Archivio per 1 luglio 2022

Weekend in poesia “Quando ti bacio” E. Fried – arte F. Dvorak – canzone “Infiniti noi” Pooh   1 comment

 

 

Franz Dvorak


 

 

 

 


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Il vero amore è come i fantasmi;
tutti ne parlano,
ma sono pochi quelli che lo hanno visto davvero
– Francois de La Rochefoucauld –
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    musical notes

Franz Dvorak
  

QUANDO TI BACIO
Erich Fried
 
Quando ti bacio
non è solo la tua bocca
non è solo il tuo ombellico
non è solo il tuo grembo
che bacio.
Io bacio anche le tue domande

e i tuoi desideri
bacio il tuo riflettere
i tuoi dubbi
e il tuo coraggio
il tuo amore per me
e la tua libertà da me
il tuo piede
che è giunto qui
e che di nuovo se ne va
io bacio te
così come sei
e come sarai
domani e oltre
e quando il mio tempo sarà trascorso.


viola 19


 

Franz Dvorak – Le 4 rose




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CUORE indACO CUORECUORE indACO CUORE

CULTURA CON LEGGEREZZA

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 Franz Dvorak – Donna con frutta


 
 

Esther Ferrer.. nota fotografa concettuale e trasgressiva e le sue urticanti.. ma premiate.. opere   Leave a comment

 
  

 
 
 
 
AVVERTO CHE QUESTO POST CONTIENE IMMAGINI
CHE AD ALCUNI POTREBBERO DAR FASTIDIO…
(anche se ho evitato le più crude)
E DUNQUE SI FERMI QUI !
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’ARTE
 NON E’ MORALE
NE’ IMMORALE
MA… AMORALE
 
 
 

 

ESTHER FERRER

ARTE FOTOGRAFICA CONCETTUALE

 

 

 

 

 

Esther Ferrer (San Sebastián 19 dicembre 1937) vive e lavora a Parigi.
Artista concettuale molto nota nel panorama dell’arte performativa dagli anni Sessanta.
Dall’inizio della sua carriera realizza incursioni in altri campi quali: la musica, la fotografia, la poesia o la letteratura.

 


 


 

Esther Ferrer che, oltre a mostre personali e collettive, ha al suo attivo più di 100 concerti realizzati con il gruppo Zaj e performance dal 1967 al 1995, ha proposto in Biennale (proprio nell’ambito delle performance e delle installazioni), una paradossale e suggestiva oggettivazione in cui il tempo e lo spazio hanno finito per acquisire una presenza inquietante.

 

 

 

 

 

 

 

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Esther Ferrer, artista basca, utilizza il suo corpo ed il suo volto come modelli dominanti nella sua opera. 

L’artista con le sue foto mostra allo spettatore le sue riflessioni sul tempo che passa.

 

 

 

 

 

Osservando i suoi ritratti composti, 

è stupefacente notare come il volto di una persona,

nel caso specifico quello dell’artista,

subisce con gli anni solo impercettibili variazioni.

 

 

 



L’artista indaga la necessità dell’uomo di identificarsi con il proprio corpo e con lo spazio nella ricerca di un punto di riferimento, di un centro, in contrapposizione all’instabilità del tempo, alla trasformazione che il tempo apporta sull’uomo e al suo spazio vitale.



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L’opera ebbe inizio oltre venti anni fa

e consiste in una serie di autoscatti dell’artista

realizzati a cadenza quinquennale, in bianco e nero,

con lo stesso sfondo, la stessa luce,

la stessa inquadratura e dove, nulla cambia,

se non il passare degli anni sul viso di Esther Ferrer.







Realizzati i ritratti e tagliati a metà in senso verticale

l’artista li riunisce in un unico ritratto “dei doppi tempi”.  

 

 

 


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Gli scatti di Autoretrato en el tiempo, il cui primo risale al 1981 e l’ultimo al 2004, sorprendono particolarmente per gli esigui cambiamenti intercosi nei 23 anni di distanza dal primo all’ultimo. 
Ferrer, ovviamente, non ha subito in questi anni nessun trattamento chirurgico ma solo il “trattamento” del normale scorrere del tempo.

