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“Gli uomini migliorano con gli anni” – Amore.. saggezza e sogno in questi versi sublimi di W. B. Yeats   1 comment


 
 
 
 
 
 
 


Questa poesia, che viaggia tra sogno e realtà 
navigando lungo il corso del fiume della nostra vita, 
m’appare davvero sublime.



In realtà non fa alcun riferimento 
a comportamenti umani concreti 
né all’età reale degli uomini 
ma solo ai sogni ed all’amore.


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

GLI UOMINI MIGLIORANO CON GLI ANNI
POESIA SUBLIME E DI SOGNO
a cura di Tony Kospan






 
 
Possiamo anche definirla… poesia della maturità, 
dello sguardo sul tempo,
della sola felicità data dalla saggezza, 

della compagnia comunque dei sogni,
nonostante forse anch’essi, come tutte le cose, invecchino.





Laocoonte




Essa ci parla di un amore platonico
che ha accompagnato l’autore lungo tutta la vita,
di sogni non realizzati
e di leggeri rimpianti per quel che non avvenne.




William Butler Yeats



 

 

Questa poesia, d’alto profilo, mi colpì molto

quando per la prima volta la lessi

e la propongo  alla vostra lettura

per conoscere anche il vostro parere.


L’autore, grande poeta irlandese,

ricevette nel 1923 il Premio Nobel per la letteratura.

 

 

 

 


 

 

 

Questa è solo una delle sue molte poesie

che, in modo elevato, penetrano e svelano

i diversi e segreti aspetti dell’animo umano.

 
  
 
 
 
 

 

 


GLI UOMINI MIGLIORANO CON GLI ANNI
 
William Butler Yeats *
 
 Sono logoro di sogni;
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti;
E tutto il giorno guardo
La bellezza di questa signora
Come avessi trovato in un libro
Una bellezza dipinta,
Lieto d’aver riempito gli occhi
O l’orecchio sapiente,
Felice d’essere saggio e non altro,
Perché gli uomini migliorano con gli anni;
Eppure, eppure,
E’ un mio sogno questo, o è la verità?
Oh, ci fossimo incontrati
Quando avevo la mia ardente giovinezza!
Ma io invecchio tra i sogni,
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti
 
 
 
 
 

 

 

blu bel Separatori20090blu bel Separatori20090

 

 


 *William Butler Yeats (1865 – 1939) poeta, drammaturgo, scrittore e mistico irlandese.

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CIAO DA TONY KOSPAN

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Chiedo silenzio – Con questa poesia Neruda stavolta ci dona una sublime visione della vita   4 comments







Tra le poesie che definisco ”sublimi”,
intendendo con questo termine poesie
che uniscono alla bellezza dei versi
anche profondità di pensiero, riflessioni sulla vita, etc…,
non può mancare questa del mitico Neruda…






In molti pensano che Neruda abbia scritto solo
poesie bellissime d’amore… mentre ha in realtà
scritto anche opere di carattere morale e sociale…
di cui, tra l’altro, andava più fiero che delle prime.

Questa, che è di genere morale ed introspettivo,
ci sorprende favorevolmente.






CHIEDO SILENZIO
– NERUDA –
– SUBLIME POESIA MORALE –


Può sembrare all’inizio una poesia triste
di una persona che dà l’addio al mondo,
ma poi si apre in un affresco in cui è dipinta,
in modo chiaro e lucido,
la sua idea delle stagioni della vita… dell’amore…
ed in definitiva la sua visione del senso del nostro vivere.






Visione che appare quasi filosofica o religiosa
con la suggestiva affermazione di un eterno ciclo
nel quale la nascita ci porta sempre alla morte
e nel quale la morte ci porta sempre ad una nuova nascita.

Il Poeta dunque, pur facendo un resoconto della sua vita,
non si lascia trascinare nella malinconia dei ricordi
né dal pessimismo del pensiero sul destino dell’uomo.





Anzi, grazie anche alla proclamazione
del suo amore per Matilde (Urrutia),
che considera la donna del suo destino,
la poesia raggiunge anche un grande vigore lirico.

In ultima analisi a me sembra
che la poesia contenga, pur nel parlare di commiato,
un sereno ed innamorato abbraccio alla vita
in ogni suo aspetto.






