a guardar le operette alla TV e sa bene quindi cosa sono.
Ora però lo spiegherò a chi non può saperlo
e lo ricorderò invece a chi le ha conosciute.
L’operetta è una commedia, in parte recitata e in parte cantata,
che, per l’importanza delle parti musicali,
viene in genere considerata come una filiazione del teatro musicale
e, in particolare, dell’operà-comique francese.
Quella che ora leggeremo e ricorderemo
è una tra le più classiche e più amate di sempre.
LA VEDOVA ALLEGRA
a cura di Tony Kospan
LA STORIA
La Vedova Allegradi Franz Lehár è da sempre considerata
il primo e più importante titolo della storia dell’operetta.
Il titolo originale dell’operetta in tre atti è “Die lustige Witwe“.
Fu fu musicata da Lehàr su libretto di Victor Léon e Leo Stein basato sulla trama della commedia “L’attaché d’ambassade” di Henri Meilhac.
Debuttò con immediato grande successo il 30 dicembre 1905 al Theater an der Wien di Vienna.
Ha attraversato tutto un secolo di cambiamenti profondi, eppure il suo successo non si è mai appannato ed è sicuramente destinato a rinnovarsi nel terzo millennio.
Basti pensare che quest’operetta è a tutt’oggi uno dei titoli più rappresentati nelle Stagioni Teatrali di tutto il mondo.
LA TRAMA
All’ambasciata del Pontevedro a Parigi, c’è grande fermento.
Sta arrivando la Signora Anna Glavari , giovane vedova del ricchissimo banchiere di corte.
L’ambasciatore, il Barone Zeta, ha ricevuto l’incarico di trovare un marito pontevedrino alla vedova e questo per conservare i milioni di dote della signora, in patria. Infatti se la signora Glavari passasse a seconde nozze con un francese, il suo capitale lascerebbe la Banca Nazionale Pontevedrina e per il Pontevedro sarebbe la rovina economica.
Njegus, cancelliere dell’ambasciata, é un po’ troppo pasticcione per una simile impresa ma c’é il conte Danilo che potrebbe andare benissimo. Njegus e Zeta tentano di convincerlo ma lui non ne vuole sapere. Tra Danilo e Anna c’era stata una storia d’amore finita male a causa della famiglia di Danilo. Da parte sua la vedova, pur amando Danilo, non lo vuole dimostrare e fa di tutto per farlo ingelosire. Frattanto si snoda un’altra storia d’amore che vede protagonisti Valencienne, giovane mogliettina di Zeta, e Camillo de Rossillon, un diplomatico francese che la corteggia con assiduità . I due si danno convegno in un chiosco. Li sta per sorprendere il barone Zeta quando Njegus riesce a fare uscire per tempo Valencienne ed a sostituirla con Anna.
La vedova sorpresa con Camillo! Tutti sono sconvolti, Danilo furioso abbandona la festa. Tutto ormai sembra compromesso ma Njegus, vero Deus ex-machina, riesce a sciogliere gli equivoci e a far confessare ad Anna e Danilo il loro reciproco amore. La patria é salva. D’ora in poi la signora Glavari non sarà più “La vedova allegra” ma la felice consorte del conte Danilo Danilowitch.
Rachmaninoff è considerato l’ultimo dei grandi compositori romantici.
Ma è stato anche pianista e direttore d’orchestra di fama mondiale.
Dopo la rivoluzione russa divenne cittadino americano ma ebbe sempre nostalgia per la madre patria.
Ha creato un linguaggio musicale nuovo ricco di espressività e di colorate tonalità.
Come pianista poi è stato un autentico “padrone” dello strumento da cui ricavava stupende melodie.
.
.
.
.
Magritte è stato invece un pittore belga considerato tra i più grandi artisti surrealisti del 20° secolo.
Leggiamo questo breve brano trovato tempo fa nel web che ci parla del suo inconsueto modo di dipingere.
– Magritte non amava dipingere.
Non mancano gli aneddoti e le testimonianze dirette che confermano il suo atteggiamento distaccato rispetto al “fare pittura“.
Ma ne sono buona testimonianza le opere stesse che rifiutano ogni “cedimento” pittorico, tese a sviluppare in immagine la fragranza dell’idea, unica protagonista dei suoi lavori.
Gli amanti
Il suo è un dipingere freddo, levigato, meticoloso ma senza palpiti di pennello, senza sorprese di tocchi, di gesti, d’inebrianti incidenti di percorso.
Tuttavia, e paradossalmente, la sua prassi si colloca nel cuore della pittura, vale a dire nella centralità dialettica dello sguardo, del vedere e in sintesi della visione.
