Archivio per 10 settembre 2022

Sabato sera in poesia “Musiche d’autunno” J. Keats – arte Renoir – canzone “Avec le temps” Ferré   Leave a comment

 
 
 
Renoir

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Non esistono due anime gemelle.
Nell’amicizia e nell’amore due persone alzano le mani insieme
per afferrare qualcosa che da soli non riuscirebbero a raggiungere.
– K. Gibran –
fiori 0001
 
 
 
Renoir – Signora con chitarra
 
 
 
 

MUSICHE D’AUTUNNO 
J. Keats
 
Dove sono i canti di primavera?
Dove sono?
Non ci pensare: tu pure hai la tua musica
quando nubi dolci avvolgono il giorno
che muore e tingon di rosa
le pianure di stoppie.
Allora s’alza il coro lamentoso
dei moscerini
tra i salici del fiume, portati in alto
o abbassati
col respiro e il silenzio del vento;
e gli agnelli belano forte sulla collina;
cantano nelle siepi i grilli;
ed il pettirosso leva il canto acuto
da un giardino; e trillano nel cielo,
raccogliendosi, le rondini.

 
 
 

Renoir – Signora al piano

 
 
 
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  fre bia pouce   musicAnimata

a tutti da Orso Tony




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Frecce (174)




Renoir – La colazione dei canottieri 
 
 
 

 

Cosmogonia – Allegorica ed enigmatica poesia di Tony Kospan che narra la sua visione di noi e dell’Universo   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 

Questa è una mia poesia molto particolare.
 
 Una piccola ed allegorica “summa” della mia visione
della nostra presenza nell’Universo.

 
 
 
 
 
AUGUSTO SCIACCA – IL SOLE E LA LUNA

 
 
 
 
COSMOGONIA 
Tony Kospan
 
 
Prima delle Ere
l’Assoluto
conteneva il Tutto ed il Nulla.
 
Poi fu il Nulla a cercare il Tutto? 
O fu il Tutto a cercare il Nulla?
 
Certo dall’esplosione del loro incontro
 nacque Amore
che a sua volta generò 
Tempo Materia Spazio e Vita.

 
Ma il Tutto ed il Nulla
duali rimanendo in ogni cosa
come
Angeli e Demoni
Bene e Male
Luce e Tenebra
Suono e Silenzio
Gelo e Calore 
restano avvinti 
or com’allora 
in un’eterna lotta
non potendo esser mai  
l’uno senza l’altro
così come Amore 
non può ch’esser
Gioia e Dolore.


Noi,
ultimi frutti di Amore,
quella sfida invisibile 
sempre viva la sentiamo
nel nostro cuore
dove alberga però
il ricordo,
 divenuto sogno,
 di quel solido Assoluto 
ch’or più non è dato
all’umana specie 
se non come meta.

 
Alla fine dell’Era
dei nostri giorni 
tra le Luci e le Ombre 
dei meandri di Bene e Male 
scortati da Angeli e Demoni 
in un Musicale Silenzio 
con Dolorosa Gioia
sul carro d’infinito Amore 
torneremo 
all’UNO.








Per una buona comprensione della poesia 
e della reale visione nascosta nelle varie allegorie,
consiglio di andare oltre l’interpretazione letterale
ed oltre la realtà delle immagini descritte.

Tony Kospan




 
 
 
 

Storia dell’Arte al femminile – Non muse.. né modelle ma.. grandi pittrici – I PARTE   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 


LE SIGNORE DEL PENNELLO
– NON SOGGETTI.. NE’ MUSE.. NE’ MODELLE MA PITTRICI –



Vincenzo Marinelli – Donna che dipinge




MINI STORIA DELL’ARTE AL FEMMINILE
DAL ‘500 AL ‘900
a cura di Tony Kospan

 
 

Questo post vuole, in uno ad una breve presentazione delle pittrici che ritroviamo significativamente nella storia dell’arte, mostrarle così come esse stesse si vedevano grazie ai loro autoritratti… insieme ad alcune opere cercando in tal modo di coniugare la brevità, che il moderno lettore richiede*, con un minimo di completezza(*a mio parere).
 
