Archivio per 21 agosto 2022

Domenica sera in poesia “Mia brutta” Neruda – arte Comerre – canzone “L’amore conta” Ligabue   Leave a comment


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Leon Comerre

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Quei giorni perduti a rincorrere il vento 
a chiederci un bacio e volerne altri cento 
– Fabrizio De Andrè (Libreriamo) –

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fre bia pouce   musical notes
Leon Comerre

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MIA BRUTTA 

– Pablo Neruda –
 

Mia brutta, sei una castagna spettinata,
mia bella, sei come il vento,
mia brutta, della tua bocca se ne può far due,
mia bella, son freschi i tuoi baci come angurie.
Mia brutta, dove stan nascosti i tuoi seni?
Son minuscoli come due coppe di frumento.
Mi piacerebbe vederti due lune sul petto:
le torri gigantesche della tua sovranità. 
Mia brutta, il mare non ha le tue unghie nella sua bottega,
mia bella, fiore a fiore, stella per stella,
onda per onda, amore, ho contato il tuo corpo:
mia brutta t’amo per la tua cintura d’oro,
mia bella, t’amo per una ruga sulla tua fronte,
amore, t’amo perché sei chiara e perché sei oscura.

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Leon Comerre

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LONG PIOGGIA h0uff8

IL TUO GRUPPO DI SOGNO DI FB?
Frecce (174)

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Leon Comerre – Bambina con la sua bambola


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Vicenza – Storia arte bellezza e la spiegazione di uno strano detto   Leave a comment




Facciamo un salto a… Vicenza






VICENZA 
STORIA ARCHITETTURA E UNA CURIOSITA’



Non vi parlerò di una delle città regine dell’arte orafa, né della città spesso cantata dal Cinema (La moglie del prete, Casanova etcma della bellezza architettonica donatale dal Palladio che arricchì la classica impostazione delle strade al tempo dell’Antica Roma.

Osserveremo poi il mitico Teatro Olimpico, vero trionfo del gioco prospettico e di un famoso detto che coinvolge i vicentini (Vicentini magnagatima che sembra aver una spiegazione molto diversa da quel che si pensi.



LA VICENZA ROMANA (VICETIA)


Vicenza divenne municipio romano nel 49 a. C. e per questo poté abbellirsi, secondo le regole romane, con strade, monumenti, edifici ed anche con le terme di cui però oggi rimangono poche tracce.



Il criptoportico



IL TEATRO OLIMPICO E LE ALTRE OPERE PALLADIANE







Progettato dal Palladio, di cui è considerato uno dei capolavori architettonici, ma realizzato dal 1580 al 1585 anno in cui fu inaugurato, è il primo teatro al coperto della storia.
Il teatro è un trionfo dello stile neoclassico e, a seguito del decreto di confisca del 1813 di Napoleone, proprietario divenne il Comune.







E’ famoso però soprattutto per il suo palcoscenico che rappresenta la città di Tebe con strade e palazzi nello spazio di… un solo metro di profondità… grazie ad un eccezionale gioco prospettico.







Un’altra grande opera palladiana è certamente la cd. Basilica, in realtà Palazzo lella Regione.
Nei dintorni della città sono poi presenti altre notevolissime opere del grande architetto come ad es. la Villa la Rotonda.



Palazzo delle Regione



VICENTINI “MAGNAGATI”

“Veneziani gran signori, padovani gran dottori, vicentini “magnagati”, veronesi tutti matti”
Questa filastrocca simpatica e graffiante, in verità più ampia e comprendente anche altre città, è nata a Venezia, dove le altre città vicine non erano molto amate, ed è nota fin dai primi anni dell’ottocento ma la sua origine è forse molto più antica.
Sorprende però il “magnagati” affibbiato ai vicentini e divenuto noto in tutto il Veneto ma anche in tutta Italia.
In effetti in tutte le città venete, italiane ed europee, nei frequenti tempi di pestilenze e carestie verificatesi dal Medio Evo in poi, si era mangiato di tutto non esclusi gli animali di compagnia.
Perché dunque indicare solo i Vicentini?
La sorprendente spiegazione che oggi va per la maggiore fa riferimento all’antico dialetto della città.
Cioè per dire “hai mangiato” in veneziano si diceva “ti ga magnà”, mentre nel vicentino antico “gatu magnà”.



Un bell’angolo di Vicenza



Infine  prima di terminare diamo un’occhiata in… cucina.


