Archivio per 11 marzo 2023

Serata di sabato in poesia “Ti vidi piangere” Byron – arte J-P Avisse – canzone “La mia storia” Grignani   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 

Jean-Paul Avisse


 
 
 
 

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L’amicizia, come l’amore, richiede 
quasi altrettanta arte
di una figura di danza ben riuscita.
Ci vuole molto slancio e molto controllo, 
molti scambi di parole e moltissimi silenzi.
Ma soprattutto molto rispetto! 
– Rudolf Nureyev –
astarline animado
  
 

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Jean-Paul Avisse 
 
 
 
TI VIDI PIANGERE 
George  Byron
 
Ti vidi piangere:
La grande lacrima lucente
Coprì quell’occhio azzurro
E poi mi parve come una viola
Stillante rugiada.
Ti vidi sorridere:
La vampa di zaffìro
Accanto a te cessò di brillare;
Non poteva eguagliare i raggi che affollavano
Vividi quel tuo sguardo.
Come le nubi dal sole lontano
Ricevono un colore intenso e caldo
Che a stento l’ombra della sera vicina
Può cacciare dal cielo,
Quei sorrisi infondono nell’animo
Più triste gioia pura;
Il loro sole lascia dietro un fuoco
Che risplende sul cuore.
 
 
 

Jean-Paul Avisse

 
   
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a tutti… da Orso Tony
 
 
 
 
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STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
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Jean-Paul Avisse
 

  

L’incontro impossibile.. ma in qualche modo vero.. tra Rembrandt e Raffaello – Ecco come avvenne (con Baldassarre Castiglione)   Leave a comment




L’INCONTRO IMPOSSIBILE TRA REMBRANDT E RAFFAELLO



A volte vien voglia d’incontrare davvero qualche personaggio del passato che abbiamo ammirato o che ci ha incuriosito.

Nell’arte, nella letteratura e nella musica ciò può avvenire attraverso le emozioni che superano ogni distanza di spazio o di tempo.

E’ però raro avere conoscenza reale di storie del genere ma quella che sto per raccontare è emblematica di ciò.




Rembrandt – Autoritratto giovanile



Siamo nel 1628  in Olanda, Rembrandt è un giovane pittore che con il suo collega d’atelier sta iniziando ad avere un successo di vendite e di commissioni… quando un mercante d’arte che aveva compreso le loro notevoli qualità artistiche li invita a recarsi in Italia per approfondire la sua conoscenza della grande arte rinascimentale italiana conosciuta all’epoca in Europa per lo più solo attraverso copie e disegni.

Ma i due sono troppo impegnati a dipingere per poter accettare.

Tuttavia, benché non sia mai venuto in Italia, le sue opere appaiono in ideale collegamento con l’arte rinascimentale italiana.




Raffaello – Autoritratto



LA STORIA DELL’INCONTRO


Un bel giorno, il 9 aprile 1639, ecco il “reale” incontro tra l’artista olandese e Raffaello vissuto nel secolo precedente.

L’incontro “impossibile” avviene ad un’asta d’arte in cui vengono vendute opere d’arte appartenute ad un ricco olandese che aveva vissuto a Venezia
dal 1615 al 1630.



Raffaello – Ritratto di Baldassarre Castiglione




L’asta era molto affollata e tra i dipinti c’era il “Ritratto di Baldassarre Castiglione” di Raffaello definito da Simone Weil “capace di rendere sopportabile la pena di un ergastolano se appeso nella sua cella”.

Castiglione era un intimo amico di Raffaello ed era stato appena nominato dal Duca di Urbino ambasciatore presso la Santa Sede all’epoca in cui lo dipinse.




Baldassarre Castiglione – Dipinto da Bernardino Campi




Raffaello, che lo conosce bene, nel dipingerlo riesce a far apparire nel suo volto quella che era la caratteristica principale dell’amico e che il Castiglione aveva anche teorizzato nel suo famoso libro “Cortegiano”.








In sintesi possiamo dire che essa consiste nell’apparire e nel non apparire, nel mostrare ad es. gioia e nel non mostrarla, nel godere del potere e nel contempo disprezzarlo… ma il tutto sempre con grande eleganza e nonchalance.




