Archivio per 8 ottobre 2022
Harald Slott-Moller – Chiaro di luna

(tutto dedicato alla… Luna!)

L’amore immaturo dice:
“Ti amo perché ho bisogno di te”.
L’amore maturo dice:
“Ho bisogno di te perché ti amo”
(Erich Fromm)
(E la luna bussò)

Ivan Aivazovsky – La baia di Napoli in una notte di luna
AL CHIAR DI LUNA
(R.Tagore)
Calma, calma questo cuore agitato,
tu, notte tranquilla di luna piena.
Troppe gravi preoccupazioni,
più e più volte
gravano sul mio cuore.
Versa tenere lacrime
Sopra brucianti pene.
Con i tuoi raggi argentati,
portatori di sogno e di magia,
morbidi come petali di loto,
o notte, vieni, accarezza
tutto il mio essere
e fammi dimenticare
tutte le mie pene.
Robert Salmon – Chiaro di luna sul porto di Witehaven


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PIOGGIA DI ROSE
di Antonia Arslan *
Avevo appena imparato a leggere, dopo aver imbrogliato per molti mesi nonni e zii, facendo finta di capire la prima pagina di un numero del “Corriere dei Piccoli” che amavo moltissimo, e che sapevo a memoria.
Allora stavamo al Dolo, sulla Riviera del Brenta.
E dopo pochi giorni di scuola, scoprii la cartolibreria di fronte al canale.
Sul davanti, era un negozio come tanti altri; ma dietro, c’era un retrobottega odoroso di legno e di libri, il profumo della felicità.
Mi arrampicavo sulla vecchia scaletta di legno con i gradini scricchiolanti (e dal tipo di rumore il vecchio signir Arrigom il proprietario, sapeva su quale scalino ero arrampicata, e a volte veniva a tirarmi giù:
“No la xe par ti, sta roba”, diceva con autorità).
Dipinto di Cafiero Filippelli
Ma un giorno trovai Pioggia di Rose, una raccolta di novelle di Ferenc Herczeg, edizione Corticelli.
Mi innamorai di ogni storia di quel libro.
Mi piaceva ogni cosa: la copertina un po’ rigida, le illustrazioni dal segno netto, senza sfumature, le pagine dalla stampa ben spaziata, che si leggeva facilmente; e soprattutto il titolo.
E lo lessi tutto, seduta sulla scaletta, finché un pomeriggio trovai il coraggio di chiedere al signor Arrigo se mi permetteva di portarmelo a casa.
“Certo” rispose “ma prima, sai, devi pagarmelo. Ricordati che chi legge, paga.”
(Racconto breve tratto da “Il cortile dei girasoli parlanti” e rinvenuto nel web)
Antonia Arslan
*Antonia Arslan è una scrittrice, traduttrice e accademica italiana di origini armene.
Laureata in archeologia, ha insegnato per molti anni Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova.
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C’E’ LUCE NEL BUIO?
La luce è bene… il buio è male!
Troppo facile e neanche vero.
La nostra millenaria cultura li ha messi in netto contrasto ed in contrapposizione eppure questa atavica convinzione piano piano si è sfaldata per la semplice e ragionevole constatazione che in realtà non può esistere il buio senza la luce e la luce senza il buio.
Come potremmo comprendere la visione, l’idea, la conoscenza della luce se non avessimo la consapevolezza anche della sua assenza?
Questo era molto chiaro già da millenni nella filosofia orientale (Yin e Yang).
Per quest’ultima poi il dualismo, pur partendo da luce e buio, si estende a tutti gli aspetti della vita umana e dell’universo (maschio e femmina, falso e vero, caldo e freddo, bene e male, suono e silenzio, pace e guerra, angeli e demoni etc.).
Dell’enorme importanza di questo dualismo per la comprensione della realtà ho già scritto, anche se in forma allegorica nella mia poesia “Cosmogonia” e nel mio post YIN e YANG.
