![]() Arthur Hacker
![]() ![]() Il cielo avrà il colore dei tuoi occhi…
i fiori avranno il colore del tuo cuore.
Non puoi sentire ciò che non è già dentro di te…
Ciò che ti appartiene è l’unica cosa che… saprai trovare.
Coltiva l’amore se puoi e del resto… sbarazzatene in fretta.
– S. Littleword –
![]() ![]() ![]() Arthur Hacker – L’innocenza
DOVE SEI TU, LUCE, E’ IL MATTINO
Cesare Pavese
Tu eri la vita e le cose.
In te desti respiravamo sotto il cielo che ancora è in noi. Non pena non febbre allora, non quest’ombra greve del giorno affollato e diverso. O luce, chiarezza lontana, respiro affannoso, rivolgi gli occhi immobili e chiari su noi. è buio il mattino che passa senza la luce dei tuoi occhi. ![]() Arthur Hacker – Giovane donna
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![]() ![]() Arthur Hacker
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Archivio per 13 agosto 2022
Sabato sera in poesia “Dove sei tu luce..” Pavese – arte A. Hacker – canzone “Rainbow” Leave a comment
FERRAGOSTO – La storia (in breve) di una festa che è sia civile che religiosa e la canzone a lei dedicata Leave a comment
Ma come… dove… e quando è nata questa
che è la festa regina dell’estate
e che ne rappresenta anche il momento culminante?
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() LA STORIA DELLA FESTA DI FERRAGOSTO
E DELLA MADONNA DELL’ASSUNTA
di Antonia Bonomi
![]() Il mese di agosto era il Capodanno per gli antichi Egizi, lo è tuttora per i Copti egiziani, lo fu anche per i greci che lo dedicarono ad Athena. A Roma, poco dopo l’inizio del segno del Leone, sulle rive del Tevere si celebravano i Neptunalia, feste dedicate a Nettuno, mentre i celti il primo giorno d’agosto lo dedicavano al dio Lug, dio della luce e della resurrezione, mentre nell’antica Roma il 12 si festeggiava Ercole Invitto o Trionfatore, due anticipazioni di San Lorenzo, due miti per parlare delle stelle cadenti che “illuminano la notte, trionfano sulle tenebre”.
Il 13, sempre a Roma, si festeggiava Diana Aventina. Servi e padroni si recavano insieme al tempio sull’Aventino e poi nei boschi per… pic nic… ante litteram. Nello stesso giorno si festeggiava anche il dio Vortumno, colui che faceva maturare i frutti. Il 17 si festeggiava Portuno, il dio dei porti e delle porte, contemporaneamente a Giano, il dio che guarda al passato e al futuro, il 19 le Vinali Rustiche dedicate a Venere, il 21 era dedicato a Conso, il dio dei raccolti, il 23 a Openconsiva, l’abbondanza agricola.
Augusto
Fino al 18 a.C., ma alcuni storici danno come data il 21 a.C., questo era il calendario romano. Poi Augusto decise di riunire tutti i festeggiamenti alle Calende del mese sestile (non dimentichiamo che l’anno iniziava a marzo). Queste festività furono chiamate Feriae Augusti (le feste di Augusto). Da qui il nostro Ferragosto (Nome e festa n.t.k.).
Athena in Grecia, Diana a Roma, nel vicino Oriente nello stesso periodo era festeggiata un’altra Grande Madre, la siriana Atargatis, conosciuta come dea Siria anche nel mondo greco romano, considerata protettrice della fertilità e dei lavori dei campi. Come si è arrivati all’Assunta? Maria, madre di Dio, non ha avuto molta storia nei Vangeli. Sparisce con la discesa dello Spirito Santo, ma negli apocrifi si parla di lei con il Transito della Beata Vergine Maria attribuito a Giuseppe d’Arimatea, non databile, e nel VI secolo la Dormizione della Santa Madre ad opera di S. Giovanni il Teologo.
Madonna dell’Assunta – Tiziano
E’ dunque, tra il IV e la fine del V secolo che il culto dell’Assunzione incomincia a diffondersi. A Gerusalemme si cominciò a celebrarla all’inizio del VI secolo nella chiesa costruita da Eudossia sui Getsemani, dove si narrava che Maria fosse stata sepolta, perciò defunta. L’imperatore Maurizio ordinò che la celebrazione venisse estesa a tutto l’Impero e attorno all’anno Mille la si ritrova come ricorrenza nella quale si osserva il riposo. Chiamata Transito o Dormizione, non esprimeva chiaramente di che cosa si trattasse: in qualche caso si parlava di corpo incorrotto, perciò morto, in altri di corpo che veniva avvolto dalla luce e assunto in cielo dagli angeli. Morta o addormentata? Il dibattito continuò per secoli e secoli, si formò il partito a favore dell’assunzione, si fecero petizioni popolari perché fosse proclamato il dogma.
Francesco Botticini – L’Assunzione
Nel 1950, dopo quattro anni di consultazioni, Pio XII lo confermò indicando che l’Assunzione è un fatto divinamente rivelato, che fonda sull’insieme delle indicazioni desunte dalla tradizione e dalle fede universale dei devoti, sicuro indice dell’intervento dello Spirito Santo. La collocazione al centro del mese di agosto segue la solita prassi: sostituire le feste pagane con feste cristiane, per rendere più… facili le conversioni.
I neofiti erano allettati anche dal fatto di non perdere nessuna delle feste già codificate. Non scandalizzatevi: tutte le feste religiose cristiane sono perfettamente sovrapposte alle antiche pagane e, qualche volta, i santi in esse celebrate hanno, stranamente, attributi degli dei che li hanno preceduti.
Festa dell’Assunta
L’Assunzione ha una grande eco in Spagna, dove le feste durano una settimana. In Italia erano e sono celebrate tutt’oggi, in tantissime località, imponenti processioni religiose per la festa dell’Assunta.
Festa dell’Assunta
Tra le più importanti manifestazioni, ci sono quelle che si svolgono a Palermo dove le “barette” con la statua della Madonna sono portate da ragazzi o quelle a Sassari dove i “candelieri” di cartapesta, in forma di palma, fanno il giro della città; a Tivoli (Roma) “l’inchinata” della statua della Vergine incontra la statua di Gesù.
Per tutti… comunque… laici e religiosi questa è la grande festa dell’estate da vivere (se possibile) dove… con chi… e come si vuole.
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A voi quindi… dovunque siate… giunga… il… mio…
Tony Kospan
Testo in molti siti web… Impaginazione e qualche mini modifica by T. K.
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Morire d’amore – La spiegazione di questo consueto modo di dire ce la dà questa poesia Sufi Leave a comment





