Archivio per l'etichetta ‘amore emozioni’

Ricordare in breve
la figura umana, la vita e le opere di Gabriele D’Annunzio,
non è assolutamente facile sia per la loro grande complessità
che per diversi aspetti ancor oggi molto controversi.

Mi limiterò qui a ricordare che è stato
scrittore, poeta, drammaturgo, aviatore, militare,
politico, patriota, giornalista ed… eroe di guerra e che
in campo letterario è considerato il più alto esponente italiano
del Decadentismo assieme a Giovanni Pascoli.

Volendo però render omaggio all’indubbia
genialità del Vate anche nel campo della poesia
approfondirò prima quella che mi appare più sorprendente
rispetto alla sua mitica fama di irresistibile dongiovanni
“Voglio un amore doloroso“
e poi con I video di altre 2 sue mitiche poesie.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo…
in tanti aspetti della vita…
che lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Ma questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce quest’impossibilità…
anche se poi occhieggia comunque quel…
”letto di porpora”…
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere, ahimè,
anche doloroso ed inquieto…
e che però l’importante è che alla fine ci consenta
di conoscere e vivere attimi d’infinito.
F. G. Baron – Dadne e Chloe
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
Ci parla infine dell’amore
come ricerca dell’Assoluto
che vada oltre la morte.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – A. Fuerbach
Ed ora ecco in video altre 2 sue mitiche poesie
lette entrambe dal grande Vittorio Gassman
.
La pioggia nel pineto

Corot – Orfeo ed Euridice
.


.
Sera Fiesolana

Ciao da Tony Kospan
Mi piace:
Mi piace Caricamento...

Ricordare in breve
la figura umana, la vita e le opere di Gabriele D’Annunzio,
non è assolutamente facile sia per la loro grande complessità
che per diversi aspetti ancor oggi molto controversi.

Mi limiterò qui a ricordare che è stato
scrittore, poeta, drammaturgo, aviatore, militare,
politico, patriota, giornalista ed… eroe di guerra e che
in campo letterario è considerato il più alto esponente italiano
del Decadentismo assieme a Giovanni Pascoli.

Volendo però render omaggio all’indubbia
genialità del Vate anche nel campo della poesia
approfondirò prima quella che mi appare più sorprendente
rispetto alla sua mitica fama di irresistibile dongiovanni
“Voglio un amore doloroso“
e poi con I video di altre 2 sue mitiche poesie.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo…
in tanti aspetti della vita…
che lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Ma questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce quest’impossibilità…
anche se poi occhieggia comunque quel…
”letto di porpora”…
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere, ahimè,
anche doloroso ed inquieto…
e che però l’importante è che alla fine ci consenta
di conoscere e vivere attimi d’infinito.
F. G. Baron – Dadne e Chloe
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
Ci parla infine dell’amore
come ricerca dell’Assoluto
che vada oltre la morte.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – A. Fuerbach
Ed ora ecco in video altre 2 sue mitiche poesie
lette entrambe dal grande Vittorio Gassman
.
La pioggia nel pineto

Corot – Orfeo ed Euridice
.


.
Sera Fiesolana

Ciao da Tony Kospan
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo
ma lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce questa “impossibilità”
anche se poi occhieggia comunque quel
”letto di porpora”.
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere… ahimè…
anche doloroso ed inquieto…
e che però l’importante è che alla fine
ci consenta di conoscere e
vivere attimi d’infinito.
Andrew Gonzalez
.
.
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
.
Ci parla infine dell’amore come ricerca dell’Assoluto…
e che sia capace di andare oltre la morte.
.
Mi farebbe piacere conoscere però
anche il vostro pensiero.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
.
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – Amos Cassioli
Ciao da Tony Kospan
.
.
UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
NELLA PAGINA FB
.
.
.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Questo bel raccontino potrebbe darci una dritta
per evitar la routine nei sentimenti,
e dunque per viver sempre nuove grandi emozioni,
ed in tal modo, per non smetter mai d’amare.
Nonostante le mie ricerche non sono mai riuscito
a scoprire l’autore (bravissimo) del racconto
ed alcuni vedendolo senza autore
erroneamente lo attribuirono a me.
Ma leggiamolo.
.
.
.
SENZA FINE
– OVVERO IL GIOCO DELLE EMOZIONI –
L’ONDA ED IL MARE
.
Un giorno l’onda chiese al mare: “mi vuoi bene?”.
Ed il mare le rispose:
“Il mio bene è così forte che ogni volta che t’allontani verso la terra io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia.
Senza te la mia vita sarebbe insignificante.
Sarei un mare piatto, senza emozione.
Tu sei l’ essenza del mio esistere”.
L’onda fu felice.
Tra le braccia del mare.
Facendo finta, ogni volta di volare via, per dare quel senso di precarietà alle cose, per renderle preziose.
Ed ogni volta il mare la riprendeva, con le sue braccia grandi, per riportarla a sé.
Raccontano che una notte la luna illuminava il mondo, e l’onda bianca lentamente, in un ballo infinito, scivolava tra un prendersi e un lasciarsi, col mare che stendeva le braccia per poi ritirarle, facendo finta a volte di non poterlo fare, perché l’onda potesse assaporare anch’essa quella precarietà che rende le cose preziose.
L’onda ed il mare sono ancora lì, nel gioco infinito delle emozioni.
E fanno finta che sarà l’ultima volta che l’onda partirà verso la terra, per non tornare più, ma poi, alla fine, è più forte su tutto il bisogno di riprendersi.
Nel sogno di un bene senza fine.
TESTO WEB – AUTORE NON NOTO