(E’ possibile leggere i post cliccando sui titoli qui su)
Come accennavo prima… la nostra cultura si è di recente molto avvicinata alla comprensione della complementarietà tra i due opposti considerandoli non più nemici inconciliabili.
In realtà non solo essi sono entrambi indispensabili ma è nel momento (o nel punto) in cui la luce lascia il posto al buio (o viceversa) e sembrano quasi toccarsi che possono avvenire le cose più straordinarie da un punto di vista intellettuale, emozionale e non solo.
Infine c’è da aggiungere che, secondo le ultime ricerche, anche nel buio assoluto c’è qualche atomo di luce, e viceversa, anche se ciò non viene percepito dai nostri occhi.
In conclusione, seppur possiamo continuare a ritenere il buio simbolo dell’ignoranza, dell’oscurantismo e delle tenebre (ed ovviamente il contrario per quel che riguarda la luce) ora possiamo tranquillamente affermare che il concetto di buio in realtà contiene in sé anche una misteriosa invisibile luce… quella dell’introspezione, della conoscenza profonda di se stessi e della serenità assoluta.
Tony Kospan
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UN VERO E PROPRIO INNO ALL’AMORE UMANO
E’ QUESTA POESIA…
PER ME DAVVERO SUBLIME…
DI VICTOR HUGO
(PADRE DEL ROMANTICISMO FRANCESE)
Victor-Marie Hugo (Besançon 26 febbraio 1802 – Parigi 22 maggio 1885)
L’UOMO E LA DONNA
VISTI NELLA LORO DIVERSITA’
MA INSIEME NELLA LORO COMPLEMENTARIETA’.
L’autore inneggia all’assoluta uguaglianza tra i sessi
pur nell’assoluta (ed ovvia) diversità.
Questa è una cosa che oggi “dovrebbe” esser normale
(ma temo che per qualcuno ancora non lo sia)
ma all’epoca era quasi rivoluzionaria
data la millenaria cultura tendente alla sottomissione femminile
A mio parere questa poesia ci immerge in un’atmosfera
dolce, fantastica e sognante
e forse ancor di più se la leggiamo ascoltando
questa soave musica new age.
Maria Jose
L’UOMO E LA DONNA
Victor Hugo
L’uomo è la più elevata delle creature.
La donna è il più sublime degli ideali.
Dio fece per l’uomo un trono, per la donna un altare.
Il trono esalta, l’altare santifica.
L’uomo è il cervello. La donna il cuore.
Il cervello fabbrica luce, il cuore produce amore.
La luce feconda, l’amore resuscita.
L’uomo è forte per la ragione.
La donna è invincibile per le lacrime.
La ragione convince, le lacrime commuovono.
L’uomo è capace di tutti gli eroismi.
La donna di tutti i martìri.
L’eroismo nobilita, il martirio sublima.
L’uomo ha la supremazia.
La donna la preferenza.
La supremazia significa forza;
la preferenza rappresenta il diritto.
L’uomo è un genio. La donna un angelo.
Il genio è incommensurabile;
l’angelo indefinibile.
L’aspirazione dell’uomo è la gloria suprema.
L’aspirazione della donna è la virtù estrema.
La gloria rende tutto grande; la virtù rende tutto divino.
L’uomo è un codice. La donna un vangelo.
Il codice corregge, il vangelo perfeziona.
L’uomo pensa. La donna sogna.
Pensare è avere il cranio di una larva;
sognare è avere sulla fronte un’aureola.
L’uomo è un oceano. La donna un lago.
L’oceano ha la perla che adorna;
il lago la poesia che abbaglia.
L’uomo è l’aquila che vola.
La donna è l’usignolo che canta.
Volare è dominare lo spazio;
cantare è conquistare l’Anima.
L’uomo è un tempio. La donna il sacrario.
Dinanzi al tempio ci scopriamo;
davanti al sacrario ci inginocchiamo. Infine:
l’uomo si trova dove termina la terra,
la donna dove comincia il cielo.


