La vita dell’uomo chiede l’amore
L’immenso cielo cerca le nuvole
per creare immagini fantastiche nell’aria limpida.
I campi desiderano la pioggia
per bagnare i semi e dare raccolti.
La vita dell’uomo chiede l’amore
per riempirsi di poesia e dolcezza.
– Romano Battaglia –
Richard Emil Miller
LA FELICITA’
Jorge Luis Borges
.
Chi abbraccia una donna è Adamo. La donna è Eva.
Tutto accade per la prima volta.
Ho visto una cosa bianca in cielo.
Mi dicono che è la luna, ma
Che posso fare con una parola e con una mitologia.
Gli alberi mi fanno un poco paura. Sono così belli.
I tranquilli animali si avvicinano perché io gli dica il loro nome.
I libri della biblioteca sono senza lettere. Se li apro appaiono.
Sfogliando l’Atlante progetto la forma di Sumatra.
Chi accende un fiammifero al buio sta inventando il fuoco.
Nello specchio c’è un altro che spia.
Chi guarda il mare vede l’Inghilterra.
Chi pronuncia un verso di Liliencron partecipa alla battaglia.
Ho sognato Cartagine e le legioni che desolarono Cartagine.
Ho sognato la spada e la bilancia.
Sia lodato l’amore che non ha né possessore né posseduta,
ma entrambi si donano.
Sia lodato l’incubo che ci rivela che possiamo creare l’Inferno.
Chi si bagna in un fiume si bagna nel Gange.
Chi guarda una clessidra vede la dissoluzione di un impero.
Chi maneggia un pugnale prevede la morte di Cesare.
Chi dorme è tutti gli uomini.
Ho visto nel deserto la giovane Sfinge appena scolpita.
Non c’è nulla di antico sotto il sole.
Tutto accade per la prima volta, ma in un modo eterno.
Chi legge le mie parole sta inventandole.
.
Richard Emil Miller
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Forse non tutti sanno
che ormai è stata generalmente riconosciuta
l’esistenza di un quinto gusto
accanto ai classici: dolce, salato, acido, amaro.
Conosciamolo meglio
(anche se poi in verità lo… “sentivamo” già)
IL QUINTO GUSTO
L’UMAMI
(che potremmo definire più semplicemente “saporito”)

L’ Umami è ben noto ai nostri palati ma sconosciuto alla nostra cultura che ha impiegato quasi cento anni per promuoverlo al rango di «quinto gusto».
Ecco come oggi gli esperti “allenatori dei sensi” vogliono insegnarci a riconoscerlo.
– Rende appetitoso il piatto di spaghetti al sugo.
– Cuoce da sempre nelle padelle delle pietanze di carne.
– Trova la sua esaltazione massima nel parmigiano ben stagionato, ma se dici umami nessuno sa cos’è.
E si devono evocare i sapori d’Oriente per riuscire a risalire vagamente all’ esperienza sensoriale cui corrisponde.
All’ aroma della soia e di molti piatti della cucina cinese.
Dunque, umami.
Dopo il dolce, il salato, l’ amaro e l’ acido è ufficialmente nato il quinto gusto che i recettori della nostra bocca sono in grado di percepire.
Un buon pomodoro è un pomodoro umami che significa, semplificando, saporito ma non salato.

All’ Università del Gusto di Pollenzo, in provincia di Cuneo, gli studiosi hanno messo a punto un test sensoriale con l’obiettivo di divulgare la conoscenza di questo sconosciuto quinto gusto e conoscere il glutammato monosodico che è la molecola elementare di riferimento capace di stimolare il gusto umami.
Di fronte al glutammato monosodico il gourmet occidentale immediatamente storce il naso perché inevitabile è l’associazione con il dado di carne e con tutti gli esaltatori di sapidità.
Forse, anche per questo, gli chef europei hanno trascurato di coccolarci nei cento anni passati esaltando il quinto sapore, vittime del pregiudizio che il glutammato sia solamente una “schifezza chimica”.
Al contrario in Oriente, in quasi tutte le cucine, accanto al barattolo del sale c’è quello del glutammato che viene utilizzato spesso proprio in sostituzione del cloruro di sodio.
Lo sanno bene i patiti delle specialità cinesi che ritrovano in ognuno di quei piatti una ricorrente esperienza sensoriale e si scoprono ogni volta golosi di umami .
