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LA NEVICATA DEL ’56 – Il grande successo di Mia Martini (testo poetico di Califano) e le incredibili immagini di quell’anno   1 comment







Nel 1956 ci fu un’eccezionale enorme nevicata 
che colpi l’Italia intera 
da Nord a Sud senza eccezioni.



Napoli



L’eccezionalità dell’evento colpì ovviamente 
la fantasia degli italiani e fu l’input 
da cui scaturì una grande canzone.








La bellissima e poetica canzone,
 di cui parlerò ora e che ascolteremo in 2 versioni
è la “Nevicata del ’56
che fu portata al successo da Mia Martini.




Mia Martini



LA NEVICATA DEL ’56
– CANZONE-POESIA… E NON SOLO… –
a cura di Tony Kospan




Franco Califano



Il testo è invece di Franco Califano.

La canzone, per la bellezza del testo ed anche, penso,
per l’aria dolce e rarefatta che ci fa respirare,
vinse il Premio della Critica al Festival di Sanremo del 1990.






La canzone è considerata ancor oggi un capolavoro
poetico e musicale.




Sanremo 1990



Essa sembra dedicata al dolce ricordo di un amore
vissuto un tempo in cui la vita
aveva uno svolgimento semplice e tranquillo
interrotto però da una nevicata memorabile.

Memorabile perché assolutamente inusuale
per la durata, l’intensità e la vastità del territorio coinvolto.







LA NEVICATA DEL ’56

IL TESTO


“Ti ricordi una volta
Si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera
Ti ricordi lo spazio
I chilometri interi
Automobili poche allora
Le canzoni alla radio
Le partite allo stadio
Sulle spalle di mio padre
La fontana cantava
E quell’aria era chiara
Dimmi che era così
C’era pure la giostra
Sotto casa nostra e la musica che suonava
Io bambina sognavo
Un vestito da sera con tremila sottane
Tu la donna che già lo portava
C’era sempre un gran sole
E la notte era bella com’eri tu
E c’era pure la luna molto meglio di adesso
Molto più di così
Com’è com’è com’è
Che c’era posto pure per le favole
E un vetro che riluccica
Sembrava l’America
E chi l’ha vista mai
E zitta e zitta poi
La nevicata del ’56
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli.”








Eccola dunque in un video che contiene
altre immagini della mitica nevicata del ’56.



fre bia pouce    musicAnimata




ed in quest’altro invece cantata
dall’autore Franco Califano.




fre bia pouce    musicAnimata





Buon ascolto/visione… se ci va…


Ciaoooooooooooooooo


Orso Tony






tititatititatitita


STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
Frecce2039








UOMINI SOLI – Testo.. immagini e video della bellissima canzone-poesia dei mitici Pooh   1 comment



Leggeremo il poetico testo
e ascolteremo la mitica canzone

 
 
 
 
 
 
 
Stavolta la canzone poesia
ci viene dal notissimo gruppo dei Pooh
 
 
Scritta da Roby Facchinetti e Valerio Negrini,
fu presentata dallo storico gruppo
al Festival di Sanremo del 1990,
e vinse quella manifestazione canora.
 
 


 
 
 
 
Il tema, la solitudine,  
è stupendamente raccontato in poesia e musica.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL TESTO
 
 
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo.
Per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l’ha già messo al muro,
o perché in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po’ cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Vediamo se si può,
farci amare come siamo,
senza violentarci più,
con nevrosi e gelosie.
Perché questa vita stende,
e chi è steso o dorme o muore,
oppure fa l’amore.
Ci sono uomini soli per la sete d’avventura,
perché han studiato da prete o per vent’anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perché sono dei diversi.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può
imparare queste donne
e cambiare un po’ per loro,
e cambiare un po’ per noi.
Ma Dio delle città
e dell’immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo.









 
rose su viola linje5F5rose su viola linje5F5
 
 
 
 
IL VIDEO
 
 
Ed ora ascoltiamola con la mente e…

con il cuore se ci va.
 