Raffaello – Ritratto di Baldassarre Castiglione (particolare)




Rembrandt appena vede il dipinto se ne innamora ma non ha i soldi per acquistarlo ed allora ne fa un veloce disegno.

Ecco, in quel momento, avviene l’incontro impossibile tra i 2 grandi artisti.




Rembrandt – Schizzo del Baldassarre Castiglione di Raffaello



F I N E



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STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
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Rembrandt



UN SOGNO – Questa nota poesia di E. A. Poe è un vero e proprio inno al.. sogno   Leave a comment

 
 
 
 

Ecco una poesia che descrive, meglio di mille parole,
il vero senso, la grande importanza
nonché la capacità lenitiva dei nostri diurni affanni
da parte del… sogno.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


UN SOGNO
 MITICA POESIA DI… E… SUL SOGNO 
di Edgar Allan Poe

 

 
 
 
 
 
 
 
 

Chi ama e in qualche modo coltiva
la presenza e l’ “amicizia” del sogno nella sua vita
si ritroverà di certo in quest’altra sublime poesia
ad esso dedicata.


 
 
 
 
Boston 19.1.1809 – Baltimora 7.10.1849
 
 
 
 

Poe è una delle figure più importanti della letteratura americana
ed inventore, tra l’altro, 
del genere poliziesco e del giallo psicologico
 
 
Fu espressione del movimento chiamato “neogotico”
ma la sua attività letteraria, davvero notevole
soprattutto in considerazione della brevità della sua vita,  
spaziò in molti campi
riscuotendo successo… anche nella poesia.


 
 
 
 
  
 
 
 

UN SOGNO
Edgar Allan Poe
 
 
In visioni di notturna tenebra
spesso ho sognato svanite gioie
mentre un sogno, da sveglio, di vita e di
luce
m’ha lasciato col cuore implacato.
 
Ah, che cosa non è sogno in chiaro giorno
per colui il cui sguardo si posa
su quanto a lui è d’intorno con un raggio
che, a ritroso, si volge al tempo che non è più?
 
Quel sogno beato – quel sogno beato,
mentre il mondo intero m’era avverso,
m’ha rallegrato come un raggio cortese
che sa guidare un animo scontroso
 
E benché quella luce in tempestose notti
così tremolasse di lontano
che mai può aversi di più splendente e puro
nella diurna stella del Vero?

 

 

 




Segnalo in particolare questa strofa

che, a mio parere, ci dice quasi tutto… sul sogno.


.

Quel sogno beato – quel sogno beato,

mentre il mondo intero m’era avverso, 

m’ha rallegrato come un raggio cortese 

che sa guidare un animo scontroso





 


COSA NE PENSATE?

 CIAO DA TONY KOSPAN 

 

 

 

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STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
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SIGNORINELLA PALLIDA mitica canzone di un tempo – La storia.. il poetico testo e l’atmosfera del 1931   Leave a comment

 
 
 
Danielle Darrieux

 
 
 

In verità il titolo esatto è solo
SIGNORINELLA
ma è universalmente conosciuta come
SIGNORINELLA PALLIDA

 
 
 
 
 
 
 
 
 

ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO
a cura di Tony Kospan

 
 
 
 

 
 
Il testo della canzone è poesia pura,
 poesia vera, del grande poeta e paroliere Libero Bovio.
 
 
Avremo modo di leggerne il testo più giù.

 
 
 
 

 
 
 
 
 
LA POESIA DELLA CANZONE
 
 
 
E’ una canzone davvero struggente che colpì, appena uscì
tantissimi cuori e da allora non ha mai smesso di colpire 
soprattutto quelli di coloro che sono lontani dalla terra d’origine. 
 
 
Personalmente non riesco a non commuovermi  
ogni volta che l’ascolto.

 
 
 
 
 
 
 

LA STORIA DELLA CANZONE 
 

Si racconta che la musica fu scritta in una nottata
e musicata da un Valente arrabbiatissimo
perché aveva perduto molto giocando a carte.


