Archivio per 3 novembre 2022
Sir Edward John Poynter – Ore serene
Il cuore dello stupido è nella sua bocca,
ma la bocca del saggio è nel suo cuore.
(Benjamin Franklin)
Danza Jonica – Sir Edward John Poynter
A M O R E
Blaga Dimitrova
Ho perso l’andatura trascurata,
ho perso la mia risata presuntuosa
e il silenzio mite dell’anima,
e la freschezza nello sguardo distratto,
e di notte il sonno.
Ho perso i sentieri che mi attiravano,
la ribellione, e la libertà,
l’imprevisto, e il suono dei canti –
ho perso tutto, ma sono la più ricca
la più splendida del mondo.
Sir Edward John Poynter

UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA E LA CULTURA
NELLA PAGINA FB

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Sir Edward John Poynter – Chloe
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Care amiche ed amici stavolta affronteremo un tema
davvero affascinante e forse anche un po’ misterioso
il silenzio.
Fernand Khnopff
IL SILENZIO
IN POESIA AFORISMI ARTE CANZONI
E… NON SOLO…
a cura di Tony Kospan
E’ un tema che ha sempre incuriosito ed affascinato
i poeti, gli scrittori e gli artisti in genere,
sia in riferimento al silenzio in amore che al silenzio tout court
per la sua chiara ambivalenza.
Infatti… cosa indica poi? Accettazione o rifiuto?
Può infatti manifestar amore complicità intesa
ma anche disamore, indifferenza, insofferenza etc
L’importante è “ascoltarlo bene” ed allora
lo capiremo facilmente.
Il silenzio infatti, nei rapporti umani
soprattutto d’amore e d’amicizia,
non è un nulla, non è pura assenza, non è un vuoto
in quanto ha una sua voce molto chiara,
che possiamo udire però solo con il cuore o con la mente.
Di per sé pertanto il silenzio non è né bene né male.
Quante volte abbiamo compreso chi non apriva bocca
o siamo stati compresi senza parlare?
Il silenzio svolge poi anche un’alta funzione
di raccoglimento spirituale nella meditazione, nelle profonde riflessioni,
nei momenti più importanti di riti religiosi e laici,
nella contemplazione della natura etc.
Evelyn Hamilton
Non si contano sul silenzio
i proverbi, i pensieri, le riflessioni, le canzoni…
(ad es. la canzone napoletana “Silenzio cantatore“).
Il tema è dunque vastissimo per cui mi fermo qua
ma prima di passare alle poesie, come di consueto,
possiamo leggere alcuni illuminanti aforismi.
L’amore si esprime solo nel silenzio.
La pace è intensità, non è vuoto, non è il nulla.
Attraverso la quiete si può entrare nel mistero
della nostra anima e della creazione.
Romano Battaglia
Visto che a parole non mi salvo,
parla per me, silenzio,
ch’io non posso.
J. Saramago
Ed io che intesi quel che non dicevi,
m’innamorai di te perché tacevi
Olindo Guerrini
Alle volte il silenzio dice quello che il tuo cuore
non avrebbe mai il coraggio di dire!
Alda Merini
Ho conosciuto il silenzio
delle stelle e del mare,
il silenzio dei boschi prima che
sorga il vento di primavera.
Il silenzio di un grande amore,
il silenzio di una profonda pace dell’anima
Il silenzio tra padre e figlio
e il silenzio dei vecchi carichi di saggezza
Edgar Lee Masters
Il silenzio è un dono universale
che pochi sanno apprezzare.
Forse perché non può essere comprato.
I ricchi comprano rumore.
L’animo umano si diletta nel silenzio della natura,
che si rivela solo a chi lo cerca.
C. Chaplin
Le poesie prescelte
mostrano quell’ambivalenza di cui ho parlato su
essendo alcune un inno al silenzio, d’amore e non solo,
ed altre al contrario mostrano paura o dolore
per silenzi non accettati
o perché manifestazioni di incomunicabilità.
Anche i dipinti selezionati in fondo non sono
che poesie silenziose scritte col pennello.
Come sempre mi piacerebbe leggere quel
che sul tema pensate o amate voi.
Enjoy the silence
William Vincent Cahill – Pensieri guardando il mare
CI SONO SILENZI
~ Carlo Bramanti ~
Ci sono silenzi
che costruiscono enormi castelli,
nelle nostre anime scosse;
e noi raccogliamo in essi
bauli di parole, di emozioni,
di doni mai offerti,
che finiscono
o con l’incenerirsi
al primo fuoco,
o con l’ammuffire,
e coinvolgere
nel loro decadimento
le mura intere.
Mina – La voce del silenzio
Henri-Jean-Guillaume Martin
PARLARE
~ Paul Eluard ~
Parlare senza aver niente da dire
comunicare
in silenzio
i bisogni dell’anima
dar voce
alle rughe del volto
alle ciglia degli occhi
agli angoli della bocca
parlare
tenendosi per mano
tacere
tenendosi per mano.
Celentano – L’emozione non ha voce
Brent Lynch
IL MODO TUO D’AMARE
~ Pedro Salinas ~
Il modo tuo d’amare
è lasciare che io t’ami.
Il sì con cui ti abbandoni
è il silenzio. I tuoi baci
sono offrirmi le labbra
perché io le baci.
Mai parole e abbracci
mi diranno che esistevi
e mi hai amato: mai.
Me lo dicono fogli bianchi,
mappe, telefoni, presagi;
tu, no.
E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore
che non sia vero
che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande, con carezze
quella solitudine immensa
d’amarti solo io.
Pavarotti – Silenzio cantatore
Edward Hopper
PRIMA COLAZIONE
~ Jacques Prévert ~
Lui ha messo
Il caffè nella tazza
Lui ha messo
Il latte nel caffè
Lui ha messo
Lo zucchero nel caffellatte
Ha girato il cucchiaino
Ha bevuto il caffellatte
Ha posato la tazza
Senza parlarmi
S’è acceso una sigaretta
Ha fatto dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere nel posacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S’è alzato
S’è messo in testa il cappello
S’è messo l’impermeabile perché pioveva
E se n’è andato sotto la pioggia
Senza parlare
Senza guardarmi,
E io mi son presa la testa fra le mani
E ho pianto.
Cortazar – Beethoven (Silence)
Giorgio Kienerk – Il Silenzio
LE ALI SPEZZATE
~ Kahlil Gibran ~
Esiste qualcosa di più grande e più puro
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l’anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina la cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d’esilio.
Un cordiale e non silenzioso saluto
a voi tutti da Orso Tony
Paris Nogari – Silenzio
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Siamo tutti consapevoli (o dovremmo esserlo)
dell’importanza di saper ascoltare…
ma nel contempo però, ahimè,
sempre meno concediamo la nostra attenzione a chi parla.
Ecco allora 3 brevi ma bei racconti che parlano
della necessità d’ascoltare e di essere ascoltati.
In questo campo infatti noi tutti possiamo esser
di volta in volta vittime o colpevoli