Mi fa piacere legare a questo raccontino – pensiero…
una canzone… mitica… con lo stesso titolo…
SENZA FINE (GINO PAOLI)
Dalì
CIAO DA TONY KOSPAN
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Care amiche e cari amici amanti della poesia
il tema di questa settimana è un importante…
direi fondamentale… aspetto del nostro vivere… le emozioni.
Tiziano
LE EMOZIONI IN POESIA… MUSICA… ARTE…
AFORISMI… E NON SOLO
a cura di Tony Kospan
Ma che vuol dire la parola “emozione”?
Essa deriva dal latino e-movere,
che significa smuovere, portare da dentro a fuori.
Dunque si tratta di reazioni psicofisiche
che si mettono in moto
nella mente e nel corpo
di un individuo quando percepisce ed elabora
una risposta a particolari situazioni ed avvenimenti.
Dunque esse vanno oltre la nostra interiorità
potendo influenzare
in diversi modi il corpo
come ad esempio il battito del cuore, il rossore etc.
Che noia sarebbe la nostra vita senza di loro!
Infatti… che cosa, se non… le emozioni…
rendono la nostra vita davvero degna d’esser vissuta?
Possiamo anche considerarle
il sale che dà sapore ai nostri giorni…
Il rapporto tra emozioni e poesie e l’arte in genere
è bivalente.
Josephine Wall
E’ proprio da loro che nascono le opere d’arte
che poi, a loro volta, le restituiscono a tutti coloro
che leggono poesie,
ammirano capolavori, ascoltano musiche etc.
Il tema è ovviamente vastissimo… per cui mi fermo qua.
Come di consueto, prima di passare alle poesie,
leggiamo alcuni aforismi sul tema.
I colori, come i lineamenti,
seguono i cambiamenti delle emozioni.
Pablo Picasso
Anche nei cuori dei più sfrenati
ci sono corde
che non possono essere toccate
senza dare forti emozioni.
Edgar Allan Poe
La parola comunica il pensiero,
il tono le emozioni.
E. Pound
L’aspetto delle cose varia secondo le emozioni;
e così noi vediamo magia e bellezza in loro,
ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi.
Kahlil Gibran
Ma è giunto il momento di passar alle poesie.
Come sempre sarà bello leggere, sul tema,
poesie vostre o di altri, ma anche commenti… riflessioni,
o tutto quel che vi va di esprimere.

(Emozioni – Battisti)
PUDORE
Antonia Pozzi
Se qualcuna delle mie parole
ti piace e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello.

(The flame)
FACCIO TUTTO CIO’ CHE POSSO
Victor Hugo
Faccio tutto ciò che posso
perchè il mio amore
non ti disturbi,
ti guardo di nascosto,
ti sorrido quando non mi vedi.
Poso il mio sguardo
o la mia anima ovunque
vorrei possare i miei baci:
sui tuoi capelli,
sulla tua fronte,
sui tuoi occhi,
sulle tue labbra
ovunque le carezze
abbiano libero accesso.