CHIEDO SILENZIO
Pablo Neruda

Ora, lasciatemi tranquillo.
Ora, abituatevi senza di me.
Io chiuderò gli occhi
E voglio solo cinque cose,
cinque radici preferite.
Una è l’amore senza fine.
La seconda è vedere l’autunno.
Non posso vivere senza che le foglie
volino e tornino alla terra.
La terza è il grave inverno,
la pioggia che ho amato, la carezza
del fuoco nel freddo silvestre.
La quarta cosa è l’estate
rotonda come un’anguria.
La quinta cosa sono i tuoi occhi.
Matilde mia, beneamata,
non voglio dormire senza i tuoi occhi,
non voglio esistere senza che tu mi guardi:
io muto la primavera
perché tu continui a guardarmi.
Amici, questo è ciò che voglio.
E’ quasi nulla e quasi tutto.
Ora se volete andatevene.
Ho vissuto tanto che un giorno
dovrete per forza dimenticarmi,
cancellandomi dalla lavagna:
il mio cuore è stato interminabile.
Ma perché chiedo silenzio
non crediate che io muoia:
mi accade tutto il contrario:
accade che sto per vivere.
Accade che sono e che continuo.
Non sarà dunque che dentro
di me cresceran cereali,
prima i grani che rompono
la terra per vedere la luce,
ma la madre terra è oscura:
e dentro di me sono oscuro:
sono come un pozzo nelle cui acque
la notte lascia le sue stelle
e sola prosegue per i campi.
E’ che son vissuto tanto
e che altrettanto voglio vivere.
Mai mi son sentito sé sonoro,
mai ho avuto tanti baci.
Ora, come sempre, è presto.
La luce vola con le sue api.
Lasciatemi solo con il giorno.
Chiedo il permesso di nascere.





Come sempre mi piacerebbe conoscere anche il vostro parere…



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Questa poesia, che viaggia tra sogno e realtà 
navigando lungo il corso del fiume della nostra vita, 
m’appare davvero sublime.



In realtà non fa alcun riferimento 
a comportamenti umani concreti 
né all’età reale degli uomini 
ma solo ai sogni ed all’amore.


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

GLI UOMINI MIGLIORANO CON GLI ANNI
POESIA SUBLIME E DI SOGNO
a cura di Tony Kospan






 
 
Possiamo anche definirla… poesia della maturità, 
dello sguardo sul tempo,
della sola felicità data dalla saggezza, 

della compagnia comunque dei sogni,
nonostante forse anch’essi, come tutte le cose, invecchino.





Laocoonte




Essa ci parla di un amore platonico
che ha accompagnato l’autore lungo tutta la vita,
di sogni non realizzati
e di leggeri rimpianti per quel che non avvenne.




William Butler Yeats



 

 

Questa poesia, d’alto profilo, mi colpì molto

quando per la prima volta la lessi

e la propongo  alla vostra lettura

per conoscere anche il vostro parere.


L’autore, grande poeta irlandese,

ricevette nel 1923 il Premio Nobel per la letteratura.

 

 

 

 


 

 

 

Questa è solo una delle sue molte poesie

che, in modo elevato, penetrano e svelano

i diversi e segreti aspetti dell’animo umano.

 
  
 
 
 
 

 

 


GLI UOMINI MIGLIORANO CON GLI ANNI
 
William Butler Yeats *
 
 Sono logoro di sogni;
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti;
E tutto il giorno guardo
La bellezza di questa signora
Come avessi trovato in un libro
Una bellezza dipinta,
Lieto d’aver riempito gli occhi
O l’orecchio sapiente,
Felice d’essere saggio e non altro,
Perché gli uomini migliorano con gli anni;
Eppure, eppure,
E’ un mio sogno questo, o è la verità?
Oh, ci fossimo incontrati
Quando avevo la mia ardente giovinezza!
Ma io invecchio tra i sogni,
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti
 
 
 
 
 

 

 

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 *William Butler Yeats (1865 – 1939) poeta, drammaturgo, scrittore e mistico irlandese.

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Chiedo silenzio – Con questa poesia il grande Neruda ci dona una sublime visione della vita   1 comment







Tra le poesie che definisco ”sublimi”,
intendendo con questo termine poesie
che uniscono alla bellezza dei versi
anche profondità di pensiero, riflessioni sulla vita, etc…,
non può mancare questa del mitico Neruda…






In molti pensano che Neruda abbia scritto solo
poesie bellissime d’amore… mentre ha in realtà
scritto anche opere di carattere morale e sociale…
di cui, tra l’altro, andava più fiero che delle prime.

