Brenda Burke
Da giovani guardiamo al futuro,
da vecchi guardiamo al passato
e così non siamo mai voltati nella direzione giusta
e il presente, spesso, ci sfugge.
– Michel de Montaigne –
Brenda Burke
IL CAMMINO FINO A TE
– Blaga Dimitrova –
Fu lungo il mio cammino fino a te,
la vita intera quasi ti cercai
per serpeggianti avidi incontri
con altri, e tu non venivi.
E fino a dove s’apriva il tuo sguardo,
ombre attraversai e rumori sordi,
ma trapelava da me soltanto
purezza di suoni – per amor tuo.
Ogni tua carezza io piansi,
Prima che fosse nata la difesi,
e il nostro futuro incontro custodivo
con pazienza nel mio petto.
Fu lungo il mio cammino fino a te,
immensamente lungo, e quando tu davvero
finalmente davanti a me sei apparso,
ho riconosciuto te, ma me stessa a stento.
Immensi spazi avevo in me raccolto,
sconfinati aromi, timbri e desideri,
e abbracciavo ormai uno spazio così vasto
che accanto a me dovevi fermarti.
Fu lungo il mio cammino fino a te,
e ci ha unito per un incontro breve.
Sapendolo… di nuovo sceglierei
questo lungo cammino fino a te.
Brenda Burke
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE… NOVITA’
Brenda Burke
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Dante Gabriel Rossetti è stato
l’ispiratore ed il principale esponente dei
Preraffaelliti.
DANTE GABRIEL ROSSETTI ED I PRERAFFAELLITI
a cura di Tony Kospan
2 PAROLE SULLA CORRENTE ARTISTICA
La Confraternita dei Preraffaelliti
è stata una corrente artistica inglese
nata nel settembre del 1848.
Suoi esponenti principali furono
Dante Gabriel Rossetti, William Hunt, Ford Madox Brown,
John Everett Millais, William Morris, Edward Burne-Jones
ed in seguito John William Waterhouse.
Proserpina – Rossetti (Jane Burden)
La nascita della corrente avvenne
in opposizione al dominante accademismo dell’epoca
e contro le rigidità del Vittorianesimo.
Il loro obiettivo era
il ritorno alla natura ed alla spontaneità,
che individuavano nell’arte italiana del ‘400,
e cioè… prima di Raffaello.
Da questo nacque il nome.
Rossetti – Collage di 3 dipinti con tema Dante e Paolo e Francesca
Erano artisti che amavano innanzitutto
la bellezza, l’armonia ed il sogno
ed avversavano l’avanzante modernizzazione
e l’industrializzazione capitalistica.
I loro temi erano soprattutto biblici,
shakespeariani, danteschi e medievali.
Dante Gabriel Rossetti – Autoritratto
BREVE BIOGRAFIA DI ROSSETTI
Chi, più di Dante Gabriel Rossetti
il cui cognome già evidenzia l’origine italiana della famiglia
(il padre era uno studioso di Dante emigrato in Inghilterra),
poteva sentire la vicinanza e l’importanza di queste tematiche?
Il saluto tra Dante e Beatrice – Rossetti
Non solo… anche il suo stesso nome, Dante,
gli fu dato dal padre in quanto grande
ammiratore e studioso dell’Alighieri.
Ed anche lui, fin da piccolo,
aveva mostrato grande interesse ed amore
per la poesia e l’arte del Medioevo Italiano.
Nel pergolato – Rossetti
I suoi primi dipinti ritraevano infatti per lo più
personaggi e storie dantesche.
Il suo amore per il mondo dantesco
non venne mai meno.
La visione di Fiammetta
Rossetti, uno dei massimi esponenti della corrente
ha ancor oggi, anche grazie al web,
nutritissime schiere di ammiratori
entusiasti ed innamorati delle sue opere.
Nell’ottobre del 1857 avvenne il suo incontro,
ad una rappresentazione teatrale,
con quella che divenne la sua modella preferita,
Jane Burden.
La bella mano
Dante rimase rapito dalla particolare bellezza
di questa giovane di famiglia di umili origini.
Rossetti sposato (e non solo)
allora la convinse a posare per lui
e la dipinse nel ritratto di Ginevra.
Rossetti – Il vestito blu – Jane Burden
Questo suo sottile fascino
fu esaltato soprattutto da Rossetti,
che la dipinse numerosissime volte
ma lo stesso fecero anche altri della corrente.
Tuttavia, oltre ad un intenso scambio epistolare,
non traspare nulla che possa far immaginare
che ci fosse qualcosa di più di un’amicizia.
Le opere artistiche, e poi anche letterarie, della corrente
non sempre furono ben viste dal mondo britannico
del tutto chiuso in austere visioni vittoriane,
per cui ebbero molte e diverse difficoltà.