Il problema della visione come territorio orgogliosamente presidiato dall’arte moderna e rivendicato in quanto specificità conoscitiva inalienabile e paritetica rispetto all’attività scientifica, fìlosofìca e tecnologica che sembrava esaurire ogni possibile funzione conoscitiva, aveva negli anni Venti attraversato circa un secolo di travagliate e però trionfanti esperienze.
(dal web)
.
Amo Magritte proprio per questo,
cioè non tanto per le sue capacità tecnico-artistiche,
quanto per l’idea… la fantasia incredibile…
oggi si direbbe “messaggio”
che egli ci trasmette in modo chiaro… anche se surreale.
.
.
Il collegamento arte-musica stavolta mi è stato facilitato
dall’aver trovato questo video che accosta anch’esso
una bella serie di dipinti di Magritte alla musica di Rachmaninoff.
Buon ascolto… e buona visione (o viceversa)
se vi fa piacere.
Ciao da Orso Tony
IL GRUPPO DI CHI AMA LA STORIA ED I RICORDI (NO POLITICA)
Rachmaninoff è considerato l’ultimo dei grandi compositori romantici.
Ma è stato anche pianista e direttore d’orchestra di fama mondiale.
Dopo la rivoluzione russa divenne cittadino americano ma ebbe sempre nostalgia per la madre patria.
Ha creato un linguaggio musicale nuovo ricco di espressività e di colorate tonalità.
Come pianista poi è stato un autentico “padrone” dello strumento da cui ricavava stupende melodie.
.
.
.
.
Magritte è stato invece un pittore belga considerato tra i più grandi artisti surrealisti del 20° secolo.
Leggiamo questo breve brano trovato tempo fa nel web che ci parla del suo inconsueto modo di dipingere.
– Magritte non amava dipingere.
Non mancano gli aneddoti e le testimonianze dirette che confermano il suo atteggiamento distaccato rispetto al “fare pittura“.
Ma ne sono buona testimonianza le opere stesse che rifiutano ogni “cedimento” pittorico, tese a sviluppare in immagine la fragranza dell’idea, unica protagonista dei suoi lavori.
Gli amanti
Il suo è un dipingere freddo, levigato, meticoloso ma senza palpiti di pennello, senza sorprese di tocchi, di gesti, d’inebrianti incidenti di percorso.
Tuttavia, e paradossalmente, la sua prassi si colloca nel cuore della pittura, vale a dire nella centralità dialettica dello sguardo, del vedere e in sintesi della visione.
Il problema della visione come territorio orgogliosamente presidiato dall’arte moderna e rivendicato in quanto specificità conoscitiva inalienabile e paritetica rispetto all’attività scientifica, fìlosofìca e tecnologica che sembrava esaurire ogni possibile funzione conoscitiva, aveva negli anni Venti attraversato circa un secolo di travagliate e però trionfanti esperienze.
(dal web)
.
Amo Magritte proprio per questo,
cioè non tanto per le sue capacità tecnico-artistiche,
quanto per l’idea… la fantasia incredibile…
oggi si direbbe “messaggio”
che egli ci trasmette in modo chiaro… anche se surreale.
.
.
Il collegamento arte-musica stavolta mi è stato facilitato
dall’aver trovato questo video che accosta anch’esso
una bella serie di dipinti di Magritte alla musica di Rachmaninoff.
Buon ascolto… e buona visione (o viceversa)
se vi fa piacere.
Ciao da Orso Tony
IL GRUPPO DI CHI AMA LA STORIA ED I RICORDI (NO POLITICA)
Il Prete Rosso, così era chiamato il mitico musicista per il colore dei capelli,
è stato uno dei più grandi violinisti ed un grande autore di musica barocca
negli anni a cavallo tra il ‘600 ed il ‘700.
Csók István – Risveglio di primavera
La produzione musicale del genio musicale veneziano
è stata ampia e varia
ed è ancor oggi amatissima ed ascoltatissima.
Notevole poi fu anche il suo contributo
nell’evoluzione della concertistica.
Venezia 4 marzo 1678 – Vienna 28 luglio 1741
Gli rendo omaggio accostando la sua mitica musica
dedicata alla Primavera,
il primo dei suoi quattro “Concerti delle stagioni“,
a diversi dipinti in tema.
Giuseppe Arcimboldo – La primavera
Leggeremo poi anche il sonetto che ispirò la musica di Vivaldi
ed ascolteremo in un bellissimo video… la sua Primavera.
Richard E Miller – Primavera – 1914
IL SONETTO
Iniziamo con leggere il sonetto, d’autore non noto,
che ispirò Vivaldi.
