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Rafael Alberti – Biografia e le più belle poesie del poeta spagnolo cantore dell’amore e dell’impegno civile   Leave a comment

  


Rafael Alberti Merello (ma noto come Rafael Alberti)

è stato un poeta spagnolo di notevole levatura

 e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.



El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999

 

 

 

BREVE BIOGRAFIA 

 

La città in cui nacque è in Andalusia…

ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana

essendo stato suo nonno un garibaldino toscano

che si era rifugiato in Spagna.

 

I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura 

e partecipò anche ad una mostra

(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).

  

Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

 

 

 

 

 

 

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.

  

Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto

nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

  

 

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti

  

 

Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon

peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.

 

Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò

ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

  

 

  


Nel 1977 tornò in Spagna…

  

Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,

per unirsi ad una giovane intellettuale italiana

che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.

  

 

 

 

 

LA POETICA 


La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.


I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,

di immagini fantastiche 

e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…



 

 


ALCUNE SUE BELLE PEOSIE

 

Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie, 

(4 da leggere e 1 in video).

 

La 2° è però quella che amo di più.

 

 

 


I BAMBINI DELL’ESTREMADURA



I bambini dell’Estremadura


vanno scalzi


chi ha rubato loro le scarpe?


Li feriscono il caldo e il freddo


chi ha rotto loro i vestiti?


La pioggia


bagna loro il sonno e il letto


chi ha distrutto loro la casa?


Non sanno


i nomi delle stelle


Chi ha chiuso loro le scuole?


I bambini dell’Estremadura


sono seri


Chi è il ladro dei loro giochi?



 

 

Charles Edward Perugini 

 

 

 


SECONDO RICORDO



Anche prima,


molto prima della rivolta delle ombre,


e che nel mondo cadessero piume incendiate


e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.


Prima,


prima che tu mi domandassi


il numero e il sito del mio corpo.


Assai prima del corpo.


Nell’epoca dell’anima.


Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,


la prima dinastia del sogno.


Allorché,


contemplandomi nel nulla,


inventasti la prima parola.


Allora,


il nostro incontro.


 


Edward Armitage






TERZO RICORDO

 

Ancora i valzer del cielo 

non avevano sposato il gelsomino e la neve,

né i venti riflettuto 

la possibile musica dei tuoi capelli,

né decretato il re 

che la violetta fosse sepolta in un libro.

 

No.

 

Era l’età nella quale viaggiava la rondine

senza le nostre iniziali nel becco.

Quando convolvoli e campanule

morivano senza balconi da scalare né stelle.

 

L’età

nella quale sull’omero di un uccello 

non c’era fiore che posasse il capo.

 

Allora, dietro al tuo ventaglio, 

la nostra prima luna.









L’ANGELO BUONO


Venne quello che amavo,


 quello che chiamavo.


 Non quello che spazza cieli senza difese,


 astri senza capanne,


 lune senza patria,


 nevi.


 Nevi di quelle cadute da una mano,


 un nome,


 un sogno,


 una fronte.


 Non quello che ai suoi capelli


legò la morte.


 Quello che io amavo.


 Senza graffiare i venti,


 senza ferire foglie né muovere cristalli.


 Quello che ai suoi capelli


 legò il silenzio.


 Per scavarmi, senza farmi male,


 una riviera di luce dolce nel petto


 e rendere la mia anima navigabile.


 

rosso scuro barretta

.

.

Ora, per finire,

 un’altra sua poesia in… video


 

BALLATA DI CIO’ CHE DISSE IL VENTO

Frecce (51)

 

.

.CIAO DA TONY KOSPAN



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Frecce (174)

 

 

 




 
 

Rafael Alberti – Biografia ed alcune belle poesie del poeta spagnolo dell’amore e dell’impegno civile   Leave a comment

  


Rafael Alberti Merello (ma noto come Rafael Alberti)

è stato un poeta spagnolo di notevole levatura

 e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.



El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999

 

 

 

BREVE BIOGRAFIA 

 

La città in cui nacque è in Andalusia…

ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana

essendo stato suo nonno un garibaldino toscano

che si era rifugiato in Spagna.

 

I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura 

e partecipò anche ad una mostra

(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).

