Archivio per l'etichetta ‘AMORE ASSOLUTO’

Ricordare in breve
la figura umana… la vita e le opere di Gabriele D’Annunzio,
non è assolutamente facile sia per la loro grande complessità
che per diversi aspetti ancor oggi molto controversi.

Mi limiterò qui a ricordare che è stato
scrittore, poeta, drammaturgo, aviatore, militare,
politico, patriota, giornalista ed… eroe di guerra e che
in campo letterario è considerato il più alto esponente italiano
del Decadentismo assieme a Giovanni Pascoli.

Volendo però render omaggio all’indubbia
genialità del Vate anche nel campo della poesia
approfondirò prima quella che mi appare più sorprendente
rispetto alla sua mitica fama di irresistibile dongiovanni
“Voglio un amore doloroso“.
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo
in tanti aspetti della vita
che lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12. 03.1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Ma questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce quest’impossibilità
anche se poi occhieggia comunque quel
”letto di porpora”.
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere, ahimè,
anche doloroso ed inquieto…
e che però l’importante è che alla fine ci consenta
di conoscere e vivere attimi d’infinito.
F. G. Baron – Dadne e Chloe
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
Ci parla infine dell’amore
come ricerca dell’Assoluto
che vada oltre la morte.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – A. Fuerbach
Ed ora ecco in video altre 2 sue mitiche poesie
lette entrambe dal grande Vittorio Gassman
.
La pioggia nel pineto

Corot – Orfeo ed Euridice
.


.
Sera Fiesolana

Ciao da Tony Kospan
UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
NELLA PAGINA FB
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Ricordare in breve
la figura umana… la vita e le opere di Gabriele D’Annunzio,
non è assolutamente facile sia per la loro grande complessità
che per diversi aspetti ancor oggi molto controversi.

Mi limiterò qui a ricordare che è stato
scrittore, poeta, drammaturgo, aviatore, militare,
politico, patriota, giornalista ed… eroe di guerra e che
in campo letterario è considerato il più alto esponente italiano
del Decadentismo assieme a Giovanni Pascoli.

Volendo però render omaggio all’indubbia
genialità del Vate anche nel campo della poesia
approfondirò prima quella che mi appare più sorprendente
rispetto alla sua mitica fama di irresistibile dongiovanni
“Voglio un amore doloroso“.
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo
in tanti aspetti della vita
che lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12. 03.1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Ma questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce quest’impossibilità
anche se poi occhieggia comunque quel
”letto di porpora”.
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere, ahimè,
anche doloroso ed inquieto…
e che però l’importante è che alla fine ci consenta
di conoscere e vivere attimi d’infinito.
F. G. Baron – Dadne e Chloe
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
Ci parla infine dell’amore
come ricerca dell’Assoluto
che vada oltre la morte.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – A. Fuerbach
Ed ora ecco in video altre 2 sue mitiche poesie
lette entrambe dal grande Vittorio Gassman
.
La pioggia nel pineto

Corot – Orfeo ed Euridice
.


.
Sera Fiesolana

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Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo
ma lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce questa “impossibilità”
anche se poi occhieggia comunque quel
”letto di porpora”.
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore
quello che ti squassa il cuore
non può non essere… ahimè
anche doloroso ed inquieto
e che però l’importante è che alla fine
ci consenta di conoscere e
vivere attimi d’infinito.
Andrew Gonzalez
.
.
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
.
Ci parla infine dell’amore come ricerca dell’Assoluto
e che sia capace di andare oltre la morte.
.
Mi farebbe piacere conoscere però
anche il vostro pensiero.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
.
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – Amos Cassioli
Ciao da Tony Kospan
.
.
UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
NELLA PAGINA FB
.
.
.
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Chissà quante volte abbiamo ascoltato i nomi di Eloisa e Abelardo
ed ogni volta ci viene in mente che sono i protagonisti di una grande storia d’amore
ma poi, se ci chiediamo dove, come e quando questa storia si è verificata,
allora per molti di noi cala la nebbia su di un vago ricordo.
Una prima breve riflessione sulla loro storia
è, per molti aspetti, l’aspetto di incredibile modernità
anche se però immersa in pieno nei costumi del Medio Evo.
Non è quindi un caso che tantissimi pittori,
nel corso dei scoli, hanno voluto dipingere il loro amore sconfinato.
ELOISA ED ABELARDO
I PERSONAGGI.. LA STORIA.. IL MITO.. I DIPINTI
E LE LETTERE
DI UNA DELLE PIU’ BELLE E PASSIONALI STORIE D’AMORE
a cura di Tony Kospan

Jean Vignaud
I PERSONAGGI
CHI SONO DUNQUE… ELOISA ED ABELARDO?
Chiariamo subito che si tratta di una storia autentica, anche se poi è divenuta, anche mitica.
Siamo nell’XI secolo in Francia e lo scenario è quello di Parigi.
(Sarà anche per questo che è anche una delle capitali dell’amore?)

