Archivio per 12 ottobre 2022

Mercoledì sera in poesia “Anche tu ami” Brandolini – arte F. Vallotton – canzone “Volare” Modugno   1 comment

 

 

Felix Vallotton – Il bacio

 

 

 

 

 

 

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barrafiorita


Tre passioni, semplici ma irresistibili, 

hanno governato la mia vita: 

la sete d’amore, 

la ricerca della conoscenza 

e una struggente compassione 

per le sofferenze dell’umanità

– B. Russel –


barrafiorita

 



Felix Vallotton

 

 

 

ANCHE TU AMI GLI UCCELLI BIANCHI 
Alessio Brandolini
 
Anche tu ami gli uccelli bianchi
dalle ali morbide più del pane
per questo rubarti vorrei
alla fine d’un sogno e dell’estate
quando già si comincia a pensare
al ritorno al proprio quartiere
al monotono lavoro
ai problemi di tutti i giorni
alle leggi nefaste del governo
alle guerre e al fanatismo religioso.
Mi aspetti a un’ora insolita
con la mente che nuota
tra le onde e la schiuma
con le mani e i piedi nudi
che tracciano nodi nell’aria.
Oggi c’è qualcosa di strano
nell’odore salmastro del Tirreno
parla di te, di noi
unisce le nostre mani
i corpi nudi che tessono
trame dai colori precolombiani
un amore difficile, ma intenso.

 
 
 

Felix Vallotton – Toletta


 
 
 
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fre bia pouce  musicAnimata
 
 
a tutti da Tony Kospan


 
  


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LA TUA PAGINA DI… SOGNO?

Frecce (174)


 
 
 

Felix Vallotton




 
 

PAVAROTTI – Un omaggio ed un ricordo del mitico tenore anche ascoltando “Chitarra romana” e “Nessun dorma”   1 comment

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Oggi è l’anniversario della nascita del mitico Pavarotti
grandissimo e famosissimo interprete di tantissime liriche
ed orgoglio dell’Italia musicale, e non solo,
scomparso alcuni anni fa.
 
 
Non possiamo quindi non dedicargli qualche minuto
per ricordarlo ed omaggiarlo.

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(Modena 12.10.1935 – Modena 6.9.2007)
 
 
 
 
 
Ma lo farò in un modo inconsueto che forse deluderà i melomani
ma che a me piace per la sua leggerezza e simpatia
anche se alla fine non mancherà il video
di una delle sue più grandi interpretazioni classiche.
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Infatti propongo di ascoltare il mitico Luciano Pavarotti
che canta 
Chitarra Romana
mentre dinanzi ai nostri occhi
scorrono tante bellissime immagini del nostro
BEL PAESE
da nord al sud
ed alla fine nella sua mitica interpretazione del
NESSUN DORMA.
 
 

 
 







  
 
 

Il tutto ci farà dimenticare per un po’ le bruttezze quotidiane
consentendoci di abbandonarci ad un’atmosfera di sogno.
 
 
Il video è opera di stranieri e questo ci fa comprendere come siano 
apprezzate all’estero le nostre bellezze (forse più che da noi).

 
 
 
 
 
 
 
 


Il video (una pps divenuta un video)
è davvero simpatico ed imperdibile
per chi ama Luciano e l’Italia.
 
 
 
 
 
fre bia pouce    musical notes
 
 
 
 
 
 
Ora invece torniamo al Pavarotti simbolo mondiale dell’Italia musicale
con il video di NESSUN DORMA che ha superato l’eccezionale numero
di oltre 46.000.000 visualizzazioni.





fre bia pouce    music+121




Buon ascolto-visione 
 
Tony Kospan

 
 
 
 

ARCOBALEN99

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Il silenzio colpevole – Appassionata e dolorosa analisi della fine di un amore   1 comment

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Propongo alla vostra lettura questo brano

che mi appare una lucida… ma anche poetica…

analisi della fine di un amore.

Se vi va, sarei curioso di conoscere il vostro parere



RIFLESSIONI DOPO LA FINE DI UN AMORE

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viola 19

 

 

LE COSE PIU’ IMPORTANTI LE DICIAMO SENZA VOCE

 

 





 

Le cose più importanti, come sempre,

noi le diciamo senza voce.


Massimo Bubbola



oro



Avrei voluto diventare Dostoevskij per curvare le parole


Per ogni piega, ogni distanza, ogni riflesso che ci scardinava il cuore


Avrei voluto insieme a te rubare l’acqua della Luna


Ma come Orlando ho perso il senno e ho perso anche la fortuna.


Avrei voluto cancellare dai tuoi occhi quella noia e quella solitudine


Ma allora davo troppe cose per scontate e non ti seguivo più.


Come la pioggia anche l’amore rinfresca una stagione ostile


Come la pioggia anche l’amore è destinato poi a finire.