  

Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

 

 

 

 

 

 

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.

  

Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto

nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

  

 

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti

  

 

Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon

peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.

 

Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò

ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

  

 

  


Nel 1977 tornò in Spagna…

  

Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,

per unirsi ad una giovane intellettuale italiana

che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.

  

 

 

 

 

LA POETICA 


La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.


I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,

di immagini fantastiche 

e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…



 

 


ALCUNE SUE BELLE PEOSIE

 

Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie, 

(4 da leggere e 1 in video).

 

La 2° è però quella che amo di più…

 

 

 


I BAMBINI DELL’ESTREMADURA



I bambini dell’Estremadura


vanno scalzi


chi ha rubato loro le scarpe?


Li feriscono il caldo e il freddo


chi ha rotto loro i vestiti?


La pioggia


bagna loro il sonno e il letto


chi ha distrutto loro la casa?


Non sanno


i nomi delle stelle


Chi ha chiuso loro le scuole?


I bambini dell’Estremadura


sono seri


Chi è il ladro dei loro giochi?



 

 

 

 

 


SECONDO RICORDO



Anche prima,


molto prima della rivolta delle ombre,


e che nel mondo cadessero piume incendiate


e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.


Prima,


prima che tu mi domandassi


il numero e il sito del mio corpo.


Assai prima del corpo.


Nell’epoca dell’anima.


Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,


la prima dinastia del sogno.


Allorché,


contemplandomi nel nulla,


inventasti la prima parola.


Allora,


il nostro incontro.


 






TERZO RICORDO

 

Ancora i valzer del cielo 

non avevano sposato il gelsomino e la neve,

né i venti riflettuto 

la possibile musica dei tuoi capelli,

né decretato il re 

che la violetta fosse sepolta in un libro.

 

No.

 

Era l’età nella quale viaggiava la rondine

senza le nostre iniziali nel becco.

Quando convolvoli e campanule

morivano senza balconi da scalare né stelle.

 

L’età

nella quale sull’omero di un uccello 

non c’era fiore che posasse il capo.

 

Allora, dietro al tuo ventaglio, 

la nostra prima luna.









L’ANGELO BUONO


Venne quello che amavo,


 quello che chiamavo.


 Non quello che spazza cieli senza difese,


 astri senza capanne,


 lune senza patria,


 nevi.


 Nevi di quelle cadute da una mano,


 un nome,


 un sogno,


 una fronte.


 Non quello che ai suoi capelli


legò la morte.


 Quello che io amavo.


 Senza graffiare i venti,


 senza ferire foglie né muovere cristalli.


 Quello che ai suoi capelli


 legò il silenzio.


 Per scavarmi, senza farmi male,


 una riviera di luce dolce nel petto


 e rendere la mia anima navigabile.


 

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Ora, per finire,

 un’altra sua poesia in… video


 

BALLATA DI CIO’ CHE DISSE IL VENTO

 

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.CIAO DA TONY KOSPAN



 

 

 




 
 

Rafael Alberti – Biografia e poesie del poeta spagnolo cantore dell’amore e dell’impegno civile   Leave a comment

  


Rafael Alberti Merello (ma noto come Rafael Alberti)

è stato un poeta spagnolo di notevole levatura

 e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.



El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999

 

 

 

BREVE BIOGRAFIA 

 

La città in cui nacque è in Andalusia…

ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana

essendo stato suo nonno un garibaldino toscano

che si era rifugiato in Spagna.

 

I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura 

e partecipò anche ad una mostra

(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).

  

Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

 

 

 

 

 

 

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.

  

Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto

nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

  

 

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti

  

 

Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon

peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.

 

Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò

ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

  

 

  


Nel 1977 tornò in Spagna…

  

Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,

per unirsi ad una giovane intellettuale italiana

che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.

  

 

 

 

 

LA POETICA 


La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.


I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,

di immagini fantastiche 

e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…



 

 


ALCUNE SUE BELLE PEOSIE

 

Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie, 

(4 da leggere e 1 in video).

 

La 2° è però quella che amo di più…

 

 

 


I BAMBINI DELL’ESTREMADURA



I bambini dell’Estremadura


vanno scalzi


chi ha rubato loro le scarpe?