 
 
 

Vincenzo Irolli 
 

 
 
 
 
L’ATMOSFERA DELL’EPOCA
 
 
Vediamo, prima di passare alla canzone,
qualche immagine che ci riporta all’atmosfera del 1931.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 




 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il mitico Tazio Nuvolari il 2 agosto del 1931 prima della partenza della gara
 
 
 
 
In un primo momento i discografici l’avevano bocciata
perché per loro era “un romanzo… e non una canzone
ma mai smentita fu più clamorosa…
e dal suo successo nacque anche un film.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma veniamo alla canzone e, per meglio gustarla,
leggiamo prima il testo.
 
 
 
SIGNORINELLA
Libero Bovio – Nicola Valente (1931) 

 
Signorinella pallida,
dolce dirimpettaia del quinto piano,
non v’è una notte ch’io non sogni Napoli,
e son vent’anni che ne sto’ lontano!
Al mio paese nevica,
e il campanile della chiesa è bianco,
tutta la legna è diventata cenere,
io ho sempre freddo e sono triste e stanco!
Lenta e lontana,
mentre ti penso suona la campana
della piccola chiesa del Gesù
e nevica, vedessi come nevica ….
ma tu, dove sei tu?
Bei tempi di baldoria,
dolce felicità fatta di niente:
Brindisi coi bicchieri colmi d’acqua
al nostro amore povero e innocente.
Negli occhi tuoi passavano
una speranza, un sogno, una carezza ….
avevi un nome che non si dimentica,
un nome lungo e breve: giovinezza!
Amore mio!
Non ti ricordi che, nel dirmi addio,
mi mettesti all’occhiello una pansè
e mi dicesti, con la voce tremula:
“Non ti scordar di me!”
E gli anni e i giorni passano,
uguali e grigi, con monotonia,
le nostre foglie più non rinverdiscono,
signorinella, che malinconia!
Tu innamorata e pallida
più non ricami innanzi al tuo telaio,
io qui son diventato il buon don Cesare,
porto il mantello a ruota e fo’ il notaio.
Il mio piccino,
sfogliando un vecchio libro di latino,
ha trovato, indovina, una pansè ….
perché negli occhi mi spuntò una lacrima?
Chissà, chissà perché!
Lenta e lontana,
mentre ti penso, suona la campana
della piccola chiesa del Gesù ….
e nevica, vedessi come nevica ….
ma tu …. dove sei tu?
 
 
 
 
 
 
 
 


IL VIDEO DELLA CANZONE
 
 
e poi ascoltiamola in questo video in cui è
interpretata da Achille Togliani
noto cantante degli anni 50 e 60.

 
 
 
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CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 

 
 
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“DETTIFOSS” – Una delle più belle, imponenti ed affascinanti cascate islandesi – Ammiriamola   Leave a comment

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Dettifoss è la cascata numero 1 d’Islanda e d’Europa ed infatti ha 2 primati:
1 – per la potenza della caduta (gli spruzzi si vedono ad un km di distanza)
2 – per la compattezza ed il volume delle acque
Larga 100 metri e con una caduta di 45 si trova nell’Islanda settentrionale nel Parco Nazionale di Vatnajokull ed è una delle diverse cascate create dal fiume Jökulsá á Fjöllum.





Le più affascinanti sono nell’ordine:
Selfoss, seguita da Dettifoss e Hafragilsfoss.
Tornando a Dettifoss, cioè “Cascata dell’Acqua che Rovina“, non è difficile capire perché si chiami così.






E’ infatti davvero impressionante, soprattutto da vicino, osservare lo spettacoloso salto dell’acqua per la sua potenza, per la forza con cui cade,  per il continuo boato ed infine per il colore plumbeo dell’acqua dovuto alla notevole presenza di sedimenti glaciali e minerali.





Se è vero che lo spettacolo per la sua imponenza può apparire spaventoso bisogna anche dire che nei giorni di sole la cascata genera invece dei fantastici arcobaleni.






La potenza dell’acqua solleva spruzzi che si vedono a 1 km di distanza e nelle giornate di sole generano si ammirano stupendi arcobaleni.
Anche il boato è facilmente riconoscibile in lontananza.
I visitatori trovano lì dei cartelli che indicano i percorsi per giungere nei migliori punti di osservazione.






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