Archivio per 25 luglio 2022

Lunedì sera in poesia “Posso scrivere i versi” Neruda – arte Enjolras – canzone “Vita” (Dalla-Morandi)   Leave a comment

 

Delphin Enjolras

 

 

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L’amore non è un vestito già confezionato,

ma stoffa da tagliare, preparare e cucire.

Non è un appartamento “chiavi in mano”,

ma una casa da concepire, costruire,

conservare e, spesso, riparare.

M. Quoist 

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Delphin Enjolras – Bella serata

 

 


POSSO SCRIVERE I VERSI…

Pablo Neruda

 

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Scrivere, per esempio. “La notte è stellata,

e tremano, azzurri, gli astri in lontananza”.

 

E il vento della notte gira nel cielo e canta.

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Io l’ho amata e a volte anche lei mi amava.

 

In notti come questa l’ho tenuta tra le braccia.

L’ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.

Lei mi ha amato e a volte anch’io l’amavo.

 

Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Pensare che non l’ho più. Sentire che l’ho persa.

Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza di lei.


 

 

 

Delphin Enjolras

 

fre bia pouce   musical notes  (Vita – Dalla/Morandi)

 

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Frecce (174)

 
 
 
 
Delphin Enjolras

 
 

Rodin e Claudel – Arte e passione tra 2 grandi scultori ed i loro capolavori – II PARTE   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

RODIN E CLAUDEL
– STORIA… D’ARTE D’AMORE E DI DOLORE –
a cura di Tony Kospan
 
 
 
II PARTE
 
 
 
 
 
 
Camille Claudel e Auguste Rodin
 
 
 
 
INIZIO DELLE DIFFICOLTA’ TRA I 2
 
 
 
 
Camille inizia a percepire qualche mancanza.
 
E lo afferma in una lettera ad un’amica: “C’è sempre qualche cosa di assente che mi tormenta…”.
 
Le sembra di non riuscire ad emergere dalla dolce ombra in cui la tiene, seppur amorevolmente, Rodin…
 
Siamo ormai nel 1891 e Claudel sente di non riuscire ad esprimere tutta la sua modernità di donna e tutta la sua genialità d’artista.
 
 
 
 
 

Claudel… all’opera

 
 
Arriva a sentirsi quasi una “favorita“ del sultano e non riesce a non trattenere il suo orgoglio quando scrive parlando di alcune opere del Maestro…
Queste mani, questi piedi, questi fianchi, questa sensualità straziante è tutta opera mia”!
 
 
 
 
 
La mano di Dio – Rodin
 
 
 
 
Ormai l’intensa passione tra i due, artisticamente espressa con l’opera “La Valse” di Camille (una coppia che balla un valzer appassionatamente), inizia a vivere sempre maggiori difficoltà.
 
 
 
 

Camille Claudel – La Valse – 1891
Coppia in bronzo, avvinghiata in un walzer trascinante
in cui non solo i loro corpi, ma anche le loro anime
si fondono in un movimento che sembra sfidare le leggi della gravità.
 
 
 
 
Camille arrivò ad avere una breve relazione col celebre compositore Claude Debussy (incontrato nel salotto del poeta Mallarmé), forse anche per ingelosire Rodin.
 
 
 
 
 
 
Claude Debussy
 
 
 
 
LA ROTTURA
 
 
 
Nel 1892 arriva la rottura finale… causata forse da un aborto a cui Rodin la costringe e dal fatto che lui non si decide a lasciare la convivente… “la vecchiaccia“… (così Claudel definiva la convivente di Rodin) mentre contemporaneamente la sua arte, sempre più indipendente, viene scoperta dai critici che si accorgono delle differenze tra i loro stili….
 
Suo fratello Paul definì l’opera di Camille “la scultura dell’interiore”.
 
 
 
 
 
Auguste Rodin
 
 
 
 
La separazione però dal “grande Rodin”, ahimè,  la allontana anche dagli ambienti artistici “à la page” e dai grandi collezionisti.
 
Tuttavia questi anni di fine 800 sono gli anni dei suoi più grandi grandi capolavori… ed infatti oltre alla “Valse“… ci fu “Sakuntala” o Vertumne et Pomone
 
 
 
 
 
 
Claudel – Vertumne et Pomone 
 
 
 
 
Questo gruppo in bronzo,  opera sensuale ispirata al poema indiano del V° secolo, che narra le vicende della ninfa Sakuntala alla ricerca dell’amato sposo scomparso per un sortilegio, le fruttò il primo grande riconoscimento pubblico..
 