Li feriscono il caldo e il freddo


chi ha rotto loro i vestiti?


La pioggia


bagna loro il sonno e il letto


chi ha distrutto loro la casa?


Non sanno


i nomi delle stelle


Chi ha chiuso loro le scuole?


I bambini dell’Estremadura


sono seri


Chi è il ladro dei loro giochi?



 

 

 

 

 


SECONDO RICORDO



Anche prima,


molto prima della rivolta delle ombre,


e che nel mondo cadessero piume incendiate


e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.


Prima,


prima che tu mi domandassi


il numero e il sito del mio corpo.


Assai prima del corpo.


Nell’epoca dell’anima.


Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,


la prima dinastia del sogno.


Allorché,


contemplandomi nel nulla,


inventasti la prima parola.


Allora,


il nostro incontro.


 






TERZO RICORDO

 

Ancora i valzer del cielo 

non avevano sposato il gelsomino e la neve,

né i venti riflettuto 

la possibile musica dei tuoi capelli,

né decretato il re 

che la violetta fosse sepolta in un libro.

 

No.

 

Era l’età nella quale viaggiava la rondine

senza le nostre iniziali nel becco.

Quando convolvoli e campanule

morivano senza balconi da scalare né stelle.

 

L’età

nella quale sull’omero di un uccello 

non c’era fiore che posasse il capo.

 

Allora, dietro al tuo ventaglio, 

la nostra prima luna.









L’ANGELO BUONO


Venne quello che amavo,


 quello che chiamavo.


 Non quello che spazza cieli senza difese,


 astri senza capanne,


 lune senza patria,


 nevi.


 Nevi di quelle cadute da una mano,


 un nome,


 un sogno,


 una fronte.


 Non quello che ai suoi capelli


legò la morte.


 Quello che io amavo.


 Senza graffiare i venti,


 senza ferire foglie né muovere cristalli.


 Quello che ai suoi capelli


 legò il silenzio.


 Per scavarmi, senza farmi male,


 una riviera di luce dolce nel petto


 e rendere la mia anima navigabile.


 

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Ora, per finire,

 un’altra sua poesia in… video


 

BALLATA DI CIO’ CHE DISSE IL VENTO

Gif Animate Frecce (39)

 

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Rafael Alberti Merello (ma noto come Rafael Alberti)

è stato un poeta spagnolo di notevole levatura

 e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.



El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999

 

 

 

BREVE BIOGRAFIA 

 

La città in cui nacque è in Andalusia…

ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana

essendo stato suo nonno un garibaldino toscano

che si era rifugiato in Spagna.

 

I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura 

e partecipò anche ad una mostra

(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).

  

Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

 

 

 

 

 

 

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.

  

Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto

nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

  

 

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti

  

 

Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon

peregrinò per l'Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.

 

Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò

ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

  

 

  


Nel 1977 tornò in Spagna…

  

Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,

per unirsi ad una giovane intellettuale italiana

che l'assistette fino alla sua morte nel 1999.

  

 

 

 

 

LA POETICA 


La sua poetica spazia dall'impegno sociale e civile all'amore.


I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,

di immagini fantastiche 

e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…



 

 


ALCUNE SUE BELLE PEOSIE

 

Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie, 

(4 da leggere e 1 in video).

 

La 2° è però quella che amo di più…

 

 

 


I BAMBINI DELL'ESTREMADURA



I bambini dell'Estremadura


vanno scalzi


chi ha rubato loro le scarpe?


Li feriscono il caldo e il freddo


chi ha rotto loro i vestiti?


La pioggia


bagna loro il sonno e il letto


chi ha distrutto loro la casa?


Non sanno


i nomi delle stelle


Chi ha chiuso loro le scuole?


I bambini dell'Estremadura


sono seri


Chi è il ladro dei loro giochi?



 

 

 

 

 


SECONDO RICORDO



Anche prima,


molto prima della rivolta delle ombre,


e che nel mondo cadessero piume incendiate


e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.


Prima,


prima che tu mi domandassi


il numero e il sito del mio corpo.


Assai prima del corpo.


Nell'epoca dell'anima.


Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,


la prima dinastia del sogno.


Allorché,


contemplandomi nel nulla,


inventasti la prima parola.