Questa, che è di genere morale ed introspettivo,
ci sorprende favorevolmente.






CHIEDO SILENZIO
– NERUDA –
– SUBLIME POESIA MORALE –


Può sembrare all’inizio una poesia triste
di una persona che dà l’addio al mondo,
ma poi si apre in un affresco in cui è dipinta,
in modo chiaro e lucido,
la sua idea delle stagioni della vita… dell’amore…
ed in definitiva la sua visione del senso del nostro vivere.






Visione che appare quasi filosofica o religiosa
con la suggestiva affermazione di un eterno ciclo
nel quale la nascita ci porta sempre alla morte
e nel quale la morte ci porta sempre ad una nuova nascita.

Il Poeta dunque, pur facendo un resoconto della sua vita,
non si lascia trascinare nella malinconia dei ricordi
né dal pessimismo del pensiero sul destino dell’uomo.





Anzi, grazie anche alla proclamazione
del suo amore per Matilde (Urrutia),
che considera la donna del suo destino,
la poesia raggiunge anche un grande vigore lirico.

In ultima analisi a me sembra
che la poesia contenga, pur nel parlare di commiato,
un sereno ed innamorato abbraccio alla vita
in ogni suo aspetto.






CHIEDO SILENZIO
Pablo Neruda

Ora, lasciatemi tranquillo.
Ora, abituatevi senza di me.
Io chiuderò gli occhi
E voglio solo cinque cose,
cinque radici preferite.
Una è l’amore senza fine.
La seconda è vedere l’autunno.
Non posso vivere senza che le foglie
volino e tornino alla terra.
La terza è il grave inverno,
la pioggia che ho amato, la carezza
del fuoco nel freddo silvestre.
La quarta cosa è l’estate
rotonda come un’anguria.
La quinta cosa sono i tuoi occhi.
Matilde mia, beneamata,
non voglio dormire senza i tuoi occhi,
non voglio esistere senza che tu mi guardi:
io muto la primavera
perché tu continui a guardarmi.
Amici, questo è ciò che voglio.
E’ quasi nulla e quasi tutto.
Ora se volete andatevene.
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Ma perché chiedo silenzio
non crediate che io muoia:
mi accade tutto il contrario:
accade che sto per vivere.
Accade che sono e che continuo.
Non sarà dunque che dentro
di me cresceran cereali,
prima i grani che rompono
la terra per vedere la luce,
ma la madre terra è oscura:
e dentro di me sono oscuro:
sono come un pozzo nelle cui acque
la notte lascia le sue stelle
e sola prosegue per i campi.
E’ che son vissuto tanto
e che altrettanto voglio vivere.
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Lasciatemi solo con il giorno.
Chiedo il permesso di nascere.





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della sola felicità data dalla saggezza, 

della compagnia comunque dei sogni,
nonostante forse anch’essi, come tutte le cose, invecchino.





Laocoonte




Essa ci parla di un amore platonico
che ha accompagnato l’autore lungo tutta la vita,
di sogni non realizzati
e di leggeri rimpianti per quel che non avvenne.




William Butler Yeats



 

 

Questa poesia, d’alto profilo, mi colpì molto

quando per la prima volta la lessi

e la propongo  alla vostra lettura…

per conoscere anche il vostro parere.


L’autore, grande poeta irlandese,

ricevette nel 1923 il Premio Nobel per la letteratura.

 

 

 

 


 

 

 

Questa è solo una delle sue molte poesie

che, in modo elevato, penetrano e svelano

i diversi aspetti dell’animo umano.

 
  
 
 
 
 

 

 


GLI UOMINI MIGLIORANO CON GLI ANNI
 William Butler Yeats *
 
 Sono logoro di sogni;
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti;
E tutto il giorno guardo
La bellezza di questa signora
Come avessi trovato in un libro
Una bellezza dipinta,
Lieto d’aver riempito gli occhi
O l’orecchio sapiente,
Felice d’essere saggio e non altro,
Perché gli uomini migliorano con gli anni;
Eppure, eppure,
E’ un mio sogno questo, o è la verità?
Oh, ci fossimo incontrati
Quando avevo la mia ardente giovinezza!
Ma io invecchio tra i sogni,
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti
 
 
 
 
 

 

 

  

 

 


 *William Butler Yeats (1865 – 1939) poeta, drammaturgo, scrittore e mistico irlandese.

