Meglio che arrivi l’inverno che si vede e si sente,
piuttosto che un inverno che non si vede, quello del cuore.
~ Stephen Littleword ~
Frederic Soulacroix
LASCIAMI VENIRE CON TE
Ghiannis Ritsos
Lasciami venire con te. Che luna stasera!
La luna è buona – non si vedrà
che si sono imbiancati i miei capelli. La luna
me li farà di nuovo biondi. Non te ne accorgerai.
Lasciami venire con te. […].
Ci sederemo un poco sul muretto, sull’altura,
e rinfrescandoci al vento di primavera
forse immagineremo pure di volare,
perché spesso, e perfino ora, sento il fruscío della mia veste
che pare il battito di due ali forti,
e quando ti chiudi in questo rumore del volo
senti irrigidirsi il collo, i fianchi, la tua carne,
e cosí stretto nei muscoli del vento azzurro,
nei nervi robusti dell’altezza,
non ha importanza che tu parta o torni
né conta che i miei capelli siano bianchi,
(non è questo che mi dà pena – mi dà pena
che non mi s’imbianchi anche il cuore).
Lasciami venire con te.
Lo so, ciascuno cammina da solo verso l’amore,
solo verso la gloria e la morte.
Lo so. L’ho provato. Non giova a niente.
Lasciami venire con te.
politico, patriota, giornalista ed… eroe di guerra e che
in campo letterario è considerato il più alto esponente italiano
del Decadentismo assieme a Giovanni Pascoli.
Volendo però render omaggio all’indubbia
genialità del Vate anche nel campo della poesia
approfondirò prima quella che mi appare più sorprendente
rispetto alla sua mitica fama di irresistibile dongiovanni
“Voglio un amore doloroso“
e poi con I video di altre 2 sue mitiche poesie.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo…
in tanti aspetti della vita…
che lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Ma questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce quest’impossibilità…
anche se poi occhieggia comunque quel…
”letto di porpora”…
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere, ahimè,
anche doloroso ed inquieto…
e che però l’importante è che alla fine ci consenta
diconoscere e vivere attimi d’infinito.
F. G. Baron – Dadne e Chloe
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
Ci parla infine dell’amore
come ricerca dell’Assoluto
che vada oltre la morte.
Arthur Hughes
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Sandro Botticelli, ma il suo vero nome era Sandro Filipepi,
è stato uno degli artisti più emblematici del Rinascimento.
Alcune sue opere non è difficile definirle fantastiche,
soprattutto quelle, ancor oggi ammiratissime,
del cd. “Primo Periodo Mediceo“.
La calunnia
BOTTICELLI
ARTISTA GENIALE DEL RINASCIMENTO
LA FAMA.. L’OBLIO E LA RISCOPERTA
a cura di Tony Kospan
Buona parte del fascino delle sue opere
nasce anche dalla constatazione che egli ha inteso,
attraverso l’affascinante bellezza dei suoi dipinti,
anche donarci dei messaggi, culturali e non solo,
grazie ad allegorie più o meno nascoste.
E’ considerato il pittore più vicino
agli ideali neoplatonici molto “sentiti”
negli ambienti intellettuali ed artistici dell’epoca.
Eppure, anche se vi sembrerà incredibile,
le sue opere,
nonostante la loro stupefacente bellezza,
erano quasi completamente sconosciute
fin quasi alla fine dell’ ottocento,
forse (o soprattutto?)
per il giudizio freddino del Vasari.
Poi grazie alla loro riscoperta nell’800
da parte del critico inglese John Ruskin,
e per l’innamoramento dei Preraffaelliti,
il loro successo non è più tramontato
ed ancor oggi i suoi dipinti sono amatissimi nel web.
Firenze 1.3.1445 – Firenze 17.5.1510 (Autoritratto)
BREVE BIOGRAFIA
.
.