 
 
 
 
 
 
 
Orso Tony
 
 
 
 


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IL TUO BEL GRUPPO DI FB
INSIEME SPENSIERATO E CULTURALE
Frecce (51)
 






 
 

LA NEVICATA DEL ’56 – Il grande successo di Mia Martini (il poetico testo di Califano) e le incredibili immagini di quell’anno   Leave a comment







Nel 1956 ci fu un’eccezionale enorme nevicata 
che colpi l’Italia intera 
da Nord a Sud senza eccezioni.



Napoli



L’eccezionalità dell’evento colpì ovviamente 
la fantasia degli italiani e fu l’input 
da cui scaturì una grande canzone.








La bellissima e poetica canzone,
 di cui parlerò ora e che ascolteremo in 2 versioni
è la “Nevicata del ’56
che fu portata al successo da Mia Martini.




Mia Martini



LA NEVICATA DEL ’56
– CANZONE-POESIA… E NON SOLO… –
a cura di Tony Kospan




Franco Califano



Il testo è invece di Franco Califano.

La canzone, per la bellezza del testo ed anche, penso,
per l’aria dolce e rarefatta che ci fa respirare,
vinse il Premio della Critica al Festival di Sanremo del 1990.






La canzone è considerata ancor oggi un capolavoro
poetico e musicale.




Sanremo 1990



Essa sembra dedicata al dolce ricordo di un amore
vissuto un tempo in cui la vita
aveva uno svolgimento semplice e tranquillo
interrotto però da una nevicata memorabile.

Memorabile perché assolutamente inusuale
per la durata, l’intensità e la vastità del territorio coinvolto.







LA NEVICATA DEL ’56

IL TESTO


“Ti ricordi una volta
Si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera
Ti ricordi lo spazio
I chilometri interi
Automobili poche allora
Le canzoni alla radio
Le partite allo stadio
Sulle spalle di mio padre
La fontana cantava
E quell’aria era chiara
Dimmi che era così
C’era pure la giostra
Sotto casa nostra e la musica che suonava
Io bambina sognavo
Un vestito da sera con tremila sottane
Tu la donna che già lo portava
C’era sempre un gran sole
E la notte era bella com’eri tu
E c’era pure la luna molto meglio di adesso
Molto più di così
Com’è com’è com’è
Che c’era posto pure per le favole
E un vetro che riluccica
Sembrava l’America
E chi l’ha vista mai
E zitta e zitta poi
La nevicata del ’56
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli.”








Eccola dunque in un video che contiene
altre immagini della mitica nevicata del ’56.



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ed in quest’altro invece cantata
dall’autore Franco Califano.




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Buon ascolto/visione… se ci va…


Ciaoooooooooooooooo


Orso Tony






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STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
Frecce2039








UOMINI SOLI – Testo.. immagini e video di una delle più belle canzoni-poesie dei mitici Pooh   Leave a comment



Leggeremo il poetico testo
e ascolteremo la mitica canzone

 
 
 
 
 
 
 
Stavolta la canzone poesia
ci viene dal notissimo gruppo dei Pooh
 
 
Scritta da Roby Facchinetti e Valerio Negrini,
fu presentata dallo storico gruppo
al Festival di Sanremo del 1990,
e vinse quella manifestazione canora.
 
 


 
 
 
 
Il tema, la solitudine,  
è stupendamente raccontato in poesia e musica.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL TESTO
 
 
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo.
Per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l’ha già messo al muro,
o perché in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po’ cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Vediamo se si può,
farci amare come siamo,
senza violentarci più,
con nevrosi e gelosie.
Perché questa vita stende,
e chi è steso o dorme o muore,
oppure fa l’amore.
Ci sono uomini soli per la sete d’avventura,
perché han studiato da prete o per vent’anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perché sono dei diversi.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può
imparare queste donne
e cambiare un po’ per loro,
e cambiare un po’ per noi.
Ma Dio delle città
e dell’immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo.









 
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IL VIDEO
 
 
Ed ora ascoltiamola con la mente e…

con il cuore se ci va.
 
 
 
 
 
 
 
 
Orso Tony
 
 
 
 


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Frecce (51)
 






 
 


Leggeremo il poetico testo
e ascolteremo la mitica canzone

 
 
 
 
 
 
 
Stavolta la canzone poesia
ci viene dal notissimo gruppo dei Pooh…
 
 
Scritta da Roby Facchinetti e Valerio Negrini,
fu presentata dallo storico gruppo
al Festival di Sanremo del 1990,
e vinse quella manifestazione canora.
 