Van Gogh
LA PRIMAVERA
– SONETTO –
Giunt’è la Primavera e festosetti
La salutan gl’augei con lieto canto,
E i fonti allo spirar de’ zeffiretti
Con dolce mormorìo scorrono intanto;
Vengon coprendo l’aer di nero manto
E lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti
Indi tacendo questi, gl’augelletti
Tornan di nuovo al lor canoro incanto:
E quindi sul fiorito ameno prato
Al caro mormorìo di fronde e piante
Dorme ‘l caprar col fido can’ a lato.
Di pastoral zampogna al suon festante
Danzan ninfe e pastor nel tetto amato
Di Primavera all’apparir brillante.
Daniel F. Gerhartz
BREVE ANALISI MUSICALE DEL CONCERTO
.
LA PRIMAVERA
è un concerto in Mi maggiore
per violino, archi e cembalo.
La musica descrive passo dopo passo
gli aspetti più importanti della Primavera:
come il canto degli uccelli ed il temporale
mentre nella danzante musica finale
il violino solista… rappresenta il pastore dormiente,
le viole… il latrato del fedele cane
e gli altri violini… evocano il fruscio delle foglie.
Botticelli
Ma è giunto il momento d’ascoltar la mitica musica…
Enrico Caruso è stato un grande tenore italiano ed una vera e propria leggenda musicale per la sua magica voce.
Nato a Napoli il 25 febbraio 1873 da una famiglia povera fu avviato da ragazzo a lavori manuali e poi, per la sua bravura, a studi di disegno, ma ben presto la sua voce, esibita nel coro della chiesa ed in spettacoli locali, cominciò ad esser molto ammirata.
Ma il vero colpo di fortuna fu esser notato dal baritono Eduardo Missino che l’indirizzò dal maestro di musica Guglielmo Vergine perché educasse e migliorasse la sua voce (scuola… ben pagata perché pretese il 25% dei guadagni per 5 anni).
Evitato il militare perché migliorasse le sue doti canore… dopo qualche iniziale insuccesso si esibì in varie parti…
Conosciuto il direttore d’orchestra Vincenzo Lombardi accettò di far parte nel suo spettacolo che doveva tenersi a Livorno.
Qui conobbe la soprano Ada Giacchetti con cui ebbe una relazione durata 11 anni da cui nacquero 2 figli ma finita molto male per il tradimento ed i ricatti di lei (che fu anche condannata).
Intanto il numero delle sue esibizioni e la sua notorietà aumentava pian piano sempre più… cantò nel 1900 anche alla Scala sotto la direzione di Arturo Toscanini… ma ebbe anche delle defaillances come al San Carlo di Napoli nel 1901.
Decise allora di tornar a studiare per corregger qualche difetto e migliorar le sue doti canore.
Fu tra i primi cantanti lirici ad utilizzare le nuove tecnologie dell’epoca incidendo nell’aprile del 1902 con una casa inglese 10 dischi cosa che portò notevoli fortune ad entrambi.
Fu il primo a superare il milione di dischi venduti.
Nel novembre del 1903 ebbe un tale successo Metropolitan di New York da diventare una star.
(Napoli, 25 febbraio 1873 – Napoli, 2 agosto 1921)
Iniziava il mito della sua voce… che però insieme alla fama gli causò diversi piccoli processi in USA per varie accuse da parte di invidiosi… che lo umiliarono…
Nel 1909, dopo la separazione da Ada incise una serie di canzoni napoletane presto divenute un successo tra cui “Core ‘ngrato” ispirata proprio alla sua storia.
Intanto trionfava con le sue interpretazioni nei più importanti teatri lirici del mondo…
Nel 1918 sposò Dorothy Benjamin molto più giovane di lui da cui ebbe una figlia, ma presto a partire dal 1920 iniziarono i problemi di salute.
Un brutto male lo stava minando…
Caruso con la moglie a Sorrento al Vittoria Hotel nel 1921
Nel giugno del 1921 una crociera lo portò a Sorrento… per la convalescenza dopo un’operazione.
Aggravandosi la salute volle tornare a Napoli ed alloggiò all’Hotel Vesuvio dove fu visitato dai più grandi medici dell’epoca, come il Cardarelli ed il Moscati.
Ma non ci fu nulla da fare..
Moriva a soli 48 anni il 2 agosto 1921…
La sua storia commosse il mondo…
Il suo mito non è mai tramontato.
Desidero ricordarlo prima riascoltando la sua leggendaria voce con il video di una sua mitica interpretazione di “Una furtiva lacrima”…
e poi con quello della bella canzone di Dalla a lui dedicata.