Archivio per 15 ottobre 2022

Sabato sera in poesia “Sarò albero” S. Petofi – arte G. Boldini – canzone “Inventi”   Leave a comment

 
 
 


 G. Boldini




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Amare non vuol dire impossessarsi di un altro
per arricchire se stesso, 
bensì donarsi a un altro per arricchirlo.
– Michel Quoist –
long cuor 1xd5

 
 
 
 
 
 
 

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Boldini – Conversazione al caffè



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SARO’ ALBERO 
Sandor Petofi
 
 
Io sarò albero se ti farai
fiore d’un albero:
se rugiada sarai
mi farò fiore.
Rugiada diverrò
se tu sarai raggio di sole:
così, mio amore, noi ci uniremo.
Se, mia fanciulla,
tu sarai cielo,
io diverrò, allora, una stella:
se, mia fanciulla,
tu sarai inferno,
io per amarti mi dannerò.
 
 
 
 
 
 
G. Boldini
 
 
 
 
 

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Boldini



 
 
 
 

Poesie d’amore dall’Antico Egitto – III Stanza (Donna)     Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 

DAL PAPIRO CHESTER BEATTY I
 
 
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scriba Liriche d’amore dall’Antico Egitto scriba


STANZA TERZA (donna)


 

 
 
 
 

Spera il mio cuore


di contemplare la sua bellezza,


quando starò seduta nella sua casa.


Là, incontrerò Mehi *


che passa a cavallo sulla strada,


coi suoi amici.


Non so come condurmi davanti a lui:


passerò tranquillamente davanti a lui?


Ecco, la strada è come un fiume,


ignoro la sede dei miei piedi.


Sei molto ignorante, o cuor mio!


Perché vuoi camminare tranquillamente vicino a Mehi?


Ecco, se passo davanti a lui,


gli rivelo i miei sentimenti:


“Ecco, sono tua”.


Ma lui si vanterebbe del mio nome,


e mi darebbe alla casa del primo


di quelli che sono al suo seguito.




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 *(è il nome dell’innamorato, ma anche quello di una divinità che protegge gli amanti, nota tk)


 

 

 

 

 

 

Scritti raccolti da Danny Fan – impagin. t.k.

 

 

 

scribascribascribascribascriba

 

 

– continua –

 

 

Ciao da Tony Kospan




 
 
 

 
 
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PER LEGGER LA POESIA DELLA
I STANZA
Frecce (174)
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PER LEGGER LA POESIA DELLA
II STANZA
Frecce (174)

 
 
 
 

Le emozioni – Ecco come ce ne parlano le poesie.. i dipinti.. gli aforismi.. le canzoni e non solo   1 comment

 
 
 
Care amiche e cari amici amanti della poesia 
stavolta il tema è un importante,
direi fondamentale, aspetto del nostro vivere… le emozioni.


 
Tiziano



LE EMOZIONI IN POESIA… MUSICA… ARTE…
 AFORISMI  E NON SOLO 
a cura di Tony Kospan

 
 
 
 
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Ma che vuol dire la parola “emozione”?
 
 
Essa deriva dal latino e-movere
che significa smuovere, portare da dentro a fuori.
 
 
Dunque si tratta di reazioni psicofisiche
che si mettono in moto 
nella mente e nel corpo
di un individuo quando percepisce ed elabora 
una risposta a particolari situazioni ed avvenimenti.

 
 
 
 
 
 


Dunque esse vanno oltre la nostra interiorità
e la nostra capacità di autocontrollo
potendo influenzare
in diversi modi il corpo 
come ad esempio il battito del cuore, il rossore etc.
 
 
Che noia sarebbe la nostra vita senza di loro!


Infatti che cosa, se non  le emozioni 
rendono la nostra vita davvero degna d’esser vissuta?








  Possiamo anche considerarle
il sale che dà sapore ai nostri giorni

Il rapporto tra emozioni e poesie e l’arte in genere
è bivalente.

 
 
 
 
Josephine Wall

 
 
 
E’ proprio da loro che nascono le opere d’arte
che poi, a loro volta, le restituiscono a tutti coloro
che leggono poesie, 
ammirano capolavori, ascoltano musiche etc.
 

Il tema è ovviamente vastissimo… per cui mi fermo qua.