 


 
 
 
 
Il tema, la solitudine,  
è stupendamente raccontato in poesia e musica…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL TESTO
 
 
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo.
Per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l’ha già messo al muro,
o perché in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po’ cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Vediamo se si può,
farci amare come siamo,
senza violentarci più,
con nevrosi e gelosie.
Perché questa vita stende,
e chi è steso o dorme o muore,
oppure fa l’amore.
Ci sono uomini soli per la sete d’avventura,
perché han studiato da prete o per vent’anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perché sono dei diversi.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può
imparare queste donne
e cambiare un po’ per loro,
e cambiare un po’ per noi.
Ma Dio delle città
e dell’immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo.









 
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IL VIDEO
 
 
Ed ora ascoltiamola con la mente e…

con il cuore se ci va….
 
 
 
 
 
 
 
 
Orso Tony
 
 
 
 


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LA NEVICATA DEL ’56 – La mitica canzone di Mia Martini e Franco Califano e le incredibili immagini di quell’anno   Leave a comment







Nel 1956 ci fu un’eccezionale enorme nevicata 
che colpi l’Italia intera 
da Nord a Sud senza eccezioni.



Napoli



L’eccezionalità dell’evento colpì ovviamente 
la fantasia degli italiani e fu l’input 
da cui scaturì una grande canzone.








La bellissima e poetica canzone,
 di cui parlerò ora e che ascolteremo in 2 versioni
è la “Nevicata del ’56”
che fu portata al successo da Mia Martini.




Mia Martini



LA NEVICATA DEL ’56
– CANZONE-POESIA… E NON SOLO… –
a cura di Tony Kospan




Franco Califano



Il testo è invece di Franco Califano.

La canzone, per la bellezza del testo ed anche, penso,
per l’aria dolce e rarefatta che ci fa respirare,
vinse il Premio della Critica al Festival di Sanremo del 1990.






La canzone è considerata ancor oggi un capolavoro
poetico e musicale.




Sanremo 1990



Essa sembra dedicata al dolce ricordo di un amore
vissuto un tempo in cui la vita
aveva uno svolgimento semplice e tranquillo
interrotto però da una nevicata… memorabile.

Memorabile perché assolutamente inusuale
per la durata, l’intensità e la vastità del territorio coinvolto.







LA NEVICATA DEL ’56

IL TESTO


“Ti ricordi una volta
Si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera
Ti ricordi lo spazio
I chilometri interi
Automobili poche allora
Le canzoni alla radio
Le partite allo stadio
Sulle spalle di mio padre
La fontana cantava
E quell’aria era chiara
Dimmi che era così
C’era pure la giostra
Sotto casa nostra e la musica che suonava
Io bambina sognavo
Un vestito da sera con tremila sottane
Tu la donna che già lo portava
C’era sempre un gran sole
E la notte era bella com’eri tu
E c’era pure la luna molto meglio di adesso
Molto più di così
Com’è com’è com’è
Che c’era posto pure per le favole
E un vetro che riluccica
Sembrava l’America
E chi l’ha vista mai
E zitta e zitta poi
La nevicata del ’56
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli.”








Eccola dunque in un video con immagini del ’56.







ed in quest’altro invece cantata
dall’autore Franco Califano.









Buon ascolto/visione… se ci va…


Ciaoooooooooooooooo


Orso Tony






STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
 








UOMINI SOLI – Ecco.. testo e video.. di una delle più belle canzoni-poesie dei mitici Pooh   Leave a comment



Leggeremo il poetico testo
e ascolteremo la mitica canzone

 
 
 
 
 
 
 
Stavolta la canzone poesia
ci viene dal notissimo gruppo dei Pooh…
 
 
Scritta da Roby Facchinetti e Valerio Negrini,
fu presentata dallo storico gruppo
al Festival di Sanremo del 1990,
e vinse quella manifestazione canora.
 