CUCINA VICENTINA


Vicenza è il posto ideale per gustare le specialità della gastronomia Veneta ed in particolare il suo piatto più rinomato, la cui origine risale al ‘400, è il “Baccalà alla vicentina”.







Ciao da Tony Kospan che, 
ormai parecchi anni fa,
 ebbe il piacere di visitare questa bella città.



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Frecce (174)







Le canzoni (tormentoni) che ci ricordano le estati di un tempo – VI – “Azzurro” 1968   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La nostra piccola antologia delle canzoni che hanno segnato le nostre estati
prosegue con questa canzone che, pur essendo “estivissima”,
è però davvero una canzone di gran classe con accenti di pura poesia.
 
Anzi dirò di più la canzone è ancor oggi un vero e proprio mito musicale.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 AZZURRO – 1968
 
LE CANZONI DELL’ESTATE (VI)
by Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Parlo di Azzurro di Adriano Celentano…
scritta dal duo Conte – Pallavicini.
 
 
E’ sì una canzone balneare, ma davvero tutta speciale e bellissima,
rimasta tra le più amate e non solo dagli Italiani!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Azzurro”
fu un fulmine davvero… azzurro…
nel cielo grigio, riguardo alla qualità,
dei dischi per l’estate ed è considerata da molti
una delle più belle canzoni di tutti i tempi!
 
 
 
 
 
 
 
 
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La canzone ebbe un successo davvero inaspettato
perfino da Celentano… che però poi ne ha fatto
negli anni un bel cavallo di battaglia.
  1.  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La canzone è del 1968…
 un anno che certo non ha bisogno di presentazione
e che da qualunque punto di vista lo si voglia guardare
non c’è dubbio che fu un anno speciale
e che cambiò i destini dell’Italia e del mondo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ecco alcune immagini di quell’anno…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
I Beatles nel 1968
 
 
 
 
 
 
 
 
Moda
 
 
 
 
 
Maurizio Cattelan – Italian design
 
 
 
 
Mercx alle 3 Cime di Lavaredo
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Italia Campione d’Europa
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Ascoltiamola ora… cantata dall’Adriano nazionale…
 
 
 
 
fre bia pouce    musicAnimata
 
 
 
 
 
 
 
 
leggendone anche il poetico testo… se ci va…
 
 
 
 
 
 
 
fre bia pouce     musicAnimata
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 Ciaooooooooooo ed ancora felice estate a tutti

 

da Orso Tony

 

 

 

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LA TUA PAGINA DI… SOGNO?

Frecce (174)

 

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L’uccellino incantato e la bambina – Breve ma dolce racconto d’autore.. con messaggio di saggezza   Leave a comment





Un dolce raccontino 
che ci dona anche un messaggio di saggezza.





William-Adolphe Bouguereau





L’UCCELLINO INCANTATO E LA BAMBINA
Rubem Alves







Tra una bambina e un uccellino incantato, che possedeva penne variopinte dai colori dei luoghi che visitava, era nata una splendida amicizia.
Purtroppo l’uccellino ogni tanto doveva partire per nuovi lidi.
La piccola lo pregava di non lasciarla sola, ma lui doveva farlo, poiché la sua bellezza dipendeva dai viaggi che lui intraprendeva e dalla nostalgia che lei provava durante la sua assenza.
La bimba decise che quando sarebbe tornato lo avrebbe chiuso in una gabbia.
Dopo qualche tempo l’amico tornò e mentre dormiva la piccola lo catturò.
All’improvviso fu svegliata da un urlo terribile di disperazione.
Il prigioniero le fece notare di aver commesso un gravissimo errore.
Chiuso in gabbia si sarebbe rattristato, le sue piume avrebbero perso i colori e lei avrebbe smesso di amarlo.
La bimba capì di essersi comportata da stupida, così, aprì la porta della gabbia e lo lasciò libero.
Mentre esso si allontanava, l’avvertì che questa volta la sua assenza si sarebbe protratta più a lungo per riacquistare i colori e la rassicurò che sarebbe tornato, bello e interessante come prima.
La piccina da quel giorno cominciò a vivere il suo mondo incantato nell’attesa.
Indossava vestiti sgargianti, deponeva fiori colorati nei vasi.
Aveva compreso che anche la nostalgia era necessaria per rendere più forte la loro amicizia.







Morale: quando si ama veramente una persona
è indispensabile non tarparle le ali.










