Archivio per l'etichetta ‘aforismi saggezza

La giraffa vanitosa – E’ davvero bella.. simpatica e saggia questa favola etnica   Leave a comment

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Davvero una favola densa di saggezza


che penso sia utile sia a grandi che a piccoli.

 

 

 

 

 

 

LA GIRAFFA VANITOSA

(favola etnica proveniente dall’Africa)

 

 

 

 

 

 

Ai limiti di una grande foresta, in Africa, viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile e snella, più alta di qualunque altra.

Sapendo di essere ammirata non solo dalle sue compagne ma da tutti gli animali era diventata superba e non aveva più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva.

Anzi se ne andava in giro tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri dicendo: – Guardatemi, io sono la più bella. –

Gli altri animali, stufi di udire le sue vanterie, la prendevano in giro, ma la giraffa vanitosa era troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta.

Un giorno la scimmia decise di darle una lezione. Si mise a blandirla con parole che accarezzavano le orecchie della giraffa:

– Ma come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa arriva dove nessuno altro animale può giungere. –

E così dicendo, la condusse verso la palma della foresta.

Quando furono giunti là, la scimmia chiese alla giraffa di prendere i datteri che stavano in alto e che erano i più dolci. lì suo collo era lunghissimo, ma per quanto si sforzasse di allungarlo ancor di più, non riusciva a raggiungere il frutto.

Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi sul collo e finalmente si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare il frutto desiderato.

Una volta tornata a terra, la scimmia disse alla giraffa:

– Vedi, cara mia, sei la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza gli altri, non puoi fare a meno degli altri animali.

La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare con gli altri animali e a rispettarli.


 

 

 

 

 

 


DAL WEB – IMPAGINAZ. T.K.

 

 


CIAO DA TONY KOSPAN

 

 


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LA TUA PAGINA DI


CULTURA.. PSICHE E SOGNO


PER COLORARE LE TUE ORE…


Frecce (51)


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MASCHERE.. VIAGGIO e PAROLA – Brevi ma eleganti passi letterari di Gramellini.. R. Battaglia e Hawthorne   Leave a comment

 
 
 


SULLE NOSTRE MASCHERE


 
 
 
 
 
 



Nessuno può, per un periodo che non sia brevissimo,
“portare” una faccia da mostrare a sé stesso e un’altra da mostrare alla folla, 
senza alla fine trovarsi nella condizione di non capire più quale possa essere la vera.

Nathaniel Hawthorne




 

SUL VIAGGIO (DELLA VITA)




 
 
 

L’importante è mettersi in cammino. 
Altrimenti non arriverai da nessuna parte. 
E passerai il resto della tua vita a disprezzarti per ciò che avresti potuto essere e non sei stato.
La meta iniziale del viaggio rappresenta solo lo stimolo per partire.
 
Massimo Gramellini


 
 

 
 
SULLA PAROLA


 
 
 

 
 
 


Dice un proverbio arabo che ogni parola, prima di essere pronunciata, dovrebbe passare da tre porte. 
Sull’arco della prima porta dovrebbe esserci scritto: “è vera?” 
Sulla seconda campeggiare la domanda: “è necessaria?” 
Sulla terza essere scolpita l’ultima richiesta: “è gentile?”. 
Una parola giusta può superare le tre barriere e raggiungere il destinatario con il suo significato piccolo o grande. 
Nel mondo di oggi, dove le parole inutili si sprecano, occorrerebbero cento porte, molte delle quali rimarrebbero sicuramente chiuse.


Romano Battaglia






 
 
 
 
 


“BEATI QUELLI..” – Simpatiche.. sagge ed attuali le riflessioni di Tommaso Moro che ci giungono dal ‘500   2 comments



Davvero imperdibili e tutte da godere
queste riflessioni di Tommaso Moro

 
 
 
Pierre Puget




BEATI QUELLI…
 
 
 
Beati quelli che sanno ridere di se stessi,
perché non finiranno mai di divertirsi.
 
 
Beati quelli che sanno distinguere una montagna da un ciottolo,
perché eviteranno molti fastidi.
 
 
Beati quelli che sanno riposare e dormire senza trovare scuse:
diventeranno saggi.
 
 
Beati quelli che sanno ascoltare e tacere:
impareranno cose nuove.




Giuseppe Mariotti – Picnic




Beati quelli che sono abbastanza intelligenti per non prendersi sul serio: 
saranno apprezzati dai loro vicini.
 