Abelardo
Pietro Abelardo è un giovane e brillante chierico e professore di teologia di origine bretone e, quando nel 1116 conosce Eloisa, ha 39 anni ed è molto noto.
E’ famoso anche perché è un contestatore di buona parte della teologia precedente.

Edmund Blair Leighton
Eloisa, nata nel 1099, è una ragazza vivace ed in gamba che eccelle non solo negli studi classici ma anche in quelli scientifici.
All’età di 17 anni lo zio Fulberto, viste le sue notevoli qualità, decide di farle frequentare dei corsi tenuti da Abelardo.
Abelardo se ne innamora subito e perdutamente.
“Eloisa aveva tutto ciò che più seduce gli amanti” sono queste le parole scritte dallo stesso Abelardo.
Fulberto, entusiasta per la fama di Abelardo di miglior insegnante di Parigi, accoglie la sua richiesta di essere ospitato da lui per starle più vicino.
Eloisa cede all’amore ed alla passione:
“Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore, lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti che la passione predilige.”
LA STORIA ED IL MITO
La storia di questo amore è divenuta, nell’immaginario collettivo, mitica… come quelle di Tristano e Isotta, Giulietta e Romeo, Paolo e Francesca ma, come dicevo su, è del tutto storicamente vera.
La relazione del grande professore parigino e della sua bellissima e coltissima allieva sorprende per diversi aspetti, religiosi… culturali… passionali e razionali che pur conflittuali tra loro, ci mostrano un Medio Evo molto più vivace di come l’immaginiamo.
La vicenda storica lunga, convulsa, complessa e piena di avvenimenti, quasi tutti documentati, però non ha un lieto fine.
Angelica Kauffmann – L’addio tra Eloisa e Abelardo
Possiamo solo dire che ci fu il pentimento di Abelardo ma non quello di Eloisa…
”Il piacere che ho conosciuto è stato così forte che non posso odiarlo”.
L’immensità della forza vitale e suprema dell’amore che – leggiamo nel Cantico dei Cantici – “non basterebbe l’acqua degli oceani a spegnere” è quello che, con chiarezza ed emozione, possiamo evincere anche da questa grande storia di mille anni fa.
Un giorno, se riesco, mi piacerà raccontarla in tutti i suoi aspetti, alcuni dei quali davvero sconcertanti, come l’evirazione di Abelardo decisa ed attuata dalla famiglia di Eloisa.

musica medievale
Le lettere d’amore di Eloisa rappresentano uno spaccato sincero e senza tabù,
ed aggiungerei, proprio per questo moderno, sulla loro esplosiva storia d’amore e di passione.
Ecco alcuni estratti.
DA ELOISA AD ABELARDO
Eloisa ed Abelardo
I
“In una parola, cerchiamo l’amore nell’amore”
II
“Solo tu hai il potere di rendermi triste o donarmi gioia e conforto.
Il mio amore ha raggiunto tali vette di follia
che rubò a se stesso ciò che più agognava.
Ad un tuo cenno, subito cambiai il mio abito e i miei pensieri,
per dimostrarti che sei tu l’unico padrone
del mio corpo e della mia volontà.”
III
“Tutti si precipitavano a vederti quando apparivi in pubblico
e le donne ti seguivano con gli occhi voltando indietro il capo
quando ti incrociavano per la via […]
Quale regina, quale donna potente
non invidiava le mie gioie e il mio letto?
Avevi due cose in particolare che ti rendevano subito caro:
la grazia della tua poesia e il fascino delle tue canzoni,
talenti davvero rari per un filosofo quale tu eri […]
Eri giovane, bello, intelligente “
Charles Lock Eastlake
Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore,
lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti
che la passione predilige.
Aperti i libri, le parole si affannavano
di più intorno ad argomenti d’amore che di studio,
erano più numerosi i baci che le frasi,
la mano correva più spesso al seno che ai libri.
E ciò che si rifletteva nei nostri occhi
era molto più spesso l’amore
che non la pagina scritta oggetto della lezione.
Per non suscitare sospetti
la percuotevo spinto però dall’amore, non dal furore,
dall’affetto non dall’ira,
e queste percosse erano più soavi di qualsiasi balsamo.
Il nostro desiderio non trascurò nessun aspetto dell’amore,
ogni volta che la nostra passione poté inventare qualcosa di insolito,
subito lo provammo, e quanto più eravamo inesperti in questi piaceri
tanto più ardentemente ci dedicavamo ad essi e non ci stancavamo mai.
Quanto più eravamo inesperti di quei giochi d’amore,
tanto più insistevamo nel procurarci il piacere
e non arrivavamo mai a stancarcene.