Allora,


il nostro incontro.


 






TERZO RICORDO

 

Ancora i valzer del cielo 

non avevano sposato il gelsomino e la neve,

né i venti riflettuto 

la possibile musica dei tuoi capelli,

né decretato il re 

che la violetta fosse sepolta in un libro.

 

No.

 

Era l'età nella quale viaggiava la rondine

senza le nostre iniziali nel becco.

Quando convolvoli e campanule

morivano senza balconi da scalare né stelle.

 

L'età

nella quale sull'omero di un uccello 

non c'era fiore che posasse il capo.

 

Allora, dietro al tuo ventaglio, 

la nostra prima luna.









L'ANGELO BUONO


Venne quello che amavo,


 quello che chiamavo.


 Non quello che spazza cieli senza difese,


 astri senza capanne,


 lune senza patria,


 nevi.


 Nevi di quelle cadute da una mano,


 un nome,


 un sogno,


 una fronte.


 Non quello che ai suoi capelli


legò la morte.


 Quello che io amavo.


 Senza graffiare i venti,


 senza ferire foglie né muovere cristalli.


 Quello che ai suoi capelli


 legò il silenzio.


 Per scavarmi, senza farmi male,


 una riviera di luce dolce nel petto


 e rendere la mia anima navigabile.


 

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Ora, per finire,

 un'altra sua poesia in… video


 

BALLATA DI CIO' CHE DISSE IL VENTO

 

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.CIAO DA TONY KOSPAN



 

 

 




 
 

Rafael Alberti.. poeta dell’amore e dell’impegno civile – Biografia e poesie   Leave a comment

  


Rafael Alberti Merello (ma noto come Rafael Alberti)

è stato un poeta spagnolo di notevole levatura

 e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.



El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999

 

 

 

BREVE BIOGRAFIA 

 

La città in cui nacque è in Andalusia…

ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana

essendo stato suo nonno un garibaldino toscano

che si era rifugiato in Spagna.

 

I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura 

e partecipò anche ad una mostra

(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).

  

Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

 

 

 

 

 

 

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.

  

Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto

nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

  

 

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti

  

 

Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon

peregrinò per l'Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.

 

Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò

ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

  

 

  


Nel 1977 tornò in Spagna…

  

Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,

per unirsi ad una giovane intellettuale italiana

che l'assistette fino alla sua morte nel 1999.

  

 

 

 

 

LA POETICA 


La sua poetica spazia dall'impegno sociale e civile all'amore.


I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,

di immagini fantastiche 

e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…



 

 


ALCUNE SUE BELLE PEOSIE

 

Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie, 

(4 da leggere e 1 in video).

 

La 2° è però quella che amo di più…

 

 

 


I BAMBINI DELL'ESTREMADURA



I bambini dell'Estremadura


vanno scalzi


chi ha rubato loro le scarpe?


Li feriscono il caldo e il freddo


chi ha rotto loro i vestiti?


La pioggia


bagna loro il sonno e il letto


chi ha distrutto loro la casa?


Non sanno


i nomi delle stelle


Chi ha chiuso loro le scuole?


I bambini dell'Estremadura


sono seri


Chi è il ladro dei loro giochi?



 

 

 

 

 


SECONDO RICORDO



Anche prima,


molto prima della rivolta delle ombre,


e che nel mondo cadessero piume incendiate


e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.


Prima,


prima che tu mi domandassi


il numero e il sito del mio corpo.


Assai prima del corpo.


Nell'epoca dell'anima.


Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,


la prima dinastia del sogno.


Allorché,


contemplandomi nel nulla,


inventasti la prima parola.


Allora,


il nostro incontro.


 






TERZO RICORDO

 

Ancora i valzer del cielo 

non avevano sposato il gelsomino e la neve,

né i venti riflettuto 

la possibile musica dei tuoi capelli,

né decretato il re 

che la violetta fosse sepolta in un libro.

 

No.

 

Era l'età nella quale viaggiava la rondine

senza le nostre iniziali nel becco.

Quando convolvoli e campanule

morivano senza balconi da scalare né stelle.

 

L'età

nella quale sull'omero di un uccello 

non c'era fiore che posasse il capo.