E’ anche da sottolineare che, ovviamente, è assolutamente impossibile presentarle tutte per cui mi sono limitato a ricordare quelle che appaiono aver lasciato un segno significativo nella storia dell’arte ma sarei lieto di aggiungere quelle che voi lettori ritenete meritevoli d’esser presenti in questa piccola Antologia.

Prima di iniziare mi appare doveroso riconoscere come altamente encomiabile soprattutto l’opera di quelle artiste vissute in secoli in cui il destino delle donne sembrava rinchiuso nei soli spazi del matrimonio o del convento.
 
 
 
 
 
I PARTE
 
 
 
 
Sofonisba Anguissola (1535 – 1565)
 
Deve la sua fama soprattutto al fatto che fu la prima esponente della pittura italiana rinascimentale al femminile.
Di famiglia benestante mostrò fin da piccola passione per il disegno ed il padre l’aiutò nel fargliela vivere appieno.
E’ da notare che è stata l’unica pittrice su cui il Vasari si soffermò per descriverne stile e capacità su consiglio di Michelangelo che era un suo estimatore.
Tuttavia la sua arte non ebbe i notevoli riconoscimenti delle pittrici che vennero dopo.






Sofonisba Anguissola – Autoritratto, 1556
 
 
 
 
Sofonisba Anguissola – Partita a scacchi – Poznan, 1555





Sofonisba Anguissola – Due sorelle ed un fratello
 
 
 
 
 

Lavinia Fontana (1552 -1614)
 
Figlia del pittore manierista Prospero Fontana fu, ed è ancora, molto apprezzata per l’accuratezza dei particolari e per la molteplicità dei temi della sua pittura.
Da giovanetta imparò l’arte del dipingere grazie agli insegnamenti del padre e studiò lo stile pittorico “emiliano” dell’epoca.
I suoi maggiori successi li ebbe però a Roma, dove si trasferì nel 1603, ottenendo perfino il titolo di “Pontificia Pittrice”.
Ebbe 11 figli e tuttavia non smise mai di dipingere e davvero notevole fu la sua produzione di dipinti.
(Le ho dedicato un post tutto su di lei – clicca qui giù per vederlo)

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Lavinia Fontana – Autoritratto
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Lavinia Fontana – La visita della Regina di Saba a Salomone

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 Lavinia Fontana – Bianca Degli Utili Maselli



Lavinia Fontana – Altro autoritratto






 
 
 Fede Galizia – (1578 – 1630)
 
Bella, artista a tuttotondo, imprenditrice d’arte, donna indipendente e “single” per decisione.



(Le ho dedicato un post tutto su di lei – clicca qui giù per vederlo)

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Tutto questo in un’epoca severa e oscura come quella della “Controriforma” in cui le difficoltà per le donne, anche se artiste, non erano poche.

La sua prima opera fu l’incisione del volto dello storico milanese Gherardo Borgogni ora alla Pinacoteca Ambrosiana.







Fede era famosa per l’estrema precisione nei dettagli (notiamo gli occhiali su cui appare perfino il riflesso delle finestre).

Dopo questo primo dipinto la sua fama aumentò anche grazie all’appoggio del mitico Arcimboldo.

La sua attività artistica ebbe sempre grande successo sia all’estero che in Italia, con ritratti, dipinti, pale e soprattutto nature morte.

Il suo stile era il Barocco… ma legato al Manierismo emiliano-lombardo di fine Cinquecento.

Una sua caratteristica era infine quella di firmare sempre le sue opere.