 
Beati quelli che sono attenti alle esigenze degli altri,
senza sentirsi indispensabili:
saranno dispensatori di gioia.
 
 
Beati sarete voi se saprete guardare seriamente le cose piccole
e tranquillamente le cose importanti:
andrete lontano nella vita.
 
 
Beati voi se saprete apprezzare un sorriso
e dimenticare uno sgarbo:
il vostro cammino sarà pieno di sole.




Walter Crane – Le stagioni




Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, 

che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere.

Se l’onore fosse redditizio, tutti sarebbero onorevoli.

Datemi o Signore () un’anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri e i lamenti,
e non permettete che io mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo invadente che si chiama IO.

Datemi, o Signore, il senso del ridicolo.

Concedetemi la grazia di comprendere uno scherzo,
affinché conosca nella vita un po’ di gioia
e possa farne parte anche ad altri.




Immagine in evidenza





L’autore è Thomas More, italianizzato in Tommaso Moro
brillante scrittore e giurista inglese che fu decapitato
perché non volle abbandonare la Chiesa di Roma
a favore della nascente Chiesa Anglicana.

Per questo è stato proclamato Santo.




Thomas More (Tommaso Moro) – Londra 7.2.1478 / Londra 6.7.1535





Jan Matsys – A Merry Company


La giraffa vanitosa – Bella.. simpatica e saggia favola etnica   Leave a comment

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Davvero una favola densa di saggezza


che penso sia utile sia a grandi che a piccoli.

 

 

 

 

 

 

LA GIRAFFA VANITOSA

(favola etnica proveniente dall’Africa)

 

 

 

 

 

 

Ai limiti di una grande foresta, in Africa, viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile e snella, più alta di qualunque altra.

Sapendo di essere ammirata non solo dalle sue compagne ma da tutti gli animali era diventata superba e non aveva più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva.

Anzi se ne andava in giro tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri dicendo: – Guardatemi, io sono la più bella. –

Gli altri animali, stufi di udire le sue vanterie, la prendevano in giro, ma la giraffa vanitosa era troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta.

Un giorno la scimmia decise di darle una lezione. Si mise a blandirla con parole che accarezzavano le orecchie della giraffa:

– Ma come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa arriva dove nessuno altro animale può giungere. –

E così dicendo, la condusse verso la palma della foresta.

Quando furono giunti là, la scimmia chiese alla giraffa di prendere i datteri che stavano in alto e che erano i più dolci. lì suo collo era lunghissimo, ma per quanto si sforzasse di allungarlo ancor di più, non riusciva a raggiungere il frutto.

Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi sul collo e finalmente si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare il frutto desiderato.

Una volta tornata a terra, la scimmia disse alla giraffa:

– Vedi, cara mia, sei la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza gli altri, non puoi fare a meno degli altri animali.

La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare con gli altri animali e a rispettarli.


 

 

 

 

 

 


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“BEATI QUELLI..” di Tommaso Moro – Simpatiche.. sagge ed attuali queste riflessioni che ci giungono dal ‘500   Leave a comment



Davvero imperdibili e tutte da godere
queste riflessioni di Tommaso Moro

 
 
 
Pierre Puget




BEATI QUELLI…
 
 
 
Beati quelli che sanno ridere di se stessi,
perché non finiranno mai di divertirsi.
 
 
Beati quelli che sanno distinguere una montagna da un ciottolo,
perché eviteranno molti fastidi.
 
 
Beati quelli che sanno riposare e dormire senza trovare scuse:
diventeranno saggi.
 
 
Beati quelli che sanno ascoltare e tacere:
impareranno cose nuove.




Giuseppe Mariotti – Picnic




Beati quelli che sono abbastanza intelligenti per non prendersi sul serio: 
saranno apprezzati dai loro vicini.
 
 
Beati quelli che sono attenti alle esigenze degli altri,
senza sentirsi indispensabili:
saranno dispensatori di gioia.
 
 
Beati sarete voi se saprete guardare seriamente le cose piccole
e tranquillamente le cose importanti:
andrete lontano nella vita.
 
 
Beati voi se saprete apprezzare un sorriso
e dimenticare uno sgarbo:
il vostro cammino sarà pieno di sole.




Walter Crane – Le stagioni




Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, 

che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere.

Se l’onore fosse redditizio, tutti sarebbero onorevoli.

Datemi o Signore () un’anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri e i lamenti,
e non permettete che io mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo invadente che si chiama IO.

Datemi, o Signore, il senso del ridicolo.