L’IMPORTANZA DELL’ASCOLTO
3 MINI STORIE PER RIFLETTERE
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I

Camille Pissarro – Due contadine
Molti anni fa, in Cina, vivevano due amici.
Uno era molto bravo a suonare l’arpa.
L’altro era dotatissimo nella rara arte di saper ascoltare.
Quando il primo suonava o cantava di una montagna, il secondo diceva:
“Vedo la montagna come se l’avessimo davanti”.
Quando il primo suonava a proposito di un ruscello, colui che ascoltava prorompeva:
“Sento scorrere l’acqua fra le pietre”.
Ma un brutto giorno, quello che ascoltava si ammalò e morì.
Il primo amico tagliò le corde della sua arpa e non suonò mai più.
Esistiamo veramente se qualcuno ci ascolta.
Il dono più grande che possiamo fare ad una persona é di ascoltarla “veramente”.
II

Una ragazza molto sensibile parlò con un insegnante di un suo problema molto sentito.
L’insegnante le suggerì di parlarne con i genitori.
La ragazza ci provò, ma, anche di fronte alla sua angoscia e confusione, i suoi avevano minimizzato e avevano cambiato discorso, assicurandole che “stava esagerando”, che “avrebbe superato il problema”, ecc.
Rifiutarono la discussione come se, ignorandolo, il problema potesse risolversi da sé.
Quando la ragazza tentò il suicidio i genitori reagirono:
“Perché non ci hai detto che avevi dei problemi?” le chiesero.
“E voi, perché non avete ascoltato quando ve lo dicevo?”.