(L’emozione non ha voce – Celentano)
LA MIA FELICE BOCCA
Heman Hesse
La mia felice bocca nuovamente incontrare vuole
le tue labbra che baciando mi benedicono,
le tue dita care voglio tenere
e giocando congiungerle con le mie dita,
saziare il mio assetato sguardo col tuo,
avvolgere il mio capo nei tuoi folti capelli,
con le mie membra giovani e sempre sveglio voglio
rispondere ad ogni movimento delle tue membra
e da sempre nuovi fuochi d’amore
rinnovare mille volte la tua bellezza,
finché entrambi appagati e grati
ci troviamo felicemente sopra ogni dolore,
finché senza desideri salutiamo il giorno e la notte,
l’oggi e l’ieri come fratelli amati
finché camminiamo sopra ogni fare e ogni agire
come raggianti in una pace completa.

(Il cielo in una stanza – Gino Paoli )
INDIZI
Anna Andreevna Achmatova
Come spostando pietre:
geme ogni giuntura! Riconosco
l’amore dal dolore
lungo tutto il corpo.
Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l’amore dal lontano
di chi mi è accanto.
Come se mi avessero scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l’amore dal pianto delle vene
lungo tutto il corpo.
Vandalo in un’aureola
di vento! Riconosco
l’amore dallo strappo
delle più fedeli corde
vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.
Riconosco l’amore dal boato
– dal trillo beato –
lungo tutto il corpo!

(Notti magiche – N. Giannini – E. Bennato)
NE LI OCCHI PORTA LA MIA DONNA AMORE
Dante Alighieri
Ne li occhi porta la mia donna Amore,
per che si fa gentil ciò ch’ella mira;
ov’ella passa, ogn’om ver lei si gira,
e cui saluta fa tremar lo core,
sì che, bassando il viso, tutto smore,
e d’ogni suo difetto allor sospira:
fugge dinanzi a lei superbia ed ira.
Aiutatemi, donne, farle onore.
Ogne dolcezza, ogne pensero umile
nasce nel core a chi parlar la sente,
ond’è laudato chi prima la vide.
Quel ch’ella par quando un poco sorride,
non si pò dicer nè tenere a mente,
sì è novo miracolo e gentile.
Felice ed emozionante settimana per tutti
da Tony Kospan
ARTE.. POESIA.. MUSICA.. HUMOUR.. VIDEO ETC
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo
ma lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce questa “impossibilità”
anche se poi occhieggia comunque quel
”letto di porpora”.
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere… ahimè…
anche doloroso ed inquieto…
e che però l’importante è che alla fine
ci consenta di conoscere e
vivere attimi d’infinito.
Andrew Gonzalez
.
.
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
.
Ci parla infine dell’amore come ricerca dell’Assoluto…
e che sia capace di andare oltre la morte.
.
Mi farebbe piacere conoscere però
anche il vostro pensiero.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
.
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – Amos Cassioli
Ciao da Tony Kospan
.
.
UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
NELLA PAGINA FB
.
.
.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Questo bel raccontino potrebbe darci una dritta
per evitar la routine nei sentimenti,
e dunque per viver sempre nuove grandi emozioni,
ed in tal modo, per non smetter mai d’amare.
Nonostante le mie ricerche non sono mai riuscito
a scoprire l’autore (bravissimo) del racconto
ed alcuni vedendolo senza autore
erroneamente lo attribuirono a me.
Ma leggiamolo.
.
.
.
SENZA FINE
– OVVERO IL GIOCO DELLE EMOZIONI –
L’ONDA ED IL MARE
.
Un giorno l’onda chiese al mare: “mi vuoi bene?”.
Ed il mare le rispose:
“Il mio bene è così forte che ogni volta che t’allontani verso la terra io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia.
Senza te la mia vita sarebbe insignificante.
Sarei un mare piatto, senza emozione.
Tu sei l’ essenza del mio esistere”.
L’onda fu felice.
Tra le braccia del mare.
Facendo finta, ogni volta di volare via, per dare quel senso di precarietà alle cose, per renderle preziose.
Ed ogni volta il mare la riprendeva, con le sue braccia grandi, per riportarla a sé.
Raccontano che una notte la luna illuminava il mondo, e l’onda bianca lentamente, in un ballo infinito, scivolava tra un prendersi e un lasciarsi, col mare che stendeva le braccia per poi ritirarle, facendo finta a volte di non poterlo fare, perché l’onda potesse assaporare anch’essa quella precarietà che rende le cose preziose.
L’onda ed il mare sono ancora lì, nel gioco infinito delle emozioni.
E fanno finta che sarà l’ultima volta che l’onda partirà verso la terra, per non tornare più, ma poi, alla fine, è più forte su tutto il bisogno di riprendersi.
Nel sogno di un bene senza fine.
TESTO WEB – AUTORE NON NOTO