 

Allora, dietro al tuo ventaglio, 

la nostra prima luna.









L'ANGELO BUONO


Venne quello che amavo,


 quello che chiamavo.


 Non quello che spazza cieli senza difese,


 astri senza capanne,


 lune senza patria,


 nevi.


 Nevi di quelle cadute da una mano,


 un nome,


 un sogno,


 una fronte.


 Non quello che ai suoi capelli


legò la morte.


 Quello che io amavo.


 Senza graffiare i venti,


 senza ferire foglie né muovere cristalli.


 Quello che ai suoi capelli


 legò il silenzio.


 Per scavarmi, senza farmi male,


 una riviera di luce dolce nel petto


 e rendere la mia anima navigabile.


 

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Ora, per finire,

 un'altra sua poesia in… video


 

BALLATA DI CIO' CHE DISSE IL VENTO

 

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.CIAO DA TONY KOSPAN



 

 

 




 
 

Rafael Alberti.. poeta dell’amore e dell’impegno civile – Biografia ed alcune belle poesie   1 comment

  


Rafael Alberti Merello (ma noto come Rafael Alberti)

è stato un poeta spagnolo di notevole levatura

 e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.



El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999

 

 

 

BREVE BIOGRAFIA 

 

La città in cui nacque è in Andalusia…

ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana

essendo stato suo nonno un garibaldino toscano

che si era rifugiato in Spagna.

 

I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura 

e partecipò anche ad una mostra

(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).

  

Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

 

 

 

 

 

 

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.

  

Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto

nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

  

 

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti

  

 

Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon

peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.

 

Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò

ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

  

 

  


Nel 1977 tornò in Spagna…

  

Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,

per unirsi ad una giovane intellettuale italiana

che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.

  

 

 

 

 

LA POETICA 


La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.


I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,

di immagini fantastiche 

e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…



 

 


ALCUNE SUE BELLE PEOSIE

 

Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie, 

(4 da leggere e 1 in video).

 

La 2° è però quella che amo di più…

 

 

 


I BAMBINI DELL’ESTREMADURA



I bambini dell’Estremadura


vanno scalzi


chi ha rubato loro le scarpe?


Li feriscono il caldo e il freddo


chi ha rotto loro i vestiti?


La pioggia


bagna loro il sonno e il letto


chi ha distrutto loro la casa?


Non sanno


i nomi delle stelle


Chi ha chiuso loro le scuole?


I bambini dell’Estremadura


sono seri


Chi è il ladro dei loro giochi?



 

 

 

 

 


SECONDO RICORDO



Anche prima,


molto prima della rivolta delle ombre,


e che nel mondo cadessero piume incendiate


e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.


Prima,


prima che tu mi domandassi


il numero e il sito del mio corpo.


Assai prima del corpo.


Nell’epoca dell’anima.


Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,


la prima dinastia del sogno.


Allorché,


contemplandomi nel nulla,


inventasti la prima parola.


Allora,


il nostro incontro.


 






TERZO RICORDO

 

Ancora i valzer del cielo 

non avevano sposato il gelsomino e la neve,

né i venti riflettuto 

la possibile musica dei tuoi capelli,

né decretato il re 

che la violetta fosse sepolta in un libro.

 

No.

 

Era l’età nella quale viaggiava la rondine

senza le nostre iniziali nel becco.

Quando convolvoli e campanule

morivano senza balconi da scalare né stelle.

 

L’età

nella quale sull’omero di un uccello 

non c’era fiore che posasse il capo.

 

Allora, dietro al tuo ventaglio, 

la nostra prima luna.









L’ANGELO BUONO


Venne quello che amavo,


 quello che chiamavo.


 Non quello che spazza cieli senza difese,


 astri senza capanne,


 lune senza patria,


 nevi.


 Nevi di quelle cadute da una mano,


 un nome,


 un sogno,


 una fronte.


 Non quello che ai suoi capelli


legò la morte.


 Quello che io amavo.


 Senza graffiare i venti,


 senza ferire foglie né muovere cristalli.


 Quello che ai suoi capelli


 legò il silenzio.


