Archivio per l'etichetta ‘‘600 spagnolo’
Las meninas
DIEGO VELAZQUEZ
IL PIU’ GRANDE PITTORE SPAGNOLO DEL ‘600
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
.
Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.
.
.
Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
.
Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
.

Le tessitrici
Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica a dipingere (ed a fatica)
un solo ritratto di nudo Venere e Cupido (1644-1648 qui su)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
.
IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
F I N E
IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
.
.

La cucitrice – National Gallery of Art – Washington D.C.
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DIEGO VELAZQUEZ
IL PIU’ GRANDE PITTORE SPAGNOLO DEL ‘600
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
.
Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.
.
.
Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
.
Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
.

Le tessitrici
Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica a dipingere (ed a fatica)
un solo ritratto di nudo Venere e Cupido (1644-1648 qui su)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
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IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
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IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
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La cucitrice – National Gallery of Art – Washington D.C.
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Questo dipinto, considerato una delle vette dell’arte del grande pittore spagnolo, ci riporta alle vicende della Catalogna e di 2 re spagnoli di nome Filippo (che coincidenza!) del 1600 e dei nostri giorni.
LA STORIA DEL DIPINTO
Conosciamo con esattezza la sua storia grazie ai resoconti delle spese effettuate, in una casa distrutta dalla guerra, per la sistemazione delle pareti, l’apertura di 2 finestre, riparazioni varie e perfino la costruzione del cavalletto per consentire lo studio per il pittore.
Siamo nel 1644, la Catalogna si è dichiarata indipendente ed ha chiesto aiuto alla Francia.
Il Re di Spagna è dal 1621 Felipe IV, anche detto Filippo il Grande o Il Re Pianeta.
La Spagna è in grave difficoltà ed il Re allora interviene mettendosi alla guida dell’esercito spagnolo e sconfigge i Francesi a Lerida liberando così la città.
Il giorno dopo la vittoria chiede a Velazquez, che fa parte del suo seguito, di fargli un dipinto da far recapitare all’amata regina.
Posa per il pittore a Fraga 3 volte, nella casa diroccata e sistemata alla buona come atelier, con lo stesso vestito color cremisi e con lo stesso manganello militare con cui era entrato vittorioso nella città liberata.
ANALISI DEL DIPINTO
A detta di coloro che l’hanno visto non c’è paragone tra le immagini fotografiche e la sensazione che trasmette il dipinto da vicino.
Il dipinto, che ritrae il re a grandezza naturale, appare innanzitutto un’esplosione di colori, soprattutto rossi e grigi argentei, e di luci intense.
La genialità ed il virtuosismo della pennellata di Velazquez appare evidente soprattutto nella resa dei ricami argentati sul vestito rosso e nel bagliore della seta delle maniche che evidenziano per contrasto la sobria linearità del viso.
Da notare in particolare la piuma del cappello rossa sul rosso, la giubba rossa con il gallone d’argento ed il giustacuore nonché le anzidette maniche il cui colore argenteo sembra quasi liquido.
Il re, dipinto più volte negli anni da Velazquez, non ha alcuna aria trionfante anzi appare serio, stanco e forse preoccupato per il futuro, mentre la presenza del cappello in mano ci fa pensare ad un voluto ed affettuoso omaggio alla regina.
Secondo alcuni storici dell’arte l’artista si sarebbe ispirato al ritratto del Cardinale-Infante Ferdinando d’Austria di Anton van Dyck che era a Madrid dal 1636.
Il dipinto di Velazquez è dal 1911 nella Frick Collection di New York visitabile come un normale museo.
Le recenti vicende del separatismo catalano e della reprimenda del re spagnolo Felipe VI, omonimo del re dipinto da Velazquez, hanno riportato in auge questo dipinto già noto, in verità, come capolavoro.
F I N E
Copyright Tony Kospan
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
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DIEGO VELAZQUEZ
IL PIU’ GRANDE PITTORE SPAGNOLO DEL ‘600
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
.
Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.
.
.
Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
.
Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
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Le tessitrici
Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica a dipingere (ed a fatica)
un solo ritratto di nudo Venere e Cupido (1644-1648 qui su)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
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IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
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IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
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DIEGO VELAZQUEZ
IL PIU’ GRANDE PITTORE SPAGNOLO DEL ‘600
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
.
Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.
.
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Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
.
Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo
molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
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Le tessitrici
Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica
a dipingere (ed a fatica) un solo ritratto di nudo
Venere e Cupido (1644-1648)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.
Morì nel 1660
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
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IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
F I N E
IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
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Il più grande pittore spagnolo del ‘600
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
La cucitrice – National Gallery of Art – Washington D.C.
.
Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.
.
.
Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
.
Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo
molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
.

Le tessitrici
Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica
a dipingere (ed a fatica) un solo ritratto di nudo
Venere e Cupido (1644-1648)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.
Morì nel 1660
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
.
IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
F I N E
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Vecchia che frigge le uova
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DIEGO VELAZQUEZ
IL PIU’ GRANDE PITTORE SPAGNOLO DEL ‘600
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
.
Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.
.
.
Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
.
Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo
molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
.

Le tessitrici
Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica
a dipingere (ed a fatica) un solo ritratto di nudo
Venere e Cupido (1644-1648)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.
Morì nel 1660
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
.
IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
F I N E
IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
.
.

La cucitrice – National Gallery of Art – Washington D.C.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Il più grande pittore spagnolo del '600
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un'ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l'uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
La cucitrice – National Gallery of Art – Washington D.C.
.
Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l'incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell'arte italiana.
.
.
Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l'altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d'arte, nell'analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
.
Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po' dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo
molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l'appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
.

Le tessitrici
Tra l'altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell'onorificenza della Croce Rossa dell'Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica
a dipingere (ed a fatica) un solo ritratto di nudo
Venere e Cupido (1644-1648)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l'ala protettrice del re.
Morì nel 1660
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l'armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
.
IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell'opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d'Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l'occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL '900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del '900
che l'hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
F I N E
IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L'ARTE
.
.
L'infante Baltazar Carlos ed il suo pony
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Las meninas
DIEGO VELAZQUEZ
IL PIU’ GRANDE PITTORE SPAGNOLO DEL ‘600
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
.
Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.
.
.
Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
.
Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo
molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
.

Le tessitrici
Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica
a dipingere (ed a fatica) un solo ritratto di nudo
Venere e Cupido (1644-1648)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.
Morì nel 1660
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
.
IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
F I N E
IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
.
.

La cucitrice – National Gallery of Art – Washington D.C.
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Las meninas
DIEGO VELAZQUEZ
IL PIU’ GRANDE PITTORE SPAGNOLO DEL ‘600
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
.
Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.
.
.
Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
.
Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
.

Le tessitrici
Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica a dipingere (ed a fatica)
un solo ritratto di nudo Venere e Cupido (1644-1648 qui su)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
.
IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
F I N E
IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
.
.

La cucitrice – National Gallery of Art – Washington D.C.
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