Archivio per 7 marzo 2022

Lunedì sera in poesia “Foreste di smeraldo” J. Walter – arte E. Semenowsky – canzone “Lei” Aznavour   Leave a comment

 

 

 

Emile Eisman-Semenowsky

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Emile Eisman-Semenowsky – Donna classica sdraiata
 
 
 
  
 
 
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L’amore è la più saggia delle follie, 
un’amarezza capace di soffocare, 
una dolcezza capace di guarire. 
– William Shakespeare –
  

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VERDI FORESTE DI SMERALDO 
Jayan Walter
 
 
Ho sognato
verdi foreste di smeraldo,
rivi d’acqua cristallina e pura
che corrono splendenti
tra pietre di zaffiro, giada e topazi,
gente felice sotto l’azzurro cielo
di quei giardini d’Eden scomparso,
libero di volare oltre le barriere del vento,
senza il dolore della sofferenza,
oltre la paura dell’abbandono,
al di là del grigiore della vecchiaia.
Poi improvviso son sveglio e demente,
di nuovo preda del corpo prigione,
ancora terreno legato
al triste vivere d’appassita bellezza.

 
 
 
 
  

Emile Eisman-Semenowsky – Il pittore e la modella addormentata

 
 
 
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 (LEI di AZNAVOUR con testo) 
 Emile Eisman-Semenowsky – L’odalisca

 
 
 

LA MIMOSA – La pianta simbolo della Festa della Donna.. nella storia.. negli usi e nella.. canzone   1 comment

 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
L A . . .    M I M O S A

 
 

Il simbolo della festa della donna è, com’è noto, la mimosa, ovvero l’acacia dealbata, ma ciò accade soprattutto in Italia.

Ma perché e da chi fu scelta?







 
 
 



La storia… tutta italiana risale al 1946

 
 
 
Siamo in Italia a Roma e l‘UDI (Unione Donne Italiane) doveva scegliere un simbolo floreale per festeggiare il primo 8 marzo postbellico così come il garofano rosso era stato scelto per la Festa del lavoro.
Le donne, essendo i giardini pieni di mimose, fiori durevoli e profumati, (e dunque sempre facilmente reperibili in marzo)  optarono per le mimose.
Ma non fu una scelta semplice, bensì complessa, che a raccontarla oggi appare come una bella leggenda.
Infatti le donne volevano scegliere l’orchidea ma Teresa Mattei, che l’anno dopo avrebbe fatto parte dell’Assemblea Costituente, per evitar la scelta di un fiore costoso come quello, s’inventò una leggenda cinese… raccontando che la mimosa per quel popolo rappresentava il calore della famiglia ed era il simbolo la gentilezza femminile.
La cosa piacque molto e convinse tutte le donne.
Fu così che la mimosa vinse.





 
 
 
 
 


LA PIANTA
 
 
LA MIMOSA – ACACIA DEALBATA
 
 
 

Pianta originaria della Tasmania, fa parte del genere Acacia e della famiglia delle Leguminose, ed in particolare alla sottosspecie delle Mimosacee.

E‘ un albero da fiori gialli e a grappolo, con un profumo dolce e fragrante che fu Introdotto in Europa nel 1800.

  

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U S I
 
(MEDICINALI E PROFUMI)



 
  
 
 
 
 
 
 



La sua corteccia è stata adoperata, nell’uso medicinale, come astringente e antidiarroica mentre i fiori nella ccreazione di profumi.

Inoltre possiede tannini ed un olio usato per l’aromaterapia e per il trattamento di alcune malattie cutanee.



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COLTIVAZIONE

 

 

 

 

 

E’ possibile acquistare un piccolo alberello di mimosa e piantarlo in giardino o in un vaso.

Così ogni anno avrete la mimosa pronta per la festa della Donna.



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CONSERVAZIONE

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  Eliminare del tutto le foglie dagli steli poi appendere il mazzolino a testa in giù in un locale asciutto, poco luminoso e con buon ricambio d’ aria e tenerlo così finché non è seccato.



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LA CANZONE

 

 

 

 

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Auspico però una festa che non sia vista in modo banale, come purtroppo spesso accade, ma come omaggio al ricordo delle lotte fatte per il raggiungimento dell’uguaglianza e per cancellare i residui di vetero maschilismo ancora radicati nella nostra società… solo apparentemente evoluta.


  

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Anna Magnani.. vera leggenda del Cinema Italiano – Breve ricordo anche con 2 video e la poesia di Pasolini   1 comment

 







ANNA MAGNANI era il suo nome,
ma per tutti era NANNARELLA

E’ stata una donna che ha lasciato una traccia indelebile
nella storia del cinema italiano e mondiale

 

 
 
 
 
(Roma 7.3.1908 – Roma 26.9.1973) 
 
 
 
 
Oltre ad essere una delle più grandi attrici italiane di sempre
è stata anche un eccezionale simbolo della più bella romanità.

 
 
 
 
 
 
 
 

Vera e propria STAR del cinema internazionale,
vincitrice dell’Oscar nel 1956,
ha interpretato film memorabili come Roma città aperta, di Rossellini;
Bellissima di Visconti, Mamma Roma, di Pasolini… etc…
 
 
Ha anche lavorato con altri grandi registi
come Fellini, Monicelli e Kramer. 




 
 
 
 
Ricordiamola con questo magnifico video omaggio
contenente diverse scene da film nelle quali, tra l’altro,
canta e recita anche in lingua napoletana.