 


 
 
 
 
Il tema, la solitudine,  
è stupendamente raccontato in poesia e musica…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL TESTO
 
 
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo.
Per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l’ha già messo al muro,
o perché in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po’ cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Vediamo se si può,
farci amare come siamo,
senza violentarci più,
con nevrosi e gelosie.
Perché questa vita stende,
e chi è steso o dorme o muore,
oppure fa l’amore.
Ci sono uomini soli per la sete d’avventura,
perché han studiato da prete o per vent’anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perché sono dei diversi.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può
imparare queste donne
e cambiare un po’ per loro,
e cambiare un po’ per noi.
Ma Dio delle città
e dell’immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo.









 
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IL VIDEO
 
 
Ed ora ascoltiamola con la mente e…

con il cuore se ci va….
 
 
 
 
 
 
 
 
Orso Tony
 
 
 
 


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LA NEVICATA DEL ’56 – La mitica canzone portata al successo da Mia Martini.. in 2 video.. e le incredibili immagini di quell’anno   1 comment







Nel 1956 ci fu un'eccezionale enorme nevicata 
che colpi l'Italia intera 
da Nord a Sud senza eccezioni.



Napoli



L'eccezionalità dell'evento colpì ovviamente 
la fantasia degli italiani e fu l'input 
da cui scaturì una grande canzone.








La bellissima e poetica canzone,
 di cui parlerò ora e che ascolteremo in 2 versioni
è la “Nevicata del '56″
che fu portata al successo da Mia Martini.




Mia Martini



LA NEVICATA DEL '56
– CANZONE-POESIA… E NON SOLO… –
a cura di Tony Kospan




Franco Califano



Il testo è invece di Franco Califano.

La canzone, per la bellezza del testo ed anche, penso,
per l’aria dolce e rarefatta che ci fa respirare,
vinse il Premio della Critica al Festival di Sanremo del 1990.






La canzone è considerata ancor oggi un capolavoro
poetico e musicale.




Sanremo 1990



Essa sembra dedicata al dolce ricordo di un amore
vissuto un tempo in cui la vita
aveva uno svolgimento semplice e tranquillo
interrotto però da una nevicata… memorabile.

Memorabile perché assolutamente inusuale
per la durata, l’intensità e la vastità del territorio coinvolto.







LA NEVICATA DEL '56

IL TESTO


“Ti ricordi una volta
Si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera
Ti ricordi lo spazio
I chilometri interi
Automobili poche allora
Le canzoni alla radio
Le partite allo stadio
Sulle spalle di mio padre
La fontana cantava
E quell’aria era chiara
Dimmi che era così
C’era pure la giostra
Sotto casa nostra e la musica che suonava
Io bambina sognavo
Un vestito da sera con tremila sottane
Tu la donna che già lo portava
C’era sempre un gran sole
E la notte era bella com’eri tu
E c’era pure la luna molto meglio di adesso
Molto più di così
Com’è com’è com’è
Che c’era posto pure per le favole
E un vetro che riluccica
Sembrava l’America
E chi l’ha vista mai
E zitta e zitta poi
La nevicata del ’56
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli.”








Eccola dunque in un video con immagini del '56.







ed in quest’altro invece cantata
dall’autore Franco Califano.









Buon ascolto/visione… se ci va…


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Orso Tony






STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
 








UOMINI SOLI – Ecco una delle più belle canzoni-poesie dei mitici Pooh (testo.. immagini e video)   Leave a comment



Leggeremo il poetico testo
e ascolteremo la mitica canzone

 
 
 
 
 
 
 
Stavolta la canzone poesia
ci viene dal notissimo gruppo dei Pooh…
 
 
Scritta da Roby Facchinetti e Valerio Negrini,
fu presentata dallo storico gruppo
al Festival di Sanremo del 1990,
e vinse quella manifestazione canora.
 
 


 
 
 
 
Il tema, la solitudine,  
è stupendamente raccontato in poesia e musica…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL TESTO
 
 
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo.
Per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l’ha già messo al muro,
o perché in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po’ cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Vediamo se si può,
farci amare come siamo,
senza violentarci più,
con nevrosi e gelosie.
Perché questa vita stende,
e chi è steso o dorme o muore,
oppure fa l’amore.
Ci sono uomini soli per la sete d’avventura,
perché han studiato da prete o per vent’anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perché sono dei diversi.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può
imparare queste donne
e cambiare un po’ per loro,
e cambiare un po’ per noi.
Ma Dio delle città
e dell’immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo.









 
rose su viola linje5F5rose su viola linje5F5
 
 
 
 
IL VIDEO
 
 
Ed ora ascoltiamola con la mente e…

con il cuore se ci va….
 
