Fernand Khnopff – Silenzio
Lo sai, io amo l’ombra come amo la luce.
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![]() Fernand Khnopff – Carezze
IL TUO SORRISO Pablo Neruda
Toglimi il pane, se vuoi,
*Fernand Khnopff – Ricordi
A VOI TUTTI… OVUNQUE SIATE
* Fernand Edmond Jean Marie Khnopff Grembergen 12.9.1858 – Bruxelles 12.11.1921 è stato un pittore belga della corrente Simbolista. .
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![]() Fernand Khnopff – 1899 – Testa di donna (Simbolismo) |
Archivio per 28 giugno 2022
Martedì sera in poesia “Il tuo sorriso” Neruda – arte Khnopff – canzone “Luglio” R. Del Turco Leave a comment
Martedì sera in poesia “Il tuo sorriso” Neruda – arte F. Khnopff – canzone “Luglio” Leave a comment
Fernand Khnopff – Silenzio
Lo sai, io amo l’ombra come amo la luce.
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![]() Fernand Khnopff – Carezze
IL TUO SORRISO Pablo Neruda
Toglimi il pane, se vuoi,
*Fernand Khnopff – Ricordi
A VOI TUTTI… OVUNQUE SIATE
* Fernand Edmond Jean Marie Khnopff Grembergen 12.9.1858 – Bruxelles 12.11.1921 è stato un pittore belga della corrente Simbolista. .
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![]() Fernand Khnopff – 1899 – Testa di donna (Simbolismo) |
La sorprendente love story tra Edda Ciano.. figlia del Duce e Leonida Bongiorno.. capo partigiano – II Parte Leave a comment



Si continuano a scrivere, tra gelosie e colpi di testa.
Lei si raperà a zero per protesta contro la nuova fidanzata, e futura moglie, di Leonida, Angela Cusolito, soprannominata “Chevelue” per i capelli ricci, e gli manderà una ciocca con un messaggio: «E’ tutto ciò che resta d’una razza che s’è spenta.
Leonida negli anni ’50
Edda e Leonida – Un incontro diversi anni dopo la fine del confino
Il muro fatto erigere da Leonida Buongiorno con i versi dell’Odissea
Ristorante Filippino – Lipari
Edda Mussolini negli anni ’50
Marcello Sorgi








Il bene ed il male coesistono in ogni dove! Ma in noi cosa prevale? Breve riflessione.. una domanda ed una mia poesia Leave a comment
“Inno all’amore” – La mitica.. poetica canzone di Edith Piaf nata da una sua triste “love story” Leave a comment






dopo la morte dell’amato pugile marocchino Marcel Cerdan,
morto mentre volava verso di lei da New York
per un incidente aereo nelle Azzorre.

è un forte, intenso, inno all’amore
La voce di Edith esprime tutte le sfumature
dell’assoluto dolore per un amore dal tragico destino
ma anche il permanere di una passione sublime
che nemmeno la morte può cancellare.

E la terra può sprofondare bene.
Mi importa poco se mi ami
Me ne frego del mondo intero
Purché l’amore innondera le mie mattine
Purché il mio corpo rabbrividirà sotto le tue mani
Mi importano poco i problemi
Il mio amore, poiché mi ami
Andrei fino alla fine del mondo
Mi farei tingere in bionda
Se me lo chiedessi
Andrei a sganciare la luna
Andrei a rubare la fortuna
Se me lo chiedessi
Rinnegherei la mia patria
Rinnegherei i miei amici
Se me lo chiedessi
Si può ridere bene di me
Farei qualsiasi cosa
Se me lo chiedessi
Se un giorno la vita te strappa da me
Se muori, che sia lontano da me
Mi importo poco se mi ami
Perché io morrei anche
Avremo per noi l’eternità
Nel blu di tutta l’immensità.
Nel cielo, non ci sono più problemi
Il mio amore, credi che si amiamo?
Dio riunisce quelli che si amano!





Rubens – Breve biografia del grande pittore fiammingo .. alcuni capolavori.. il tema dei Satiri e la poesia della Szymborska sulle sue donne Leave a comment
Il Giudizio di Paride
Breve ricordo del grandissimo Pittore fiammingo del ‘600
soprattutto con un accenno alla sua duplice personalità,
religiosissima in privato ed erotica nell’arte,
e poi ad uno dei temi da lui amati, i Satiri.
Infine una poesia della poetessa Premio Nobel, Wislawa Szymborska,
dedicata alle mitiche e formose donne dei suoi dipinti.
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Rubens – Il giardino dell’amore

Autoritratto al Circolo con gli amici
Rubens – Borea rapisce Orizia
Rubens – Il ratto delle figlie di Leucippo
Rubens – Venere allo specchio
Rubens – Ninfe e Satiri 1635

Rubens – Due Satiri
In realtà le rotondissime forme dei suoi personaggi non riguardavano solo le donne… come ad esempio possiamo vedere nel dipinto qui giù.
Gesù e Giovanni Battista bambini con 2 angeli
nude come il fragore di botti.
Fanno il nido in letti calpestati,
nel sonno la bocca si apre al chicchirichì.
Le pupille rovesciate all’indietro
Penetrano dentro le ghiandole
Figlie del barocco, l’impasto si gonfia,
vaporano i bagni, s’arrossano i vini,
nel cielo galoppano porcelli di nuvole,
le trombe nitriscono l’allarme carnale.
O cucurbitose, o esorbitanti,
e raddoppiate dal cader dei veli
e triplicate dalla violenza della posa,
grasse pietanze d’amore!
Le loro magre sorelle si alzarono presto,
prima che nel quadro facesse giorno.
E nessuno le vide incamminarsi in fila
dal lato non dipinto della tela.
Esiliate dello stile. Costole contate,
mani e piedi d’uccello.
Provano a volare sulle scapole sporgenti.
Il Duecento gli avrebbe dato un fondo d’oro.
Il Novecento – uno schermo d’argento.
Ma il Seicento non ha nulla per chi è piatto.
convessi gli angeli e convesso il dio ―
Febo baffuto che su un destriero
sudato irrompe nell’alcova ribollente.

Rubens – Venus frigida
F I N E