Mi fa piacere legare a questo raccontino – pensiero…
una canzone… mitica… con lo stesso titolo…
SENZA FINE (GINO PAOLI)
Dalì
CIAO DA TONY KOSPAN
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Care amiche e cari amici amanti della poesia
il tema di questa settimana è un importante…
direi fondamentale… aspetto del nostro vivere… le emozioni.
Tiziano
LE EMOZIONI IN POESIA… MUSICA… ARTE…
AFORISMI… E NON SOLO
a cura di Tony Kospan
Ma che vuol dire la parola “emozione”?
Essa deriva dal latino e-movere,
che significa smuovere, portare da dentro a fuori.
Dunque si tratta di reazioni psicofisiche
che si mettono in moto
nella mente e nel corpo
di un individuo quando percepisce ed elabora
una risposta a particolari situazioni ed avvenimenti.
Dunque esse vanno oltre la nostra interiorità
potendo influenzare
in diversi modi il corpo
come ad esempio il battito del cuore, il rossore etc.
Che noia sarebbe la nostra vita senza di loro!
Infatti… che cosa, se non… le emozioni…
rendono la nostra vita davvero degna d’esser vissuta?
Possiamo anche considerarle
il sale che dà sapore ai nostri giorni…
Il rapporto tra emozioni e poesie e l’arte in genere
è bivalente.
Josephine Wall
E’ proprio da loro che nascono le opere d’arte
che poi, a loro volta, le restituiscono a tutti coloro
che leggono poesie,
ammirano capolavori, ascoltano musiche etc.
Il tema è ovviamente vastissimo… per cui mi fermo qua.
Come di consueto, prima di passare alle poesie,
leggiamo alcuni aforismi sul tema.
I colori, come i lineamenti,
seguono i cambiamenti delle emozioni.
Pablo Picasso
Anche nei cuori dei più sfrenati
ci sono corde
che non possono essere toccate
senza dare forti emozioni.
Edgar Allan Poe
La parola comunica il pensiero,
il tono le emozioni.
E. Pound
L’aspetto delle cose varia secondo le emozioni;
e così noi vediamo magia e bellezza in loro,
ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi.
Kahlil Gibran
Ma è giunto il momento di passar alle poesie.
Come sempre sarà bello leggere, sul tema,
poesie vostre o di altri, ma anche commenti… riflessioni,
o tutto quel che vi va di esprimere.

(Emozioni – Battisti)
PUDORE
Antonia Pozzi
Se qualcuna delle mie parole
ti piace e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello.

(The flame)
FACCIO TUTTO CIO’ CHE POSSO
Victor Hugo
Faccio tutto ciò che posso
perchè il mio amore
non ti disturbi,
ti guardo di nascosto,
ti sorrido quando non mi vedi.
Poso il mio sguardo
o la mia anima ovunque
vorrei possare i miei baci:
sui tuoi capelli,
sulla tua fronte,
sui tuoi occhi,
sulle tue labbra
ovunque le carezze
abbiano libero accesso.

(L’emozione non ha voce – Celentano)
LA MIA FELICE BOCCA
Heman Hesse
La mia felice bocca nuovamente incontrare vuole
le tue labbra che baciando mi benedicono,
le tue dita care voglio tenere
e giocando congiungerle con le mie dita,
saziare il mio assetato sguardo col tuo,
avvolgere il mio capo nei tuoi folti capelli,
con le mie membra giovani e sempre sveglio voglio
rispondere ad ogni movimento delle tue membra
e da sempre nuovi fuochi d’amore
rinnovare mille volte la tua bellezza,
finché entrambi appagati e grati
ci troviamo felicemente sopra ogni dolore,
finché senza desideri salutiamo il giorno e la notte,
l’oggi e l’ieri come fratelli amati
finché camminiamo sopra ogni fare e ogni agire
come raggianti in una pace completa.