Lorenzo Lotto.. uomo ed artista controcorrente – Lo stile.. i dipinti ed una breve analisi – II PARTE Leave a comment




ANALISI DEL DIPINTO
L’elemosina di Sant’Antonino di Lorenzo Lotto rappresenta un tema che dovrebbe, dico dovrebbe, esaltare la bontà di un santo, la sua capacità di assistere i deboli e gli ultimi, il suo grande cuore e il suo amore per il prossimo.
Guardando con attenzione però il dipinto di Lorenzo Lotto non posso fare a meno di vedere un certo disincanto, quantomeno una certa ironia nel raffigurare il santo dedito appunto all’elemosina.
Più che un atto d’amore il dipinto sembra raffigurare un apparato in cui il santo vescovo è solo un grigio burocrate che decide chi aiutare e chi no.
Proviamo a leggere l’opera partendo dalla parte bassa a destra (percorso di lettura anomalo ma illuminante).
I poveri e i bisognosi consegnano le loro suppliche e le loro richieste al chierico che le raccoglie: notiamo il tocco realistico dell’uomo che mentre parla con una donna sotto di lui, fa cenno con la mano di aspettare a qualcuno al di fuori del quadro che richiama la sua attenzione.
Sant’Antonino è seduto più in alto in trono e legge le carte che gli passano i due chierici.
Il suo aspetto dimesso ed annoiato trasmette l’idea di una routine quotidiana, di una cosa fatta senza passione alcuna.
Due angeli parlano nelle orecchie a Sant’Antonino e gli suggeriscono le decisioni da prendere e a chi dare l’elemosina.
Il chierico più in basso infine esegue gli ordini del suo vescovo e distribuisce i soldi alle persone da lui indicate.
Tutto funziona come un meccanismo, come una macchina per le elemosina e non c’è spazio per le emozioni.
Siamo quindi di fronte ancora una volta ad un dipinto in cui il tema iconografico viene sviluppato dall’artista in modo parzialmente – o totalmente a seconda dei casi – contrastante rispetto alle intenzioni della committenza.



VISIONE CRITICA DELL’ARTE DI LORENZO LOTTO
Raramente un artista sente la creazione come totale impegno interiore, così come il Lotto.
Uomo indubbiamente colto — e soprattutto nelle cose di religione — il suo racconto non è soltanto fatto illustrativo, ma evento vissuto totalmente, come fenomeno della coscienza.
La sua arte solo raramente è contemplativa, essendo invece inquieta ed inquietante : tale, ossia, da non permetterne una visione distaccata, ma invece da provocare un colloquio che rimane aperto, oggi ancora, fra l’artista e noi stessi.
Voglio intendere che la sua pittura non chiede, per poterci entrare, un passaporto qualsiasi: neppure il nostro adeguarsi alla coscienza estetica del tempo. Essa ci viene incontro da sola, ci turba la serenità, ci pone dei problemi che sono vivi ed attuali.
La sua arte è azione interiore, è impegno morale, senza soluzione temporale.
P. Zampetti – Lorenzo Lotto – Libro di spese diverse
Impaginazione Tony Kospan
F I N E
Ciao da Tony Kospan
PER LEGGER LA I PARTE DEL POST
Chi poi vuol leggere l’analisi
della sua sorprendente
“Annunciazione“