Concedetemi la grazia di comprendere uno scherzo,
affinché conosca nella vita un po’ di gioia
e possa farne parte anche ad altri.




Immagine in evidenza





L’autore è Thomas More, italianizzato in Tommaso Moro
brillante scrittore e giurista inglese che fu decapitato
perché non volle abbandonare la Chiesa di Roma
a favore della nascente Chiesa Anglicana.

Per questo è stato proclamato Santo.




Thomas More (Tommaso Moro) – Londra 7.2.1478 / Londra 6.7.1535





Jan Matsys – A Merry Company


La giraffa vanitosa – Una bella e simpatica favola etnica.. con una sua morale   Leave a comment

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Davvero una favola densa di saggezza…


che penso sia utile sia a grandi che a piccoli..

 

 

 

 

 

 

LA GIRAFFA VANITOSA

(favola etnica proveniente dall’Africa)

 

 

 

 

 

 

Ai limiti di una grande foresta, in Africa, viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile e snella, più alta di qualunque altra.

Sapendo di essere ammirata non solo dalle sue compagne ma da tutti gli animali era diventata superba e non aveva più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva.

Anzi se ne andava in giro tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri dicendo: – Guardatemi, io sono la più bella. –

Gli altri animali, stufi di udire le sue vanterie, la prendevano in giro, ma la giraffa vanitosa era troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta.

Un giorno la scimmia decise di darle una lezione. Si mise a blandirla con parole che accarezzavano le orecchie della giraffa:

– Ma come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa arriva dove nessuno altro animale può giungere… –

E così dicendo, la condusse verso la palma della foresta.

Quando furono giunti là, la scimmia chiese alla giraffa di prendere i datteri che stavano in alto e che erano i più dolci. lì suo collo era lunghissimo, ma per quanto si sforzasse di allungarlo ancor di più, non riusciva a raggiungere il frutto.

Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi sul collo e finalmente si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare il frutto desiderato.

Una volta tornata a terra, la scimmia disse alla giraffa:

– Vedi, cara mia, sei la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza gli altri, non puoi fare a meno degli altri animali.

La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare con gli altri animali e a rispettarli.


 

 

 

 

 

 


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BEATI QUELLI – Simpaticissime.. sagge ed “attuali” queste riflessioni di Tommaso Moro che ci giungono dal ‘500   Leave a comment



Davvero imperdibili e tutte da godere
queste riflessioni di Tommaso Moro

 
 
 
Pierre Puget




BEATI QUELLI…
 
 
 
Beati quelli che sanno ridere di se stessi,
perché non finiranno mai di divertirsi.
 
 
Beati quelli che sanno distinguere una montagna da un ciottolo,
perché eviteranno molti fastidi.
 
 
Beati quelli che sanno riposare e dormire senza trovare scuse:
diventeranno saggi.
 
 
Beati quelli che sanno ascoltare e tacere:
impareranno cose nuove.




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Beati quelli che sono abbastanza intelligenti per non prendersi sul serio: 
saranno apprezzati dai loro vicini.
 
 
Beati quelli che sono attenti alle esigenze degli altri,
senza sentirsi indispensabili:
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Beati sarete voi se saprete guardare seriamente le cose piccole
e tranquillamente le cose importanti:
andrete lontano nella vita.
 
 
Beati voi se saprete apprezzare un sorriso
e dimenticare uno sgarbo:
il vostro cammino sarà pieno di sole.




Walter Crane – Le stagioni




Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, 

che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere.

Se l’onore fosse redditizio, tutti sarebbero onorevoli.

Datemi o Signore () un’anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri e i lamenti,
e non permettete che io mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo invadente che si chiama IO.

Datemi, o Signore, il senso del ridicolo.

Concedetemi la grazia di comprendere uno scherzo,
affinché conosca nella vita un po’ di gioia
e possa farne parte anche ad altri.




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L’autore è Thomas More, italianizzato in Tommaso Moro
brillante scrittore e giurista inglese che fu decapitato
perché non volle abbandonare la Chiesa di Roma
a favore della nascente Chiesa Anglicana.

Per questo è stato proclamato Santo.




Thomas More (Tommaso Moro) – Londra 7.2.1478 / Londra 6.7.1535





Jan Matsys – A Merry Company


La giraffa.. vanitosa – Una simpatica favola etnica.. con una sua morale   Leave a comment

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Davvero una favola densa di saggezza…

che penso sia utile sia a grandi che a piccoli..