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Questa poesia, che viaggia tra sogno e realtà
navigando lungo il corso del fiume della nostra vita,
mi appare davvero sublime.

Ovviamente non fa alcun riferimento 
a comportamenti reali ma solo ai sogni ed all'amore.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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POESIA SUBLIME E DI SOGNO
a cura di Tony Kospan






 
 
Possiamo anche definirla… poesia della maturità,

dello sguardo sul tempo,
della sola felicità data dalla saggezza, 
della compagnia comunque dei sogni,
nonostante forse anch’essi,


come tutte le cose, invecchino.




Laocoonte




Essa ci parla di un amore platonico
che ha accompagnato l'autore lungo tutta la vita,
di sogni non realizzati
e di leggeri rimpianti per quel che non avvenne.




William Butler Yeats



 

 Questa poesia, d'alto profilo, mi colpì molto

quando per la prima volta la lessi

e la propongo  alla vostra lettura…

per conoscere anche il vostro parere.


L’autore, grande poeta irlandese,

ricevette nel 1923 il Premio Nobel per la letteratura.

 

 

 

 


 

 

 

Questa è solo una delle sue molte poesie

che, in modo elevato, penetrano e svelano

i diversi aspetti dell’animo umano.

 
  
 
 
 
 

 

 


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 William Butler Yeats *
 
 Sono logoro di sogni;
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti;
E tutto il giorno guardo
La bellezza di questa signora
Come avessi trovato in un libro
Una bellezza dipinta,
Lieto d’aver riempito gli occhi
O l’orecchio sapiente,
Felice d’essere saggio e non altro,
Perché gli uomini migliorano con gli anni;
Eppure, eppure,
E’ un mio sogno questo, o è la verità?
Oh, ci fossimo incontrati
Quando avevo la mia ardente giovinezza!
Ma io invecchio tra i sogni,
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti
 
 
 
 
 

 

 

  

 

 


 *William Butler Yeats (1865 – 1939) poeta, drammaturgo, scrittore e mistico irlandese.

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Tra le poesie che definisco ”sublimi”,
intendendo con questo termine poesie
che uniscono alla bellezza dei versi
anche profondità di pensiero, riflessioni sulla vita, etc…,
non può mancare questa del mitico Neruda…






In molti pensano che Neruda abbia scritto solo
poesie bellissime d’amore… mentre ha in realtà
scritto anche opere di carattere morale e sociale…
di cui, tra l’altro, andava più fiero che delle prime.

Questa, che è di genere morale ed introspettivo,
ci sorprende favorevolmente.






CHIEDO SILENZIO
– NERUDA –
– SUBLIME POESIA MORALE –


Può sembrare all’inizio una poesia triste
di una persona che dà l’addio al mondo,
ma poi si apre in un affresco in cui è dipinta,
in modo chiaro e lucido,
la sua idea delle stagioni della vita… dell’amore…
ed in definitiva la sua visione del senso del nostro vivere.






Visione che appare quasi filosofica o religiosa
con la suggestiva affermazione di un eterno ciclo
nel quale la nascita ci porta sempre alla morte
e nel quale la morte ci porta sempre ad una nuova nascita.

Il Poeta dunque, pur facendo un resoconto della sua vita,
non si lascia trascinare nella malinconia dei ricordi
né dal pessimismo del pensiero sul destino dell’uomo.





Anzi, grazie anche alla proclamazione
del suo amore per Matilde (Urrutia),
che considera la donna del suo destino,
la poesia raggiunge anche un grande vigore lirico.

In ultima analisi a me sembra
che la poesia contenga, pur nel parlare di commiato,
un sereno ed innamorato abbraccio alla vita
in ogni suo aspetto.