Le cose più importanti come sempre noi le diciamo senza voce


Basta guardarsi dietro il vetro di un perdono o sotto un battito di luce


E il pianto vero non ha lacrime, né spettatori né rifugio


Ci siamo persi in un bicchiere e ritrovati in un naufragio.


Avrei voluto diventare Dostoevskij per curvare le parole


Per ogni piega, ogni distanza, ogni riflesso che ci scombinava il cuore


Avrei voluto insieme a te rubare l’acqua della Luna


Ma come tanti ho perso il tempo e ho perso anche la fortuna.





 

Cosa ne pensate?


Orso Tony





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Come essere felici? La spiegazione di Roberto Shinyashiki.. noto guru brasiliano   Leave a comment

 
 
 
 





Il pensiero di Shinyashiki Roberto
guru brasiliano, psichiatra ed esperto in comunicazione
sul modo migliore di vivere




Shinyashiki Roberto
 
 
 
 

LA FELICITA’ E’ UNA SCELTA!
(Il suo pensiero in pillole)


 
 
 
Ciascun uomo deve prendere possesso della propria vita:
la consapevolezza che un uomo ha di sé, infatti, si riflette direttamente sul modo in cui interagisce con gli altri.
 
Purtroppo, lo stile di vita moderno, basato sulla competizione aggressiva, distrugge l’individuo, lo irrigidisce emotivamente e gli crea persino una grande paura di sognare, e quindi di trovare la forza interiore per realizzare le proprie mete.
 
Le persone per Shinyashiki, invecchiano non per il tempo che passa, ma principalmente perché abbandonano i sogni.
 
Per trasformare la propria vita è fondamentale sapere dove si sta e dove si vuole andare.

(dal web)
 
 
 
 

 
 
 
 
 
Ecco ora come l’autore sintetizza i suoi concetti
espressi nel libro
IL VERO SUCCESSO E’ LA… FELICITA’
in questo brano quasi poetico.

 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
LA VITA 
Shinyashiki Roberto
 
Non mangiare la vita con la forchetta e con il coltello,
ma sporcati la faccia.
Molti risparmiano la vita per il futuro.
La vita, anche se in frigorifero,
se non la vivi, deperirà! 
Per questo certe persone si sentono ammuffite
già nella mezz’età! 
Esse mettono la vita da parte
e non si dedicano all’amore o al lavoro…. 
Non hanno osato,
non sono andati avanti ma poi arriva il momento
che se ne accorgono. 
“Accidenti, ho avuto fame
ma per risparmiare queste patate si sono marcite”. 
E allora non lasciare che la vita diventi troppo seria
e vivila come se fosse un gioco,
assapora tutto quello che riesci ad ottenere
sia le sconfitte che le vittorie, 
la forza dell’alba e la poesia dell’imbrunire.





  

 

CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
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Frecce (174)

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Canova – Breve ricordo del grande scultore e le immagini dei suoi capolavori   1 comment





Antonio Canova è stato il massimo esponente della scultura neoclassica,
e per questo definito il nuovo Fidia.


Mi fa piacere ricordarlo con un accenno alle sue attività artistiche
e poi mostrando alcuni tra i suoi capolavori più noti.





Antonio Canova (Possagno 1.11.1757 – Venezia 13.10.1822)

 
  
 
 
In verità Canova non è stato solo uno grandissimo scultore,
ma anche un interessante pittore
ed un “ambasciatore dell’arte italiana”.



Un suo dipinto – Le 3 Grazie danzano davanti a Marte




Infatti grandemente meritoria fu la sua attività diplomatica
presso Napoleone Bonaparte per far rientrare in Italia
numerosi capolavori artistici (purtroppo non tutti)
saccheggiati dalle truppe imperiali francesi.



La statua del principino Henryk Lubomirski nelle vesti di Eros




A parte questo è stato uno dei massimi artisti italiani
vissuti a cavallo tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’ottocento.


A differenza di molti altri artisti Antonio Canova 
è stato ammirato ed osannato già in vita.

Nobili, papi, principi etc hanno voluto opere scolpite da lui nel marmo 
e la sua fama da allora non si è mai interrotta.




Adone e Venere



Nato a Possagno in una zona ricca di cave 
fin da piccolo usò lo scalpellino per scolpire.

I suoi maestri, o meglio gli artisti che lo ispirarono, 
furono i grandi scultori classici ed il barocco ma geniale Bernini.

L’amore per le letture dei classici antichi (greci e latini)
 gli consentì di farsi una grande cultura
 che gli servì poi nelle sue sculture con temi mitologici.




Ercole e Lica



Nel 1779 recatosi a Roma per studiare
dal vivo le tantissime sculture antiche lì esistenti 
venne a conoscenza delle idee
dell’archeologo tedesco Johann Joachim Winckelmann.


Questi sosteneva che l’arte greca era il massimo della bellezza, 
e che gli scultori dovevano cercare di avvicinarsi con le loro opere 
allo stile deciso ma semplice e sereno delle antiche sculture.




