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Archivio per 18 ottobre 2022
Martedì sera in poesia “Se avess’io” Merini – arte J. W. Alexander – canzone “E la luna bussò” L. Berté Leave a comment
VERMOUTH – Ecco tutta la sua “inebriante” storia Leave a comment

Dopo una necessaria premessa storica conosceremo la nascita di questo particolare vino liquoroso, poi l’origine del suo strano nome ed infine il museo dove si potrà ripercorrere da vicino tutta la sua storia.

PREMESSA STORICA
La Francia già nel ‘700 era una grandissima produttrice di vini ma pochi sanno che invece la Nazione che ne consumava di più era l’Inghilterra.
Durante la famosa guerra dei 100 anni gli Inglesi, per non favorire la casse francesi, cercarono vini da altre parti come il Portogallo, l’Italia etc.
Molti altri Paesi europei producevano vino, ma non erano affatto in grado di esportarlo ed imbottigliarlo proponendo un prodotto di qualità.
Un ricordo ancora attuale della passione inglese per il vino sono le… bottiglie… che erano già allora stranamente di 75 cl. cosa del tutto inconsueta nell’Europa continentale abituata ai litri.

Questo formato bizzarro era dovuto alla misurazione inglese in galloni e precisamente 75 cl sono un sesto di un gallone.
In questo frangente gli inglesi si innamorarono anche dei vini dolci e liquorosi come il Porto e la loro domanda di questo genere di vini divenne molto forte anche perché contenendo più zucchero si conservavano e si trasportavano più facilmente.
Fu in questa epoca che nacque quello che chiamiamo vermouth.

LA NASCITA DEL VERMOUTH
In Piemonte, per rispondere alla forte domanda di vini dolci e liquorosi si mescolarono vini senz’altro modesti, un po’ di grappa, un po’ di zucchero e vari aromi e profumi per nascondere la non brillantezza del vino originario.
Fu però a Torino, nel 1786, che Antonio Benedetto Carpano, miscelando vino moscato con erbe aromatiche e spezie creò la formula definitiva e precisa per ottenere un vero vermouth.

Il successo di questo liquore fu ben presto grande anche perché piacque subito al Re Vittorio Amedeo III che lo fece entrare nelle mense e negli usi della famiglia reale.
La piccola bottega del Carpano divenne frequentatissima e nel 1820, grazie al nipote, nacque la “Fabbrica di liquori e Vermouth Carpano” che ancor di più diffuse nel mondo questo vino liquoroso che ebbe tra i grandi estimatori personaggi come Cavour, Giuseppe Verdi e Massimo D’Azeglio.

PERCHE’ SI CHIAMA VERMOUTH UN LIQUORE TUTTO ITALIANO?
Fu sempre l’anzidetto Antonio Benedetto Carpano a chiamarlo così dandogli un che di internazionale e di lusso.
Egli non fece altro che utilizzare, adattandolo, il nome poco noto di un componente della bevanda e cioè dell’artemisia maggiore che in tedesco si chiama Wermut (Assenzio).

IL MUSEO DEL VERMOUTH
Se poi vogliamo conoscere da vicino la dolce ed inebriante storia del vermouth vedendo, ma forse anche sentendo, le varie erbe aromatiche utilizzate,
possiamo visitare a Torino il Museo Carpano che è situato all’interno del centro enogastronomico Eataly.
La visita consente, attraversando gli antichi ambienti, di seguire tutto il percorso della sua creazione dal 1786 in poi e conoscere gli strumenti utilizzati per la lavorazione e vedere le modalità della conservazione.
Tony Kospan


Dimmi come baci e ti dirò chi sei – Test (inconsueto) del bacio Leave a comment
Stavolta però non è il classico test ma il risultato
di una ricerca scientifica della Stranmillis University College di Belfast
che approfondisce anche diversi aspetti del… bacio.
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Dimmi come baci e ti dirò chi sei
“Timido chi si sporge a sinistra”

Secondo la ricerca la stragrande maggioranza delle persone si sporge verso destra.
“Chi bacia il partner ogni mattina, secondo i nostri dati vive cinque anni più degli altri”
ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA – “You must remember this, a kiss is just a kiss” (Devi ricordarlo, un bacio è solo un bacio) .
Devi ricordatelo, un bacio è solo un bacio, ammoniva la canzoncina di Casablanca, riassumendo in un verso l’amore impossibile tra Humphrey Bogart e Ingrid Bergman: ma non è proprio vero.