 
E poi un’altra famosa opera  “La piccola castellana“.
 
 
 
 
 
 
Claudel – La petite Châtelaine – 1892-98
 
 
 
 
Con quest’opera in marmo, che ritrae la piccola Therese Courcelles, Claudel trasfigura il suo desiderio di maternità.
 
C’è poi… un altro suo capolavoro… l’AGE MUR
 
 
 
 
 
Camille Claudel – L’Age mur (L’’età matura)
Una vera e propria opera narrativa in bronzo,
realizzata tra il 1894 e il 1900.
 
 
 
 
Quest’altra scultura narra, con accenti drammatici, proprio la sua tremenda storia d’amore sconfitta dalle avversità del destino.
 
Benché il numero e la qualità dei suoi capolavori insieme all’interesse dei critici stiano diventando molto elevati, Camille inizia ad isolarsi sempre di più.
 
Il suo grande amore per Rodin diventa acceso risentimento, quasi una fissazione che esprime pubblicamente ed in ogni modo.
 
Iniziano anche le difficoltà economiche unite al ricorso all’alcool ed ad una certa instabilità psicologica.
 
 
 
 
 
Camille Claudel
 
 
 
 
La sua intransigenza nel non voler scendere ad alcun compromesso, in nome del suo genio, insieme all’alcool ed ad una vita sbandata aggraveranno le sue condizioni psicologiche al punto che in nome del “rispetto” la madre ed il fratello (diplomatico e rappresentante dell’intellighenzia cattolica francese), pochi giorni dopo la morte del padre, suo strenuo paladino, la fecero rinchiudere, nel marzo del 1913, nel manicomio di Ville-Evrard.
 
 
 
 
– CONTINUA –
 
 
copyright t.k.
 
 
TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
grigio 43grigio 43grigio 43
SE DESIDERI LEGGERE LA PRIMA PARTE
DI QUESTA INTENSA STORIA D’ARTE E D’AMORE
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PER LE NOVITA’ DEL BLOG
Frecce (174)
 
 
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Rodin – Il pensiero (Camille Claudel)
 
 
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CHE FINE HANNO FATTO LE BELLE PERSONE DI UN TEMPO? Piccolo.. ma bel brano   1 comment

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 Carl Larsson

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Davvero un bel brano… benché molto breve…

sulle belle persone di una volta….

riportato dall’amica Gabriella nel

FANTASTICO MONDO DELLA POESIA



Ferdinand Georg Waldmüller



Forse… anzi senza forse… ci sono ancora

belle persone intorno a noi

ma si fa fatica a vederle… notarle… apprezzarle…

dato che siamo circondati da persone

di tutt’altro genere che tra l’altro

si agitano molto dappertutto ed anche nel web

facendo molto… rumore…

 

 

 

 Carl Larsson



DOVE SONO FINITE LE BELLE PERSONE?

Silvia Nelli

 



Dove sono finite quelle “Belle persone”,
ma belle veramente.

 
 
Quelle che sorridono e ti danno il buongiorno
anche se non ti conoscono.

 
 
Quelle che si aiutano uno con l’altro
senza un reale interesse.

 
 
Quelle che si muovono solo per piacere e sentimento
non per convenienza.

 
 
Quelle che quando hanno un problema con te
fanno di tutto per risolverlo
perché ci tengono,
invece di puntare subito altrove fregandosene.
 
 
Me lo domando spesso.
 
 

 

 

Charles Courtney Curran – Pic nic

 
 
 
 
Tony Kospan



Frecce (174)
 
  
 
 
 





Carl Larsson

 
 

Il “Ballo di San Vito” cos’è? – Una malattia curabile ed una canzone di Vinicio Capossela ispirata alla Taranta   Leave a comment

 

Hanno lo stesso nome

2 cose molto diverse tra loro.

 

 

 

 

 

I 2 SIGNIFICATI DEL

 

BALLO DI SAN VITO

 

 

 

 

 

E’ IL NOME DI UNA MALATTIA

 

 

Viene così chiamata la corea di Sydenham.

 

 

Si tratta di un’encefalite,

che colpisce per lo più bambini,

 a seguito di febbre reumatica, angina tonsillare,

endocardite, reumatismo articolare etc,

 

 

Chi ne è affetto ha movimenti involontari,

bruschi e irregolari,

delle mani, degli arti e del tronco.

 

 

Guarisce in uno o due mesi

 con profilassi per lo più antireumatica

ma può avere postumi e ricadute.

