Archivio per l'etichetta ‘alberti poesie’
Rafael Alberti Merello (ma noto come Rafael Alberti)
è stato un poeta spagnolo di notevole levatura
e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.

El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999
BREVE BIOGRAFIA
La città in cui nacque è in Andalusia…
ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana
essendo stato suo nonno un garibaldino toscano
che si era rifugiato in Spagna.
I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura
e partecipò anche ad una mostra
(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).
Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.
Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto
nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti
Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon
peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.
Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò
ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

Nel 1977 tornò in Spagna…
Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,
per unirsi ad una giovane intellettuale italiana
che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.

LA POETICA
La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.
I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,
di immagini fantastiche
e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…

ALCUNE SUE BELLE PEOSIE
Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie,
(4 da leggere e 1 in video).
La 2° è però quella che amo di più.

I BAMBINI DELL’ESTREMADURA
I bambini dell’Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
bagna loro il sonno e il letto
chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell’Estremadura
sono seri
Chi è il ladro dei loro giochi?

Charles Edward Perugini
SECONDO RICORDO
Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.
Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.
Assai prima del corpo.
Nell’epoca dell’anima.
Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.
Allorché,
contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.
Allora,
il nostro incontro.

Edward Armitage
TERZO RICORDO
Ancora i valzer del cielo
non avevano sposato il gelsomino e la neve,
né i venti riflettuto
la possibile musica dei tuoi capelli,
né decretato il re
che la violetta fosse sepolta in un libro.
No.
Era l’età nella quale viaggiava la rondine
senza le nostre iniziali nel becco.
Quando convolvoli e campanule
morivano senza balconi da scalare né stelle.
L’età
nella quale sull’omero di un uccello
non c’era fiore che posasse il capo.
Allora, dietro al tuo ventaglio,
la nostra prima luna.

L’ANGELO BUONO
Venne quello che amavo,
quello che chiamavo.
Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
lune senza patria,
nevi.
Nevi di quelle cadute da una mano,
un nome,
un sogno,
una fronte.
Non quello che ai suoi capelli
legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
senza ferire foglie né muovere cristalli.
Quello che ai suoi capelli
legò il silenzio.
Per scavarmi, senza farmi male,
una riviera di luce dolce nel petto
e rendere la mia anima navigabile.

.
.
Ora, per finire,
un’altra sua poesia in… video
BALLATA DI CIO’ CHE DISSE IL VENTO

.
.CIAO DA TONY KOSPAN









Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Rafael Alberti Merello (ma noto come Rafael Alberti)
è stato un poeta spagnolo di notevole levatura
e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.

El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999
BREVE BIOGRAFIA
La città in cui nacque è in Andalusia…
ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana
essendo stato suo nonno un garibaldino toscano
che si era rifugiato in Spagna.
I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura
e partecipò anche ad una mostra
(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).
Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.
Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto
nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti
Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon
peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.
Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò
ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

Nel 1977 tornò in Spagna…
Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,
per unirsi ad una giovane intellettuale italiana
che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.

LA POETICA
La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.
I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,
di immagini fantastiche
e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…

ALCUNE SUE BELLE PEOSIE
Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie,
(4 da leggere e 1 in video).
La 2° è però quella che amo di più…

I BAMBINI DELL’ESTREMADURA
I bambini dell’Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
bagna loro il sonno e il letto
chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell’Estremadura
sono seri
Chi è il ladro dei loro giochi?

SECONDO RICORDO
Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.
Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.
Assai prima del corpo.
Nell’epoca dell’anima.
Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.
Allorché,
contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.
Allora,
il nostro incontro.

TERZO RICORDO
Ancora i valzer del cielo
non avevano sposato il gelsomino e la neve,
né i venti riflettuto
la possibile musica dei tuoi capelli,
né decretato il re
che la violetta fosse sepolta in un libro.
No.
Era l’età nella quale viaggiava la rondine
senza le nostre iniziali nel becco.
Quando convolvoli e campanule
morivano senza balconi da scalare né stelle.
L’età
nella quale sull’omero di un uccello
non c’era fiore che posasse il capo.
Allora, dietro al tuo ventaglio,
la nostra prima luna.

L’ANGELO BUONO
Venne quello che amavo,
quello che chiamavo.
Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
lune senza patria,
nevi.
Nevi di quelle cadute da una mano,
un nome,
un sogno,
una fronte.
Non quello che ai suoi capelli
legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
senza ferire foglie né muovere cristalli.
Quello che ai suoi capelli
legò il silenzio.
Per scavarmi, senza farmi male,
una riviera di luce dolce nel petto
e rendere la mia anima navigabile.