 Per scavarmi, senza farmi male,


 una riviera di luce dolce nel petto


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Ora, per finire,

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BALLATA DI CIO’ CHE DISSE IL VENTO

 

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.CIAO DA TONY KOSPAN



 

 

 




 
 

Rafael Alberti – Biografia e poesie del poeta dell’amore e dell’impegno civile   1 comment

  


Rafael Alberti Merello (ma noto come Rafael Alberti)

è stato un poeta spagnolo di notevole levatura

 e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.



El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999

 

 

 

BREVE BIOGRAFIA 

 

La città in cui nacque è in Andalusia…

ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana

essendo stato suo nonno un garibaldino toscano

che si era rifugiato in Spagna.

 

I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura 

e partecipò anche ad una mostra

(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).

  

Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

 

 

 

 

 

 

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.

  

Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto

nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

  

 

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti

  

 

Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon

peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.

 

Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò

ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

  

 

  


Nel 1977 tornò in Spagna…

  

Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,

per unirsi ad una giovane intellettuale italiana

che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.

  

 

 

 

 

LA POETICA 


La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.


I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,

di immagini fantastiche 

e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…



 

 


ALCUNE SUE BELLE PEOSIE

 

Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie, 

(4 da leggere e 1 in video).

 

La 2° è però quella che amo di più…

 

 

 


I BAMBINI DELL’ESTREMADURA



I bambini dell’Estremadura


vanno scalzi


chi ha rubato loro le scarpe?


Li feriscono il caldo e il freddo


chi ha rotto loro i vestiti?


La pioggia


bagna loro il sonno e il letto


chi ha distrutto loro la casa?


Non sanno


i nomi delle stelle


Chi ha chiuso loro le scuole?


I bambini dell’Estremadura


sono seri


Chi è il ladro dei loro giochi?



 

 

 

 

 


SECONDO RICORDO



Anche prima,


molto prima della rivolta delle ombre,


e che nel mondo cadessero piume incendiate


e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.


Prima,


prima che tu mi domandassi


il numero e il sito del mio corpo.


Assai prima del corpo.


Nell’epoca dell’anima.


Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,


la prima dinastia del sogno.


Allorché,


contemplandomi nel nulla,


inventasti la prima parola.


Allora,


il nostro incontro.


 






TERZO RICORDO

 

Ancora i valzer del cielo 

non avevano sposato il gelsomino e la neve,

né i venti riflettuto 

la possibile musica dei tuoi capelli,

né decretato il re 

che la violetta fosse sepolta in un libro.

 

No.

 

Era l’età nella quale viaggiava la rondine

senza le nostre iniziali nel becco.

Quando convolvoli e campanule

morivano senza balconi da scalare né stelle.

 

L’età

nella quale sull’omero di un uccello 

non c’era fiore che posasse il capo.

 

Allora, dietro al tuo ventaglio, 

la nostra prima luna.









L’ANGELO BUONO


Venne quello che amavo,


 quello che chiamavo.


 Non quello che spazza cieli senza difese,


 astri senza capanne,


 lune senza patria,


 nevi.


 Nevi di quelle cadute da una mano,


 un nome,


 un sogno,


 una fronte.


 Non quello che ai suoi capelli


legò la morte.


 Quello che io amavo.


 Senza graffiare i venti,


 senza ferire foglie né muovere cristalli.


 Quello che ai suoi capelli


 legò il silenzio.


 Per scavarmi, senza farmi male,


 una riviera di luce dolce nel petto


 e rendere la mia anima navigabile.


 

.

.

Ora, per finire,

 un’altra sua poesia in… video


 

BALLATA DI CIO’ CHE DISSE IL VENTO

 

.

.CIAO DA TONY KOSPAN



 

 

 




 
 

Rafael Alberti – Biografia ed alcune poesie del poeta dell’amore e dell’impegno civile   Leave a comment

  


Rafael Alberti Merello (ma noto come Rafael Alberti)

è stato un poeta spagnolo di notevole levatura

 e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.



El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999

 

 

 

BREVE BIOGRAFIA 

 

La città in cui nacque è in Andalusia…

ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana

essendo stato suo nonno un garibaldino toscano

che si era rifugiato in Spagna.

 

I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura 

e partecipò anche ad una mostra

(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).

  

Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

 

 

 

 

 

 

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.