Eloisa ed Abelardo
V.
.
.
Ti ho amato di un amore sconfinato (…)
mi è sempre stato più dolce il nome di amica e, se non ti scandalizzi,
quello di amante o prostituta, il mio cuore non era con me, ma con te”.

FINE
Fonti vari siti web



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Ricordare in breve
la figura umana, la vita e le opere di Gabriele D’Annunzio,
non è assolutamente facile sia per la loro grande complessità
che per diversi aspetti ancor oggi molto controversi.

Mi limiterò qui a ricordare che è stato
scrittore, poeta, drammaturgo, aviatore, militare,
politico, patriota, giornalista ed… eroe di guerra e che
in campo letterario è considerato il più alto esponente italiano
del Decadentismo assieme a Giovanni Pascoli.

Volendo però render omaggio all’indubbia
genialità del Vate anche nel campo della poesia
approfondirò prima quella che mi appare più sorprendente
rispetto alla sua mitica fama di irresistibile dongiovanni
“Voglio un amore doloroso“
e poi con I video di altre 2 sue mitiche poesie.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo…
in tanti aspetti della vita…
che lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Ma questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce quest’impossibilità…
anche se poi occhieggia comunque quel…
”letto di porpora”…
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere, ahimè,
anche doloroso ed inquieto…
e che però l’importante è che alla fine ci consenta
di conoscere e vivere attimi d’infinito.
F. G. Baron – Dadne e Chloe
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
Ci parla infine dell’amore
come ricerca dell’Assoluto
che vada oltre la morte.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – A. Fuerbach
Ed ora ecco in video altre 2 sue mitiche poesie
lette entrambe dal grande Vittorio Gassman
.
La pioggia nel pineto

Corot – Orfeo ed Euridice
.


.
Sera Fiesolana

Ciao da Tony Kospan
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Ricordare in breve
la figura umana, la vita e le opere di Gabriele D’Annunzio,
non è assolutamente facile sia per la loro grande complessità
che per diversi aspetti ancor oggi molto controversi.

Mi limiterò qui a ricordare che è stato
scrittore, poeta, drammaturgo, aviatore, militare,
politico, patriota, giornalista ed… eroe di guerra e che
in campo letterario è considerato il più alto esponente italiano
del Decadentismo assieme a Giovanni Pascoli.

Volendo però render omaggio all’indubbia
genialità del Vate anche nel campo della poesia
approfondirò prima quella che mi appare più sorprendente
rispetto alla sua mitica fama di irresistibile dongiovanni
“Voglio un amore doloroso“
e poi con I video di altre 2 sue mitiche poesie.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo…
in tanti aspetti della vita…
che lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Ma questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce quest’impossibilità…
anche se poi occhieggia comunque quel…
”letto di porpora”…
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere, ahimè,
anche doloroso ed inquieto…
e che però l’importante è che alla fine ci consenta
di conoscere e vivere attimi d’infinito.
F. G. Baron – Dadne e Chloe
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
Ci parla infine dell’amore
come ricerca dell’Assoluto
che vada oltre la morte.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – A. Fuerbach
Ed ora ecco in video altre 2 sue mitiche poesie
lette entrambe dal grande Vittorio Gassman
.
La pioggia nel pineto

Corot – Orfeo ed Euridice
.