CHIEDO SILENZIO
Pablo Neruda

Ora, lasciatemi tranquillo.
Ora, abituatevi senza di me.
Io chiuderò gli occhi
E voglio solo cinque cose,
cinque radici preferite.
Una è l’amore senza fine.
La seconda è vedere l’autunno.
Non posso vivere senza che le foglie
volino e tornino alla terra.
La terza è il grave inverno,
la pioggia che ho amato, la carezza
del fuoco nel freddo silvestre.
La quarta cosa è l’estate
rotonda come un’anguria.
La quinta cosa sono i tuoi occhi.
Matilde mia, beneamata,
non voglio dormire senza i tuoi occhi,
non voglio esistere senza che tu mi guardi:
io muto la primavera
perché tu continui a guardarmi.
Amici, questo è ciò che voglio.
E’ quasi nulla e quasi tutto.
Ora se volete andatevene.
Ho vissuto tanto che un giorno
dovrete per forza dimenticarmi,
cancellandomi dalla lavagna:
il mio cuore è stato interminabile.
Ma perché chiedo silenzio
non crediate che io muoia:
mi accade tutto il contrario:
accade che sto per vivere.
Accade che sono e che continuo.
Non sarà dunque che dentro
di me cresceran cereali,
prima i grani che rompono
la terra per vedere la luce,
ma la madre terra è oscura:
e dentro di me sono oscuro:
sono come un pozzo nelle cui acque
la notte lascia le sue stelle
e sola prosegue per i campi.
E’ che son vissuto tanto
e che altrettanto voglio vivere.
Mai mi son sentito sé sonoro,
mai ho avuto tanti baci.
Ora, come sempre, è presto.
La luce vola con le sue api.
Lasciatemi solo con il giorno.
Chiedo il permesso di nascere.





Come sempre mi piacerebbe conoscere anche il vostro parere…



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navigando lungo il corso del fiume della nostra vita,
mi appare davvero sublime.


Ovviamente non fa alcun riferimento 
a comportamenti umani reali ma solo ai sogni ed all’amore.


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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POESIA SUBLIME E DI SOGNO
a cura di Tony Kospan






 
 
Possiamo anche definirla… poesia della maturità, dello sguardo sul tempo,
della sola felicità data dalla saggezza, 

della compagnia comunque dei sogni,
nonostante forse anch’essi, come tutte le cose, invecchino.





Laocoonte




Essa ci parla di un amore platonico
che ha accompagnato l’autore lungo tutta la vita,
di sogni non realizzati
e di leggeri rimpianti per quel che non avvenne.




William Butler Yeats



 

 

Questa poesia, d’alto profilo, mi colpì molto

quando per la prima volta la lessi

e la propongo  alla vostra lettura…

per conoscere anche il vostro parere.


L’autore, grande poeta irlandese,

ricevette nel 1923 il Premio Nobel per la letteratura.

 

 

 

 


 

 

 

Questa è solo una delle sue molte poesie

che, in modo elevato, penetrano e svelano

i diversi aspetti dell’animo umano.

 
  
 
 
 
 

 

 


GLI UOMINI MIGLIORANO CON GLI ANNI
 William Butler Yeats *
 
 Sono logoro di sogni;
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti;
E tutto il giorno guardo
La bellezza di questa signora
Come avessi trovato in un libro
Una bellezza dipinta,
Lieto d’aver riempito gli occhi
O l’orecchio sapiente,
Felice d’essere saggio e non altro,
Perché gli uomini migliorano con gli anni;
Eppure, eppure,
E’ un mio sogno questo, o è la verità?
Oh, ci fossimo incontrati
Quando avevo la mia ardente giovinezza!
Ma io invecchio tra i sogni,
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti
 
 
 
 
 

 

 

  

 

 


 *William Butler Yeats (1865 – 1939) poeta, drammaturgo, scrittore e mistico irlandese.

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Tra le poesie che definisco ”sublimi”,
intendendo con questo termine poesie
che uniscono alla bellezza dei versi
anche profondità di pensiero, riflessioni sulla vita, etc…,
non può mancare questa del mitico Neruda…






In molti pensano che Neruda abbia scritto solo
poesie bellissime d'amore… mentre ha in realtà
scritto anche opere morali e sociali…
di cui tra l'altro andava più fiero che delle prime.

Questa, che è di genere morale ed introspettivo,
ci sorprende molto favorevolmente come sempre.






CHIEDO SILENZIO
– NERUDA –
– SUBLIME POESIA MORALE –


Può sembrare all’inizio una poesia triste
di una persona che dà l'addio al mondo,
ma poi si apre in un affresco in cui è dipinta,
in modo chiaro e lucido,
la sua idea delle stagioni della vita… dell’amore…
ed in definitiva la sua visione del senso del nostro vivere.