  

Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto

nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

  

 

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti

  

 

Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon

peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.

 

Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò

ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

  

 

  


Nel 1977 tornò in Spagna…

  

Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,

per unirsi ad una giovane intellettuale italiana

che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.

  

 

 

 

 

LA POETICA 


La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.


I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,

di immagini fantastiche 

e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…



 

 


ALCUNE SUE BELLE PEOSIE

 

Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie, 

(4 da leggere e 1 in video).

 

La 2° è però quella che amo di più…

 

 

 


I BAMBINI DELL’ESTREMADURA



I bambini dell’Estremadura


vanno scalzi


chi ha rubato loro le scarpe?


Li feriscono il caldo e il freddo


chi ha rotto loro i vestiti?


La pioggia


bagna loro il sonno e il letto


chi ha distrutto loro la casa?


Non sanno


i nomi delle stelle


Chi ha chiuso loro le scuole?


I bambini dell’Estremadura


sono seri


Chi è il ladro dei loro giochi?



 

 

 

 

 


SECONDO RICORDO



Anche prima,


molto prima della rivolta delle ombre,


e che nel mondo cadessero piume incendiate


e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.


Prima,


prima che tu mi domandassi


il numero e il sito del mio corpo.


Assai prima del corpo.


Nell’epoca dell’anima.


Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,


la prima dinastia del sogno.


Allorché,


contemplandomi nel nulla,


inventasti la prima parola.


Allora,


il nostro incontro.


 






TERZO RICORDO

 

Ancora i valzer del cielo 

non avevano sposato il gelsomino e la neve,

né i venti riflettuto 

la possibile musica dei tuoi capelli,

né decretato il re 

che la violetta fosse sepolta in un libro.

 

No.

 

Era l’età nella quale viaggiava la rondine

senza le nostre iniziali nel becco.

Quando convolvoli e campanule

morivano senza balconi da scalare né stelle.

 

L’età

nella quale sull’omero di un uccello 

non c’era fiore che posasse il capo.

 

Allora, dietro al tuo ventaglio, 

la nostra prima luna.









L’ANGELO BUONO


Venne quello che amavo,


 quello che chiamavo.


 Non quello che spazza cieli senza difese,


 astri senza capanne,


 lune senza patria,


 nevi.


 Nevi di quelle cadute da una mano,


 un nome,


 un sogno,


 una fronte.


 Non quello che ai suoi capelli


legò la morte.


 Quello che io amavo.


 Senza graffiare i venti,


 senza ferire foglie né muovere cristalli.


 Quello che ai suoi capelli


 legò il silenzio.


 Per scavarmi, senza farmi male,


 una riviera di luce dolce nel petto


 e rendere la mia anima navigabile.


 

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Ora, per finire,

 un’altra sua poesia in… video


 

BALLATA DI CIO’ CHE DISSE IL VENTO

 

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.CIAO DA TONY KOSPAN



 

 

 




 
 

Rafael Alberti – Mini biografia ed alcune belle poesie del noto poeta spagnolo   Leave a comment

  

Rafael Alberti Merello

è stato un poeta spagnolo di notevole levatura

 e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.



El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999

 

 

 

BREVE BIOGRAFIA 

 

La città in cui nacque è in Andalusia…

ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana

essendo stato suo nonno un garibaldino toscano.

 

I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura 

e partecipò anche ad una mostra

(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche”).

  

Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

 

 

 

 

 

 

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.

  

Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto

nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

  

 

  

 

Nel 1939 alla fine della guerra civile 

riparò a Roma con la compagna Maria Teresa Leon.

 

Qui frequentò circoli culturali progressisti

e si dedicò ad una multiforme attività letteraria

di cui è riconosciuta la grande qualità.

  

 

  


Nel 1977 tornò in Spagna…

  

Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,

per unirsi ad una giovane intellettuale italiana

che l'assistette fino alla sua morte nel 1999.

  

 

 

 

 



LA POETICA 


La sua poetica spazia dall'impegno sociale e civile all'amore.


