Archivio per 27 settembre 2022
L’amore non è un problema,
come non lo è un veicolo:
problematici sono soltanto
il conducente,
i viaggiatori e la strada.
– F. Kafka –
Henri Toulouse-Lautrec – Il bacio
TU CHE GIAMMAI…
Storni Alfonsina
Per capriccio m’hai sabato baciato,
per capriccio di maschio audace e fino;
ma grato fu il capriccio mascolino
a questo cuore, mio lupetto alato.
Non ch’io creda: non credo. Se curvato
sulle mie mani ti sentii, divino,
che me ne inebriai, so questo vino
non è per me; ma il giuoco, ormai, è avviato.
Io son la donna che già vive accorta;
in te tremendo il maschio prende avvio.
Sembri un torrente che al fiume si porta,
e più ti gonfi, mentre corri e predi.
Resistere che val? Tu mi possiedi,
tu che giammai sarai del tutto mio.
Henri Toulouse-Lautrec – Al Salon di rue des Moulins
da Tony Kospan
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
Henri Toulouse-Lautrec – Bal au Moulin de la Galette
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Nel 1975 nasceva il Fantozzi… cinematografico.
L’uscita di quel “FANTOZZI” fu solo il primo
di una lunga serie di clamorosi successi
e l’inizio di un pezzo di storia del Cinema Italiano.

In verità il personaggio, precedentemente solo televisivo,
doveva essere interpretato da Renato Pozzetto o Ugo Tognazzi
nel film programmato con la Rizzoli Film, ma, dato che
entrambi erano impegnati, si optò per lo stesso Villaggio.

Il film, diretto da Luciano Salce,
segue la trama di 2 libri best seller
scritti da Paolo Villaggio.
Nasceva dunque, quel 27 marzo 1975,
la saga del ragioniere più sfigato del mondo,
dell’impiegato più sfruttato e maltrattato dai superiori.

Dopo quel film ce ne furono ben altri 9 e nascevano così
anche gli altri mitici personaggi della serie come
la moglie depressa Pina, l’incredibile figlia Mariangela,
il ragionier lunare Filini e la mitica signorina Silvani*
(*sogno d’amore del ragioniere… non corrisposto).

Il personaggio, nonostante le evidenti esagerazioni macchiettistiche
è diventato però uno degli emblemi dell’italiano medio
ed è stato riconosciuto da tutti come di grandezza assoluta
nonché capace perfino d’entrare nella lingua italiana
con diverse espressioni diventate d’uso comune.

Ancor oggi dopo tanti anni è un personaggio amatissimo
e nel 2008 il film è stato inserito tra i 100 film italiani da salvare.
Ricordiamolo ora attraverso questo raro video tratto
da quel primo film.