 

 

 

 

 

 

LA GIRAFFA VANITOSA

(favola etnica proveniente dall'Africa)

 

 

 

 

 

 

Ai limiti di una grande foresta, in Africa, viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile e snella, più alta di qualunque altra.

Sapendo di essere ammirata non solo dalle sue compagne ma da tutti gli animali era diventata superba e non aveva più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva.

Anzi se ne andava in giro tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri dicendo: – Guardatemi, io sono la più bella. –

Gli altri animali, stufi di udire le sue vanterie, la prendevano in giro, ma la giraffa vanitosa era troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta.

Un giorno la scimmia decise di darle una lezione. Si mise a blandirla con parole che accarezzavano le orecchie della giraffa:

– Ma come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa arriva dove nessuno altro animale può giungere… –

E così dicendo, la condusse verso la palma della foresta.

Quando furono giunti là, la scimmia chiese alla giraffa di prendere i datteri che stavano in alto e che erano i più dolci. lì suo collo era lunghissimo, ma per quanto si sforzasse di allungarlo ancor di più, non riusciva a raggiungere il frutto.

Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi sul collo e finalmente si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare il frutto desiderato.

Una volta tornata a terra, la scimmia disse alla giraffa:

– Vedi, cara mia, sei la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza gli altri, non puoi fare a meno degli altri animali.

La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare con gli altri animali e a rispettarli.


 

 

 

 

 

 


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MASCHERE.. VIAGGIO e PAROLA – Tre brevi ma eleganti passi letterari di Gramellini.. Battaglia e Hawthorne   2 comments

 
 
 


SULLE NOSTRE MASCHERE


 
 
 
 
 
 



Nessuno può, per un periodo che non sia brevissimo,
“portare” una faccia da mostrare a sé stesso e un’altra da mostrare alla folla, 
senza alla fine trovarsi nella condizione di non capire più quale possa essere la vera.

Nathaniel Hawthorne




 

SUL VIAGGIO (DELLA VITA)




 
 
 

L’importante è mettersi in cammino. 
Altrimenti non arriverai da nessuna parte. 
E passerai il resto della tua vita a disprezzarti per ciò che avresti potuto essere e non sei stato.
La meta iniziale del viaggio rappresenta solo lo stimolo per partire.
 
Massimo Gramellini


 
 

 
 
SULLA PAROLA


 
 
 

 
 
 


Dice un proverbio arabo che ogni parola, prima di essere pronunciata, dovrebbe passare da tre porte. 
Sull’arco della prima porta dovrebbe esserci scritto: “è vera?” 
Sulla seconda campeggiare la domanda: “è necessaria?” 
Sulla terza essere scolpita l’ultima richiesta: “è gentile?”. 
Una parola giusta può superare le tre barriere e raggiungere il destinatario con il suo significato piccolo o grande. 
Nel mondo di oggi, dove le parole inutili si sprecano, occorrerebbero cento porte, molte delle quali rimarrebbero sicuramente chiuse.


Romano Battaglia






 
 
 
 
 


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Beati quelli che sanno ridere di se stessi,
perché non finiranno mai di divertirsi.
 
 
Beati quelli che sanno distinguere una montagna da un ciottolo,
perché eviteranno molti fastidi.
 
 
Beati quelli che sanno riposare e dormire senza trovare scuse:
diventeranno saggi.
 
 
Beati quelli che sanno ascoltare e tacere:
impareranno cose nuove.




Giuseppe Mariotti – Picnic




Beati quelli che sono abbastanza intelligenti per non prendersi sul serio: 
saranno apprezzati dai loro vicini.
 
 
Beati quelli che sono attenti alle esigenze degli altri,
senza sentirsi indispensabili:
saranno dispensatori di gioia.
 
 
Beati sarete voi se saprete guardare seriamente le cose piccole
e tranquillamente le cose importanti:
andrete lontano nella vita.
 
 
Beati voi se saprete apprezzare un sorriso
e dimenticare uno sgarbo:
il vostro cammino sarà pieno di sole.




Walter Crane – Le stagioni




Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, 

che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto l'intelligenza di saperle distinguere.

Se l'onore fosse redditizio, tutti sarebbero onorevoli.

Datemi o Signore () un'anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri e i lamenti,
e non permettete che io mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo invadente che si chiama IO.

Datemi, o Signore, il senso del ridicolo.

Concedetemi la grazia di comprendere uno scherzo,
affinché conosca nella vita un po' di gioia
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brillante scrittore e giurista inglese che fu decapitato
perché non volle abbandonare la Chiesa di Roma
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