(Il cielo in una stanza – Gino Paoli )
INDIZI
Anna Andreevna Achmatova
Come spostando pietre:
geme ogni giuntura! Riconosco
l’amore dal dolore
lungo tutto il corpo.
Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l’amore dal lontano
di chi mi è accanto.
Come se mi avessero scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l’amore dal pianto delle vene
lungo tutto il corpo.
Vandalo in un’aureola
di vento! Riconosco
l’amore dallo strappo
delle più fedeli corde
vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.
Riconosco l’amore dal boato
– dal trillo beato –
lungo tutto il corpo!

(Notti magiche – N. Giannini – E. Bennato)
NE LI OCCHI PORTA LA MIA DONNA AMORE
Dante Alighieri
Ne li occhi porta la mia donna Amore,
per che si fa gentil ciò ch’ella mira;
ov’ella passa, ogn’om ver lei si gira,
e cui saluta fa tremar lo core,
sì che, bassando il viso, tutto smore,
e d’ogni suo difetto allor sospira:
fugge dinanzi a lei superbia ed ira.
Aiutatemi, donne, farle onore.
Ogne dolcezza, ogne pensero umile
nasce nel core a chi parlar la sente,
ond’è laudato chi prima la vide.
Quel ch’ella par quando un poco sorride,
non si pò dicer nè tenere a mente,
sì è novo miracolo e gentile.
Felice ed emozionante settimana per tutti
da Tony Kospan
ARTE.. POESIA.. MUSICA.. HUMOUR.. VIDEO ETC
Mi piace:
Mi piace Caricamento...

Ricordare in breve
la figura umana… la vita e le opere di Gabriele D'Annunzio,
non è assolutamente facile sia per la loro grande complessità
che per diversi aspetti ancor oggi molto controversi.

Mi limiterò qui a ricordare che è stato
scrittore, poeta, drammaturgo, aviatore, militare,
politico, patriota, giornalista ed… eroe di guerra e che
in campo letterario è considerato il più alto esponente italiano
del Decadentismo assieme a Giovanni Pascoli.

Volendo però render omaggio all'indubbia
genialità del Vate anche nel campo della poesia
approfondirò prima quella che mi appare più sorprendente
rispetto alla sua mitica fama di irresistibile dongiovanni
“Voglio un amore doloroso“.
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo…
in tanti aspetti della vita…
che lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Ma questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce quest’impossibilità…
anche se poi occhieggia comunque quel…
”letto di porpora”…
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere, ahimè,
anche doloroso ed inquieto…
e che però l'importante è che alla fine ci consenta
di conoscere e vivere attimi d’infinito.
F. G. Baron – Dadne e Chloe
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
Ci parla infine dell’amore
come ricerca dell’Assoluto
che vada oltre la morte.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – A. Fuerbach
Ed ora ecco in video altre 2 sue mitiche poesie
lette entrambe dal grande Vittorio Gassman
.
La pioggia nel pineto

Corot – Orfeo ed Euridice
.


.
Sera Fiesolana

Ciao da Tony Kospan
UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
NELLA PAGINA FB
Mi piace:
Mi piace Caricamento...

Ricordare in breve
la figura umana, la vita e le opere di Gabriele D'Annunzio,
non è assolutamente facile sia per la loro grande complessità
che per diversi aspetti ancor oggi molto controversi.

Mi limiterò qui a ricordare che è stato
scrittore, poeta, drammaturgo, aviatore, militare,
politico, patriota, giornalista ed… eroe di guerra e che
in campo letterario è considerato il più alto esponente italiano
del Decadentismo assieme a Giovanni Pascoli.

Volendo però render omaggio all'indubbia
genialità del Vate anche nel campo della poesia
approfondirò prima quella che mi appare più sorprendente
rispetto alla sua mitica fama di irresistibile dongiovanni
“Voglio un amore doloroso“
e poi con I video di altre 2 sue mitiche poesie.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo…
in tanti aspetti della vita…
che lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Ma questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce quest’impossibilità…
anche se poi occhieggia comunque quel…
”letto di porpora”…
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere, ahimè,
anche doloroso ed inquieto…
e che però l'importante è che alla fine ci consenta
di conoscere e vivere attimi d’infinito.
F. G. Baron – Dadne e Chloe
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
Ci parla infine dell’amore
come ricerca dell’Assoluto
che vada oltre la morte.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – A. Fuerbach
Ed ora ecco in video altre 2 sue mitiche poesie
lette entrambe dal grande Vittorio Gassman
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La pioggia nel pineto

Corot – Orfeo ed Euridice
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Sera Fiesolana

Ciao da Tony Kospan
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