TESTO DAL WEB – IMPAGINAZ. ORSO TONY




Pubblicato 21 agosto 2022 da tonykospan21 in FAVOLE LEGGENDE RACCONTI DI SAGGEZZA

I sorprendenti arcobaleni creati dal vulcano Kilauea   Leave a comment

 

 

 

 
 
 
 
 
Le eruzioni dal vulcano Kilauea permettono di catturare immagini che sono incredibili.
 

 

 

 

 

 
La foto che vediamo qui su è stata scattata dai fotografi C J Kale e Nick Selway ed è molto diversa da quelle che siamo abituati a vedere e sembra irreale.
 
In essa si può vedere un arcobaleno creato dai gas emanati dal vulcano Kilauea nel tardo pomeriggio.
 
 
 
 

 
 
 
 
Questo vulcano, uno dei più grandi al mondo, si trova alle Hawaii (USA).
 
Erano i primi di gennaio del 1983, quando un enorme “bolla” di gas e magma super-caldo perforò la superficie del vulcano Kilauea e aprì una fessura lunga 6,4 chilometri.
 
 
 
 

 
 
 
 
Da allora l’eruzione non ha più smesso e da trent’anni continua ad emettere lave dal cuore della Terra.
 
I vulcani come il Kīlauea si formano per la presenza sotto la crosta terrestre di uno “hot spot” ossia un punto caldo di risalita di roccia fusa, fenomeno vulcanico caratteristico di pochissime aree della superficie terrestre (es. Islanda, Yellowstone)




 
 

 

 

Testo dal web – Ricerche e impaginaz. T. K.
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan




 

De Nittis.. elegante pittore italiano dell’800 – Breve ricordo con biografia e dipinti   Leave a comment



Nonostante la precoce scomparsa (a soli 38 anni!)
il suo è stato un grande percorso nel mondo dell’arte
riuscendo ad affermarsi come uno dei più grandi
e famosi pittori italiani dell’800.



De Nittis – Autoritratto (partic.)
(Barletta 25.2.1846 – Saint-Germain-en-Laye 21.8.1884)



BREVE RICORDO DI GIUSEPPE DE NITTIS
a cura di Tony Kospan


BREVE BIOGRAFIA


Gli inizi della sua formazione artistica
avvennero presso l’Istituto delle Belle Arti di Napoli
dal quale però fu espulso per indisciplina.




De Nittis – Giornata d’inverno



Insofferente nei confronti dello stile verista ma formale,
allora dominante negli ambienti artistici napoletani,
entrò a far parte della “Scuola di Portici” nella quale
il “verismosi diradava in toni e colori più sfumati
e diventando, come ebbe a scrivere, “maestro di se stesso”.



De Nittis – Appuntamento al bosco di Portici




Il maestro A. Cecioni, suo grande ammiratore
per la spontanea eleganza dei suoi dipinti,
lo prese sotto le sue ali
e divenne anche la sua guida.








Si trasferì poi per un po’ a Firenze
dove ebbe contatti, influenze… ma anche contrasti,
 con gli ambienti dei Macchiaioli.

 

 
 
De Nittis – Colazione in giardino 
 



Dopo aver girato per varie parti d’Italia
si trasferì infine a Parigi dove avvenne poi la maggior parte
della sua grande produzione artistica
e dove ebbe notevoli successi
sia da parte del pubblico che della critica.



De Nittis – Effetto neve



Fu anche amico, tra gli altri, degli impressionisti Manet e Degas
e si inserì molto bene nei salotti eleganti ed aristocratici della città.

Fu anche acquarellista ed acquafortista.



De Nittis – Sul lago dei 4 Cantoni




Morì improvvisamente a causa di un ictus.

E’ sepolto a Parigi, nel cimitero di Père-Lachaise.



De Nittis – Avenue du Bois in Boulogne – 1874




IL SUO STILE


Pur influenzato dai Veristi, dai Macchiaioli e dagli Impressionisti
il grande pittore barlettano mantenne però sempre un suo stile indipendente.

La sua è unanimemente considerata una pittura elegante e “poetica”.



De Nittis – Donna con cappello e veletta



I suoi soggetti preferiti sono i paesaggi naturali…
agresti o cittadini, i salotti eleganti e le donne affascinanti.

Ha in comune con Renoir, nato pure lui il 25 febbraio,
il piacere di dipingere la gioia, la bellezza e l’eleganza.



 
De Nittis – Ritorno di nascosto dal ballo



F I N E







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IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
Frecce (174)


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De Nittis – Donna in barca – 1876

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