CIAO DA TONY KOSPAN
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Gli autori sono capi che combatterono
per difendere la loro cultura e le loro terre.
SAGGI AFORISMI
DI GRANDI CAPI INDIANI
a cura di Tony Kospanper il blog…
Non perseguitare mai un tuo simile, per la sua religione.
Rispetta invece ciò in cui egli crede
se vuoi che lui, in cambio, rispetti te.
Tecumseh (Stella Cadente)
Il Grande Spirito Supremo ha creato il mondo
e ci ha fatto parte di esso affinché vivessimo in esso.
Non riesco a capire perchè Voi ci dovete dire
che non dobbiamo vivere dove ci ha messo Lui.
Capo Giuseppe (Tuono che rimbomba sui monti)
Voi ci rendete la vita difficile prendendoci la terra
e uccidendo la nostra cacciagione.
Dite che dovremmo civilizzarci,
ma noi non vogliamo la vostra civilizzazione.
Noi non interferiamo con le vostre faccende.
Vorremmo solamente vivere come i nostri padri
e come i loro padri prima di loro.
Cavallo Pazzo (Tashunka Witko)
Quand’ero giovane e percorrevo questo paese,
vedevo solo gli Apache
e nessun’altra persona.
Molti anni dopo attraversai ancora il paese
e vidi che altri uomini erano venuti per entrarne in possesso.
Perché ?
Cochise Apache Chiricahua
Non esiste clima o suolo che eguagli la terra
che Dio onnipotente creò per gli Apache.
E’ la mia terra, la terra dei miei padri,
dove ora chiedo di poter tornare.
E’ là che voglio passare i miei ultimi giorni
ed e là che voglio essere seppellito.
Se si potesse avverare tutto questo,
solo allora penso che potrei dimenticare tutti i torti ricevuti.
Geronimo
Fratelli, vogliono la nostra terra, la nostra madre,
per renderla irriconoscibile con i loro recinti,
le loro costruzioni e i loro rifiuti.
La loro nazione è come l’acqua che straripa
e travolge tutto quello che trova al suo passaggio.
Noi non possiamo vivere al loro fianco,
perciò, fratelli miei, o ci sottomettiamo o gli diremo:
“Prima uccideteci,
poi potrete prendere possesso della nostra Madre…”.
Toro Seduto
Non ci interessa la ricchezza, essa non è utile
e non la si può portare con sè da morti.
Vogliamo allevare i nostri figli.
Della ricchezza che voi inseguite,
non sappiamo che farcene;
vogliamo solamente amore e pace.
Nuvola Rossa
Non è come nasci, ma come muori,
che rivela a quale popolo appartieni.
Alce Nera
Solo dopo che l’ultimo albero sarà stato abbattuto.
Solo dopo che l’ultimo fiume sarà stato avvelenato.
Solo dopo che l’ultimo pesce sarà stato catturato.
Soltanto allora scoprirai che il denaro non si mangia.
Profezia degli Indiani Cree
DAL WEB – IMPAGINAZIONE A CURA T.K.
CIAO DA TONY KOSPAN
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Era da parecchio tempo che non si scoprivano nuovi mammiferi
ma la Terra… per fortuna ci dona ancora belle sorprese.
L’olinguito è una nuova specie scoperta dai ricercatori
del Museo di Storia Naturale di Washington il 15 agosto 2013.
Il simpaticissimo piccolo mammifero,
appare una via di mezzo tra un gatto ed un orsetto.
E’ lungo circa 35 centimetri e pesa meno di un kg.
Ha un pelo folto dal color marrone-arancione,
occhi rotondi e dolci ed un musetto da piccolo orso.
Fa parte della famiglia dei Procionidi… quella degli orsetti lavatori…
e vive nelle foreste tropicali di Ecuador e Colombia
ma a quote superiori ai 1.500 metri.
In verità lo si era già visto in precedenza
ma veniva confuso con suo cugino “l’olingo”
che però è più grande ed ha pelo, cranio e denti diversi
ed era quindi stato classificato in modo errato.
Infatti a seguito di una notevole serie di analisi,
compreso il DNA,
i ricercatori si sono accorti che si trovavano davanti
ad una specie diversa dall’olingo e da altri procionidi.
Olinguito cucciolo
A questo punto i ricercatori hanno voluto verificare se esistevano
esemplari che vivevano allo stato brado e così una spedizione in Equador
ha potuto filmarli e conoscere sia le sue abitudini, per lo più notturne,
che il tipo di alimentazione… quasi solo frutta… pur essendo un carnivoro.
Hanno anche girato un breve filmato che ora possiamo vedere.
Fonti: Web
Tony Kospan
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