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è stato un poeta spagnolo di notevole levatura
e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.

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BREVE BIOGRAFIA
La città in cui nacque è in Andalusia…
ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana
essendo stato suo nonno un garibaldino toscano
che si era rifugiato in Spagna.
I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura
e partecipò anche ad una mostra
(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).
Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.
Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto
nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti
Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon
peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.
Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò
ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

Nel 1977 tornò in Spagna…
Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,
per unirsi ad una giovane intellettuale italiana
che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.

LA POETICA
La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.
I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,
di immagini fantastiche
e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…

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Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie,
(4 da leggere e 1 in video).
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I BAMBINI DELL’ESTREMADURA
I bambini dell’Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
bagna loro il sonno e il letto
chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell’Estremadura
sono seri
Chi è il ladro dei loro giochi?

SECONDO RICORDO
Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.
Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.
Assai prima del corpo.
Nell’epoca dell’anima.
Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.
Allorché,
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inventasti la prima parola.
Allora,
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TERZO RICORDO
Ancora i valzer del cielo
non avevano sposato il gelsomino e la neve,
né i venti riflettuto
la possibile musica dei tuoi capelli,
né decretato il re
che la violetta fosse sepolta in un libro.
No.
Era l’età nella quale viaggiava la rondine
senza le nostre iniziali nel becco.
Quando convolvoli e campanule
morivano senza balconi da scalare né stelle.
L’età
nella quale sull’omero di un uccello
non c’era fiore che posasse il capo.
Allora, dietro al tuo ventaglio,
la nostra prima luna.

L’ANGELO BUONO
Venne quello che amavo,
quello che chiamavo.
Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
lune senza patria,
nevi.
Nevi di quelle cadute da una mano,
un nome,
un sogno,
una fronte.
Non quello che ai suoi capelli
legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
senza ferire foglie né muovere cristalli.
Quello che ai suoi capelli
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Per scavarmi, senza farmi male,
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e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.

El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999
BREVE BIOGRAFIA
La città in cui nacque è in Andalusia…
ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana
essendo stato suo nonno un garibaldino toscano
che si era rifugiato in Spagna.
I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura
e partecipò anche ad una mostra
(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).
Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.
Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto
nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti
Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon
peregrinò per l'Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.
Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò
ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

Nel 1977 tornò in Spagna…
Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,
per unirsi ad una giovane intellettuale italiana
che l'assistette fino alla sua morte nel 1999.

LA POETICA
La sua poetica spazia dall'impegno sociale e civile all'amore.
I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,
di immagini fantastiche
e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…

ALCUNE SUE BELLE PEOSIE
Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie,
(4 da leggere e 1 in video).
La 2° è però quella che amo di più…

I BAMBINI DELL'ESTREMADURA
I bambini dell'Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
bagna loro il sonno e il letto
chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell'Estremadura
sono seri
Chi è il ladro dei loro giochi?

SECONDO RICORDO
Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.
Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.
Assai prima del corpo.
Nell'epoca dell'anima.
Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.
Allorché,
contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.
Allora,
il nostro incontro.

TERZO RICORDO
Ancora i valzer del cielo
non avevano sposato il gelsomino e la neve,
né i venti riflettuto
la possibile musica dei tuoi capelli,
né decretato il re
che la violetta fosse sepolta in un libro.
No.
Era l'età nella quale viaggiava la rondine
senza le nostre iniziali nel becco.
Quando convolvoli e campanule
morivano senza balconi da scalare né stelle.
L'età
nella quale sull'omero di un uccello
non c'era fiore che posasse il capo.
Allora, dietro al tuo ventaglio,
la nostra prima luna.

L'ANGELO BUONO
Venne quello che amavo,
quello che chiamavo.
Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
lune senza patria,
nevi.
Nevi di quelle cadute da una mano,
un nome,
un sogno,
una fronte.
Non quello che ai suoi capelli
legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
senza ferire foglie né muovere cristalli.
Quello che ai suoi capelli
legò il silenzio.
Per scavarmi, senza farmi male,
una riviera di luce dolce nel petto
e rendere la mia anima navigabile.


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BALLATA DI CIO' CHE DISSE IL VENTO

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Rafael Alberti Merello (ma noto come Rafael Alberti)
è stato un poeta spagnolo di notevole levatura
e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.