Le tre Grazie



Ammiriamo ora alcuni suoi capolavori 
e qualche leggiadro dipinto 
(dipingere era però per lui soprattutto un gioco).



Amore e Psiche



Cliccando qui giù potremo leggere la storia
di questa sua opera che però, pur essendo
uno dei nudi più belli della storia della scultura,
non piacque a Napoleone.


 fre bia pouce

Napoleone



Amorino alato



Cliccando qui giù potremo leggere la storia
di questo suo capolavoro “Eros”
che fece innamorare l’Europa intera.


fre bia pouce
Henryk Lubomirski





Paolina Borghese





Amore e Psiche



Infine altri suoi leggiadri dipinti.













F I N E



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Eugenio Montale – Ricordo.. tematica dei suoi versi e le più belle poesie    Leave a comment




E’ stato tra i massimi poeti dello scorso secolo

e Premio Nobel per la letteratura nel 1975.



(Genova 12.10.1896 – Milano 12 .9.1981)



EUGENIO MONTALE
IL SUO MONDO POETICO ED ALCUNE SUBLIMI POESIE






UN BREVE ACCENNO ALLA SUA POETICA


Consapevole che la conoscenza umana non può raggiungere l’assoluto,

nemmeno tramite l’amata poesia, Montale però a quest’ultima affida un compito

d’analisi della condizione umana in generale.



Egli riconosce solo l’esistenza del dovere e dell’amore

come elementi positivi da perseguire e da vivere

ma questo nell’ambito di una visione completamente

disillusa ed amara del senso della vita.






Aleggia, nei suoi versi intrisi di disillusione però,

l’immagine di una donna (reale… irreale?)

che a lui appare come un ponte tra la dura realtà e la metafisica.



Pur senza essere filosofica, dunque, la sua poesia

appare un raffinato strumento

di conoscenza ed approfondimento della condizione umana.






Ricordiamolo ed omaggiamolo dunque

con alcune sue poesie scelte tra le più note.



Foto di Ugo Mulas… per Ossi di seppia



ALCUNE POESIE



Bansky



FELICITA’ RAGGIUNTA


Felicità raggiunta, si cammina

per te sul fil di lama.

Agli occhi sei barlume che vacilla

al piede, teso ghiaccio che s’incrina;

e dunque non ti tocchi chi più t’ama.


Se giungi sulle anime invase

di tristezza e le schiari, il tuo mattino

è dolce e turbatore come i nidi delle cimase.

Ma nulla paga il pianto di un bambino

a cui fugge il pallone tra le case.






SPESSO IL MALE DI VIVERE HO INCONTRATO


Spesso il male di vivere ho incontrato:

era il rivo strozzato che gorgoglia,

era l’incartocciarsi della foglia

riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi; fuori del prodigio

che schiude la divina Indifferenza:

era la statua nella sonnolenza

del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.



Federico Zandomeneghi – Malinconia



LA BELLE DAME SANS MERCI


Certo i gabbiani cantonali hanno atteso invano

le briciole di pale che io gettavo

sul tuo balcone perché tu sentissi

anche chiusa nel sonno le loro strida.



Oggi manchiamo all’appuntamento tutti e due

e il nostro breakfast gela tra cataste

per me di libri inutili e per te di reliquie

che non so: calendari, astucci, fiale e creme.



Stupefacente il tuo volto s’ostina ancora, stagliato

sui fondali di calce del mattino;

ma una vita senz’ali non lo raggiunge e il suo fuoco

soffocato è il bagliore dell’accendino.



Renoir



RIPENSO IL TUO SORRISO…


Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un’acqua limpida

scorta per avventura tra le pietraie d’un greto,

esiguo specchio in cui guardi un’ellera e i suoi corimbi;

e su tutto l’abbraccio di un bianco cielo quieto.

Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,

se dal tuo volto si esprime libera un’anima ingenua,

vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua

e recano il loro soffrire con sé come un talismano.

Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie

sommerge i crucci estrosi in un’ondata di calma,

e che il tuo aspetto s’insinua nella memoria grigia

schietto come la cima di una giovane palma.






HO SCESO, DANDOTI  IL BRACCIO


Ho sceso, dandoti il braccio,

almeno un milione di scale

E ora che non ci sei

è il vuoto ad ogni gradino.

Anche così è stato breve

il nostro lungo viaggio.

Il mio dura tuttora,

né più mi occorrono

Le coincidenze, le prenotazioni,

le trappole, gli scorni di chi crede

che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale

dandoti il braccio

Non già perché con quattr’occhi

forse si vede di più.

Con te le ho scese

perché sapevo che di noi due

Le sole vere pupille,

sebbene tanto offuscate,

erano le tue.






E qui giù infine, in formato video 

e letta dallo stesso Montale la notissima…


MERIGGIARE PALLIDO E ASSORTO



fre bia pouce



CIAO DA TONY KOSPAN



   ARANCIO divfar
Frecce2039





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