Il paradosso però è che, dado a parte, sono moltissimi i cibi tipicamente mediterranei naturalmente ricchi di glutammato e di altre molecole che risvegliano il quinto gusto.
Il pomodoro prima di tutti, ma anche le carni (bovine, suine e di pollo, soprattutto se cotte a lungo), i formaggi stagionati come l’ Emmenthal svizzero e il Cabrales spagnolo, gli asparagi, i piselli, il mais, le cipolle, le verze e gli spinaci.
Il parmigiano detiene il primato di glutammato contenuto: 1,2 grammi ogni cento.
E più è stagionato – quindi pregiato – più è umami.
Anche in virtù di questi dati c’è una corrente di pensiero gastronomica che spinge per riabilitare il glutammato monosodico e rendergli omaggio sulle nostre tavole e riconoscergli il ruolo com’è accaduto con il cloruro di sodio per stimolare il salato, il saccarosio per lo zucchero, l’ acido citrico per il gusto acidulo e la caffeina per l’ amaro.
TESTO – OTTAVIA GIUSTETTI (adattato al post con mini modifiche) – repubblica.it
In verità negli ultimi tempi si sta tentando di proporre anche un 6° gusto ovvero quello del grasso!
E’ in pratica quello che si “gusta” con i cd. “cibi spazzatura” tanto amati dai nemici delle diete.
Ma non è stato ancora riconosciuto… così come altri ad es. il “metallico”.
CIAO DA TONY KOSPAN
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Ci sono pochi fenomeni naturali…
amati ed odiati…come la pioggia…
LA PIOGGIA IN POESIA ARTE MUSICA E…
a cura di Tony Kospan
per il blog IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
No… non pensiamo solo a quanto fastidio essa ci dà
quando ci infradicia le ossa…
o ci sembra interminabile
ma anche a quanto essa è indispensabile
per l’agricoltura… per lavare l’aria delle nostre città
e aiutare la Natura in genere.
Può poi perfino esser bella ed allegra
la pioggerella d’estate…
quando giunge a rinfrescarci
dopo giorni di caldo soffocante.
La pioggia ha però anche un valore simbolico
quale momento di catarsi… di purificazione…
ripulendoci dalle incrostazioni psicologiche
e dalle inconsapevoli negative relazioni ed abitudini
che accumuliamo nella nostra vita.
Prima di passare alle poesie, come di consueto
alcuni aforismi sul tema che mi appaiono interessanti.
La pioggia disseta la terra e i cuori malinconici.
Bagna la bocca dei poeti.
Stephen Littleword
Amo la pioggia,
lava via le memorie dal marciapiede della Vita.
Woody Allen
Senza un temporale di tanto in tanto,
come faremmo ad apprezzare i giorni di sole?
Kevin Alan Milne
Fuori piove
e tu sei la persona con cui voglio guardare fuori,
quando fuori piove.
Giulia Carcasi
Passiamo ora alle poesie prescelte…
e debbo confessarvi che, non essendocene moltissime,
non è stato facile trovarne di belle (a mio parere)
sul tema che non fossero le solite notissime.
Negramaro – Cade la pioggia
Auguste Renoir – Ombrelli
LA PIOGGIA
Alberto Teodori
Piove sull’asfalto,
piove sul mio cuore,
piove sulla devastante prateria sconfinata del mio animo,
e so, che sino a quando non ti rivedrò,
saranno tempeste
che graviteranno a lungo sul luogo d’ombra,
senza che luce possa lenire il vuoto che sopporto.
Di più mi farà paura il diluvio che arriverà
se la tua presenza tarderà a farsi presente.
Ma la pioggia autunnale è così benigna
che oso sperare che la lontananza
accresca il sapore melodioso del ricordo che,
solo conta nella tua assenza,
e come rende fertile la terra, l’acqua piovana,
così gli istanti trascorsi siano concime
che illumini il buio che trovo senza di te.
Demis Roussos – Rain and tears
Edouard Leon Cortes – Place Vendome sotto la pioggia
PIOVE
Guillaume Apollinaire
Piovono voci di donne
come se fossero morte anche nel ricordo
Anche voi piovete
meravigliosi incontri della mia vita
o goccioline
E quelle nuvole impennate
cominciano a nitrire un intero universo di città auricolari
Senti se piove
mentre il rimpianto e lo sdegno piangono una musica antica
Ascolta cadere i legami che li tengono in alto e in basso.