El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999
BREVE BIOGRAFIA
La città in cui nacque è in Andalusia…
ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana
essendo stato suo nonno un garibaldino toscano
che si era rifugiato in Spagna.
I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura
e partecipò anche ad una mostra
(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).
Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.
Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto
nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti
Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon
peregrinò per l'Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.
Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò
ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

Nel 1977 tornò in Spagna…
Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,
per unirsi ad una giovane intellettuale italiana
che l'assistette fino alla sua morte nel 1999.

LA POETICA
La sua poetica spazia dall'impegno sociale e civile all'amore.
I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,
di immagini fantastiche
e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…

ALCUNE SUE BELLE PEOSIE
Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie,
(4 da leggere e 1 in video).
La 2° è però quella che amo di più…

I BAMBINI DELL'ESTREMADURA
I bambini dell'Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
bagna loro il sonno e il letto
chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell'Estremadura
sono seri
Chi è il ladro dei loro giochi?

SECONDO RICORDO
Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.
Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.
Assai prima del corpo.
Nell'epoca dell'anima.
Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.
Allorché,
contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.
Allora,
il nostro incontro.

TERZO RICORDO
Ancora i valzer del cielo
non avevano sposato il gelsomino e la neve,
né i venti riflettuto
la possibile musica dei tuoi capelli,
né decretato il re
che la violetta fosse sepolta in un libro.
No.
Era l'età nella quale viaggiava la rondine
senza le nostre iniziali nel becco.
Quando convolvoli e campanule
morivano senza balconi da scalare né stelle.
L'età
nella quale sull'omero di un uccello
non c'era fiore che posasse il capo.
Allora, dietro al tuo ventaglio,
la nostra prima luna.

L'ANGELO BUONO
Venne quello che amavo,
quello che chiamavo.
Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
lune senza patria,
nevi.
Nevi di quelle cadute da una mano,
un nome,
un sogno,
una fronte.
Non quello che ai suoi capelli
legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
senza ferire foglie né muovere cristalli.
Quello che ai suoi capelli
legò il silenzio.
Per scavarmi, senza farmi male,
una riviera di luce dolce nel petto
e rendere la mia anima navigabile.


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è stato un poeta spagnolo di notevole levatura
e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.

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BREVE BIOGRAFIA
La città in cui nacque è in Andalusia…
ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana
essendo stato suo nonno un garibaldino toscano
che si era rifugiato in Spagna.
I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura
e partecipò anche ad una mostra
(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).
Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.
Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto
nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti
Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon
peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.
Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò
ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

Nel 1977 tornò in Spagna…
Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,
per unirsi ad una giovane intellettuale italiana
che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.

LA POETICA
La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.
I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,
di immagini fantastiche
e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…

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(4 da leggere e 1 in video).
La 2° è però quella che amo di più…

I BAMBINI DELL’ESTREMADURA
I bambini dell’Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
bagna loro il sonno e il letto
chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell’Estremadura
sono seri
Chi è il ladro dei loro giochi?

SECONDO RICORDO
Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.
Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.
Assai prima del corpo.
Nell’epoca dell’anima.
Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.
Allorché,
contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.
Allora,
il nostro incontro.

TERZO RICORDO
Ancora i valzer del cielo
non avevano sposato il gelsomino e la neve,
né i venti riflettuto
la possibile musica dei tuoi capelli,
né decretato il re
che la violetta fosse sepolta in un libro.
No.
Era l’età nella quale viaggiava la rondine
senza le nostre iniziali nel becco.
Quando convolvoli e campanule
morivano senza balconi da scalare né stelle.
L’età
nella quale sull’omero di un uccello
non c’era fiore che posasse il capo.
Allora, dietro al tuo ventaglio,
la nostra prima luna.

L’ANGELO BUONO
Venne quello che amavo,
quello che chiamavo.
Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
lune senza patria,
nevi.
Nevi di quelle cadute da una mano,
un nome,
un sogno,
una fronte.
Non quello che ai suoi capelli
legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
senza ferire foglie né muovere cristalli.
Quello che ai suoi capelli
legò il silenzio.
Per scavarmi, senza farmi male,
una riviera di luce dolce nel petto
e rendere la mia anima navigabile.


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è stato un poeta spagnolo di notevole levatura
e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.