Fin da piccolo iniziò a frequentare la bottega del Pollaiolo
che gli instillò il senso della pennellata elegante
che sarà una delle sue più belle caratteristiche.
A 25 anni si stacca dal maestro ed inizia la sua carriera
che subito appare di successo dato che riceve incarichi importanti
come quello di realizzare il ritratto di Giuliano de’ Medici.
Giuliano de’ Medici (partic.)
Grazie a questi lavori viene preso a benvolere
dalla grande famiglia fiorentina
che fu, in questo periodo (1478 e segg.),
la grande committente di suoi dipinti
come le mitiche “Primavera” e “Nascita di Venere“.
Nascita di Venere
In entrambe le opere su citate è presente Simonetta Vespucci
la donna più bella del Rinascimento
amata da Giuliano de’ Medici e dipinta più volte dal Botticelli
Simonetta Vespucci
Entrambe vengono chieste al Botticelli per “tirar su” lo spirito
di un rampollo mediceo, Lorenzo di Pierfrancesco, affetto
da disturbi mentali che potremmo definire depressivi ed infatti
entrambe queste opere avranno quale prima sistemazione
Villa del Castello dove questi abitava.
(clicca qui giù se desideri conoscere i segreti della mitica Primavera)
Primavera
Entrambe queste opere rivelano anche lo spirito libero,
curioso, colto ed estroverso
del Botticelli insieme al suo amore per le allegorie.
Botticelli – Madonna dei 6 angeli
Chiamato a Roma, su consiglio di Lorenzo il Magnifico,
è poi incaricato di affrescare 3 episodi biblici
nella Cappella Sistina “Prove di Mosè”, “Prove di Cristo”
e “La Punizione di Qorah, Dtham e Abiram”.
(clicca qui giù se desideri conoscerne i segreti di Marte e Venere)
Marte e Venere – 1483
Dagli anni ’90 in poi, a seguito della cacciata dei Medici,
cambia il suo stile, quasi certamente per l’influenza
della severa predicazione del Savonarola
contemporaneamente ad una sua forte crisi spirituale.
Sant’Agostino nello studio
Alla fine del ‘400 dipinge 100 pergamene
sui vari temi della Divina Commedia
commissionategli da Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici
cugino di Lorenzo il Magnifico e suo amico.
Divina Commedia – La voragine infernale
Abbandona allora il tratto elegante e figurativo
per riavvicinarsi con estremo misticismo alla pittura medievale
dipingendo figure più filiformi e chiaroscuri più densi.
Madonna della melagrana
.
.
.
Tra i più noti dipinti di questo periodo possiamo elencare
“La calunnia”, “Natività mistica”, e “Compianto sul Cristo morto”.
Tondo Raczynski – 1477
.
La sua fama però ormai inizia a declinare inesorabilmente
mentre nel cielo dell’arte fiorentina trionfa Leonardo
e si fa largo prepotentemente il genio di Michelangelo.
Muore povero e solo nel 1510, a Firenze, dopo grave malattia.
F I N E
– COPYRIGHT TONY KOSPAN
– VIETATA LA COPIA INTEGRALE SENZA RIPORTARE IN MODO CHIARO AUTORE E BLOG
Sandro Botticelli, ma il suo vero nome era Sandro Filipepi,
è stato uno degli artisti più emblematici del Rinascimento.
Alcune sue opere non è difficile definirle fantastiche,
soprattutto quelle, ancor oggi ammiratissime,
del cd. “Primo Periodo Mediceo“.
La calunnia
BOTTICELLI
ARTISTA GENIALE DEL RINASCIMENTO
LA FAMA.. L’OBLIO E LA RISCOPERTA
a cura di Tony Kospan
Buona parte del fascino delle sue opere
nasce anche dalla constatazione che egli ha inteso,
attraverso l’affascinante bellezza dei suoi dipinti,
anche donarci dei messaggi, culturali e non solo,
grazie ad allegorie più o meno nascoste.
