Archivio per 14 ottobre 2022

Weekend in poesia “Nome non ha” S. Aleramo – arte C. Musnier – canzone “Fragole infinite”   Leave a comment


 

Catherine Musnier

 

 

 

 

 

 

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Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, 

leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, 

se possibile, dire qualche parola ragionevole.

 – Goethe

 

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Catherine Musnier


 

 

NOME NON HA

~ Sibilla Aleramo ~

 

Nome non ha,

amore non voglio chiamarlo

questo che provo per te,

non voglio tu irrida al cuor mio

com’altri a’ miei canti,

ma, guarda,

se amore non è

pur vero è

che di tutto quanto al mondo vive

nulla m’importa come di te,

de’ tuoi occhi, de’ tuoi occhi

donde di rado mi sorridi,

della tua sorte che non m’affidi,

del bene che mi vuoi e non mi dici,

oh poco e povero sia,

ma nulla al mondo più caro m’è,

e anch’esso,

e anch’esso quel tuo bene

nome non ha.

 

 

 

Catherine Musnier

 

 

 

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IL GRUPPO DI FB
DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
Frecce (174)
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Catherine Musnier
 
 
 
 

L’episodio che ebbe grande influenza sull’umore di Van Gogh ed il ritratto del dr. Gachet   1 comment





Nella prima parte del post affronterò un aspetto poco noto 
ma che ebbe gran rilievo sull’animo e sull’arte del mitico artista
e nella seconda parte accennerò ad un dipinto che, pur ritraendo 
un’altra persona, è considerato un suo autoritratto psicologico.

Il primo riguarda gli inizi della sua vita 
ed il secondo il periodo finale




LA POSSIBILE GENESI DELLA GRANDE TRISTEZZA DI VAN GOGH


Pochi sanno che esattamente un anno prima della sua nascita era nato un altro Vincent Van Gogh.

Ma era morto subito.

L’anno dopo, incredibilmente nello stesso mese e giorno, nacque il futuro pittore a cui venne dato dai genitori lo stesso nome del fratellino morto.






Quanto questo possa aver contribuito a destabilizzare la psiche del ragazzino (tomba col suo nome, ricordi familiari, compleanni etc.) ciascuno può immaginare.

Certamente la cosa ebbe una notevole influenza sulla sua psiche fin da piccolo per la difficoltà a creare una propria identità (si sentiva un duplicato) e poi sul suo umore tristissimo che ebbe per tutta la  vita.






In verità lo stesso pittore era consapevole dell’infinita malinconia che l’avvolgeva e che solo tuffandosi animo e corpo nella pittura poteva riuscire a mitigare.




Ecco come lo stesso pittore descriveva la sua situazione in una delle lettere all’amato fratello Theo:
Le cose misteriose, la tristezza e la malinconia restano, ma l’eterna negazione viene controbilanciata dal lavoro positivo che in tal modo, tutto considerato, riesco a fare“.




Egli dunque riconosce l’enorme importanza che il suo oscuro stato d’animo e la sua solitudine hanno sui temi e sullo stile dei suoi dipinti.



Una lettera



Infatti osservando le sue opere (per lo più autoritratti, paesaggi, nature morte di fiori, dipinti con cipressi, rappresentazioni di campi di grano e girasoli) ci accorgiamo subito che non c’è mai finitezza o estrema definizione delle immagini dipinte che invece rivelano un contemporaneo coinvolgimento dei diversi elementi della natura.

Infatti i fiori, i paesaggi, le persone, gli astri etc sono sempre interconnessi tra loro e rivelano la sua visione “universale” del mondo e della vita.

La realtà fluttua… sembra agitarsi… sotto l’influsso degli elementi naturali come il vento, il sole… etc.

Egli quindi riconosce l’esistenza di un altro genere di vita, che potremmo definire “normale”, ma sa che non può essere il suo.










IL RITRATTO DEL DR. GACHET


Nel periodo tra maggio e giugno del 1890 quando la sua depressione era divenuta ormai quasi insostenibile conobbe il dr. Gachet presentatogli dal fratello a cui fece 2 dipinti.

Anche il dottore, amante dell’arte, pittore lui stesso e mecenate di artisti, era disperato per aver perso da poco una figlia ma entrò in forte sintonia con Vincent condividendone sia la tristezza che i temi della sua arte.


Il dipinto esprime tanto dolore ed una grande stanchezza verso la vita attenuata solo in parte dall’erba medicinale in primo piano (il dottore era anche omeopata).


Il dottore fu poi così contento del primo dipinto che ne chiese un altro.



Ritratto del dr. Gachet


Il primo, che è il più noto e sicuramente suo, purtroppo ora non si sa più dove sia dopo varie confuse vicende.

Ecco una descrizione del dipinto fatta dello stesso Van Gogh in una lettera a Gauguin: 
nel mio ritratto il dottore ha l’espressione affranta del nostro tempo“.



Qui in verità Van Gogh non dipinge genialmente solo il dottore ed il suo dolore ma anche il proprio e da molti è infatti considerato un suo “autoritratto psicologico”.

Qualche mese dopo si tolse la vita.



Vincent ed il fratello minore Theo che gli fu vicino tutta la vita (qui giovani)




Tony Kospan



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FINE







“Gli uomini migliorano con gli anni” – Amore.. saggezza e sogno in questi versi sublimi di W. B. Yeats   1 comment


 
 
 
 
 
 
 


Questa poesia, che viaggia tra sogno e realtà 
navigando lungo il corso del fiume della nostra vita, 
m’appare davvero sublime.