 Come di consueto, prima di passare alle poesie, 
leggiamo alcuni aforismi sul tema.



 

 

I colori, come i lineamenti,
seguono i cambiamenti delle emozioni. 
Pablo Picasso

 

Anche nei cuori dei più sfrenati
ci sono corde 
che non possono essere toccate 
senza dare forti emozioni. 
Edgar Allan Poe

 

La parola comunica il pensiero, 
il tono le emozioni. 
E. Pound

 

L’aspetto delle cose varia secondo le emozioni; 
e così noi vediamo magia e bellezza in loro, 
ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi. 
Kahlil Gibran



 
 




Ma è giunto il momento di passar alle poesie.

Come sempre sarà bello leggere, sul tema,
 poesie vostre o di altri, ma anche commenti… riflessioni,
o tutto quel che vi va di esprimere.


 
 
 

fre bia pouce musicAnimata  (Emozioni – Battisti)

Marie Spartali Stillman



 
PUDORE
Antonia Pozzi

Se qualcuna delle mie parole
ti piace e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello.



 
 

fre bia pouce musicAnimata(The flame)

Tran Nguyen Han



FACCIO TUTTO CIO’ CHE POSSO
Victor Hugo
 
Faccio tutto ciò che posso
perché il mio amore
non ti disturbi,
ti guardo di nascosto,
ti sorrido quando non mi vedi.
Poso il mio sguardo
o la mia anima ovunque
vorrei posare i miei baci:
sui tuoi capelli,
sulla tua fronte,
sui tuoi occhi,
sulle tue labbra
ovunque le carezze
abbiano libero accesso. 



  

fre bia pouce musicAnimata(L’emozione non ha voce – Celentano)

Jean-Paul Avisse
 
 
 

LA MIA FELICE BOCCA
Heman Hesse

La mia felice bocca nuovamente incontrare vuole
le tue labbra che baciando mi benedicono,
le tue dita care voglio tenere
e giocando congiungerle con le mie dita,
saziare il mio assetato sguardo col tuo,
avvolgere il mio capo nei tuoi folti capelli,
con le mie membra giovani e sempre sveglio voglio
rispondere ad ogni movimento delle tue membra
e da sempre nuovi fuochi d’amore
rinnovare mille volte la tua bellezza,
finché entrambi appagati e grati
ci troviamo felicemente sopra ogni dolore,
finché senza desideri salutiamo il giorno e la notte,
l’oggi e l’ieri come fratelli amati
finché camminiamo sopra ogni fare e ogni agire
come raggianti in una pace completa.



fre bia poucemusicAnimata (Il cielo in una stanza – Gino Paoli )

Christiane Vleugels



  INDIZI
Anna Andreevna Achmatova

Come spostando pietre:
geme ogni giuntura! Riconosco
l’amore dal dolore
lungo tutto il corpo.
Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l’amore dal lontano
di chi mi è accanto.
Come se mi avessero scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l’amore dal pianto delle vene
lungo tutto il corpo.
Vandalo in un’aureola
di vento! Riconosco
l’amore dallo strappo
delle più fedeli corde
vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.
Riconosco l’amore dal boato
– dal trillo beato –
lungo tutto il corpo!



fre bia poucemusicAnimata   (Notti magiche – N. Giannini – E. Bennato)
Gabriel Rossetti



 NE LI OCCHI PORTA LA MIA DONNA AMORE
Dante Alighieri

Ne li occhi porta la mia donna Amore,
per che si fa gentil ciò ch’ella mira;
ov’ella passa, ogn’om ver lei si gira,
e cui saluta fa tremar lo core,
sì che, bassando il viso, tutto smore,
e d’ogni suo difetto allor sospira:
fugge dinanzi a lei superbia ed ira.
Aiutatemi, donne, farle onore.
Ogne dolcezza, ogne pensero umile
nasce nel core a chi parlar la sente,
ond’è laudato chi prima la vide.
Quel ch’ella par quando un poco sorride,
non si pò dicer nè tenere a mente,
sì è novo miracolo e gentile.