El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999
BREVE BIOGRAFIA
La città in cui nacque è in Andalusia…
ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana
essendo stato suo nonno un garibaldino toscano
che si era rifugiato in Spagna.
I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura
e partecipò anche ad una mostra
(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).
Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.
Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto
nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti
Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon
peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.
Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò
ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

Nel 1977 tornò in Spagna…
Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,
per unirsi ad una giovane intellettuale italiana
che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.

LA POETICA
La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.
I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,
di immagini fantastiche
e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…

ALCUNE SUE BELLE PEOSIE
Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie,
(4 da leggere e 1 in video).
La 2° è però quella che amo di più…

I BAMBINI DELL’ESTREMADURA
I bambini dell’Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
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chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell’Estremadura
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Chi è il ladro dei loro giochi?

SECONDO RICORDO
Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.
Prima,
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il numero e il sito del mio corpo.
Assai prima del corpo.
Nell’epoca dell’anima.
Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.
Allorché,
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inventasti la prima parola.
Allora,
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TERZO RICORDO
Ancora i valzer del cielo
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né i venti riflettuto
la possibile musica dei tuoi capelli,
né decretato il re
che la violetta fosse sepolta in un libro.
No.
Era l’età nella quale viaggiava la rondine
senza le nostre iniziali nel becco.
Quando convolvoli e campanule
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L’età
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non c’era fiore che posasse il capo.
Allora, dietro al tuo ventaglio,
la nostra prima luna.

L’ANGELO BUONO
Venne quello che amavo,
quello che chiamavo.
Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
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Nevi di quelle cadute da una mano,
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un sogno,
una fronte.
Non quello che ai suoi capelli
legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
senza ferire foglie né muovere cristalli.
Quello che ai suoi capelli
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Per scavarmi, senza farmi male,
una riviera di luce dolce nel petto
e rendere la mia anima navigabile.


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Ora, per finire,
un’altra sua poesia in… video
BALLATA DI CIO’ CHE DISSE IL VENTO

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.CIAO DA TONY KOSPAN



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Rafael Alberti Merello (ma noto come Rafael Alberti)
è stato un poeta spagnolo di notevole levatura
e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.

El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999
BREVE BIOGRAFIA
La città in cui nacque è in Andalusia…
ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana
essendo stato suo nonno un garibaldino toscano
che si era rifugiato in Spagna.
I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura
e partecipò anche ad una mostra
(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).
Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.
Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto
nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti
Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon
peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.
Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò
ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

Nel 1977 tornò in Spagna…
Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,
per unirsi ad una giovane intellettuale italiana
che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.

LA POETICA
La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.
I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,
di immagini fantastiche
e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…

ALCUNE SUE BELLE PEOSIE
Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie,
(4 da leggere e 1 in video).
La 2° è però quella che amo di più…

I BAMBINI DELL’ESTREMADURA
I bambini dell’Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
bagna loro il sonno e il letto
chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell’Estremadura
sono seri
Chi è il ladro dei loro giochi?

SECONDO RICORDO
Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.
Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.
Assai prima del corpo.
Nell’epoca dell’anima.
Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.
Allorché,
contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.
Allora,
il nostro incontro.

TERZO RICORDO
Ancora i valzer del cielo
non avevano sposato il gelsomino e la neve,
né i venti riflettuto
la possibile musica dei tuoi capelli,
né decretato il re
che la violetta fosse sepolta in un libro.
No.
Era l’età nella quale viaggiava la rondine
senza le nostre iniziali nel becco.
Quando convolvoli e campanule
morivano senza balconi da scalare né stelle.
L’età
nella quale sull’omero di un uccello
non c’era fiore che posasse il capo.
Allora, dietro al tuo ventaglio,
la nostra prima luna.

L’ANGELO BUONO
Venne quello che amavo,
quello che chiamavo.
Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
lune senza patria,
nevi.
Nevi di quelle cadute da una mano,
un nome,
un sogno,
una fronte.
Non quello che ai suoi capelli
legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
senza ferire foglie né muovere cristalli.
Quello che ai suoi capelli
legò il silenzio.
Per scavarmi, senza farmi male,
una riviera di luce dolce nel petto
e rendere la mia anima navigabile.


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Ora, per finire,
un’altra sua poesia in… video
BALLATA DI CIO’ CHE DISSE IL VENTO

.
.CIAO DA TONY KOSPAN



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Rafael Alberti Merello
è stato un poeta spagnolo di notevole levatura
e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.

