Archivio per 30 dicembre 2022

Frederic Bazille




Parlare d’amore
è solo fare dei pettegolezzi
intorno a un mistero
– Ennio Flaiano –

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Frederic Bazille – Vestito rosa
ABBIAMO FAME DI TENEREZZA
~ Alda Merini ~
Abbiamo fame di tenerezza,
in un mondo dove tutto abbonda
siamo poveri di questo sentimento
che è come una carezza
per il nostro cuore
abbiamo bisogno di questi piccoli gesti
che ci fanno stare bene,
la tenerezza
è un amore disinteressato e generoso,
che non chiede nient’altro
che essere compreso e apprezzato.

Frederic Bazille – Il piccolo giardiniere


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IL TUO GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
INSIEME
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(Nel blu dipinto di blu)
Frederic Bazille – Riunione di famiglia
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Ary Scheffer
Come sappiamo, della storia di Paolo e Francesca ci parla Dante nel mitico V canto dell’Inferno ed è forse il passo più noto e più letto di tutta l’intera Divina Commedia.
LA REALTA’ STORICA O TRAMANDATA
Il futuro marito di Francesca, Giovanni Malatesta, chiamato Gianciotto (ma anche Giovanni lo zoppo) era notoriamente poco attraente, oltre che zoppo.
Per questo Gianciotto mandò suo fratello Paolo, detto il bello, a chiedere la mano di Francesca.
Klimt
Francesca convinta di sposare Paolo accettò ma poi scoprì l’amara verità.
Non solo non era bello Gianciotto, ma anche rozzo, cattivo e volgare a differenza di Paolo che era pure colto e gentile.
Non era dunque imprevedibile il tradimento, che puntualmente avvenne, e Gianciotto secondo le regole del tempo lavò l’onta con l’uccisione degli amanti.
Questa è la storia vera e l’omicidio si verificò nel Castello di Gradara a Rimini.
Noel Paton
Dante quasi certamente conobbe Paolo in vita dato che era stato per un periodo Capitano del Popolo a Firenze tra il 1282 e il 1283.
La triste vicenda poi, anche grazie ai versi del Sommo, è divenuta un simbolo mondiale e poetico dell’amore passionale.
Ma l’evidente (e condivisibile) perplessità di Dante nell’osservare la gravità della pena inflitta ai due amanti nell’Inferno mi ha sempre colpito.
Dante la piega al rispetto delle regole divine ma poi di fronte alla forza del loro vero grande amore, come raramente gli accade nella Commedia, non se ne capacita e ci dice che “cadde come corpo morto cade”.
Nicola Monti
ALTRE INTERPRETAZIONI
Ci sono tuttavia altre, per me assurde, interpretazioni di questa storia.
Da Francesca donna facile a Paolo playboy, e poi che non sarebbe stato un vero amore, anzi nemmeno un amore ma solo un cotta, ed inoltre che lo svenimento del Sommo sarebbe avvenuto solo perché era epilettico ed infine che Gianciotto ha fatto bene.
Beh credere a queste, che considero visioni da No vax della letteratura, vorrebbe dire offendere Dante che è stato un contemporaneo della vicenda, non credendogli, ma ciò ahimè vuol dire anche difendere il delitto d’onore, i femminicidi e la violenza sulle donne che, come vediamo, viene da molto lontano e perdura ancora.
Gabriele Dell’otto
E se Dante, uomo del duecento ne rimase sconvolto, cosa dire di questi contemporanei con la testa volta al passato… remoto?
Comunque, usando le parole del Poeta, non mi curo oltre di loro e… passo.
Dante Rossetti
LA MIA POESIA (ED UN RISVOLTO COMICO)
Questa mia modesta poesia nacque proprio dal desiderio di contestare una pena così severa e di giustificare in pieno Paolo e Francesca.
C’è un piccolo risvolto comico che la riguarda.
Mi fu rigettata la pubblicazione da un noto sito di poesie perché, udite udite, c’era il nome di persone che potevano essere riconoscibili!
Ci volle una mia lunga spiegazione di chi erano quei nomi (benché fosse evidentissimo) perché venisse pubblicata, ma non sapevo se ridere o piangere per tanta assurdità.
Ma veniamo alla mia poesia.
Frank Dicksee
PAOLO E FRANCESCA
Tony Kospan
Quale arcana forza
Paolo spinse
tra l’amorevoli braccia
della dolce Francesca
così rompendo
d’umane leggi il muro?
Qual’irresisitibil forza
Francesca spinse
tra le calde braccia
dell’amato Paolo
così rompendo
d’antico dogma il vincolo?
Questa forza così grande
così vigorosa
così esplosiva
così intensa
così travolgente
così entusiasmante
così magica
così invincibile
caro grande Dante