.
Sera Fiesolana

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Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo
ma lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce questa “impossibilità”
anche se poi occhieggia comunque quel
”letto di porpora”.
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore
quello che ti squassa il cuore
non può non essere… ahimè
anche doloroso ed inquieto
e che però l’importante è che alla fine
ci consenta di conoscere e
vivere attimi d’infinito.
Andrew Gonzalez
.
.
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
.
Ci parla infine dell’amore come ricerca dell’Assoluto
e che sia capace di andare oltre la morte.
.
Mi farebbe piacere conoscere però
anche il vostro pensiero.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
.
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – Amos Cassioli
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Chissà quante volte abbiamo ascoltato i nomi di Eloisa e Abelardo
ed ogni volta ci viene in mente che sono i protagonisti di una grande storia d’amore
ma poi, se ci chiediamo dove, come e quando questa storia si è verificata,
allora per molti di noi cala la nebbia su di un vago ricordo.
Una prima breve riflessione sulla loro storia
è, per molti aspetti, l’aspetto di incredibile modernità
anche se però immersa in pieno nei costumi del Medio Evo.
Non è quindi un caso che tantissimi pittori,
nel corso dei scoli, hanno voluto dipingere il loro amore sconfinato.
ELOISA ED ABELARDO
I PERSONAGGI.. LA STORIA.. IL MITO.. I DIPINTI
E LE LETTERE
DI UNA DELLE PIU’ BELLE E PASSIONALI STORIE D’AMORE
a cura di Tony Kospan

Jean Vignaud
I PERSONAGGI
CHI SONO DUNQUE… ELOISA ED ABELARDO?
Chiariamo subito che si tratta di una storia autentica, anche se poi è divenuta, anche mitica.
Siamo nell’XI secolo in Francia e lo scenario è quello di Parigi.
(Sarà anche per questo che è anche una delle capitali dell’amore?)

Abelardo
Pietro Abelardo è un giovane e brillante chierico e professore di teologia di origine bretone e, quando nel 1116 conosce Eloisa, ha 39 anni ed è molto noto.
E’ famoso anche perché è un contestatore di buona parte della teologia precedente.

Edmund Blair Leighton
Eloisa, nata nel 1099, è una ragazza vivace ed in gamba che eccelle non solo negli studi classici ma anche in quelli scientifici.
All’età di 17 anni lo zio Fulberto, viste le sue notevoli qualità, decide di farle frequentare dei corsi tenuti da Abelardo.
Abelardo se ne innamora subito e perdutamente.
“Eloisa aveva tutto ciò che più seduce gli amanti” sono queste le parole scritte dallo stesso Abelardo.
Fulberto, entusiasta per la fama di Abelardo di miglior insegnante di Parigi, accoglie la sua richiesta di essere ospitato da lui per starle più vicino.
Eloisa cede all’amore ed alla passione:
“Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore, lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti che la passione predilige.”
LA STORIA ED IL MITO
La storia di questo amore è divenuta, nell’immaginario collettivo, mitica… come quelle di Tristano e Isotta, Giulietta e Romeo, Paolo e Francesca ma, come dicevo su, è del tutto storicamente vera.
La relazione del grande professore parigino e della sua bellissima e coltissima allieva sorprende per diversi aspetti, religiosi… culturali… passionali e razionali che pur conflittuali tra loro, ci mostrano un Medio Evo molto più vivace di come l’immaginiamo.
La vicenda storica lunga, convulsa, complessa e piena di avvenimenti, quasi tutti documentati, però non ha un lieto fine.
Angelica Kauffmann – L’addio tra Eloisa e Abelardo
Possiamo solo dire che ci fu il pentimento di Abelardo ma non quello di Eloisa…
”Il piacere che ho conosciuto è stato così forte che non posso odiarlo”.
L’immensità della forza vitale e suprema dell’amore che – leggiamo nel Cantico dei Cantici – “non basterebbe l’acqua degli oceani a spegnere” è quello che, con chiarezza ed emozione, possiamo evincere anche da questa grande storia di mille anni fa.
Un giorno, se riesco, mi piacerà raccontarla in tutti i suoi aspetti, alcuni dei quali davvero sconcertanti, come l’evirazione di Abelardo decisa ed attuata dalla famiglia di Eloisa.