 

 

(dal web)

 

 

 

 

 

 

E’ ANCHE UNA CANZONE DI VINICIO CAPOSSELA

 

Con questo stesso titolo,

ma con lo spirito di rappresentare un ballo popolare…

e precisamente la mitica…

TARANTA

c’è una famosa canzone di Vinicio Capossela.

 

 

 

 

 

 

Possiamo ascoltarla in questo video molto originale

e pieno di effetti speciali (perfino forse eccessivi)

ma che merita d’esser visto.

 

 
 
fre bia pouce    musical notes
 
 
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN







Ecco come la nascita delle scarpe ha modificato le ossa dei nostri piedi   Leave a comment

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LA NASCITA DELLE SCARPE
E L’EVOLUZIONE DEL PIEDE
 
 
Uno studio affronta il problema 
del periodo in cui gli uomini primitivi
iniziarono ad usare scarpe
 
 
 
 
 Sandali egizi di papiro intrecciato

 
 

Lo studio dimostra che le prime rudimentali scarpe
apparvero circa 40.000 anni fa
e modificarono le ossa dei piedi dei nostri antenati



 
Una delle calzature ritrovate nelle grotte di Promontory nello Utah (Foto: Wikimedia)
 
 

ESAME DELLE OSSA DEI PRIMITIVI

 

 

 

Esaminando le ossa dei piedi dei primi uomini primitivi (Homo neanderthalensis) e di quelli successivi (Homo sapiens) vissuti rispettivamente 100.000 e 10.000 anni fa, lo scienziato ha stabilito che i primitivi vissuti nel periodo intermedio del Paleolitico (tra i 100.000 e 40.000 anni fa) avevano ossa più pesanti e più forti, mentre coloro che trascorsero la loro esistenza 26.000 anni fa, nell’epoca del Paleolitico superiore, avevano ossa messo spesse e meno resistenti.






 

Per testare questa teoria lo scienziato ha preso come riferimento anche i primi nativi americani che andavano scalzi e i contemporanei Inuiti, popolazione che vive in Alaska e che invece indossavano stivali di foca.

 

 
 
EVOLUZIONE E… SCARPE

 
 
 
 
 
 
 
L’apparizione delle prime scarpe coincide con un periodo storico ricco di progressi per il genere umano.
 
Secondo il professore Paul Mellas, ordinario di storia primitiva all’Università di Cambridge, in quest’epoca ci furono «drammatici cambiamenti» nella vita dei nostri antenati.

«Circa 35.000 anni fa e via di seguito gli uomini producono le prime forme d’arte, i primi arnesi in pietra, le prime decorazioni personali e i primi gioielli.

Non sarebbe una sorpresa scoprire che la comparsa delle prime scarpe sia avvenuta proprio in queste epoca».



ALCUNE IMMAGINI DI SCARPE USATE NELL’ANTICHITA’


Scarpa di Otzi (l’uomo scoperto qualche anno fa sulle Alpi tra Italia e Austria)




Scarpe dell’antico Egitto




I sandali di Tutankamon




Sandalo di legionario romano


 
 
 
 
F I N E


 
 
testo dal Corriere della Sera con mini modifiche – Immagini dal web – Impaginazione t.k.








 
 
 
 
 
 

Ecco la realtà della Roma degli anni 30 – La vera atmosfera d’allora è in questo eccezionale film-documento!   3 comments


 
 

Atmosfera di Roma negli anni 30 – Matrimoni di gruppo

 
 

Non so a voi…
ma a me dona un misto di curiosità… affetto… entusiasmo
riscoprire le atmosfere vissute dai nostri antenati.
 
 
Dopo la nascita della fotografia e del cinema
è poi divenuto ancor più vero e reale
poter fare questo tuffo nel passato.

 
 
 
 
 
 
 
 

IL FASCINO DEL TEMPO CHE FU
ROMA COM’ERA

 
 
 
 
 
 
 
 

Penso che questo video
 possa piacere ai romani certo
ma anche a tutti.
  
Qualche problemino tecnico
può esser accettato
data l’autenticità della documentazione.

 
  
 
 

fre bia pouce     ROMA – GIORNATA AL MARE ANNI 30
 
 
 
 
 

Sempre per i Romani, ma non solo,
ecco ora una canzone dedicata alla
Roma di un tempo.
 
 
 
 
 
 
 
 

Orso Tony




ARANCIO divfar

IL TUO GRUPPO DI STORIA E DI RICORDI DI FB
Frecce2039

 
 
 
 

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