACCO, IL VARCO
Anna Maria Gargiulo
Aletti Editore – pp.112 – €12.00