Archivio per 16 luglio 2022

L’evoluzione dell’arte del paesaggio dal ‘600 a Monet Breve analisi e capolavori – II PARTE   Leave a comment

 
 


Dopo aver accennato al paesaggio nella pittura del Seicento
e del Settecento ora passeremo ad osservare come esso si presenta
nella pittura romantica (e realista) e poi in quella impressionista 
per concludere con i capolavori di quello che possiamo definire
il  vero principe della pittura “en plein air“, Claude Monet.


 
 

Monet

 

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 L’EVOLUZIONE DEL PAESAGGIO
 
 
 
II PARTE
 

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Romanticismi e Realismi
 
 
 

La pittura romantica del paesaggio, con pittori come il famoso Turner, Constable e Friedrich così come pure quella realistica di autori di varie nazioni ed in particolare della Hudson River School, si pone come punto di passaggio dalle precedenti esperienze a quelle successive dell’impressionismo.
 
 
 
 
 
Joseph Mallord William Turner – Il castello di Arundel




 Joseph Mallord William Turner – Sole nascente nella foschia




 
John Constable – Il mulino di Flatford
 
 
 
 
 

 Caspar David Friedrich – Mare al chiaro di luna
 
 
 
 
 
 
 
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L’Impressionismo ed il paesaggio

 
 
 
 
Gauguin – Paesaggio con 2 donne bretoni
 
 
 
 
La rivoluzione tecnica e stilistica impressionistica, enormemente osteggiata agli inizi, è caratterizzata dalla necessità di esprimersi da parte degli artisti senza compromessi e senza rigidità.
Dunque anche il paesaggio è da loro visto con molta semplicità e grande libertà espressiva.
Esemplari in tal senso le opere di Pissarro, Sisley, Van Gogh, Degas, Renoir, Gauguin e Cézanne.
 
 
 
 
 

Van Gogh – Campi di grano in un paesaggio collinare – 1889


 

 

Van Gogh – Orti a Montmartre

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Camille Pissarro – Route d’Ennery pres de Pontoise – 1874
 

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Alfred Sisley – Ponte di Villeneuve la Garenne 
 
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Renoir – L’estaque – 1882
 
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Monet e la natura nuova
 

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Monet – Regata ad Argenteuil
 
 
 

Con lui si ha un vero e proprio rovesciamento dei concetti della pittura paesaggistica che non è più natura dipinta… ma diventa espressione dell’esperienza interiore.

 
 
 
 

Monet – Il sentiero nella foresta di Fontainebleau

 

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 Monet – La gazza
 

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  Monet – San Giorgio
 

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 Monet – La casa del pescatore a Varengeville



Monet – Passeggiata sulla scogliera
 

 
 
 
 
F I N E
 
 
 
 


N.B.  E’ chiaro che, essendo impossibile presentare tutti i dipinti dedicati al paesaggio nei secoli, quelli presenti nel post sono soltanto alcuni esempi che possiamo definire significativi… delle varie tendenze susseguitesi nel tempo. 
 

 
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Monet – Ninfee


Sabato sera in poesia “E’ bello.. amore” Neruda – arte A. Cabanel – musica “Once Upon a Time” E. Morricone   Leave a comment




Alexandre Cabanel – L’angelo caduto








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Tu sei tutto quello che ho sempre cercato, 
prima ancora che sapessi cosa stavo cercando.
– Emma Chase –

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E’ BELLO… AMORE…
~ Pablo Neruda ~

E’ bello, amore, sentirti vicino a me nella notte,
invisibile nel tuo sogno, seriamente notturna,
mentr’io districo le mie preoccupazioni
come fossero reti confuse.
Assente il tuo cuore naviga pei sogni,
ma il tuo corpo così abbandonato respira
cercandomi senza vedermi, completando il mio sonno
come una pianta che si duplica nell’ombra.
Eretta, sarai un’altra che vivrà domani,
ma delle frontiere perdute nella notte,
di quest’essere e non essere in cui ci troviamo
qualcosa resta che ci avvicina nella luce della vita
come se il sigillo dell’ombra indicasse
col fuoco le sue segrete creature.




Alexandre Cabanel – Michelangelo nel suo studio




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da Orso Tony



Alexandre Cabanel


Eliminare l’umore nero? Sì si può con la luce.. tanta luce! Lo sostiene questo studio   Leave a comment

 


Questo studio afferma che se il nostro l’umore è… nero

la migliore cura è soprattutto la… luce.





 
 

UMORE NERO?

CON LA LUCE RITROVI L’OTTIMISMO




  
 
 



Giornate più corte, uggiose, buio e umore ai minimi storici. 


Riecco l’approssimarsi dell’inverno con il suo fastidioso carico di malesseri e disturbi: mancanza di energia, basso desiderio sessuale, sonnolenza, difficoltà di risveglio mattutino, aumento dell’appetito e predilezione per dolciumi o pasta, riduzione della produttività e tendenza al ritiro sociale.


In una parola SAD, dalla definizione medica statunitense, ovvero Seasonal Affective Disorder  (disturbo dell’umore ad andamento stagionale).


 
 



  



La causa principale?
Mancanza o drastica riduzione della luce solare.


Il tono dell’umore sembra diminuire quanto più ci si allontana dall’equatore per cui possiamo trovare un maggior numero di persone più tristi nelle regioni nordiche che nelle regioni meridionali e parimenti un maggior buonumore d’estate che d’inverno. Inoltre vari esperimenti hanno evidenziato pure variazioni dell’umore e dell’efficienza personale in persone che vivono per gran parte della giornata in ambienti illuminati artificialmente, dove per lo più le lampade convenzionali riproducendo solo una parte delle lunghezze d’onda della luce naturale, possono costituire uno stimolo stressante per l’organismo. 