I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,

di immagini fantastiche 

e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…



 

 

UN RICORDO IN… POESIA…

 

Ricordiamolo con 5 poesie, 3 da leggere e 2 in video 

 

La 2° è però quella che amo di più…

 

 

 

 

I BAMBINI DELL'ESTREMADURA

I bambini dell'Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
bagna loro il sonno e il letto
chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell'Estremadura
sono seri
Chi è il ladro dei loro giochi?

 

 

 

 

 

SECONDO RICORDO


Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.

Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.

Assai prima del corpo.

Nell'epoca dell'anima.

Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.

Allorché,
contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.

Allora,
il nostro incontro.

 





TERZO RICORDO

 

Ancora i valzer del cielo 

non avevano sposato il gelsomino e la neve,

né i venti riflettuto 

la possibile musica dei tuoi capelli,

né decretato il re 

che la violetta fosse sepolta in un libro.

 

No.

 

Era l'età nella quale viaggiava la rondine

senza le nostre iniziali nel becco.

Quando convolvoli e campanule

morivano senza balconi da scalare né stelle.

 

L'età

nella quale sull'omero di un uccello 

non c'era fiore che posasse il capo.

 

Allora, dietro al tuo ventaglio, 

la nostra prima luna.

 

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 Ora altre 2 sue note  poesie in… video


 

BALLATA DI CIO' CHE DISSE IL VENTO

 

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R O S S O

(letta da Vittorio Gassman)

 

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

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Breve ricordo del grande poeta Rafael Alberti con biografia e poesie   2 comments

 

 

Un breve ricordo… nell'anniversario della nascita…

 

 

 


(El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10. 1999)

 

 

Rafael Alberti Merello è stato un poeta spagnolo di notevole levatura.

 

 

La città in cui nacque è in Andalusia…

ed il suo cognome rivela chiaramente la sua origine italiana

essendo stato suo nonno un garibaldino toscano.

 


 

I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura 

e partecipò anche ad una mostra.

 

 

Ma ben presto prevalse il suo amore per la poesia.

 

 

 

 

 

 

Fu amico di

Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.

 

 

Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto

nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

 

 

 

 

 

 

Nel 1939 alla fine della guerra civile

riparò a Roma con la compagna  Maria Teresa Leon.

.

.

 



Qui frequentò circoli culturali progressisti

e si dedicò ad una multiforme attività letteraria

di cui è riconosciuta la grande qualità.

 

 

 

 

 

Nel 1977 tornò in Spagna…

 

 

Poco dopo si separò dalla moglie compagna da una vita

per unirsi ad una giovane intellettuale italiana

che l'assistette fino alla sua morte nel 1999.

 

 

 

 

 

 

 

 

UN RICORDO IN… POESIA…

 

Come ricordare un poste se non leggendo sue poesie?


Ecco quindi 4 sue poesie, 3 da leggere e 1 in video

 

 

La 2° è quella che personalmente amo di più…

 

 

 

 

I BAMBINI DELL'ESTREMADURA

I bambini dell'Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
bagna loro il sonno e il letto
chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell'Estremadura
sono seri
Chi è il ladro dei loro giochi?

 

 

 

Francois Martin-Kavel

 

 

 

SECONDO RICORDO


Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.

Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.

Assai prima del corpo.

Nell'epoca dell'anima.

Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.

Allorché,
contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.

Allora,
il nostro incontro.

 

 

 

Van Gogh

 

 

BALLATA DI CIO' CHE DISSE IL VENTO


L’eternità potrebbe essere
 Un fiume, semplicemente,
 o un cavallo dimenticato
 e il tubare
 d’una colomba smarrita.

Appena l’uomo s’apparta
 Dagli uomini, viene il vento
 A dirgli ben altre cose,
 aprendogli gli occhi
 e gli orecchi a ben altro.

Oggi, appartato dagli uomini,
 e solo, fra queste balze,
 son stato a guardare il fiume
 e ho visto solo un cavallo
 e ho solo ascoltato
 il tubare
 d’una colomba smarrita.

E il vento passandomi accanto
 Come di sfuggita
 M’ha detto:
 L’eternità potrebbe essere
 Un fiume, semplicemente,
 o un cavallo dimenticato
 e il tubare
 di una colomba smarrita.




 

 

 

 

QUANDO ROMA E'…

(letta da Vittorio Gassman)

 

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

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