Visione che appare quasi filosofica o religiosa…
con la suggestiva affermazione di un eterno ciclo
nel quale la nascita ci porta sempre alla morte
e che la morte che ci porta sempre ad una nuova nascita…

Il Poeta dunque, pur facendo un resoconto della sua vita,
non si lascia trascinare nella malinconia dei ricordi
nè dal pessimismo del pensiero sul destino dell’uomo.





Anzi, grazie anche alla proclamazione
del suo amore per Matilde (Urrutia),
che considera la donna del suo destino,
la poesia raggiunge anche un grande vigore lirico.

In ultima analisi a me sembra
che la poesia contenga, pur nel commiato,
un sereno ed innamorato abbraccio alla vita…
in ogni suo aspetto.






CHIEDO SILENZIO
Pablo Neruda

Ora, lasciatemi tranquillo.
Ora, abituatevi senza di me.
Io chiuderò gli occhi
E voglio solo cinque cose,
cinque radici preferite.
Una è l’amore senza fine.
La seconda è vedere l’autunno.
Non posso vivere senza che le foglie
volino e tornino alla terra.
La terza è il grave inverno,
la pioggia che ho amato, la carezza
del fuoco nel freddo silvestre.
La quarta cosa è l’estate
rotonda come un’anguria.
La quinta cosa sono i tuoi occhi.
Matilde mia, beneamata,
non voglio dormire senza i tuoi occhi,
non voglio esistere senza che tu mi guardi:
io muto la primavera
perché tu continui a guardarmi.
Amici, questo è ciò che voglio.
E’ quasi nulla e quasi tutto.
Ora se volete andatevene.
Ho vissuto tanto che un giorno
dovrete per forza dimenticarmi,
cancellandomi dalla lavagna:
il mio cuore è stato interminabile.
Ma perché chiedo silenzio
non crediate che io muoia:
mi accade tutto il contrario:
accade che sto per vivere.
Accade che sono e che continuo.
Non sarà dunque che dentro
di me cresceran cereali,
prima i grani che rompono
la terra per vedere la luce,
ma la madre terra è oscura:
e dentro di me sono oscuro:
sono come un pozzo nelle cui acque
la notte lascia le sue stelle
e sola prosegue per i campi.
E’ che son vissuto tanto
e che altrettanto voglio vivere.
Mai mi son sentito sé sonoro,
mai ho avuto tanti baci.
Ora, come sempre, è presto.
La luce vola con le sue api.
Lasciatemi solo con il giorno.
Chiedo il permesso di nascere.





Come sempre mi piacerebbe conoscere anche il vostro parere…



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Possiamo anche definirla… poesia della maturità, dello sguardo sul tempo,
della sola felicità data dalla saggezza, 

della compagnia comunque dei sogni,
nonostante forse anch’essi, come tutte le cose, invecchino.





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Essa ci parla di un amore platonico
che ha accompagnato l’autore lungo tutta la vita,
di sogni non realizzati
e di leggeri rimpianti per quel che non avvenne.




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Questa poesia, d’alto profilo, mi colpì molto

quando per la prima volta la lessi

e la propongo  alla vostra lettura…

per conoscere anche il vostro parere.


L’autore, grande poeta irlandese,

ricevette nel 1923 il Premio Nobel per la letteratura.

 

 

 

 


 

 

 

Questa è solo una delle sue molte poesie

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i diversi aspetti dell’animo umano.

 
  
 
 
 
 

 

 


GLI UOMINI MIGLIORANO CON GLI ANNI
 William Butler Yeats *
 
 Sono logoro di sogni;
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti;
E tutto il giorno guardo
La bellezza di questa signora
Come avessi trovato in un libro
Una bellezza dipinta,
Lieto d’aver riempito gli occhi
O l’orecchio sapiente,
Felice d’essere saggio e non altro,
Perché gli uomini migliorano con gli anni;
Eppure, eppure,
E’ un mio sogno questo, o è la verità?
Oh, ci fossimo incontrati
Quando avevo la mia ardente giovinezza!
Ma io invecchio tra i sogni,
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti
 
 
 
 
 

 

 

  

 

 


 *William Butler Yeats (1865 – 1939) poeta, drammaturgo, scrittore e mistico irlandese.

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CIAO DA TONY KOSPAN

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