 

 

 




 La serie Autoretrato en el tiempo è un work in progress, pertanto, l’artista continuerà questo lavoro negli anni a venire.




 

 

 

 

FINE

 

 

FONTI: VARI SITI WEB – IMP. T.K.

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN





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Charles Baudelaire e la lettera “superappassionata” a Jeanne Duval suo grande ed incontenibile amore   1 comment








Quella che ora leggeremo è una bellissima ed appassionata lettera d’amore
 inviata dal mitico poeta “maledetto” Baudelaire all’amata Jeanne Duval.

Il loro fu un amore tormentato, ma grandissimo e passionale, se il poeta, 
che l’amò per circa 20 anni (con interruzioni) fin dal suo arrivo a Parigi,
le dedicò ben 18 liriche.







La Duval, nativa di Haiti e che vediamo qui, sia in alcuni dipinti che in foto, 
era nota all’epoca come ballerina ed attrice 
ma anche per esser la donna del grande poeta francese dell’800.

Le origini esotiche, un fascino diabolico e misterioso ed una grande sensualità 
stregarono completamente il poeta che di lei cantò ogni aspetto 
soffermandosi spesso sul profumo del suo corpo e del suo seno.



Jeanne è qui in una rara foto e in un dipinto di Manet



“Quando, a occhi chiusi, una calda sera d’autunno,
respiro il profumo del tuo seno ardente,
vedo scorrere rive felici che abbagliano
i fuochi di un sole monotono;
una pigra isola in cui la natura
esprime alberi bizzarri e frutti saporosi…”



Questo amore così totalizzante 
portò il poeta a confliggere con la madre 
che non vedeva di buon occhio questo legame 
che per lui però era l’amore della vita.








Il suo era un sentimento sovrumano 
e lo cantò senza posa nelle sue poesie 
definendo l’amata, per le dolcissime curve e la sua sensualità, 
perfino come “serpente che danza”
come possiamo leggere in questi altri versi.


“Quando cammini con quella cadenza,
bella d`abbandono,
fai pensare a un serpente che danza
in cima ad un bastone”

Ma veniamo alla lettera, tratta da “Un emisfero nella tua chioma
in cui il sentimento del poeta appare scoperto, senza limiti e senza remore.








DA BAUDELAIRE A JEANNE DUVAL


Lasciami respirare a lungo, a lungo, l’odore dei tuoi capelli, affondarvi tutta la faccia, come un assetato nell’acqua di una sorgente, e agitarli con la mano come un fazzoletto odoroso, er scuotere dei ricordi nell’aria.
Se tu sapessi tutto quello che vedo!
tutto quello che sento!
tutto quello che intendo nei tuoi capelli!
La mia anima viaggia sul profumo come l’anima degli altri viaggia sulla musica.
I tuoi capelli contengono tutto un sogno, pieno di vele e di alberature:
contengono grandi mari, i cui monsoni mi portano verso climi incantevoli, dove lo spazio è più bello e più profondo, dove l’atmosfera è profumata dai frutti. dalle foglie e dalla pelle umana.
Nell’oceano della tua capigliatura, intravedo un porto brulicante di canti malinconici, di uomini vigorosi di ogni nazione e di navi di ogni forma, che intagliano le loro architetture fini e complicate su un cielo immenso dove si abbandona il calore eterno.
Nelle carezze della tua capigliatura, io ritrovo i languori delle lunghe ore passate su un divano, nella camera di una bella nave, cullate dal rullio impercettibile del porto, tra i vasi da fiori e gli orcioli che rinfrescano.
Nell’ardente focolare della tua capigliatura, respiro l’odore del tabacco:
confuso nella notte della tua capigliatura, vedo risplendere l’infinito dell’azzurro tropicale;
sulle rive lanuginose della tua capigliatura, mi inebrio degli odori combinati del catrame, del muschio e dell’olio di cocco.
Lasciami mordere a lungo le tue trecce pesanti e nere.
Quando mordicchio i tuoi capelli elastici e ribelli, mi sembra di mangiare dei ricordi.
Charles Baudelaire




Jeanne qui è disegnata dallo stesso Baudelaire



Pochi anni dopo la scomparsa di Baudelaire anche Jeanne si eclissò
e, benché la storiografia ufficiale la ritiene morta prima di Baudelaire,
il suo vecchio amante (prima di conoscere il poeta) e noto fotografo Nadar
racconta di averla incontrata nel 1870 mentre camminava per strada
trascinandosi con le stampelle.