Per poter parlare di SAD, tuttavia la National Mental Health Association ha stabilito che i sintomi devono essersi presentati negli ultimi due anni in assenza di episodi di depressione dovuti ad altri motivi, oppure devono essere notevolmente più evidenti. Il malessere deve presentarsi inoltre nella stagione invernale o con l’accorciarsi delle giornate. Pronunciarsi sulla diagnosi, comunque, può essere solo compito del medico o dello psicologo. I sintomi lamentati possono essere, infatti, collegati a diversi altri malesseri e malattie. Saranno i medici a decidere riguardo alla assunzione di farmaci.


 



 



Per tutti comunque gli esperti consigliano una vera e propria terapia della luce, l’unica cura che può risultare utile in ogni caso.
Se la luce solare non sempre è a disposizione, ci sono lampade specifiche in grado di emettere una luce simile a quella del sole. E’ la light therapy, una cura a base di luce, conosciuta e usata nei paesi nordici, e successivamente negli Stati Uniti, fin dagli anni ‘80, a solo da un paio d’anni approdata in Italia. Dove però sono ancora pochissimi i centri che la applicano. Niente a che vedere naturalmente con le lampade abbronzanti a raggi Uva.
 
La lampada del buonumore è un apparecchio con uno schermo rettangolare, circa 40 centimetri per 30, che emette una luce bianchissima e brillante, come il riflesso del sole sulla neve, a 10.000 lux (il lux è l’unità di misura dell’intensità luminosa: per avere un termine di paragone, la luce di una giornata di sole estiva è 200.000 lux, 15.500 lux quella di un giorno di maggio, 3.000 lux la luce serale). Basta sedersi davanti alla lampada, a un metro di distanza, ogni mattina per mezz’ora, per una decina di giorni consecutivi, per ritrovare l’energia e l’allegria dell’estate. Non importa guardarla fissa, è necessario però non avere schermi davanti agli occhi, per esempio occhiali da sole.


 
  


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In mancanza di una lampada, il cui costo è elevatissimo, ecco invece qualche consiglio per rendere la giornata più “luminosa”: se si lavora in ufficio, è utile lasciare le tende aperte e sedersi, quando possibile, nelle vicinanze della finestra, in modo da poter guardare fuori ogni tanto e lasciare che la luce solare raggiunga gli occhi. 
Uno studio ha provato che un’ora di luce solare di inverno ha l’efficacia di due ore e mezza di luce artificiale. 
Se fa troppo freddo all’esterno, scegliere, per la pausa, un posto dove la luce solare può entrare e rimanerci per un po’. 


Il nostro organismo riceve infatti l’intera gamma delle onde luminose attraverso la pelle e attraverso gli occhi. 
Le radiazioni che penetrano attraverso gli occhi vengono trasformate in impulsi elettrici e trasmessi tramite il nervo ottico al cervello. 
Quando gli impulsi raggiungono l’ipotalamo si assiste ad un incremento della serotonina, neurotrasmettitore deputato, tra l’altro, al controllo del tono dell’umore, mentre a livello dell’epifisi inibiscono la produzione di melatonina, un ormone sensibile al ciclo luce-buio. 
Pur riconoscendo che il meccanismo dell’azione della luce sul cervello è scientificamente ancora poco conosciuto, l’evidenza clinica riscontra una significativa alterazione del tono dell’umore in presenza della variazione della quantità di luce a cui la persona è esposta.”



   
 
 
 
 
 
DA TG COM – IMPAGIN. T.K.
 
 
 
In verità penso che, pur condividendo l’assunto, non serva affatto un apparecchio ma semmai dobbiamo star di più all’aria aperta… soprattutto in autunno ed in inverno… rubando più luce possibile.
Pertanto sono assolutamente per la cura della.. luce naturalenaturalissima.
Lo sanno bene i popoli scandinavi che, quando c’è il sole (da loro molto raramente), vanno tutti all’aperto e si lasciano “baciare” per ore ed ore dalla luce.







Ciao da Tony Kospan




Frecce (51)

 
 
 
 





 


 

La bella e gioiosa lettera d’amore di un innamoratissimo Rossini a Isabella Colbran   Leave a comment

 

 

 

 

 

Conoscere storie d’amore di grandi personaggi di un tempo

attraverso le loro stesse parole ci consente

di penetrare nei loro cuori e nelle loro reali personalità…

nel bene e nel male, e nel contempo di tuffarci

nelle atmosfere del loro tempo.



 
 
 
 
 



BELLE LETTERE D’AMORE… MA D’AUTORE…



Stavolta leggeremo una lettera

inviata dal grande musicista alla soprano

che divenne poi anche sua moglie.


 
 
 
 
 

 

 

 


DA GIOACCHINO ROSSINI

A ISABELLA COLBRAN 

 

 


” Volete la mia opinione sull’amore?

 

 L’amore soddisfatto è un piacevole passatempo;


l’amore infelice è un dente guasto del cuore.

 

Grazie al cielo, noi abbiamo avuto ambedue la fortuna

di non conoscere che il nome di un tal malanno.

 

Il mio amore per voi è una sinfonia in sol maggiore

dedicata alla più bella di tutte le donne dal suo fedele adoratore…“


 

 

 

 

 

 

In questa lettera spedita al soprano Isabella Colbran, 

il grande musicista delinea in modo sintetico la propria gioiosa visione dell’ars amandi.

 

La Colbran interpretò molte opere rossiniane e, dopo essere stata l‘amante di molti impresari, 

divenne la moglie dello stesso compositore.



 

 

 


Tony Kospan

 

 

TESTO LETTERA DAL WEB – IMPAGINAZ. T.K.




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