musica medievale
Le lettere d’amore di Eloisa rappresentano uno spaccato sincero e senza tabù,
ed aggiungerei, proprio per questo moderno, sulla loro esplosiva storia d’amore e di passione.
Ecco alcuni estratti.
DA ELOISA AD ABELARDO
Eloisa ed Abelardo
I
“In una parola, cerchiamo l’amore nell’amore”
II
“Solo tu hai il potere di rendermi triste o donarmi gioia e conforto.
Il mio amore ha raggiunto tali vette di follia
che rubò a se stesso ciò che più agognava.
Ad un tuo cenno, subito cambiai il mio abito e i miei pensieri,
per dimostrarti che sei tu l’unico padrone
del mio corpo e della mia volontà.”
III
“Tutti si precipitavano a vederti quando apparivi in pubblico
e le donne ti seguivano con gli occhi voltando indietro il capo
quando ti incrociavano per la via […]
Quale regina, quale donna potente
non invidiava le mie gioie e il mio letto?
Avevi due cose in particolare che ti rendevano subito caro:
la grazia della tua poesia e il fascino delle tue canzoni,
talenti davvero rari per un filosofo quale tu eri […]
Eri giovane, bello, intelligente “
Charles Lock Eastlake
Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore,
lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti
che la passione predilige.
Aperti i libri, le parole si affannavano
di più intorno ad argomenti d’amore che di studio,
erano più numerosi i baci che le frasi,
la mano correva più spesso al seno che ai libri.
E ciò che si rifletteva nei nostri occhi
era molto più spesso l’amore
che non la pagina scritta oggetto della lezione.
Per non suscitare sospetti
la percuotevo spinto però dall’amore, non dal furore,
dall’affetto non dall’ira,
e queste percosse erano più soavi di qualsiasi balsamo.
Il nostro desiderio non trascurò nessun aspetto dell’amore,
ogni volta che la nostra passione poté inventare qualcosa di insolito,
subito lo provammo, e quanto più eravamo inesperti in questi piaceri
tanto più ardentemente ci dedicavamo ad essi e non ci stancavamo mai.
Quanto più eravamo inesperti di quei giochi d’amore,
tanto più insistevamo nel procurarci il piacere
e non arrivavamo mai a stancarcene.

Eloisa ed Abelardo
V.
.
.
Ti ho amato di un amore sconfinato (…)
mi è sempre stato più dolce il nome di amica e, se non ti scandalizzi,
quello di amante o prostituta, il mio cuore non era con me, ma con te”.

FINE
Fonti vari siti web



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Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo
ma lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce questa “impossibilità”
anche se poi occhieggia comunque quel
”letto di porpora”.
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere… ahimè…
anche doloroso ed inquieto…
e che però l’importante è che alla fine
ci consenta di conoscere e
vivere attimi d’infinito.
Andrew Gonzalez
.
.
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
.
Ci parla infine dell’amore come ricerca dell’Assoluto…
e che sia capace di andare oltre la morte.
.
Mi farebbe piacere conoscere però
anche il vostro pensiero.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
.
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – Amos Cassioli
Ciao da Tony Kospan
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.
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la figura umana, la vita e le opere di Gabriele D'Annunzio,
non è assolutamente facile sia per la loro grande complessità
che per diversi aspetti ancor oggi molto controversi.

Mi limiterò qui a ricordare che è stato
scrittore, poeta, drammaturgo, aviatore, militare,
politico, patriota, giornalista ed… eroe di guerra e che
in campo letterario è considerato il più alto esponente italiano
del Decadentismo assieme a Giovanni Pascoli.

Volendo però render omaggio all'indubbia
genialità del Vate anche nel campo della poesia
approfondirò prima quella che mi appare più sorprendente
rispetto alla sua mitica fama di irresistibile dongiovanni
“Voglio un amore doloroso“
e poi con I video di altre 2 sue mitiche poesie.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo…
in tanti aspetti della vita…
che lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Ma questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce quest’impossibilità…
anche se poi occhieggia comunque quel…
”letto di porpora”…
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere, ahimè,
anche doloroso ed inquieto…
e che però l'importante è che alla fine ci consenta
di conoscere e vivere attimi d’infinito.
F. G. Baron – Dadne e Chloe
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
Ci parla infine dell’amore
come ricerca dell’Assoluto
che vada oltre la morte.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – A. Fuerbach
Ed ora ecco in video altre 2 sue mitiche poesie
lette entrambe dal grande Vittorio Gassman
.
La pioggia nel pineto

Corot – Orfeo ed Euridice
.


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Sera Fiesolana

Ciao da Tony Kospan
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