Ormai non era più quella che 
anche quando cammina si direbbe che danzi





Tony Kospan



FINE



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“La signora di trent’anni fa” nostalgica e poetica canzone del 1951 – Storia.. atmosfera e video   Leave a comment








E’ una canzone dal tipico e classico stile italiano
che all’epoca, siamo nel 1951, è in competizione
con lo stile americano che sta invadendo il mondo.

Quel che accadeva nel dopoguerra alla nostra musica leggera
viene oggi considerato, dagli storici della canzone,
un tentativo di protezione” della canzone italiana.


Nasce infatti quell’anno anche… Sanremo.





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NOTE ED ATMOSFERE DI UN TEMPO
LA SIGNORA DI TRENT’ANNI FA
a cura di Tony Kospan







2 PAROLE SULLA CANZONE


Composta da
Guido Leoni (parole) e Oreste Natoli (musica)
fu cantata da Togliani,
Villa, Tajoli, Virgili e da tanti altri
sempre con grande successo.


Si tratta indubbiamente di una canzone dolce…
romantica e malinconica…





La canzone ci parla di un uomo non più giovane
che ricorda i tempi belli di 30 anni prima
e precisamente l’incontro con una bella signora nel 1919.

Ora alcune immagini che ci riportano
alle atmosfere di quell’anno (1951).




Isabella Valdettaro.. Miss Italia 1951.. con G. Govi




La Ferrari




FESTIVAL DI SANREMO 1951








E’ ora giunto il momento di (ri)ascoltarla
cantata da Achille Togliani








LA CANZONE




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Un cordiale saluto agli appassionati

delle canzoni e delle atmosfere di un tempo da

Tony Kospan




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Diana e Sissi.. principesse dal tragico destino – Ricordo.. dipinti e musica cavalleresca   Leave a comment



Le 2 Principesse.. Lady Diana,
(Diana Spencer il vero nome)
e la Principessa Sissi
(Elisabetta D’Asburgo)
sono accomunate da un tragico destino
che le ha viste morire ancor giovani.



Principessa Diana



La prima è morta per un incidente stradale,
e la seconda morì per l’attentato di un anarchico.



Michelle Seo – Principessa Diana



Il post è un omaggio a entrambe,
per il loro triste, crudele e precoce destino,
con immagini e dipinti
insieme ad una bella musica classica


 

Principessa Sissi

(Monaco di Baviera 24.12.1837 – Ginevra 10.9.1898)

 
 .
 

PRINCIPESSE TRISTI
IMMAGINI… DIPINTI E MUSICA CLASSICA

 
 
 .
.
 
(Sandringham 1.7.1961 – Parigi 31.8.1997)

 

 
 

la famosa Principessa Sissi,

( Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach… il Vero nome)

imperatrice d’Austria e Regina d’Ungheria,
protagonista di una vera e propria favola
dal finale però ahimè tragico…,
è ritratta qui sotto in un dipinto
di Franz Xaver Winterhalter

 
 

 
Franz Xaver Winterhalter – La Principessa Sissi
 
 
 

Simile alla sua tragica storia 
è quella di un’altra Principessa
la Principessa Diana…
anche lei protagonista di una favola
trasformatasi poi in grande delusione
per i tradimenti del marito
con relative conseguenti reazioni… e relazioni…
fino al tragico incidente di Parigi


Principessa Sissi


 

All’ immagine che segue ho collegato
una musica medievale
“Principessa triste” – Epopea n. 2 –
– a mio parere molto bella –
creata dal Musicista Michele Mangani

 
 
fre bia pouce     music+121

Principessa Diana

 

 

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Buon ascolto da Orso Tony





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Principessa Diana

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Pubblicato 1 luglio 2022 da tonykospan21 in STORIA... IN SENSO AMPIO

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