In realtà non fa alcun riferimento 
a comportamenti umani concreti 
né all’età reale degli uomini 
ma solo ai sogni ed all’amore.


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

GLI UOMINI MIGLIORANO CON GLI ANNI
POESIA SUBLIME E DI SOGNO
a cura di Tony Kospan






 
 
Possiamo anche definirla… poesia della maturità, 
dello sguardo sul tempo,
della sola felicità data dalla saggezza, 

della compagnia comunque dei sogni,
nonostante forse anch’essi, come tutte le cose, invecchino.





Laocoonte




Essa ci parla di un amore platonico
che ha accompagnato l’autore lungo tutta la vita,
di sogni non realizzati
e di leggeri rimpianti per quel che non avvenne.




William Butler Yeats



 

 

Questa poesia, d’alto profilo, mi colpì molto

quando per la prima volta la lessi

e la propongo  alla vostra lettura

per conoscere anche il vostro parere.


L’autore, grande poeta irlandese,

ricevette nel 1923 il Premio Nobel per la letteratura.

 

 

 

 


 

 

 

Questa è solo una delle sue molte poesie

che, in modo elevato, penetrano e svelano

i diversi e segreti aspetti dell’animo umano.

 
  
 
 
 
 

 

 


GLI UOMINI MIGLIORANO CON GLI ANNI
 
William Butler Yeats *
 
 Sono logoro di sogni;
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti;
E tutto il giorno guardo
La bellezza di questa signora
Come avessi trovato in un libro
Una bellezza dipinta,
Lieto d’aver riempito gli occhi
O l’orecchio sapiente,
Felice d’essere saggio e non altro,
Perché gli uomini migliorano con gli anni;
Eppure, eppure,
E’ un mio sogno questo, o è la verità?
Oh, ci fossimo incontrati
Quando avevo la mia ardente giovinezza!
Ma io invecchio tra i sogni,
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti
 
 
 
 
 

 

 

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 *William Butler Yeats (1865 – 1939) poeta, drammaturgo, scrittore e mistico irlandese.

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CIAO DA TONY KOSPAN

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Katherine Mansfield.. poetessa e scrittrice del ‘900 Breve ricordo e la sua mitica poesia “Fiori segreti”   1 comment

 
 
Questa poesia è, a mio modestissimo parere,
una stupenda agrodolce riflessione sull’amore
da parte dell’autrice Katherine Mansfield che,
pur baciata dalla grande luce dell’arte dello scrivere,
non lo fu, ahimè, altrettanto dalla vita.

Leggeremo prima una sua nota e bella poesia
e poi la conosceremo un po’.
 

 
 

 
Katherine Mansfield
 
 
 
 

FIORI SEGRETI – POESIA SUBLIME

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Il rapporto difficile tra lei e l’amore,
tra il sogno d’amore e la realtà,
e l’appello all’amore di raccogliere i suoi fiori,
rendono, a parer mio, questa poesia davvero sublime.

 
 
 
 
 
Qui è dipinta da Anne Estella Rice

 
 
 
Questi versi scavano nei segreti più intimi dell’amore vero
e ne rivelano il fascino profondo… dolce e malinconico.
 
Come sempre mi farebbe piacere conoscere il vostro pensiero
dopo averla letta.




 

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FIORI SEGRETI

Katherine Mansfield


E’ amore una luce per me? Un’assidua luce,

una lampada dentro il cui pallido stagno io sogno

su vecchi libri d’amore? Oppure un barlume,

una lanterna che mi viene incontro da lontano

sotto una cupa montagna? è una stella, l’amor mio?

Ahimè! Così alta nell’alto, così gelidamente splendida!


Il fuoco danza. E’ l’amor mio un fuoco

che rimbalza rubicondo e ardito nella penombra?

No, no, ne avrei paura. Son troppo fredda

per il rapido ardente amore. C’è un oro,

nitido su questi petali di fiore che si ripiegano,

ch’è più fedelmente mio, più conforme alla mia brama.


I petali di fiore si ripiegano. Essi dal sole

sono dimenticati. In ombrosa foresta essi crescono.

Dove gli alberi cupi s’innalzano

e si allontanano e si accostano

ombrosamente ondeggianti. Chi li vigilerà, luminosi,

quando il mio sogno avrò sognato? Ah, carissimo mio,

tu ritrovali, e per me raccoglili, ad uno ad uno.



 


 

 

 

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2 PAROLE SULL’AUTRICE

KATHERINE MANSFIELD

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(Wellington 14.10.1888 – Fontainebleau 09.01.1923)

 
 
 
La scrittrice, nata in Nuova Zelanda 
e vissuta in Inghilterra e Francia,
è nota soprattutto per i suoi racconti brevi.
 
 Per buona parte della sua breve vita 
fu costretta a combattere per la sua salute.





 Katherine Mansfield


 
 
Il successo le arrise soprattutto dopo la sua morte
ahimè precoce ed è oggi ricordata
come una delle più grandi scrittrici del ‘900.
 
Una sua bellissima riflessione è la seguente:
 
 
 
«Il piacere di leggere è doppio
quando si vive con qualcuno
che divide con te le stesse letture» 
 
(Katherine Mansfield)


 
 
 

 Katherine Mansfield

 

Ciao da Tony Kospan.

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