Tony Kospan
F I N E
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Il tema poetico che affronteremo stavolta è la…
Sì… proprio così… le poesie parleranno di… Poesia!
LA POESIA IN POESIA.. ARTE.. AFORISMI.. E.. MUSICA
a cura di Tony Kospan
Il grande Montale disse che probabilmente la poesia è nata dalla necessità
di aggiungere un suono vocale al ritmo martellante delle musiche primitive.
Questo lascia immaginare un’origine comune tra musica e poesia
che poi sono diventate espressioni artistiche del tutto autonome…
benché a mio parere talvolta si reincontrano
quando ad esempio una poesia viene musicata
o il testo di una canzone è così bello da apparire… pura poesia.
Ma ci viene incontro
sulla validità dell’idea “montaliana”
questo antico brano.
“Questi versi e il loro ritmo compose Alane,
imitando con le parole
quello che aveva udito nel canto delle pernici.”
Alcmane VII sec.a.C.
Personalmente sono di ciò convintissimo ed infatti,
la vera poesia contiene, rima o non rima, metrica o non metrica,
un suo interno ritmo… una sua intrinseca musicalità.
La poesia ha una sua storia millenaria ed è giunta intatta
fino ai nostri giorni arricchendosi però sempre sempre di più
di temi, forme e contenuti di ogni genere costituendo così
un fantastico mondo capace di arricchire la nostra vita
facendoci volare sopra le nostre difficoltà e miserie.
Inoltre la poesia ci offre anche una chiave per aprire
alla nostra comprensione la serratura complicata di noi stessi.
Leggere una poesia al momento giusto infatti,
quando si è molto felici o quando si è veramente tristi,
può essere il modo migliore per “dialogare” con noi stessi
e/o per aprirci alla comprensione degli altri.
Parlare però di poesia, davvero a fondo, ci porterebbe a scrivere un trattato
che sarebbe lontano dalla brevità che desidera il mondo moderno
e comunque non esaurirebbe l’immenso tema del suo significato.
Ora, come di consueto,
prima di passare alle poesie,
ecco alcuni aforismi sul tema.
E’ proprio vero che la poesia è deliziosa,
infatti la prosa migliore è piena di poesia.
Virginia Woolf
Vivo nella poesia come le vene vivono del sangue
Antonia Pozzi
E se non vi piace la poesia
allora il mondo tenetevelo così com’è:
“scemo e faticoso”!
Enrico Dignani
La poesia non è un modo di esprimere un’opinione.
è un canto che sale da una ferita sanguinante
o da labbra sorridenti.
Kahlil Gibran
Il poeta cerca solo di mettere la testa in cielo.
E’ il logico che cerca di mettere il cielo dentro la propria testa.
Ed è la sua testa che si spacca.
Gilbert Keith Chesterton
La vera poesia può comunicare anche prima di essere capita
T. S. Eliot
Oscar Fehrer
Può sembrar strano… ma sono davvero tantissime le poesie
che parlano di… poesia.
I poeti infatti la sentono, la vivono, l’amano, la godono,
e talvolta la soffrono, come una parte quasi fisica di loro stessi.
Le seguenti sono le poesie prescelte stavolta
e come sempre sarebbe bello leggere quelle che, sul tema,
vostre o di altri autori, piacciono a a voi.
(Battisti – Il mio canto libero)
ARTE POETICA
Vicente Huidobro
Che il verso sia come una chiave
Che apre mille porte
Cade una foglia; qualcosa passa in volo;
Quanto guardano gli occhi sia creato,
E l’anima di chi ascolta resti a tremare.
Inventa nuovi mondi e cura la parola;
L’aggettivo, quando non dà vita, uccide.
Siamo nel ciclo dei nervi.
Il muscolo pende,
Come un ricordo, nei musei;
Ma non per questo abbiamo meno forza:
Il vero vigore
Risiede nella testa.
Perché cantate la rosa, o Poeti !
Fatela fiorire nella poesia;
Solo per noi
Vivono tutte le cose sotto il Sole,
Il poeta è un piccolo Dio.
(Poesia – Don Backy)
Mike Flan
POESIA
Carlos Drummond de Andrade
Ho speso un’ora pensando un verso
che la penna non vuole scrivere.
Tuttavia esso è qui dentro
inquieto, vivo.
Esso è qui dentro
e non vuole uscire.
Ma la poesia di questo momento
inonda tutta la mia vita.
(Mia Martini – Almeno tu nell’Universo)
PER SCHERZO
Hermann Hesse
Le mie poesie stanno
davanti alla tua porta,
bussano e s’inchinano:
mi apri?
Le mie poesie hanno
un suono di seta
come il fruscio del tuo vestito
sulle scalinate.
Le mie poesie portano
un dolce profumo
come nell’aiuola tua preferita
il giacinto.
Le mie poesie son vestite
di un rosso cupo,
che come il tuo vestito di seta
fruscia ed arde.
Le mie più belle poesie
assomigliano del tutto a te.
Stanno davanti alla porta e s’inchinano:
mi apri?
(Elisa – Una poesia anche per te)
Harry Wilson Watrous
LE RIME
Eugenio Montale
Le rime sono più noiose delle
dame di San Vincenzo: battono alla porta
e insistono. Respingerle è impossibile
e purché stiano fuori si sopportano.
Il poeta decente le allontana
(le rime), le nasconde, bara, tenta
il contrabbando. Ma le pinzochere ardono
di zelo e prima o poi (rime e vecchiarde)
bussano ancora e sono sempre quelle.
(Cocciante – Poesia)
Albert Edelfelt
AD ALCUNI PIACE LA POESIA
Wislawa Szymborska
Ad alcuni –
cioè non a tutti.
E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza.
Senza contare le scuole, dove è un obbligo,
e i poeti stessi,
ce ne saranno forse due su mille.
Piace –
ma piace anche la pasta in brodo,
piacciono i complimenti e il colore azzurro,
piace una vecchia sciarpa,
piace averla vinta,
piace accarezzare un cane.
La poesia –
ma cos’è mai la poesia?
Più d’una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
Come alla salvezza di un corrimano.
F I N E
UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA E LA CULTURA
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Questo è certamente il pittore impressionista
che presenta, nei suoi dipinti, le maggiori diversità
rispetto agli altri della corrente.
Ciò appare evidente sia
per la costruzione attenta che per la resa prospettica
dovute certamente alla sua preparazione giovanile
formatasi sull’arte rinascimentale italiana.
Edgar Degas – Ballerine in rosso
EDGAR DEGAS
L’IMPRESSIONISTA DELLE BALLERINE (E NON SOLO)
a cura di Tony Kospan
Edgar Degas è comunque
tra i più grandi della mitica corrente di fine ‘800
ed è in genere definito il “pittore delle ballerine“
perché amava rappresentare i riti ed i miti dell’epoca
caratterizzata dalla nota atmosfera “bohemiènne“
in cui la danza aveva un notevole rilievo.
L’orchestra
In verità il suo grande amore per questo tema
(e per quello teatrale) si sviluppò soprattutto
verso la fine della sua notevole carriera artistica.
(Parigi 19.7.1834 – Parigi 27.9.1917)
Il suo primo dipinto che lo rese subito famoso,
per la sua modernità ed introspezione psicologica,
fu “La famiglia Bellelli“
in cui ritrasse la sorella, il marito fiorentino
e le loro figlie.
La famiglia Bellelli
In verità non si può certo ridurre la sua notevole attività artistica
solo alla fantastica atmosfera parigina di fine 800
come la definizione di “pittore delle ballerine”
potrebbe far pensare.
In effetti egli fu anche attento osservatore,
con le sue opere, di tutta la realtà intorno a lui
compresa quella relativa al lavoro, ai vizi,
alle sue amicizie etc… come, ad esempio,
possiamo vedere nei dipinti che ora seguono…
Dalla modista
L’assenzio (partic.)
Le stiratrici
3 amici dell’artista
Come abbiamo potuto osservare
egli, al contrario degli altri impressionisti,
non amava la pittura “en plein air” e cioè all’aperto
ma quella che si può definire d’atelier (da studio).
Concludiamo il post con altri suoi noti dipinti

Edgar Degas – Scuola di danza

Le prove del balletto
Degas – Ballerine
Degas – Ballerine
Degas – Ballerine
Chi volesse leggere la storia e l’analisi
di un suo dipinto del tutto diverso
ma molto importante per diversi aspetti
“Un ufficio di cotone a New Orleans”
può cliccare sull’immagine qui giù
F I N E
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IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
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Danzatrici dell’Opera – Collage
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