 

Fede Galizia – Noli me tangere



 

Fede Galizia – Natura Morta



Fede Galizia – Federico Zuccari



Fede Galizia – Giuditta con la testa di Oloferne
 
 



Artemisia Gentileschi (1593 – 1652)
 
E’ però la romana Artemisia Gentileschi la prima a ricoprire un ruolo fondamentale nell’affermazione della donna artista.
E’ noto il drammatico episodio dello stupro, di cui fu vittima a diciott’anni (autore della violenza, il maestro di pittura Agostino Tassi a cui era stata affidata dal padre perché migliorasse la tecnica della prospettiva); e poi il matrimonio riparatore, e la scelta di libertà e di emancipazione che fanno di lei una sorta di femminista ante litteram.
Si può affermare, e tutti i critici sono d’accordo, che i tratti duri delle donne e la violenza di certe scene… presenti nei suoi dipinti… siano conseguenza del tremendo stupro.
Pensiamo ad esempio alla violenza evidente e spaventosa di un’opera come la “Giuditta che decapita Oloferne” del Museo di Capodimonte a Napoli.
Ciononostante la sua è una vita piena di successi e di storie d’arte e… d’amore con sorprendenti libertà.
Vive ed opera anche a Firenze ed a Napoli dove alla fine si stabilisce.
La sua è comunque considerata una pittura di notevole livello, forte, passionale e creativa.
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Artemisia Gentileschi – Autoritr. come suonatrice di liuto

 
 
 
 
 
Artemisia Gentileschi – Autoritratto come Allegoria della Pittura
 
 
 
 
 

Artemisia Gentileschi – Abbraccio tra la Giustizia e la Pace




Artemisia Gentileschi – Giuditta che decapita Oloferne



Il sonno di Venere




Elisabetta Sirani (1638 – 1665)

Elisabetta, prima figlia di Giovanni Andrea Sirani pittore bolognese, fin da giovanissima dimostrò notevole talento. 
Fu davvero un’artista laboriosissima se si pensa che nei soli 10 anni di attività ha lasciato oltre 200 opere. 
E’ considerata una delle principali artiste del ‘600 e tra le più note esponenti del barocco bolognese (Bologna aveva in quel periodo un eccezionale numero di pittrici).
Morì giovanissima, a soli 27 anni, rimpianta da tantissimi artisti, poeti e letterati dell’epoca.






Elisabetta Sirani – Autoritratto

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Elisabetta Sirani – Porzia che si ferisce alla coscia – 1664




Elisabetta Sirani – La Giustizia, la Carità e la Prudenza – 1664




Elisabetta Sirani – Cupido 
 
 
 
 
 
FINE I PARTE

CONTINUA…

CIAO DA TONY KOSPAN


 
 
 
 
 
3
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
Frecce (174)



 
 

Sissi e Diana.. principesse dal tragico destino – Breve ricordo.. dipinti e musica cavalleresca nell’anniversario della scomparsa di Sissi   1 comment



Le 2 Principesse.. Lady Diana,
(Diana Spencer il vero nome)
e la Principessa Sissi
(Elisabetta D’Asburgo)
sono accomunate da un tragico destino
che le ha viste morire ancor giovani.



La Principessa Sissi



La prima è morta per un incidente stradale,
e la seconda morì per l’attentato di un anarchico.



Michelle Seo – Principessa Diana



Il post è un omaggio a entrambe
con immagini e dipinti
insieme ad una bella musica classica


 

Principessa Sissi (Monaco di Baviera 24.12.1837 – Ginevra 10.9.1898)

 
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PRINCIPESSE TRISTI
IMMAGINI… DIPINTI E MUSICA CLASSICA

 
 
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Principessa Diana (Sandringham 1.7.1961 – Parigi 31.8.1997) 


 

 
 
la famosa Principessa Sissi,

( Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach… il Vero nome)

imperatrice d’Austria e Regina d’Ungheria,
protagonista di una vera e propria favola
dal finale però ahimè tragico…,
è ritratta qui sotto in un dipinto
di Franz Xaver Winterhalter

 
 

 
La Principessa Sissi
 
 
 

Simile alla sua tragica storia 
è quella di un’altra Principessa
la Principessa Diana…
anche lei protagonista di una favola
trasformatasi poi in grande delusione
per i tradimenti del marito
con relative conseguenti reazioni… e relazioni…
fino al tragico incidente di Parigi




 

All’ immagine che segue ho collegato
una musica medievale
“Principessa triste” – Epopea n. 2 –
– a mio parere molto bella –
creata dal Musicista Michele Mangani

 
 

fre bia pouce     music+121

La Principessa Sissi

 

 

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Buon ascolto da Orso Tony

 

 

 

 

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Principessa Sissi

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Ugo Foscolo.. grande poeta e patriota – Breve ricordo con le sue più belle poesie e la mitica “Dei Sepolcri   1 comment

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Il Foscolo è stato tra i principali letterati italiani

nel periodo a cavallo tra ‘700 e ‘800

e nel contempo tra i pochi poeti amati a scuola,

per la sua vena neoclassica e nel contempo romantica.



