Archivio per 23 dicembre 2022

John White Alexander

Le menti più pure e più pensose
sono quelle che amano i colori.
John Ruskin – Le pietre di Venezia – 1853
John White Alexander
C O L O R I
Cesare Pavese
.
E desidero solo colori. I colori non piangono,
sono come un risveglio: domani i colori
torneranno. Ciascuna uscirà per la strada,
ogni corpo un colore-perfino i bambini.
Questo corpo vestito di rosso leggero
dopo tanto pallore riavrà la sua vita.
Sentirò intorno a me scivolare gli sguardi
e saprò d’esser io: gettando un’occhiata,
mi vedrò tra la gente. Ogni nuovo mattino,
uscirò per le strade cercando i colori.

John White Alexander


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John White Alexander
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“Solamente una vez” significa “una sola volta”,
ed è una canzone
meglio conosciuta come YOU BELONGS TO MY HEARTH
cantata da Elvis Presley, Connie Francis
e tanti altri famosi cantanti in tutto il mondo.

E’ tutta messicana,
opera del compositore e poeta Agustin Lara.

IL TESTO

Non ho trovato una sola traduzione decente in italiano
per cui, con mille difficoltà e traduttori vari,
ho provato a farla io.
.
Se può, qualche amica/o di lingua madre spagnola la migliori.
.
Grazie

SOLAMENTE UNA VOLTA
Agustin Lara
Solamente una volta
Ho amato in vita mia
Solo una volta
E poi mai più.
Solamente una volta
nel mio giardino
splendeva la speranza
che illuminava la strada
della mia solitudine.
Solamente una volta
la mia anima
si donava
in una dolce e totale rinuncia.
E quando questo miracolo,
l’incanto dell’amore,
è avvenuto
c’erano campane a festa
che mi suonavano nel cuore.
Traduzione Tony Kospan

Dipinto di Diego Rivera
Questo primo video con la canzone solo in versione strumentale
è davvero molto interessante, inconsueto e bellissimo.
Le immagini del video (dipinti e murales)
sono del grande pittore Diego Rivera anch’egli messicano.


Dipinto di Diego Rivera
In quest’altro bel video poi possiamo, se ci va,
ascoltar la canzone in una bella versione italiana
col titolo “Voglio amarti così“.


Ciao da Tony Kospan







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Anche se non abbiamo tanta voglia di far festa,
anche se siamo sfiduciati e tristi
regaliamoci un briciolo di felicità.
Facciamolo per noi… ce lo meritiamo!
Io sono in viaggio e sto per arrivare nei vostri cuori.
Il vostro amico Babbo Natale.
Tony Kospan
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Stavolta parleremo di un’opera stupenda ma che purtroppo non si sa né se esista ancora, né dove sia, ma che affascina e sorprende comunque come vedremo più giù.
Infatti è stata trafugata nel 1969 dall’oratorio di San Lorenzo a Palermo ed è oggi nella lista dei dieci capolavori più ricercati dalle polizie di tutto il mondo.
E’ incerta la data della sua creazione che per alcuni è nel 1609 a Palermo ma per la maggior parte dei critici è stata invece dipinta nel 1600 a Roma commissionata dal commerciante Fabio Nuti.
Per il clamore della sua scomparsa ma anche per la sua originalità (nello stile dell’autore) appare una delle Natività più intriganti di sempre.
IL DIPINTO
L’opera infatti affascina per la nota narrazione stilistica caravaggesca che rende veri e naturali i personaggi dipinti ed infatti, come sempre, i suoi modelli appaiono tutti prelevati da ambienti poveri o tra emarginati.
Dunque anche questo dipinto è considerato “controcorrente” in quanto si possono notare i seguenti inconsueti aspetti:

– Lo sguardo malinconico della Madonna;
– Il Bambino, a differenza dei dipinti degli artisti dell’epoca non appare luminoso o in atteggiamento di preghiera, ma quasi anonimo (volendo l’autore accennare alla sua universalità);
– San Giuseppe appare di spalle e con uno strano mantello verde;
– L’impossibile presenza di San Francesco che prega in ginocchio guardando il Bambino;
– La Divinità è rappresentata solo dall’Angelo in alto;
– Tutta la scena infine appare realistica e senza alcunché di folgorante o trionfante ma anzi ci dona un’atmosfera modesta e quasi mesta.
LA STORIA RECENTE E LA SUA RICOSTRUZIONE
ll dipinto trafugato, che. come dicevo su, si ignora se esista ancora da qualche parte, è stato comunque di recente perfettamente ricostruito.
Ora ne esistono 2 copie di cui una è stata restituita a Palermo.
Ciò è stato possibile con l’ausilio delle nuove tecnologie e tuttavia con molte difficoltà dato che esisteva solo una foto a colori.
Tony Kospan
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE…
INSIEME
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IL MITICO GIOCHINO INTERATTIVO NOTO COME
CORO DELLE RENNE
INDIMENTICABILE.. ED AMATISSIMO SOPRATTUTTO DAI PICCOLI
E’ PURTROPPO SCOMPARSO DAL WEB.
Un lontano ricordo di questo classico del web prenatalizio
può essere questo breve video.
Ad esso poi possiamo aggiungere questo simpaticissimo video
che ci mostra il ballo di un bel gruppo di “Babbo Natale”
a tutti da
ORSO TONY
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