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Felice emozioni per tutti
da Tony Kospan




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ARTE.. POESIA.. MUSICA.. HUMOUR.. VIDEO  ETC
Frecce (174)







Papaveri e papere – La popolarissima canzoncina degli anni ’50… la sua storia e l’atmosfera dell’epoca   Leave a comment

 

 

 

 

 

Quella che ascolteremo
non è una gran bella canzone in senso classico,
né come testo né come musica,
ma è stata ugualmente una canzone cult di un’epoca
e su di lei si scrisse di tutto e di più
come vedremo in seguito.


 
 
 

Nilla Pizzi

 
 
 
Il periodo in cui questa canzone
trionfa ed è cantata in Italia dappertutto
è l’inizio degli anni 50.

Per la precisione siamo nel 1952.
 
 
 
 
 

 

PAPAVERI E PAPERE

ATMOSFERE E NOTE DI QUALCHE TEMPO FA

a cura di Tony Kospan


 
 
 
 

 
 
 
 
Questa canzone non ha nè testo poetico nè musica eccezionale,
tuttavia è una canzone simpatica e (ingenuamente) divertente.

Molto si ipotizzò e si scrisse su eventuali significati nascosti…
e sottilmente politici…
la paperina = il popolo
e
i papaveri = i potenti.
 
 
Tuttavia essa entrò allora
ed è rimasta sempre nel cuore degli Italiani.

 
 
 
 
 
 
 
E’ una canzone che ha segnato davvero un’epoca…
essendo il suo successo durato molto a lungo…
grazie all’interpretazione di Nilla Pizzi
che vediamo qui sotto con Antony Quinn

 
 
 
 

 
 
 
 
La canzone fu la 2° classificata al Festival di Sanremo del 1952,
dopo Vola Colomba, sempre cantata da Nilla Pizzi,
ma ebbe però molto più successo della prima.

 
 
 
 
1952 – Televisore d’allora 
 
 
 
 

Il motivetto insieme a questa strofa, è di quelli che,
una volta entrati nella mente, per qualche magia,
vi restano appiccicati per sempre.
 
 
 



 
 
 
 
“Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti, 
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina, 
o sai che i papaveri son alti, alti, alti, 
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”




 
 
 
 
La canzone, un tempo considerata normale,
è oggi diventata, per l’estrema simpatia 
scaturente sia dal testo che dalla musica
un’amata canzone per bambini.

 

 
 
 
 
 
Ora, se ci fa piacere, ascoltiamola 
in questo video simpaticissimo e… floreale.
 
 
 
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1952 – Nilla Pizzi al Festival di Sanremo
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
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Frecce (104)

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La giraffa vanitosa – E’ davvero bella.. simpatica e saggia questa favola etnica   Leave a comment

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Davvero una favola densa di saggezza


che penso sia utile sia a grandi che a piccoli.

 

 

 

 

 

 

LA GIRAFFA VANITOSA

(favola etnica proveniente dall’Africa)

 

 

 

 

 

 

Ai limiti di una grande foresta, in Africa, viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile e snella, più alta di qualunque altra.

Sapendo di essere ammirata non solo dalle sue compagne ma da tutti gli animali era diventata superba e non aveva più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva.

Anzi se ne andava in giro tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri dicendo: – Guardatemi, io sono la più bella. –

Gli altri animali, stufi di udire le sue vanterie, la prendevano in giro, ma la giraffa vanitosa era troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta.

Un giorno la scimmia decise di darle una lezione. Si mise a blandirla con parole che accarezzavano le orecchie della giraffa:

– Ma come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa arriva dove nessuno altro animale può giungere. –

E così dicendo, la condusse verso la palma della foresta.

Quando furono giunti là, la scimmia chiese alla giraffa di prendere i datteri che stavano in alto e che erano i più dolci. lì suo collo era lunghissimo, ma per quanto si sforzasse di allungarlo ancor di più, non riusciva a raggiungere il frutto.

Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi sul collo e finalmente si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare il frutto desiderato.

Una volta tornata a terra, la scimmia disse alla giraffa:

– Vedi, cara mia, sei la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza gli altri, non puoi fare a meno degli altri animali.

La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare con gli altri animali e a rispettarli.


 

 

 

 

 

 


DAL WEB – IMPAGINAZ. T.K.

 

 


CIAO DA TONY KOSPAN

 

 


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Frecce (51)


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