
LA COMPETIZIONE E… NOI…
La competizione ha sempre un obiettivo… una meta da raggiungere… una vittoria da conseguire.
Il termine “competizione”, nel mondo moderno, ha avuto però un’evoluzione verso un significato negativo per alcuni.

Per la precisione… per quelli che danno maggior valore alla serenità ed al benessere interiore ed ai quali non interessa affatto primeggiare.
Per altri, invece, essa ha sempre avuto, ed ha ancora oggi, un enorme significato positivo.
Sono quelli che danno maggior valore al desiderio di primeggiare, anzi ne sentono un’assoluta necessità, per soddisfare il proprio Ego.
Essi ritengono che nella vita bisogna continuamente “battere” gli altri, superarli in qualunque campo (e spesso anche in qualunque modo).

Se questa è la situazione, soprattutto nel mondo occidentale, espongo una mia piccola riflessione sul punto.
LA MIA CONSIDERAZIONE

Come sempre la cosa migliore sta nel mezzo… IN MEDIO STAT VIRTUS.
E’ errato vivere solo per competere.
E’ errato evitare sempre di competere.

La competizione ritengo sia necessaria soprattutto (o solo) per raggiungere l’obbiettivo di una vita degna d’essere vissuta.
Ciò però non deve avvenire a scapito di altri e senza danneggiare alcuno.
Essa quindi deve essere strumento di conoscenza, studio, tecnica, approfondimento e deve essere accompagnata dalla tenacia e dalla perseveranza per raggiungere la meta.

A mio parere dunque non dobbiamo mai dimenticare, che, soddisfatti in buona misura i nostri bisogni primari, nuove sfide possono esserci certo ma solo come un optional ma evitando un esasperante e continuo tentativo di superare gli altri.
L’ideale sarebbe, come ci insegna la saggezza e la filosofia orientale, (ma spesso non è facile) godere con calma, ed a lungo, del risultato raggiunto.
E voi cosa ne pensate?
Tony Kospan




La competizione trovo sia sana solo se fatta con se stessi. Per migliorarsi, per progredire, per accrescere un’autostima che ci permette di essere sereni nelle avventure in cui ci buttiamo. Se è appunto “sana” ci darà estrema gioia se otterremo la vittoria, ma non dovrà mai infierire su chi ha gareggiato con noi. Se perderemo sarà uno stimolo per perfezionarci e sapremo onorare chi in quel contesto ci ha superato.
Un caro saluto!!
"Mi piace""Mi piace"
Beh tu parli di competizione da fare soprattutto con se stessi.
Come darti torto?
Però sai bene che nella vita, nel lavoro ed in tante occasioni volenti o nolenti ci troviamo accanto persone che ci vogliono scavalcare in ogni modo ed in fondo tu stessa parli di non “infierire su chi ha gareggiato con noi” per cui ne riconosci l’ineluttabilità.
Per il resto concordo in toto… ma sarebbe bello un mondo in cui non fosse necessaria alcuna competizione… ma temo sia solo un’utopia.
Ciao Milena e grazie per l’interessante commento.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ho un modo tutto mio che mi aiuta a capire il nocciolo delle questioni. Guardo la natura.
Nel nostro confronto ad esempio, le piante competono tra loro per arrivare al sole, all’acqua ad una migliore posizione.. gli animali tutti pure. Questo mi dice che la competizione è insita nella natura. Osservo anche che è presente al solo fine della sopravvivenza e dell’autoconservazione. Da lì faccio partire le mie considerazioni..
Grazie a te del confronto, nei giorni scorsi avevo proprio scritto un articolo sulla conquista e il tuo lo trovo completamente..
Un abbraccio 😊
"Mi piace""Mi piace"
Ecco Milena… in natura si compete per necessità.
Ed è normale anche per noi umani competere per assicurarci una vita degna e decorosa.
Quello che, a mio parere, non va, è competere per avere sempre di più o per sopraffare gli altri.
Ciao e grazie per l’interessante commento che condivido in buona sostanza.
"Mi piace"Piace a 2 people