El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999
BREVE BIOGRAFIA
La città in cui nacque è in Andalusia…
ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana
essendo stato suo nonno un garibaldino toscano.
I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura
e partecipò anche ad una mostra
(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche”).
Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.
Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto
nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

Nel 1939 alla fine della guerra civile
riparò a Roma con la compagna Maria Teresa Leon.
Qui frequentò circoli culturali progressisti
e si dedicò ad una multiforme attività letteraria
di cui è riconosciuta la grande qualità.

Nel 1977 tornò in Spagna…
Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,
per unirsi ad una giovane intellettuale italiana
che l'assistette fino alla sua morte nel 1999.


LA POETICA
La sua poetica spazia dall'impegno sociale e civile all'amore.
I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,
di immagini fantastiche
e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…

UN RICORDO IN… POESIA…
Ricordiamolo con 5 poesie, 3 da leggere e 2 in video
La 2° è però quella che amo di più…

I BAMBINI DELL'ESTREMADURA
I bambini dell'Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
bagna loro il sonno e il letto
chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell'Estremadura
sono seri
Chi è il ladro dei loro giochi?

SECONDO RICORDO
Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.
Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.
Assai prima del corpo.
Nell'epoca dell'anima.
Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.
Allorché,
contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.
Allora,
il nostro incontro.

TERZO RICORDO
Ancora i valzer del cielo
non avevano sposato il gelsomino e la neve,
né i venti riflettuto
la possibile musica dei tuoi capelli,
né decretato il re
che la violetta fosse sepolta in un libro.
No.
Era l'età nella quale viaggiava la rondine
senza le nostre iniziali nel becco.
Quando convolvoli e campanule
morivano senza balconi da scalare né stelle.
L'età
nella quale sull'omero di un uccello
non c'era fiore che posasse il capo.
Allora, dietro al tuo ventaglio,
la nostra prima luna.





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Ora altre 2 sue note poesie in… video
BALLATA DI CIO' CHE DISSE IL VENTO

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R O S S O
(letta da Vittorio Gassman)


CIAO DA TONY KOSPAN
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Un breve ricordo… nell'anniversario della nascita…

(El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10. 1999)
Rafael Alberti Merello è stato un poeta spagnolo di notevole levatura.
La città in cui nacque è in Andalusia…
ed il suo cognome rivela chiaramente la sua origine italiana
essendo stato suo nonno un garibaldino toscano.

I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura
e partecipò anche ad una mostra.
Ma ben presto prevalse il suo amore per la poesia.

Fu amico di
Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.
Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto
nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

Nel 1939 alla fine della guerra civile
riparò a Roma con la compagna Maria Teresa Leon.
.
.
.jpg)
Qui frequentò circoli culturali progressisti
e si dedicò ad una multiforme attività letteraria
di cui è riconosciuta la grande qualità.

Nel 1977 tornò in Spagna…
Poco dopo si separò dalla moglie compagna da una vita
per unirsi ad una giovane intellettuale italiana
che l'assistette fino alla sua morte nel 1999.


UN RICORDO IN… POESIA…
Come ricordare un poste se non leggendo sue poesie?
Ecco quindi 4 sue poesie, 3 da leggere e 1 in video
La 2° è quella che personalmente amo di più…

I BAMBINI DELL'ESTREMADURA
I bambini dell'Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
bagna loro il sonno e il letto
chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell'Estremadura
sono seri
Chi è il ladro dei loro giochi?

Francois Martin-Kavel
SECONDO RICORDO
Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.
Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.
Assai prima del corpo.
Nell'epoca dell'anima.
Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.
Allorché,
contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.
Allora,
il nostro incontro.


Van Gogh
BALLATA DI CIO' CHE DISSE IL VENTO
L’eternità potrebbe essere
Un fiume, semplicemente,
o un cavallo dimenticato
e il tubare
d’una colomba smarrita.
Appena l’uomo s’apparta
Dagli uomini, viene il vento
A dirgli ben altre cose,
aprendogli gli occhi
e gli orecchi a ben altro.
Oggi, appartato dagli uomini,
e solo, fra queste balze,
son stato a guardare il fiume
e ho visto solo un cavallo
e ho solo ascoltato
il tubare
d’una colomba smarrita.
E il vento passandomi accanto
Come di sfuggita
M’ha detto:
L’eternità potrebbe essere
Un fiume, semplicemente,
o un cavallo dimenticato
e il tubare
di una colomba smarrita.


QUANDO ROMA E'…
(letta da Vittorio Gassman)


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