III

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Una bambina ha scritto:
“Alla sera, quando sono a letto, mi volto verso il muro e mi parlo,
perché io… mi ascolto“…
Cosa ne pensate?
Ciao da Tony Kospan
UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
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L’artista o il poeta possiedono una luce interna
che trasforma gli oggetti per farne un mondo nuovo, sensibile, organizzato,
un mondo vivo che è in sé segno infallibile della divinità.
Matisse
Donna col cappello (partic.)
Lunga è stata la vita ed ampia e variegata l’attività artistica
di questo grande pittore, ma anche notevole scultore, francese.
BREVE BIOGRAFIA ARTISTICA
Durante un periodo di malattia mentre il giovane Matisse
frequenta corsi di diritto, la madre per distrarlo
gli regala una scatola con tutto quanto serviva per colorare,
e lui inizia a copiare delle opere ed a studiare tecniche di pittura.
La gioia di vivere – 1905
Grazie all’appoggio del pittore simbolista Gustave Moreau
presso il cui studio aveva iniziato ad operare
riesce ad iscriversi all’Ecole des Beaux Arts.
Già da giovane appare chiara la sua “ossessione” per il colore
e per dar ad esso evidenza nei primi tempi si accosta al puntinismo.
Nel 1896 “incontra” gli impressionisti ma ben presto
si dirige verso altre strade.
I suoi maggiori interessi sono chiaramente evidenziati
dal fatto che acquista opere di Cezanne, Van Gogh e Gauguin.
Henri Matisse
(Le Cateau 31.12.1869 – Vence, Nizza 3.11.1954)
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La sua ricerca lo porta quasi fatalmente verso il Fauvismo
che rappresenta la prima rottura con l’imperante impressionismo
e le sue opere iniziano ad avere colori sempre meno naturali
e forme senza tridimensionalità.
La vivacità dei colori e la gioia di vivere
del fauvismo mediterraneo è però molto diversa
da quello dei paesi nordici.
Il paravento moresco – 1923
Pur vivendo lontano dalla mondanità partecipa
a molte mostre con le sue opere, che, dopo un iniziale
scarso riscontro da parte di alcuni critici,
riscuotono pian piano sempre maggiori consensi.
Uno dei temi a lui cari fu la danza che dipinse.
in varie forme, più volte e che possiamo conoscere
cliccando qui giù.
Matisse ed il tema della danza
La danza
Il giorno di Natale del 1908 scrive qualcosa
che ci fa comprendere il suo modo d’intendere l’arte:
“Ho lavorato per arricchire la mia intelligenza,
per soddisfare le differenti esigenze del mio spirito,
sforzando tutto il mio essere alla comprensione
delle diverse interpretazioni dell’arte plastica
date dagli antichi maestri e dai moderni“.
Anemoni in un vaso di terracotta – 1924
Conosce poi e diventa amico di Picasso
di cui però resterà sempre un rivale.
Nonostante sia considerato
uno dei maggiori esponenti del Fauvismo
tuttavia dopo un po’ Matisse se ne allontana
per ricercare nuovi personali equilibri stilistici.
Il suo successo lo porta a viaggiare per il mondo
ed in particolare si reca e dipinge
in Germania, Italia, Marocco, Russia e USA.
Dopo la 1° Guerra Mondiale,
forse anche per l’incontro con Renoir,
i suoi dipinti appaiono meno duri.
La stanza rossa – 1908
La sua ricerca pittorica continuerà per tutta la sua vita
attraversando nel corso degli anni diverse esperienze,
come quella vicina al Cubismo, arrivando,
con le sue ultime opere, a sfiorare l’Astrattismo.
Lezione di piano – 1923
Il colore per Matisse è… tutto
e il dipingere oltre che una passione ed una professione
è anche, e forse soprattutto, gioia
come racconta spesso lui stesso.
Ma ora lasciamo “parlare” alcune sue opere.
Natura morta rossa con magnolia
Donna accanto alla scacchiera – 1928
La tavola apparecchiata
Jazz
Tony Kospan
F I N E
Copyright Tony Kospan

IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE


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L’odalisca
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LA STORIA IN BREVE DEL REGGISENO
Le antiche romane, forse anche perché ai loro uomini non piacevano i seni troppo abbondanti, usavano dei sistemi per ridurre o non mostrare troppo il seno.
Usavano quindi il “mammillare”, fascia di cuoio che serviva per appiattire e contenere il volume, o per seni ancor più grandi il “cestus”, un corpetto o corsetto di cuoio morbido, che dall’inguine arrivava alla base del petto.
Nella mitologia fu Venere a inventarlo consigliandolo a Giunone, moglie di Giove, notoriamente dalle forme molto abbondanti (da lei infatti nacque l’aggettivo “giunonico”).
Tuttavia, normalmente, le donne greche e romane usavano una “fascia da seno”, una fascia di lana o lino avvolta tra le mammelle e annodata o trattenuta da una spilla sulla schiena.
Ma il primo reggiseno, nel senso che oggi gli diamo, fu trovato nel 2008 nel castello di Lengberg, in Tirolo, e risale alla metà del XV secolo.
Tuttavia come abbigliamento intimo femminile di massa la sua nascita è avvenuta invece il 3 novembre 1914 quando fu brevettato da Caresse Crosby.
Col tempo poi c’è stata una notevole evoluzione aggiungendo alla sua utilità… la bellezza, l’eleganza ed il fascino dell’indumento (ma anche altre funzioni).
IL GRUPPO DI CHI AMA LA STORIA E LE ATMOSFERE DI UN TEMPO
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