che sconvolto
“cadesti come corpo morto cade”
mossa non fu
da terrena passione
ma da divina
nulla contr’essa potendo
le inermi difese
degl’infelici amanti.
Sull’altare
di tal sovrumano richiamo,
sensuali purezze immortali
incarnando,
all’amaro destino
s’immolarono
poetico simbolo eterno
diventando
dell’infinito assoluto
AMORE.
Alexandre Cabanel
F I N E
Copyright Tony Kospan
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Marie-Philippe Coupin de la Couperie
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MEDITAZIONI PELLEROSSA PER MOLTE LUNE
Ricordi… pensieri… riflessioni e lezioni degli Indiani d’Americani per ogni giorno dell’anno che ci colpiscono per l’armonia di cui è impregnata la tradizione pellerossa.
I tredici mesi lunari, visti all’interno di una cornice chiamata Cerchio Sacro o Ruota di Medicina, rivelano ai nativi americani quali sono le doti e le abilità che possono sviluppare durante il loro cammino sulla Terra.
Queste, che appaiono vere e proprie lezioni, indicano quali doti i Nativi americani dovevano sviluppare per poter vivere in armonia con tutte le altre forme di vita esistenti.
In realtà però anche tutti noi possiamo tranquilamente fare nostri questi insegnamenti.
Il brano che ora possiamo leggere è un piccolo estratto dal libro di cui parlerò alla fine.
LA RUOTA DELLE LUNE
“Il primo calendario posseduto dagli Indiani del Nord America fu la corazza di tartaruga.
I nostri Antenati osservarono il succedersi dei cicli e delle stagioni e notarono che la medesima stagione ritornava ogni tredici lune.
Nonna Luna era la nostra guida.
La corazza della Tartaruga portava impressi i tredici mesi dell’anno all’interno di una cornice che costituiva il Cerchio, da noi chiamato Cerchio Sacro, o Ruota di Medicina.
Questo circolo unificante rappresenta la sacra relazione che intercorre tra tutte le specie viventi.
I tredici cicli lunari diedero origine alle leggende delle Tredici Madri Originali dei Clan che rappresentano le doti e le abilità che l’Umanità può sviluppare durante il proprio Cammino sulla Terra.
Queste lezioni sullo sviluppo del potenziale umano contengono le capacità che ogni Bipede (essere Umano) deve apprendere per poter vivere in armonia con tutte le forme di vita.
Quando scopriamo i nostri potenziali e sviluppiamo l’abilità di avere relazioni appropriate, allora possiamo offrirci di condividere tali doni con il resto della Tribù Umana.
La Generosità è la chiave che permette di operare per il bene di ogni Essere vivente.
Se doniamo noi stessi e i nostri talenti, le benedizioni che riceviamo vengono condivise.
Possiamo allora espandere i confini e le possibilità dell’intero potenziale umano.
Quando questi concetti vengono onorati, i propositi di vivere in armonia nell’ambito di una comunità diventano facilmente realizzabili.
Le lezioni riguardanti il rispetto degli altri e del loro Sacro Spazio possono essere applicate ad ogni cultura e promuovono uno stile di vita armonioso.
(da “La Ruota delle Lune” di Jamie Sams — Ed. Il Punto D’Incontro)
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La poesia Sufi è un genere di poesia che, spesso con poche parole,
ci lancia messaggi che vengono da lontano
e ci portano in alto, molto in alto
rispetto alle nostre quotidiane incombenze
lasciandoci intravedere verità mistiche nascoste e molto suggestive
che sono al di là della realtà.
TRA CIELO E TERRA
Rumi*
a cura di Tony Kospan
Questa poesia dalle evidenti connessioni esoteriche
ci induce ad immaginare percorsi verso una porta divina
che sta a noi nella vita… attraversarla…
comportandoci in modo tale da meritare di farlo.
C’è però chi non l’attraversa mai
ma va avanti ed indietro dalla vita alle tenebre
rimanendo prigioniero della realtà.
TRA CIELO E TERRA
Jalal-ud-Din Rumi
La brezza dell’alba ha segreti da dirti.
Non tornare a dormire.
Devi chiedere quello che davvero vuoi.
Non tornare a dormire.
C’e’ gente che va avanti e indietro
attraverso le porte dove i due mondi si toccano.
La porta è tonda e aperta.
Non tornare a dormire.
Non presumo d’aver colto tutti gli aspetti (o anche nessuno)
della poesia e sarei dunque lieto di conoscer il vostro parere.
* Rumi (1207-1273) è considerato
il massimo poeta mistico della letteratura persiana
CIAO DA TONY KOSPAN