Rossetti
Per questo, ma anche per una serie di suoi errori e
per esperienze sentimentali e familiari non fortunate
(la morte di un figlio appena nato e poi della moglie Elizabeth Siddal
prima sofferente e poi forse suicida a causa dei troppi tradimenti del marito)
la vita di Rossetti fu un continuo alternarsi di vicende non facili
e si concluse in povertà e solitudine e tra droghe ed alcool.
Rossetti – Beatrice Portinari – Elizabeth Siddal (la moglie)
Eppure il suo genio artistico,
benché costretto tra i complessi meandri ed i tortuosi corsi
della sua vita travagliata, non venne mai meno
e ci ha donato opere davvero affascinanti.
– Fonti: vari siti web
– Rielaborazione ed impaginazione T.K. per il blog IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
– Copyright Tony Kospan
(Londra 12.5.1828 – Birchington 9.4.1882)
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Un poeta considerato oggi un autore classico
della letteratura mondiale…,
ma che ebbe una vita, sia reale che letteraria,
molto travagliata come potremo ora leggere…
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E’ universalmente definito poeta “maledetto”
in quanto simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre.
Riuscì però a cogliere in modo magistrale
la complessità del proprio IO…
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro,
non è poi tanto dissimile dal nostro.
OMAGGIO A BAUDELAIRE
a cura di Tony Kospan
Parigi 9 aprile 1821 – Parigi 31 agosto 1867
Diventato molto presto orfano di padre ebbe
un’infanzia difficile a causa dei complicatissimi rapporti
col patrigno e, non volendo iniziare la classica
vita borghese, si rifugiò in quella “bohemienne” e sregolata del Quartiere Latino parigino.
La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio, amori sregolati, alcool e droghe.
Fu però anche nel contempo molto attiva negli ambienti
culturali parigini, soprattutto simbolisti,
dove ebbe modo di confrontarsi con gli altri grandi
letterati, artisti e intellettuali del vivace ‘800 francese.
Henri Fantin-Latour – Hommage à Delacroix
(Qui è con altri grandi artisti dell’epoca)
Prova evidente della sua attiva presenza
nel mondo culturale parigino è questo dipinto qui su
di Henri Fantin-Latour “Hommage à Delacroix”
in cui lo riconosciamo (ultimo a destra in basso),
tra personaggi come lo stesso Henri Fantin-Latour,
Édouard Manet, Félix Bracquemond ed altri.
Il suo libro di poesie più famoso
ed in un certo senso “rivoluzionario” è
LES FLEURS DU MAL – I FIORI DEL MALE
del 1857 (per il quale subì condanna e censura).
Courbet – Ritratto di Baudelaire
.
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Abbiamo visto che frequentava i grandi artisti
del suo tempo ma amava davvero molto l’arte
al punto di scrivere anche dei libri in materia
come “Curiosità estetiche” del 1868
e “L’arte romantica” 1868-1870
in cui manifestò il suo pensiero.
Le sue stelle comete, anche in questo campo,
erano il romanticismo ed il simbolismo.
Caspar David Friedrich (Romanticismo)
Tuttavia i suoi versi parlavano di qualsiasi aspetto
della vita reale
(ad esempio delle nascenti industrie
con l’immagine di «fiumi di carbone salgono in cielo).
Con la sua ultima opera – Spleen di Parigi –
sperimentò poi anche la poesia… in prosa.
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Morì nel 1867 a soli 46 anni
dopo una paralisi ed un tremenda agonia.
Fu sepolto in forma anonima nella tomba di famiglia…
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha finalmente riabilitato le sue opere e la sua memoria.
La sua opera che ancor oggi risplende
d’immensa luce propria è certo…
I FIORI DEL MALE.
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,
,
Quest’opera è talmente bella
che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie!
Prima di passare alla sua più nota e più bella poesia
leggiamone un’altra che invece lascia trapelare
la sua visione del conflitto
tra la dura realtà umana ed il sogno.
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Manet – Jeanne Duval (il grande amore di Baudelaire)
TI ADORO
T’adoro al pari della volta notturna,
o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto più t’amo quanto più mi fuggi,
o bella, e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.
Mi porto all’attacco, m’arrampico all’assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.
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Baudelaire dipinto da Emile Deroy – 1844
Ascoltiamo ora in questo video la poesia “Albatros“,
davvero fantasticamente profonda,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita e criticata dalla cd. “Società per bene“,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti
rispetto alla banalità del pensiero corrente.
E, se ci va, ora leggiamola anche,
per coglierne meglio
ogni piccola.. grande… sfumatura.
L’ALBATRO
Spesso, per divertirsi, le ciurme
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
E li hanno appena deposti sul ponte,
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Questo alato viaggiatore, com’è goffo e leggero!
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
Il poeta è come il principe delle nuvole
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.
CIAO DA TONY KOSPAN
UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
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