






Annibale Carracci – Paesaggio con fiume
Annibale Carracci – Fuga in Egitto
Annibale Carracci – La pesca
Nicolas Poussin – Paesaggio con le ceneri di Focione – 1648
Domenico Zampieri detto il Domenichino – Barche e fiume
Salvator Rosa – Baia con rovine
Canaletto – Bacino di S. Marco
Canaletto – Canal Grande
Canaletto – Ponte di Rialto con gondole
Canaletto – Il ritorno del Bucintoro al molo nel giorno dell’Ascensione
Bellotto – Veduta di Verona e dell’Adige dal Ponte Nuovo
Bellotto – Castello di Hof in Austria
Gaspar van Wittel – Veduta del bacino di San Marco
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Annibale Carracci – Paesaggio con fiume
Annibale Carracci – Fuga in Egitto
Annibale Carracci – La pesca
Nicolas Poussin – Paesaggio con le ceneri di Focione – 1648
Domenico Zampieri detto il Domenichino – Barche e fiume
Salvator Rosa – Baia con rovine
Canaletto – Bacino di S. Marco
Canaletto – Canal Grande
Canaletto – Ponte di Rialto con gondole
Canaletto – Il ritorno del Bucintoro al molo nel giorno dell’Ascensione
Bellotto – Veduta di Verona e dell’Adige dal Ponte Nuovo
Bellotto – Castello di Hof in Austria
Gaspar van Wittel – Veduta del bacino di San Marco
Monte Nuovo
Raramente si incontra un luogo che unisce in sé passato, presente e futuro, uomini eroi e dei, storia e natura tutti tra di loro uniti e strettamente avvinti nella magia dell’incanto Virgiliano.
Conosceva Virgilio la grandiosa e tenebrosa cripta?
E’ inevitabile dare un luogo al paesaggio che ispirò al poeta la discesa della Sibilla e di Enea agli inferi:
”Andavamo oscuri per la notte solitaria attraverso l’ombra, attraverso le case vuote di Dite e i vari regni, come quando attraverso l’incerta luna, sotto luce maligna si apre un sentiero per la selva, dove Giove nasconde il cielo nell’ombra e la notte toglie il colore alle cose”.
In questo luogo estremamente suggestivo, nelle “Metamorfosi”, Ovidio chiede alla Sibilla la sua storia personale.
“Io ero una giovane donna amata da Apollo che, in cambio della mia verginità, mi concesse il dono di vivere tanti anni ancora quanti granelli di sabbia stringeva il mio pugno”.
Moltissimi anni dopo nel 1922, anche il drammaturgo T.S. Eliot nel suo romanzo ”The waist land” incontra la Sibilla vecchissima ed immortale e le chiede:
“Sibilla cosa vuoi?” ed essa interrogata risponde: “Voglio morire”.
Ancora Petronio nel “Satyricon” ci descrive la tristissima storia della Sibilla Cumana.
Ricerca e testo di Valentine – impaginazione Tony Kospan
Continua…