E’ considerato il pittore più vicino
agli ideali neoplatonici molto “sentiti”
negli ambienti intellettuali ed artistici dell’epoca.
Eppure, anche se vi sembrerà incredibile,
le sue opere,
nonostante la loro stupefacente bellezza,
erano quasi completamente sconosciute
fin quasi alla fine dell’ ottocento,
forse (o soprattutto?)
per il giudizio freddino del Vasari.
Poi grazie alla loro riscoperta nell’800
da parte del critico inglese John Ruskin,
e per l’innamoramento dei Preraffaelliti,
il loro successo non è più tramontato
ed ancor oggi i suoi dipinti sono amatissimi nel web.
Firenze 1.3.1445 – Firenze 17.5.1510 (Autoritratto)
BREVE BIOGRAFIA.
.
Fin da piccolo iniziò a frequentare la bottega del Pollaiolo
che gli instillò il senso della pennellata elegante
che sarà una delle sue più belle caratteristiche.
A 25 anni si stacca dal maestro ed inizia la sua carriera
che subito appare di successo dato che riceve incarichi importanti
come quello di realizzare il ritratto di Giuliano de’ Medici.
Giuliano de’ Medici (partic.)
Grazie a questi lavori viene preso a benvolere
dalla grande famiglia fiorentina
che fu, in questo periodo (1478 e segg.),
la grande committente di suoi dipinti
come le mitiche “Primavera” e “Nascita di Venere“.
Nascita di Venere
In entrambe le opere su citate è presente Simonetta Vespucci
la donna più bella del Rinascimento
amata da Giuliano de’ Medici e dipinta più volte dal Botticelli
Simonetta Vespucci
Entrambe vengono chieste al Botticelli per “tirar su” lo spirito
di un rampollo mediceo, Lorenzo di Pierfrancesco, affetto
da disturbi mentali che potremmo definire depressivi ed infatti
entrambe queste opere avranno quale prima sistemazione
Villa del Castello dove questi abitava.
(clicca qui giù se desideri conoscere i segreti della mitica Primavera)
Primavera
Entrambe queste opere rivelano anche lo spirito libero,
curioso, colto ed estroverso
del Botticelli insieme al suo amore per le allegorie.
Botticelli – Madonna dei 6 angeli
Chiamato a Roma, su consiglio di Lorenzo il Magnifico,
è poi incaricato di affrescare 3 episodi biblici
nella Cappella Sistina “Prove di Mosè”, “Prove di Cristo”
e “La Punizione di Qorah, Dtham e Abiram”.
(clicca qui giù se desideri conoscerne i segreti di Marte e Venere)
Marte e Venere – 1483
Dagli anni ’90 in poi, a seguito della cacciata dei Medici,
cambia il suo stile, quasi certamente per l’influenza
della severa predicazione del Savonarola
contemporaneamente ad una sua forte crisi spirituale.
Sant’Agostino nello studio
Alla fine del ‘400 dipinge 100 pergamene
sui vari temi della Divina Commedia
commissionategli da Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici
cugino di Lorenzo il Magnifico e suo amico.
Divina Commedia – La voragine infernale
Abbandona allora il tratto elegante e figurativo
per riavvicinarsi con estremo misticismo alla pittura medievale
dipingendo figure più filiformi e chiaroscuri più densi.
Madonna della melagrana
.
.
.
Tra i più noti dipinti di questo periodo possiamo elencare
“La calunnia”, “Natività mistica”, e “Compianto sul Cristo morto”.
Tondo Raczynski – 1477
.
La sua fama però ormai inizia a declinare inesorabilmente
mentre nel cielo dell’arte fiorentina trionfa Leonardo
e si fa largo prepotentemente il genio di Michelangelo.
Muore povero e solo nel 1510, a Firenze, dopo grave malattia.
F I N E
– COPYRIGHT TONY KOSPAN
– VIETATA LA COPIA INTEGRALE SENZA RIPORTARE IN MODO CHIARO AUTORE E BLOG