Piove (Ciao ciao bambina) – Modugno
Claude Theberge – Pioggia e colori
ASCOLTAVO LA PIOGGIA
Alda Merini
Ascoltavo la pioggia
domandare al silenzio
quale fragile ardore
sillabava e moriva.
L’infinito tendeva
ori e stralci di rosso
profumando le pietre
di strade lontane.
Mi abitavano i sogni
odorosi di muschio
quando il fiume impetuoso
scompigliava l’oceano.
Ascoltavo la pioggia
domandare al silenzio
quanti nastri di strade
annodavano il cuore.
E la pioggia piangeva
sciugandosi al vento
sopra tetti spioventi
di desolati paesi.
A. Venditti – Sotto la pioggia
Brent Heighton – Abbraccio sotto la pioggia
PIOGGIA
Garcia Lorca
La pioggia ha un vago segreto di tenerezza
una sonnolenza rassegnata e amabile,
una musica umile si sveglia con lei
e fa vibrare l’anima addormentata del paesaggio…
O pioggia silenziosa, senza burrasca, senza vento,
pioggia tranquilla e serena di campi e di dolce luce,
pioggia buona e pacifica, vera pioggia,
quando amorosa e triste cadi sopra le cose!
O pioggia francescana che porti in ogni goccia
anime di fonti chiare e di umili sorgenti!
Quando scendi sui campi lentamente
le rose del mio petto apri con i tuoi suoni.
G. Cinquetti – La pioggia
Daniel Del Orfano – Un lungo saluto
PIOGGIA
Charles Bukowski
Un’orchestra sinfonica.
scoppia un temporale,
stanno suonando un’ouverture di Wagner
la gente lascia i posti sotto gli alberi
e si precipita nel padiglione
le donne ridendo, gli uomini ostentatamente calmi,
sigarette bagnate che si buttano via,
Wagner continua a suonare, e poi sono tutti
al coperto. vengono persino gli uccelli dagli alberi
ed entrano nel padiglione e poi c’è la Rapsodia
Ungherese n. 2 di Liszt, e piove ancora, ma guarda,
un uomo seduto sotto la pioggia
in ascolto. il pubblico lo nota. si voltano
a guardare. l’orchestra bada agli affari
suoi. l’uomo siede nella notte nella pioggia,
in ascolto. deve avere qualcosa che non va,
no?
è venuto a sentire
la musica.
Leonid Afremov
Auguro a tutti una pioggia di baci e di cuori.
Orso Tony
Alexei Butirskiy
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Un’interessante riflessione sul modo migliore di vivere
mi appare questa riflessione.
L’autore è Daniele Morelli… uno psicologo di Pesaro.
La vita non è mai come la vogliamo, a volte è buona, a volte è aspra, a volte è crudele e a volte diventa così insopportabile da volerla chiudere come un libro che hai iniziato a leggere ma già dall’inizio non ti piace.
Così si fa un grave errore perché non si sa mai cosa c’è nella pagina successiva.
Per poter vivere al meglio devi capire che sei tu lo scrittore della tua vita, tu la scriverai la pagina successiva, tu deciderai se questo libro finirà bene o male.
La vita è come un diario tutto da scrivere, non importa se fai degli sbagli; tutto può migliorare.
Può capitare che vediate una vita “migliore” della vostra e che la vogliate imitare ma la vita migliore e quella che vi costruite da soli, senza copiare da altri.
Molti di voi diranno che hanno tanti problemi che non si risolveranno mai; proprio così si rovina una vita.
Uno scrittore sa sempre come risolvere la storia, sa che alla fine la storia avrà un lieto fine e che il protagonista vincerà la sfida che la vita gli ha messo davanti.
La vita è tutta una sfida, se riuscirai a vincere avrai pure tu un lieto fine.
Continua a vivere con il sorriso stampato sul viso e vedrai che gli altri cercheranno di copiare da te.
Vivi la tua vita!
…
Daniele Morelli – Psicologo
Cosa ne pensate?
Tony Kospan
Testo dal web – Impaginazione T.K.
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