
Il 23 maggio del 1992 la Strage di Capaci
colpì il giudice, che era il simbolo della lotta alla Mafia,
insieme a sua moglie ed agli uomini della sua scorta.

Ancora oggi non tutto è chiarissimo.
Ci sono zone d’ombra che non si riescono ad illuminare,
ma quel che è certo è che un giudice in prima linea
nella lotta alla criminalità organizzata
era il bersaglio che doveva essere eliminato
ad ogni costo.

Il giudice Falcone
Desidero ricordarlo
insieme a tutti coloro che con lui condivisero
giorni, affetti, ideali ed ahimè la fine
come la moglie e gli uomini della scorta.
insieme a tutti coloro che con lui condivisero
giorni, affetti, ideali ed ahimè la fine
come la moglie e gli uomini della scorta.

Falcone con Borsellino.. collega ed amico anche lui vittima di strage poco dopo
Desidero farlo con 3 sue citazioni ed un video…
perché in un momento in cui ancora imperano…
velinismo e prostituzione intellettuale…
e si vedono insensati attacchi alla magistratura…
il suo esempio, le sue parole ed il suo sacrificio
non siano dimenticati.

Palermo 18.5.1939 – Palermo 23.5.1992
Questi suoi brevi ma significativi pensieri
ci mostrano la grande statura dell’uomo e del magistrato.
![]() ![]() ![]() ![]() Il coraggioso muore una volta,
il codardo cento volte al giorno.
—
Gli uomini passano, le idee restano.
Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini. —
La mafia non è affatto invincibile.
è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio,
e avrà anche una fine.
Piuttosto bisogna rendersi conto
che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave
e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini,
ma impegnando in questa battaglia
tutte le forze migliori delle istituzioni.
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VIDEO OMAGGIO DEDICATO A FALCONE

Non possiamo non ringraziare Falcone,
la moglie, anche lei magistrato, la loro scorta
e tutte le altre vittime della mafia…
per il loro immenso sacrificio in nome
della legalità, dell’onestà… e della vera libertà
che non può mai esser disgiunta dal diritto.

Beata la nazione che non ha bisogni di eroi…
Brecht

Purtroppo non è il caso dell’Italia
anche se lui è stato un eroe “normale”
in quanto voleva fare solo il suo dovere
nel miglior modo possibile
e questo da noi, ahimè, è spesso
una cosa… straordinaria… e perfino pericolosa.
Tony Kospan

Bellissimo post che spero venga letto in molte scuole, perché la cultura; quella che io chiamo con i miei ragazzi “la condivisione della libertà dentro la forza delle idee” vive, deve assolutamente continuare a vivere, nelle scuole, ambiente educativo nei quali l’uomo si forma.
Ed è per questo che, nel mio piccolo, ho voluto quest’anno proporre al mio Istituto un progetto educativo sul tema della bellezza, partendo dalle bellissime e profonde parole di Impastato:” Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso con tutto il loro squallore, le operazioni speculative, ci abitua con pronta facilità. Si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale e presto si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre.
E’ per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”
Un caro saluto
Adriana
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Mi fa molto piacere Adriana… e condivido in toto le tue considerazioni.
Grazie a nome della nostra comunità nazionale per il tuo lodevolissiomo impegno.
Tuttavia ho l’impressione che non facciamo mai abbastanza visto che la situazione non sembra molto migliorata.
Comunque penso che molti di noi non smetteranno mai di testimoniare e combattere con tutte le armi, soprattutto culturali, un fenomeno dalle mille teste.
Ciao
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