Humphrey Bogart e Ingrid Bergman in Casablanca
Ogni bacio è diverso da un altro, e il modo in cui baciamo rivela in certa misura chi siamo, come siamo, forse perfino come finiremo.
Baciate sporgendovi verso destra? Siete emotivi dal cuore caldo.
Verso sinistra? Siete timidi e freddi.
Baciate il vostro o la vostra partner tutte le mattine al risveglio? Vivrete più a lungo.
Baciate spesso? Sarete più sani e più ricchi.
Sembra uno scherzo, ma dietro queste profezie ci sono un paio di studi scientifici, riporta il quotidiano Independent di Londra.
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Per cominciare, esistono diverse categorie di baci:
– quello “nell’aria”, che si avvicina alle guance ma non vi posa le labbra, limitandosi a produrre l’onomatopeico “smack” dei fumetti;
– c’è il bacio tra uomini, diventato più comune, incluso quello tra uomini politici (che nella Russia sovietica e nei paesi del blocco comunista era la norma: i baci tra Leonid Breznev e il leader tedesco orientale Honecker sono passati alla storia);
– c’è il bacio tra donne, talvolta erotico, come quello fra Madonna e Kate Moss per una causa di beneficenza;
– il bacio casto, il bacio sensuale, il bacio di riappacificazione, il bacio svogliato.
Ricercatori dello Stranmillis University College di Belfast ne hanno esaminati di ogni tipo, dai baci scambiati tra centinaia di volontari a quelli fra sconosciuti, concludendo che la maniera in cui ci si bacia è uno specchio della personalità e del carattere.
Clark Gable e Vivien Leigh in Via col vento 1939
Per esempio, circa l’80 per cento della gente, uomini e donne, gira la testa verso destra quando si avvicina alla persona da baciare.
Ebbene, secondo uno studio pubblicato dal giornale scientifico Lateral, ciò significa che sono più emotivi del restante 20 per cento, che bacia girando la testa verso sinistra.
“Volgendo la testa a destra, l’individuo rivela la propria guancia sinistra, che è controllata dall’emisfero destro del cervello, quello in cui ha sede l’emotività”, spiega il dottor Julian Greenwood dell’università di Belfast.
Un altro recente studio sui baci, condotto da psicologi tedeschi, afferma che baciare fa bene alla salute e dispone positivamente ad affrontare problemi e difficoltà: coloro che baciano il proprio coniuge o partner ogni mattina vivono mediamente cinque anni più a lungo di coloro che non lo fanno; e chi bacia spesso avrebbe addirittura il beneficio di meno incidenti automobilistici, meno giornate di malattie sul lavoro, un salario più alto di chi non lo fa.

Gli scettici possono dubitare di distinzioni simili; e i romantici obiettare che è assurdo teorizzare su un atto tanto irrazionale e istintivo.
La riprova che forse queste ricerche contengono un po’ di verità, tuttavia, è semplice:
basta chiedere a due innamorati se, dopo un bacio, si sentono meglio.
Aveva ragione Bogart: “A kiss is just a kiss“.
Ma ciascuno è prezioso, speciale e unico in modo diverso.

I più famosi baci cinematografici
– da Repubblica.it – SCIENZA & TECNOLOGIA – Impaginazione T.K.
TONY KOSPAN

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Questo è il tempo – Gabriele La Porta con questa poesia descrive gli amori volanti di oggi 1 comment

E’ stato per me un amico (in senso virtuale),
ma potrei forse meglio chiamarlo Maestro di Poesia e Pensiero,
oltre che raffinato scrittore,
Gabriele La Porta, da poco scomparso.
Egli stavolta non ci offre una poesia sublime
di un autore antico o moderno, noto o ignoto,
come era solito fare in tv o nel suo blog,
ma è lui stesso che ce ne dona una.

QUESTO E’ IL TEMPO
GABRIELE LA PORTA




Ma veniamo alla poesia.
E’ da sottolineare
la “profonda leggerezza” dei versi
che dipingono in modo geniale e perfetto
e soprattutto senza infingimenti
il nostro modo di vivere i sentimenti
in quest’era sempre più virtuale,
e sempre più veloce.

Ma nei versi non c’è critica, a parer mio,
ma solo una raffigurazione concisa e precisa
di quel che accade davvero a noi ed intorno a noi.

Una pennellata che tratteggia quindi
i rapporti dei nostri giorni, delle nostre amicizie,
dei nostri amori, sempre più… “volanti”,
più leggeri, quasi inconsistenti.
Ma ora leggiamola.

QUESTO E’ IL TEMPO
Gabriele La Porta
Questo è il tempo dei visionari e degli amanti.
Dei bambini smarriti e dei cani senza collare,
questo è il tempo dei lacerati e dei sofferenti.
questo è il tempo dei lacerati e dei sofferenti.
Questo è il tempo delle lacrime fluttuanti.
E’ il tempo
delle intese segrete.
Dei sussurri e dei bisbigli
nel buio.
delle intese segrete.
Dei sussurri e dei bisbigli
nel buio.
E’ il tempo dei baci volanti

Tony Kospan
Josephine Wall – La pittrice inglese ed i suoi dipinti fantasy e sognanti Leave a comment

Chi è Josephine Wall?
Una pittrice contemporanea che con la sua arte fantasy
ci dona opere di magia e di sogno.

Qui giù, dopo un accenno alla sua vita,
potremo ammirare una piccola galleria
di suoi immaginifici dipinti anche in video.
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Josephine Wall
La Wall è una notissima ed apprezzatissima artista surrealista
ma molto riservata se in giro di lei vi sono pochissime foto
ed ancor meno sono le notizie sulla sua vita.
Però ecco quelle che conosciamo.
E’ nata nel maggio del 1947 a Farnham, nel Surrey,
e la sua arte, ormai molto popolare in tutto il mondo,
è stata influenzata da Arthur Rackham,
ma in parte anche da surrealisti come Magritte e Dalí
e dal romanticismo dei Preraffaelliti.

Josephine Wall
I suoi inconfondibili dipinti però
sono amatissimi soprattutto nel web
e sono certo che li riconoscerete
per averli già visti da qualche parte.

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Osserviamo ora bene e con attenzione il cappello…
qui giù
e noteremo l’incredibile mondo che vive lì su
e noteremo l’incredibile mondo che vive lì su
creato dalla fantasia di questa pittrice.
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Oltre che surrealiste moderne
le sue opere possono ben rientrare,
le sue opere possono ben rientrare,
ed alla grande, anche nella cd. Fantasy Art.

Infine in questo bellissimo video
possiamo ammirare
possiamo ammirare
tanti altri
suoi davvero “magici” dipinti.
suoi davvero “magici” dipinti.
Congratulations Josephine
by Tony Kospan

F I N E