Mi piace ricordarlo con una breve biografia,

 alcune tra le sue poesie più note

e con un bel video dedicato alla sua opera più importante

I SEPOLCRI.






BREVE BIOGRAFIA



Nato da madre greca e padre veneziano a Zante,

isola ionica della Repubblica di Venezia,

si trasferì con la famiglia in Italia prima a Spoleto,

dove iniziò i suoi studi, e poi a Venezia dopo la morte del padre.

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Si riconobbe ben presto negli ideali di libertà e uguaglianza

della Rivoluzione Francese e pertanto visse la difficile,

ma gloriosa, vita dei patrioti risorgimentali per lo più tutti

letterati… artisti ed intellettuali.






Rifugiatosi a Milano, lì conobbe tra gli altri G. Parini e V.zo Monti

e scrisse articoli sul giornale “Il Monitore italiano”.


Combatté nel 1804 nelle armate di Napoleone.


Successivamente fu nominato professore a Pavia per poco tempo

e rifiutò poi, per coerenza, incarichi letterari perché proposti dagli Austriaci

e quindi fu costretto all’esilio vivendo prima in Svizzera e poi a Londra.


Il suo esilio però non fu felice perché rimase solo e povero…

ma nonostante tutto non tradì mai i suoi ideali.


Morì a Londra a soli 49 anni

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LE POESIE





Forse perché della fatal quïete


Tu sei l’immago a me sí cara vieni,


O sera! E quando ti corteggian liete


Le nubi estive e i zeffiri sereni,


E quando dal nevoso aere inquïete


Tenebre e lunghe all’universo meni


Sempre scendi invocata, e le secrete


Vie del mio cor soavemente tieni.


Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme


Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge


Questo reo tempo, e van con lui le torme


Delle cure onde meco egli si strugge;


E mentre io guardo la tua pace, dorme


Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.
.

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Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo 

di gente in gente, me vedrai seduto 

su la tua pietra, o fratel mio, gemendo 

il fior de’ tuoi gentili anni caduto. 


La Madre or sol suo dì tardo traendo 

parla di me col tuo cenere muto, 

ma io deluse a voi le palme tendo 

e sol da lunge i miei tetti saluto. 


Sento gli avversi numi, e le secrete 

cure che al viver tuo furon tempesta, 

e prego anch’io nel tuo porto quïete. 


Questo di tanta speme oggi mi resta! 

Straniere genti, almen le ossa rendete 

allora al petto della madre mesta.






Né più mai toccherò le sacre sponde

ove il mio corpo fanciulletto giacque,

Zacinto mia, che te specchi nell’onde

del greco mar da cui vergine nacque


Venere, e fea quelle isole feconde

col suo primo sorriso, onde non tacque

le tue limpide nubi e le tue fronde

l’inclito verso di colui che l’acque


cantò fatali, ed il diverso esiglio

per cui bello di fama e di sventura

baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.


Tu non altro che il canto avrai del figlio,

o materna mia terra; a noi prescrisse

il fato illacrimata sepoltura.




 

 


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Oltre ad altre sue belle poesie debbo dire

che anche questo piccolo poema,


nonostante il tema, allora mi piaceva moltissimo.


 


L’opera trae origine dall’importante decreto napoleonico


che vietava la sepoltura nelle chiese per motivi igienici e sanitari


ma lui, con questa opera, andava molto oltre 


proponendo una soluzione davvero più naturale e sognante.

 

 

 

 

 

 

A mio parere, una delle spiegazioni del fatto che


a noi ragazzi il Foscolo piacesse tanto,


 è che appariva, ed ancor appare,


tra i meno pomposi… i meno paludati.


 

Ma ecco il video

 

 

 

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 

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Frecce (174)







 
 
 

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