 
 
 
 
 
 
 
Orso Tony
 
 
 
 


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LA NEVICATA DEL ’56 – Bella canzone poesia di Califano ma portata al successo da Mia Martini   Leave a comment

 
 







Stavolta è il turno…
tra le canzoni dal poetico testo… di questa
Nevicata del '56
che ebbe gran successo con Mia Martini…

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

LA NEVICATA DEL '56
– CANZONE-POESIA… E NON SOLO… –
a cura di Tony Kospan

 
 
 
 
 
Mia Martini
 
 
 
 
 
Il testo è invece di Franco Califano…
 
 
La canzone, per la bellezza del testo ed anche, penso,
per l’aria dolce e rarefatta che ci fa respirare,
 vinse il Premio della Critica
al Festival di Sanremo del 1990.
 
 
La canzone è considerata ancor oggi un capolavoro…

 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
Essa sembra dedicata al dolce ricordo di un amore…
vissuto un tempo in cui la vita
aveva uno svolgimento semplice… e tranquillo…
interrotto però da una… nevicata… memorabile…
 
 
Infatti nel '56 ci fu una nevicata assolutamente inusuale
per la durata, l’intensità e la vastità del territorio coinvolto…

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

LA NEVICATA DEL '56

IL TESTO

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ti ricordi una volta
Si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera
Ti ricordi lo spazio
I chilometri interi
Automobili poche allora
Le canzoni alla radio
Le partite allo stadio
Sulle spalle di mio padre
La fontana cantava
E quell’aria era chiara
Dimmi che era così
C’era pure la giostra
Sotto casa nostra e la musica che suonava
Io bambina sognavo
Un vestito da sera con tremila sottane
Tu la donna che già lo portava
C’era sempre un gran sole
E la notte era bella com’eri tu
E c’era pure la luna molto meglio di adesso
Molto più di così
Com’è com’è com’è
Che c’era posto pure per le favole
E un vetro che riluccica
Sembrava l’America
E chi l’ha vista mai
E zitta e zitta poi
La nevicata del ’56
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli.”


 
 
 
 

 

 

Eccola dunque in un video con immagini del 56…

 
 
 
 
 
 
 
 
 
ed in quest’altro invece cantata
dall’autore Franco Califano…
 
 
 
 

 

 

Buon ascolto/visione… se ci va…

 

Ciaoooooooooooooooo

 

Orso Tony




 

 

 

 

LA TUA PAGINA CULTURALE D'AMORE.. PSICHE E SOGNO



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UOMINI SOLI – Una delle più belle canzoni-poesie dei mitici Pooh   Leave a comment



Il poetico testo e la mitica canzone

 
 
 
 
 
 
 
Stavolta la canzone poesia
ci viene dal notissimo gruppo dei Pooh…
 
 
Scritta da Roby Facchinetti e Valerio Negrini,
fu presentata dallo storico gruppo
al Festival di Sanremo del 1990,
e vinse quella manifestazione canora.
 
 


 
 
 
 
 
Il tema, la solitudine,  
è stupendamente raccontato in poesia e musica…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL TESTO
 
 
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo.
Per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l’ha già messo al muro,
o perché in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po’ cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Vediamo se si può,
farci amare come siamo,
senza violentarci più,
con nevrosi e gelosie.
Perché questa vita stende,
e chi è steso o dorme o muore,
oppure fa l’amore.
Ci sono uomini soli per la sete d’avventura,
perché han studiato da prete o per vent’anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perché sono dei diversi.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può
imparare queste donne
e cambiare un po’ per loro,
e cambiare un po’ per noi.
Ma Dio delle città
e dell’immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo.











 
 
 
 
 
 
IL VIDEO
 
 
Ed ora ascoltiamola con la mente e…

con il cuore se ci va….
 
 
 
 
 
 
 
 
Orso Tony
 
 
 
 


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