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Fin dai suoi inizi artistici ha interpretato personaggi paradossali e grotteschi, come il professor Kranz e il timidissimo Giandomenico Fracchia, che hanno rappresentato un vero e proprio scossone alla pacifica comicità degli anni 60 e 70.
Ma la celebrità gli è giunta attraverso la saga (in 10 film) del ragionier Ugo Fantozzi grazie alla quale lui e le sue battute, così come gli altri principali personaggi, sono entrati nell’immaginario collettivo degli italiani.
In realtà Fantozzi prima di apparire al cinema era stato un personaggio letterario creato dal Paolo Villaggio… scrittore.
Ma andiamo con ordine.
(Genova, 30 dicembre 1932 – Roma, 3 luglio 2017)
BREVE BIOGRAFIA
Nasce nel capoluogo ligure con il fratello gemello dizigote Piero Villaggio che diverrà docente alla Scuola normale superiore di Pisa.
Il padre è un ingegnere edile palermitano e la madre, di origini veneziane, un’insegnante di lingua tedesca.
Frequenta le elementari nella scuola Diaz a Genova.
Paolo Villaggio da giovane
Da giovane ha diverse esperienze lavorative, speaker alla BBC a Londra, cabarettista su navi da crociera dove conosce e diventa amico di Fabrizio De André,
e successivamente impiegato all’Italsider di Genova (la cosa gli sarà molto utile poi nella creazione di tanti personaggi fantozziani.
A metà degli anni 50 entra in un’antica compagnia teatrale genovese e si esibisce al Derby Club, noto locale di Milano, frequentato da numerosi artisti
che avranno poi molto successo come Renato Pozzetto e Cochi Ponzoni.
Qui è con De André
Scoperto da Costanzo appare nelle case degli italiani nello spettacolo RAI “Quelli della domenica” con 2 personaggi:
il sadico Professor Kranz ed il sottomesso Giandomenico Fracchia.
Negli stessi anni si trasferisce a Roma.
Seguono diversi programmi per la Rai e la scrittura di articoli per la rivista L’EUROPEO in cui delinea il personaggio FANTOZZI.
Qui è con Ombretta Colli
Da questi articoli nasce prima un libro, che divenne un best seller, e poi il primo film della saga del mitico ragionier Fantozzi.
In effetti non doveva esser lui l’interprete cinematografico.. ma poi Luciano Salce optò per lui.. dato che gli attori prescelti erano impegnati.
Mai decisione fu più indovinata!
Ma di Luciano Salce è anche la indovinatissima scelta di porre accanto a Paolo Villaggio una serie di attori che saranno le sue ideali spalle capaci anche loro di dare un gran contributo al successo del film, così come in quelli successivi:
Gigi Reder nella parte dell’occhialuto ragionier Filini, Anna Mazzamauro nei panni della riccioluta signorina Silvani.. etc. etc.
Qui è con Gigi Reder (l’occhialuto ragionier Filini)
Dopo lo strepitoso successo dei film di Fantozzi la sua carriera artistica si sviluppa tra film e tv sempre con successo.
Sono però da segnalare in particolare però anche alcune sue interpretazioni non comiche in film di Federico Fellini, Marco Ferreri, Lina Wertmüller, Ermanno Olmi e Mario Monicelli.
Nel 1992 ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera alla Mostra Cinematografica di Venezia.
Vediamo ora una mitica scena fantozziana
(Al Ristorante Giapponese – Tragica cena con la Signorina Silvani)
Grazie di tutto Paolo e soprattutto grazie per averci donato
la tua particolare, originalissima e nuova comicità
capace di farci sorridere dei nostri difetti.
Sono certo che starai ora scherzando con le stelle.
Tony Kospan
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Patti Smith (Patricia Lee Smith), nata a Chicago il 30 dicembre 1946, è una famosa cantante e poetessa statunitense.
Figura atipica e rivoluzionaria nel rock degli anni ’70, è stata tra le grandi protagoniste del proto-punk e della New wave.

Il grande carisma interpretativo e la suggestiva potenza delle sue liriche le hanno fatto guadagnare il soprannome di ”sacerdotessa maudit del rock“.
La rivista Rolling Stone la inserisce al 47° posto nella sua classifica dei 100 migliori artisti.
Ama molto l’Italia, dove ha tenuto spesso dei concerti di grande successo, ed è riamata da molti italiani.

Mi fa piacere renderle omaggio con il video della sua canzone più nota (la mitica Because the night) che ha ottenuto oltre 15.000.000 visualizzazioni e che amo moltissimo (T.K.)
Augurissimi Patti…
anche da Tony Kospan
Testo estratto da Wikipedia con mini modifiche

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