 
 
 
 (‘O surdato ‘nnamurato)
 
 
 
 

Per il suo urlo nella scena finale di ROMA CITTA’ APERTA,
capolavoro del Neorealismo italiano, che vinse il NASTRO D’ARGENTO,
e di cui possiamo vedere qui una famosissima drammatica scena,
Pier Paolo Pasolini le dedicò la poesia che possiamo leggere più giù.


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“Quasi emblema, in noi l’urlo della Magnani
sotto le ciocche disordinatamente assolute,
rinnova nelle disperate panoramiche,
e nelle occhiate vive e mute
si addensa il senso della tragedia.
E’ lì che si dissolve e mutila
il presente, e assorda il canto degli aedi”.
P. P. Pasolini
 
  
 
 
  

Era sì una grande artista, ma anche donna vera, schietta.

Con la sua romanità universale 
ha lasciato un segno indelebile 
non solo nella Storia del Cinema ma anche
nei cuori 
di milioni di persone che l’hanno seguita, ammirata ed amata.


 






Tony Kospan

 

3

IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE

I N S I E M E

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Ripped Note

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Anna Magnani e Marlon Brando


 

Le donne della Storia dell’Arte – Non muse.. né modelle ma.. grandi pittrici – I PARTE   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 


LE SIGNORE DEL PENNELLO
– NON SOGGETTI.. NE’ MUSE.. NE’ MODELLE MA PITTRICI –



Vincenzo Marinelli – Donna che dipinge




MINI STORIA DELL’ARTE AL FEMMINILE
DAL ‘500 AL ‘900
a cura di Tony Kospan

 
 

Questo post vuole, in uno ad una breve presentazione delle pittrici che ritroviamo significativamente nella storia dell’arte, mostrarle così come esse stesse si vedevano grazie ai loro autoritratti… insieme ad alcune opere cercando in tal modo di coniugare la brevità, che il moderno lettore richiede*, con un minimo di completezza(*a mio parere).
 
E’ anche da sottolineare che, ovviamente, è assolutamente impossibile presentarle tutte per cui mi sono limitato a ricordare quelle che appaiono aver lasciato un segno significativo nella storia dell’arte ma sarei lieto di aggiungere quelle che voi lettori ritenete meritevoli d’esser presenti in questa piccola Antologia.

Prima di iniziare mi appare doveroso riconoscere come altamente encomiabile soprattutto l’opera di quelle artiste vissute in secoli in cui il destino delle donne sembrava rinchiuso nei soli spazi del matrimonio o del convento.
 
 
 
 
 
I PARTE
 
 
 
 
Sofonisba Anguissola (1535 – 1565)
 
Deve la sua fama soprattutto al fatto che fu la prima esponente della pittura italiana rinascimentale al femminile.
Di famiglia benestante mostrò fin da piccola passione per il disegno ed il padre l’aiutò nel fargliela vivere appieno.
E’ da notare che è stata l’unica pittrice su cui il Vasari si soffermò per descriverne stile e capacità su consiglio di Michelangelo che era un suo estimatore.
Tuttavia la sua arte non ebbe i notevoli riconoscimenti delle pittrici che vennero dopo.






Sofonisba Anguissola – Autoritratto, 1556
 
 
 
 
Sofonisba Anguissola – Partita a scacchi – Poznan, 1555





Sofonisba Anguissola – Due sorelle ed un fratello
 
 
 
 
 

Lavinia Fontana (1552 -1614)
 
Figlia del pittore manierista Prospero Fontana fu, ed è ancora, molto apprezzata per l’accuratezza dei particolari e per la molteplicità dei temi della sua pittura.
Da giovanetta imparò l’arte del dipingere grazie agli insegnamenti del padre e studiò lo stile pittorico “emiliano” dell’epoca.
I suoi maggiori successi li ebbe però a Roma, dove si trasferì nel 1603, ottenendo perfino il titolo di “Pontificia Pittrice”.
Ebbe 11 figli e tuttavia non smise mai di dipingere e davvero notevole fu la sua produzione di dipinti.
(Le ho dedicato un post tutto su di lei – clicca qui giù per vederlo)

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Lavinia Fontana – Autoritratto
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Lavinia Fontana – La visita della Regina di Saba a Salomone

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 Lavinia Fontana – Bianca Degli Utili Maselli



Lavinia Fontana – Altro autoritratto






 
 
 Fede Galizia – (1578 – 1630)
 
Bella, artista a tuttotondo, imprenditrice d’arte, donna indipendente e “single” per decisione.



(Le ho dedicato un post tutto su di lei – clicca qui giù per vederlo)

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Tutto questo in un’epoca severa e oscura come quella della “Controriforma” in cui le difficoltà per le donne, anche se artiste, non erano poche.

La sua prima opera fu l’incisione del volto dello storico milanese Gherardo Borgogni ora alla Pinacoteca Ambrosiana.







Fede era famosa per l’estrema precisione nei dettagli (notiamo gli occhiali su cui appare perfino il riflesso delle finestre).

Dopo questo primo dipinto la sua fama aumentò anche grazie all’appoggio del mitico Arcimboldo.

La sua attività artistica ebbe sempre grande successo sia all’estero che in Italia, con ritratti, dipinti, pale e soprattutto nature morte.

Il suo stile era il Barocco… ma legato al Manierismo emiliano-lombardo di fine Cinquecento.

Una sua caratteristica era infine quella di firmare sempre le sue opere.



 

Fede Galizia – Noli me tangere



 

Fede Galizia – Natura Morta



Fede Galizia – Federico Zuccari



Fede Galizia – Giuditta con la testa di Oloferne